Immobilizzazioni immateriali Clausole campione

Immobilizzazioni immateriali. 1) Costi di impianto e di ampliamento 900.236 416.121
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali riguardano attività prive di consistenza fisica e sono essenzialmente riferibili a costi la cui utilità si estende lungo un arco temporale di più esercizi. Esse sono iscritte al costo di acquisto effettivamente sostenuto, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione, ovvero al costo di produzione se realizzate internamente. Nell’ambito degli oneri pluriennali (costi di impianto e ampliamento, costi di sviluppo) questi sono capitalizzati solo quando esiste una correlazione oggettiva con i benefici futuri attesi e se risulta ragionevolmente stimabile la loro recuperabilità, previo consenso del Collegio Sindacale, ove nominato. Relativamente ai beni immateriali (diritti di brevetto industriale, diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze e marchi), essi vengono rilevati quando: (a) sono individualmente identificabili e (b) il relativo costo è stimabile con sufficiente attendibilità. Con riferimento ai meccanismi di aggiustamento prezzo, previsti in taluni contratti per l’acquisto di licenze per la commercializzazione di prodotti farmaceutici, i cui pagamenti sono condizionati al verificarsi di eventi specifici chiaramente definiti, individuati e misurabili e di ammontare altresì determinato, questi sono rilevati a conto economico tramite apposito accantonamento a fondo oneri futuri, a quote costanti, a partire dall’esercizio in cui è ritenuto probabile il verificarsi dell’evento. L’accantonamento annuo al fondo è pari all’importo del prezzo addizionale suddiviso per il numero di esercizi residui di utilizzo della licenza. Nell’esercizio in cui il prezzo addizionale è corrisposto, l’importo pagato è capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali ed ammortizzato in quote costanti per gli anni di residuo utilizzo della licenza e, parallelamente, l’importo del fondo oneri accantonato negli esercizi precedenti è stornato a conto economico a quote costanti lungo lo stesso periodo di utilizzo residuo. L’avviamento viene rilevato tra le immobilizzazioni immateriali solo se acquisito a titolo oneroso, ha un valore quantificabile incluso nel corrispettivo pagato e nel rispetto dei requisiti per l’iscrizione degli oneri pluriennali, è costituito da elementi che garantiscono alla società benefici economici futuri ed il relativo valore è recuperabile nel tempo. Le immobilizzazioni immateriali sono esposte al netto delle quote di ammortamento, calcolate in misura sistematica e costante in relazione ...
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali, ricorrendo i presupposti previsti dai principi contabili, sono iscritte nell’attivo di stato patrimoniale al costo di acquisto e/o di produzione e vengono ammortizzate in quote costanti in funzione della loro utilità futura. Il valore delle immobilizzazioni è esposto al netto dei fondi di ammortamento e delle svalutazioni. L'ammortamento è stato operato in conformità delle aliquote fiscali di legge che si ritiene assicurino una corretta ripartizione del costo sostenuto lungo la vita utile delle immobilizzazioni in oggetto. Il criterio di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali è stato applicato con sistematicità ed in ogni esercizio, in relazione alla residua possibilità di utilizzazione economica di ogni singolo bene o spesa. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 10 della legge 19 marzo 1983, n. 72, e così come anche richiamato dalle successive leggi di rivalutazione monetaria, si precisa che per i beni immateriali tuttora esistenti in patrimonio non è stata mai eseguita alcuna rivalutazione monetaria. Si evidenzia che su tali oneri immobilizzati non è stato necessario operare svalutazioni ex art. 2426 comma 1, n. 3 del codice civile in quanto, come previsto dal principio contabile OIC 9, non sono stati riscontrati indicatori di potenziali perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni immateriali.
Immobilizzazioni immateriali. La consistenza delle immobilizzazioni immateriali al 31dicembre 2017 è pari a 426.619 migliaia di euro. Le variazioni dell’esercizio sono dovute all’effetto combinato di: i) ammortamenti dell’esercizio pari a 30.176 migliaia di euro; ii) investimenti per 5.848 migliaia di euro oltre ad aggregazioni di imprese per 3.555 migliaia di euro. Gli investimenti per 5.848 migliaia di euro sono relativi principalmente: i) alla voce “concessioni licenze, marchi e diritti simili” per 3.144 migliaia di euro, di cui 1.500 migliaia di euro per l’acquisto di n.100 diritti VLT e 1.644 migliaia di euro per il rilascio dei nullaosta AWP; ii) alla voce “altre” per 1.874 migliaia di euro di cui 818 migliaia di euro per sviluppo della piattaforma paymat, del portale AWP e soluzione smart solution per le scommesse, 284 migliaia di euro per conformità sistema di gioco videolottery, 400 migliaia di euro per software gestionali; iii) alle immobilizzazioni in corso e acconti per 662 migliaia di euro di cui: 407 migliaia di euro per software generati internamente, 176 migliaia di euro per altri sviluppi software e 79 migliaia di euro per costi di sviluppo area ex Trotto. L’avviamento in essere pari a 310.027 migliaia di euro, è allocato alle seguenti unità generatrici di flussi finanziari (CGU): • 149.779 migliaia di euro alla CGU “Gaming Machines”; • 78.918 migliaia di euro alla CGU “Betting Retail”; • 69.750 migliaia di euro alla CGU “Online”. • 11.137 migliaia di euro alla CGU “Servizi”; • 443 migliaia di euro alla CGU “Broadcasting”.
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali, così come disciplinato dal Principio Contabile n. 24 recentemente revisionato, sono iscritte al costo di acquisto o di produzione, inclusivo degli oneri accessori ed ammortizzate sistematicamente in funzione del periodo di prevista utilità futura e nei limiti di questa. Se negli esercizi successivi alla capitalizzazione venisse meno la condizione, si provvederà a svalutare l'immobilizzazione. Il costo delle immobilizzazioni in oggetto è stato ammortizzato sulla base di un piano che si ritiene assicuri una corretta ripartizione dello stesso nel periodo di vita economica utile del bene. Il piano verrà riadeguato nel momento in cui venga accertata una vita utile residua diversa da quella stimata in origine. Per quanto concerne le singole voci, si sottolinea che gli importi si riferiscono a manutenzioni straordinarie su beni di terzi.
Immobilizzazioni immateriali. Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie Totale immobilizzazioni Valore di inizio esercizio Variazioni nell'esercizio Valore di fine esercizio
Immobilizzazioni immateriali. Le immobilizzazioni immateriali al 31/12/2019 sono pari a € 325.431. Le aliquote di ammortamento dei cespiti immateriali rappresentative della residua possibilità di utilizzazione, distinte per singola categoria, risultano essere le seguenti: Aliquote applicate (%) Altre immobilizzazioni immateriali 10,00 Le immobilizzazioni materiali al 31/12/2019 sono pari a € 38.514. Le aliquote di ammortamento dei cespiti materiali rappresentative della residua possibilità di utilizzazione, distinte per singola categoria, risultano essere le seguenti: Aliquote applicate (%) Altre immobilizzazioni materiali 20,00 Non risultano contratti di leasing con l'obiettivo prevalente di acquisire la proprietà del bene alla scadenza.
Immobilizzazioni immateriali. 1.2.1 di cui: per brevetti, licenze e marchi
Immobilizzazioni immateriali. Nel rispetto dello IAS 38 un’attività immateriale viene rilevata contabilmente solo se è identificabile, controllabile, è prevedibile che generi benefici economici futuri e il suo costo può essere determinato in modo attendibile, mentre non comprende i costi di acquisizione differiti, che devono essere ricompresi nell’apposita voce 6.2 degli altri elementi dell’attivo. Sono ricompresi in tale categoria l’avviamento e altre attività immateriali.