Senato della Repubblica XIX Legislatura
Senato della Repubblica XIX Legislatura
Fascicolo Iter
DDL S. 1020
Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
24/03/2024 - 06:17
Indice
1. DDL S. 1020 - XIX Leg. 1
1.1. Dati generali 2
1.2. Testi 3
1.2.1. Testo DDL 1020 4
1.3. Trattazione in Commissione 18
1.3.1. Sedute 19
1.3.2. Resoconti sommari 20
1.3.2.1. 3^ Commissione permanente (Affari esteri e difesa) 21
1.3.2.1.1. 3ª Commissione permanente (Affari esteri e difesa) - Seduta n. 74 (pom.) del 12/03/2024 22
1.4. Trattazione in consultiva 29
1.4.1. Sedute 30
1.4.2. Resoconti sommari 31
1.4.2.1. 1^ Commissione permanente (Affari Costituzionali) 32
1.4.2.1.1. 1ªCommissione permanente (Affari Costituzionali) - Seduta n. 50 (pom., Sottocomm. pareri) del 12/03/2024 33
1.4.2.1.2. 1ªCommissione permanente (Affari Costituzionali) - Seduta n. 188 (nott.) del 13/03/2024 34
1.4.2.2. 5^ Commissione permanente (Bilancio) 39
1.4.2.2.1. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 208 (pom.) del 27/02/2024 40
1.4.2.2.2. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 213 (ant.) del 05/03/2024 46
1.4.2.2.3. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 219 (pom.) del 13/03/2024 50
1.5. Trattazione in Assemblea 55
1.5.1. Sedute 56
1.5.2. Resoconti stenografici 57
1.5.2.1. Seduta n. 164 del 28/02/2024 58
1. DDL S. 1020 - XIX Leg.
1.1. Dati generali
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
Disegni di legge Atto Senato n. 1020 XIX Legislatura
Titolo breve: Modifiche alla legge n. 145/2016 sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Iter
12 marzo 2024: in corso di esame in commissione
Successione delle letture parlamentari
S.1020 in corso di esame in commissione
Iniziativa Governativa
Ministro degli affari esteri e coop. inter.le Xxxxxxx Xxxxxx , Ministro della difesa Xxxxx Xxxxxxxx
(Governo Meloni-I)
Di concerto con
Ministro dell'interno Xxxxxx Xxxxxxxxxx , Ministro della giustizia Xxxxx Xxxxxx , Ministro dell'economia e finanze Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
Natura ordinaria
Collegato alla legge di bilancio per l'anno 2024.
Include analisi tecnico-normativa (ATN). Esclusione AIR.
Presentazione
Presentato in data 9 febbraio 2024; annunciato nella seduta n. 157 del 13 febbraio 2024. Classificazione TESEO
MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE
Articoli
DELIBERAZIONI (Art.1), ABROGAZIONE DI NORME (Art.1)
Relatori
Relatore alla Commissione Sen. Xxxxx Xxxxxxx (LSP-PSd'Az) (dato conto della nomina il 12 marzo 2024) .
Assegnazione
Assegnato alla 3ª Commissione permanente (Affari esteri e difesa) in sede referente il 28 febbraio 2024. Annuncio nella seduta n. 164 del 28 febbraio 2024.
Pareri delle commissioni 1ª (Aff. costituzionali), 2ª (Giustizia), 5ª (Bilancio)
1.2. Testi
1.2.1. Testo DDL 1020
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
Senato della Repubblica XIX LEGISLATURA
DISEGNO DI LEGGE
presentato dal Ministro degli affari esterie della cooperazione internazionale (TAJANI)e dal Ministro della difesa (CROSETTO)di concerto con il Ministro dell'interno (XXXXXXXXXX)con il Ministro della giustizia (NORDIO)e con il Ministro dell'economia e delle finanze (XXXXXXXXX)
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 FEBBRAIO 2024
Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 126-bis del Regolamento
Onorevoli Senatori. - Il disegno di legge, collegato alla legge di bilancio, apporta alcune mirate modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, legge quadro che regola la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, con la primaria finalità di rendere il procedimento di autorizzazione e finanziamento delle missioni internazionali italiane più snello e più rispondente alle rapide evoluzioni del contesto geo-politico internazionale. Tali modifiche si inseriscono a pieno titolo nel quadro del più ampio processo di semplificazione normativa portato avanti dal Governo. Resta comunque confermato il ruolo centrale del Parlamento nel processo di autorizzazione e di verifica delle missioni internazionali.
Il disegno di legge consta di due articoli.
All'articolo 1, comma 1, la lettera a) modifica l'articolo 2 della legge n. 145 del 2016. Il numero 1) introduce una maggior flessibilità nell'utilizzo degli assetti e delle unità di personale all'interno di missioni appartenenti alla medesima area geografica. Prevedendo in anticipo le possibili « interoperabilità » tra missioni nella stessa area e sottoponendole al vaglio preventivo delle Camere, la modifica consente di rispondere con maggior prontezza nell'eventualità di situazioni di crisi o emergenza, sempre più frequenti nell'attuale scenario internazionale.
Il numero 2) introduce un nuovo comma 2.1 all'articolo 2 della legge n. 145 del 2016 e consente di pre-individuare, attraverso le deliberazioni del Governo di cui al comma 1, forze ad alta ed altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza. Rimane ferma, per la sua specialità, la disciplina recata dal codice della protezione civile di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, con riguardo, in particolare, all'intervento estero in conseguenza della deliberazione dello stato di emergenza ex articolo 29 del citato decreto legislativo n. 1 del 2018. Del resto, da un lato la legge n. 145 del 2016 non regola le attività di protezione civile e, comunque, l'urgenza caratterizzante queste ultime non risulta compatibile con l'iter delineato dal comma 2.1 in esame (che, per quanto accelerato, presenta passaggi procedurali ulteriori, non contemplati dal codice di protezione civile); dall'altro le operazioni di cui all'articolo 2, comma 2.1, sono finanziate a valere sulle risorse del fondo di cui all'articolo 4, come fatto palese dal tenore letterale del comma in esame, quando, invece, le attività di protezione civile sono finanziate con risorse del fondo per le emergenze nazionali di cui all'articolo 44 del decreto legislativo n. 1 del 2018, a conferma del differente quadro regolatorio di riferimento. Le deliberazioni, sottoposte al preventivo vaglio parlamentare, indicano anche il numero massimo delle unità di personale e il limite massimo del fabbisogno finanziario che
possono essere utilizzati nell'anno in corso, nell'ambito delle disponibilità complessive del fondo di cui
all'articolo 4 della legge n. 145 del 2016 e del fondo di cui all'articolo 620-bis del codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66. Il nuovo comma 2.1 prevede inoltre che, anche nell'ipotesi in cui si renda necessario l'impiego in via di urgenza delle forze ad alta ed altissima prontezza operativa, la deliberazione del Governo venga comunque trasmessa alle Camere, le quali, entro cinque giorni, con appositi atti di indirizzo, secondo i rispettivi regolamenti, ne autorizzano l'impiego o ne negano l'autorizzazione.
Il numero 3) introduce la principale semplificazione procedurale recata dal disegno di legge. Si elimina infatti la necessità dell'adozione di uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per la ripartizione delle risorse di cui all'articolo 4 della legge n. 145 del 2016 per le finalità stabilite con le deliberazioni di cui al comma 2 dell'articolo 2. L'adozione di tali DPCM non innova nella sostanza rispetto al contenuto delle deliberazioni di cui al comma 2, in quanto dette deliberazioni debbono già attualmente essere corredate della quantificazione del fabbisogno finanziario per l'anno in corso per ciascuna missione, corredata di relazione tecnica verificata ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (combinato disposto dell'articolo 2, commi 2, secondo periodo, e 2-bis, della legge n. 145 del 2016 per le nuove missioni e dell'articolo 3, comma 1-bis, relativamente alla relazione analitica per la prosecuzione delle missioni in corso). Detti DPCM comportano attualmente un aggravio procedurale che si traduce in una prolungata gestione provvisoria del fondo tramite anticipazioni di tesoreria durante l'anno di riferimento, nell'attesa della definitiva adozione del DPCM di riparto. La novella, pertanto, nell'eliminare i DPCM, non fa venire meno l'obbligo di una puntuale quantificazione delle risorse finanziarie occorrenti per ciascuna missione (da attivare ex novo o da prorogare), in quanto già prevista sin dalla prima fase di deliberazione delle missioni da parte del Governo in forza delle suddette disposizioni della legge n. 145 del 2016, non soggette a modifica con l'intervento in esame. Nel caso in cui il Parlamento indichi, nei propri atti di indirizzo, l'esigenza di apportare modifiche alla deliberazione sulle missioni internazionali, tale indicazione sarà recepita con una nuova deliberazione del Consiglio dei ministri, previa verifica della corrispondente relazione tecnica conformemente al vigente comma 2-bis.
I numeri 4) e 5) modificano i commi 4 e 4-bis dell'articolo 2 della legge n. 145 del 2016. Sono modifiche conseguenti agli interventi previsti ai numeri precedenti, necessarie per adattare le « clausole di salvaguardia » relative al finanziamento delle missioni in corso e di quelle da avviare nelle more dell'adozione del DPCM di riparto di cui al comma 3, alle innovazioni procedurali conseguenti all'eliminazione del predetto DPCM. Con l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 2 della legge n. 145 del 2016 disposta dall'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 6), del disegno di legge in esame, si rende inoltre necessario aggiornare i riferimenti interni ai decreti di riparto del fondo del Ministro dell'economia e delle finanze di cui al novellato comma 6 dell'articolo 4.
Il numero 6), accogliendo una proposta formulata dal Ministero dell'economia e delle finanze, abroga il comma 5 dell'articolo 2 della legge n. 145 del 2016 riconducendo le occorrenti variazioni di bilancio all'unico provvedimento previsto dall'articolo 4, comma 6, come modificato dalla lettera c) del presente disegno di legge, in coerenza con la clausola di carattere generale introdotta dall'articolo 20, comma 30, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio 2024) che dispone l'autorizzazione alle variazioni di bilancio con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze.
All'articolo 1, comma 1, la lettera b) novella l'articolo 3 della legge n. 145 del 2016. Si aggiornano le tempistiche annuali per la presentazione da parte del Governo alle Camere della relazione analitica sulle missioni in corso, anche ai fini della loro prosecuzione. Tale termine è modificato dal 31 dicembre al 31 gennaio, per tenere conto del fatto che al 31 dicembre dell'anno cui si riferiscono le missioni non sono sempre disponibili tutti gli elementi relativi all'andamento e ai risultati delle missioni svolte nell'anno. Di conseguenza, la relazione riguarderà non più le missioni da proseguire nell'anno successivo, ma quelle da proseguire per l'anno in corso e quelle concluse nell'anno precedente. Inoltre, per tener conto delle innovazioni introdotte dal nuovo articolo 2, comma 2.1, la relazione analitica dovrà altresì riferire in ordine all'andamento, alla durata, al personale impiegato e ai risultati raggiunti dalle forze ad alta ed altissima prontezza operativa, ove effettivamente impiegate.
Infine, si prevede che le eventuali modifiche alla relazione sulle missioni in corso, in particolare per la
loro prosecuzione, indicate dalle deliberazioni delle Camere, siano recepite con deliberazione del Consiglio dei ministri, analogamente a quanto previsto per le modifiche indicate dalle Camere in relazione alle proposte di nuove missioni di cui all'articolo 2 della legge n. 145 del 2016.
La lettera c) modifica il comma 6 dell'articolo 4 della legge n. 145 del 2016, recependo una proposta formulata dal Ministero dell'economia e delle finanze, al fine di unificare le disposizioni, oggi distinte, relative al finanziamento delle nuove missioni (articolo 2) e alla proroga di quelle in corso (articolo 3), atteso che in entrambi i casi si attinge all'unico fondo per le missioni internazionali.
La lettera d) novella l'articolo 5 (indennità di missione), l'articolo 18 (consigliere per la cooperazione civile) e l'articolo 22 (interventi urgenti) della legge n. 145 del 2016, per coordinarli con le modifiche apportate dalle lettere precedenti agli articoli da 2 a 4 della medesima legge, assicurando la coerenza complessiva dell'impianto normativo.
La lettera e), al numero 1), apporta una limitata modifica all'articolo 21 della legge n. 145 del 2016 per consentire di introdurre ulteriori materiali e servizi (vettovagliamento, materiale sanitario, materiali di casermaggio, combustibili e carbolubrificanti e servizio dei trasporti di personale e materiali) nell'elenco degli acquisti e lavori che, in caso di necessità e di urgenza, possono essere eseguiti in economia da parte dei Dicasteri della difesa, dell'interno e dell'economia e delle finanze, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato e ai capitolati d'oneri, sempre entro il limite complessivo di 50 milioni di euro annui.
La lettera e), numero 2), e la lettera f) abrogano il comma 3 dell'articolo 21 e il comma 2 dell'articolo 22, che fanno un riferimento ad un decreto di variazione del bilancio del Ministro dell'economia e delle finanze non più necessario alla luce del nuovo testo dell'articolo 4, comma 6, della legge n. 145 del 2016 introdotto dalla lettera c).
L'articolo 2 prevede che le modifiche entrino in vigore dal primo giorno dell'anno successivo alla pubblicazione, per evitare che la deliberazione sulle missioni internazionali del medesimo anno sia retta da due diverse discipline.
Analisi tecnico-normativa (ATN)
Dichiarazione di esclusione dell'AIR
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145)
1. Alla legge 21 luglio 2016, n. 145, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 2:
1) al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: « unità di personale coinvolte, » sono inserite le seguenti: « anche in modalità interoperabile con altre missioni nella medesima area geografica, »;
2) dopo il comma 2 è inserito il seguente:
« 2.1. Con le deliberazioni di cui al comma 1, il Governo può, altresì, individuare forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza,
indicando il numero massimo delle unità di personale e il limite massimo del fabbisogno finanziario, nell'ambito delle disponibilità complessive dei fondi di cui all'articolo 4 della presente legge e all'articolo 620-bis del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n.
66. L'effettivo impiego delle forze di cui al primo periodo è deliberato dal Consiglio dei ministri, previa comunicazione al Presidente della Repubblica. La deliberazione è trasmessa dal Governo alle Camere, le quali, entro cinque giorni, con appositi atti di indirizzo, secondo i rispettivi regolamenti, ne autorizzano l'impiego o ne negano l'autorizzazione »;
3) il comma 3 è sostituito dal seguente:
« 3. Le modifiche occorrenti per recepire le indicazioni contenute negli atti di indirizzo delle Camere sono adottate con deliberazione del Consiglio dei ministri, nel rispetto del comma 2-bis »;
4) il comma 4 è sostituito dal seguente:
« 4. Per il finanziamento delle missioni di cui al comma 2, le amministrazioni competenti sono autorizzate a sostenere spese trimestrali determinate in proporzione alle risorse iscritte sul fondo di cui all'articolo 4. A tale scopo, su richiesta delle amministrazioni competenti, sono autorizzate anticipazioni di tesoreria trimestrali, da estinguere entro trenta giorni dall'assegnazione delle risorse con i decreti di cui all'articolo 4, comma 6 »;
5) al comma 4-bis, le parole: « all'emanazione dei decreti di cui al comma 3 » sono sostituite dalle seguenti: « all'adozione dei decreti di cui all'articolo 4, comma 6 »;
6) il comma 5 è abrogato;
b) all'articolo 3:
1) al comma 1:
1.1) al primo periodo, le parole: « 31 dicembre » sono sostituite dalle seguenti: « 31 gennaio » e le parole: « per l'anno successivo » sono sostituite dalle seguenti: « per l'anno in corso »;
1.2) al secondo periodo, le parole: « nell'anno in corso » sono sostituite dalle seguenti: « nell'anno precedente »;
1.3) dopo il quinto periodo sono aggiunti i seguenti: « La relazione analitica riferisce, altresì, in ordine all'andamento, alla durata, al personale impiegato e ai risultati raggiunti dalle forze ad alta e altissima prontezza operativa effettivamente impiegate ai sensi dell'articolo 2, comma 2.1. Le modifiche occorrenti per recepire le indicazioni delle Camere sono adottate con deliberazione del Consiglio dei ministri »;
2) al comma 1-bis, le parole: « missioni in corso per l'anno successivo » sono sostituite dalle seguenti:
« missioni per l'anno in corso »;
c) all'articolo 4:
1) al comma 1, la parola: « annualmente » è soppressa e la parola: « stabilità » è sostituita dalla seguente: « bilancio »;
2) il comma 3 è abrogato;
3) il comma 4 è sostituito dal seguente:
« 4. Per la prosecuzione delle missioni in atto, le amministrazioni competenti sono autorizzate a sostenere spese trimestrali determinate in proporzione alle risorse da assegnare a ciascuna missione in conformità alla relazione di cui all'articolo 3. A tale scopo, su richiesta delle amministrazioni competenti, sono autorizzate anticipazioni di tesoreria trimestrali, da estinguere entro trenta giorni dall'assegnazione delle risorse di cui al comma 6 »;
4) al comma 4-bis, le parole da: « comma 3 » fino a: « tali deliberazioni » sono sostituite dalle seguenti: « comma 6, per assicurare la prosecuzione delle missioni in corso, entro dieci giorni dalla presentazione alle Camere della relazione di cui all'articolo 3, comma 1 » e le parole da: « spese quantificate » fino a: « comma 1 del presente articolo » sono sostituite dalle seguenti: « somme iscritte sul fondo di cui al presente articolo, tenuto contro delle spese quantificate nelle relazioni tecniche »;
5) il comma 6 è sostituito dal seguente:
« 6. Con propri decreti il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a ripartire il fondo di cui al comma 1 per le finalità di cui agli articoli 2 e 3, conformemente alle deliberazioni di cui al medesimo articolo 2 »;
d) agli articoli 5, comma 3, 18, comma 1, e 22, comma 1, le parole: « i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui agli articoli 2, comma 3, e 4, comma 3 » sono sostituite dalle seguenti: « le deliberazioni di cui all'articolo 2, comma 1, e con la relazione di cui all'articolo 3, comma 1 »;
e) all'articolo 21:
1) al comma 2, dopo le parole: « biologia e chimica » sono aggiunte le seguenti: « , vettovagliamento, materiale sanitario, materiali di casermaggio, combustibili e carbolubrificanti, nonché di servizio dei trasporti di personale e materiali »;
2) il comma 3 è abrogato;
f) all'articolo 22, il comma 2 è abrogato. Art. 2.
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il primo giorno dell'anno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
1.3. Trattazione in Commissione
1.3.1. Sedute
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
Disegni di legge Atto Senato n. 1020 XIX Legislatura
Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Titolo breve: Modifiche alla legge n. 145/2016 sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Trattazione in Commissione
Sedute di Commissione primaria
Seduta
3ª Commissione permanente (Affari esteri e difesa) in sede referente N. 74 (pom.)
12 marzo 2024
1.3.2. Resoconti sommari
1.3.2.1. 3^ Commissione permanente (Affari esteri e difesa)
1.3.2.1.1. 3ª Commissione permanente (Affari esteri e difesa) - Seduta n. 74 (pom.) del 12/03/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
3ª Commissione permanente (AFFARI ESTERI E DIFESA) MARTEDÌ 12 MARZO 2024
74ª Seduta
Presidenza della Presidente
Intervengono il sottosegretario di Stato per la difesa Xxxxxx Xx Xxxxxxxx e il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Xxxxx.
La seduta inizia alle ore 15,30. IN SEDE REFERENTE
(987) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena, fatto a San Marino il 31 marzo 2022 , approvato dalla Camera dei deputati
(Xxxxxxx e conclusione dell'esame)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 20 febbraio.
Xxxxxx chiedendo di intervenire, il presidente Xxxxxxxx XXXXX dichiara chiusa la discussione generale. Informa inoltre che è pervenuto il parere non ostativo della Commissione bilancio.
Previa verifica del numero legale, il PRESIDENTE pone, quindi, in votazione il mandato a riferire all'Assemblea per l'approvazione del disegno di legge in titolo, nel testo approvato dalla Camera dei deputati, con richiesta di autorizzazione a svolgere una relazione orale.
La Commissione approva.
(998) Ratifica ed esecuzione del Protocollo di emendamento all'Accordo istitutivo dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino relativo alla localizzazione della sede, adottato a Parigi il 21 maggio 2022
(Xxxxxxx e conclusione dell'esame)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 27 febbraio.
Xxxxxx chiedendo di intervenire, il presidente Xxxxxxxx XXXXX dichiara chiusa la discussione generale. Informa inoltre che è pervenuto il parere non ostativo della Commissione bilancio.
Previa verifica del numero legale, il PRESIDENTE pone, quindi, in votazione il mandato al relatore Xxxxxxxxx a riferire all'Assemblea per l'approvazione del disegno di legge in titolo, con richiesta di autorizzazione a svolgere una relazione orale.
La Commissione approva.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto ministeriale di individuazione, per l'anno 2024, delle priorità tematiche per l'attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli enti internazionalistici ( n. 125 ) (Parere al ministro degli Xxxxxx Xxxxxx e della Cooperazione Internazionale, ai sensi dell'articolo 23-bis
, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18. Esame. Parere
favorevole con osservazione)
La senatrice PETRENGA (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE), relatrice, illustra il provvedimento in titolo, concernente l'individuazione, per l'anno 2024, delle priorità tematiche per l'attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti da enti pubblici o privati, associazioni, anche non riconosciute, o comitati, impegnati da almeno tre anni continuativi nella formazione in campo internazionalistico o nella ricerca in materia di politica estera, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 23-bis, comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 recante Ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri.
Ricorda che la disposizione richiamata è frutto di una modifica normativa recata dall'articolo 1, comma 588, della legge di bilancio per il 2019, che, nell'abrogare la legge n. 948 del 1982, ha inciso in profondità sulla disciplina relativa al contributo da erogare a favore dei cosiddetti enti internazionalistici, eliminando il sistema dei contributi a bilancio e prevedendo unicamente contributi a progetti di ricerca proposti da tali enti nell'ambito delle priorità tematiche individuate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale con decreto ministeriale, da approvare previo parere delle competenti Commissioni parlamentari. Una ulteriore modifica della materia è stata disposta anche dall'articolo 1, comma 724, della legge di bilancio per il 2020, con cui, a decorrere dal 1° gennaio 2020, sono stati ammessi al finanziamento anche enti pubblici o privati, associazioni, anche non riconosciute, o comitati, e non solo enti con personalità giuridica o a organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
La relatrice ricorda, altresì, che la legge di bilancio per il 2024 ha stanziato per l'attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli enti internazionalistici una somma complessiva pari a
739.100 euro, in diminuzione del cinque per cento rispetto agli stanziamenti degli anni passati (pari a
778.000 euro).
Rammenta poi come, a seguito dell'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti e della firma del decreto da parte del Ministro, si procederà alla pubblicazione di un bando per la presentazione dei progetti di ricerca, pubblicato sul sito istituzionale della Farnesina, in cui saranno indicati i requisiti per la presentazione delle richieste di contributo, le priorità tematiche, le modalità di presentazione delle domande, la documentazione da produrre e le modalità di rendicontazione delle spese sostenute per i progetti. L'esame delle istanze pervenute - e la successiva selezione dei progetti da finanziare - sarà effettuato a cura di una Commissione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Le priorità per l'anno 2024, individuate nell'allegato 1 allo schema di decreto in esame, sono raggruppate in 3 diverse dimensioni tematiche (in diminuzione rispetto alle 4 aree tematiche individuate negli scorsi anni) relative, rispettivamente, alle questioni della Sicurezza, della Prosperità e della Partecipazione. Come rimarcato nel testo, tale suddivisione punta ad offrire una visione organica del complesso scenario internazionale, con l'intento di cogliere implicazioni e impatto trasversale che gli eventi internazionali più recenti hanno avuto per la proiezione estera dell'Italia.
Stante la complessità delle tematiche di politica estera nell'attuale contesto internazionale, il documento incoraggia la presentazione di proposte progettuali dal carattere interdisciplinare, che sappiano affrontare, all'interno di un disegno di ricerca unitario e coerente, molteplici aspetti di uno specifico tema, avvalendosi di partenariati e collaborazioni, sia a livello nazionale che internazionale, anche per integrare nel gruppo di ricerca profili e competenze afferenti a diverse aree scientifiche. Il documento sottolinea, inoltre, come saranno favoriti quei progetti che mostreranno un'inclinazione a sperimentare e adottare teorie e strumenti metodologici innovativi, nonché a tener conto di elementi potenzialmente in grado di disegnare scenari futuri attualmente non prevedibili. L'alto grado di incertezza che caratterizza l'attuale contesto internazionale e che ne influenza gli sviluppi implica peraltro la possibilità che nel xxxxx xxx 0000 xxxxxxxx eventi prioritari per la politica estera italiana non prevedibili al momento della pubblicazione del decreto in discussione. In tal caso, le proposte di progetto redatte con riferimento alle seguenti priorità, dovranno evidenziare l'impatto prodotto da tali sviluppi internazionali.
Nell'ambito della prima priorità tematica, dedicata alla Sicurezza, vengono individuate tra le situazioni
di crisi e instabilità la guerra in Ucraina, la questione israelopalestinese, i Balcani Occidentali, gli epicentri di instabilità africani, dal Sahel al Corno d'Africa, con l'estensione dell'arco di instabilità ai Paesi del Golfo di Guinea e al Mozambico, l'Indopacifico. A livello di mutamenti internazionali, si acuiscono la polarizzazione internazionale e la competizione sistemica tra Stati Uniti e Cina e si verifica un nuovo "non allineamento" dei Paesi del Sud del mondo, tra affermazione di nuove potenze, attori emergenti e rivalità. Si vede emergere un nuovo multipolarismo, con una contrapposizione con l'Occidente e tentativi di costruzione di un sistema multipolare alternativo. Fondamentali risultano il ruolo globale di Cina e India e l'impatto delle tecnologie emergenti. Per quanto concerne la bussola euro-atlantica, si rilevano l'indivisibilità della sicurezza euro-atlantica e, a livello di Unione Europea, l'autonomia strategica, la questione dell'allargamento e le prospettive della difesa comune alla prova delle più recenti crisi. Riguardo al multilateralismo e alle organizzazioni Internazionali, si rileva il ruolo dell'Italia nel sistema della Nazioni Unite (da Uniting for Consensus alla riflessione per il seggio unico europeo). Viene sottolineata la rinnovata centralità del G7 anche in vista della presidenza di turno italiana nel 2024 e del partenariato egualitario con l'Africa. Si rimarca quindi l'esigenza di un approfondimento sui partenariati con le Organizzazioni regionali e sulle opportunità di sviluppo di Asia, Africa e America Latina attraverso processi di integrazione regionale, e, infine, si sottolinea l'importanza delle nuove sfide della sicurezza internazionale, dalla dimensione cibernetica alle minacce ibride e alla questione energetica.
In relazione alla seconda priorità - Prosperità - prosegue la relatrice, il documento mette in luce la necessità di approfondire opportunità e sfide per l'Italia derivanti dal processo di integrazione europea e dalla nuova globalizzazione economica. Sul piano economico, sottolinea anche l'importanza del ruolo del nostro Paese di fronte all'accelerazione tecnologica e della protezione dal rischio geopolitico che genera nuovi fenomeni e tendenze in termini di allocazione delle risorse, modificando il quadro di rischi e opportunità. Si mettono inoltre in evidenza i rischi di una militarizzazione dei rapporti economici, con enfasi specifica sull'approvvigionamento di materie prime e sui settori di avanguardia tecnologica. Sono valorizzati approfondimenti sugli strumenti di diplomazia economica, sulle modalità per rafforzare e modernizzare le istituzioni economiche internazionali, per favorire la crescita del sistema Paese e rafforzare l'export, anche attraverso gli strumenti di promozione integrata e di comunicazione strategica. Sottolinea, quindi, il potenziale ruolo dell'Italia nel favorire la crescita industriale nei Paesi meno sviluppati e si pone particolare attenzione all'Africa e all'America Latina nelle nuove catene del valore globali.
Con la terza priorità, denominata Partecipazione, viene anzitutto ribadita l'importanza di un approfondimento su come rendere più efficaci gli strumenti di diplomazia culturale e di diplomazia pubblica. Per quanto concerne i diritti umani e le libertà fondamentali, si pone l'accento, fra l'altro, sulla regolamentazione internazionale e sulla protezione dei diritti nella dimensione digitale. Si sottolinea altresì la centralità della parità di genere come componente valoriale della politica estera italiana e viene messo in luce il nesso sinergico tra libertà religiosa e dialogo interreligioso. In tema di collettività italiane all'estero, si rilevano l'importanza del ruolo del nuovo associazionismo italiano all'estero come risorsa della politica estera e delle "reti" di categoria nella promozione delle eccellenze italiane nel mondo. Specifica attenzione è altresì dedicata alle "reti rosa" e al profilo della nuova emigrazione femminile, al ruolo del "turismo delle radici" nella sensibilizzazione al tema dell'emigrazione e nel rafforzamento del legame con le comunità italiane all'estero e con i Paesi di accoglienza.
In conclusione, evidenzia come si tratti di priorità tematiche ad ampio spettro, che affrontano questioni rilevanti per la nostra politica estera nel quadro di uno scenario geopolitico in profondo mutamento ed in cui appare fondamentale valorizzare il contributo valoriale e di visibilità del nostro Paese.
Al termine della sua esposizione, la relatrice dà, quindi, conto di un conferente schema di parere favorevole, pubblicato in allegato.
Il presidente Xxxxxxxx XXXXX dichiara aperta la discussione generale.
Il senatore XXXXXXX (PD-IDP), pur condividendo le priorità tematiche segnalate dal Governo nel documento in disamina, ravvisa, tuttavia, l'opportunità che i senatori abbiano a disposizione una sorta
di rendicontazione del lavoro svolto, per l'anno di riferimento, dagli enti coinvolti attraverso i vari progetti approvati. In ultima analisi, si tratta di venire incontro ad un interesse che riguarda sia la maggioranza che l'opposizione, ovvero poter visionare le performance e i risultati raggiunti nelle diverse attività di ricerca.
Interviene brevemente il senatore Xxxxxx Xxxxxxx XXXXXXX (M5S), il quale dichiara di condividere le argomentazioni addotte dal collega Xxxxxxx.
Il sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale SILLI, pur non essendo in grado di fornire, seduta stante, informazioni di natura capillare riguardanti i singoli progetti, dà conto, comunque, di una serie di informazioni rilevanti in suo possesso.
Rispetto al 2019, primo anno di attuazione della riforma, in cui erano state presentate 96 domande di finanziamento da parte di 33 enti, nel 2023 ci sono state 134 domande da parte di 66 enti, tra cui 26 hanno partecipato per la prima volta. L'ammontare complessivo delle richieste pervenute è stato pari, l'anno scorso, a oltre 3,8 milioni di euro, circa 5 volte la dotazione disponibile (778.000 €). Inoltre, in linea con l'incremento di proposte, il numero di enti effettivamente finanziati è raddoppiato, passando da 18 nel 2019 a 37 nel 2023.
Il PRESIDENTE, alla luce di quanto testé affermato dal rappresentante del Governo, propone di inserire nello schema di parere predisposto dal relatore, un riferimento che auspica, da parte del Governo, la contestuale presentazione, nei futuri schemi di decreto ministeriale, di una sintesi ricognitiva dei progetti approvati e finanziati nell'anno precedente.
Insiste, comunque, sull'opportunità di pervenire, nell'odierna seduta, all'approvazione del suddetto schema di parere, considerando che il relativo termine risultava scaduto già nella giornata di ieri. Condivide tale proposta la relatrice XXXXXXXX (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE).
Il senatore Xxxxxx Xxxxxxx XXXXXXX (M5S) preannuncia che il proprio Gruppo non parteciperà alla votazione, in quanto non considera congrui i tempi che, in realtà, sarebbero necessari per approfondire con cognizione di causa un provvedimento come quello in esame.
Il senatore XXXXXX (PD-IDP) dichiara altresì che la propria parte politica non parteciperà al voto, pur condividendo l'impostazione della proposta di parere.
Il senatore XXXXXXXXX (Aut (SVP-PATT, Cb)), facendo proprie le argomentazioni enucleate dai colleghi Licheri e Xxxxxx, fa presente che anch'egli, a nome del proprio Gruppo, non parteciperà al voto.
Il presidente Xxxxxxxx XXXXX, verificata la presenza del prescritto numero di senatori, pone, quindi, in votazione lo schema di parere della relatrice così come modificato nel corso della discussione (pubblicato in allegato), che risulta approvato.
IN SEDE REFERENTE
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
(Esame e rinvio)
Il senatore XXXXXXX (LSP-PSd'Az), relatore, illustra il disegno di legge in esame, che si compone di 2 articoli e risponde alla finalità di rendere il procedimento di autorizzazione e finanziamento delle missioni internazionali italiane più snello e rispondente alle rapide evoluzioni del contesto geopolitico internazionale. La relazione illustrativa allegata al provvedimento evidenzia come le modifiche introdotte, che peraltro confermano il ruolo centrale del Parlamento nel processo di autorizzazione e di verifica delle missioni stesse, si inseriscono a pieno titolo nel quadro del più ampio processo di semplificazione normativa in via di attuazione. Fra le novità più rilevanti introdotte, si annoverano la possibilità di prevedere in anticipo le possibili "interoperabilità" tra missioni della stessa area, l'individuazione di forze ad alta e altissima prontezza operativa da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, prevedendo una procedura accelerata per l'approvazione, la semplificazione della procedura mediante l'eliminazione della previsione dell'adozione di uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per la ripartizione delle risorse tra le varie missioni all'estero, l'aggiornamento delle tempistiche annuali (dal 31 dicembre al 31 gennaio) per la presentazione da parte del Governo alle Camere della relazione analitica sulle missioni in corso e
l'implementazione dell'elenco degli acquisti e lavori che, in caso di necessità e di urgenza, possono essere eseguiti in economia da parte dei dicasteri introducendo ulteriori materiali e servizi.
Più in dettaglio, l'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), nel modificare l'articolo 2 della legge n. 145 del 2016, introduce un elemento di flessibilità nelle deliberazioni con cui il Governo chiede al Parlamento l'autorizzazione per la partecipazione a una missione internazionale, prevedendo in anticipo le possibili "interoperabilità" tra missioni nella stessa area. La previsione in esame prevede che il numero di unità di personale possa essere indicato "anche in modalità interoperabile con altre missioni nella medesima area geografica", introducendo in questo modo un elemento di particolare flessibilità nel dispiegamento di tale personale nei diversi teatri operativi.
L'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 2), prevede che, nelle deliberazioni con le quali chiede al Parlamento l'autorizzazione alla partecipazione alle diverse missioni internazionali, il Governo possa individuare dei contingenti di forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero - previa specifica autorizzazione parlamentare - al verificarsi di crisi o situazioni d'emergenza, ovvero al di fuori delle missioni deliberate. La previsione consentirebbe quindi al Governo di poter disporre di un contingente di personale, in prontezza operativa, da impiegare nel corso dell'anno in caso di crisi o situazioni di emergenza non prevedibili al momento dell'adozione della delibera, per rafforzare missioni già autorizzate ovvero in Paesi e contesti in cui non vi siano missioni già operative.
L'effettivo impiego delle forze è deliberato dal Consiglio dei ministri, previa comunicazione al Presidente della Repubblica. La deliberazione è previsto venga trasmessa alle Camere, che autorizzano o negano tale impiego, con appositi atti di indirizzo, entro cinque giorni, con una procedura accelerata rispetto a quella ordinaria.
L'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 3), introduce la principale semplificazione procedurale del provvedimento, ovvero l'eliminazione della necessità di adozione di uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per la ripartizione delle risorse per la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, senza peraltro far venir meno l'obbligo di una puntuale quantificazione delle risorse finanziarie occorrenti per ciascuna missione. Nel caso di atti di indirizzo parlamentari volti ad apportare modifiche alla deliberazione sulle missioni internazionali, sarà necessario recepirne il contenuto in una nuova deliberazione del Consiglio dei Ministri, previa verifica della corrispondente relazione tecnica.
I numeri 4) e 5), dell'articolo 1, comma 1, lettera a), modificano i commi 4 e 4-bis dell'articolo 2 della legge n. 145 relativo alla deliberazione e autorizzazione della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, al fine di adattare le clausole di salvaguardia relative al finanziamento delle missioni in corso e di quelle da avviare nelle more dell'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto alle innovazioni procedurali conseguenti all'eliminazione del predetto DPCM. L'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 6), abroga il comma 5 dell'articolo 2 della legge n. 145 del 2016 che autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le variazioni di bilancio relative al finanziamento delle missioni. Come si legge nella relazione illustrativa, tale previsione è stata proposta dallo stesso Ministero dell'economia e delle finanze attesa la clausola di carattere generale introdotta dall'articolo 20, comma 30, della legge bilancio 2024, che dispone l'autorizzazione alle variazioni di bilancio con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze.
I numeri 1) e 2), dell'articolo 1, comma 1, lettera b), modificano la tempistica e il contenuto della relazione analitica che ogni anno il Governo è tenuto a presentare sull'andamento delle missioni, anche al fine della loro proroga, posticipandone la data di presentazione dal 31 dicembre al 31 gennaio dell'anno successivo e prevedendo che essa riferisca anche in ordine all'andamento, alla durata, al personale impiegato e ai risultati raggiunti dalle forze ad alta e altissima prontezza operativa che siano state eventualmente impiegate nell'anno precedente. Viene altresì previsto che le eventuali modifiche alla relazione sulle missioni in corso, in particolare per quanto riguarda la loro prosecuzione, richieste dalle Camera nei loro atti di indirizzo, siano recepite con deliberazione del Consiglio dei Ministri, analogamente a quanto previsto per le modifiche alle delibere riguardanti l'avvio di nuove missioni.
L'articolo 1, comma 1, lettera c), nell'introdurre modifiche ad alcuni commi dell'articolo 4 della legge
n. 145, sostituisce, in particolare, il comma 6, recependo una proposta formulata in tal senso dal Ministero dell'economia e delle finanze, al fine di unificare le disposizioni, attualmente distinte, relative al finanziamento delle nuove missioni e alla proroga di quelle in corso, posto che in entrambi i casi si attinge all'unico fondo per le missioni internazionali.
L'articolo 1 comma 1, lettera d), reca norme di coordinamento derivanti dalle modifiche introdotte con le lettere precedenti al fine di assicurare coerenza complessiva all'impianto normativo, prevedendo la modifica alcuni articoli della legge n. 145 del 2016, in merito all'indennità di missione (articolo 5), al consigliere per la cooperazione civile (articolo 18) e ad interventi urgenti (articolo 22).
L'articolo 1, comma 1, lettera e), numero 1, aggiunge alcune voci a quelle per le quali l'articolo 21 della legge n. 146 del 2016 prevede che i Ministeri della difesa, dell'interno e dell'economia e finanza possano ricorre, in casi di necessità e urgenza connessi con le missioni internazionali, ad acquisti e lavori in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità dello Stato e ai capitolati. Il relatore ricorda che attualmente tali Ministeri, nei casi di necessità e urgenza, possono ricorrere ad acquisti e a lavori da eseguire in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato e ai capitolati d'oneri, entro il limite complessivo di 50 milioni di euro annui, a valere sulle risorse finanziarie del fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge n. 146 in relazione ad esigenze relative
- fra le altre - alla revisione generale di mezzi da combattimento e da trasporto, all'esecuzione di opere infrastrutturali aggiuntive e integrative, all'acquisizione di materiali d'armamento, agli equipaggiamenti individuali, ai materiali informatici e agli apparati di comunicazione e agli apparati per la difesa nucleare, biologica e chimica. A questo elenco, la norma in via di approvazione aggiunge il vettovagliamento, il materiale sanitario e di casermaggio, i combustibili, i carbolubrificanti e il servizio dei trasporti di personale e materiali.
La lettera e), numero 2, e la lettera f) dell'articolo 1, comma 1, abrogano il comma 3 dell'articolo 21 e il comma 2 dell'articolo 22 relativi ad un decreto di variazione del bilancio del Ministro dell'economia e delle finanze, non più necessario alla luce del nuovo testo dell'articolo 4, comma 6, della legge n. 145. Il relatore conclude osservando come l'articolo 2 preveda che le modifiche alla legge n. 145 del 2016 entrino in vigore dal primo giorno dell'anno successivo alla pubblicazione, per evitare che la deliberazione sulle missioni internazionali del medesimo anno sia retta da due discipline diverse.
Il presidente Xxxxxxxx XXXXX dichiara aperta la discussione generale.
Il senatore XXXXXXX (PD-IDP) svolge alcune considerazioni di carattere generale sul disegno di legge che la Commissione si accinge ad esaminare, premettendo di condividere, nelle sue linee essenziali, le necessità, in esso contenute, di approntare, secondo tempistiche realistiche e flessibili, il procedimento di deliberazioni delle missioni internazionali dell'Italia.
Tale esigenza, tuttavia, a suo modo di vedere, deve essere implementata prevedendo, più che una mera approvazione presso le Aule di Senato e Camera, una disamina accurata ed approfondita presso le competenti Commissioni permanenti, secondo procedure ben codificate.
Il sottosegretario PEREGO di XXXXXXXX replica brevemente all'intervento del senatore Xxxxxxx, e a quello successivo del senatore XXXXXX (M5S), facendo presente come l'intento dell'Esecutivo sia di assicurare l'esigenza di un possibile tempestivo intervento dello strumento militare con l'imprescindibile controllo da parte delle Camere.
Il seguito dell'esame è, quindi, rinviato.
La seduta termina alle ore 16,20.
La 3a Commissione,
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 125
esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente l'individuazione, per l'anno 2024, delle priorità tematiche per l'attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli enti internazionalistici (n. 125);
rilevato il breve ritardo con cui lo schema di decreto ministeriale è stato presentato alle Commissioni parlamentari competenti;
preso atto che con la definizione delle priorità tematiche si è puntato ad offrire una visione organica del complesso scenario internazionale, con l'intento di cogliere implicazioni e impatto trasversale che gli eventi internazionali più recenti hanno avuto per la proiezione estera dell'Italia;
rilevato altresì come, a fronte della complessità delle tematiche di politica estera nell'attuale contesto internazionale, il documento incoraggi la presentazione di proposte progettuali dal carattere interdisciplinare, integrando profili e competenze afferenti a diverse aree scientifiche;
condiviso il riferimento alla possibilità che saranno favoriti i progetti capaci di mostrare un'inclinazione a sperimentare e adottare teorie e strumenti metodologici innovativi, nonché a tener conto di elementi potenzialmente in grado di disegnare scenari futuri attualmente non prevedibili; valutato, in particolare, come nell'ambito della prima priorità, dedicata alla Sicurezza, vengano individuate tra le situazioni di crisi e instabilità la guerra in Ucraina, la questione israelopalestinese, i Balcani Occidentali, gli epicentri di instabilità africani, dal Sahel al Corno d'Africa, con l'estensione dell'arco di instabilità ai Paesi del Golfo di Guinea e al Mozambico, l'Indopacifico;
espresso apprezzamento per i profili di ricerca suggeriti in relazione alla seconda priorità tematica - Prosperità -, con la necessità di approfondire opportunità e sfide per l'Italia del processo di integrazione europea e della nuova globalizzazione economica;
condivisa altresì l'opportunità di includere, nell'ambito della priorità denominata Partecipazione, l'approfondimento sugli strumenti di diplomazia culturale e di diplomazia pubblica;
esprime parere favorevole con la seguente osservazione:
- che il Governo accompagni la presentazione dei futuri schemi di decreto ministeriale con una sintesi ricognitiva dei progetti approvati e finanziati nell'anno precedente.
La 3a Commissione,
Schema di PARERE PROPOSTO DALla RELATRice SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 125
esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente l'individuazione, per l'anno 2024, delle priorità tematiche per l'attribuzione di contributi a progetti di ricerca proposti dagli enti internazionalistici (n. 125);
rilevato il breve ritardo con cui lo schema di decreto ministeriale è stato presentato alle Commissioni parlamentari competenti;
preso atto che con la definizione delle priorità tematiche si è puntato ad offrire una visione organica del complesso scenario internazionale, con l'intento di cogliere implicazioni e impatto trasversale che gli eventi internazionali più recenti hanno avuto per la proiezione estera dell'Italia;
rilevato altresì come, a fronte della complessità delle tematiche di politica estera nell'attuale contesto internazionale, il documento incoraggi la presentazione di proposte progettuali dal carattere interdisciplinare, integrando profili e competenze afferenti a diverse aree scientifiche;
condiviso il riferimento alla possibilità che saranno favoriti i progetti capaci di mostrare un'inclinazione a sperimentare e adottare teorie e strumenti metodologici innovativi, nonché a tener conto di elementi potenzialmente in grado di disegnare scenari futuri attualmente non prevedibili; valutato, in particolare, come nell'ambito della prima priorità, dedicata alla Sicurezza, vengano individuate tra le situazioni di crisi e instabilità la guerra in Ucraina, la questione israelopalestinese, i Balcani Occidentali, gli epicentri di instabilità africani, dal Sahel al Corno d'Africa, con l'estensione dell'arco di instabilità ai Paesi del Golfo di Guinea e al Mozambico, l'Indopacifico;
espresso apprezzamento per i profili di ricerca suggeriti in relazione alla seconda priorità tematica - Prosperità -, con la necessità di approfondire opportunità e sfide per l'Italia del processo di integrazione europea e della nuova globalizzazione economica;
condivisa altresì l'opportunità di includere, nell'ambito della priorità denominata Partecipazione, l'approfondimento sugli strumenti di diplomazia culturale e di diplomazia pubblica;
esprime parere favorevole.
1.4. Trattazione in consultiva
1.4.1. Sedute
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
Disegni di legge Atto Senato n. 1020 XIX Legislatura
Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Titolo breve: Modifiche alla legge n. 145/2016 sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Sedute di Commissioni consultive
Seduta
1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) N. 50 (pom.)
12 marzo 2024
Sottocomm. pareri
13 marzo 2024
5ª Commissione permanente (Bilancio) N. 208 (pom.)
27 febbraio 2024
5 marzo 0000
13 marzo 2024
1.4.2. Resoconti sommari
1.4.2.1. 1^ Commissione permanente (Affari Costituzionali)
1.4.2.1.1. 1ªCommissione permanente (Affari Costituzionali) - Seduta n. 50 (pom.,
Sottocomm. pareri) del 12/03/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
(AFFARI COSTITUZIONALI, AFFARI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E DELL'INTERNO, ORDINAMENTO GENERALE DELLO STATO E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, EDITORIA, DIGITALIZZAZIONE)
Sottocommissione per i pareri
MARTEDÌ 12 MARZO 2024
50ª Seduta
Presidenza del Presidente
La seduta inizia alle ore 14,20.
(998) Ratifica ed esecuzione del Protocollo di emendamento all'Accordo istitutivo dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino relativo alla localizzazione della sede, adottato a Parigi il 21 maggio 2022
(Parere alla 3ª Commissione. Esame. Parere non ostativo)
Il presidente XXXXXX (LSP-PSd'Az), relatore, esaminato il disegno di legge in titolo, propone di esprimere, per quanto di competenza, un parere non ostativo.
La Sottocommissione prende atto.
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
(Parere alla 3ª Commissione. Esame. Rimessione alla sede plenaria)
Il presidente XXXXXX (LSP-PSd'Az), relatore, esaminato il disegno di legge in titolo, propone di esprimere, per quanto di competenza, un parere non ostativo, segnalando, all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 3), l'opportunità di chiarire quali siano gli atti di indirizzo parlamentare cui la nuova formulazione del comma 3 dell'articolo 2 della legge n. 145 del 2016 fa riferimento.
Il senatore XXXXXXX (M5S) chiede che l'esame del provvedimento venga rimesso alla sede plenaria. La Sottocommissione prende atto e l'esame è quindi rimesso alla sede plenaria.
La seduta termina alle ore 14.25.
1.4.2.1.2. 1ªCommissione permanente (Affari Costituzionali) - Seduta n. 188 (nott.) del 13/03/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
(AFFARI COSTITUZIONALI, AFFARI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E DELL'INTERNO, ORDINAMENTO GENERALE DELLO STATO E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, EDITORIA, DIGITALIZZAZIONE)
MERCOLEDÌ 13 MARZO 2024
188ª Seduta (notturna) Presidenza del Presidente XXXXXXX
Interviene il ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Xxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxx.
La seduta inizia alle ore 21,05. IN SEDE REFERENTE
(744) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - GIORGIS e altri. - Modifiche agli articoli 116 e 117 della Costituzione, in materia di presupposti, modalità, limiti e termini per l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni, nonché di trasferimento di materie dalla legislazione concorrente alla legislazione esclusiva dello Stato
(116) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - Xxxxx XXXXX e altri. - Modifiche all'articolo 117 della Costituzione, concernenti l'attribuzione allo Stato della competenza legislativa esclusiva in materia di tutela della salute
(542) DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE. - MARTELLA. - Modifiche all'articolo 116 della Costituzione, in materia di attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle regioni a statuto ordinario, e all'articolo 117 della Costituzione, in materia di legislazione esclusiva dello Stato e di legislazione concorrente
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 6 febbraio.
Il PRESIDENTE avverte che, alla scadenza del termine, previsto per le ore 14 di giovedì 15 febbraio, sono stati presentati nove emendamenti riferiti al disegno di legge n. 744, adottato quale testo base, pubblicati in allegato.
Non essendoci richieste di intervento, gli emendamenti sono dati per illustrati.
Il relatore DELLA PORTA (FdI), anche a nome del correlatore Xxxxxxxx, con riferimento all'articolo 1, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 1.1 e 1.2 e contrario sull'emendamento 1.3. Riguardo all'articolo 2, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 2.1 e 2.2 e contrario sugli emendamenti 2.3, 2.4, 2.5 e 2.0.1.
La rappresentante del GOVERNO esprime parre conforme a quello del relatore.
Il PRESIDENTE propone di rinviare il seguito dell'esame congiunto alla prossima settimana. La Commissione conviene.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(924-bis) Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e
degli studenti, risultante dallo stralcio disposto dal Presidente del Senato, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento e comunicato all'Assemblea il 22 novembre 2023, dell'articolo 3 del disegno di legge n. 924, d'iniziativa governativa
(Parere alla 7a Commissione su emendamenti. Esame. Parere non ostativo)
Il relatore TOSATO (LSP-PSd'Az) illustra gli emendamenti approvati, riferiti al disegno di legge in titolo, e propone di esprimere, per quanto di competenza, parere non ostativo.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del numero legale, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
(1014) Conversione in legge del decreto-legge 5 febbraio 2024, n. 10, recante disposizioni urgenti sulla governance e sugli interventi di competenza della Società «Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.»
(Parere alla 8a Commissione su emendamenti. Esame. Parere non ostativo)
Il relatore TOSATO (LSP-PSd'Az) illustra gli emendamenti approvati dalla Commissione di merito, riferiti al disegno di legge in titolo, e propone di esprimere, per quanto di competenza, parere non ostativo.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del numero legale, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
(Parere alla 3a Commissione. Esame. Parere non ostativo con osservazioni)
Il relatore TOSATO (LSP-PSd'Az) illustra il disegno di legge in titolo, il cui esame è stato rimesso alla sede plenaria dalla Sottocommissione per i pareri nella seduta pomeridiana del 12 marzo, e propone di esprimere parere non ostativo con osservazione, pubblicato in allegato.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del numero legale, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
Il PRESIDENTE propone di rinviare il seguito dell'esame del disegno di legge costituzionale n. 935 sul premierato alla seduta già convocata alle ore 8,30 di domani, giovedì 14 marzo. Si potrebbe poi proseguire i lavori fino alle ore 13,30 di domani ed eventualmente riprenderli nel pomeriggio. In alternativa, si dovrebbe riprendere le votazioni adesso e andare avanti fino alle ore 23,30 circa.
Il senatore XXXXXXX (PD-IDP) ritiene inaccettabile la proposta di proseguire le votazioni degli emendamenti sul premierato questa sera, considerato che l'attività in Commissione è iniziata questa mattina alle ore 8,30 e che la seduta di Assemblea ha visto impegnati i senatori della Commissione sull'AS 997. Ritiene che una riforma costituzionale meriti un'attenzione più accurata.
La senatrice XXXXXXXX (IV-C-RE) fa presente che domani alle ore 13,30 è prevista la seduta della Commissione antimafia.
Il senatore XXXXXXX (PD-IDP) ritiene che le due ore di lavoro che eventualmente si dovrebbero svolgere stasera potrebbero essere recuperate nel corso della prossima settimana. Dopo 13 ore di lavoro ininterrotto, infatti, sarebbe preferibile proseguire domani mattina, posticipando l'orario di inizio della seduta alle ore 9,30.
Il senatore XXXXXX (LSP-PSd'Az) ritiene preferibile proseguire i lavori stasera, piuttosto che riprenderli domani pomeriggio.
Il ministro XXXXXXX XXXXXXXXX precisa che non si sta effettuando una forzatura dei lavori della Commissione, se si considera che l'Assemblea Costituente elaborò il testo dei 139 articoli della Costituzione in un anno e mezzo circa. Sottolinea che il disegno di legge costituzionale in esame interviene solo su quattro articoli, eppure, dopo quasi quattro mesi, non sono stati votati neanche tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 2. Esprime inoltre la propria delusione per l'atteggiamento destruens delle opposizioni, che non sembrano comprendere l'importanza della riforma in esame.
Il PRESIDENTE ritiene che, se si convenisse sull'obiettivo di completare entro le ore 13 di domani le votazioni degli emendamenti riferiti all'articolo 2, si potrebbero riprendere i lavori direttamente domani mattina alle ore 9,30.
Il senatore XXXXXXX (PD-IDP) ritiene condivisibile questo programma dei lavori, facendo tuttavia presente che l'opposizione non sta attuando una condotta ostruzionistica, in quanto non interviene su tutti gli emendamenti. Rileva, inoltre, che non si può non tener conto sia del prolungamento della seduta odierna dell'Assemblea sul decreto-legge n. 7 del 2024 (AS 997), ossia di un provvedimento di iniziativa governativa.
Ritiene che il paragone con i lavori dell'Assemblea Costituente non sia accoglibile, considerato che la quasi totalità degli auditi ha rilevato criticità nel progetto di riforma in esame.
Il PRESIDENTE propone quindi di riprendere l'esame del disegno di legge costituzionale n. 935 domani, giovedì 14 marzo, posticipando la relativa seduta alle ore 9,30.
La Commissione conviene.
Il PRESIDENTE avverte che la seduta già convocata per le ore 8,30 di domani, giovedì 14 marzo, è posticipata alle ore 9,30.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 21,40.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1020
La Commissione, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo, segnalando, all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 3), l'opportunità di chiarire quali siano gli atti di indirizzo parlamentare cui la nuova formulazione del comma 3 dell'articolo 2 della legge n. 145 del 2016 fa riferimento.
EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 744
1.1
Xxxxxxxx, Xxxxx, Xxxxxxxx, Borghese
Sopprimere l' articolo.
1.2
Durnwalder Sopprimere l'articolo. 1.3
Sostituire l'articolo, con il seguente:
Art. 1
«Art. 1.
(Modifiche all'articolo 116 della Costituzione)
1. Il terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione è sostituito dal seguente: "Possono essere attribuite ad altre Regioni ulteriori forme e condizioni particolari di
autonomia, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel
rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119 della Costituzione limitatamente alle materie di cui al terzo comma dell'articolo 117, con esclusione del commercio con l'estero. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata"».
Art. 2
2.1
Lisei, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx, Borghese
Sopprimere l'articolo.
2.2
Durnwalder Sopprimere l'articolo. 2.3
Sostituire l'articolo con il seguente:
«Art. 2.
(Modifiche all'articolo 117 della Costituzione)
1. All'articolo 117 della Costituzione sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al secondo comma, la lettera n) è sostituita dalla seguente: "n) principi, norme e obiettivi generali in materia di istruzione";
b) al secondo xxxxx, dopo la lettera s) sono aggiunte le seguenti: "s-bis) tutela della salute;
s-ter) grandi reti di trasporto e di navigazione; s-quater) ordinamento della comunicazione;
s-quinquies) produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; s-sexies) coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario";
c) al terzo comma, la parola: "istruzione" è sostituita dalle seguenti: "accesso all'istruzione e diritto allo studio", le parole: "tutela della salute" sono sostituite dalle seguenti: "organizzazione e gestione dei servizi sanitari" e le parole: "grandi reti di trasporto e di navigazione", "ordinamento della comunicazione", "produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia" e "coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario" sono soppresse».
2.4
Pirro, Patuanelli, Castellone, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xxxxxxxx, Xx Xxxxxxxx, Xxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxxx, Lorefice, Xxxxxx, Naturale, Xxxxxxxxx, Xxxxxxxxxx, Sironi, Trevisi, Turco
Al comma 1, apportare le seguenti modificazioni:
a) alla lettera a), capoverso «s-bis», premettere la seguente lettera:
«s.1) tutela della salute»;
b) alla lettera b), prima delle parole: "«grandi reti di trasporto e di navigazione»" inserire le seguenti: "«tutela della salute»".
2.5
Al comma 1, apportare le seguenti modifiche:
1) alla lettera a), sopprimere la lettera: "s-quater)";
2) alla lettera b), sopprimere le parole: "e «coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario»".
2.0.1
Dopo l'articolo, aggiungere il seguente:
«Art. 2-bis.
1. Le disposizioni della presente legge costituzionale sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione, anche con riferimento alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.».
1.4.2.2. 5^ Commissione permanente (Bilancio)
1.4.2.2.1. 5ªCommissione permanente (Bilancio)
- Seduta n. 208 (pom.) del 27/02/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
5ª Commissione permanente (PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO)
MARTEDÌ 27 FEBBRAIO 2024
208ª Seduta
Presidenza del Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Xxxxxx Xxxxxx. La seduta inizia alle ore 15,15.
IN SEDE CONSULTIVA
(901) Xxxxx XXXXXXX. - Norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali
(Parere alla 2a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice MENNUNI (FdI) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che lo stesso estende la misura disposta recentemente nella cosiddetta «legge sull'equo compenso» (legge 21 aprile 2023, n. 49), che consente ai professionisti di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo (nel rispetto di alcune condizioni) ma limitatamente ai rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica amministrazione, anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti «ordinari» e cioè per la generalità delle prestazioni professionali. Come già osservato in occasione del parere sulla norma originaria (A.S. 495), ricorda che la Corte di Giustizia europea ha affermato che, in materia di compensi professionali, l'indicazione di tariffe minime e massime è vietata ma sono ammesse deroghe per motivi di interesse pubblico; in particolare, la Corte ha ribadito che le tariffe, per non violare le direttive comunitarie, non devono essere discriminatorie e devono essere proporzionate alla realizzazione dell'interesse generale, e si è pronunciata anche di recente (causa C-438/22) sul tema della conformità degli importi minimi di onorari fissati dagli ordini o dai collegi professionali rispetto al combinato disposto degli articoli 101 par. 1 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e 4, paragrafo 3 del Trattato sull'Unione europea (TUE), con riferimento al principio di tutela della concorrenza nel mercato interno.
Occorre, pertanto, acquisire conferma che anche l'estensione generalizzata dell'equo compenso, prevista dal presente provvedimento, non comporti la violazione di norme comunitarie con conseguente rischio di applicazione di sanzioni per infrazione comunitaria.
La sottosegretaria XXXXXX, alla luce dei rilievi posti dalla relatrice, chiede di poter rinviare l'esame del provvedimento, al fine dei necessari approfondimenti.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(674-B) Interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti , approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Parere all'Assemblea. Esame. Parere non ostativo)
Il relatore GELMETTI (FdI) illustra il disegno di legge in titolo, proponendo, per quanto di competenza, considerato che la Commissione di merito non ha apportato modifiche al testo, di ribadire il parere non ostativo.
La rappresentante del GOVERNO rileva che non vi sono osservazioni da formulare.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di parere non ostativo, che risulta approvata.
(967-A) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo in materia di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Serbia, con Allegato, fatto a Belgrado il 21 marzo 2023
(Parere all'Assemblea. Esame. Parere non ostativo)
Il relatore MAGNI (Misto-AVS) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando che il testo approvato dalla Commissione di merito ha recepito, all'articolo 3, comma 2, la condizione posta, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, dalla Commissione bilancio lo scorso 30 gennaio.
Per quanto di competenza, non vi sono pertanto osservazioni da formulare. La sottosegretaria XXXXXX rileva che non vi sono osservazioni da formulare.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di parere non ostativo, che risulta approvata all'unanimità.
(968-A) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo in materia di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone, con Allegato, fatto a Tokyo il 28 giugno 2023
(Parere all'Assemblea. Esame. Parere non ostativo)
La relatrice PAITA (IV-C-RE) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che il testo approvato dalla Commissione di merito ha recepito, all'articolo 3, comma 3, la condizione posta, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, dalla Commissione bilancio lo scorso 30 gennaio.
Per quanto di competenza, non vi sono pertanto osservazioni da formulare. La sottosegretaria XXXXXX rileva che non vi sono osservazioni da formulare.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del prescritto di senatori, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di parere non ostativo, che risulta approvata all'unanimità.
(905) Deputato SASSO e altri. - Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico , approvato dalla Camera dei deputati
(Parere all'Assemblea. Esame. Parere non ostativo)
Il relatore XXXXXXX (FI-BP-PPE) illustra il disegno di legge in titolo, proponendo, per quanto di competenza, considerato che in sede redigente non sono state apportate modifiche, di ribadire il parere non ostativo già reso alla Commissione di merito.
La rappresentante del GOVERNO rileva che non vi sono osservazioni.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del prescritto di senatori, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di parere non ostativo, che risulta approvata.
(931) Deputato XXXXXXX e altri. - Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo , approvato dalla Camera dei deputati
(Parere all'Assemblea. Esame. Parere non ostativo)
La relatrice TESTOR (LSP-PSd'Az) illustra il disegno di legge in titolo, proponendo, per quanto di competenza, considerato che in sede redigente non sono state apportate modifiche, di ribadire il parere non ostativo già reso alla Commissione di merito.
La sottosegretaria XXXXXX rileva che non vi sono osservazioni da formulare.
Nessuno chiedendo di intervenire, verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di parere non ostativo, che risulta approvata.
(997) Conversione in legge del decreto-legge 29 gennaio 2024, n. 7, recante disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell'anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione
residente e di determinazione della popolazione legale
(Parere alla 1a Commissione sugli emendamenti. Esame. Parere non ostativo. Rinvio dell'esame dei restanti emendamenti)
La relatrice XXXXX (FdI) illustra gli emendamenti approvati relativi al disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che risulta necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli oneri relativi agli emendamenti 1.2 e 1.0.1 (testo 2). Occorre valutare eventuali effetti finanziari derivanti dagli identici emendamenti 1.4 (testo 2), 1.5 (testo 2) e 1.6 (testo 2). In relazione alla proposta 1.0.200 (testo corretto), chiede conferma che per l'attività dei funzionari a riposo non siano previsti oneri a carico della finanza pubblica.
Appaiono suscettibili di comportare maggiori oneri gli identici emendamenti 4.11 e 4.12. Risulta necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli oneri sulla proposta 4.0.2, che sembra presentare profili di onerosità.
Non vi sono osservazioni da formulare in relazione agli emendamenti 1.100, 2.0.1 (testo 2), 4.0.8,
4.0.9 e Coord.1.
La sottosegretaria XXXXXX esprime il parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulla proposta 1.2, rappresentando che, alla luce delle tipologie di consultazioni elettorali previste per l'anno 2024 e delle determinazioni del decreto interministeriale predisposto per il triennio 2023-2025 ai sensi del l'articolo 55, comma 8, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, come da ultimo modificato dall'articolo 7, comma 7, del decreto-legge 4 maggio 2022, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 giugno 2022, n. 84, il predetto Fondo non presenta risorse sufficienti a garantire la necessaria copertura finanziaria.
Chiede invece l'accantonamento della proposta 1.0.1 (testo 2), in attesa di approfondimenti in merito alla congruità degli oneri previsti anche in considerazione dei nuovi adempimenti che i comuni sono chiamati a effettuare; nonché degli emendamenti 1.4 (testo 2), 1.5 (testo 2) e 1.6 (testo 2).
Non vi sono osservazioni sull'emendamento 1.0.200 (testo corretto). E' necessario altresì accantonare le proposte 4.11 e 4.12.
Non vi sono osservazioni sugli emendamenti 1.100, 2.0.1 (testo 2), 4.0.8, 4.0.9 e Coord.1.
Il senatore MISIANI (PD-IDP) chiede l'accantonamento dell'emendamento 4.0.2, al fine di svolgere ulteriori approfondimenti sulla proposta.
Il PRESIDENTE su richiesta del senatore Xxxxxxx, a cui si associa la senatrice XXXXXXXX (XxX), propone l'accantonamento della proposta 4.0.2.
La senatrice XXXXX (M5S) interviene per rilevare come, in relazione alla proposta 1.2, sul relativo fondo risultino risorse in conto residui per l'anno 2023 tali da rappresentare una idonea copertura finanziaria della proposta. Chiede quindi l'accantonamento dell'emendamento per gli ulteriori necessari approfondimenti da parte del Governo.
La sottosegretaria XXXXXX chiarisce che il fondo di cui all'emendamento 1.2 non presenta risorse sufficienti alle attività previste.
Il senatore XXXXXXXXXX (M5S) interviene per evidenziare come le risorse presenti nel fondo ammontino a 300 milioni di euro, per cui non appare condivisibile quanto prospettato dall'Esecutivo circa l'assenza della necessaria copertura della proposta.
La senatrice XXXXX (M5S) sottolinea a tale riguardo che il parere espresso dal Governo riguarda peraltro l'asserita assenza di copertura, ma qualora venisse invocato il profilo della quantificazione, sarebbe allora opportuno che lo stesso Esecutivo fornisca la stima del costo della proposta in questione.
Alla luce di quanto emerso, il PRESIDENTE propone quindi l'espressione di un parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti approvati riferiti al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo sulle proposte 1.100, 1.0.200 (testo corretto), 2.0.1 (testo 2), 4.0.8, 4.0.9 e Coord.1.
L'esame resta sospeso sugli emendamenti 1.2, 1.0.1 (testo 2), 1.4 (testo 2), 1.5 (testo 2), 1.6 (testo 2),
4.11, 4.12 e 4.0.2.".
La proposta di parere è messa ai voti e risulta approvata.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
(Parere al Presidente del Senato, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento. Esame. Parere favorevole)
Il presidente XXXXXXXXXX (FdI), in qualità di relatore, illustra il disegno di legge in titolo segnalando che lo stesso è stato trasmesso alla Commissione dal Presidente del Senato, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, affinché essa formuli il parere circa la corretta qualifica del provvedimento stesso quale "collegato" alla manovra di finanza pubblica.
Al riguardo, ricorda che la legge n. 196 del 2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica) prevede, all'articolo 7, comma 2, lettera f), che, entro il mese di gennaio di ogni anno, il Governo presenti i disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, nonché, all'articolo 10, comma 6, che, in allegato al Documento di economia e finanza (DEF), siano indicati gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. In base all'articolo 10-bis, comma 7, della medesima legge di contabilità, gli eventuali disegni di legge collegati possono essere indicati anche in allegato alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF).
Ai sensi del citato articolo 10, comma 6, della legge di contabilità, i disegni di legge collegati devono recare disposizioni omogenee per materia, tenendo conto delle competenze delle amministrazioni, e concorrere al raggiungimento degli obiettivi programmatici, con esclusione di quelli relativi alla fissazione dei saldi, nonché all'attuazione del Programma nazionale di riforma, anche attraverso interventi di carattere ordinamentale, organizzatorio ovvero di rilancio e sviluppo dell'economia.
Al riguardo, la Nota di aggiornamento al DEF 2023, come approvata con risoluzione nella seduta dell'Assemblea dell'11 ottobre 2023, ha dichiarato collegato, a completamento della manovra di bilancio 2024-2026, fra gli altri, un disegno di legge recante "Interventi di adeguamento alla legge quadro sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali".
Ai fini del parere al Presidente del Senato sul provvedimento in titolo, rileva preliminarmente che il termine per la presentazione dei provvedimenti collegati non è stato rispettato, dal momento che il disegno di legge è stato comunicato alla Presidenza il 9 febbraio scorso. Comunque, in base alla prassi consolidata (si vedano, ad esempio, i disegni di legge nn. 1328, 1577, 2233 e 2287 della XVII legislatura, 1312 e 1349 della XVIII legislatura, nonché 571, 615 e 674 della XIX legislatura), il termine previsto dalla legge n. 196 del 2009 riveste carattere ordinatorio, per cui l'eventuale presentazione oltre il termine non inficia la qualifica di "collegato" del provvedimento.
Per quanto riguarda il requisito della rispondenza agli obiettivi programmatici, rileva che il disegno di legge in esame risulta sostanzialmente corrispondente a quello indicato nella NADEF 2023. Il provvedimento, composto di due articoli, di cui l'articolo 1 reca modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, concernente la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali e l'articolo 2 disciplina l'entrata in vigore, appare coerente rispetto ai parametri dell'omogeneità del contenuto e della competenza delle amministrazioni di riferimento.
La sottosegretaria XXXXXX rileva che non vi sono osservazioni da formulare.
Non essendovi richieste di intervento, verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone in votazione la seguente proposta di parere: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 126- bis, comma 2-bis, del Regolamento, sentito il rappresentante del Governo, rileva che la Nota di aggiornamento al DEF 2023, come approvata con risoluzione nella seduta dell'Assemblea dell'11 ottobre 2023, ha dichiarato collegato, a completamento della manovra di bilancio, fra gli altri, un disegno di legge recante "Interventi di adeguamento alla legge quadro sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali".
Ai fini del parere al Presidente del Senato sul provvedimento in titolo, si rileva preliminarmente che il termine per la presentazione dei provvedimenti collegati non è stato rispettato, dal momento che il disegno di legge è stato comunicato alla Presidenza il 9 febbraio scorso. Comunque, in base alla prassi consolidata (si vedano, ad esempio, i disegni di legge nn. 1328, 1577, 2233 e 2287 della XVII
legislatura, 1312 e 1349 della XVIII legislatura, nonché 571, 615 e 674 della XIX legislatura), il termine previsto dalla legge n. 196 del 2009 riveste carattere ordinatorio, per cui l'eventuale presentazione oltre il termine non inficia la qualifica di "collegato" del provvedimento.
Per quanto riguarda il requisito della rispondenza agli obiettivi programmatici, si rileva che il disegno di legge in esame risulta sostanzialmente corrispondente a quello indicato nella NADEF 2023. Il provvedimento, composto di due articoli, di cui l'articolo 1 reca modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, concernente la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali e l'articolo 2 disciplina l'entrata in vigore, appare coerente rispetto ai parametri dell'omogeneità del contenuto e della competenza delle amministrazioni di riferimento.
Le disposizioni appaiono quindi conformi al contenuto proprio dei collegati alla manovra di finanza pubblica, come disciplinato dall'articolo 10, comma 6, della legge di contabilità e finanza pubblica.". La Commissione approva.
(Parere alla 7a Commissione. Esame e rinvio. Richiesta di relazione tecnica)
Il relatore DREOSTO (LSP-PSd'Az) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando che il provvedimento, sprovvisto di relazione tecnica, prevede in particolare, all'articolo 3, l'istituzione del "Centro di documentazione nazionale sulla Grande guerra", con sede nel comune di Fogliano Redipuglia. Il Centro, anche avvalendosi di soggetti pubblici e privati, dovrà gestire, in forma digitale, più registri relativi al patrimonio storico come definito all'articolo 1, coordinare le ricerche delle famiglie dei caduti, riconoscere il valore di unità nazionale, anche mediante iscrizioni, promuovere ricerche e sviluppare rapporti internazionali. Per tali fini, con decreto del Ministro della cultura di concerto con il Ministro della difesa, saranno definiti l'organigramma del Centro e il rapporto tra questo e gli enti locali.
All'articolo 4 è prevista l'istituzione del "Premio nazionale Xxxxx Xxxxxxxx" da attribuire annualmente a uno studente che si sia distinto sul tema. A tale fine viene nominata una commissione senza attribuzione di alcun compenso o rimborso spese.
All'articolo 5 è previsto che all'onere derivante dall'attuazione degli articoli 3 e 4, valutato in 2 milioni di euro annui, si provveda tramite il Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE).
Per quanto di competenza, risulta necessaria la quantificazione degli oneri che derivano dalle disposizioni sopra richiamate, distinguendoli per singole previsioni di spesa, secondo quanto stabilito dalla normativa contabile.
Più specificamente, in relazione all'articolo 4, comma 3, appare opportuno riformulare, nei termini standard, il divieto per i componenti della commissione ivi prevista di percepire compensi, indennità, rimborsi di spese e altri emolumenti comunque denominasti
In riferimento alla copertura finanziaria, all'articolo 5, comma 1, occorre in ogni caso indicare l'anno di decorrenza degli oneri e andrebbe confermata la disponibilità delle risorse a valere sul FISPE.
La sottosegretaria XXXXXX richiede la predisposizione di una relazione tecnica, risultando necessario che siano forniti elementi ulteriori soprattutto con riferimento agli oneri connessi agli articoli 3 e 4 del provvedimento.
La Commissione, convenendo con il rilievo della Sottosegretaria, conviene quindi di richiedere, ai sensi dell'articolo 76-bis, comma 3, del Regolamento, la predisposizione di una relazione tecnica sul testo in esame.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane ( n. 121 )
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi degli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 della legge 23 marzo 2023, n.33. Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame sospeso nella seduta pomeridiana del 14 febbraio.
La sottosegretaria XXXXXX si riserva di fornire gli elementi di risposta ai rilievi formulati dal relatore.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,45.
1.4.2.2.2. 5ªCommissione permanente (Bilancio)
- Seduta n. 213 (ant.) del 05/03/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
5ª Commissione permanente (PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO)
MARTEDÌ 5 MARZO 2024
213ª Seduta (antimeridiana) Presidenza del Presidente XXXXXXXXXX
Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Freni. La seduta inizia alle ore 11,10.
IN SEDE CONSULTIVA
(987) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena, fatto a San Marino il 31 marzo 2022 , approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 3a Commissione. Esame. Parere non ostativo)
La relatrice XXXXXXX (M5S) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, che non vi sono osservazioni da formulare.
Il sottosegretario FRENI rileva che non vi sono osservazioni, esprimendo un avviso di nulla osta. Non essendoci interventi, verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone quindi ai voti un parere non ostativo sul testo, che risulta approvato all'unanimità.
(998) Ratifica ed esecuzione del Protocollo di emendamento all'Accordo istitutivo dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino relativo alla localizzazione della sede, adottato a Parigi il 21 maggio 2022
(Parere alla 3a Commissione. Esame. Parere non ostativo)
Il relatore MISIANI (PD-IDP) illustra il disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, considerato che per il trasferimento della sede a Digione il Governo francese ha assicurato di sostenere tutti i costi relativi agli interventi di ristrutturazione e adeguamento della struttura, senza alcun altro onere a carico dei Paesi membri, che non vi sono osservazioni da formulare.
Il sottosegretario FRENI rileva che non vi sono osservazioni, esprimendo un avviso di nulla osta. Non essendoci interventi, verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone quindi ai voti un parere non ostativo sul testo, che risulta approvato all'unanimità.
(Parere alla 2a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere non ostativo) Prosegue l'esame sospeso nella seduta antimeridiana del 28 febbraio.
Il PRESIDENTE dà la parola al rappresentante del Governo, per i chiarimenti richiesti.
Il sottosegretario FRENI rileva che non vi sono osservazioni da parte del Governo sul provvedimento in esame, per cui esprime un avviso non ostativo.
Il senatore XXXXXXX (FI-BP-PPE), in sostituzione del relatore Xxxxxx, illustra quindi una proposta di parere non ostativo, predisposta alla luce degli elementi forniti dal Governo.
Verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone quindi ai voti la proposta di parere non ostativo, che risulta approvata dalla Commissione.
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
(Parere alla 3a Commissione. Esame e rinvio)
Il presidente XXXXXXXXXX (FdI), in sostituzione del relatore Xxxxx, illustra il disegno di legge in titolo, segnalando che il provvedimento in esame apporta modifiche alla legge n. 145 del 2016, che regola la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, allo scopo di rendere più snello e rispondente alle emergenze geopolitiche il procedimento di autorizzazione e finanziamento delle missioni internazionali italiane.
La relazione tecnica afferma che le relative disposizioni hanno carattere esclusivamente procedurale e non comportano nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato rispetto a quelli previsti a legislazione vigente.
Per quanto di competenza, rammenta che la disciplina vigente prevede, per l'autorizzazione e il finanziamento delle missioni internazionali, due passaggi: in primo luogo, le deliberazioni del Consiglio dei ministri di partecipazione o di proroga delle missioni internazionali, che vengono trasmesse, corredate di relazione tecnica debitamente verificata ai sensi dell'articolo 17 della legge di contabilità, alle Camere, le quali autorizzano le missioni con appositi atti di indirizzo; in secondo luogo, la ripartizione del Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM), i cui schemi vengono preliminarmente trasmessi alle Camere ai fini dell'espressione del parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari.
Il provvedimento in esame, all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 3) elimina la necessità dell'adozione di uno o più DPCM per la ripartizione delle risorse: con la successiva lettera c) dell'articolo 1, infatti, il riparto del Fondo per il finanziamento sia delle nuove missioni sia per la proroga di quelle in corso, viene affidato a uno o più decreti del Ministro dell'economia e delle finanze.
Al riguardo, va evidenziato che la nuova procedura di ripartizione del Fondo con decreto ministeriale e non più con DPCM fa venire meno l'espressione del parere sui relativi schemi che attualmente è previsto, da parte delle Commissioni parlamentari competenti, anche in relazione ai profili finanziari. Pur tenendo conto della finalità di semplificazione delle procedure, e nel rispetto dell'autonomia del Parlamento, occorre valutare la persistente esigenza di una valutazione dei profili finanziari dell'autorizzazione alle missioni da parte dei competenti organi parlamentari, con specifico riferimento alla relazione tecnica verificata che accompagna la deliberazione iniziale del Consiglio dei ministri.
Appare inoltre utile acquisire chiarimenti in merito all'eventuale configurabilità del controllo preventivo della Corte dei conti delle deliberazioni del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 20 del 1994, in termini analoghi agli attuali DPCM.
Infine, in relazione all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 6), che abroga la disposizione (articolo 2, comma 5) della legge n. 145 del 2016, recante l'autorizzazione al Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio, la relazione illustrativa afferma che tale previsione è stata introdotta in relazione alla clausola di carattere generale introdotta dall'articolo 20, comma 30, della legge di bilancio 2024. Si segnala, tuttavia, che il suddetto comma 30 attribuisce al Ministero dell'economia e delle finanze la possibilità di apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio solo nell'anno 2024, mentre il comma 2 dell'articolo 5 della legge 145 del 2016, che si intende abrogare, non contiene alcun limite temporale.
Al riguardo, risulta necessario che il Governo fornisca chiarimenti.
Il sottosegretario FRENI si riserva di fornire gli elementi di chiarimento necessari. Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(986-A) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 gennaio 2024, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico
(Parere all'Assemblea sul testo e sugli emendamenti. Esame del testo. Parere non ostativo. Esame degli emendamenti e rinvio)
La relatrice XXXXX (FdI) illustra il disegno di legge in titolo ed i relativi emendamenti, trasmessi dall'Assemblea, segnalando, per quanto di competenza, in relazione al testo, che non vi sono osservazioni da formulare.
In relazione alle proposte emendative, per quanto riguarda gli emendamenti all'articolo 1, con riferimento alle proposte 01.3 e 01.4 (testo 2) si segnala che le stesse appaiono suscettibili di comportare maggiori oneri. Occorre acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari in merito all'emendamento 01.5.
Appaiono suscettibili di comportare maggiori oneri gli emendamenti 1.1 e 1.0.1. Appare necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari in ordine agli emendamenti 1.4 e 1.200 (già 1.100/1).
In relazione agli emendamenti all'articolo 2, appaiono suscettibili di comportare maggiori oneri gli emendamenti 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.12, 2.15, 2.17, 2.0.2, 2.0.3, 2.0.4, 2.0.5, 2.0.6, 2.0.9, 2.0.10 e
2.0.12. Appare necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari in merito agli emendamenti 2.0.1 e 2.0.11. Occorre valutare gli effetti finanziari degli emendamenti 2.1, 2.13, 2.14, 2.21, 2.18, 2.19, 2.20, 2.24, 2.26, 2.0.7, 2.0.100 (già 4.0.6), 2.0.8, 2.0.101 (già 4.0.7) e 2.0.13. Appare opportuno, per quanto concerne l'articolo 2-bis, acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari dell'emendamento 2-bis.200. Per quanto concerne gli emendamenti riferiti all'articolo 2-quater, appare necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari in merito agli emendamenti 2-quater.200, 2-quater.201 (già 2.0.1000/31), 2-quater.202 e 2- quater.203 (già 2.0.1000/29) e 2-quater.205 (già 2.0.1000/38). Occorre valutare gli effetti finanziari derivanti dall'emendamento 2-quater.204 (già 2.0.1000/35). In relazione all'articolo 2-quinquies, comportano maggiori oneri gli emendamenti 2-quinquies.200 (già 2.0.1000/41), 2-quinquies.201 (già 2.0.1000/40) e 2-quinquies.202, in quanto rendono l'onere previsto nel testo non modulabile. Occorre la quantificazione per le proposte 2-quinquies.203 (già 2.0.1000/43) e 2-quinquies.204. Determina maggiori oneri la proposta 2-quinquies.205. Occorre valutare le risorse oggetto di copertura dell'emendamento 2-quinquies.218 (già 2.0.1000/59). Comporta maggiori oneri l'emendamento 2- quinquies.219 (già 2.0.1000/61).
In riferimento all'articolo 3, comporta maggiori oneri la proposta 3.4. Occorre avere conferma della sussistenza delle risorse oggetto di copertura dell'emendamento 3.6. Comportano maggiori oneri le proposte 3.200 e 3.201. Occorre la quantificazione degli effetti finanziari derivanti dall'emendamento
3.100. Occorre valutare la sussistenza delle somme oggetto di copertura per le proposte 3.16 e 3.0.1. Occorre la quantificazione degli effetti finanziari derivanti dall'emendamento 3.0.2.
Per quanto concerne l'articolo 4, comporta maggiori oneri la proposta 4.0.100 in quanto viene utilizzato a copertura il fondo di cui all'articolo 61, comma 23, del decreto-legge n. 112 del 2008, in cui affluiscono le somme di denaro sequestrate nei procedimenti penali o i proventi derivanti dai beni confiscati, la cui consistenza non risulta altrettanto certa come le spese previste, in violazione delle norme contabili. Occorre avere conferma dell'assenza di effetti onerosi per l'emendamento 4.0.2. In relazione all'articolo 4-bis, comporta maggiori la proposta 4-bis.0.200. Occorre valutare la proposta 4- bis.0.201, in relazione ai profili di quantificazione.
Non vi sono osservazioni da formulare su tutti i restanti emendamenti.
Il sottosegretario FRENI esprime il parere non ostativo del Governo sul testo-A all'esame.
Si riserva invece di fornire gli elementi di chiarimento richiesti in relazione agli emendamenti in una prossima seduta.
Il PRESIDENTE propone quindi di procedere alla votazione del parere sul testo all'esame, rinviando il seguito dell'esame degli emendamenti.
Non essendovi interventi, verificata la presenza del prescritto numero legale, pone quindi ai voti una proposta di parere non ostativo sul testo, che risulta approvata.
Il seguito dell'esame degli emendamenti è quindi rinviato.
(997) Conversione in legge del decreto-legge 29 gennaio 2024, n. 7, recante disposizioni urgenti per
le consultazioni elettorali dell'anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale
(Parere alla 1a Commissione sugli emendamenti. Seguito dell'esame e rinvio ) Prosegue l'esame sospeso nella seduta del 27 febbraio.
Il PRESIDENTE chiede al rappresentante del Governo se vi siano gli elementi di chiarimento richiesti sul provvedimento.
Il sottosegretario FRENI si riserva di fornire gli elementi di chiarimento richiesti in una prossima seduta.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane ( n. 121 )
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi degli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 della legge 23 marzo 2023, n.33. Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame sospeso nella seduta del 27 febbraio.
Il sottosegretario FRENI deposita una nota di risposte alle richieste di chiarimento sul provvedimento. Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
CONVOCAZIONE DI UNA ULTERIORE SEDUTA DELLA COMMISSIONE
Il PRESIDENTE comunica che è convocata una ulteriore seduta della Commissione oggi, martedì 5 marzo 2024, alle ore 14.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 11,30.
1.4.2.2.3. 5ªCommissione permanente (Bilancio)
- Seduta n. 219 (pom.) del 13/03/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
5ª Commissione permanente (PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO)
MERCOLEDÌ 13 MARZO 2024
219ª Seduta (pomeridiana) Presidenza del Presidente XXXXXXXXXX
Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Xxxxxx Xxxxxx. La seduta inizia alle ore 15,45.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2022 concernente gli interventi relativi alla categoria "Fame nel mondo" ( n. 132 )
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2022 concernente gli interventi relativi alla categoria "Calamità naturali" ( n. 133 )
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2022 concernente gli interventi relativi alla categoria "Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati" ( n. 134 ) Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2022 concernente gli interventi relativi alla categoria "Conservazione dei beni culturali" ( n. 135 )
(Pareri al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'articolo 7 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76. Seguito e conclusione dell'esame congiunto, con esiti distinti. Parere favorevole sugli atti del Governo nn. 132, 133, 134 e 135)
Prosegue l'esame sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.
La relatrice XXXXXXXX (FdI) illustra le proposte di parere favorevole sugli atti del Governo in titolo. La sottosegretaria XXXXXX esprime l'avviso conforme del Governo.
Il PRESIDENTE avverte che si procederà alla votazione disgiunta delle quattro proposte di parere. Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, la proposta di parere favorevole sull'Atto del Governo n. 132 è posta ai voti e approvata.
Si passa quindi alla votazione del parere sullo schema di decreto n. 133.
Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, la proposta di parere favorevole sull'Atto del Governo n. 133 è posta ai voti e approvata.
Si passa quindi alla votazione del parere sullo schema di decreto n. 134.
Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, la proposta di parere favorevole sull'Atto del Governo n. 134 è posta ai voti e approvata.
Si passa quindi alla votazione del parere sullo schema di decreto n. 135.
Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, la proposta di parere favorevole sull'Atto del Governo n. 135 è posta ai voti e approvata.
IN SEDE CONSULTIVA
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
(Parere alla 3a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere non ostativo con osservazione) Prosegue l'esame sospeso nella seduta antimeridiana del 5 marzo.
La sottosegretaria XXXXXX deposita una nota di chiarimenti, che viene messa a disposizione della Commissione.
Il relatore LIRIS (FdI), alla luce dei chiarimenti forniti dal Governo, illustra la seguente proposta di parere: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo e acquisiti gli elementi informativi forniti dal Governo, preso atto che: con riferimento all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 3), e lettera c), numero 5), viene rappresentato, relativamente alla modalità di riparto del fondo, che la modifica normativa non fa venir meno in alcun modo il controllo del Parlamento sui profili finanziari, in quanto, come peraltro accade oggi, la deliberazione del Governo sulle missioni internazionali deve recare la specifica quantificazione degli oneri per ciascuna missione e deve essere corredata di relazione tecnica verificata positivamente dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di riparto del fondo attualmente non apporta alcuna modifica alla quantificazione degli oneri, limitandosi a riprodurre il riparto del fondo tra le missioni in misura esattamente identica rispetto alla deliberazione del Governo come approvata dal Parlamento. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri quindi si configurerebbe come un atto vincolato, sul quale il controllo sui profili finanziari da parte del Ministero dell'economia e delle finanze e del Parlamento è già stato condotto al momento della precedente approvazione della delibera del Governo sulle missioni internazionali. Sulla base di quanto disposto dal testo originario della legge n. 145 del 2016, il controllo parlamentare sul decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri aveva una funzione sostanziale di verifica dei profili finanziari, separata rispetto alla verifica sugli indirizzi di politica estera e militare connessi con l'approvazione della deliberazione del Governo sulle missioni internazionali. Con le novelle apportate dal decreto- legge 16 ottobre 2017, n. 148, il procedimento è stato modificato, anticipando il controllo sui profili finanziari al momento dell'iniziale deliberazione del Governo sulle missioni internazionali; in relazione all'articolo 1, comma 1, lettera a), numero 6), si ritiene che l'osservazione della Commissione possa essere superata dalla plausibile constatazione che si provvederà, annualmente, con la relativa legge di bilancio, a replicare la clausola di carattere generale introdotta dall'articolo 20, comma 30, della legge n. 213 del 2023 (legge di bilancio per l'anno 2024), che attribuisce al Ministero dell'economia e delle finanze la possibilità di apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio nell'anno 2024. Viene inoltre osservato che la predetta norma consente già variazioni pluriennali, purché adottate nell'anno di riferimento,
esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo con la seguente osservazione: in relazione a quanto previsto dall'articolo 2, comma 2, e 3, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145, alla luce delle modifiche apportate dal disegno di legge in esame all'articolo 1, comma 1, lettere a), numero 3), e c), numero 5), si richiama l'importanza di salvaguardare la verifica dei profili finanziari da parte delle Commissioni parlamentari competenti, valutando l'attivazione degli opportuni strumenti procedurali, nell'ambito delle prerogative del Parlamento. ".
La sottosegretaria XXXXXX esprime un avviso conforme.
Verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone ai voti la proposta di parere illustrata dal relatore, che viene approvata.
(997-A) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 gennaio 2024, n. 7, recante disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell'anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale
(Parere all'Assemblea sul testo e sugli emendamenti. Esame. Parere non ostativo sul testo. Parere in parte non ostativo, in parte contrario e in parte contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti)
Il presidente XXXXXXXXXX (FdI), in sostituzione della relatrice Xxxxx, illustra il disegno di legge in titolo e i relativi emendamenti, trasmessi dall'Assemblea, segnalando, per quanto di competenza, in
relazione al testo, che occorre chiedere conferma che dalla formulazione dell'articolo 4-quinquies non derivino effetti finanziari negativi.
In relazione agli emendamenti riferiti all'articolo 1, segnala che, sull'emendamento 1.2, la Commissione ha già reso un parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Appare necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari sugli emendamenti
1.0.100 (già 1.0.3), 1.0.101 (già 1.0.8) e 1.0.103. In relazione alle proposte riferite all'articolo 1-ter, appare necessario acquisire dal Governo una quantificazione degli effetti finanziari in relazione agli emendamenti 1-ter.100, 1-ter.101, 1-ter.102, 1-ter.103, 1-ter.105, 1-ter.106, 1-ter.104, 1-ter.0.100 e 1- ter.0.101. Occorre valutare eventuali effetti finanziari in merito all'emendamento 1-ter.107.
In relazione agli emendamenti riferiti all'articolo 2, chiede conferma che le modifiche da apportare alle liste elettorali, di cui all'emendamento 2.101, possano essere applicate con le risorse disponibili a legislazione vigente.
Per quanto concerne l'articolo 4, occorre avere conferma dell'assenza di effetti onerosi per le analoghe proposte 4.0.100 e 4.0.101. In riferimento all'articolo 4-sexies occorre che il Governo confermi la non onerosità delle disposizioni contenute nell'emendamento 4-sexies.0.100 (già 4.0.10).
Non vi sono osservazioni da formulare sui restanti emendamenti.
La sottosegretaria XXXXXX, in relazione al testo, conferma che dall'articolo 4-quinquies non derivano effetti finanziari negativi, formulando quindi un parere non ostativo.
Con riguardo agli emendamenti riferiti all'articolo 1, conferma il parere contrario, già reso alla Commissione di merito ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sull'emendamento 1.2. Sulle proposte 1.0.100 (già 1.0.3), 1.0.101 (già 1.0.8) e 1.0.103, esprime parere contrario, per i profili finanziari, ai fini del rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, in quanto suscettibili di determinare oneri privi di adeguata quantificazione.
In relazione alle proposte riferite all'articolo 1-ter, esprime parere contrario, per i profili finanziari, ai fini del rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, sugli emendamenti 1-ter.100, 1-ter.101, 1-ter.102, 1-ter.103, 1-ter.105, 1-ter.106, 1-ter.104, 1-ter.0.100 e 1-ter.0.101, in quanto suscettibili di determinare oneri privi di adeguata quantificazione.
Non ha nulla da osservare sull'emendamento 1-ter.107.
In relazione agli emendamenti riferiti all'articolo 2, esprime parere contrario, per i profili finanziari, ai fini del rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, sulla proposta 2.101, in quanto è suscettibile di determinare oneri per la finanza pubblica. Per quanto concerne gli emendamenti riferiti all'articolo 4, il parere è contrario sulle proposte 4.0.100 e 4.0.101, in quanto suscettibili di determinare oneri privi di adeguata quantificazione.
In riferimento all'articolo 4-sexies, esprime un parere di semplice contrarietà sull'emendamento 4-
sexies.0.100 (già 4.0.10).
Non ha osservazioni da formulare sui restanti emendamenti.
Il senatore XXXXXXXXXX (M5S), in ordine al parere formulato dal Governo, esprime rilievi critici in ordine alla disparità di posizione espressa dall'Esecutivo rispetto alle proposte emendative all'esame. In particolare, in ordine all'emendamento 4.105, non segnalato nella relazione istruttoria, chiede che sia chiarita la non onerosità dello stesso, atteso che occorrerebbe una specifica relazione tecnica che certifichi che dall'emendamento non derivino effetti finanziari, considerato che, invece, in modo non lineare rispetto all'emendamento 2.101, lo stesso Governo esprime un parere contrario con il richiamo all'articolo 81 della Costituzione. Nel rilevare una disparità di trattamento nell'espressione dei pareri, che non risulta in linea con le prerogative e i compiti della Commissione bilancio in ordine al vaglio degli effetti finanziari, formula quindi osservazioni critiche sul ricorso all'articolo 81 della Costituzione in via del tutto strumentale da parte del Governo, insistendo per una rivalutazione del parere espresso dall'Esecutivo sulla proposta 2.101, su cui la relazione istruttoria si limitava a chiedere conferma che si potesse procedere con le risorse previste a legislazione vigente.
Il senatore MANCA (PD-IDP) interviene per evidenziare come risulti inaccettabile che sull'emendamento 1.2, già approvato dalla Commissione di merito e ora ripresentato in Assemblea, nonostante le reiterate richieste, e trascorsi dieci giorni dalla sua approvazione, il Governo non abbia
presentato alcuna analisi di stima né alcun elemento di quantificazione. Sottolinea che tale operato da parte dell'Esecutivo delinea un mancato rispetto del principio di leale collaborazione oltre che di equità nelle istruttorie sui profili finanziari. Critica quindi lo svilimento che ciò determina rispetto al ruolo della Commissione bilancio, per l'esame dei profili finanziari delle proposte e dei relativi impatti economici. Evidenzia inoltre come la riforma regolamentare del Senato, che prevede il parere della Commissione bilancio sui soli emendamenti approvati, risulta proprio volta a consentire di focalizzare gli impatti economici delle proposte approvate, per cui invita il Governo ad approfondire, anche con il necessario tempo istruttorio, i profili finanziari per la produzione di una relazione tecnica sull'emendamento in questione. Critica, in particolare, come in assenza di tale approfondimento risulti altresì svilito il lavoro svolto presso la Commissione in sede referente, poiché l'eventuale onerosità andrebbe stimata e quantificata, altrimenti profilandosi un uso strumentale dell'articolo 81 della Costituzione. Anche in ordine all'emendamento 2.101, non si comprende la ragione posta a base del parere contrario espresso dal Governo, ai sensi della richiamata norma costituzionale, mentre occorrerebbe una apposita relazione tecnica per approfondire il profilo della quantificazione e poter vagliare in modo effettivo gli impatti finanziari. Sottolinea, a tale riguardo, come la relazione istruttoria, in ordine alla proposta 2.101, si limitasse ad indicare la necessità di un chiarimento circa la possibilità di agire con le risorse previste a legislazione vigente, mentre l'Esecutivo, nell'espressione del parere, ha fatto un uso strumentale dell'articolo 81 della Costituzione, che svilisce lo stesso esame parlamentare.
La senatrice PIRRO (M5S), richiamando la quantificazione dei costi connessi al decreto-legge e i contenuti dell'articolo 5 del testo, sottolinea ancora una volta come sarebbe stata necessaria una quantificazione degli effetti finanziari della proposta 1.2 da parte degli uffici della Ragioneria generale dello Stato, considerato peraltro l'ampio numero di giorni che sono decorsi dall'avvenuta approvazione della proposta. A tale riguardo evidenzia come non possa essere addotta la motivazione dell'ingente quantità di istruttorie che interesserebbe il Ministero dell'economia e delle finanze, poiché vi è un rispetto da garantire all'esame del Parlamento e in particolare agli emendamenti approvati in sede parlamentare.
Il senatore XXXXX (Misto-AVS), nel concordare con le valutazioni della senatrice Xxxxx, osserva più in generale che, nell'esame del provvedimento in titolo, sono stati introdotti argomenti di discutibile pertinenza che avrebbero meritato ben altra discussione, mentre non è stato affrontato in modo compiuto il tema del diritto di voto dei cittadini fuori sede.
Prende comunque atto con rammarico dell'atteggiamento arrogante della maggioranza e del Governo, che in politica, peraltro, non rappresenta una posizione lungimirante.
La rappresentante del GOVERNO, in relazione al parere contrario espresso, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sull'emendamento 1.2, precisa che gli oneri per lo svolgimento delle elezioni sono soggetti a dei limiti di spesa che la norma rinvia a un decreto. Tali limiti sono costruiti in relazione alla tipologia di elezioni da svolgere, e ovviamente l'onere complessivo delle elezioni si potrà sapere solo a fine anno, in base alle tornate elettorali che effettivamente verranno svolte. Come già rappresentato, la copertura dell'emendamento in questione non è assicurata dalle disponibilità del fondo, in relazione ai limiti di spesa previsti, di norma, in base alla tipologia di elezioni da svolgere.
In relazione agli altri emendamenti segnalati dai senatori dell'opposizione, ricorda che il termine di presentazione è scaduto alle 11 di questa mattina e quindi non non vi è stato il tempo materiale, per la Ragioneria generale dello Stato, di verificarne gli effetti finanziari.
Alla luce della discussione e sulla base dei chiarimenti forniti dal Governo, il presidente XXXXXXXXXX illustra la seguente proposta di parere: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo e i relativi emendamenti, trasmessi dall'Assemblea, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo sul testo.
In relazione agli emendamenti, esprime, per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 1.2, 1.0.100 (già 1.0.3), 1.0.101 (già 1.0.8), 1.0.103, 1-ter.100, 1-ter.101, 1-ter.102, 1-ter.103, 1-ter.104, 1-ter.105, 1-ter.106, 1-ter.0.100, 1-ter.0.101,
2.101, 4.0.100 e 4.0.101.
Il parere è di semplice contrarietà sull'emendamento 4-sexies.0.100 (già 4.0.10). Il parere è non ostativo sui restanti emendamenti.".
Il senatore XXXXXXXXXX (M5S), intervenendo in dichiarazione di voto, dopo aver richiamato le peculiarità della copertura finanziaria degli oneri correlati allo svolgimento delle elezioni, riconosciuti anche dalla rappresentante del Governo, ribadisce che sull'emendamento 1.2, il parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, è evidentemente motivato da ragioni di carattere politico, in quanto non vi è stata la volontà di verificarne gli effetti finanziari da parte del Governo, il quale avrebbe avuto tutto il tempo per l'istruttoria tecnica e per l'eventuale correzione della quantificazione. Prende atto poi della mancata risposta, da parte della Sottosegretaria, sulla propria richiesta di chiarimenti in ordine ai profili finanziari dell'emendamento 4.105.
Preannuncia quindi il voto contrario del proprio Gruppo sulla proposta di parere.
Il PRESIDENTE tiene a precisare che la modifica dell'articolo 40 del Regolamento non configura un obbligo, a carico della Commissione bilancio, di assicurare la copertura a posteriori sugli emendamenti approvati dalla Commissione di merito, altrimenti verrebbe sostanzialmente vanificato il proprio ruolo di verifica dei profili finanziari.
Il senatore MANCA (PD-IDP), in dichiarazione di voto, ricorda che la materia elettorale è regolata, dal punto di vista finanziario, da affidamenti di carattere annuale, allo scopo di coprire tutte le emergenze occorrenti nel corso dell'anno. Ciò dimostra che sull'emendamento 1.2 il Governo ha compiuto una scelta di carattere politico, che conferma l'uso strumentale, aleatorio e incoerente del parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, come emerge dalla disparità di trattamento di emendamenti comparabili.
Nel ribadire, quindi, la richiesta di una diversa valutazione dell'emendamento in questione, annuncia il voto contrario del Partito democratico sulla proposta di parere formulata dal relatore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il PRESIDENTE, con l'avviso conforme del GOVERNO, previa verifica del prescritto numero di senatori, pone ai voti la proposta di parere. La Commissione approva.
La seduta termina alle ore 16,25.
1.5. Trattazione in Assemblea
1.5.1. Sedute
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
Disegni di legge Atto Senato n. 1020 XIX Legislatura
Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Titolo breve: Modifiche alla legge n. 145/2016 sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali
Trattazione in Assemblea
Sedute dell'Aula
Seduta Attività (esito)
28 febbraio 2024
Dibattito connesso
Comunicazione del Presidente, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2- bis, del Regolamento, in ordine al disegno di legge
1.5.2. Resoconti stenografici
1.5.2.1. Seduta n. 164 del 28/02/2024
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
------ XIX LEGISLATURA ------
164a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO 2024
Presidenza del vice presidente XXXXXXXXXX, indi del presidente LA RUSSA,
del vice presidente XXXXXXXXXX e del vice presidente XXXXXXXXX
N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Civici d'Italia-Noi Moderati (UDC-Coraggio Italia-Noi con l'Italia-Italia al Centro)-MAIE: Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE; Forza Italia-Xxxxxxxxxx Presidente-PPE: FI-BP-PPE; Fratelli d'Italia: FdI; Italia Viva-Il Centro-Renew Europe: IV-C-RE; Lega Salvini Premier-Partito Sardo d'Azione: LSP-PSd'Az; MoVimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista: PD-IDP; Per le Autonomie (SVP-PATT, Campobase): Aut (SVP-PATT, Cb); Misto: Misto; Misto-ALLEANZA VERDI E SINISTRA: Misto- AVS; Misto-Azione-Renew Europe: Misto-Az-RE.
Presidenza del vice presidente XXXXXXXXXX
PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 10,05).
Si dia lettura del processo verbale.
XXXXXXX, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del giorno precedente.
PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.
Comunicazioni della Presidenza
PRESIDENTE. L'elenco dei senatori in congedo e assenti per incarico ricevuto dal Senato, nonché ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Informo l'Assemblea che all'inizio della seduta il Presidente del Gruppo MoVimento 5 Stelle ha fatto pervenire, ai sensi dell'articolo 113, comma 2, del Regolamento, la richiesta di votazione con procedimento elettronico per tutte le votazioni da effettuare nel corso della seduta. La richiesta è accolta ai sensi dell'articolo 113, comma 2, del Regolamento.
Discussione dalla sede redigente e approvazione del disegno di legge:
(905) Deputato SASSO ed altri. - Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) (ore 10,11)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 905, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, senatore Xxxxx, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.
MARTI, relatore. Signor Presidente, colleghi senatori, l'atto in esame, già approvato in prima lettura
dalla Camera dei deputati, ha per oggetto la tutela della sicurezza del personale scolastico contro manifestazioni di violenza da parte degli studenti e dei loro familiari.
Il provvedimento intende porre un argine alla successione di gravi episodi che hanno visto docenti vittime di violenza, hanno profondamente leso l'autorevolezza della figura professionale dell'insegnante e, al tempo stesso, il principio del rispetto per la persona. Questa proposta di legge, a firma del collega onorevole Xxxxxxx Xxxxx, fortemente voluta dal Gruppo Lega-Salvini premier insieme agli alleati del centrodestra, interviene su due piani: da una parte, introduce un sistema di monitoraggio e di studio dei fenomeni di violenza a danno del personale scolastico, prevede la promozione di iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico e istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico; dall'altra parte, interviene sotto il profilo penalistico sanzionatorio.
Prima di passare a una rapida disamina del contenuto dei sette articoli di cui è composto il provvedimento, ci tengo a dire che sono certo che questa legge non rappresenti in nessuna misura una deriva securitaria, come purtroppo ho sentito dire da qualcuno. Le uniche finalità sono volte a rinsaldare il patto scuola-famiglia e di tutelare la sicurezza degli insegnanti, restituendo loro l'autorevolezza che meritano. Auspico sul punto che in quest'Aula si possa trovare la massima convergenza.
L'articolo 1 prevede l'istituzione con decreto interministeriale dell'osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, di cui fanno parte rappresentanti del Ministero dell'interno, della giustizia, del lavoro e delle politiche sociali e delle Regioni, delle organizzazioni sindacali di categoria, delle organizzazioni studentesche e dei genitori maggiormente rappresentativi a livello nazionale, e anche un rappresentante dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. All'osservatorio sono attribuite funzioni di monitoraggio e l'analisi delle segnalazioni di casi di violenza nonché di eventi indicatori del rischio di atti di violenza o di minaccia a danno del personale scolastico.
Sono inoltre attribuite dall'osservatorio le funzioni propositive di buone prassi in materia di sicurezza del personale scolastico, finalizzate a prevenire e contrastare il disagio giovanile nonché anche a favorire un clima di collaborazione tra la scuola, gli studenti e le famiglie.
L'articolo 2 affida al Ministro dell'istruzione e del merito il compito di promuovere iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro e del personale scolastico.
L'articolo 3 istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, che si celebrerà il 15 dicembre di ogni anno. La Giornata è dedicata a sensibilizzare la popolazione mediante iniziative di promozione di una cultura che condanni ogni forma di violenza contro il personale scolastico.
L'articolo 4, mediante modificazione dell'articolo 61 del codice penale («Circostanze aggravanti comuni»), introduce un'ulteriore circostanza aggravante del reato, consistente nell'aver agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell'esercizio delle loro funzioni.
L'articolo 5 interviene sull'articolo 336 del codice penale («Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale»), ai sensi del quale è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque usa violenza o minaccia a un pubblico ufficiale o a un incaricato di pubblico servizio per costringerlo a compiere un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto d'ufficio o del servizio. Con la novella proposta si prevede che la pena sia aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell'alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola.
L'articolo 6 modifica l'articolo 341-bis del codice penale («Oltraggio a pubblico ufficiale»), il quale prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni per chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l'onore e il prestigio di un pubblico ufficiale mentre
compie un atto d'ufficio ed a causa o nell'esercizio delle sue funzioni. Con la disposizione in commento qui si prevede che la pena sia aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell'alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo o amministrativo della scuola.
L'articolo 7, invece, reca la clausola di invarianza finanziaria. Questa la sintesi. Grazie Presidente, grazie colleghi.
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo non intende intervenire.
Sugli eventi atmosferici occorsi nella città e nella provincia di Vicenza
SBROLLINI (IV-C-RE). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SBROLLINI (IV-C-RE). Signora Presidente, intervengo per portare il Governo e il Parlamento, quindi i colleghi e le colleghe, a conoscenza di quello che sta succedendo in alcune Regioni d'Italia a causa del maltempo, in modo particolare nella mia città e nella mia provincia, Vicenza, dove hanno chiuso le scuole e hanno chiuso tutti i luoghi importanti di fruizione, anche della mobilità, perché in due giorni è arrivata una pioggia talmente forte, causata da forti raffiche di vento, da provocare già in molti casi l'esondazione dei fiumi Retrone e Bacchiglione in alcune parti della Provincia e anche in città.
Ancora una volta, piove in quarantotto ore quello che normalmente dovrebbe piovere in un'intera stagione invernale. C'è molta allerta e apprensione. Xxxxxx portarvi a conoscenza di questo fenomeno, chiedendo ancora una volta al Governo che si faccia partecipe e che sia vicino a queste comunità, che, come al solito, non aspettano l'aiuto dello Stato, ma, essendo una Regione e una Provincia sempre molto laboriose, stanno incessantemente lavorando, grazie a un lavoro di squadra tra amministrazione comunale e provinciale, agli operatori, alla Protezione civile e alle Forze dell'ordine, ma anche a tutte le categorie economiche, oltre che ai cittadini, che stanno vedendo la piena, come è accaduto anche questa notte. Ancora una volta è emergenza maltempo e ancora una volta, chiedo al Governo di investire in politiche di prevenzione sulla sicurezza ambientale. (Applausi).
Se non diamo anche più risorse ai nostri amministratori, come facciamo a mantenere gli argini dei fiumi puliti? Tanto lavoro è stato fatto in questi anni, grazie anche all'intervento della Regione Veneto, in collaborazione con la Provincia e il Comune, per mettere in sicurezza molte parti della città e della provincia.
Concludo, signora Presidente, chiedendo di non lasciare sole queste comunità, che non sono abituate a lamentarsi, che stanno lavorando e stanno dando il massimo, ininterrottamente. Noi, però, dobbiamo essere al loro fianco, come parlamentari del territorio, e con le colleghe e i colleghi della nostra Provincia lavoriamo sempre insieme per il nostro territorio. Quindi, vi ringrazio di avermi dato l'opportunità di intervenire anche su questo momento importante, difficile e critico che sta vivendo la città di Vicenza e tutta la provincia. (Applausi).
PRESIDENTE. Senatrice Sbrollini, naturalmente l'Assemblea del Senato condivide la sua preoccupazione. Questo è un tema che strutturalmente dovrebbe essere all'attenzione del Parlamento.
XXXXXXX (LSP-PSd'Az). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
XXXXXXX (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, mi unisco alle parole della collega vicentina, perché stiamo veramente vivendo un momento molto complicato. Questi fenomeni atmosferici a volte sembrano quasi imprevedibili, in stagioni non prevedibili, ma ormai l'imprevisto sta diventando ordinario.
Per fortuna, sono già stati fatti notevoli interventi. È stata lungimirante la Regione Veneto che ha lavorato sui bacini di laminazione e su opere idrauliche, anche in periodi in cui non si vedeva una goccia d'acqua e sembrava che dovessimo andare incontro a un futuro di siccità e i bacini sembravano inutili. Invece, questi fenomeni meteorologici, che si stanno verificando in maniera sempre estrema, hanno dimostrato che queste opere sono importanti.
Xxxxxxxx diceva che c'è una dittatura idraulica: l'acqua è dittatrice, l'acqua è domina e l'uomo, talvolta, poco può fare. Lavorando bene sul territorio, però, sulle strutture, sulle opere e anche sugli uomini che operano in situazioni di emergenza, si possono affrontare tutte queste situazioni.
Da parte del Gruppo Lega, intanto, esprimo sicuramente grande solidarietà ai cittadini che stanno vivendo momenti di difficoltà, ma soprattutto un ringraziamento va a tutti coloro che si stanno adoperando, alla Protezione civile, alla Polizia locale, ai Vigili del fuoco, alla prefettura e a tutti gli organi che stanno adesso intervenendo. (Applausi).
MARTELLA (PD-IDP). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARTELLA (PD-IDP). Signora Presidente, anch'io mi associo alle parole delle colleghe senatrici Xxxxxxxxx e Xxxxxxx. Sono in contatto da ieri con i rappresentanti istituzionali della città di Vicenza, in modo particolare con il sindaco Xxxxxxx Xxxxxxxx, che sta seguendo questa situazione assai delicata, che ha portato ad assumere delle scelte in queste ore, per tentare di proteggere la popolazione, gli studenti, la città, l'intera provincia, e per garantire che non ci siano ulteriori devastazioni e danni ad una realtà importante come quella di Vicenza.
Credo anch'io che sia necessario, da parte del Governo, prestare la massima attenzione a quello che sta avvenendo, per garantire tutto l'aiuto possibile alla città di Vicenza e alla Regione Veneto, perché gli interventi che dovranno essere fatti siano efficaci e realizzati in tempi veloci.
Credo anch'io che in quest'Aula tutti quanti dobbiamo renderci conto che la questione dei cambiamenti climatici riguarda sempre più la vita quotidiana delle persone, la vita quotidiana delle nostre città e del nostro territorio e deve entrare fino in fondo nell'agenda politica e nell'agenda culturale delle forze politiche del Parlamento. Questo per fare una serie di interventi che ci permettano di affrontare fenomeni come quelli che abbiamo visto in Veneto nel corso di questi mesi che hanno avuto a che fare con la siccità, ma anche per affrontare elementi e fenomeni come quelli con cui abbiamo avuto a che fare nel corso di questi anni e in questi giorni e che sono legati ad eventi atmosferici eccezionali che rischiano quindi di creare danni alla nostra realtà. È già avvenuto in altre aree del Veneto nei mesi passati; ancora non sono stati fatti tutti gli interventi necessari.
Io credo che a partire da questa vicenda che riguarda la città di Vicenza sia necessario intervenire efficacemente, sostenere quel territorio con gli aiuti necessari e soprattutto fare in modo che nell'agenda culturale e politica del Governo e del Parlamento il fenomeno dei cambiamenti climatici non solo non venga negato, ma venga affrontato con la dovuta attenzione. (Applausi).
XXXXXXXX Xxxxxx (Misto-AVS). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
XXXXXXXX Xxxxxx (Misto-AVS). Signora Presidente,esprimo a nome del Gruppo Alleanza Xxxxx e Sinistra sostegno e solidarietà per quanto sta succedendo a Vicenza.
Come ha detto anche il collega che mi ha preceduto, questi eventi non sono più eccezionali, ma sono ormai all'ordine del giorno; pertanto, a livello parlamentare ma anche governativo, vanno accelerate tutte le implementazioni delle leggi che vadano a mitigare e ad adattare il nostro territorio in serie difficoltà. Mi riferisco al Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), ma anche all'introduzione di una legge quadro sul clima che noi abbiamo presentato e che deve dare una governance che permetta di gestire questi eventi. Non possiamo reagire quando ormai sono già avvenuti, perché causano danni economici stratosferici, ma anche danni in termini di perdita di vite umane. La nuova legislatura è iniziata da un anno e mezzo e non contiamo più i minuti di silenzio che stiamo facendo. Invito pertanto ad accelerare il processo di transizione energetica ed ecologica per evitare questi danni enormi, ma anche per assicurare un futuro alle nostre generazioni. (Applausi).
GUIDOLIN (M5S). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDOLIN (M5S). Signora Presidente,prendo la parola anch'io per unirmi ai colleghi, perché in questo momento siamo in ansia, siamo preoccupati per il nostro territorio, dove si sta ancora ripresentando un'emergenza climatica legata alle acque del Bacchiglione che può esondare, che esonda e che mette in crisi una città che non era abituata a questi eventi.
Xxxxx però anche l'occasione per richiamare l'attenzione di tutti i colleghi, perché non dobbiamo pensare di poter parlare di queste tematiche solo nel momento in cui c'è l'emergenza; nei nostri interventi e nei provvedimenti che arrivano all'esame dell'Assemblea abbiamo anche la responsabilità
di avere sempre un'attenzione particolare verso la transizione energetica e l'ambiente. La mia non è retorica, perché i fatti ci dimostrano che probabilmente ha ragione chi ogni volta cerca di riportare la consapevolezza che la sostenibilità deve essere presente in qualsiasi provvedimento che esaminiamo in queste Aule.
Vorrei ricordare che proprio il Veneto è una delle Regioni più urbanizzate del nostro Paese. Si costruisce molto e quando si va a riempire il terreno di capannoni, di case e di strade è ovvio che l'acqua non filtra più. Nel centro di Vicenza in particolare negli scorsi anni è stato costruito un ecomostro, il tribunale di Borgo Berga, che di fatto è andato a modificare il percorso naturale del Bacchiglione.
Vedo tutto ciò che sta accadendo, ovviamente siamo vicini alla popolazione vicentina e a tutto il Veneto, però richiamo i colleghi a essere più responsabili in quello che facciamo in queste Aule. (Applausi).
RAPANI (FdI). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RAPANI (FdI). Signor Presidente, devo dire che effettivamente concordo con la collega quando dice che non possiamo sempre solo ricordare gli eventi dopo che si sono verificati. Mai come questa volta sono d'accordo con voi, perché in realtà il Parlamento se ne deve occupare, dobbiamo cercare di prevenire anziché dopo curare. Vi annuncio che nei giorni scorsi ho presentato un disegno di legge a mia prima firma proprio sul dissesto idrogeologico.
Xxxxxxxx con la collega Xxxxxxx quando dice che ormai l'uomo non riesce a fermare la potenza dell'acqua. È vero, perché nonostante nel frattempo l'uomo cerchi di deviarne l'itinerario, l'acqua ritorna sempre sul suo percorso originario e purtroppo lo dobbiamo dire: la colpa è dell'uomo. Quando si procede a tagli abusivi dei boschi si generano delle frane e queste non fanno altro che portare materiale all'interno dell'alveo, che si si innalza, facendo sì che automaticamente la sezione del letto del torrente o del fiume si riduca, così l'acqua è costretta poi a tracimare.
Xxxxxxxx intanto andare a individuare un riferimento, perché non è possibile che ci siano oggi tanti enti competenti sulla questione dei fiumi: per fare una pulizia di un torrente, l'amministrazione comunale si deve rivolgere prima al Genio civile, poi magari alla Regione, poi successivamente alle Autorità di bacino. Dovremmo quindi individuare un riferimento certo che possa essere quello che deve controllare, sorvegliare e poi autorizzare la pulizia dei torrenti. Non è vero che servono soldi da dare alle amministrazioni, perché con i soldi soltanto non si risolve il problema. I soldi invece si possono incamerare dalla pulizia dei torrenti, perché basterebbe solo mettere in commercio gli inerti in eccesso che ci sono all'interno dei torrenti, anziché andare ad autorizzare delle cave a monte dei torrenti, che poi sono quelle che permettono il dilavamento del materiale alluvionale nei torrenti, e con il ricavato di quei fondi si potrebbe intervenire per ripristinare gli argini, per ripristinare le briglie, per mettere in sicurezza le sezioni e riportare la sezione originale del fosso del torrente e quindi consentire all'acqua il suo deflusso naturale. Penso che questa sia una buona occasione per cercare di lavorare insieme, con la speranza di prevenire, anziché poi dover tornare in Aula a lamentarci e magari a sostenere e dare solidarietà ai popoli che vengono purtroppo interessati da questi eventi alluvionali. (Applausi).
PRESIDENTE. Senatore Xxxxxx, ovviamente il suo intervento, come quelli precedenti, ci danno non la sensazione, ma qualche elemento in più per ritenere che sia necessaria una discussione organica sul tema, al di là dell'evento contingente.
Sappiamo che all'attenzione della Commissione competente ci sono diversi disegni di legge importanti sul consumo di suolo e mi pare che gli interventi di oggi ci possano dare qualche rassicurazione sul fatto che si possa andare avanti con questa discussione e con interventi importanti.
Ripresa della discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 905 (ore 10,33) PRESIDENTE. Comunico che è pervenuto alla Presidenza - ed è in distribuzione - il parere espresso dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge in esame, che verrà pubblicato in allegato al Resoconto della seduta odierna.
Passiamo alla votazione degli articoli, nel testo approvato dalla Camera dei deputati.
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 1.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 2.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Saluto ad una rappresentanza di studenti
e al sindaco del Comune di Bagnoli di Sopra
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti della Scuola secondaria di primo grado «Xxxxxxxx Xxxxxxx» di Bagnoli di Sopra, in provincia di Padova, accompagnati dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx, che stanno assistendo ai nostri lavori e a cui diamo il benvenuto. (Applausi).
Ripresa della discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 905 (ore 10,35)
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 3.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 4.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 5.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 6.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 7.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B). Passiamo alla votazione finale.
XXXXXXXX Xxxxxxx (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
XXXXXXXX Xxxxxxx (M5S). Signor Presidente, nel ringraziare innanzi tutto la collega Versace per avermi concesso di anticipare la dichiarazione di voto, mi si permetta di unirmi al coro dei colleghi nel mandare un abbraccio a tutta la popolazione, anche studentesca, del Veneto e soprattutto di Vicenza, dove, a dispetto della mia cadenza, ho vissuto e insegnato per moltissimi anni. (Applausi).
Oggi sono davvero contenta, perché finalmente parliamo di scuola, che per me e per noi del MoVimento 5 Stelle è l'infrastruttura culturale più importante del Paese e, quindi, quando se ne parla, ci trovate sempre al vostro fianco.
Nel parlare di scuola, dico subito che sul provvedimento ci asterremo, perché in linea di principio siamo sicuramente d'accordo su qualunque intervento si faccia nei confronti della scuola, però riteniamo che quello previsto nel disegno di legge in esame sia tiepido e non porterà nulla, nessun cambiamento nella scuola, tutt'altro.
Siamo d'accordo sicuramente sull'istituzione di una giornata dedicata a contrastare la violenza nei confronti del personale scolastico. Siamo anche d'accordo sull'istituzione di un osservatorio che possa monitorare tutte le situazioni di disagio e di violenza nelle scuole, che sono evidenti, e anche qui siamo comunque d'accordo. Siamo persino d'accordo sull'inasprimento delle pene, sì, ma chiaramente - come hanno detto in Commissione sia la senatrice Xxxxxx sia la sottosegretaria Xxxxxxxxxxx - questo non può essere l'unico elemento per intervenire sulle problematiche della scuola, come il disagio giovanile o la dispersione scolastica. Per tutte quelle criticità non basta inasprire le pene, così non le risolviamo.
Per dare ai docenti stessi anche dignità e sicurezza, per migliorare l'atteggiamento dei ragazzi e delle famiglie e per incidere nella società, cosa serve? Non servono chiacchiere e distintivo, ma per la scuola servono risorse, ambienti sicuri e strumenti. (Applausi). Servono professionisti che possano aiutare i
docenti, come gli educatori, i pedagogisti, gli psicologi.
Noi quindi siamo d'accordo su questo provvedimento, che è un'enunciazione di buoni intenti. E i buoni intenti per la scuola, come sa chi la conosce - il ministro Xxxxxxxxx non la conosce - sono iniziative già esistenti al suo interno, ma con una differenza: quando eravamo noi al Governo le iniziative che l'osservatorio deve promuovere erano finanziate e ora sono definanziate. (Applausi).
Mi metto nei panni delle figure che comporranno l'osservatorio sulla violenza, perché dovranno promuovere le buone pratiche per sostenere i processi di apprendimento, combattere la dispersione scolastica, il bullismo, la violenza, il disagio giovanile. E come faranno, se le risorse della legge n. 440 del 1997, una legge in cui erano stanziate risorse per tutte le attività di supporto e di rinforzo per la scuola e per i docenti, il ministro Xxxxxxxxx per la maggior parte le ha collocate per finanziare un portale che carica i fondi e i dati? I 10 milioni di euro previsti per la scuola quando io ero Sottosegretaria per i lavori sulla legalità, per promuovere, per andare contro la violenza di genere, contro le mafie, per finanziare tutte le progettualità, ora sono destinati a finanziare una piattaforma. È questo che vuole fare questo Governo? (Applausi). Questi sono numeri che potete prendere dal sito del Ministero. Non mi sto inventando nulla.
Poi c'è un altro bellissimo intento: promuovere lo svolgimento di corsi di formazione. Sono d'accordo, siamo d'accordo. Sapete quanto il ministro Xxxxxxxxx ha stanziato nel 2024 per la formazione docenti? Zero euro. Noi avevamo stanziato 4 milioni di euro per la formazione del corpo docente.
Perché in questo provvedimento scrivete cose che avete definanziato? Perché? Lo chiedo alla Sottosegretaria, mentre i Ministri volano alti, spesso non sanno come funziona la scuola. Ma chi la scuola conosce deve sapere che, per dare dignità ai docenti, servono i soldi, servono le risorse che avete tolto. E voi invece finanziate la piattaforma! (Applausi).
Passiamo a parlare di un intervento che abbiamo sposato in maniera trasversale - lo ricordo ai colleghi della Lega - ossia l'istituzione dell'educazione civica, con tutti i limiti che porta, perché è trasversale e va migliorata. Cosa abbiamo fatto quando eravamo al Governo? Abbiamo aggiunto un piano sistemico: si chiamava piano RiGenerazione scuola. Abbiamo stanziato risorse per dare strumenti e professionisti alla scuola, per effettuare azioni di educazione civica, per lavorare sui ragazzi e con i ragazzi. Sapete quanto ha stanziato Valditara per l'educazione civica? 300.000 euro, cioè 7 euro a scuola. Come si fa? (Applausi).
Andate a inasprire le pene, ma cosa risolvete? La scuola ha bisogno di attenzione vera. Nella scuola e per la scuola, per questa infrastruttura culturale, abbiamo stanziato - non mi stancherò mai di dirlo - 10 miliardi di euro. Voi gli stessi soldi li mettete per un ponte e alla scuola zero, 7 euro per l'educazione civica. (Applausi).
Che senso ha, quindi, inasprire le pene? Non lavoriamo veramente per il tessuto giovanile, per i ragazzi, per la società.
Voi comunque con i numeri siete bravi, e non nella legge di bilancio, quando si tratta di stanziare soldi sulla scuola, ma per introdurre i numeri nella valutazione per i ragazzini: volete reintrodurre un numero per valutare un bambino di sette, otto, nove anni. Un numero? Un bambino di sette anni tornerà da scuola dicendo: «Ho preso 6, 7 o 10»? No, signori, ci vuole il giudizio. (Applausi). Quando una maestra e un maestro spiegano al genitore che il bambino ha una determinata attitudine o certe difficoltà o che si deve lavorare su una certa sua capacità, quali numeri valgono? Gli unici numeri che dovete mettere per la scuola sono i soldi. (Applausi).
E poi l'osservatorio - benissimo - è composto anche da diversi rappresentanti dei Ministeri. È bene lavorare su più fronti, ma allora pensateci bene quando strutturate altre misure. Penso alla carta Dedicata a Te, che è un'elemosina di Stato: 300 euro per chi ha necessità. Con quella carta, signori, a differenza del reddito di cittadinanza, le famiglie non possono comprare neanche un libro. Come si combatte la povertà educativa? (Applausi). Neanche un libro possono comprare e con quella carta non si può comprare neanche un gioco, che spesso vale più di un pezzo di pane per un bambino e la sua formazione.
Non avete visione di scuola e avete una triste visione di Paese, che sconquassa quella che è la rete sociale della nostra bella Italia che ancora sta in piedi, nonostante voi. Soltanto in una cosa secondo
me, per suo tramite, Presidente, sono bravissimi: sono la più importante fabbrica di fake news e di disinformazione della politica.
Arrivo al dunque: abbiamo stanziato, con il Governo Conte II, 10 miliardi, per la scuola. Ma il mantra di questa maggioranza è sempre stato uno e lo ripeto: banchi a rotelle, banchi a rotelle, banchi a rotelle. Diciamo, tra parentesi, che noi abbiamo stanziato 460 milioni per gli arredi scolastici e voi in tutto il 2023, Sottosegretaria, avete stanziato 180 milioni per tutta la scuola. (Applausi). Detto questo, rispetto ai banchi a rotelle, vi invito a chiedere ai docenti e alle famiglie: per i loro figli preferiscono i banchi a rotelle o i manganelli? (Applausi. Commenti).
GUIDI (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDI (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Signora Presidente, xxxxxxxx e colleghi, membri del Governo, prima di parlare del paradosso per cui esiste violenza nei due luoghi laicamente sacri, la scuola e i pronto soccorso, mi sovviene un pensiero. (Brusio).
Vorrei silenzio, Presidente, perché ho difficoltà a parlare e questa dovrebbe essere rispettata.
Mi viene da dire: se gli alunni sentissero la violenza verbale e gli attacchi incredibilmente portati avanti in quest'Aula, che cosa ne trarrebbero? Anche nell'Aula del Senato, la Camera alta, si esercitano violenze verbali, aggressività e maleducazione (Applausi). Signor Presidente, tramite lei, dico che l'esempio parte da qua.
Io sono circa cinquant'anni che mi occupo di bambini e ho sempre detto che il primo elemento pedagogicamente positivo è l'esempio. Ma che esempio diamo quando attacchiamo con questa sconcezza, questo voyerismo della maleducazione? Me lo chiedo e credo che il mio intervento sia questo. (Applausi). Ho sempre rispettato gli avversari; anzi, ho sempre creduto che proprio tra gli avversari, con tutto il rispetto per quello che si crede e credo profondamente, c'è democrazia. L'inconsulto attacco su tutto è veramente vergognoso. Signora Presidente, se ne faccia carico.
Per quello che riguarda il paradosso che vede scuola e pronto soccorso diventare luoghi di violenza, al di là di provvedimenti ottimi come quello oggi in discussione, c'è da interrogarsi su che periodo stiamo vivendo e non da oggi. È troppo facile dire che è colpa loro, perché hanno il cerino in mano. Io dico che certi momenti critici hanno un'evoluzione temporale di qualche anno. Tutti ci dobbiamo assumere la responsabilità. Certo, un po' meno chi, come noi, è stato tanto spesso all'opposizione. Vergognarsi sarebbe anche giusto per chi per anni ha gestito non il cerino, ma la torcia.
Prima di entrare nell'argomento, mi permetto di ricordare brevemente che all'indomani della mia nomina a Ministro della famiglia, avvenuta tanti anni fa, partecipando a un question time,un membro dell'opposizione di allora mi attribuì la colpa della chiusura di un centro di ginecologia e pediatria di un ospedale periferico. Risposi alla deputata che io ero lì da quel giorno e lei mi disse che non aveva importanza: pur trattandosi di un giorno solo, era comunque colpa mia. Credo sia una bizzarra idea di come si concepiscono la politica e la democrazia. A me sembra che proprio oggi stiamo facendo lo stesso gioco brutto, quello di dare la colpa a chi non c'era e non dire «io c'ero, però non ho più colpa». È veramente una cosa indegna!
Xxxxx, non possiamo essere indifferenti alle violenze che avvengono a scuola intanto perché è veramente ingiusto, anche a livello culturale, ammettere che un insegnante debba vivere con il timore di essere "violentato" - lo dico tra virgolette - a livello psicologico e addirittura fisico. Fuori i mercanti dal tempio. Questo è il primo punto.
Signor Presidente, non possiamo negare però che non si può essere scuola-centrici: bisogna essere rispettosi di tutto l'ambiente di vita del bambino e dell'adolescente, che si vedono privare di spazi fuori dalla scuola. Bisogna ricostruire la mentalità degli oratori e degli spazi verdi, la realtà comunitaria intra ed extra scolastica. Bisogna aiutare i genitori, i politici locali e gli insegnanti a far sì che si crei una comunità che sia un tutt'uno. I pianeti girano intorno al sole: il sole è il bambino. Bisogna girare intorno a lui con rispetto, tranquillità e - diciamocela tutta - con generosità intellettuale, che stamattina non vedo in quest'Aula. Ciò mi amareggia molto perché, senza il rispetto dell'avversario, non si costruisce democrazia.
Per quanto riguarda la creazione dell'osservatorio, dico: finalmente! Si cerca con un'osservazione, che
non significa un telescopio di qua che crea distanza, ma pur la partecipazione di quello che accade. Questo vuol dire osservare, significa interagire. Ma meno male!
In secondo luogo, si costituisce la giornata che ricorda quello che dobbiamo fare. Si parla tanto di ricordi; una volta che si istituisce una giornata per pensare e ricordare, ci sembra una fetecchia. Ma, ragazzi, cerchiamo di essere leali. Il gioco è uno e non si possono cambiare le regole in corso di gioco, a seconda di quando ci fa comodo.
Vorrei concludere così, però. Esistono persone protagoniste di violenza, frutto del disagio, frutto dell'ignoranza, frutto della maleducazione e del disagio mentale. Certamente c'è anche il deterrente punizione, ci mancherebbe altro. Però io credo che la cosa più importante sia quella di sentirci tutti in un gioco meraviglioso, che si chiama crescita dolce e rispettosa del bambino. Ma, senatori e senatrici, è possibile? Lo chiedo a me stesso e soffro molto che in quest'Aula, oggi e qui, parlando del diritto di chi insegna ad avere tranquillità, si parli di manganellate. Ma che schifezza è? Ma che disturbo intellettuale c'è dietro questo? Io me lo chiedo, perché non possiamo fare i grilli parlanti qua - anche perché il xxxxxx parlante non ha fatto una bella fine e mi dispiace - qui seminare zizzania e fuori dolcezza. Il doppiopesismo non c'è, soprattutto qua dentro.
Grazie, Presidente, e mi scuso di aver esagerato. (Applausi). SBROLLINI (IV-C-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SBROLLINI (IV-C-RE). Signora Presidente, Governo, xxxxxxxx e colleghi, prima di tutto, prima di entrare nel merito del provvedimento, vorrei dire, a nome del Gruppo Italia Viva-Il Centro-Renew Europe, che questa proposta di legge, questa iniziativa legislativa sicuramente ha il merito di intervenire su un problema - come è stato sollevato poco fa dal collega Guidi - sul tema delle aggressioni, della violenza e dell'incitamento all'odio, che purtroppo abbiamo visto in molti fatti di cronaca proprio nei confronti dei docenti, sia da parte dei genitori che degli studenti. È questo il motivo per cui poi dirò perché il nostro Gruppo si asterrà.
Certamente ci sono la necessità e l'urgenza di mettere fine ad una serie di violenze e di aggressioni nei confronti dei docenti, a cui vanno la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Sono persone che molto spesso devono supplire magari alle mancanze familiari, a famiglie che spesso sono monogenitoriali o hanno problemi drammatici legati a separazioni e a divorzi complessi. Quindi abbiamo questa necessità e, l'ho detto anche la scorsa settimana, intervenendo sull'altro provvedimento che riguardava le politiche di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Mi rivolgo al Governo e alla Sottosegretaria, che so essere molto sensibile su questi temi; spesso ne abbiamo parlato insieme, anche nella scorsa legislatura. Certamente abbiamo bisogno di investire in maniera strutturale sui temi della prevenzione e su un nuovo patto educativo tra famiglia e scuola (Applausi). È chiaro che con questa proposta di legge non possiamo pensare di risolvere un problema che ci portiamo avanti da anni.
Fatemi, però, dire che, a differenza di questo Governo, il Governo Xxxxx aveva fatto degli investimenti importanti sulla scuola. Non è retorica, ma è la verità. (Applausi). Il Governo Xxxxx aveva ripristinato un clima che andava nella direzione di costruire una riforma vera del welfare della scuola, mettendo al centro il tema degli insegnanti, che sono sottopagati, che fanno un lavoro difficilissimo.
Contemporaneamente, però, si accoglievano le richieste giuste riguardanti tantissime, migliaia di famiglie, quale quella sulla povertà educativa, la povertà digitale. C'è una generazione che ha bisogno di aiuto, che ha bisogno di essere guidata anche rispetto al tema dei social, al tema difficilissimo di quello che succede su Internet, tema ancora non regolamentato a sufficienza.
Così come rivolgiamo un appello unanime rispetto a come i media trattano determinate notizie. Ancora una volta, non buttiamo un lavoro fatto negli anni precedenti. Quello che noi avevamo fatto, nei riguardi degli studenti, andava a fornire aiuti e sostegni reali alle famiglie, ai ragazzi, investendo in cultura, investendo in nuovi luoghi di aggregazione.
Xxxxxxx parlato anche di sport come ulteriore strumento efficace nel contrasto a tanti problemi riguardanti le dipendenze dei nostri ragazzi. Io spero che, prima o poi, si possa aprire un dibattito serio sulle nuove droghe e anche sul ritorno dell'eroina, soprattutto nelle città più ricche, che sta distruggendo una parte importante di ragazzi, spesso minorenni. È chiaro che dobbiamo pensare che
un nuovo patto educativo tra famiglia e scuola preveda, prima di tutto, investimenti strutturali. Da questo punto di vista, purtroppo, abbiamo visto non risorse, ma solo lo smantellamento di quelle stanziate dal Governo Xxxxx.
Io mi appello al Governo per ripristinare quanto di buono era stato fatto e, da questo punto di vista, non mancheranno mai il sostegno e l'appoggio di un Gruppo che crede nelle riforme, che è un partito riformista e che sta lavorando per dare anche un aiuto, un sostegno, allo stesso Governo quando ci sono situazioni su cui possiamo lavorare assieme.
Quindi, da una parte, va certamente bene l'istituzione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione e va bene l'osservatorio nazionale; ma poi, Governo, se c'è invarianza finanziaria, come facciamo noi ad intervenire per aiutare e prevenire fenomeni di violenza e di aggressione nei confronti del personale scolastico?
C'è un tema legato all'educazione che - mi permetto di dire - è prima di tutto l'educazione ai genitori, alle famiglie. A partire dalla mia generazione, noi non ci dobbiamo sottrarre e fare anche un mea culpa
. Il senatore Xxxxx parlava, giustamente, di maleducazione e la vediamo anche nei luoghi dello sport, dove spesso i genitori intervengono in maniera violenta e aggressiva nei confronti dell'allenatore. Xxxxxx, quando magari un ragazzo si comporta male a scuola o commette un atto nei confronti del docente, spesso c'è un intervento sbagliato da parte del genitore nei confronti dell'insegnante.
Ecco perché bisogna ricreare un sistema educativo, recuperare il concetto di comunità rispetto ai pilastri della nostra società, che sono questi. Penso al rispetto dei valori essenziali che ci insegnano prima di tutto quando nasciamo, nella formazione che riceviamo nelle nostre famiglie.
Ma le famiglie non dobbiamo lasciarle da sole. Xxxxxxxx capire ed ascoltare anche il disagio giovanile post-Covid-19, che - come abbiamo visto - ha creato enormi danni. Mi dispiace che in questo momento pochi colleghi del MoVimento 5 Stelle siano presenti in Aula, ma l'errore del Governo Conte di chiudere le scuole è stato gravissimo e ha prodotto enormi ripercussioni anche sul disagio e sulla solitudine dei ragazzi. Abbiamo, infatti, tolto loro il luogo più importante di relazione, di affettività, dove si formano i nostri giovani, i nostri bambini.
Anche su questo dobbiamo capire cosa c'è dietro, quali cause poi hanno portato anche all'aumento delle violenze e delle aggressioni nei confronti del personale scolastico. È quindi chiaro che serve anche un nuovo patto generazionale per intervenire in maniera efficace.
Parlare di prevenzione e di contrasto alle dipendenze significa che scuola e famiglia devono investire nella comunità risorse anche in termini di personale, di formazione adeguata, di strumenti che vanno nella direzione di avere dei riferimenti: penso agli sportelli di ascolto e allo psicologo nella scuola. (Applausi). Al riguardo, vorrei ringraziare la senatrice Xxxxx per il grande impegno e la petizione che ha lanciato in prima persona sui disturbi alimentari. Tuttavia, avete risposto a questo tema fondamentale togliendo i fondi che erano stati inseriti proprio per aiutare il terzo settore e le famiglie ad avere degli aiuti. Se queste problematiche non le capiamo alla radice, è evidente che esplodono anche in fenomeni di violenza e di aggressione nei confronti del personale scolastico e anche attraverso le baby gang che sono in aumento nelle nostre città e nei piccoli paesi.
È quindi evidente che dobbiamo ricostruire una riforma del welfare che tenga conto di tutti questi aspetti. Bisogna fare una fotografia reale del nostro Paese che oggi è a macchia di leopardo, perché ci sono intere comunità che non hanno servizi, né strutture. Come facciamo ad aiutare questa generazione e anche le famiglie che sono sempre più sole?
Signora Presidente, concludendo il mio intervento, per tutte queste ragioni non mancheranno il nostro impegno e il nostro sostegno quando si parlerà di aiutare le famiglie, gli studenti, il personale scolastico. Però, per favore, se non costruiamo e non investiamo in politiche di lungo percorso, con una visione per i prossimi dieci anni, i pilastri fondamentali del welfare non andranno nella direzione tanto auspicata anche dai Governi precedenti. Mi auguro pertanto che ci sia un'inversione di tendenza e per queste ragioni il Gruppo Italia Viva-Il Centro-Renew Europe oggi si asterrà. (Applausi).
DE CRISTOFARO (Misto-AVS). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE CRISTOFARO (Misto-AVS). Signora Presidente, anche noi dell'Alleanza Verdi e Sinistra
riteniamo che la questione delle aggressioni verso i docenti e il personale scolastico sia serissima e vada affrontata con il dovuto approfondimento, così come anche l'escalation dei discorsi d'odio nei confronti di chi ricopre ruoli pubblici.
Esiste ormai una vera e propria diffusione sociale della violenza - la potremmo definire così - che è anche il segno di una sempre più scarsa considerazione, purtroppo, del ruolo dell'insegnante, del docente e in generale della istituzione scolastica. A mio avviso, questa è una questione serissima che ha anche a che fare con un dato: la scuola italiana ha avuto per decenni un valore sociale e culturale importante, importantissimo, che però nel tempo si è profondamente smarrito. Ciò è accaduto anche perché oggi la professione di insegnante non è adeguatamente retribuita e i rinnovi contrattuali vanno troppo a rilento. Io mi aspetto davvero che dinanzi a questioni così serie il Parlamento possa fare una riflessione concreta, autentica, per ridare alla scuola pubblica quella centralità che faticosamente ha contribuito a costruire la democrazia del nostro Paese.
Il mondo della scuola - a mio avviso - non crede che una stretta securitaria, cioè un mero intervento sul sistema penale, possa risolvere di per sé la situazione, ma chiede che venga posta attenzione al tema grande della comunità educante. Tra l'altro, ricordo che siamo cofirmatari di un disegno di legge proprio su tale questione, che consideriamo serissima, perché riteniamo decisivo il tema dell'educazione delle ragazze e dei ragazzi, in particolare quello dell'educazione alla gestione delle emozioni e anche quello della formazione del personale docente. Quest'ultimo dovrebbe essere accompagnato da una formazione specifica che riguardi, per esempio, la gestione dei gruppi adolescenziali come spesso è una classe. Il Parlamento, invece, arriva a questa proposta che sostanzialmente ne ricalca una già approvata nel 2020 e che, in quel caso, riguardava le aggressioni al personale sanitario e sociosanitario. Dico che questa proposta la ricalca perché quella legge, in sostanza, prevedeva l'istituzione di un osservatorio e anche in quel caso l'aggravamento delle pene comminate a chi si rendeva o si rende protagonista di atti di violenza contro il personale sanitario, come purtroppo - lo sappiamo bene - avviene quotidianamente negli ospedali e nei presidi sanitari italiani, al Sud Italia in particolare, purtroppo, ma non soltanto in quelle realtà. Quella legge prevedeva anche alcune norme riguardanti la prevenzione e quindi l'obbligo anche delle ASL di lavorare su questo punto con misure specifiche, provando a mettere in campo elementi di contrasto capaci di agire non semplicemente dopo che il fatto si era compiuto, ma anche in maniera preventiva.
Pensando al provvedimento che approviamo oggi, che riguarda il mondo della scuola, se andiamo a vedere i dati che riguardano le aggressioni del personale sanitario, per verificare cioè se norme di questo tipo, che aggravano le pene, abbiano effettivamente un'efficacia oppure se non siano semplicemente azioni di propaganda, rileviamo che dal 2016 al 2020 il numero delle aggressioni al personale sanitario è rimasto, nonostante l'aggravamento delle pene, sempre costante. È sceso soltanto nel 2020, ma banalmente perché c'era la pandemia. Il trend degli eventi, quindi, è sostanzialmente sempre uguale. La deflessione media del 30 per cento ha riguardato, per l'appunto, soltanto l'anno della pandemia e per il resto si può dire chiaramente che quell'intervento, la scelta cioè di intervenire semplicemente sul terreno penale, non ha portato a nessun risultato. Lo stesso osservatorio ci dice che quindi non c'è stato nessun cambiamento reale nel numero degli eventi che si verificano e nemmeno nella loro qualità. L'osservatorio ci dice, insomma, che queste misure non servono a granché se non sono perlomeno accompagnate da un lavoro di fondo, che poi è quello che è mancato, purtroppo, in tutti questi anni e che manca ancora: un lavoro sociale, culturale, di educazione, di formazione, che andrebbe fatto naturalmente anche e soprattutto utilizzando professionisti, figure professionali specializzate come, per esempio, quelle degli educatori, che peraltro speriamo possano essere riconosciuti attraverso l'istituzione di un albo (un disegno di legge dovrà essere approvato a breve in seconda lettura e sarebbe ovviamente una cosa significativa). È un peccato, dunque, che una misura reale di contrasto e di prevenzione delle aggressioni contro il personale scolastico, proprio perché deve avere queste caratteristiche di ricostruzione dei nessi educativi e culturali della comunità educante e delle famiglie, avrebbe però necessità di risorse e invece anche le norme che approviamo oggi recano una clausola di invarianza finanziaria. Quindi, anche in questo caso si vara una norma bandiera, si dice che si inaspriscono le pene, ma poi non si investe nemmeno un centesimo nel tentativo di far
funzionare quelle logiche preventive che invece tanto servirebbero.
Capite bene che noi consideriamo questo provvedimento che oggi approverete con la nostra astensione come una disciplina che rischia di essere molto poco significativa se non del tutto irrilevante. Noi ci asteniamo, perché all'interno di essa c'è una sola previsione dal nostro punto di vista positiva ed interessante, che è quella della istituzione di un osservatorio che segua i casi di violenza nelle scuole. Ci teniamo a sottolinearlo perché è bene che ci sia un luogo in cui venga monitorata la situazione, ma è anche importante che questo osservatorio possa avanzare proposteper abbandonare l'approccio ideologico, securitario e panpenalista per arrivare invece a un approccio di senso che possa, questo sì, davvero incidere sulla condizione degli insegnanti e delle insegnanti.
In conclusione, credo che la scuola italiana abbia bisogno di questo e che ancora oggi, nonostante tutto, sia la nostra più grande infrastruttura civile e sociale. È un grande pilastro democratico, lo è stato per decenni e lo è ancora, ma è stata colpita per troppi anni da troppe riforme, una più sbagliata dell'altra - fatemelo dire così - e da logiche aziendalistiche e finanziamenti del tutto insufficienti. Penso che la scuola abbia bisogno di risorse e di attenzione, ma che non abbia certo bisogno, signora Xxxxxxxxxxxxxxx, dei 5 in condotta e del ritorno dei voti numerici, anch'essi parte di una logica sbagliata ed escludente, né naturalmente dei manganelli, ma ne parleremo più diffusamente domani. (Applausi). Xxxxxxxx combattere quella logica classista che accentua le diseguaglianze e nulla fa per ridare alla scuola la centralità che meriterebbe e che invece, questo sì, servirebbe molto per costruire un nuovo e serio patto educativo. (Applausi).
OCCHIUTO (FI-BP-PPE). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
OCCHIUTO (FI-BP-PPE). Signor Presidente, signor Xxxxxxxxxxxxxxx, presidente Xxxxx, colleghi, consentitemi innanzi tutto di esprimere vicinanza da parte del Gruppo Forza Italia alle popolazioni colpite dal maltempo degli ultimi giorni, anche ai sindaci dei Comuni interessati da questi eventi alluvionali e soprattutto al Comune di Vicenza.
Oggi mi piace intervenire su questo tema non solo come senatore di Forza Italia, ma come membro di una comunità che sta vivendo un momento di profonda riflessione. Xxxxxx discutendo di un disegno di legge volto a proteggere il personale scolastico da atti di violenza, che testimonia la volontà di costruire una scuola più sicura e rispettosa. Tale scelta punta a ristabilire un principio fondamentale nel contesto educativo: il rispetto dell'integrità fisica e morale di coloro che dedicano la loro vita all'istruzione.
Questo provvedimento non nasce, come ho sentito dire da qualcuno, da un desiderio di punizione, ma dalla necessità di proteggere e difendere la sacralità dell'ambiente scolastico, nonché di assicurare che la scuola rimanga un luogo di crescita, formazione e sicurezza per tutti.
È un segnale chiaro che lo Stato non tollera violazioni contro chi ha il compito di educare e formare le future generazioni, ma al tempo stesso è un invito a riflettere sulle cause profonde che portano a tali gesti, sulla necessità di un dialogo aperto e costruttivo, sul ruolo fondamentale dell'educazione familiare e sulla responsabilità collettiva nel promuovere una cultura di rispetto e confronto civile.
Non possiamo ignorare che proprio in questi giorni le nostre strade sono state teatro di manifestazioni giovanili che purtroppo hanno visto episodi di violenza e scontri diretti con le Forze dell'ordine. Questi due fenomeni nelle scuole e nelle piazze, seppur diversi, sono entrambi espressione di un disagio giovanile che merita di essere compreso, non solo condannato.
Il nostro dovere come rappresentanti delle istituzioni è di ascoltare e cercare di capire le ragioni profonde che spingono i giovani a scendere in piazza, a volte anche esprimendo i loro dissensi in modi che non possiamo condividere, ma certamente non portando qui in quest'Aula esempi di attacchi inconsulti e violenze verbali, dividendoci anche su questi temi che sono così importanti. La violenza, sia essa nelle scuole o nelle piazze, è sempre da condannare, in qualunque modo e da chiunque provenga, però è il segnale che forse non stiamo ascoltando abbastanza e stiamo trascurando le esigenze di dialogo, inclusione e comprensione che sono fondamentali per ogni società che si voglia definire matura e democratica.
E non risolviamo certo la situazione con gli stanziamenti, riducendo la cosa soltanto ai soldi e alle
risorse. Ho sentito dire che i Governi precedenti hanno stanziato maggiori risorse e ho visto il ministro Xxxxxxxxx promuovere anche il fatto che ci sono 3,8 miliardi (un miliardo in più rispetto ai piani precedenti per il periodo 2021-2027) che uniscono i Fondi strutturali con quelli del PNRR, quindi in questo caso non è solo una questione di risorse.
È qui che il nostro disegno di legge incontra la strada. Entrambi parlano della necessità di costruire ponti, di educare al rispetto reciproco, di riconoscere l'importanza del dialogo come strumento privilegiato per risolvere i conflitti.
La scuola è il primo luogo dove impariamo il significato di comunità, dove sperimentiamo il confronto e l'apprendimento reciproco. È lì, proprio nella scuola, che possiamo insegnare ai giovani che ogni azione ha delle conseguenze, che il rispetto è alla base di ogni relazione civile, che il dialogo è sempre preferibile al confronto. Ma questo insegnamento non può fermarsi alle porte della scuola; deve estendersi alle nostre case, alle nostre piazze, alla società intera. Xxxxxxxx chiederci: come possiamo aspettarci rispetto e comprensione dai giovani se non siamo i primi a dimostrare di saper ascoltare, di cercare di comprendere le loro esigenze e le loro paure, i loro sogni? Come possiamo parlare di educazione alla non violenza se non siamo capaci di garantire che le loro proteste, espressione di un dissenso legittimo in una democrazia, siano accolte con un atteggiamento aperto e non con i manganelli?
Cari colleghi, il disegno di legge che abbiamo discusso e il contesto di tensione nelle nostre strade ci offrono un'occasione unica, quella di riflettere su come possiamo essere migliori educatori, migliori ascoltatori, migliori costruttori di quella società che desideriamo lasciare in eredità ai nostri giovani. Una società che non risponda alla violenza con la violenza, ma che sappia offrire spazi di dialogo, di confronto, di crescita congiunta. E mentre procediamo ricordiamoci che il nostro impegno nei confronti dei giovani non si esaurisce con l'approvazione di un disegno di legge. Esso rappresenta solo l'inizio di un cammino che dobbiamo percorrere insieme; un cammino che richiede ascolto, pazienza e soprattutto azioni concrete volte a migliorare le loro condizioni di vita, a rafforzare le opportunità di istruzione e lavoro, a garantire spazi di espressione libera e sicura.
In questo momento storico i giovani hanno mostrato una capacità di mobilitazione e un desiderio di cambiamento che non possono essere ignorati. Hanno diritto a una voce nelle decisioni che riguardano il loro futuro, a politiche che corrispondano alle loro esigenze in termini di sostenibilità, equità sociale e giustizia. È nostro dovere ascoltarli, coinvolgerli e rispondere con azioni che dimostrino la nostra fiducia nella loro capacità di costruire un mondo migliore.
Concludo questo intervento con un appello alla responsabilità e all'impegno condiviso. Non lasciamo che il dialogo tra generazioni si interrompa o, peggio, si trasformi in conflitto. Lavoriamo insieme per creare le condizioni affinché la scuola, la società, le istituzioni possano essere percepite dai giovani non come antagonisti, ma come alleati nella costruzione di un futuro di pace, prosperità e armonia.
Con questo voto Forza Italia si impegna a sostenere non solo la tutela del personale scolastico, ma anche l'importanza di lavorare alla radice del problema, incentivando politiche sociali, educative e familiari che possano prevenire la violenza prima che essa si manifesti.
Questo dovrebbe essere un momento di unità - ho visto che molti si sono allontanati dall'Aula - un momento in cui, al di là delle appartenenze politiche, ci troviamo concordi nell'affermare che la violenza, sotto qualsiasi forma, non può e non deve trovare spazio nella nostra società e soprattutto nelle nostre scuole.
Per tutti questi motivi, dichiaro il voto favorevole di Forza Italia a questo disegno di legge, con la speranza che possa rappresentare un passo in avanti verso una scuola più sicura, più giusta e più inclusiva, ma anche verso un futuro in cui l'educazione e il rispetto siano i pilastri su cui costruire la nostra comunità. (Applausi).
VERSACE (Misto-Az-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VERSACE (Misto-Az-RE). Signora Presidente, le difficili condizioni in cui da tempo è chiamato a operare tutto il personale scolastico sono ormai sotto gli occhi di tutti. Sono felice che proprio in quest'Aula oggi siamo chiamati a riflettere su un tema così importante per tutta la comunità educante,
nei confronti della quale si è xxxx non solo il concetto dell'autorevolezza professionale propria dell'insegnante, ma anche il principio stesso del rispetto per la persona.
Fuori da ogni pregiudizio, con riferimento a questo testo, è importante invitare l'Assemblea a una riflessione più attenta sulla prevenzione di ogni atto di violenza. È evidente, anche percepibile, l'esigenza di tanti docenti e operatori scolastici, che reclamano, in maniera anche molto accorata, la nostra attenzione e il nostro aiuto per consentire loro di lavorare in condizioni di sicurezza migliori.
Purtroppo questo testo tocca solo marginalmente il problema. Come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, in questo disegno di legge sono presenti modifiche ad alcuni articoli del codice penale, che rappresentano sicuramente un deterrente, ma non certamente una soluzione. Si introduce un'ulteriore circostanza aggravante del reato nei delitti commessi con violenza o minaccia in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale scolastico docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.
È altrettanto utile mantenere viva l'attenzione sul problema, anche istituendo la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, com'è stato detto, il 15 dicembre. Tutto questo, però, spinge e invita i Governi e i Ministeri competenti, in questo caso quello dell'istruzione e del merito, anche a promuovere iniziative volte alla formazione e alla sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro e del personale scolastico. Peccato però che sono chiamati a intraprendere iniziative di questo tipo senza prevedere ulteriori stanziamenti e fondi; sono quindi dei buoni propositi, certamente molto condivisibili, ma se non adeguatamente finanziati sostanzialmente irrealizzabili.
Xxxx ha detto il collega Xxxxx nel suo intervento e mi voglio unire a quanto da lui già espresso: dobbiamo ricordare l'importanza di ricostruire una realtà migliore per la comunità e i ragazzi, investendo di più nelle strutture, nelle palestre scolastiche, rivalorizzando gli oratori e i parchi. Ho detto già la settimana scorsa, nel mio intervento legato al bullismo, quanto il disagio giovanile sia percepibile e quanto oggi sia in parte fuori controllo, perché spesso degenera in atti di violenza verso il personale scolastico. Abbiamo avviato in Commissione lunghe sessioni di audizione, dove a gran voce tutti hanno chiesto un aiuto e un'attenzione in più. Ebbene, sicuramente il testo introduce l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, però questo osservatorio ha molteplici funzioni, ma di fatto soltanto di monitoraggio. Durante l'esame in Commissione ci siamo confrontati con altri colleghi e abbiamo cercato di invitare ad un maggiore approfondimento, perché questa poteva essere l'opportunità di inserire nel testo la figura dello psicologo scolastico, ma in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale e non più solo in alcune realtà, a seconda dei fondi stanziati dagli enti locali o dalle sensibilità dei dirigenti. Un soggetto certamente terzo, quello dello psicologo scolastico, che supporta gli studenti e le famiglie, capace di intercettare preventivamente, con adeguate competenze, quel malessere che coinvolge sempre di più gli studenti e che in molti casi - purtroppo è sotto gli occhi di tutti, la cronaca ce lo ricorda - si trasforma in atti non solo di intimidazione e di aggressione, ma di vera e propria violenza.
C'era l'opportunità, in questo testo, di approfondire e incrementare le ore di educazione civica con docenti adeguatamente formati su tutte quelle norme utili a creare i futuri cittadini del domani, ragazzi più consapevoli, attenti, rispettosi e più strutturati verso quel mondo gentile e rispettoso a cui tutti noi auspichiamo.
Mi avvio alla conclusione, Presidente, perché, per quanto il testo sia sostanzialmente ricco di buoni propositi, compie più un'opera di inasprimento di pene e di monitoraggio, ma non offre gli strumenti necessari davvero volti a raggiungere l'obiettivo che si pone poi questo disegno di legge, che è quello della prevenzione. Quindi, essendo questo molto lacunoso, seppur condivisibile, il Gruppo di Azione si asterrà. (Applausi).
PAGANELLA (LSP-PSd'Az). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAGANELLA (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, gli atti di violenza nei confronti di insegnanti e dirigenti scolastici sono in costante aumento nel nostro Paese.
Vi cito alcuni dati: +111 per cento di violenze dei genitori contro il personale scolastico. Alle superiori
uno studente su tre afferma di essere stato testimone, almeno una volta nella sua intera carriera scolastica, di aggressioni nei confronti dei docenti, nel 70 per cento dei casi verbali. Ben il 40 per cento dei ragazzi che hanno condiviso episodi violenti dice inoltre che durante lo svolgersi dei fatti qualcuno si è occupato di riprendere le scene. Nel 29 per cento dei casi i genitori si schierano dalla parte dei figli, mentre gli insegnanti, vittime, solo nel 15 per cento dei casi segnalano quanto avvenuto alla Presidenza.
Secondo altri dati forniti recentemente dalla UIL Scuola, nel 6 per cento degli istituti superiori lombardi è stato necessario ricorrere all'intervento della pubblica autorità. Questi sono alcuni dei dati del fenomeno che stiamo vivendo. È per questo motivo che, per iniziativa della Lega e, in particolare, dell'onorevole Xxxxx, è stato promosso il disegno di legge che oggi discutiamo e che intende aumentare le tutele e la sicurezza del personale scolastico. Esso nasce dalla convinzione che occorre intervenire con urgenza, ma anche con la consapevolezza che l'aspetto sanzionatorio debba accompagnarsi ad un più profondo lavoro culturale, come è stato giustamente ricordato a più riprese dal ministro dell'istruzione e del merito Xxxxxxxxx.
Quello che affrontiamo non è infatti un normale fenomeno di ordine pubblico; l'aggressione ai docenti segnala un rapporto, divenuto spesso patologico, fra le famiglie e la scuola che compromette alla base quella necessaria collaborazione fra i soggetti che devono presiedere alla formazione e all'educazione dei nostri giovani. Negli ultimi anni infatti molti genitori - non tutti, ma molti - hanno sempre più concepito il proprio ruolo come quello di difensori e protettori dei loro figli, vedendo negli insegnanti una controparte e non dei necessari cooperatori della crescita culturale e civile delle giovani generazioni. Alle spalle di questa idea c'è anche un retroterra culturale, affermatosi nel lungo Sessantotto italiano, teso ad eliminare, in nome di un falso concetto di democrazia o di uguaglianza, ogni principio di autorità nelle istituzioni scolastiche. (Applausi). Bisogna invece accettare che gli insegnanti siano severi e rigorosi quando è necessario, facendo pesare in questo modo la loro credibilità e autorevolezza. Il loro compito, come diceva Xxxxxxx, non è quello di risparmiare ai nostri figli le difficoltà della vita, ma di insegnare loro a superarle. (Applausi).
Il problema più generale quindi è quello del ruolo sociale dell'insegnante, tenuto sempre nella massima considerazione in ogni civiltà, ma oggi eroso e svilito da più punti di vista, compreso quello di un trattamento economico non sempre adeguato. Lavorare per la rivalutazione dell'insegnamento, come sta facendo il ministro Xxxxxxxxx, è necessario e vitale per le sorti stesse della nostra società e anche della nostra democrazia. Equiparare insegnanti e allievi, come fa certa cultura contemporanea, finisce infatti per far perdere di vista i fini essenziali della scuola, la trasmissione del sapere da una generazione all'altra, da una parte, e la formazione di una personalità matura in ragazzi che per la loro età ancora non l'hanno, dall'altra.
Il ruolo di mediazione svolto dagli insegnanti non può certo essere depotenziato. Peggio ancora non si può permettere che attorno a loro si crei un contesto di pericolo e insicurezza costante. È necessario quindi che i docenti siano messi in condizioni di svolgere con la dovuta tranquillità il delicato compito che la società ha loro affidato. Senza rispetto reciproco, nella diversità dei ruoli e anche delle gerarchie fra allievi e docenti, così come senza la fiducia dei genitori nei confronti degli insegnanti, nessun corretto e serio rapporto educativo può essere instaurato.
Per raggiungere questi fini la proposta di legge prevede l'istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico che aiuti a prevenire la violenza nei loro confronti, individuando i contesti a rischio e mettendo in atto le precauzioni necessarie. Non viene dimenticata nemmeno la necessaria opera di sensibilizzazione della popolazione su queste tematiche attraverso un'opportuna informazione e comunicazione istituzionale.
Vorrei poi, per suo tramite, Presidente, fare un po' di chiarezza sui numeri che sono stati fatti, in particolar modo dalla collega del Gruppo MoVimento 5 stelle. Si parlava di azzeramento della formazione per i docenti. Originariamente il fondo per la formazione dei docenti era pari a 40 milioni. Sì, è vero, è stato azzerato, ma non da questo Governo, che ha invece ripristinato il fondo a 40 milioni per i docenti (Applausi) e previsto in legge di bilancio ulteriori 200 milioni di fondi aggiuntivi per Agenda Sud, docente tutor e appunto la formazione.
Vorrei altresì tranquillizzare la collega - sempre per suo tramite, Presidente - sul fatto che noi non vogliamo, per i nostri ragazzi, né una scuola dei manganelli, né lo spreco pubblico dei banchi a rotelle. (Applausi). Noi vogliamo che i nostri insegnanti vengano rispettati per il loro lavoro e pagati quanto dovuto. In questo senso va l'aumento in busta paga voluto e stanziato da questo Governo per i nostri insegnanti. Questi sono fatti, non sono banchi a rotelle. (Applausi).
Vogliamo che la nostra scuola sia sempre più vicina al mondo dell'impresa, come giustamente sta facendo il nostro Ministro, per avere dei ragazzi che quando finiscono il proprio ciclo scolastico trovino immediatamente lavoro e non diventino degli aspiranti percettori del reddito di cittadinanza. (Applausi). La Lega richiama in questo senso tutte le forze politiche ad esercitare il massimo della responsabilità verso questa fondamentale battaglia di civiltà. È per questo che annuncio convintamente il voto favorevole del Gruppo della Lega. (Applausi).
X'XXXX (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
X'XXXX (PD-IDP). Signora Presidente, onorevoli senatrici e senatori, voglio subito sgombrare il campo da un possibile equivoco (mi permetto di parlare anche a nome delle altre forze politiche): nessuna delle forze politiche qui presenti - lo si è visto dal dibattito di stamattina - è indifferente o sottovaluta gli episodi di violenza che si verificano all'interno delle scuole e che hanno toccato i docenti, il personale scolastico e gli studenti. Xxxx, noi vogliamo dare peso e rilievo a questi episodi: sono preoccupanti, allarmanti e vanno contrastati. Essi sono la spia - lo diceva prima il senatore De Cristofaro - di una presenza sempre più diffusa della violenza nelle relazioni sociali e quindi anche la spia di una desertificazione della società.
Come 7a Commissione del Senato noi non avevamo aspettato questo disegno di legge per affrontare questi temi (lo ricordano bene i xxxx xxxxxxxx). Abbiamo avuto un ciclo di audizioni per un affare assegnato e abbiamo approvato uno schema di risoluzione articolato che indicava interventi su più fronti, per riconoscere centralità e autorevolezza alla figura dei docenti, ricomporre il patto educativo tra scuola e famiglie (perché di questo stiamo parlando), riconoscere e contrastare le situazioni di disagio sociale e culturale (perché la scuola non è un'isola, ma è dentro un contesto sociale e culturale) e i fenomeni di dispersione scolastica.
In particolare, avevamo ripreso le importanti affermazioni del Consiglio superiore della pubblica istruzione: aggressività e violenza, di qualunque natura e provenienza, non possono essere tollerate in alcun contesto del vivere civile e in particolare nella scuola, importante primario luogo di educazione sociale e civile, di costruzione di una visione della persona e della società, del suo essere ed essere nel mondo come soggetto attivo, responsabile e solidale. Obiettivi raggiungibili soltanto con azioni congiunte di tipo istruttivo-educativo in un luogo come la scuola, spazio pubblico dedicato alla formazione delle persone e dei cittadini, che garantisce l'incontro e il confronto fra generazioni, l'elaborazione dei saperi e la trasmissione del patrimonio culturale di un popolo. Una risoluzione che parlava di rafforzamento del tempo scuola, di superamento del precariato e di interventi plurali.
Spiace, pertanto, che, anche forti di un nostro percorso, arrivato questo testo approvato alla Camera non abbiamo potuto arricchirlo e modificarlo in alcun modo. Tutti i nostri emendamenti, neanche a dirlo, sono stati bocciati: emendamenti che andavano nella direzione di dare più forza a delle misure che pure in questo testo ci sono (come l'osservatorio, come l'informazione, come la giornata dedicata), ma dando più forza e strumenti alla comunità educante nel suo complesso.
In Commissione stiamo discutendo un disegno di legge a prima firma Xxxxxxxx e su questo stiamo
facendo le audizioni. Potevamo perciò cogliere dei suggerimenti da quel percorso, perché un reato commesso all'interno della scuola ha un rilievo maggiore, richiede interventi preventivi più intensi e significativi, perché il disagio che gli atti di violenza segnalano richiede una strategia che chiama in causa la comunità nel suo complesso.
Quello che avviene nella scuola riguarda la società nel suo complesso. Prima delle norme penali, quindi, dovremmo leggere il carico di malessere e di sofferenza che viene registrato da diversi anni, aumentato dall'emergenza sanitaria del Covid-19, che ha segnato il mondo della scuola e le relazioni tra le persone. Ce lo dicono i ragazzi quando chiedono lo psicologo, una grande richiesta di questa generazione, e quando lamentano il malessere che vivono.
Questa complessità noi abbiamo cercato di inserire nell'Osservatorio e di inserire nella comunità educante, prevedendo il ricorso a figure di sostegno quali educatori, pedagogisti, psicologi. Di questa complessità, nulla è stato colto. Rimangono le riforme del codice penale, rimane un osservatorio sulla sicurezza del personale scolastico, rimane una giornata dedicata, ma tutto a invarianza finanziaria.
Qui diventa evidente che l'unica cosa che resta del testo è l'intervento sul codice penale. Perché quale azione si può promuovere senza risorse adeguate? Xxxx, semplicemente senza risorse? Dunque, ancora una volta, prevedete una norma penale, uno spot, forse a beneficio della stampa, che cerca di rassicurare qualche docente, ma non si vede nessuna politica che provi davvero a evitare che i fenomeni di violenza si verifichino, a prevenirli realmente, a riconoscere ai docenti la loro professionalità e autorevolezza.
La trappola dell'abuso del diritto penale è proprio questa: trasformando tutti i docenti in vittime, paradossalmente se ne cancella il ruolo attivo di trasformazione delle relazioni nella scuola, di agenti di cambiamento, di educatori. Per questo è sbagliato intervenire solo su questo versante. Ma non servirebbe neanche l'unico che conoscete, dal decreto Caivano al decreto rave: punire e punire, ossessione che rischia di criminalizzare un'intera generazione. Ascolteremo attentamente giovedì il ministro Xxxxxxxxxx, perché siamo ancora impressionati dalle immagini di Pisa e di Firenze. (Applausi). Qui, però, siamo dentro la scuola. Restano ferme le responsabilità penali e la necessità di sanzionare i colpevoli. Ma ciò non serve e non basta, se non si affrontano i nodi strutturali, se non si ricostruisce l'alleanza tra scuola e famiglia, se non si restituisce alla scuola la sua funzione di istituzione fondante della più ampia comunità democratica e non di un servizio a risposta per interessi soggettivi. Questa è la grande questione che ci hanno posto i sindacati nelle loro audizioni in Commissione: la scuola non è un servizio a risposta individuale.
Lo stesso terribile errore state compiendo sulla valutazione. Volete cancellare il giudizio descrittivo nella scuola primaria. Ripensateci, ascoltate il mondo della scuola. La strada, in questo ed in quel caso, è rafforzare la relazione educativa, il senso del fare scuola, che non è solo la funzione selettiva e sanzionatoria, ma è l'opportunità di promozione umana nella sua complessità, restituendo centralità alla scuola pubblica.
Dichiaro per questi motivi, per l'inadeguatezza di questo testo, il voto di astensione del Gruppo Partito Democratico. (Applausi).
Saluto ad una rappresentanza di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti del Liceo classico «Xxxxxxx Xxxxxxx» di Olbia, in provincia di Sassari, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Ripresa della discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 905 (ore 11,44)
XXXXXX (FdI). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. (Brusio. Richiami del Presidente).
XXXXXX (FdI). Signora Presidente, rappresentanti del Governo, onorevoli colleghi, il provvedimento che oggi ci apprestiamo a votare interviene in merito a fenomeni di violenza nei confronti del personale della scuola esercitata dagli studenti, ma anche dai loro familiari: docenti accoltellati da studenti, altri presi di mira con xxxxxxx di gomma mentre sono in cattedra, presidi schiaffeggiati, personale scolastico aggredito da familiari degli alunni. Nel 2023 ci sono stati in tutto 36 casi; con l'aggressione avvenuta a Parma salgono già a 28 i casi di violenza e aggressione ai danni di docenti e personale scolastico dall'inizio dell'anno.
È evidente a tutti che qualcosa si è rotto. La scuola ha perso la sua identità democratica e soprattutto è venuto meno il patto educativo tra la famiglia e gli insegnanti. Non si tratta di eccezioni: moltissimi colloqui con gli insegnanti finiscono spesso in discussioni accese in cui il genitore prende le parti del figlio o sminuisce la gravità degli atti gravissimi compiuti in ragazzate, fino a spingersi a comportamenti violenti contro chi da sempre ha lo scopo di aiutare progressivamente i discenti ad apprendere, a crescere, a diventare autonomi e responsabili delle proprie scelte di vita, di lavoro e di relazione. Non è possibile che un insegnante debba costantemente avere il timore di cosa può succedergli nello svolgere il proprio lavoro, di assegnare un giudizio negativo. Il percorso di formazione è fatto di prove da superare e quelle che apparentemente sembrano le più dure e negative sono quelle che, invece, continuano a farci crescere. Non possiamo lasciare la scuola a chi lavora e si sente costantemente in una condizione di isolamento, mortificati nella loro autorevolezza e nel rispetto per la propria persona.
Il provvedimento in esame interviene sostanzialmente su due piani: su quello della prevenzione, istituisce l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con l'obiettivo primario di monitorare e studiare il fenomeno e di promuovere azioni di sensibilizzazione e di contrasto; sul piano della repressione del fenomeno, interviene con una misura di natura penale, introducendo all'articolo 61 del codice penale, tra le aggravanti comuni nei delitti commessi con violenza e con minaccia, l'aver agito in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, e all'articolo 336 del codice penale, rafforzando la natura di pubblico ufficiale del dirigente scolastico e del personale docente, introducendo un'aggravante che prevede, nel caso siano aggrediti, l'aumento della pena da un terzo a due terzi, se il fatto è commesso dal genitore o dal tutore dell'alunno. Infine si istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico.
Signor Presidente, oggi più che mai bisogna superare l'idea assai diffusa che la scuola non costituisca più lo strumento decisivo di crescita e di promozione personale e sociale dei nostri giovani. (Applausi). Senza scuola, non solo non c'è istruzione, ma non c'è coscienza sociale. Bisogna superare il dualismo che vede contrapposti da una parte la scuola e chi la rappresenta e dall'altra i genitori, in un rapporto di conflittualità. Oggi siamo tutti chiamati a ricostruire un nuovo patto scuola-famiglia che rimetta al centro il destino dei nostri figli, perché la scuola non ha il solo compito di traghettare i nostri figli nel mondo della conoscenza, ma ha quello più importante di farli crescere. La scuola è il luogo per eccellenza in cui far maturare consapevolezza civica, intelligenza e rispetto delle istituzioni, condivisione dei principi e delle regole della convivenza democratica, motivazione alla partecipazione attiva alla vita della comunità, esperienze di solidarietà. È il luogo in cui i nostri figli diventano cittadini consapevoli, un ruolo che può concretizzarsi solo se alla base vi sono il confronto, la costruzione di rapporti di fiducia e lo sviluppo di una vera collaborazione tra scuola e famiglia. In caso contrario, c'è il rischio serio che le nuove generazioni saranno sempre più fragili e socialmente più divise.
Presidenza del presidente LA RUSSA (ore 11,52)
(Segue XXXXXX). Il Governo Xxxxxx e il ministro Xxxxxxxxx, oltre a conoscere bene la scuola, fin dal primo giorno hanno investito su questa grande istituzione e non con provvedimenti che di fatto hanno solo sperperato i soldi dei cittadini come hanno fatto i precedenti Governi. (Applausi). Alcuni esempi? Abbiamo chiuso un contratto da anni atteso da tutto il mondo della scuola, con aumenti consistenti, abbiamo approvato delle linee guide che attuano la riforma inserita nel PNRR, che prevede un investimento di 600 milioni di euro per rafforzare l'educazione e la formazione degli studenti e di 450 milioni di euro per la formazione dei docenti.
Presidente, mi rivolgo alla sua persona e mi rivolgo al MoVimento 5 Stelle: tutti siamo concordi oggi nel dire no ad ogni forma di violenza (Applausi), ma è necessario, per il bene dei nostri figli, che la scuola venga custodita e difesa, quindi smettetela di strumentalizzare i nostri studenti e le loro famiglie con il solo scopo di nascondere i vostri fallimenti. (Applausi). È inaccettabile che si possa giocare con il futuro dei nostri figli.
PRESIDENTE. Senatrice, si rivolga a me.
XXXXXX (FdI). Sì, signor Xxxxxxxxxx, l'avevo già detto. (Commenti).
PRESIDENTE. Per favore, lasciamo che la collega concluda.
XXXXXX (FdI). In conclusione, signor Xxxxxxxxxx, su questo disegno di legge dichiaro il voto convintamente favorevole del Gruppo Fratelli d'Italia. (Applausi).
Saluto all'ambasciatore dello Stato d'Israele in Italia
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea l'ambasciatore dello Stato d'Israele in Italia Xxxx Xxx, che sta assistendo ai nostri lavori e che tra poco prenderà parte ad un'iniziativa in Senato in occasione dei settantacinque anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Israele. (Applausi). Xxxxxxxxx in Aula ambasciatore.
Ripresa della discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 905 (ore 11,54) PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo del disegno di legge, nel suo complesso.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B). (Applausi).
Discussione dalla sede redigente e approvazione del disegno di legge:
(931) Deputato XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) (ore 11,55) PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 931, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, senatore Xxxxxxxx, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.
Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.
BERGESIO, relatore. Signor Presidente, oggi siamo qui per discutere ed approvare l'Atto Senato 931, un disegno di legge che vuole introdurre un sistema organico di norme che, a integrazione di quelle europee, dimostrino il concreto interesse dello Stato italiano in favore dell'imprenditoria giovanile agricola.
Nonostante il rinnovato interesse per l'agricoltura, che sappiamo in questo periodo essere un settore molto attenzionato a tutti i livelli, a partire dall'Europa, per arrivare a quello nazionale, ma anche regionale e locale, dato che abbiamo anche testimonianza dell'attenzione di molti consumatori verso i prodotti di qualità, tipici e locali e della crescente consapevolezza in materia ambientale, l'inserimento dei giovani nel settore agricolo continua a presentare ad oggi una serie di difficoltà che con questo provvedimento vorremmo cercare di superare.
Dalla lettura dell'ultimo rapporto dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) sull'agroalimentare italiano, emerge che oltre agli effetti del clima pesano sull'agricoltura italiana alcune debolezze strutturali, quali la scarsa presenza di giovani capi azienda (che si attesta solo al 9 per cento, contro il 12 della media europea) e, di converso, l'alta percentuale di capi azienda over 65 (in Italia abbiamo il 43 per cento, mentre la media europea è appena del 33). L'indice di invecchiamento - il rapporto tra le aziende con capi azienda al di sopra dei sessantacinque anni e quelle guidate dagli under 41, in Italia è perciò molto alto (è prossimo all'otto a uno, mentre nell'Unione europea è di poco superiore a cinque a uno).
Dal punto di vista del nostro Gruppo, ma credo anche di questa maggioranza, occorrono pertanto misure concrete, che permettano ai giovani non solo l'insediamento, ma anche il mantenimento e la permanenza nell'agricoltura in modo sostenibile, al fine di garantire un'attenzione concreta ai giovani in un settore strategico del nostro Paese.
Il provvedimento rappresenta quindi una priorità per l'agricoltura italiana e le politiche volte a tal fine costituiscono una leva fondamentale per la ristrutturazione in termini di maggior competitività del settore primario. Le sue finalità consistono nella promozione e nel sostegno all'imprenditoria giovanile nel settore agricolo e nel rilancio del sistema produttivo agricolo attraverso interventi volti a favorire l'insediamento, la permanenza e soprattutto un tema molto importante, ossia il ricambio generazionale. Abbiamo la definizione di cosa intendiamo per impresa giovanile agricola e di chi intendiamo per giovane imprenditore agricolo: il titolare dev'essere un imprenditore agricolo di età superiore ai
diciott'anni e inferiore ai quarantun anni compiuti.
Abbiamo poi un fondo per favorire il primo insediamento dei giovani, che viene istituito nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste con una dotazione di 15 milioni di euro a decorrere dal 2024, destinato anche a cofinanziare i provvedimenti di natura regionale o delle Province autonome per favorire il primo insediamento dei giovani nel settore dell'agricoltura. Queste risorse sono volte, in modo particolare, ad agevolare l'acquisto di terreni, di strutture necessarie per l'avvio dell'attività imprenditoriale agricola, di beni strumentali, con priorità per quelli destinati ad accrescere l'efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche di coltivazione, alla manutenzione dei terreni, al processo di coltivazione dei prodotti, attraverso quelle che sono ormai definite le tecniche di precisione, l'ampliamento dell'unità minima produttiva, secondo la localizzazione, l'indirizzo colturale, l'impiego di manodopera, l'acquisto di complessi aziendali già operativi.
Si ritiene anche importante inserire un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili, che introduce la possibilità per il giovane che intraprende questa attività di optare per un regime fiscale consistente nel pagamento di un'imposta sostitutiva determinata applicando l'aliquota del 12,5 per cento alla base imponibile, costituita dal reddito d'impresa prodotto nel periodo d'imposta. Il suddetto beneficio è riconosciuto a condizione che le imprese giovanili non abbiano esercitato nei tre anni precedenti altra attività agricola e che abbiano regolarmente adempiuto agli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi. L'agevolazione non deve avere a oggetto fattispecie riferibili a trasferimenti aziendali e ad altri casi.
Vi sono poi le agevolazioni in materia di compravendita di fondi. Si interviene, in caso di compravendita con contratti aventi ad oggetto l'acquisto di terreni agricoli e relative pertinenze per un corrispettivo non superiore ai 200.000 euro, sul compenso per l'attività notarile, determinato nella misura prevista dalla tabella notarile vigente, ridotta della metà.
Ancora, vi è la possibilità di avere un credito d'imposta per le spese sostenute per la partecipazione ai corsi di formazione pari all'80 per cento, per un importo massimo di 2.500 euro.
Ci sono anche agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate, con una riduzione del 60 per cento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali, in favore dei giovani imprenditori agricoli aventi la qualifica di coltivatore diretto e iscritti, naturalmente, alla gestione previdenziale, che acquistino o permutino terreni agricoli e loro pertinenze.
Poi abbiamo la prelazione. Voi sapete che in tema di agricoltura è determinante anche la prelazione quando si acquistano terreni confinanti. Si sostiene il diritto di prelazione nelle procedure di alienazione tra più soggetti confinanti, prevedendo un favore nei riguardi del coltivatore diretto o dell'imprenditore agricolo che ha compiuto diciotto anni e non ha ancora quarantuno anni, assegnandogli una priorità rispetto agli altri imprenditori agricoli.
Un altro aspetto importante è richiamato all'articolo 10, con la costituzione dell'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile in agricoltura. Si istituisce presso il Ministero dell'agricoltura e della sovranità alimentare un Osservatorio che sarà chiamato a svolgere compiti relativamente alla raccolta e all'elaborazione dei dati relativi alle strategie di intervento per l'incentivazione del lavoro giovanile in agricoltura, perché ad oggi non c'è una vera banca dati. In questa sede collaborano membri del Ministero, di Ismea, di Iccrea, nonché le organizzazioni dei lavoratori del settore agricolo e le associazioni dei giovani operanti nel settore agricolo e agroalimentare.
C'è ancora un punto molto importante che vorrei citare, ossia la vendita diretta dei prodotti agricoli, che prevede che nei mercati per la vendita su aree pubbliche i giovani agricoltori abbiano una quota di posteggi riservata fino al 50 per cento del numero complessivo riservato a questo settore.
In conclusione, signor Xxxxxxxxxx, credo che questo provvedimento sia molto importante, perché si inserisce in un altro intervento, che è quello che abbiamo approvato in Commissione agricoltura la scorsa settimana. Voglio in proposito ringraziare in questa sede il presidente De Xxxxx e tutti i commissari. Con tale provvedimento si definisce la figura dell'agricoltore come colui che è il custode dell'ambiente e del territorio, una figura primaria che non dobbiamo individuare nei casi negativi, ma solo ed esclusivamente nella positività del lavoro che sta facendo per garantire la filiera di un cibo
sano, salubre, genuino destinato ai consumatori, non solo italiani. Ricordiamoci sempre, infatti, che quello che stiamo portando avanti è il primo passo di una filiera del made in Italy che è straordinariamente forte.
Anche quello che stanno portando avanti in questi mesi il Governo e tutte le associazioni sindacali di categoria, in risposta alle proteste degli agricoltori nei confronti dell'Unione europea, non è da sottovalutare, perché alcune misure importanti, come lo stop alla messa a riposo del 4 per cento dei terreni o come l'uscita degli allevamenti bovini dalle misure sulle emissioni industriali, hanno consentito al nostro Paese un rafforzamento di queste posizioni, soprattutto in difesa degli agricoltori e dei nostri allevatori. (Applausi).
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo non intende intervenire.
Comunico che è pervenuto alla Presidenza - ed è in distribuzione - il parere espresso dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge in esame, che verrà pubblicato in allegato al Resoconto della seduta odierna.
Passiamo alla votazione degli articoli, nel testo approvato dalla Camera dei deputati. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 1.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 2.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 3.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 4.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 5.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 6.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 7.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 8.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 9.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 10.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 11.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 12.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell'articolo 13.
(Segue la votazione).
Il Senato approva. (v. Allegato B).
Passiamo alla votazione finale.
XXXXXXXX (IV-C-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Presidenza del vice presidente XXXXXXXXXX (ore 12,10)
(Segue XXXXXXXX). Giustamente gli agricoltori hanno protestato, chiedendo aiuti concreti al settore agricolo, sono seguite precipitose riunioni di Governo e, alla fine, forse sarà ripristinato. Non sappiamo ancora se al 50 o al 100 per cento perché siamo in attesa di avere un provvedimento.
Quindi mentre i trattori stanno ancora marciando, non hanno ancora spento i motori, arriva in Aula questo provvedimento sul sostegno all'imprenditoria agricola nel settore giovanile, come per sottolineare quanto siete solleciti, bravi, pronti e tempestivi a porre attenzione a un tema assolutamente importante.
Ancora una volta, infatti, il Governo cerca di portare in Aula un provvedimento con il quale vorrebbe dare una risposta a un settore produttivo che è evidentemente in difficoltà o che comunque ha bisogno di provvedimenti specifici. Il problema ancora una volta, signora Presidente, è che il Governo, come al solito si esibisce in uno sforzo quasi muscolare con il quale vorrebbe cercare di convincere di fare un provvedimento con il quale effettivamente si danno strumenti e, invece, come direbbero a scuola, lo studente è intelligente, ma non si applica o meglio non si applica abbastanza, alle cose ci arriva, le sfiora, è quasi all'obiettivo, ma all'ultimo momento - non so perché - non riesce a concludere, non stringe su questi provvedimenti. Dico questo perché tante cose si possono fare per il settore agricolo giovanile, ma di tutte queste cose purtroppo nel testo al nostro esame non trovo nulla. Non trovo nulla di specifico, non troviamo nulla che sia effettivamente performante per il settore agricolo giovanile.
Mi baso sui dati, in questo caso sul settimo censimento sul settore agricolo diffuso a fine 2022, che ci dà l'ultima fotografia, in attesa che si insedi il nuovo Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile nell'agricoltura (ONILGA), introdotto sempre da questo disegno di legge. Si tratta di un nuovo organismo nazionale che servirà a studiare il settore agricolo, grazie al quale avremo poi dati ancora più precisi e performanti. Sto facendo un po' di ironia, signora Presidente, perché francamente non mi pare che finora la costituzione di tutti questi organismi abbia portato a nulla. C'era già chi si occupava dell'agricoltura e infatti abbiamo un dato abbastanza preciso e specifico.
Questo dato ci dice intanto che il settore agricolo giovanile è in crisi. Noi abbiamo sicuramente la quota di agricoltori giovani più bassa d'Europa e, tra i giovani, le donne sono ancor meno degli imprenditori maschili. Le misure quindi vanno predisposte specificatamente per questa fascia d'età e per superare il gap di genere che, come sempre in Italia, aggrava ogni situazione lavorativa. (Applausi)
. Di questo chiaramente nel testo non c'è nulla.
Il settimo censimento ci dice altresì che in Italia i giovani imprenditori hanno un problema di penetrazione sul mercato perché è un settore che è in mano a imprenditori grandi, a imprese soprattutto a conduzione familiare, che non sono orientate a fare entrare i giovani, a meno che non ci sia una vicenda di impresa familiare.
Come al solito, con questo nostro approccio per il quale la concorrenza non ci piace, il principio di economia e di concorrenza comunitario non ci piace, anzi lo osteggiamo, invece di favorire l'ingresso e quindi cercare di superare questa barriera all'accesso, addirittura rafforziamo il patto di famiglia, rafforziamo sempre questo passaggio familiare e generazionale, che in sé e per sé non ha nulla di male, è ovvio. È chiaro che le tradizioni a conduzione familiare si devono difendere e tutelare; ma è l'approccio che, come sempre, è sbagliato, perché irrigidisce il mercato e non favorisce l'ingresso.
Prova ne sia che appunto i giovani hanno difficoltà ad accedere.
Inoltre, c'è un'ulteriore particolarità. Non soltanto i giovani hanno difficoltà ad accedere al settore perché non provengono già da esso, e quindi è difficile riuscire a trovare i terreni e le risorse per avviare un'impresa agricola, ma l'ulteriore difficoltà che hanno è sul tipo di produzione che si fa. Mi spiego meglio. Sempre il settimo censimento dice che i giovani imprenditori agricoli si differenziano dagli altri per due motivi: in primo luogo perché hanno un approccio multidisciplinare al settore agricolo, cioè non si limitano a coltivare, ma spesso associano alla coltivazione un agriturismo o una fattoria didattica, cioè una serie di attività collaterali, che però sviluppano effettivamente anche la sensibilità agricola. Mi sarebbe piaciuto trovare in questo testo di legge qualcosa di specifico anche su questo tema; ma non c'è.
La seconda cosa che ci dice sempre il censimento è che i giovani agricoltori chiaramente favoriscono le coltivazioni biologiche. È ovvio, c'è una maggiore sensibilità e quindi una maggiore volontà di portare avanti dei sistemi di coltivazione più evoluti. Anche in questo caso, in questo disegno di legge mi sarebbe piaciuto che ci fosse una misura specifica, conformemente a quelle che sono le linee di indirizzo della PAC sulla coltivazione biologica e sull'utilizzo di strumenti diversi di coltivazione. (Applausi). Ma chiaramente tutto ciò in questo testo non c'è.
Cosa c'è in questo testo, allora? Premesso che sono più le cose che mancano di quelle che ci sono, c'è sempre il solito approccio, quello dello studente che si applica, ma non raggiunge la sufficienza, perché gli manca sempre qualcosa. Gli manca effettivamente una visione di strumenti efficaci e performanti, che davvero consentano di sviluppare e incentivare l'imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Non bastano questi strumenti, perché il fondo perduto da 15 milioni di euro in sé e per sé in questo modo non basta. E non basta perché i sistemi di defiscalizzazione sono troppo ridotti rispetto alle esigenze.
In Commissione, anche alla Camera, ci si era battuti e sembrava di aver raggiunto una condivisione di intenti con il Governo per un esonero contributivo che fosse, almeno per i primi tre anni, al 100 per cento. In tal modo si sarebbe dato veramente uno strumento per incentivare e per sviluppare questo settore. Invece dall'esonero contributivo siamo passati a una defiscalizzazione, con l'applicazione di un'aliquota al 12,5 per cento, solo per i primi tre anni, anzi per il primo anno di esercizio e per i successivi tre; quindi in totale quattro anni. Ma non a tutti: soltanto a condizione che nei precedenti tre anni dall'entrata in vigore di questa legge non si sia fatta attività imprenditoriale nel settore agricolo.
Questo è paradossale, perché se io già stessi coltivando, se avessi già una piccola impresa agricola, e quindi fossi un piccolo imprenditore, un imprenditore individuale che non ha superato la soglia dei quarantuno anni di età, mi si dice che per questo non avrò diritto ad accedere a questo regime fiscale agevolato. E perché? Lo posso avere soltanto se da oggi in poi decido di dedicarmi all'agricoltura, mentre quello che ho fatto prima è come se non valesse nulla. E allora, diciamocelo, questo non è un modo per incentivare l'agricoltura; questo è un modo per dire che, da questo momento in poi, distribuiamo piccole mance per l'agricoltura, ma non vi diamo gli strumenti effettivi per farla. (Applausi).
Non ve li diamo anche perché il credito d'imposta, quella bella misura del credito d'imposta, che si poteva dare anche per l'acquisto di macchinari e si poteva dare proprio per permettere a questi giovani imprenditori di entrare nel settore e di superare le rigidità e le barriere all'accesso, in verità non è stato introdotto in questo testo. Sempre il settimo censimento ci dice che c'è una quota di laureati nelle materie agricole che va aumentando, proprio perché c'è una maggiore sensibilità e c'è la volontà di dedicarsi a questo settore. Come diventano imprenditori questi giovani, se non provengono da una famiglia che ha già un'azienda agricola, se non hanno risorse proprie, se vogliono dare una dimensione strutturata a quella che può essere una passione? Tanti iniziano a fare tale mestiere per passione. Con quale misura questo Governo pensa di promuovere il settore agricolo giovanile?
Queste sono le domande che ci facciamo e per le quali, a nome di Italia Viva-Il Centro-Renew Europe, dichiariamo di astenerci sul provvedimento. (Applausi).
XXXXXXXX Xxxxxx (Misto-AVS). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
XXXXXXXX Xxxxxx (Misto-AVS). Signor Presidente, la discussione di questo provvedimento si inserisce in un periodo quanto mai preoccupante e drammatico per il settore agricolo, oggi al centro del dibattito politico per la protesta dei trattori che da settimane sta catalizzando l'attenzione del Paese. Alle sacrosante richieste degli agricoltori, notoriamente i soggetti più deboli nella filiera agroalimentare, che ogni giorno devono confrontarsi con gli effetti devastanti della crisi climatica e con un mercato sempre più competitivo e globalizzato, il Governo Meloni risponde, anche con questo provvedimento, in modo superficiale e deludente, introducendo strumenti fragili e inconsistenti, che in alcun modo rilanciano e sostengono il settore produttivo agricolo.
Gli scontri verificatisi tra gli agricoltori e l'Esecutivo ci forniscono l'esatta sintesi del fare politico di questa destra che, lungi dall'affrontare nel concreto i veri problemi dell'Italia, continua a sfornare decreti e disegni di legge superficiali e di basso peso specifico, sottraendosi alle grandi sfide ambientali, economiche e occupazionali, che vanno colte ora e non in un futuro indefinito.
Il Governo Xxxxxx non ammette che le enormi difficoltà che il comparto agricolo sta affrontando derivano dalla scellerata approvazione della PAC, votata in sede europea da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia e non da noi. Tale PAC oggi avvantaggia le multinazionali, cui è destinato circa l'80 per cento del bilancio europeo, lasciando indietro i piccoli agricoltori.
Il Governo Xxxxxx, invece, se la prende irresponsabilmente con il Green Deal. Non sapendo che pesci prendere, mortifica e svilisce le misure necessarie a traguardare l'obiettivo di transizione energetica ed ecologica, processo volto anche ad assicurare un futuro alla produzione agroalimentare italiana e a rendere, di riflesso, economicamente più solide anche le aziende agricole in difficoltà.
La stessa identica paralizzante ratio sorregge anche questo provvedimento, nel quale, a fronte degli insufficienti incentivi previsti per i giovani imprenditori agricoli, non sono minimamente contemplati né la dimensione ambientale né un paradigma di agricoltura innovativo e ambientalmente sostenibile. Manca una visione agroecologica che possa aiutare gli agricoltori nei vari processi di conversione ormai già in atto e traghettarli verso un'agricoltura di precisione e digitalizzata.
Pensiamo solo, ad esempio, ai sistemi di irrigazione più intelligenti e precisi, con i quali gli agricoltori possono migliorare ed efficientare l'utilizzo dell'acqua, risorsa preziosa specialmente durante i periodi di siccità che si abbattono sempre più frequentemente sulla nostra penisola. Stando ai dati di Coldiretti, i fenomeni siccitosi hanno causato, nel solo 2022, sei miliardi di danni alle imprese agricole e un calo del 10 per cento della produzione agroalimentare nazionale. E, se non è siccità, sono alluvioni o allagamenti.
Il provvedimento in esame istituisce, inoltre, un fondo per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura, dalla cifra ridicola di 15 milioni di euro per il 2024, senza comunque subordinare l'erogazione di questi incentivi alla sussistenza dei criteri europei e nazionali di sostenibilità ambientali previsti per le imprese. Non si premiano, quindi, le startup più attente all'ambiente.
Così, uno strumento che potrebbe costituire un importante fattore di traino, sia per l'attuazione di un ricambio generazionale nel settore agricolo sia per l'adozione di strumenti in grado di ridurre le emissioni climalteranti e razionalizzare l'utilizzo delle risorse naturali, si limita ad essere il solito presunto contentino, che però non soddisfa più nessuno.
Ignorando anche la strategia Farm to Fork in tema di riconversione di sistemi agricoli e mancando di sfruttare l'opportunità di cambiamento offerta dalle nuove tecnologie, questa politica si conferma inefficiente e per niente lungimirante, deludendo le aspettative del comparto agricolo già in crisi per le politiche aziendali dettate dalla grande filiera di distribuzione. Così, tra le tipologie di interventi finanziabili in questo provvedimento ci sono l'acquisto di terreni, l'acquisto di complessi aziendali già operativi, l'acquisto di beni destinati alla coltivazione e alla manutenzione naturale dei terreni: tutte operazioni legate ad un concetto di agricoltura convenzionale oggi non più sostenibile.
Utili sarebbero stati, invece, incentivi volti a diminuire l'impiego dei pesticidi, come pure noi dell'Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo proposto, anche in vista del raggiungimento dell'obiettivo, fissato dalla strategia europea sulla biodiversità, di ridurre del 50 per cento l'uso dei pesticidi entro il 2031. Si tratta di traguardo ambizioso, ma quanto mai necessario, specie per il nostro Paese che, stando ai dati dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ripresi anche dal
report «Pesticidi: una pandemia silenziosa» pubblicato dal WWF nel 2022, si colloca al sesto posto nella top ten mondiale per l'utilizzo di pesticidi e di altri composti chimici in agricoltura, per un totale di 114.000 tonnellate l'anno e di circa 400 sostanze diverse. Ciò vuol dire che un terzo dei cibi che ogni giorno arriva sulle nostre tavole è contaminato, quindi potenzialmente dannoso per la nostra salute. Alla faccia della genuinità dei cibi made in Italy che vi preoccupate di difendere anche attraverso ben note campagne di strumentalizzazione contro i prodotti del futuro, come la carne coltivata.
È evidente che non vi rendete conto che la tutela dei nostri eccellenti prodotti tipici, che ci fanno conoscere e apprezzare in tutto il mondo, passa necessariamente anche attraverso la tutela della biodiversità, la salvaguardia dell'ambiente e dei nostri fragili ecosistemi. (Applausi). Mi spaventano molto la faciloneria e la superficialità con la quale vi approcciate ad un tema così serio come quello ambientale; argomento che interessa da vicino il futuro di tutti i settori produttivi italiani, anche quello agroalimentare, e tanto più il futuro dei giovani agricoltori che pensate di tutelare con quei ridicoli 15 milioni di euro.
Lo stesso discorso vale per le altre nostre proposte emendative che non avete neanche valutato, come l'opportunità di elargire fondi ai giovani imprenditori che intendono intraprendere nuove tecniche di allevamento, anche attraverso una riduzione del numero di capi allevati. Vi ricordo che i liquami che provengono dal settore zootecnico intensivo costituiscono una delle principali cause di inquinamento dei suoli e delle falde acquifere. Inoltre, l'enorme contributo di ammoniaca che da questi deriva si trasforma in atmosfera in polveri sottili molto pericolose anche per la salute umana. Lo dico tanto per ricordarlo al ministro Xxxxxxxxxxxx, fortemente convinto della bontà di questi metodi di produzione convenzionali, ormai non solo dichiaratamente insostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, ma anche insufficienti a soddisfare la richiesta dei consumatori.
Ribadiamo che bisogna puntare sulla promozione di strumenti che consentano una riconversione dei metodi di produzione agricola in chiave sostenibile, tutelando il patrimonio idrico, preservando la biodiversità, incentivando la produzione di agricolture biologiche e sostenendo concretamente i piccoli agricoltori nella produzione, vendita e distribuzione dei propri prodotti lungo la filiera agroalimentare. In conclusione, per questo e per i motivi sopra elencati, il Gruppo Alleanza Xxxxx e Sinistra dichiara il voto contrario sul provvedimento in esame. (Applausi).
Saluto ad una rappresentanza di studenti
PRESIDENTE. Saluto a nome dell'Assemblea i docenti e gli studenti dell'Istituto comprensivo «Xxxxx Xxxxxxxxxxx», di Nova Siri, in provincia di Matera, che stanno assistendo ai nostri lavori. (Applausi).
Ripresa della discussione dalla sede redigente del disegno di legge n. 931 (ore 12,29)
PAROLI (FI-BP-PPE). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAROLI (FI-BP-PPE). Signor Presidente, ho sentito molte parole e molti ragionamenti da parte delle opposizioni a conforto di voti contrari e di astensione, tra l'altro anche in contraddizione tra loro, che quindi non troverebbero mai una vera sintesi e una direzione. Quello che dobbiamo capire è se dobbiamo e vogliamo davvero aiutare l'agricoltura e i giovani che vogliono cimentarsi con questa attività o meno, tra l'altro nel momento in cui gli agricoltori scendono in piazza in Italia, a Bruxelles, in altri Paesi europei. Con questa proposta - a nostro parere - si va nella direzione giusta. Quello che affrontiamo è un testo che anche Forza Italia ha voluto e che i nostri colleghi deputati hanno sottoscritto - lo ripeto - con convinzione, perché qualcosa dobbiamo fare: con i ma, con i se, con il benaltrismo, non si va da nessuna parte, si guarda altrove senza arrivare a nessun vero obiettivo.
Favorire la permanenza, ovvero l'insediamento dei giovani nelle campagne ha sia lo scopo di rilanciare il settore agricolo, sia quello di mantenere quel forte presidio del territorio che rappresenta la migliore risposta alla salvaguardia dell'ambiente, non solo nei territori montani. E va evidenziato che questo è un disegno di legge ordinamentale al quale certo devono seguire quelle risorse che - come sappiamo - sono in larga parte decise dalla politica agricola comune. Ma sappiamo anche che l'agricoltura vive in larga parte grazie agli aiuti comunitari, che ovviamente sono poi alimentati dai Paesi membri, quindi dalle nostre risorse nazionali inviate a Bruxelles. Proprio in queste ore a Bruxelles viene giustamente
ripensata la Politica agricola comune, con un ripensamento che vede protagonista anche il nostro Paese, nell'evidenziare quali temi e quali problemi vanno affrontati e risolti.
C'è un problema evidente di rappresentanza del mondo agricolo, posto che la protesta ha portato anche con sé nuovi raggruppamenti spontanei di agricoltori, che hanno creato nuove sigle e che probabilmente erano stati dimenticati. La politica, quindi, deve trovare delle risposte concrete che devono passare attraverso una Politica agricola comune più semplice, meno legata a regole burocratiche che escludono dalle provvidenze e dagli incentivi anche alcune categorie di aziende.
Va poi detto con chiarezza che l'agricoltore non può essere un ragioniere o un tecnico e, quindi, anche i meccanismi con cui si supportano le attività agricole vanno semplificati. È questione non solo di risorse da mettere, ma anche di meccanismi che devono semplificare la vita di chi vuole impegnarsi in un'attività fondamentale per il nostro Paese e la nostra Europa.
Sappiamo benissimo che poche sono le attività dell'agricoltura e della zootecnia che possono dare reddito indipendentemente dai sussidi e dagli aiuti, che stanno da sole sul mercato. Sappiamo che la concorrenza che viene ai nostri agricoltori dai prodotti esteri è spietata, spesso anche sleale. E di fronte a queste sfide di Paesi senza regole non possiamo e non dobbiamo ridurre la capacità produttiva dell'agricoltura europea e italiana. Peraltro, in alcuni casi ci sono dei vincoli assurdi che all'estero non hanno e non hanno alcuna intenzione di mettere, che costringono i nostri agricoltori a rispettare determinati paletti ambientali e non, che sono dei vincoli restrittivi alle loro attività e, quindi, si ripercuotono poi anche sui risultati che noi chiediamo, ma che non possiamo avere.
Le risorse sono tante, considerato che la PAC gestisce 390 miliardi, cioè circa un terzo del bilancio dell'Unione europea 2021-2027, ma bisogna bilanciarle meglio e farle arrivare a tutti, e non solo ad alcuni settori. Bisogna ridurre oneri fiscali inutili, burocrazia inutile e controlli a carico degli agricoltori che sottraggono risorse al settore. C'è poi il tema del libero scambio che avviene con Paesi extra UE che producono prodotti - come dicevo prima - senza i vincoli che abbiamo in Italia. Sono temi grandi che riguardano un settore fondamentale per l'economia italiana, la coesione sociale e il presidio del territorio che vanno affrontati e risolti, questo sì, in sede europea.
Nel suo piccolo, il disegno di legge che andiamo ad approvare introduce disposizioni a sostegno dell'agricoltura giovanile che vanno oltre quelle dell'autoimprenditorialità; norme che, al contrario di alcune previsioni illogiche europee, possono aiutare a recuperare terre abbandonate e incolte e a valorizzare i beni non utilizzati.
Benvenute quindi - lo diciamo con convinzione - le misure che intendono sostenere la competitività delle imprese agricole giovanili e femminili, che andranno inquadrate e finanziate nella nuova politica agricola comune (PAC), che deve implementare ulteriormente il sostegno al ricambio generazionale.
I dati ci dicono che le imprese condotte da giovani agricoltori, che sono meno di un decimo del totale, hanno una maggiore redditività e questo va tenuto in considerazione, perché significa che ci sono un impegno, uno studio e un'applicazione anche tecnologica ulteriori rispetto alle attività agricole tradizionali. Ricerca, innovazione e multifunzionalità premiano il lavoro dei giovani agricoltori e sono poi ricompensate dalla loro maggior propensione a investire e innovare anche in attività collaterali all'agricoltura.
Insomma, il disegno di legge è incentrato su norme innovative e accompagnato da incentivi fiscali e risorse finanziarie. La stessa strada va seguita a livello europeo, e lo diciamo con convinzione, perché devono essere integrati gli incentivi qui presenti. Noi che siamo difensori dell'italianità - tutti dovremmo esserlo e credo che su questo non dovrebbero esserci dubbi - ci teniamo poi anche ad evidenziare che all'interno della nuova PAC devono essere valorizzati i prodotti italiani, che sono unici e non replicabili su altri territori, e che tra l'altro vengono penalizzati anche dal cosiddetto italian sounding.
Per queste ragioni, con convinzione, sapendo che non si risolvono i problemi certamente solo con questo provvedimento, che però può essere una forte sollecitazione all'impegno giovanile in un settore fondamentale come l'agricoltura, dichiaro il voto favorevole dei senatori di Forza Italia. (Applausi).
Presidenza del vice presidente XXXXXXXXX (ore 12,35)
NATURALE (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
Fatte queste premesse, arriviamo al disegno di legge sul giovane imprenditore agricolo che stiamo trattando, che si intende volto alla promozione e al sostegno dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo e addirittura al rilancio dell'intero sistema produttivo agricolo, mediante interventi che favorirebbero l'insediamento dei giovani nel settore.
Si parla di risorse destinate all'acquisto di terreni e beni strumentali, che giustamente servirebbero, sì, ad accrescere l'efficienza aziendale e a introdurre innovazioni, anche guardando a tecniche di precisione. Benissimo: tutto farebbe pensare dunque che il Governo abbia pensato a grandi investimenti e, quindi, allo stanziamento di cospicue risorse; invece, troviamo solo 15 milioni di euro per tutta Italia e per i tanti giovani che si vogliono addentrare nel settore agricolo, per quel famoso, tanto reclamato ricambio generazionale. C'è chi dice che è sempre qualcosa e che 15 milioni sono comunque uno stanziamento cospicuo: mi viene allora da collegarmi all'intervento che ha fatto poco fa la collega Floridia riguardo al provvedimento sulla sicurezza del personale scolastico, in cui giustamente, a detta di questa maggioranza, 7 euro a scuola sono qualcosa che può risolvere la problematica.
Con i suddetti 15 milioni per l'agricoltura dev'essere coperto anche l'altro aiutino inserito nel disegno per i giovani imprenditori agricoli che riguarda chi acquista e permuta terreni agricoli e loro pertinenze: per loro l'imposta di registro, quella ipotecaria e catastale, potrà essere versata nella misura del 60 per cento di quelle previste a legislazione vigente. Questo è un aiutino che si propone con il disegno di legge.
Andando avanti, all'articolo 10 ci troviamo a leggere un corposo testo. È qui che si legge della costituzione dell'osservatorio nazionale; un parolone, un elenco di bellissime proposte, con tante competenze affidate a questo osservatorio, ma sono veri e propri sogni in libertà; rappresentanti del MASAF, il Ministero dell'agricoltura, rappresentanti del Ministero del lavoro, dell'Ismea, dell'Iccrea e associazioni varie, tutti appassionatamente al lavoro per raccolta dati, consulenze, pianificazioni, promozione di politiche attive, politiche di sviluppo rurale, stimoli vari, sostegni e supporti alle più svariate situazioni, dalla formazione, alle fiere, alla creazione di siti Internet; poi giustamente è previsto anche il monitoraggio sull'attuazione di tutte queste misure e la verifica dell'efficacia, per poi proporne modifiche ed integrazioni. C'è tutto, che dire? Un vero e proprio sogno. Ma ci si sveglia subito - e in modo brusco - quando al comma 2 del medesimo articolo è scritto che non ci sarà alcuna copertura, neppure un rimborso spese. (Applausi). Si legge la ormai nota dicitura «senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Un applauso davvero per queste soluzioni a costo zero. Penso che solo dormendo si riesca a pensare a ciò.
Ci rendiamo conto, quindi, che è una grandiosa presa in giro? Xxxxxxxx, davvero credete che questo disegno di legge possa portare un aiuto, che si possa ritenere tale, per i giovani imprenditori agricoli?
Vogliamo poi considerare anche le giovani imprenditrici, le donne? Non pervenute. Manca totalmente, nelle politiche di questo Governo, il sostegno alle donne. Nella fase emendativa abbiamo provato a pensarci noi, come MoVimento 5 Stelle, chiedendo che fossero attuate misure per la conciliazione dei molteplici, paralleli e gravosi impegni in ambito familiare assolti dalle donne, agevolandole nel percorso genitoriale. Si parla tanto anche di questo, ma poi nei fatti gli aiuti non ci sono.
Sempre per questo fondamentale aspetto abbiamo proposto un incremento del fondo per l'imprenditoria femminile in agricoltura e abbiamo preteso una considerazione speciale per la tutela della genitorialità, quando si parla di servizi di sostituzione nell'azienda agricola. Sapete cosa è successo? Nulla, perché l'argomento non interessa alla maggioranza, troppo presa a dover chiudere il
testo, sempre di corsa; un testo che però rimarrà in un cassetto, senza produrre effetti di rilievo. È un altro inutile tassello, che andrà ad aggiungersi al castello di carta di promesse vuote, purtroppo, di questo Governo. (Applausi).
Come dicevo, noi abbiamo provato a tracciare, con i nostri emendamenti, l'idea di imprenditoria giovanile agricola e lo abbiamo fatto recependo le richieste che il comparto avanza da anni. Le viviamo anche giornalmente, nei vari presidi, dove vado ad ascoltarli direttamente. Forse, invece, questo Governo è troppo lontano dalla strada, dove si riuniscono gli agricoltori per far valere la propria voce.
Parlo prima di tutto della stabilizzazione degli sgravi contributivi e del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali. E ancora, in un momento in cui le imprese sono sferzate da rincari record, che portano alle stelle i costi di produzione, noi abbiamo richiesto una moratoria al credito, con una sospensione per dodici mesi del pagamento di rate e canoni, per dare una boccata di ossigeno a tutte le aziende che davvero rischiano di indebitarsi a dismisura, in attesa di poter avere un raccolto utile.
Abbiamo messo in campo proposte per l'innovazione digitale e il trasferimento tecnologico delle imprese giovanili nell'agricoltura, ma anche per la promozione della sostenibilità delle produzioni alimentari e per le aree interne e marginali.
Non abbiamo poi dimenticato un altro aspetto fondamentale, quello del recupero funzionale, specie nel Mezzogiorno, del patrimonio agricolo, rurale e paesaggistico, attraverso l'esaltazione delle caratteristiche morfologiche territoriali: una vera ricchezza che abbiamo nella nostra varietà italiana. È una questione, quest'ultima, su cui l'Esecutivo continua ad indugiare, perché tirato per la giacca dalle prerogative di una Lega che guarda sempre troppo al Nord, senza tener conto del fatto che c'è un Sud che crea utili e deve essere supportato in questo processo. (Applausi).
Riequilibrare le forze e distribuire equamente i soldi: queste devono essere le parole d'ordine. Ma dietro la barriera delle cosiddette scelte politiche, la Meloni continua a distribuire le risorse in maniera iniqua, introducendo sistemi regressivi in cui i più ricchi pagano meno. Servirebbe invece combattere con reale impegno l'evasione fiscale per coprire le misure vere che l'Italia sta aspettando. Quando ci viene detto che non ci sono le risorse per investire in ospedali, in personale medico, negli insegnanti, in scuole sicure e anche per prorogare l'Irpef agricola al 100 per cento, il Governo sta mentendo; i soldi ci sono, basterebbe che tutti versassero le imposte e si andasse a pescare tra gli extraprofitti. Lo diciamo da sempre, come MoVimento 5 Stelle: gli extraprofitti vanno attaccati.
Questo disegno di legge è solo un flebile atto di indirizzo generale, una sorta di politica di indirizzo, ma il vento sta cambiando e le prime avvisaglie della rivolta degli onesti ce le ha date la vittoria in Sardegna della nostra Xxxxxxxxxx Xxxxx. (Applausi). Quindi, parlare in un disegno di legge di politica di indirizzo non porta a terra nulla, nulla di concreto e tutto resta campato in aria. Sogni in libertà, come ho detto all'inizio; concedersi la libertà di sognare a occhi aperti è una cosa meravigliosa e può rendere sereno chi però non vive sulla sua pelle i reali problemi. Per loro serve concretezza.
Il voto del MoVimento 5 Stelle sarà di astensione solo in riferimento alle tante belle parole spese in questo provvedimento. Più che un disegno di legge, ha l'aspetto di un ordine del giorno con degli impegni al Governo. Ed è proprio per quegli impegni che non diamo il voto contrario, ma è a quegli impegni che è doveroso riportare questa maggioranza. (Applausi).
BIZZOTTO (LSP-PSd'Az). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BIZZOTTO (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario La Pietra presente anche oggi in Aula. Onorevoli senatori, difendere l'agricoltura italiana, che è la migliore agricoltura al mondo, difendere il made in Italy e difendere i prodotti della nostra terra è la nostra missione e deve essere la missione di tutti i partiti e di tutta la politica italiana. Un Paese senza agricoltura è un Paese che non ha futuro (Applausi), come giustamente ci ricordano gli agricoltori che in questi giorni scendono in xxxxxx xxxxxx xx xxxxx politiche dell'Europa.
Ancora una volta, tocca allora a noi della Lega raccogliere le istanze degli agricoltori italiani e promuovere questo disegno di legge che ha l'obiettivo di aiutare concretamente i giovani agricoltori,
fornendo loro gli strumenti necessari per iniziare un'attività nel settore agricolo. Questo provvedimento è un messaggio di speranza rivolto ai nostri giovani, perché pone l'attenzione sul grande tema del ricambio generazionale, che rappresenta una sfida fondamentale per il futuro dell'agricoltura italiana; un ricambio generazionale che nel nostro Paese è particolarmente difficile, ma assolutamente necessario, considerato che soltanto il 9 per cento delle aziende agricole è guidato da giovani.
Se l'Italia vuole continuare ad avere la migliore agricoltura al mondo, deve necessariamente investire sui giovani. Se l'Italia vuole continuare ad essere la numero uno al mondo nel settore dell'agroalimentare, deve favorire il ricambio generazionale e aiutare i nostri giovani a scendere in campo. (Applausi). Dobbiamo dire a voce alta che fare il contadino nel 2024 significa innovazione, specializzazione, formazione di alta qualità, non soltanto agricola, ma anche commerciale e finanziaria. Fare l'agricoltore al giorno d'oggi significa conoscere e utilizzare tecnologie di ultima generazione, ricerca scientifica e nanotecnologie. Il tutto, ovviamente, è coniugato con i saperi e le tradizioni che abbiamo ereditato dai nostri padri e che fanno del made in Italy un patrimonio unico al mondo. Solo se sapremo unire tradizione e innovazione, passato e futuro, saremo in grado di difendere veramente il made in Italy e rendere più competitive le nostre aziende.
Tutti noi abbiamo il dovere di credere nella gioventù agricola e lo dobbiamo fare con leggi come questa, che introducono misure necessarie e di buon senso, come il taglio della burocrazia, la facilità di accesso al credito e una serie di esenzioni e agevolazioni fiscali per l'acquisto dei terreni e dei primi insediamenti.
Se vogliamo dare un futuro all'agricoltura italiana, la prima, vera questione da affrontare è la sostenibilità economica delle nostre aziende agricole. Dobbiamo ribaltare il falso paradigma portato avanti dai burocrati europei e dalla sinistra italiana, perché la redditività delle imprese viene prima di tutto. (Applausi). La sostenibilità ambientale non si realizzerà mai se prima non vengono tutelate e garantite la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale delle nostre imprese, dei nostri lavoratori e delle nostre famiglie.
Da settimane stiamo assistendo alle giuste proteste degli agricoltori che si stanno ribellando contro le politiche scellerate dell'Europa che rischiano di distruggere il sistema agroalimentare italiano. In questi anni a Roma, e soprattutto a Bruxelles, la Lega è sempre stata in prima fila, spesso da sola, nella battaglia per fermare (Applausi) regolamenti e direttive europee che avrebbero fatto chiudere migliaia di aziende agricole italiane.
Grazie alla Lega, in questi mesi di Governo di centrodestra, abbiamo portato a casa risultati importanti per l'agricoltura italiana. Pensiamo a questa legge sulla gioventù agricola, alla legge sull'agricoltore custode dell'ambiente, all'esenzione Irpef per i redditi agricoli dominicali che è stata reintrodotta grazie alla battaglia della Lega. (Applausi).
Noi saremo sempre a fianco degli agricoltori. Noi saremo sempre dalla parte di chi lavora e di chi produce, dalla parte di chi lotta ogni giorno per difendere il made in Italy e l'agricoltura italiana.
Per questi motivi, signor Presidente, annuncio con orgoglio il volto favorevole del Gruppo Lega Salvini-Premier. (Applausi).
XXXXXXXXXXXXX (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
XXXXXXXXXXXXX (PD-IDP). Signor Presidente, il provvedimento in esame è valutato cardine dall'Agenda europea, è un punto di forza di quello che è il piano strategico della PAC. È un provvedimento che si pone lo scopo di generare un ricambio generazionale in un settore estremamente difficile e in difficoltà come l'agricoltura. È un provvedimento sul primo insediamento, quello che solitamente viene definito, ed è strategico anche per i motivi rilevati dagli illustri colleghi e colleghe negli interventi precedenti. Noi abbiamo un sistema delle imprese agricole che vede solo un 10 per cento di imprese in mano a giovani agricoltori. È un dato che è diminuito di molti punti percentuali negli ultimi dieci anni e, così proseguendo le politiche, è destinato ulteriormente ad impoverirsi.
Impoverire il ricambio generazionale vuol dire vanificare tutto quello che noi diciamo del made in Italy, delle nostre produzioni; rendere più difficile la custodia dei nostri territori, molto spesso aree interne. Ricordo che il 70 per cento del nostro Paese sono aree interne che, senza un'attività agricola di
presidio, di tutela e di salvaguardia, rischiano di produrre effetti negativi, come dico sempre, a valle. Quando infatti si verifica un grave evento calamitoso, parte dalla montagna e dalle colline e si riversa nelle aree più antropizzate che si trovano a valle.
Noi abbiamo dato il sostegno ad un provvedimento che è quello dell'agricoltore custode, perché noi riteniamo che non esiste agricoltore senza ambiente, non esiste ambiente senza agricoltore e non esistono né ambiente né agricoltura senza una buona gestione faunistico venatoria sui territori. (Applausi).
Questa contrapposizione che noi cerchiamo tutti i giorni di vedere insinuata è sbagliata. È l'agricoltore il primo che subisce gli effetti del cambiamento climatico, perché le sue attività sono in campo aperto, non sono sotto il tetto di un capannone. E, ogni qual volta interviene un fenomeno, è lui che ne subisce gli effetti in via principale.
Le imprese agricole giovanili sono 60.000 al Sud, 16.000 al Centro e 30.000 al Nord. La maggioranza dei terreni è al Sud. Noi, pur condividendo il principio che l'Europa ci dice in merito al ricambio generazionale come punto cardine del piano strategico della PAC, non possiamo dare un voto favorevole a questo provvedimento, per il metodo che è stato utilizzato. È un metodo sbagliato, perché questo provvedimento non ha un colore politico, ma risponde a un'esigenza economico-sociale di salvaguardia dell'agricoltura. Su questo si rendeva necessario che quel percorso iniziato in Commissione parlamentare alla Camera, che aveva visto molta condivisione, non fosse stralciato all'ultimo momento. Il nostro no a questo provvedimento nasce prevalentemente dal metodo e dai suoi contenuti economici. (Applausi).
Xxxxxxxx ha detto che non ci si può astenere su un provvedimento o votare contro un provvedimento che favorisce il ricambio generazionale. Ma noi non ce la sentiamo di prendere in giro gli agricoltori, dicendo loro che con 15 milioni di euro su tutto il territorio nazionale risolviamo i problemi dell'agricoltura giovanile. (Applausi). Non ci possiamo permettere, in un momento in cui le aziende agricole stanno soffrendo, di dire loro che noi oggi votiamo un titolo, ma non i suoi contenuti. Abbiamo bisogno di dare risposte concrete e non possiamo essere visti come quelli che parlano e parlano, ma che poi non producono fatti sufficienti per dare un segnale all'agricoltura necessario alla sua sopravvivenza. (Applausi). E mi riferisco alla sopravvivenza non solo dell'agricoltura - lo voglio ribadire - ma anche delle aree interne, perché, se gli agricoltori spopoleranno quelle aree, ci troveremo in difficoltà ancor più gravi di quelle che siamo chiamati a fronteggiare giornalmente.
Mi spiace dirlo, ma un provvedimento come quello relativo all'Irpef, benché si tratti di un provvedimento minimale rispetto ai problemi dell'agricoltura, non è stato introdotto grazie a una forza politica, ma perché c'è stata una protesta, una sollevazione. Quell'emendamento era stato proposto in legge di bilancio e non se ne è voluto discutere, per un approccio che talvolta appare estremamente arrogante - scusate il termine - nell'affrontare le questioni, in assenza di confronto. Cosa che devo dire, per onestà intellettuale, è diversa rispetto a quello che avviene nella nostra Commissione, in cui, partendo da posizioni diverse, si dialoga, si discute e si fa ogni sforzo per cercare di andare incontro ad esigenze di buon senso. Non si può rivendicare come una vittoria l'aver impedito che un provvedimento potesse essere discusso in Aula e votato in sede di esame del disegno di legge di bilancio.
Del pari in legge di bilancio non si è rinnovata un'altra misura, l'esonero contributivo e la decontribuzione INPS per i giovani agricoltori, che vale 2.000-3.000 euro ad azienda. Poca cosa? Forse poca cosa a parlarne, ma, per chi deve svolgere un'attività con una marginalità che ormai oggi è inesistente, è un'altra piccola misura. Non si risolvono i problemi dell'agricoltura con un colpo di genio, purtroppo, ma con tante piccole misure che, sommate l'una all'altra, possono dare ai giovani agricoltori quello spirito che trasmettono loro i propri padri e le proprie madri e che li spinge a continuare un mestiere che oggi si presenta sempre più difficile.
Di questo ci dobbiamo rendere conto, anche perché, in alcuni emendamenti presentati alla Camera, erano previsti una decontribuzione, un credito d'imposta sugli acquisti e tutta una serie di piccole misure che avrebbero aiutato un giovane ad approcciarsi a questa attività, che è estremamente complessa. Potremmo dilungarci molto sui vari temi, ma il vero elemento essenziale ed ultimo è un
altro: da un lato si sbandiera l'autonomia differenziata; dall'altro lato si centralizza, con un provvedimento del Ministero, la definizione dei criteri di assegnazione su base nazionale dei contributi ai giovani agricoltori.
Credo che l'agricoltura, fra le varie cose che ci sono sul nostro territorio, sia quella che è maggiormente legata alla territorialità; ciò di cui si ha bisogno in Basilicata probabilmente è diverso dalle esigenze che si hanno in Emilia, in Toscana o in Veneto. È per tale ragione che in questo provvedimento ci aspettavamo che quantomeno la capacità di definire i criteri cardine, perno su cui poi dare questi pochi e modesti incentivi, che onestamente sono totalmente irrisori, avvenisse su base regionale.
Questa contraddittorietà continua rende l'idea di un Governo confuso nell'assunzione dei provvedimenti: provvedimenti presi all'ultimo minuto, provvedimenti presi di corsa, provvedimenti che mortificano anche l'attività parlamentare, che dovrebbe essere di confronto, di discussione e di sintesi, quantomeno su provvedimenti come questi.
Provvedimenti che non hanno una identità etica, perché credo che qui nessuno possa dire che è sbagliato dare un contributo, per il ricambio generazionale e per l'incentivo a giovani donne e giovani uomini che si vogliono approcciare a questo mestiere. (Applausi).
Bastava poco, bastava solo un po' di buona volontà e forse noi oggi avremmo dato, in mano ai nostri cittadini e ai nostri imprenditori, un provvedimento migliore. Purtroppo, tocca constatare che siamo di fronte all'ennesimo titolo senza contenuto. (Applausi).
DE XXXXX (FdI). Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE XXXXX (FdI). Signor Presidente, a me corre l'obbligo di chiudere questo dibattito, a volte abbastanza stucchevole, rispetto ai temi dell'agricoltura, non come quello studente che va in classe ma non si applica, ma come quello studente che spera di avere studiato qualcosa più di quelli che l'hanno preceduto. (Applausi).
Mi corre, infatti, l'obbligo di ricordare che, se è vero come è vero che qualcuno può pensare che il Governo sia distratto o dormiente, pensate a come erano quelli di prima, visto che le risorse utilizzate e stanziate da questo Governo per l'agricoltura sono praticamente doppie rispetto a quelle di qualsiasi Governo che ha preceduto questo. Probabilmente, qualcuno lavora meglio da dormiente di qualcun altro da sveglio. (Applausi).
Questo è palese ed evidente anche quando parliamo degli ultimi vent'anni della storia dell'agricoltura nazionale e europea. In vent'anni, l'Europa, con la complicità delle forze politiche che hanno governato questa Nazione, ha destinato un terzo delle risorse comunitarie a diminuire la produzione, non ad aumentarla. (Applausi).
Una PAC che nasceva con lo scopo di garantire gli approvvigionamenti e sostenere il reddito degli agricoltori si è trasformata, negli anni, da forte sostegno anche alla multifunzionalità (che è quella che oggi fa stare in piedi le aziende dei giovani assieme all'innovazione), in uno strumento di ideologia verde, pseudo ecologista, che avrebbe voluto trasformare l'agricoltore da produttore in giardiniere. E le plastiche dimostrazioni di quanto sia fallimentare questa politica si hanno oggi con le manifestazioni in piazza.
A tutto questo abbiamo dato concretamente delle risposte, che sono, appunto, tangibili. Una di queste è contenuta in questa manovra, che è una manovra, sì, di sostegno ai giovani. È vero, noi abbiamo un gap rispetto ai giovani delle altre Nazioni, ma qui mi corre l'obbligo di ricordare, ancora una volta, che, evidentemente, chi oggi predica bene ed ha una ricetta per tutto quando era al Governo, si è evidentemente dimenticato di quella percentuale ed oggi chiede agli altri di rimediare anche a questo: non solamente a questo, ma anche a questo.
Ma siccome noi siamo qui per fare il bene degli italiani, sappiamo quanto sia strategica l'imprenditoria giovanile. Questo provvedimento non è risolutivo per il mondo dell'agricoltura giovanile. Lo sappiamo tutti, lo sa anche l'estensore, il mio omologo della Camera, onorevole Xxxxxxx. Ma sappiamo benissimo che questa è la cornice all'interno della quale possiamo costruire una nuova visione dell'agricoltura, che veda il giovane protagonista, proprio per la sua straordinaria capacità di fare innovazione, di un
approccio verso l'agricoltura che non punti alla decrescita, posto che qualcuno la definisce addirittura decrescita felice.
Io non ho mai visto nessuno decrescere felicemente. Ho visto solo gente decrescere in maniera infelice, ma questa è un'altra partita. Sono altri i partiti che perorano queste visioni. Noi abbiamo una visione diversa, che è quella per cui, attraverso l'innovazione, attraverso la ricerca, attraverso lo studio e l'applicazione, non con le enunciazioni di semplici slogan, potremo affrontare temi delicati, come quello del cambiamento climatico, con strumenti aggiornati e moderni, che ci consentono di avere un'agricoltura che riesca a mantenere e perpetrare la straordinaria tradizione di cui godiamo.
Ricordo sommessamente a tutti che noi abbiamo un record mondiale di denominazioni di origine protetta (DOP) e di indicazioni geografiche protette (IGP); tra l'altro, il Veneto, la mia Regione, ha il record regionale all'interno di questo record nazionale di DOP e di IGP, a dimostrazione di un valore aggiunto riconosciuto non solo in Italia ma anche all'estero, su cui abbiamo lavorato bene, come a dir la verità hanno fatto anche i Governi precedenti. Oggi ciò ci consente di affrontare le nuove sfide con la consapevolezza di avere un bagaglio culturale anche sotto il profilo dell'agroalimentare che ci permette di affrontare il mondo con una certa fiducia.
In questi giorni ho incontrato dei giovani: ne cito tre, perché mi ha fatto piacere capire le loro esigenze e necessità, mentre io ho trasferito loro quello che stiamo facendo anche a livello europeo, dove abbiamo rovesciato il paradigma. Finalmente abbiamo un Governo che afferma chiaramente in Europa che la politica agricola comune (PAC) così com'è non funziona e che porta delle proposte che non si limitano alle proteste, ma che costituiscono una piattaforma su cui far lavorare e far convergere anche altri Paesi che fino a oggi sono stati succubi di una politica straordinariamente bieca e cieca, che aveva in Timmermans (sonoramente "trombato" nelle elezioni in Olanda) il massimo sacerdote e che oggi è stata sbugiardata non solo dai fatti, ma anche dai voti, anche se magari questo a qualcuno sfugge.
Tra i giovani che ho incontrato c'è Xxxxxx, che alleva capre e ha capito che a tale attività deve associare la multifunzionalità della sua azienda, per cui si è inventato l'agrigelato e nella sua azienda offre prodotti anche diversi da quelli agricoli. (Applausi). Poi ho incontrato Xxxxxxx, che, poiché la casa di famiglia era bruciata, ha vissuto due anni in una roulotte per poter tornare a coltivare quei terreni e le erbe officinali a Perarolo di Cadore. Ho incontrato anche la famiglia Xxxxxxxx xhe a Vodo, partendo dalla situazione di crisi dell'occhialeria, ha costruito un'azienda che oggi è un fiore all'occhiello e che i genitori passano ai figli con profondo orgoglio.
Doxxxxxx xnfatti capire che se oggi non c'è il passaggio generazionale tra i genitori e i figli, è solamente perché i genitori disincentivano i figli a fare quel lavoro se non ha remunerazione e redditività. Questa è la partita su cui dobbiamo intervenire, non sulle filosofie come il green che hanno distorto la PAC dal suo compito originale, cioè quello di sostenere il reddito degli agricoltori. Tutti sappiamo che ci sono attività, come quella agricola, che non constano solo di una mera produzione di prodotti, anche se questo dovrebbe bastare. Infatti, chi oggi si appella alla riduzione di tutto ciò che potrebbe essere convenzionale, dimentica di ricordare che, se non vogliamo abbandonarci al destino di mangiare insetti o carne sintetica, qualcuno dovrà produrre il cibo che 10 miliardi di persone nel giro di poco anni dovranno mangiare. Bisognerebbe quindi ringraziare tutti quelli che oggi, osteggiati dall'Unione europea, sono riusciti a mantenere aziende agricole anche in Italia, nel nostro territorio; a loro andrebbe l'applauso, non certo a chi oggi filosofeggia sulla loro pelle e fa passare questo Governo, l'unico che ha messo l'agricoltura al centro del dibattito, come un Esecutivo di addormentati, come ho sentito dire dai colleghi. È una vergogna.
Vorrei parlare con straordinaria convinzione del processo e delle attività compiute da questo Governo. Rixxxxxxx xeraltro il sottosegretario La Pietra, sempre disponibile e assolutamente competente, nonché il ministro Loxxxxxxxxxx xer aver fatto in questi sedici o diciassette mesi ciò che i nostri agricoltori aspettavano da tanti anni. Mi riferisco all'essere andati in Europa a dimostrare che esiste un'Europa diversa, esiste un'agricoltura diversa, esistono tanti fanfaroni che fino ad oggi sull'agricoltura hanno solo raccontato bugie. (Applausi).
In conclusione, dichiaro il voto favorevole dei senatori di Fratelli d'Italia. (Applausi).
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo del disegno di legge, nel suo
complesso.
(Segue la votazione).
Il Senato approva.
(1020) Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali (Collegato alla manovra finanziaria) (ore 13,09)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca comunicazione del Presidente, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al disegno di legge n. 1020 recante: «Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali», collegato alla manovra di finanza pubblica.
Invito il senatore Sexxxxxxxx x dare lettura del parere reso - sentito il Governo - dalla 5a Commissione permanente, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al predetto disegno di legge.
XXXXXXX, segretario. «La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 126-bis, comma 2-bis del Regolamento, sentito il rappresentante del Governo, rileva che la Nota di aggiornamento al DEF 2023, come approvata con risoluzione nella seduta dell'Assemblea dell'11 ottobre 2023, ha dichiarato collegato, a completamento della manovra di bilancio, fra gli altri, un disegno di legge recante "Interventi di adeguamento alla legge quadro sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali".
Ai fini del parere al Presidente del Senato sul provvedimento in titolo, si rileva preliminarmente che il termine per la presentazione dei provvedimenti collegati non è stato rispettato, dal momento che il disegno di legge è stato comunicato alla Presidenza il 9 febbraio scorso. Comunque, in base alla prassi consolidata (si vedano, ad esempio, i disegni di legge nn. 1328, 1577, 2233 e 2287 della XVII legislatura, 1312 e 1349 della XVIII legislatura, nonché nn. 571, 615 e 674 della XIX legislatura), il termine previsto dalla legge n. 196 del 2009 riveste carattere ordinatorio, per cui l'eventuale presentazione oltre il termine non inficia la qualifica di "collegato" del provvedimento.
Per quanto riguarda il requisito della rispondenza agli obiettivi programmatici, si rileva che il disegno di legge in esame risulta sostanzialmente corrispondente a quello indicato nella NADEF 2023.
Il provvedimento, composto di due articoli, di cui l'articolo 1 reca modifiche alla legge 21 luglio 2016,
n. 145, concernente la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali e l'articolo 2 disciplina l'entrata in vigore, appare coerente rispetto ai parametri dell'omogeneità del contenuto e della competenza delle amministrazioni di riferimento.
Le disposizioni appaiono quindi conformi al contenuto proprio dei collegati alla manovra di finanza pubblica, come disciplinato dall'articolo 10, comma 6, della legge di contabilità e finanza pubblica».
PRESIDENTE. Tenuto conto del parere espresso dalla 5a Commissione permanente, esaminato il disegno di legge collegato n. 1020, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, preso atto della posizione del Governo, comunico che il testo del provvedimento in questione non contiene disposizioni estranee al proprio oggetto, come definito dalla legislazione vigente.
PRESIDENTE. Le mozioni, le interpellanze e le interrogazioni pervenute alla Presidenza, nonché gli atti e i documenti trasmessi alle Commissioni permanenti ai sensi dell'articolo 34, comma 1, secondo periodo, del Regolamento sono pubblicati nell'allegato B al Resoconto della seduta odierna.
per la seduta di giovedì 29 febbraio 2024
PRESIDENTE. Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pubblica domani, giovedì 29 febbraio, alle ore 10, con il seguente ordine del giorno:
( Vedi ordine del giorno )
La seduta è tolta (ore 13,14). Allegato A
DISEGNO DI LEGGE
Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico ( 905 )
ARTICOLI DA 1 A 7 NEL TESTO FORMULATO DALLA COMMISSIONE IN SEDE REDIGENTE, IDENTICO AL TESTO APPROVATO DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Art. 1.
Approvato
(Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico)
1. Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con i Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, è istituito presso il Ministero dell'istruzione e del merito, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico. Con il medesimo decreto sono determinate la composizione e la durata in carica dei componenti dell'Osservatorio, che è costituito nel rispetto della parità di genere, prevedendo la presenza di rappresentanti dei Ministeri dell'interno, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, delle regioni, delle organizzazioni sindacali di categoria, studentesche e dei genitori maggiormente rappresentative a livello nazionale e di un rappresentante dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Lo stesso decreto stabilisce le modalità con le quali l'Osservatorio riferisce, di regola annualmente, ai Ministeri competenti sull'attività svolta e sui risultati conseguiti. La partecipazione all'Osservatorio non dà diritto alla corresponsione di alcuna indennità, rimborso di spese, gettone di presenza o altro emolumento comunque denominato.
2. All'Osservatorio sono attribuiti i seguenti compiti:
a) monitorare e analizzare, per lo svolgimento delle attività di cui alla lettera c), le segnalazioni di casi di violenza commessa in danno del personale scolastico, ricevute dalle istituzioni scolastiche o dagli uffici scolastici regionali deputati alla raccolta e all'esame delle stesse, nel rispetto della disciplina sul trattamento dei dati personali, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016;
b) monitorare e analizzare, per lo svolgimento delle attività di cui alla lettera c), le segnalazioni di eventi indicatori del rischio di atti di violenza o minaccia in danno del personale scolastico, ricevute dalle istituzioni scolastiche o dagli uffici scolastici regionali deputati alla raccolta e all'esame delle stesse, nel rispetto della disciplina sul trattamento dei dati personali, ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/679;
c) promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte volte a migliorare la legislazione vigente e promuovere iniziative per favorire un clima di collaborazione tra la scuola, gli studenti e le famiglie;
d) promuovere buone pratiche per sostenere i processi di apprendimento, ridurre e prevenire i fenomeni della dispersione scolastica, del bullismo, della violenza, del disagio giovanile, delle difficoltà specifiche nell'apprendimento e delle problematiche comportamentali;
e) vigilare sull'attuazione, nell'ambito scolastico, delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;
f) promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza del personale scolastico;
g) proporre al Ministero dell'istruzione e del merito l'adozione di linee guida volte alla promozione e alla diffusione, nelle istituzioni scolastiche, di buone prassi finalizzate a individuare, prevenire e ridurre i rischi di violenza e aggressione al personale scolastico;
h) promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli studenti e con le famiglie, anche al fine di valorizzare l'alleanza scuola-famiglia nel rispetto del principio della partecipazione collaborativa;
i) incentivare iniziative a favore degli studenti e finalizzate alla prevenzione e al contrasto del disagio giovanile, ponendo particolare attenzione ai minori coinvolti come parte attiva nei casi di violenza emersi nell'esercizio dei compiti di cui alle precedenti lettere.
3. L'Osservatorio acquisisce i dati relativi all'entità e alla frequenza dei casi di violenza di cui al comma 2, lettera a), ripartiti al livello almeno regionale, anche con riguardo alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell'ambiente di lavoro.
4. Il Ministro dell'istruzione e del merito trasmette alle Camere, entro il 31 marzo di ciascun anno, una relazione sull'attività svolta dall'Osservatorio nell'anno precedente.
Art. 2.
Approvato
(Promozione dell'informazione)
1. Il Ministro dell'istruzione e del merito promuove iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico, utilizzando le risorse disponibili a legislazione vigente per la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale.
Art. 3.
Approvato
(Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico)
1. È istituita la « Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico », volta a sensibilizzare la popolazione promuovendo una cultura che condanni ogni forma di violenza contro il personale scolastico. La Giornata di cui al primo periodo è celebrata il 15 dicembre di ogni anno.
2. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
Art. 4.
Approvato
(Modifica all'articolo 61 del codice penale)
1. All'articolo 61 del codice penale, dopo il numero 11-octies) è aggiunto il seguente:
« 11-novies) l'avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell'esercizio delle loro funzioni ».
Art. 5.
Approvato
(Modifica all'articolo 336 del codice penale)
1. All'articolo 336 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il primo comma è inserito il seguente:
« La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell'alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola »;
b) al secondo comma, le parole: « persone anzidette » sono sostituite dalle seguenti: « persone di cui al primo e al secondo comma ».
Art. 6.
Approvato
(Modifica all'articolo 341-bis del codice penale)
1. All'articolo 341-bis del codice penale, dopo il primo comma è inserito il seguente:
« La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell'alunno nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo o amministrativo della scuola ».
Art. 7.
Approvato
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo ( 931 ) ARTICOLI DA 1 A 13 NEL TESTO FORMULATO DALLA COMMISSIONE IN SEDE REDIGENTE, IDENTICO AL TESTO APPROVATO DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Capo I
FINALITÀ E DEFINIZIONI
Art. 1. Approvato (Finalità)
1. La presente legge è volta alla promozione e al sostegno dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo e al rilancio del sistema produttivo agricolo mediante interventi per favorire l'insediamento e la permanenza dei giovani e il ricambio generazionale nel settore agricolo, nel rispetto della normativa dell'Unione europea.
Art. 2. Approvato (Definizioni)
1. Ai fini della presente legge, ai sensi degli articoli 2, paragrafo 1, lettera n), del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, e 4, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, sono definiti « impresa giovanile agricola » o « giovane imprenditore agricolo » le imprese, in qualsiasi forma costituite, che esercitano esclusivamente attività agricola ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile, quando ricorra una delle seguenti condizioni:
a) il titolare sia un imprenditore agricolo di età superiore a diciotto e inferiore a quarantuno anni compiuti;
b) nel caso di società di persone e di società cooperative, comprese le cooperative di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, almeno la metà dei soci sia costituita da imprenditori agricoli di età superiore a diciotto e inferiore a quarantuno anni compiuti;
c) nel caso di società di capitali, almeno la metà del capitale sociale sia sottoscritta da imprenditori agricoli di età superiore a diciotto e inferiore a quarantuno anni compiuti e gli organi di amministrazione siano composti, per almeno la metà, dai medesimi soggetti.
Capo II
SOSTEGNO ALL'INSEDIAMENTO DEI GIOVANI NELL'AGRICOLTURA
Art. 3.
(Fondo per favorire il primo insediamento dei giovani nell'agricoltura)
1. Per le finalità di cui all'articolo 1 è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste un fondo, con la dotazione di 15 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024, destinato al cofinanziamento di programmi predisposti dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano per favorire il primo insediamento dei giovani nel settore agricolo, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato.
2. Le risorse del fondo di cui al comma 1 sono destinate prioritariamente a interventi finalizzati:
a) all'acquisto di terreni e strutture necessari per l'avvio dell'attività imprenditoriale agricola;
b) all'acquisto di beni strumentali, con priorità per quelli destinati ad accrescere l'efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni e al processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione;
c) all'ampliamento dell'unità minima produttiva, definita secondo la localizzazione, l'indirizzo colturale e l'impiego di mano d'opera, al fine di promuovere l'efficienza aziendale;
d) all'acquisto di complessi aziendali già operativi.
3. Con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge, tenuto conto di quanto previsto dal comma 2, sono stabiliti i criteri e le modalità per la ripartizione delle risorse del fondo di cui al comma 1, anche ai fini del rispetto del limite di spesa di cui al medesimo comma 1.
4. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 15 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell'ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2023, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
Art. 4.
(Regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili nell'agricoltura)
1. I soggetti di cui all'articolo 2 che intraprendono un'attività d'impresa hanno la facoltà di optare per un regime fiscale agevolato consistente nel pagamento di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell'imposta regionale sulle attività produttive, determinata applicando l'aliquota del 12,5 per cento alla base imponibile costituita dal reddito d'impresa prodotto nel periodo d'imposta. Il predetto regime si applica limitatamente alle attività agricole diverse da quelle per le quali il reddito è determinato forfetariamente ovvero ai sensi dell'articolo 32 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. L'opzione ha effetto per il periodo d'imposta in cui l'attività è iniziata e per i quattro periodi d'imposta successivi.
2. Il beneficio di cui al comma 1 è riconosciuto, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, a condizione che i soggetti di cui al medesimo comma 1 non abbiano esercitato nei tre anni precedenti altra attività d'impresa agricola, che siano regolarmente adempiuti gli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi previsti dalla legislazione vigente in materia e che l'agevolazione non abbia ad oggetto fattispecie riferibili a casi di trasferimento di aziende preesistenti ai soggetti in possesso dei requisiti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), o a enti di nuova costituzione rispetto a precedenti imprese costituite nelle forme di cui all'articolo 2, comma 1, lettere
b) e c). Agli adempimenti europei, nonché a quelli relativi al Registro nazionale degli aiuti di Stato, provvede il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
3. Agli oneri derivanti dal presente articolo, valutati in 3,31 milioni di euro per l'anno 2025, in 5,18 milioni di euro per l'anno 2026, in 7,04 milioni di euro per l'anno 2027, in 8,91 milioni di euro per l'anno 2028, in 10,78 milioni di euro per l'anno 2029 e in 9,34 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2030, si provvede, quanto a 1,26 milioni di euro per l'anno 2025, a 2 milioni di euro per l'anno 2026, a 2,73 milioni di euro per l'anno 2027, a 3,46 milioni di euro per l'anno 2028, a 4,19 milioni di euro per l'anno 2029 e a 3,65 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2030, mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dal presente articolo e, quanto a 2,05 milioni di euro per l'anno 2025, a 3,18 milioni di euro per l'anno 2026, a 4,31 milioni di euro per l'anno 2027, a 5,45 milioni di euro per l'anno 2028, a 6,59 milioni di euro per l'anno 2029 e a 5,69 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2030, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
Art. 5.
(Agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici)
1. In caso di contratti di compravendita aventi ad oggetto l'acquisto di terreni agricoli e relative pertinenze per un corrispettivo non superiore a 200.000 euro, stipulati dai soggetti di cui all'articolo 2, il compenso per l'attività notarile è determinato in misura non superiore a quello previsto dalla tabella A - Notai annessa al regolamento di cui al decreto del Ministro della giustizia 20 luglio 2012, n. 140, ridotto della metà.
Art. 6.
(Credito d'imposta per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione)
1. Nelle more dell'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi recanti il riordino dei crediti d'imposta ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera a), numero 1), della legge 9 agosto 2023, n. 111, per la partecipazione a corsi di formazione attinenti alla gestione dell'azienda agricola, ai soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), della presente legge che hanno iniziato l'attività a decorrere dal 1° gennaio 2021 è concesso un contributo, sotto forma di credito d'imposta, pari all'80 per cento delle spese effettivamente sostenute nell'anno 2024 e idoneamente documentate, fino ad un importo massimo di euro 2.500 per ciascun beneficiario. Il credito d'imposta è usufruito esclusivamente in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, entro il secondo periodo di imposta successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta.
2. Con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, i criteri e le modalità per l'attuazione delle disposizioni del presente articolo, con particolare riguardo all'individuazione delle spese ammissibili al beneficio e alle procedure di concessione finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa di cui al comma 3. Agli adempimenti europei, nonché a quelli relativi al Registro nazionale degli aiuti di Stato, provvede il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
3. Agli oneri di cui al presente articolo, nel limite massimo di 2 milioni di euro per l'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
Capo III
MISURE PER FAVORIRE LA PERMANENZA DEI GIOVANI NEL SETTORE AGRICOLO E IL RICAMBIO GENERAZIONALE
Art. 7.
(Agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate)
1. A decorrere dal 1° gennaio 2024, per i giovani imprenditori agricoli di cui all'articolo 2 della presente legge, aventi la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale e iscritti alla relativa gestione previdenziale, che acquistino o permutino terreni agricoli e loro pertinenze, l'imposta di registro e le imposte ipotecaria e catastale sono versate nella misura del 60 per cento di quelle, ordinarie o ridotte, previste dalla legislazione vigente.
2. Alle minori entrate derivanti dalle disposizioni del comma 1, valutate in 7,07 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell'ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2023, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
Art. 8.
(Prelazione di più confinanti)
1. Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione di cui all'articolo 7 della legge 14 agosto 1971, n. 817, del diritto di riscatto di cui all'articolo 8, quinto comma, della legge 26 maggio 1965, n. 590, e del diritto di prelazione nelle procedure di alienazione e locazione di cui all'articolo 66, comma 3, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, nel caso di più soggetti confinanti, sono preferiti i soggetti di cui all'articolo 2, comma 1, con priorità, tra di essi, nell'ordine, per quelli di cui alla lettera a), alla lettera b) e alla lettera c), e, a parità di condizioni, il soggetto che è in possesso di conoscenze e competenze adeguate ai sensi dell'articolo 4, comma 6, del regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre
2021, e della pertinente normativa nazionale di attuazione.
2. L'articolo 7 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, è abrogato. Art. 9.
Approvato
(Servizi di sostituzione)
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere, nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, programmi per favorire il ricambio generazionale nelle imprese agricole tramite l'erogazione di incentivi alle associazioni costituite in maggioranza da giovani imprenditori agricoli per la gestione di servizi di sostituzione nelle aziende associate, prevedendo, in particolare, tra i casi di sostituzione, la sostituzione dell'imprenditore, del coniuge o di un coadiuvante, la frequenza di corsi di formazione e di aggiornamento professionale da parte dei giovani imprenditori agricoli associati e l'assistenza a minori di età inferiore a otto anni.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nell'ambito dei programmi di cui al comma 1, possono prevedere incentivi per il mantenimento dell'unità aziendale e il ricambio generazionale delle imprese agricole mediante l'utilizzo del patto di famiglia di cui agli articoli da 768- bis a 768-octies del codice civile, a condizione che gli aventi causa proseguano l'esercizio dell'attività d'impresa o detengano il controllo per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento, rendendo, contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione o all'atto di donazione, apposita dichiarazione in tal senso.
Capo IV
ATTIVITÀ DI ANALISI IN MATERIA DI LAVORO AGRICOLO Art. 10.
Approvato
(Costituzione dell'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile nell'agricoltura)
1. Al fine di favorire sinergie amministrative nel campo dell'imprenditoria giovanile, anche attraverso il raccordo tra le iniziative statali e regionali, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi all'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997,
n. 281, e sentite le associazioni agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, provvede con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla costituzione dell'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile nell'agricoltura (ONILGA), composto da rappresentanti del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore agricolo e delle associazioni dei giovani operanti nei settori agricolo e agroalimentare. All'ONILGA sono attribuite le seguenti competenze:
a) raccolta ed elaborazione dei dati relativi alle effettive possibilità di occupazione dei giovani nel settore agricolo e, in genere, nel territorio rurale;
b) analisi della normativa riguardante il lavoro giovanile e della sua evoluzione;
c) raccolta, elaborazione e analisi delle procedure amministrative adottate per l'attuazione delle iniziative in favore dei giovani operanti nel settore agricolo, al fine di individuare proposte di riforma dell'ordinamento giuridico aventi lo scopo di diminuire i tempi e la complessità delle procedure amministrative vigenti;
d) analisi degli interventi compiuti dalle amministrazioni statali e regionali nonché dall'Unione europea, al fine di individuare le opportunità per l'imprenditoria e il lavoro coadiuvante dipendente dei giovani nell'agricoltura;
e) collegamento con le fonti di informazione e divulgazione nonché con il settore della ricerca e della sperimentazione ai fini della promozione di iniziative nel campo dell'imprenditoria agricola giovanile;
f) consulenza e supporto nei riguardi delle amministrazioni e degli enti pubblici per la programmazione e l'attuazione delle iniziative in favore dei giovani operanti nel settore agricolo;
g) promozione di politiche attive, comprese le attività formative, da parte delle amministrazioni e degli
enti pubblici per sostenere la crescita dell'imprenditoria agricola giovanile, anche mediante lo svolgimento delle funzioni consultive e di supporto di cui alla lettera f);
h) promozione di politiche di sviluppo rurale da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici, destinate alle imprese giovanili e alle donne, attraverso la realizzazione di infrastrutture e di servizi nei territori rurali, in conformità a quanto previsto dalla normativa dell'Unione europea;
i) stimolo e supporto all'azione del Governo, in relazione all'obiettivo di promuovere le azioni dell'Unione europea in favore dell'imprenditoria e del lavoro giovanile nell'agricoltura nell'ambito della programmazione della politica agricola comune;
l) sostegno per l'organizzazione e la realizzazione di esperienze formative e scambi aziendali;
m) costituzione di un punto di contatto con i competenti uffici delle regioni e delle province autonome, per la richiesta e lo scambio di informazioni con i competenti organismi regionali e dell'Unione europea in materia di lavoro giovanile nell'agricoltura;
n) supporto per la partecipazione delle imprese agricole condotte da giovani agricoltori a fiere di settore nazionali e internazionali;
o) realizzazione, nel proprio sito internet istituzionale, di un portale telematico, costantemente aggiornato, nel quale sono raccolte le normative vigenti in materia di imprenditoria agricola e sono forniti percorsi guidati per accedere ai finanziamenti, gli avvisi concernenti la pubblicazione di bandi relativi al settore agricolo e i consigli utili per la soluzione di problemi concernenti le procedure amministrative, nonché la pubblicazione di tutti i bandi statali, regionali e dell'Unione europea riguardanti la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo in Italia;
p) monitoraggio sull'attuazione delle misure di intervento di cui alla presente legge e verifica dell'efficacia delle stesse, anche al fine di proporre modifiche o integrazioni;
q) con l'obiettivo di accrescere l'interesse dei giovani verso il settore agricolo, realizzazione di campagne informativo-promozionali orientate a stimolare la diffusione di temi di carattere agricolo e rurale nel dibattito culturale del Paese e a valorizzare la cultura agricola;
r) promozione di convenzioni tra il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e centri e istituti di formazione professionale per lo svolgimento di corsi orientati alla preparazione dei giovani agricoltori;
s) promozione di servizi di affiancamento e tutoraggio aziendale, a favore dei giovani, realizzati da altri imprenditori agricoli con idonei requisiti e competenze.
2. Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste provvede al funzionamento dell'ONILGA e agli adempimenti conseguenti alle attività di cui al comma 1 con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Per la partecipazione alle attività dell'ONILGA non sono dovuti compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o emolumenti comunque denominati. Le regioni possono individuare una specifica struttura di collegamento con l'ONILGA ai fini dello scambio di dati e di informazioni di cui al comma 1.
Capo V
ULTERIORI MISURE IN FAVORE DELL'IMPRENDITORIA GIOVANILE NELL'AGRICOLTURA E DISPOSIZIONI FINALI
Art. 11.
(Vendita diretta)
1. Nei mercati per la vendita diretta di prodotti agricoli ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, esercitata su aree pubbliche mediante l'utilizzo di posteggi, i comuni possono riservare ai soggetti di cui all'articolo 2 della presente legge una quota di posteggi fino al 50 per cento del loro numero complessivo.
Art. 12.
(Clausola di salvaguardia)
1. Le disposizioni della presente legge sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province