INDICE GENERALE
INDICE GENERALE
1. PREMESSA 5
1.1. Responsabilità e funzioni 7
1.1.1. Responsabilità della Direzione (DG) 7
1.1.2. Obblighi del Datore di Lavoro e dei Dirigenti 8
1.1.3. Obblighi del preposto 10
1.1.4. Obblighi dei lavoratori 10
1.1.5. Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) 11
1.1.6. IL Medico Competente (MC) 12
1.1.7. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) 13
1.1.8. Addetti prevenzione incendi e primo soccorso 15
1.2. Politica aziendale per la sicurezza 15
2. DESCRIZIONE DELL’AZIENDA 19
2.1. Scheda anagrafica 19
2.2. Organizzazione aziendale della sicurezza 19
2.3. Gestione dei contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione 19
2.4. Descrizione del ciclo produttivo 20
2.5. Identificazione delle mansioni svolte 20
2.6. Ambienti di lavoro 22
2.7. Classificazione azienda per il primo soccorso e presidi sanitari 25
2.8. Presidi e mezzi antincendio 25
2.9. Impianto termico 26
2.10. Impianto elettrico 26
3. ANALISI INFORTUNISTICA 27
3.1. Malattie professionali 27
4. AUDIT AZIENDALE 28
4.1. Verifica documentazione 28
4.2. Xxxxxxxx ed attrezzature 28
4.2.1. Premessa 28
4.2.2. Xxxxxxxx ed attrezzature di lavoro presenti in azienda 31
5. VALUTAZIONE DEI RISCHI 33
5.1. Criteri di valutazione del rischio 33
5.2. Valutazione dei rischi per aree 36
5.3. Valutazione dei rischi per mansione 45
5.4. Valutazione del rischio differenza di genere 55
5.5. Valutazione del rischio differenza d’età e diverse abilità 55
5.6. Valutazione del rischio per tipologia contrattuale 55
5.7. Valutazione del rischio provenienza da altro paese 55
5.8. Valutazione rischio incendio e classificazione azienda 55
5.9. Valutazione rischio chimico 56
5.9.1. Premessa 56
5.9.2. La classificazione secondo il regolamento CLP 58
5.9.3. Le sostanze chimiche utilizzate 66
5.10. Valutazione rischio di esposizione a fumo passivo 67
5.11. Valutazione rischio per le lavoratrici madri 67
5.12. Presenza di lavoro minorile 68
5.13. Presenza di lavoro notturno 68
5.14. Limitazione sull’uso di sostanze alcoliche 68
5.15. Limitazione sull’uso di sostanze psicotrope 69
5.16. Valutazione rischio lavori in quota 69
5.17. Valutazione rischio elettrico 71
5.18. Valutazione rischio meccanico e attrezzature 73
5.19. Valutazione rischio di esposizione ad atmosfere esplosive 73
5.20. Rischio videoterminali 73
5.21. Rischio cancerogeno e mutageno 74
5.22. Silice libera cristallina 74
5.23. Rischio biologico 75
5.24. Rischio rumore 75
5.25. Rischio vibrazioni 76
5.26. Rischio amianto 76
5.27. Rischio movimentazione manuale dei carichi 76
5.28. Rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori 77
5.29. Rischio da esposizione a polveri 77
5.30. Rischio da esposizione a temperature incongrue (microclima) 77
5.31. Rischio da esposizione a radon 78
5.32. Rischio da esposizione campi elettromagnetici 78
5.33. Rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti 80
5.34. Rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali 80
5.35. Xxxxxxx stress lavoro-correlato 80
5.36. Formazione ed addestramento 81
5.37. Utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) 83
5.38. Il protocollo sanitario aziendale 83
6. PIANO DI ADEGUAMENTO 84
6.1. Adempimenti e verifiche periodiche 85
6.2. Revisione del documento 86
6.3. Adempimenti e scadenziario 86
ALLEGATI:
1. ORGANIGRAMMA DELLA SICUREZZA
2. ISTRUZIONI PER L’USO DEI PRESIDI SANITARI
1. PREMESSA
Si riportano nella tabella seguente i principali adempimenti previsti dal D.Lgs. 81/08 a carico del datore di lavoro, a cui l’Azienda ha fatto riferimento per l’elaborazione del presente documento.
Titolo I | Argomento |
Elaborazione del documento scritto sulla valutazione dei rischi (ove previsto); in ogni caso deve essere fatta la valutazione dei rischi | |
Nomina da parte del datore di lavoro del responsabile e degli addetti del servizio prevenzione e protezione e del medico competente (ove previsto) | |
Consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in merito alle nomine di cui sopra e alla valutazione del rischio | |
Adozione delle misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori | |
Designazione degli addetti alla prevenzione incendi, all’evacuazione e al pronto soccorso | |
Informazione del Rappresentante dei Lavoratori e dei lavoratori in merito alle nomine di cui sopra | |
Procedura e consultazioni per elaborare il documento sulla valutazione dei rischi | |
Rielaborazione del documento in caso di significative modifiche | |
PRINCIPI | Effettuare, in considerazione dei rischi specifici individuati, gli accertamenti sanitari nei confronti dei lavoratori |
COMUNI | Predisporre le attrezzature di pronto soccorso e le relative procedure di assistenza interne ed esterne all’azienda |
Predisporre le attrezzature di prevenzione incendi e relative procedure di intervento | |
Informazione dei lavoratori | |
Formazione dei lavoratori in occasione dell’assunzione, del cambio di mansione, dell’introduzione di nuove attrezzature o sostanze | |
Formazione degli addetti al pronto soccorso, alla prevenzione incendi e all’evacuazione | |
Istituire il registro infortuni, con annotati anche le assenze di un solo giorno | |
Verificare che il medico competente visiti l’azienda almeno una volta l’anno | |
Comunicare annualmente all’INAIL il nominativo dell’RLS | |
Promuovere una volta l’anno la riunione periodica di prevenzione. La riunione è obbligatoria per le unità produttive che occupano più di 15 dipendenti. Su richiesta del Rappresentante della Sicurezza la riunione può essere prevista anche per unità produttive che occupano meno di 15 dipendenti | |
Adottare un sistema di gestione della sicurezza conforme allo standard XX XXXXX 00000 o alle linee guida UNI-INAIL | |
Titolo II | Argomento |
Luoghi di lavoro | Definizione dei requisiti di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro |
Titolo III | Argomento |
Uso delle | Scelta oculata delle attrezzature in relazione alle attività svolte |
attrezzature di | Misure idonee affinché siano installate, utilizzate e manutentate |
Lavoro e dei | Conformità delle attrezzatura di lavoro ai requisiti di sicurezza |
dispositivi di | |
Disponibilità di informazioni ed istruzioni d’uso | |
protezione | |
Formazione ed addestramento al corretto uso delle attrezzature | |
individuale |
Titolo III | Argomento |
Uso dei dispositivi di protezione individuale | Scelta dei Dispositivi Individuali di Protezione (DPI) |
Fornitura ai lavoratori dei DPI | |
Caratteristiche dei DPI | |
Criteri per l’individuazione e la condizione d’impiego | |
Manutenzione corretta, formazione ed addestramento del personale | |
Titolo III | Argomento |
Impianti e apparecchiature elettriche | Requisiti di sicurezza |
Procedure di lavoro | |
Protezione dai fulmini | |
Protezione di edifici, impianti, attrezzature e strutture | |
Verifiche periodiche | |
Titolo IV | Argomento |
Cantieri temporanei o mobili | Obblighi dei coordinatori nelle varie fasi |
Responsabilità dei committenti e dei responsabili dei lavori | |
Obblighi dei lavoratori autonomi | |
Definizione di misure generali di tutela | |
Obblighi dei datori di lavoro, dei preposti e dei dirigenti | |
Definizione dei requisiti professionali dei coordinatori nelle varie fasi | |
Notifica preliminare | |
Piano di sicurezza e coordinamento | |
Definizione dei requisiti del cantiere | |
Requisiti dei ponteggi | |
Titolo V | Argomento |
Segnaletica di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro | Predisposizione della segnaletica |
Informazione e formazione dei lavoratori | |
Titolo VI | Argomento |
Movimentazione manuale dei carichi | Informazione e formazione |
Misure contro i rischi dorso - lombari (movimentazione manuale dei carichi) | |
Titolo VII | Argomento |
Uso di attrezzature munite di videoterminali | Organizzazione del lavoro |
Svolgimento quotidiano del lavoro | |
Sorveglianza sanitaria | |
Informazione ai lavoratori | |
Formazione dei lavoratori | |
Titolo VIII | Argomento |
Protezione da agenti fisici | Valutazione dei rischi (rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali) |
Misure di prevenzione e protezione | |
Uso dei dispositivi di protezione individuali | |
Informazione e formazione dei lavoratori | |
Sorveglianza sanitaria | |
Valori limite e valori d’azione | |
Deroghe all’uso dei DPI |
Titolo IX | Argomento |
Agenti pericolosi (Chimici, cancerogeni e mutageni amianto) | Sostituzione e riduzione |
Valutazione del rischio | |
Controllo dell’esposizione | |
Valori limite e valori di esposizione | |
Informazione e formazione | |
Accertamenti sanitari e norme preventive e protettive specifiche | |
Registro di esposizione e cartelle sanitarie | |
Misure specifiche e/o misure di emergenza | |
Prevenzione e controllo | |
Registro esposizione | |
Notifica per attività che comportano esposizione ad amianto | |
Titolo X | Argomento |
Protezione da agenti biologici | Classificazione dei microorganismi |
Comunicazione e/o autorizzazione | |
Valutazione del rischio | |
Attuazione misure | |
Misure specifiche e/o misure di emergenza | |
Informazioni e formazione | |
Prevenzione e controllo | |
Registri degli esposti e degli eventi accidentali | |
Registro dei casi di malattia e di decesso | |
Titolo XI | Argomento |
Protezione da atmosfere esplosive | Valutazione del rischio |
Definizione delle aree | |
Misure di prevenzione e contenimento del danno | |
Adeguamento degli impianti e delle attrezzature utilizzate | |
Formazione e informazione del personale |
1.1. Responsabilità e funzioni
1.1.1. Responsabilità della Direzione (DG)
La Direzione Generale definisce la Politica della Sicurezza aziendale, stabilisce gli obiettivi che essa deve perseguire, identifica gli impegni e assegna le risorse necessarie al corretto funzionamento del Sistema Sicurezza.
La Direzione Generale determina la struttura organizzativa del Sistema Sicurezza aziendale, assegnando le responsabilità e conferendo le autorità alle figure professionali ritenute idonee.
Inoltre, essa fornisce pieno supporto alle altre funzioni per l’attuazione del Sistema Sicurezza aziendale.
1.1.2. Obblighi del Datore di Lavoro e dei Dirigenti
Il datore di lavoro e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:
a) nominare il medico competente per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente decreto legislativo.
b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza;
c) nell'affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;
d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;
e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
f) richiedere l'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;
g) richiedere al medico competente l'osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto;
h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37;
m) xxxxxxxsi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;
n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l'applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;
o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui
all'articolo 17, comma 1, lettera a), nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r);
p) elaborare il documento di cui all'articolo 26, comma 3, e, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio;
r) comunicare all'INAIL, o all'IPSEMA, in relazione alle rispettive competenze, a fini statistici e informativi, i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un'assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell'evento e, a fini assicurativi, le informazioni relative agli infortuni sul lavoro che comportino un'assenza dal lavoro superiore a tre giorni;
s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all'articolo 50;
t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all'articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell'attività, alle dimensioni dell'azienda o dell'unità produttiva, e al numero delle persone presenti;
u) nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro;
v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all'articolo 35;
z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione;
aa) comunicare annualmente all'INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l'obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.
Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a:
a) la natura dei rischi;
b) l'organizzazione del lavoro, la programmazione e l'attuazione delle misure preventive e protettive;
c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
d) i dati di cui al comma 1, lettera r), e quelli relativi alle malattie professionali;
e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
1.1.3. Obblighi del preposto
In riferimento alle attività indicate all'articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall'articolo 37.
1.1.4. Obblighi dei lavoratori
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. I lavoratori devono in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l'obbligo di cui alla lettera
f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;
i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.
I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo
grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
1.1.5. Il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)
Il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi professionali provvede:
a) all'individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all'individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell'organizzazione aziendale;
b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all'articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;
c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all'articolo 35;
f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all'articolo 36.
I componenti del servizio di prevenzione e protezione sono tenuti al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell'esercizio delle funzioni di cui al presente decreto legislativo.
Il servizio di prevenzione e protezione è utilizzato dal datore di lavoro.
1.1.6. IL Medico Competente (MC)
Il M.C., nominato dal D.L., effettua la sorveglianza sanitaria, che comprende:
⮚ accertamenti preventivi intesi a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono destinati, ai fini della valutazione della loro idoneità alla mansione specifica;
⮚ accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;
Il Medico inoltre:
a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, anche ai fini della programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori, all'attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, per la parte di competenza, e alla organizzazione del servizio di primo soccorso considerando i particolari tipi di lavorazione ed esposizione e le peculiari modalità organizzative del lavoro. Collabora inoltre alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di «promozione della salute», secondo i principi della responsabilità sociale;
b) programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41 attraverso protocolli sanitari definiti in funzione dei rischi specifici e tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati;
c) istituisce, anche tramite l'accesso alle cartelle sanitarie e di rischio, di cui alla lettera f), aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria. Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il medico competente concorda con il datore di lavoro il luogo di custodia;
d) consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell'incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003, n. 196, e con salvaguardia del segreto professionale;
e) consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, la documentazione sanitaria in suo possesso e gli fornisce le informazioni riguardo la necessità di conservazione;
f) invia all'ISPESL, esclusivamente per via telematica, le cartelle sanitarie e di rischio nei casi previsti dal presente decreto legislativo, alla cessazione del rapporto di lavoro, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Il lavoratore
interessato può chiedere copia delle predette cartelle all'ISPESL anche attraverso il proprio medico di medicina generale;
g) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato della sorveglianza sanitaria cui sono sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comporta l'esposizione a tali agenti. Fornisce altresì, a richiesta, informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
h) informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 41 e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;
i) comunica per iscritto, in occasione delle riunioni di cui all'articolo 35, al datore di lavoro, al responsabile del servizio di prevenzione protezione dai rischi, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria effettuata e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati ai fini della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori;
l) visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all'anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazione dei rischi; la indicazione di una periodicità diversa dall'annuale deve essere comunicata al datore di lavoro ai fini della sua annotazione nel documento di valutazione dei rischi;
m) partecipa alla programmazione del controllo dell'esposizione dei lavoratori i cui risultati gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione del rischio e della sorveglianza sanitaria;
n) comunica, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti di cui all'articolo 38 al Ministero della salute entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
1.1.7. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sito produttivo. L'elezione dei rappresentanti per la sicurezza avviene secondo le modalità di cui al comma 6.
Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:
a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;
b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;
c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;
d) è consultato in merito all'organizzazione della formazione di cui all'articolo 37;
e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché' quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di
lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali;
f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
g) riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista dall'articolo 37;
h) promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori;
i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito;
l) partecipa alla riunione periodica di cui all'articolo 35;
m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;
n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;
o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza deve disporre del tempo necessario allo svolgimento dell'incarico senza perdita di retribuzione, nonché dei mezzi e degli spazi necessari per l'esercizio delle funzioni e delle facoltà riconosciutegli, anche tramite l'accesso ai dati, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera r), contenuti in applicazioni informatiche. Non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività e nei suoi confronti si applicano le stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su sua richiesta e per l'espletamento della sua funzione, riceve copia del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a).
I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dei lavoratori rispettivamente del datore di lavoro committente e delle imprese appaltatrici, su loro richiesta e per l'espletamento della loro funzione, ricevono copia del documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 26, comma 3.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e' tenuto al rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del segreto industriale relativamente
alle informazioni contenute nel documento di valutazione dei rischi e nel documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 26, comma 3, nonché al segreto in ordine ai processi lavorativi di cui vengono a conoscenza nell'esercizio delle funzioni.
L'esercizio delle funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è incompatibile con la nomina di responsabile o addetto al servizio di prevenzione e protezione.
1.1.8. Addetti prevenzione incendi e primo soccorso
Il D.L. designa preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza.
Ai fini delle designazioni, il datore di lavoro tiene conto delle dimensioni dell'azienda e dei rischi specifici dell'azienda o della unità produttiva.
I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell'azienda o dell’unità produttiva.
I lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e lotta antincendio
, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza devono ricevere un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico.
1.2. Politica aziendale per la sicurezza
L’azienda riconosce grande importanza al tema della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro ed intende prevenire l’insorgere di situazioni potenzialmente dannose per i lavoratori, anche in vista della riduzione dei costi economici da esse derivanti.
Pertanto, l’azienda si impegna a conformarsi in maniera esauriente ed efficace alle prescrizioni della vigente normativa in materia e a perseguire un miglioramento continuo delle condizioni di lavoro all’interno dell’unità produttiva.
A tal fine, l’azienda si è dotata di un Sistema di Sicurezza in grado di:
⮚ identificare gli obblighi di legge in materia;
⮚ identificare obiettivi e misure concrete di miglioramento;
⮚ attuare le misure di miglioramento;
⮚ sorvegliare costantemente il corretto svolgimento delle attività in azienda;
⮚ dare evidenza all’esterno della politica aziendale in materia.
L’azienda, allo scopo di dare piena attuazione alla Politica della Sicurezza, ha identificato una serie di obiettivi concretamente perseguibili dalla struttura comprendenti:
a) la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza presenti in azienda;
b) l’eliminazione dei rischi per quanto tecnicamente possibile, ovvero la loro riduzione al minimo;
c) la riduzione dei rischi alla fonte;
d) la programmazione della prevenzione integrando in maniera coerente le condizioni tecniche e organizzative dell’azienda e l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro;
e) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o lo è meno;
f) il rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche in vista di una riduzione del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
g) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
h) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori esposti al rischio;
i) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
a) il controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;
b) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio, per motivi sanitari inerenti la sua persona;
c) l’approntamento di misure igieniche;
d) l’approntamento di misure di protezione collettiva ed individuale;
e) l’identificazione di misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
f) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
g) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature macchine ed impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti;
h) l’informazione, la formazione, la consultazione e la partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;
i) la distribuzione di istruzioni adeguate ai lavoratori.
Allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati, il Datore di Lavoro si impegna a porre in essere le seguenti iniziative:
a) Implementazione del Sistema Sicurezza aziendale, documentato attraverso i seguenti elementi:
⮚ Manuale della Sicurezza;
⮚ Procedure gestionali;
⮚ Istruzioni operative;
⮚ Documenti di registrazione della Sicurezza;
⮚ Modulistica di supporto.
b) Organizzazione del Servizio Prevenzione e Protezione; conferimento, previa consultazione del RLS, dell’incarico di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), designazione degli addetti al Servizio stesso;
c) Nomina del Medico Competente;
d) Valutazione, nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori (in collaborazione con il RSPP e con il Medico Competente, previa consultazione del RLS).
e) Elaborazione (in collaborazione con il RSPP ed il Medico Competente, previa consultazione del RLS) di un documento contenente:
⮚ una relazione sulla valutazione dei rischi, compresi i criteri adottati per la valutazione;
⮚ l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate in conseguenza della valutazione, nonché delle attrezzature di protezione utilizzate;
⮚ il programma di attuazione delle misure individuate.
f) In caso di affidamento di lavori all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi, il Datore di Lavoro:
⮚ verifica, anche attraverso l’iscrizione alla Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato, l’idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o contratto d’opera;
⮚ fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività;
⮚ cooperano con la ditta/e appaltatrice/i all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto;
⮚ coordinano con la ditta/e appaltatrice/i gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva e definire il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza).
g) Il D.L. provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione su:
⮚ i rischi per la Sicurezza e la Salute connessi all’attività dell’impresa in generale;
⮚ le misure e le attività di Prevenzione e Protezione;
⮚ i rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di Sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
⮚ i pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede e dei dati di Sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
⮚ le procedure di pronto soccorso, lotta antincendio, evacuazione dei lavoratori;
⮚ il Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione ed il medico competente;
⮚ i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure antincendio e pronto soccorso.
h) Il D.L. indice, almeno una volta all’anno o in occasione di significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, la riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi, alla quale partecipa direttamente o tramite un suo rappresentante (art. 35).
i) Il D.L. fornisce al SPP informazioni in merito a:
⮚ la natura dei rischi;
⮚ l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive;
⮚ la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
⮚ i dati del registro degli infortuni e delle malattie professionali;
⮚ le prescrizioni degli organi di vigilanza.
j) Il D.L. ottempera alle altre prescrizioni contenute nel D.Lgs 81/08, con particolare riferimento ai seguenti punti della norma:
⮚ prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori, pronto soccorso (Titolo I, capo III sezione VI);
⮚ luoghi di lavoro (Titolo II);
⮚ uso delle attrezzature di lavoro (Titolo III Capo I);
⮚ uso dei dispositivi di protezione individuale (Titolo III Capo II);
⮚ impianti elettrici e apparecchiature elettriche (Titolo III Capo III);
⮚ cantieri temporanei o mobili (Titolo IV)
⮚ segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro (Titolo V)
⮚ movimentazione manuale dei carichi (Titolo VI);
⮚ attrezzature munite di videoterminali (Titolo VII)
⮚ protezione da agenti fisici (Titolo VIII);
⮚ sostanze pericolose (chimico, cancerogeno/mutageno, amianto) (Titolo IX);
⮚ esposizione ad agenti biologici (Titolo X);
⮚ protezione da atmosfere esplosive (Titolo XI).
2. DESCRIZIONE DELL’AZIENDA
2.1. Scheda anagrafica
SCHEDA ANAGRAFICA | |
Azienda (ragione sociale) | ACCADEMIA PERUDTA ROMAGNA TEATRI Soc. Coop a r.l. |
Xxxx xxxxxx (Xxx, Xxx, Xxxxxxxx) | Xxx Xx Xxxxxx, 00/x – 47121 – Forlì |
Sede operativa (Via, Cap, Località) | Per l’elenco delle sedi di lavoro si veda il paragrafo 2.6 |
Telefono | 0000-00000 |
Partita IVA | 00833140395 |
Attività dell’impresa | Programmazione, promozione e produzione di spettacoli ed eventi culturali. |
Codice di attività ATECO 2007 Attività principale | 90.01.01 |
2.2. Organizzazione aziendale della sicurezza
Per l’organigramma aziendale della sicurezza si rimanda all’ALLEGATO 1 del presente documento, ove sono indicati i nominativi delle figure coinvolte nell’organizzazione aziendale della sicurezza; le persone incaricate di compiti specifici sono state qualificate mediante i corsi previsti dalla normativa vigente.
2.3. Gestione dei contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione
Presso i vari teatri in gestione ad Accademia Perduta Romagna Teatri accade che vadano a lavorare anche lavoratori di ditte esterne per varie tipologie di servizio (pulizie, facchinaggio, maschere, service etc.). Accademia Perduta Romagna Teatri nei periodi di attività di tali ditte esterne provvede ad implementare il necessario coordinamento e quando necessario valutare i possibili rischi interferenti secondo quanto riportato all’art. 26 del D.Lgs. 81/08.
I documenti di valutazione dei rischi interferenti (DUVRI) vengono redatti, in alcuni teatri dal Comune proprietario, e in altri vengono invece redatti direttamente da Accademia Perduta Romagna Teatri, in base a quanto specificato nella convenzione.
2.4. Descrizione del ciclo produttivo
Accademia Perduta Romagna Teatri si occupa della programmazione, promozione e produzione di spettacoli ed eventi culturali.
L’attività di Accademia Perduta Romagna Teatri si sviluppa principalmente su due fronti:
1) Produzione e distribuzione di spettacoli rivolti all’infanzia e alla gioventù;
2) Gestione dei teatri e degli spazi nei quali programma e promuovere gli spettacoli. I luoghi di lavoro sono costituiti dai teatri concessi tramite convenzione dai comuni di appartenenza.
Accademia Perduta Romagna Teatri provvede al coordinamento e scritturazione delle diverse compagnie teatrali, alla gestione della biglietteria, all’allestimento scenografico ed in alcuni casi anche alla gestione della sicurezza e gestione e registrazione delle manutenzioni dei vari teatri.
I lavoratori svolgono prevalentemente attività di ufficio, attività di gestione dei teatri con piccoli interventi di manutenzione ordinaria, attività di montaggio/smontaggio e allestimento delle scene (palcoscenico) e attività artistica teatrale.
2.5. Identificazione delle mansioni svolte
La valutazione dei rischi connessi con l’interazione del singolo addetto con attrezzature, luoghi e sostanze è realizzabile nel dettaglio solo individuando le attività unitarie (o operazioni) sviluppate nell’ambito di ciascuna mansione. Nella successiva analisi delle mansioni, si analizzeranno i rischi presenti nelle varie fasi di lavoro.
Vengono pertanto individuate, di concerto con il Datore di lavoro, le mansioni esercitate dal personale. In fase di valutazione dei rischi si procederà poi ad una analisi approfondita di tali attività principali, disaggregandole nelle singole operazioni unitarie (o attività unitarie). Sviluppando la valutazione del rischio a livello di attività unitaria, si ha infatti la possibilità di approfondire l’analisi in maniera più dettagliata. È a tale livello infatti che si valutano i pericoli, i DPI utilizzati, le eventuali sostanze con cui l’operatore viene a contatto. Il processo di analisi si conclude assegnando un indice di probabilità e di gravità che, composti fra di loro, forniscono la criticità per quel determinato pericolo individuato.
Una volta individuate le varie mansioni, le relative attività connesse e le aree di espletamento di tali funzioni, si potrà finalizzare al meglio la valutazione dei rischi, prendendo in considerazione il sistema uomo - macchina - ambiente.
Di seguito si riportano le mansioni svolte dagli addetti dell’azienda:
AMMINISTRATIVI
Gli addetti all’attività di ufficio svolgono prevalentemente pratiche di tipo amministrativo all’interno degli uffici delle diverse sedi lavorative con utilizzo di videoterminale per un tempo inferiore alle 20 ore settimanali.
Svolgono orari di lavoro di 8 ore al giorno (9-16) per 5 giorni a settimana.
ADDETTI BIGLIETTERIA
Gli addetti biglietteria svolgono attività di promozione degli spettacoli e rapporti con il pubblico. Si occupano della vendita biglietti presso le varie sedi di lavoro negli orari di apertura e durante le rappresentazioni teatrali e le manifestazioni.
Lavorano con orari e tempi variabili; indicativamente dalle 10 alle 13.30 il giorno degli spettacoli e, nelle serate di spettacolo, da un’ora prima dell’inizio delle manifestazioni fino alla fine delle stesse (indicativamente dalle 20.00 alle 23.30).
TECNICI
I tecnici si occupano della gestione e manutenzione ordinaria dei teatri di loro competenza. Effettuano coordinamento sulla verifica periodica degli impianti, e supervisionano alla compilazione dei registri di controllo e di manutenzione, coordinano le attività delle compagnie teatrali ospiti e si occupano della gestione tecnica del palcoscenico. Alcune attività sono svolte in affiancamento ai tecnici comunali.
Lavorano per un totale di 40 ore settimanali con orario flessibile liberamente gestito in base alle esigenze lavorative del caso.
Saltuariamente può capitare che per esigenze di programma i tecnici si trovino a lavorare in teatro fino alle ore 2.00.
TECNICI TOURNÉE
I tecnici impiegati per le tournée guidano i furgoni di Accademia Perduta Romagna Teatri durante i trasferimenti, fanno attività di montaggio e smontaggio delle scenografie e effettuano attività di regia audio e luci durante lo spettacolo, coordinano le attività di carico e scarico del materiale dai camion.
L’orario lavorativo varia in base alle esigenze e alle attività in programma, attestandosi su un totale di circa 40 ore settimanali.
ATTORI
Gli attori effettuano la prestazione artistica di Accademia Perduta Romagna Teatri nei principali teatri italiani (compresi quelli gestiti direttamente da Accademia Perduta Romagna Teatri) ed europei. Guidano le autovetture di proprietà di Accademia Perduta
Romagna Teatri durante le trasferte e effettuano attività di coordinamento del montaggio delle scenografie e delle attrezzature teatrali.
L’orario lavorativo varia in base alle esigenze e alle attività in programma, attestandosi su un totale di circa 40 ore settimanali.
2.6. Ambienti di lavoro
L’attività lavorativa delle mansioni individuate si svolge nelle seguenti sedi:
Teatro Goldoni – Bagnacavallo (RA)
Il Teatro Goldoni si trova a Bagnacavallo (RA) in Piazza Libertà.
L’interno del teatro è costituito da una pianta a ferro di cavallo in cui sono presenti: atrio di ingresso, biglietteria, palcoscenico (con relativo graticcio) con a lato i camerini per gli attori ed un sottopalco.
Il teatro può ospitare circa 390 persone tra platea, tre ordini di palchi e il loggione. Presso il palcoscenico è presente botola apribile per permettere la realizzazione di particolari effetti scenici e per le operazioni di carico e scarico del materiale scenografico. Accademia Perduta Romagna Teatri gestisce, in convenzione con il Comune di Bagnacavallo, la programmazione artistico-culturale del teatro programmando e organizzando gli spettacoli e provvedendo alla scrittura e al coordinamento delle compagne teatrali ed alla gestione della biglietteria.
È presente un tecnico dipendente del Comune che all’occorrenza viene affiancato da un tecnico di Accademia Perduta Romagna Teatri.
All’interno del Teatro Goldoni sono presenti i seguenti uffici di Accademia Perduta Romagna Teatri: direzione artistica e organizzativa, amministrazione, contratti, produzione e l’ufficio del presidente.
Teatro Masini – Faenza (RA)
Il teatro Masini si trova a Faenza (RA) in piazza Xxxxx Molinella ed ha una capienza di 500 posti.
La pianta del teatro, geometricamente impostata su un cerchio raccordato al palcoscenico, si presenta con una forma a ferro di cavallo.
I palchi sono disposti su quattro ordini sovrastati da un loggione.
La pavimentazione del palcoscenico è costituita da un sistema di botole inchiavardate che ne permette una facile rimozione o spostamento per la realizzazione di particolari effetti scenici e per le operazioni di carico e scarico del materiale scenografico Sul palcoscenico è presente il relativo graticcio.
Su di un lato del palcoscenico sono presenti i camerini per gli artisti e sul retro del palcoscenico sono presenti anche i servizi igienici ed una stanza adibita a magazzino ove sono presenti alcuni prodotti chimici di vario uso e scaffalature.
Accademia Perduta Romagna Teatri gestisce, in convenzione con il Comune di Faenza, la programmazione artistico-culturale del teatro programmando e organizzando gli spettacoli e provvedendo alla scrittura e al coordinamento delle compagnie teatrali e alla gestione della biglietteria. All’interno del Teatro Masini sono presenti i seguenti uffici di Accademia Perduta Romagna Teatri: ufficio stampa, programmazione.
Presso il teatro Masini è anche presente il ridotto, costituito da varie sale presso le quali Accademia Perduta Romagna Teatri, ma anche il Comune ed altri enti, organizza eventi di vario tipo anche connessi con gli spettacoli svolti presso il teatro.
Teatro Comunale “Xxxxxx Xxxxxx” Cervia (RA)
Il teatro “Xxxxxx Xxxxxx” si trova a Cervia in via XX Settembre ed ha una capienza di 230 posti.
La sala, a ferro di cavallo, compone di due ordini di quindici palchi ciascuno, più il loggione, con balconate continue.
È presente palcoscenico (con relativo graticcio) comunicante con l’esterno con una porta da cui si accede ad una scala che porta al piano stradale. Ai lati del palcoscenico sono presenti i camerini per gli artisti.
È presente anche un sottopalco presso cui vi sono due vani tecnici e un locale adibito a deposito/ripostiglio.
Accademia Perduta Romagna Teatri gestisce, in convenzione con il Comune di Cervia, la programmazione artistico-culturale del teatro programmando e organizzando gli spettacoli e provvedendo alla scrittura e al coordinamento delle compagnie teatrali e alla gestione della biglietteria.
È presente un tecnico comunale che si occupa delle manutenzioni e dell’assistenza tecnica delle compagnie.
Teatro “G.A. Dragoni” – Meldola (FC)
Il teatro “G.A. Dragoni”” si trova in xxxxxx Xxxxxx, xxx xxxxxx xx Xxxxxxx (XX) ed ha una capienza di 318 posti.
La pianta della sala è a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi, tredici per piano, e il loggione.
Nei locali sul retro del palco, al piano terra e al primo piano, vengono allestiti i camerini per gli attori. Sono disponibili servizi igienici in prossimità dei camerini stessi.
Al primo piano è presente un locale adibito a servizio bar per il pubblico.
Al piano seminterrato è presente un deposito/ripostiglio per attrezzi e materiale di risulta. Il teatro confina, in prossimità dell’ingresso, con il palazzo comunale.
Sempre in prossimità dell’ingresso è situato il locale centrale termica che serve le strutture del teatro e del municipio.
Accademia Perduta Romagna Teatri gestisce, in convenzione con il Comune di Meldola, la programmazione artistico- culturale del teatro programmando e organizzando gli spettacoli provvedendo alla scrittura e al coordinamento delle compagne teatrali e alla gestione della biglietteria.
Teatro “Il Piccolo” – Forlì (FC)
Il teatro Il Piccolo, situato a Forlì in xxx Xxxxxxx 00, è uno spazio predisposto e attrezzato per ospitare spettacoli dal vivo.
La proprietà è privata (coop. Casa del Lavoratore) e Accademia Perduta Romagna Teatri utilizza la struttura con regolare contratto di affitto.
La struttura è dotata di un palcoscenico (larghezza 16 m, profondità 6 m) con relativo graticcio (altezza 8 m), di due camerini per gli artisti e di una platea in grado di ospitare 304 persone.
Teatro “Xxxxx Xxxxxx” – Forlì (FC)
Il teatro “Xxxxx Xxxxxx”, situato a Forlì in Corso A. Diaz 47, è uno spazio predisposto e attrezzato per ospitare spettacoli dal vivo con una capienza di 700 persone.
Accademia Perduta Romagna Teatri gestisce, in convenzione con il Comune di Forlì, la programmazione artistico- culturale.
Il teatro dispone di platea e galleria per il pubblico oltre ad alcuni uffici utilizzati da Accademia Perduta Romagna Teatri. Sono presenti anche due biglietterie, una nell’atrio del teatro, funzionante nelle sere di apertura, ed una posta sul fianco del teatro (lato via Dall’Aste), funzionante nelle giornate in cui non c’è lo spettacolo.
Nella zona palcoscenico sono presenti il graticcio e il ballatoio, accessibili con apposite scale, un montacarichi usato per scenografie e una finestra dedicata per il carico e scarico di materiali, dotata di apposito paranco, che comunica con l’esterno.
Sono inoltre presenti camerini posti ai vari livelli (primo, secondo e terzo) ed una sala prove posta al quarto livello.
Sempre nella parte del palcoscenico, al piano interrato sono presenti i locali tecnici.
Il teatro ospita anche il ridotto (foyer), al livello interrato, ove vengono organizzate conferenze stampa e presentazioni di spettacoli oltre agli incontri con artisti/attori.
Presso il teatro Xxxxxx opera personale di Accademia Perduta Romagna Teatri, con tecnici, amministrativi e addetti biglietteria.
Altre sedi
Accademia perduta Romagna Teatri è anche dotata di alcune formazioni itineranti, che rappresentano spettacoli teatrali rivolti all’infanzia e alla gioventù nei principali teatri italiani (compresi quelli gestiti direttamente) ed esteri.
Le formazioni effettuano i trasferimenti utilizzando automezzi di proprietà di Accademia Perduta Romagna Teatri guidati indistintamente dagli attori o dai tecnici.
2.7. Classificazione azienda per il primo soccorso e presidi sanitari
In base ai criteri stabiliti dal D.M. 388/03, Accademia Perduta Romagna Teatri viene classificato nel gruppo B.
Al fine della gestione delle emergenze di primo soccorso, tutti i luoghi di lavoro sono dotati di:
• Apparecchio telefonico per le emergenze
• Presidi sanitari
• Personale formato per gli interventi di primo soccorso.
Inoltre sui mezzi di lavoro (furgoni) sono presenti pacchetti di medicazione.
Per le istruzioni d’uso dei presidi sanitari si rimanda all’ALLEGATO 2 del presente documento.
Il contenuto delle cassette di primo soccorso e dei pacchetti di medicazione viene verificato periodicamente per assicurare che non ci siano medicinali scaduti e che siano sempre corrispondenti agli appositi elenchi, presenti all’interno.
2.8. Presidi e mezzi antincendio
Ogni teatro gestito da Accademia Perduta Romagna Teatri è soggetto a certificato di prevenzione incendi (CPI) secondo il D.P.R. 151/2011, il quale viene periodicamente rinnovato a cura del Comune di appartenenza del teatro stesso, ad eccezione del teatro “Il Piccolo” di Forlì di cui se ne occupa direttamente Accademia Perduta Romagna Teatri.
Presso tutti i teatri e uffici sono presenti idonei dispositivi antincendio (estintori, idranti, gruppi di pompaggio, rilevatori di fumo, impianti sprinkler, etc.) i quali vengono periodicamente controllati secondo la tempistica prevista dalla normativa (ogni 6 mesi) e le verifiche vengono annotate su appositi registri di controllo.
2.9. Impianto termico
Tutti gli impianti termici delle varie sedi di lavoro di Accademia Perduta Romagna Teatri, si presentano a norma; per tutte le caratteristiche, conformità e verifiche, si rimanda alla documentazione presente nelle varie sedi o in possesso del Comune di appartenenza dei rispettivi teatri. In linea generale gli impianti termici dei vari teatri sono gestiti direttamente dal Comune di appartenenza ad eccezione del teatro il Piccolo di Forlì, in cui la manutenzione della caldaia è a carico di Accademia Perduta Romagna Teatri.
2.10. Impianto elettrico
Tutti gli impianti elettrici delle varie sedi di lavoro di Accademia Perduta Romagna Teatri, si presentano a norma; per tutte le caratteristiche, conformità e verifiche, si rimanda alla documentazione presente nelle varie sedi o in possesso del Comune di appartenenza dei rispettivi teatri.
In tutti i teatri sono presenti luci di emergenza le quali vengono regolarmente verificate e nello specifico, nei teatri gestiti direttamente da personale di Accademia Perduta Romagna Teatri, la verifica delle luci di emergenza viene anche eseguita e registrata su apposita modulistica prima di ogni spettacolo.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI | Pagina 27 di 86 | |
Analisi infortunistica | Cap.3 |
3. ANALISI INFORTUNISTICA
Dall'analisi degli infortuni storici, si evince la totale assenza di infortuni che abbiano avuto come conseguenza l'inabilità permanente o la morte del lavoratore.
Dall'analisi delle cause e delle circostanze di infortunio effettuata, si evince che le cause principali sono principalmente da imputare a ferite, traumi in genere, contusioni, abrasioni, dovute a caduta accidentale di oggetti, distrazioni o manovre non corrette durante movimentazione manuale dei carichi e spostamento di oggetti.
Si ricorda che, dal 23 dicembre 2015, il datore di lavoro non ha più l’obbligo della tenuta del registro infortuni, ma tramite il “Cruscotto infortuni” dell’Inail è possibile la consultazione dei dati relativi agli infortuni.
3.1. Malattie professionali
Ad oggi non si segnalano denunce di malattia professionale.
4. AUDIT AZIENDALE
4.1. Verifica documentazione
Tutta la documentazione inerente:
• la sicurezza negli ambienti di lavoro (attestati di formazione, documenti di valutazione dei rischi specifici, documentazione tecnica);
• gli impianti (dichiarazioni di conformità, progetti, schemi, registri di controllo periodico);
• i luoghi di lavoro (titoli edilizi, collaudi, verifiche, certificati prevenzione incendi); viene conservata da Accademia Perduta Romagna Teatri e dai Comuni che danno in gestione alla stessa società i vari Teatri citati al paragrafo 2.6..
4.2. Macchine ed attrezzature
4.2.1. Premessa
Il 6 marzo 2010 è entrato in vigore il decreto di recepimento della nuova Direttiva Macchine 2006/42/CE della Commissione europea e del Consiglio pubblicata nel 2006. Il provvedimento italiano, il D.Lgs.17/2010 ha sostituito la precedente normativa in materia di sicurezza delle macchine, il D.P.R.459/96, ridefinendolo ed integrandolo in alcuni punti.
Il D. Lgs. si applica a:
- macchine
- attrezzature intercambiabili
- componenti di sicurezza
- accessori di sollevamento, catene, funi, cinghie
- dispositivi amovibili di trasmissione meccanica
- quasi-macchine
L’art.2 della nuova Direttiva Macchine definisce come macchina “l’insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato con un azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta composto di parti o di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro solidamente per un’applicazione ben determinata”.
Mentre definisce quasi-macchina “l’insieme di parti che costituiscono quasi una macchina ma che da sole non possono garantire una applicazione ben determinata”.
Tutte le macchine, quindi anche i componenti di sicurezza, i dispositivi amovibili di trasmissione meccanica, le funi, le catene e le cinghie devono essere marcate CE mentre le quasi macchine non richiedono la marcatura CE.
Ogni macchina deve recare, in modo visibile, leggibile ed indelebile almeno le seguenti indicazioni:
• ragione sociale ed indirizzo del fabbricante;
• designazione della macchina;
• marcatura CE;
• designazione della serie e del tipo;
• eventualmente numero di serie;
• anno di costruzione.
Ogni macchina deve essere accompagnata da fascicolo tecnico che comprende:
⮚ descrizione della macchina,
⮚ disegno complessivo e disegni dettagliati, schemi circuiti di comando e rapporti tecnici;
⮚ norme e specifiche tecniche applicate;
⮚ dichiarazione CE di conformità;
⮚ istruzioni per l’uso nella o nelle lingue comunitarie ufficiali dello Stato membro in cui la macchina è immessa sul mercato;
⮚ valutazione dei rischi per stabilire i requisiti di sicurezza e di tutela della salute che concernono la macchina (comprende elenco Requisiti Essenziali Sicurezza applicabili, misure di protezione indicate per ridurre i rischi ed elenco dei rischi residui).
⮚ eventuali dichiarazioni di incorporazione delle quasi macchine e le relative istruzioni di assemblaggio;
Ogni quasi macchina invece deve essere accompagnata dalla documentazione tecnica pertinente che comprende:
⮚ disegno complessivo e disegni dettagliati, schemi circuiti di comando e rapporti tecnici;
⮚ norme e specifiche tecniche applicate;
⮚ dichiarazione di incorporazione;
⮚ istruzioni di assemblaggio;
⮚ documentazione relativa alla valutazione dei rischi e ai RES assolti. Per quanto riguarda le macchine usate invece si hanno due possibili casi:
• Macchine senza marchio CE: chiunque venda, noleggi o conceda in uso o in locazione finanziaria attrezzature di lavoro già immesse sul mercato o già in servizio alla data di entrata in vigore del presente regolamento e prive di marcatura
CE, deve attestare, sotto la propria responsabilità, che le stesse sono conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, alla legislazione previgente tramite perizia a firma di tecnico iscritto all’albo degli ingegneri o al collegio dei periti. L’installazione di tali macchine dovrà essere effettuata nel rispetto delle norme tecniche, dei libretti, degli schemi della macchina (se esistenti) o seguendo le indicazioni emerse dalla valutazione del rischio eseguita ai sensi degli allegati V e VI del D.Lgs.81/08.Chi possiede macchine non marcate CE dovrà effettuare una rivalutazione ai sensi dell’’allegato V del D.Lgs.81/08 al fine di verificarne il mantenimento dei requisiti di sicurezza.
• Macchine con marchio CE (ai sensi del D.P.R.459/96): in questo caso essendo la macchina conforme alla normativa suddetta si ha la presunzione di conformità e la macchina deve essere accompagnata dalla consegna della dichiarazione CE di conformità, del Manuale delle Istruzioni per l’Uso e dal documento attestante l’elenco e la tipologia degli aggiornamenti antinfortunistici effettuati ai sensi del Decreto Legislativo 81/2008.
Il datore di lavoro non può mettere a disposizione dei lavoratori, per la prima volta, “macchine” o “quasi macchine” che non siano conformi alle prescrizioni del nuovo decreto n°17/2010 ed ha la responsabilità di formare adeguatamente gli addetti al corretto utilizzo e manutenzione della macchina secondo quanto indicato dal costruttore, oltre che di fornire gli adeguati dispositivi di protezione individuale.
Le macchine (la maggior parte) devono essere dotate del tasto di arresto e di emergenza (pulsante rosso a fungo) in posizione idonea e di un dispositivo che ne impedisca l’avviamento dopo l’interruzione e il ripristino dell’alimentazione (relè di minima tensione). Le macchine dotate di lame da taglio vanno protette in modo da lasciare scoperto solo il tratto di lama necessario al taglio. Gli organi in movimento devono essere protetti da ripari fissi o dotati di microinterruttori di sicurezza. Le parti metalliche delle apparecchiature elettriche devono essere collegate a terra. Le macchine operanti in ambienti umidi e bagnati, devono essere alimentate a 24 Volt.
4.2.2. Macchine ed attrezzature di lavoro presenti in azienda
Di seguito si riporta un elenco generale di macchine e attrezzature presenti nei vari ambienti di lavoro (teatri, uffici) di Accademia Perduta Romagna Teatri:
Luogo | Tipologie | Attrezzatura |
Uffici | Attrezzature da ufficio | Telefono/fax |
Videoterminali | ||
Macchine da caffè | ||
Stampanti | ||
Fotocopiatrici | ||
Teatri | Attrezzature portatili | Trapano |
Avvitatore | ||
Seghetto alternativo | ||
Stagnatore | ||
Tester | ||
Attrezzature da banco | Mola da banco | |
Trapano da banco | ||
Sega circolare da banco | ||
Compressore | ||
Attrezzature di sollevamento | Paranchi | |
Motori sollevamento americane | ||
Montacarichi | ||
Attrezzature audio | Mixer | |
Amplificatori | ||
Lettori cd | ||
Attrezzature luci | Dimmer/mixer | |
Proiettori | ||
Scale | Scale portatili | |
Attrezzature per ambienti | Umidificatore | |
Stufa elettrica | ||
Termoconvettore | ||
Mezzi di trasporto | Furgone | |
Automobile |
Nel complesso le attrezzature e i macchinari elencati rispondono ai requisiti di conformità previsti dalle normative di riferimento e presentano i rispettivi libretti d’uso.
Le macchine sono sottoposte a verifiche periodiche secondo le normative vigenti e secondo quanto riportato nei libretti di uso e manutenzione.
5. VALUTAZIONE DEI RISCHI
5.1. Criteri di valutazione del rischio
Il processo di valutazione passa attraverso l’individuazione dei possibili rischi, la scelta e la stima dei livelli di gravità (danno) e di probabilità. Questi due fattori, combinati attraverso una opportuna matrice (matrice dei rischi), restituiscono al valutatore un grado di criticità per ogni rischio analizzato. Questa fase dell’analisi consente di procedere alla classificazione dei rischi in termini relativi, distinguendo in rischi elevati, accettabili o trascurabili, facilitando in questo modo il processo decisionale (identificando i livelli di rischio, è possibile infatti delineare le priorità di intervento).
Il rischio può essere dunque definito come la relazione tra la gravità delle conseguenze di un evento indesiderato e la probabilità che tale evento si realizzi.
La definizione della scala delle Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata ed il danno ipotizzato; in secondo luogo all’esistenza di dati statistici noti a riguardo, a livello di azienda o di comparto di attività; infine, un criterio di notevole importanza, è quello del giudizio soggettivo di chi è direttamente coinvolto nella realtà lavorativa, che spesso costituisce l’unica fonte di tipo pseudo-statistico disponibile. Tale giudizio può essere misurato in modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che l’evento provocherebbe, secondo una prassi molto interessante utilizzata a riguardo in alcuni paesi anglosassoni. La scala di gravità del Danno, chiama invece in causa la competenza di tipo sanitario e, come si vede, fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno, distinguendo tra infortunio ed esposizione acuta o cronica. La riduzione del rischio può avvenire mediante misure atte a ridurre la probabilità del verificarsi di un determinato danno atteso (adozione di misure di prevenzione) e/o di mitigazione delle eventuali conseguenze (adozione di misure di protezione, atte a diminuire l’entità del danno).
Valore | Livello | Definizione / criteri |
4 | Altamente probabile | • Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori • Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa azienda o in aziende simili o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati infortuni e malattie professionali, dell’azienda, della AUSL, dell’ISPESL, etc...) • Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcun stupore in Azienda |
3 | Probabile | • La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto • È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito un danno • Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe una moderata sorpresa in azienda |
2 | Poco probabile | • La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi • Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi • Il verificarsi del danno in azienda susciterebbe grande sorpresa. |
1 | Improbabile | • La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti • Non sono noti episodi già verificatisi • Il verificarsi del danno in azienda susciterebbe incredulità |
Scala delle probabilità (P)
Valore | Livello | Definizione / criteri |
4 | Gravissimo | • Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale • Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti |
3 | Grave | • Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale • Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti |
2 | Medio | • Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile • Esposizione cronica con effetti reversibili |
1 | Lieve | • Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile • Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili |
Scala dell’entità del danno (D)
Definiti il danno e la probabilità, il rischio (R) viene automaticamente graduato mediante la formula R = P x D ed è raffigurabile in una opportuna rappresentazione grafico- matriciale del tipo illustrato di seguito, avente in ascisse la gravità del danno atteso ed in ordinate la probabilità del suo verificarsi.
P
4 | 8 | 12 | 16 |
3 | 6 | 9 | 12 |
2 | 4 | 6 | 8 |
1 | 2 | 3 | 4 |
D
Matrice di rischio R
I rischi maggiori occuperanno in tale matrice le caselle in alto a destra (danno letale, probabilità elevata), quelle minori le posizioni più vicine all’origine degli assi (danno lieve, probabilità trascurabile), con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili. Una tale rappresentazione costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare. La valutazione numerica e cromatica permette di identificare una scala di priorità degli interventi, come riportati nella tabella seguente:
Codice | Criticità | Livello | Definizione del livello di rischio | Tempi Intervento |
R > 8 | Grave | L1 | Livello di rischio elevato Azioni correttive indilazionabili da programmare con urgenza Limitazione del ciclo produttivo fino alla predisposizione degli interventi correttivi | Urgente |
6 ≤ R ≤ 8 | Moderato | L2 | Livello di rischio medio Azioni correttive necessarie da programmare con adeguata priorità nel breve periodo Azioni per le quali sono applicate procedure consolidate | Prioritario |
3 ≤ R ≤ 4 | Modesto | L3 | Livello di rischio basso Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve/medio periodo | Non prioritario |
1 ≤ R ≤ 2 | Lieve | L4 | Livello di rischio residuo Rischio correlato all’attività stessa. Pericoli potenziali sotto controllo. Interventi di mantenimento delle condizioni di prevenzione e protezione mediante azioni da non sottoporre a proceduralizzazione ma da effettuare in autocontrollo Azioni migliorative da valutare in fase di programmazione | Migliorativo |
Tabella di definizione delle criticità
Il quarto livello di criticità è relativo ad una situazione di piena conformità alla normativa vigente ed alle norme di buona tecnica ed il rischio residuo è determinato esclusivamente dalla natura intrinseca dell’attività stessa (es. una lavorazione eseguita con una macchina da taglio, pur rispettando tutti i canoni richiesti, quali protezione macchina, protezione operatore, ambiente valido, presenterà sempre un rischio residuo per l’operatore di potersi tagliare). In questi casi occorre comunque sempre prevedere nel piano di adeguamento il monitoraggio continuo, la verifica e la manutenzione di eventuali macchine.
5.2. Valutazione dei rischi per aree
Nell’individuazione dei rischi per area le criticità, in alcuni casi, possono risultare basse, anche in presenza di una situazione di non conformità. Questo accade per quei casi in cui la carenza del luogo, o della segnaletica, non comporta di fatto un rischio grave, ma ne consegue comunque un peggioramento delle condizioni ambientali del luogo di lavoro. I casi più rappresentativi possono essere considerati quelli della mancata segnalazione di alcuni ambienti, quali uffici, servizi igienici e reparti produttivi, i quali non comportano rischi elevati (si pensi per contro ad una carenza di protezione sulle macchine operatrici), ma devono essere ugualmente considerati in un piano di interventi a breve termine.
Per quanto concerne i rischi di area si evidenzia come ad essi siano soggetti tutte quelle persone che, indipendentemente dalla mansione svolta, vengono ad occupare, anche per periodi limitati, l’area interessata. Sono questi i rischi che vanno ad interessare anche eventuale personale esterno (imprese di pulizia, manutentori impianti, facchini, corrieri, ecc.) che per qualche motivo di lavoro può venire ad occupare tali ambienti. Risulta pertanto opportuno fornire a queste persone, tramite il loro Responsabile della Sicurezza, informazione su eventuali rischi specifici presenti nell’area occupata.
Per alcune situazioni si è riscontrata, oltre alla totale conformità normativa, una situazione ottimale per quanto riguarda la sicurezza e il comfort del lavoratore. In questi casi non si è indicato un livello di rischio, ma si è voluto segnalare la situazione suggerendo comunque la presenza di un rischio residuo, che non potrà mai essere eliminato, in quanto legato al tipo di lavorazione e dovuto al possibile verificarsi di eventi non prevedibili, né controllabili.
Al fine di valutare i rischi d’area delle sedi distaccate presso cui operano i lavoratori in distacco, sarà cura dell’azienda recuperare i rispettivi documenti di valutazione dei rischi.
UFFICI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di finestre che potrebbero generare riflessi sui monitor dei videoterminali | Disturbi alla vista che nel tempo potrebbero generare fastidi o alterazioni più rilevanti | Presenza di schermature alle finestre | -- | 1 | 2 | X | Mantenere efficienti le schermature (persiane, veneziane, tende, ecc), posizionare adeguatamente scrivanie e monitor | 1 | 2 | X | ||||||
Presenza di apparecchiature elettriche | Elettrocuzione, folgorazione | Utilizzo di apparecchiature a norma marcate CE. Verifica periodica messa a terra. | -- | 1 | 3 | X | Mantenere in efficienza gli interruttori e le prese, mantenere ordinati i cavi | 1 | 3 | X | ||||||
Presenza di cavi, prolunghe e ciabatte | Inciampi, cadute | Presenza di guaine e canaline raccogli-cavi | -- | 2 | 1 | X | Evitare se possibile l’uso eccessivo di prolunghe e ciabatte, mantenere ordinati i cavi evitando fili volanti | 2 | 1 | X | ||||||
Alterazione della qualità dell’aria | Patologie di varia entità alle vie respiratorie | Idonea finestratura. Idonea segnaletica sul divieto di fumo. Presenza di filtri nell’impianto di condizionamento. | -- | 1 | 1 | X | Effettuare ricambi di aria, rispettare il divieto di fumo. Pulizia periodica dei filtri | 1 | 1 | X | ||||||
Presenza di materiale cartaceo | Sviluppo di un principio di incendio | Impianto elettrico a norma e assenza di fili scoperti. Presenza di presidi antincendio. | -- | 1 | 4 | X | Rispettare il divieto di fumo, non posizionare carta vicino alle apparecchiature elettriche | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di sedie, tavoli, scrivanie, cassetti, scaffalature | Urti, contusioni di lieve entità | I lavoratori sono informati sul rischio | -- | 2 | 1 | X | Non lasciare aperti cassetti / ante / porte; lasciare ordinato il proprio posto di lavoro, depositare il materiale negli appositi spazi | 2 | 1 | X | ||||||
Presenza di scale | Cadute con conseguenti traumi / lesioni di varia entità | Adeguati corrimano | -- | 1 | 2 | X | Dotare le scale di bande antiscivolo se tecnicamente possibile | 1 | 2 | X |
SERVIZI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di pavimentazione scivolosa / bagnata | Cadute con traumi / lesioni di varia entità | Il personale è stato formato ed informato del rischio | -- | 1 | 2 | X | Rimuovere il bagnato dalla superficie | 1 | 2 | X | ||||||
Presenza di materiale vario accatastato | Cadute per inciampo con traumi di varia entità | Il personale è stato formato ed informato del rischio | -- | 1 | 2 | X | Mantenere ordinati camerini e servizi | 1 | 2 | X | ||||||
Alterazione della qualità dell’aria | Patologie di varia entità alle vie respiratorie | Presenza di ventilazione forzata | -- | 1 | 1 | X | -- | 1 | 1 | X | ||||||
Presenza di impianto elettrico | Folgorazioni per malfunzionamenti dell’impianto | L’impianto risulta fatto a regola d’arte con le rispettive dichiarazioni di conformità. Viene periodicamente verificato l’impianto di messa a terra. | -- | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X |
CAMERINI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Alterazione della qualità dell’aria | Patologie di varia entità alle vie respiratorie | Presenza di ventilazione forzata | -- | 1 | 1 | X | -- | 1 | 1 | X | ||||||
Presenza di sedie, tavoli, scrivanie, cassetti, scaffalature | Urti, contusioni di lieve entità | I lavoratori sono informati sul rischio | -- | 2 | 1 | X | Non lasciare aperti cassetti / ante / porte; lasciare ordinato il proprio posto di lavoro, depositare il materiale negli appositi spazi | 2 | 1 | X |
BIGLIETTERIA | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di finestre che potrebbero generare riflessi sui monitor dei videoterminali | Disturbi alla vista che nel tempo potrebbero generare fastidi o alterazioni più rilevanti | Presenza di schermature alle finestre | -- | 1 | 2 | X | Mantenere efficienti le schermature (persiane, veneziane, tende, ecc), posizionare adeguatamente scrivanie e monitor | 1 | 2 | X | ||||||
Presenza di apparecchiature elettriche | Elettrocuzione, folgorazione | Utilizzo di apparecchiature a norma marcate CE. Verifica periodica messa a terra | -- | 1 | 3 | X | Mantenere in efficienza gli interruttori e le prese, mantenere ordinati i cavi | 1 | 3 | X | ||||||
Presenza di cavi, prolunghe e ciabatte | Inciampi, cadute | Presenza di guaine e canaline raccogli- cavi | -- | 2 | 1 | X | Evitare se possibile l’uso eccessivo di prolunghe e ciabatte, mantenere ordinati i cavi evitando fili volanti | 2 | 1 | X | ||||||
Alterazione della qualità dell’aria | Patologie di varia entità alle vie respiratorie | Idonea finestratura. Idonea segnaletica sul divieto di fumo. Presenza di filtri nell’impianto di condizionamento. | -- | 1 | 1 | X | Effettuare ricambi di aria, rispettare il divieto di fumo. Pulizia periodica dei filtri | 1 | 1 | X | ||||||
Presenza di materiale cartaceo | Sviluppo di un principio di incendio | Impianto elettrico a norma e assenza di fili scoperti. Presenza di presidi antincendio. | -- | 1 | 4 | X | Rispettare il divieto di fumo, non posizionare carta vicino alle apparecchiature elettriche | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di sedie, tavoli, scrivanie, cassetti, scaffalature | Urti, contusioni di lieve entità | I lavoratori sono informati sul rischio | -- | 2 | 1 | X | Non lasciare aperti cassetti / ante / porte; lasciare ordinato il proprio posto di lavoro, depositare il materiale negli appositi spazi | 2 | 1 | X | ||||||
Presenza di quadri elettrici | Elettrocuzione, folgorazione | Quadri elettrici a norma ed impianto elettrico con dichiarazione di conformità. Verifica periodica messa a terra | 1 | 4 | X | Mantenere chiusi i quadri elettrici. | 1 | 4 | X |
LOCALI TECNICI (CABINA ELETTRICA/LOCALE GRUPPO ELETTROGENO/ LOCALE CENTRALE TERMICA) | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di materiale infiammabile (centrale termica) | Pericolo di incendio | Presenti idonei presidi antincendio. L’accesso al locale è riservato al personale specializzato alla manutenzione. | 1 | 4 | X | Garantire aerazione del locale | 1 | 4 | X | |||||||
Pericolo di scoppio (centrale termica) | Urti, cadute, schiacciamenti, ustioni, asfissia | Viene svolta manutenzione programmata della caldaia ed è presente dichiarazione di conformità. L’accesso al locale è riservato al personale specializzato alla manutenzione. | 1 | 4 | X | Rispetto del divieto di accesso a personale non autorizzato | 1 | 4 | X | |||||||
Presenza di materiale infiammabile (locale gruppo elettrogeno) | Pericolo di incendio | Presenti idonei presidi antincendio. Viene verificato periodicamente l’impianto di messa a terra. L’accesso al locale è riservato al personale specializzato alla manutenzione. | 1 | 4 | X | Non fumare o usare fiamme libere. Rispetto del divieto di accesso a personale non autorizzato. | 1 | 4 | X | |||||||
Presenza di parti in tensione (cabina elettrica) | Folgorazione | L’accesso al locale è riservato al personale specializzato alla manutenzione. Tecnici di teatro formati PES/PAV | 1 | 4 | X | -- | 1 | 4 | X |
AREA PALCOSCENICO | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di apparecchiature elettriche | Elettrocuzione, folgorazione | Utilizzo di apparecchiature a norma marcate CE. Formazione PES/PAV per i tecnici di teatro. Verifica periodica messa a terra. | -- | 1 | 3 | X | Mantenere in efficienza gli interruttori e le prese, mantenere ordinati i cavi | 1 | 3 | X | ||||||
Presenza di cavi, prolunghe e ciabatte | Inciampi, cadute | Presenza di guaine e canaline raccogli-cavi | -- | 2 | 1 | X | Evitare se possibile l’uso eccessivo di prolunghe e ciabatte, mantenere ordinati i cavi evitando fili volanti | 2 | 1 | X | ||||||
Alterazione della qualità dell’aria | Patologie di varia entità alle vie respiratorie | Idonea segnaletica sul divieto di fumo. Presenza di filtri nell’impianto di condizionamento. | -- | 2 | 1 | X | Rispettare il divieto di fumo. Pulizia periodica dei filtri | 2 | 1 | X |
AREA PALCOSCENICO | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di materiale combustibile | Sviluppo di un principio di incendio | Impianto elettrico a norma e assenza di fili scoperti. Presenza di presidi antincendio | -- | 1 | 4 | X | Rispettare il divieto di fumo, non posizionare carta vicino alle apparecchiature elettriche. Se tecnicamente possibile non usare fiamme libere | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di materiale depositato/accatastato a terra | Cadute a terra, inciampi o scivolamenti con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati informati sul rischio e dotati di opportuni DPI. | Scarpe antinfortunistiche | 2 | 1 | X | Tenere l’area in ordine il più possibile. Camminare con prudenza. Sgombero dell’area da materiale superfluo, pulizia periodica | 2 | 1 | X | ||||||
Presenza di sedie, tavoli, scrivanie, cassetti, scaffalature | Urti, contusioni di lieve entità | I lavoratori sono informati sul rischio | -- | 2 | 1 | X | Non lasciare aperti cassetti / ante / porte; lasciare ordinato il proprio posto di lavoro, depositare il materiale negli appositi spazi | 2 | 1 | X | ||||||
Presenza di quadri elettrici e materiale elettrico | Elettrocuzione, folgorazione | Quadri elettrici a norma ed impianto elettrico con dichiarazione di conformità e posa a regola d’arte. Formazione PES/PAV per i tecnici di teatro. Verifica periodica messa a terra | 1 | 3 | X | Mantenere chiusi i quadri elettrici. | 1 | 3 | X |
AREA PALCOSCENICO | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di aree sopra i 2 metri di altezza (ballatoio, graticcio, aperture di carico/scarico) / utilizzo di scale (anche portatili) | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio e dotati di opportuni DPI (corso lavori in quota e uso dpi 3° categoria). Ballatoio e scale di accesso sono dotati di corrimano e parapetti. Vengono usate scale portatili a norma, e in caso di lavori a quota oltre i 2 m vengono usati DPI di 3° categoria e le attività vengono svolte almeno da 2 operatori. L’accesso ai graticci (ove presenti) è consentito ai soli tecnici di teatro. I graticci presentano cartellonistica recante la portata massima (mediamente 100-150 Kg/m2 a seconda del teatro) Solo al Teatro Xxxxxx di Forlì è presente apertura su parete verso l’esterno, per il carico/scarico materiali con uso di paranco su gru a bandiera; per tali operazioni il tecnico usa imbragatura con cordino collegato a punti di ancoraggio sulle pareti ed è inoltre presente cartellonistica specifica sul rischio e l’obbligo di uso di DPI anticaduta. | Scarpe antinfortunistiche DPI anticaduta Casco protettivo | 1 | 4 | X | Scendere / salire le scale con prudenza, utilizzando anche il corrimano | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di buca sotto palcoscenico per carico materiali (solo teatro Masini (Faenza) e Xxxxxxx, (Bagnacavallo). | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio. All’apertura della buca vengono disposti appositi mantegni/parapetti intorno alla buca stessa per evitare il rischio caduta. E’ presente cartellonistica sul rischio caduta. | Scarpe antinfortunistiche | 1 | 4 | X | Mantenimento dei parapetti per tutta la durata dell’apertura della buca. Mantenimento della cartellonistica indicante il rischio. | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza carichi sospesi e mezzi di sollevamento (americane, paranchi, gru a bandiera, montacarichi) | Caduta di materiali dall’alto, con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati dotati di opportuni DPI. I lavoratori sono stati formati e addestrati all’uso di paranchi, gru a bandiera e montacarichi. I motori di sollevamento delle americane vengono periodicamente verificati. Sono presenti cartelli specifici sul rischio “carichi sospesi”. I mezzi di sollevamento vengono utilizzati solo da personale formato e sono presenti cartelli di divieto d’uso a personale non autorizzato. | Scarpe antinfortunistiche Casco di protezione | 1 | 4 | X | Mantenersi distanti durante le operazioni di carico e scarico, senza sostare sotto l’area del carico. | 1 | 4 | X |
AREA PALCOSCENICO | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di piano palcoscenico inclinato con pendenze fino al 7% | Cadute, inciampi, scivolamenti con traumi/lesioni di varie entità | I lavoratori sono stati informati sul rischio. I lavoratori sono stati dotati di opportuni DPI | Scarpe antinfortunistiche | 2 | 1 | X | -- | 2 | 1 | X | ||||||
Presenza di rumore | Disturbi uditivi ed extra uditivi da rumore | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio e dotati di opportuni DPI che devono utilizzare durante lo svolgimento di attività rumorose | Otoprotettori | 1 | 2 | X | Utilizzare i DPI assegnati. | 1 | 2 | X | ||||||
Presenza di palcoscenico a quota 100-200 cm di altezza rispetto al piano di calpestio (livello platea) | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono formati / informati sul rischio. Durante le attività lavorative sul palcoscenico vengono sempre usate scarpe antinfortunistiche. | Scarpe antinfortunistiche | 1 | 4 | X | Mantenere le distanze di sicurezza dal bordo del palcoscenico | 1 | 4 | X | ||||||
Sviluppo di un principio di incendio | Bruciature, ustioni, lesioni di varia gravità. Soffocamento | I lavoratori sono stati informati e formati su come comportarsi in caso di emergenza. In tutti i teatri vige il divieto di fumo e sono presenti appositi cartelli di divieto. I teatri sono soggetti a certificato di prevenzione incendi che vengono periodicamente rinnovati. Sono presenti presidi antincendio (estintori, idranti ecc..) opportunamente distribuiti su tutti i teatri. | -- | 1 | 4 | X | Rispetto del divieto di fumo e di uso di fiamme libere | 1 | 4 | X |
INTERO TEATRO (VARIE ZONE) | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nell’area | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Alterazione della qualità dell’aria | Patologie di varia entità alle vie respiratorie | Idonea segnaletica sul divieto di fumo. Presenza di filtri nell’impianto di condizionamento. | -- | 1 | 1 | X | Effettuare ricambi di aria, rispettare il divieto di fumo. Pulizia periodica dei filtri | 1 | 1 | X | ||||||
Presenza di scale | Cadute con conseguenti traumi / lesioni di varia entità | Adeguati corrimano | -- | 1 | 2 | X | Dotare le scale di bande antiscivolo se tecnicamente possibile | 1 | 2 | X | ||||||
Presenza di zone poste a quote oltre i 2 m di altezza (palchi, gallerie, loggioni) rispetto al piano terra. | Cadute con conseguenti traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono formati / informati sul rischio. I lavoratori possono avere necessità di effettuare lavorazioni su palchi, gallerie e loggioni che presentano opportune parapettature. Durante le lavorazioni presso tali zone vengono sempre usate scarpe antinfortunistica. | Scarpe antinfortunistica | 1 | 4 | X | Utilizzo dei DPI assegnati | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di quadri elettrici | Elettrocuzione, folgorazione | Nelle varie aree dei teatri, accessibili anche dal pubblico, sono presenti quadri elettrici che vengono mantenuti chiusi ed il loro accesso/utilizzo è consentito solo ai tecnici. I tecnici sono stati formati PES/PAV. Quadri elettrici a norma ed impianto elettrico con dichiarazione di conformità. | 1 | 3 | X | Mantenere chiusi i quadri elettrici. | 1 | 3 | X |
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI | Pagina 45 di 86 | |
Valutazione dei Rischi | Cap.5 |
5.3. Valutazione dei rischi per mansione
Viene di seguito riportato l’elenco dei rischi per mansione individuati all’interno dell’azienda.
I rischi di mansione a maggiore criticità sono quelli legati alla non conformità delle macchine, alla mancanza di DPI, all’uso non corretto di tali DPI e all’utilizzo di particolari sostanze. I rischi a minor criticità risultano dalla contemporanea presenza di conformità delle macchine e dell’ambiente di lavoro ed in genere sono legati al tipo di lavorazione svolta, alla mancanza di procedure scritte, alla disattenzione dell’operatore e ad una carenza del processo formativo e/o informativo dei lavoratori.
Nelle tabelle sottostanti, che riportano i rischi per mansione, vi sono dei fattori di pericolo che vengono individuati in entrambi le analisi (es. una carenza specifica all’impianto elettrico, è un rischio che riguarda sia l’area in cui si è rilevata la mancanza, sia l’operatore che in tale area viene ad operare per svolgere la propria mansione).
Per alcune situazioni si è riscontrata, oltre alla totale conformità normativa, una situazione ottimale per quanto riguarda la sicurezza e il comfort del lavoratore. In questi casi non si è indicato un livello di rischio, ma si è voluto segnalare la situazione suggerendo comunque la presenza di un rischio residuo, che non potrà mai essere eliminato, in quanto legato al tipo di lavorazione e dovuto al possibile verificarsi di eventi non prevedibili, né controllabili.
Documento redatto in collaborazione con Xxxxxx xxxx
IMPIEGATI AMMINISTRATIVI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | P r o b a b. | D a n n o | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | P r o b a b . | D a n n o | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Utilizzo di sedie, tavoli, scrivanie, cassetti, scaffalature | Urti, contusioni di lieve entità | Il personale è stato informato / formato sul rischio Corretto posizionamento delle attrezzature di lavoro e ottimizzazione degli spazi | -- | 2 | 1 | X | Non lasciare aperti cassetti o ante di mobili, lasciare ordinato il proprio posto di lavoro, non depositare materiale nelle corsie di passaggio | 2 | 1 | X | ||||||
Uso di attrezzatura d’ufficio (forbici, puntatrici, spuntatrici, ecc.) | Punture, tagli, abrasioni | Il personale è stato informato / formato sul rischio. Attrezzature e utensili a norma | -- | 1 | 2 | X | Prestare attenzione | 1 | 2 | X | ||||||
Alterazione della qualità dell’aria | Irritazioni alle vie respiratorie, disagio per i non fumatori | Il personale è stato informato / formato sul rischio | -- | 1 | 1 | X | Evitare di fumare in ufficio. Eseguire ricambi dell’aria | 1 | 1 | X | ||||||
Movimentazione materiale d’ufficio | Inciampo, caduta, movimento brusco con possibilità di strappi e distorsioni | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | -- | 1 | 2 | X | Limitare il peso dei carichi sollevati ed eseguire l’operazione in modo corretto. In caso si carichi molto pesanti, effettuare il sollevamento mediante più addetti o utilizzare mezzi di sollevamento (es. carrellini) | 1 | 2 | X | ||||||
Pericolo standard nell’utilizzo delle apparecchiature elettriche | Elettrocuzione con danni di varia entità: fibrillazione, arresto cardiaco, ustioni | Il personale è stato informato / formato sul rischio. Impianti a norma Canalette rigide a protezione di cavi e prolunghe. Verifica periodica messa a terra | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Eventuale posizione non ergonomica nello svolgimento della propria attività | Problemi legati alla postura. Rigidità muscolare, Disturbi alla schiena e agli arti | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | -- | 1 | 2 | X | Mantenere una postura adeguata durante lo svolgimento della propria attività. Non effettuare movimenti bruschi | 1 | 2 | X | ||||||
Sostituzione dei toner in stampanti e fotocopiatrici | Contatto con toner, inalazione di polveri, irritazioni cutanee | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | Guanti | 2 | 1 | X | Fare attenzione, seguire le istruzioni riportate sulle confezioni, recuperare le schede di sicurezza | 2 | 1 | X |
IMPIEGATI AMMINISTRATIVI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | P r o b a b. | D a n n o | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | P r o b a b . | D a n n o | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | L1 | L2 | L3 | L4 | |||||
Cadute in piano: inciampi, scivolamenti. | Traumi e contusioni di varia entità. | Il personale è stato informato / formato sul rischio | -- | 2 | 1 | X | Fare attenzione e mantenere ordinati gli spazi di lavoro (in particolare mantenere chiusi sportelli e cassetti). | 1 | 1 | X | ||||||
Uso del videoterminale | Affaticamento (astenopia) all’apparato visivo, radiazioni non ionizzanti, stress psicofisico. | Il personale è stato informato / formato sul rischio. Tutti gli impiegati amministrativi utilizzano il videoterminale per un tempo inferiore alle 20 ore settimanali. Le postazioni di lavoro al videoterminale risultano ergonomiche. | -- | 1 | 2 | X | Rispettare le pause lavorative. Posizionare il monitor in modo adeguato rispetto alle fonti di luce, effettuare pause di recupero. | 1 | 2 | X | ||||||
Scorretta regolazione dell’illuminazione naturale/artificiale | Disturbi all’apparato visivo, stanchezza visiva. | Il personale è stato informato / formato sul rischio | -- | 1 | 2 | X | Regolare i dispositivi oscuranti delle aperture finestrate per evitare eccessivo soleggiamento / presenza di riflessi sugli schermi dei computer. Orientare correttamente gli schermi rispetto alle sorgenti luminose. | 1 | 2 | X | ||||||
Incidenti, investimenti per spostamenti occasionali con automezzi | Traumi anche molto gravi | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | -- | 1 | 2 | X | Guidare con prudenza. Rispettare il codice della strada. | 1 | 2 | X | ||||||
Potenziale esposizione al rischio stress lavoro correlato | Disturbi psicologici quali manifestazioni di stress, irritabilità, ecc. | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio. Pianificata valutazione del rischio specifica. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X |
ADDETTI BIGLIETTERIA | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Utilizzo di sedie, tavoli, scrivanie, cassetti, scaffalature | Urti, contusioni di lieve entità | Il personale è stato informato / formato sul rischio Corretto posizionamento delle attrezzature di lavoro e ottimizzazione degli spazi | -- | 2 | 1 | X | Non lasciare aperti cassetti o ante di mobili, lasciare ordinato il proprio posto di lavoro, non depositare materiale nelle zone di passaggio | 2 | 1 | X | ||||||
Uso di attrezzatura d’ufficio (forbici, puntatrici, spuntatrici, ecc.) | Punture, tagli, abrasioni | Il personale è stato informato / formato sul rischio .Attrezzature e utensili a norma | -- | 1 | 2 | X | Prestare attenzione | 1 | 2 | X | ||||||
Alterazione della qualità dell’aria | Irritazioni alle vie respiratorie, disagio per i non fumatori | Il personale è stato informato / formato sul rischio | -- | 1 | 1 | X | Evitare di fumare in ufficio. Eseguire ricambi dell’aria | 1 | 1 | X | ||||||
Movimentazione materiale d’ufficio | Inciampo, caduta, movimento brusco con possibilità di strappi e distorsioni | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | -- | 1 | 2 | X | Limitare il peso dei carichi sollevati ed eseguire l’operazione in modo corretto. In caso si carichi molto pesanti, effettuare il sollevamento mediante più addetti o utilizzare mezzi di sollevamento (es. carrellini) | 1 | 2 | X | ||||||
Pericolo standard nell’utilizzo delle apparecchiature elettriche | Elettrocuzione con danni di varia entità: fibrillazione, arresto cardiaco, ustioni | Il personale è stato informato / formato sul rischio. Impianti a norma. Canalette rigide a protezione di cavi e prolunghe. Verifica periodica messa a terra | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Eventuale posizione non ergonomica nello svolgimento della propria attività | Problemi legati alla postura. Rigidità muscolare, Disturbi alla schiena e agli arti | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Sostituzione dei toner in stampanti e fotocopiatrici | Contatto con toner, inalazione di polveri, irritazioni cutanee | Il personale è stato informato / formato sul rischio. | Guanti | 2 | 1 | X | Fare attenzione, seguire le istruzioni riportate sulle confezioni, recuperare le schede di sicurezza | 2 | 1 | X |
ADDETTI BIGLIETTERIA | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Scorretta regolazione dell’illuminazione naturale/artificiale | Disturbi all’apparato visivo, stanchezza visiva. | Il personale è stato informato / formato sul rischio | -- | 1 | 2 | X | Regolare i dispositivi oscuranti delle aperture finestrate per evitare eccessivo soleggiamento / presenza di riflessi sugli schermi dei computer. Orientare correttamente gli schermi rispetto alle sorgenti luminose. | 1 | 2 | X | ||||||
Cadute in piano: inciampi, scivolamenti. | Traumi e contusioni di varia entità. | Il personale è stato informato / formato sul rischio | -- | 2 | 1 | X | Fare attenzione e mantenere ordinati gli spazi di lavoro (in particolare mantenere chiusi sportelli e cassetti). | 1 | 1 | X | ||||||
Uso del videoterminale | Affaticamento (astenopia) all’apparato visivo, radiazioni non ionizzanti, stress psicofisico. | Il personale è stato informato / formato sul rischio. Tutti gli addetti biglietteria utilizzano il videoterminale per un tempo inferiore alle 20 ore settimanali. Le postazioni di lavoro al videoterminale risultano ergonomiche. | -- | 2 | 2 | X | Rispettare le pause lavorative. Posizionare il monitor in modo adeguato rispetto alle fonti di luce, effettuare pause di recupero. | 1 | 2 | X | ||||||
Potenziale esposizione al rischio stress lavoro correlato | Disturbi psicologici quali manifestazioni di stress, irritabilità, ecc. | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio. Pianificata valutazione del rischio specifica. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X |
ADDETTI BIGLIETTERIA | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Rapporti con clienti problematici/aggressivi | Stress psicofisico, aggressioni | Fare pause, mantenere la calma e chiedere aiuto ai colleghi | / | 1 | 2 | X | Allertare le forze dell’ordine | 1 | 2 | X |
TECNICI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Uso di mezzi di sollevamento (paranchi, gru a bandiera, montacarichi) e presenza di americane con carichi appesi | Caduta di materiali dall’alto, con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati dotati di opportuni DPI. I lavoratori sono stati formati e addestrati all’uso di paranchi, gru a bandiera e montacarichi. I motori di sollevamento delle americane vengono periodicamente verificati. Sono presenti cartelli specifici di avvertimento “carichi sospesi”. I mezzi di sollevamento vengono utilizzati solo da personale formato e sono presenti cartelli di divieto d’uso a personale non autorizzato. | Scarpe antinfortunistiche Casco di protezione | 1 | 4 | X | Mantenersi distanti durante le operazioni di carico e scarico, senza sostare sotto l’area del carico. | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di quadri elettrici e uso di attrezzature elettriche | Elettrocuzione, folgorazione, sviluppo principio di incendio | I vari quadri elettrici ed attrezzature presenti risultano a norma e per l’impianto elettrico è presente la dichiarazione di conformità e posa a regola d’arte. Tutti i tecnici di teatro risultano formati PES/PAV. Presenza di adeguati mezzi estinguenti. Verifica periodica messa a terra | -- | 1 | 4 | X | Mantenere chiusi i quadri elettrici. | 1 | 4 | X |
TECNICI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Lavori in altezza per presenza di aree sopra i 2 metri (ballatoio, graticcio, buca/aperture di carico/scarico, galleria, palchi, loggione, palcoscenico) e utilizzo di scale (anche portatili) | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio e dotati di opportuni DPI. Ballatoio, galleria, palchi, loggione e le relative scale di accesso sono dotati di corrimano e parapetti. Vengono usate scale portatili a norma, e in caso di lavori a quota oltre i 2 m vengono usati DPI di 3° categoria e le attività vengono svolte almeno da 2 operatori. L’accesso ai graticci (ove presenti) è consentito ai soli tecnici di teatro. I graticci presentano cartellonistica recante la portata massima (mediamente 100-150 Kg/m2 a seconda del teatro) Solo al Teatro Xxxxxx di Forlì è presente apertura su parete verso l’esterno, per il carico/scarico materiali con uso di paranco su gru a bandiera; per tali operazioni il tecnico usa imbragatura con cordino collegato a punti di ancoraggio sulle pareti interne ed è inoltre presente cartellonistica specifica sul rischio e l’obbligo di uso di DPI anticaduta. Attività ad esclusiva cura di personale formato. Le buche dei palcoscenici (ove presenti), quando aperte vengono protette con appositi parapetti (mantegni). | Scarpe antinfortunistiche DPI anticaduta. Casco | 1 | 4 | X | Scendere / salire le scale con prudenza, utilizzando anche il corrimano. Mantenimento dei parapetti per tutta la durata dell’apertura della buca. Mantenimento della cartellonistica indicante il rischio. | 1 | 4 | X | ||||||
Presenza di zone poco illuminate | Cadute, inciampi con traumi di varia entità | Presenza di luci o dispositivi indicatori nelle zone poco illuminate (anche durante gli spettacoli) | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Eventuale esposizione al rumore | Disturbi uditivi ed extra uditivi da rumore | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio e dotati di opportuni DPI che devono utilizzare durante lo svolgimento di attività rumorose | Otoprotettori | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Movimentazione materiale | Strappi, contusioni, rischi dorso lombari | Fare attenzione, accompagnare con le gambe il sollevamento dei carichi. Sollevamento di carichi pesanti in due operatori o con l’ausilio di dispositivi meccanici. | Guanti da lavoro Scarpe antinfortunistica | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X |
TECNICI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Attività svolta su palcoscenico o allestimenti scenici a quote fino a 2 m oltre piano di calpestio | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | Informazione sul rischio. | -- | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X | ||||||
Potenziale esposizione al rischio stress lavoro correlato | Disturbi psicologici quali manifestazioni di stress, irritabilità, ecc. | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio. Pianificata valutazione del rischio specifica. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Uso saltuario di sostanze chimiche | Dermatiti, irritazione alle mani | Fare attenzione, indossare i DPI, recuperare le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati. | Guanti da lavoro/protettivi | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X |
TECNICI DI TOURNEE | ||||||||||||||||
Xxxxxxxx rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di quadri elettrici e uso di attrezzature elettriche | Elettrocuzione, folgorazione, sviluppo principio di incendio | I vari quadri elettrici ed attrezzature presenti risultano a norma e per l’impianto elettrico è presente la dichiarazione di conformità e posa a regola d’arte. Tutti i tecnici di teatro risultano formati PES/PAV. Presenza di adeguati mezzi estinguenti. Verifica periodica messa a terra | -- | 1 | 4 | X | Mantenere chiusi i quadri elettrici. | 1 | 4 | X | ||||||
Attività svolta su palcoscenico o allestimenti scenici a quote fino a 2 m oltre piano di calpestio | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | Informazione sul rischio. | -- | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X | ||||||
Spostamenti con automezzi aziendali | Traumi anche molto gravi | Il personale è stato informato / formato sul rischio. È prevista la manutenzione periodica dei mezzi. | -- | 1 | 3 | X | Guidare con prudenza. Rispettare il codice della strada | 1 | 3 | X |
TECNICI DI TOURNEE | ||||||||||||||||
Xxxxxxxx rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Lavori in altezza per presenza di aree sopra i 2 metri (ballatoio, graticcio, buca/aperture di carico/scarico, galleria, palchi, loggione, palcoscenico) e utilizzo di scale (anche portatili) | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio e dotati di opportuni DPI. Ballatoio, galleria, palchi, loggione e le relative scale di accesso sono dotati di corrimano e parapetti. Vengono usate scale portatili a norma, e in caso di lavori a quota oltre i 2 m vengono usati DPI di 3° categoria e le attività vengono svolte almeno da 2 operatori. L’accesso ai graticci (ove presenti) è consentito ai soli tecnici di teatro. I graticci presentano cartellonistica recante la portata massima (mediamente 100-150 Kg/m2 a seconda del teatro) Solo al Teatro Xxxxxx di Forlì è presente apertura su parete verso l’esterno, per il carico/scarico materiali con uso di paranco su gru a bandiera; per tali operazioni il tecnico usa imbragatura con cordino collegato a punti di ancoraggio sulle pareti interne ed è inoltre presente cartellonistica specifica sul rischio e l’obbligo di uso di DPI anticaduta. Attività ad esclusiva cura di personale formato. Le buche dei palcoscenici (ove presenti), quando aperte vengono protette con appositi parapetti (mantegni). | Scarpe antinfortunistiche DPI anticaduta. Casco | 1 | 4 | X | Scendere / salire le scale con prudenza, utilizzando anche il corrimano. Mantenimento dei parapetti per tutta la durata dell’apertura della buca. Mantenimento della cartellonistica indicante il rischio. | 1 | 4 | X | ||||||
Eventuale esposizione al rumore | Disturbi uditivi ed extra uditivi da rumore | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio e dotati di opportuni DPI che devono utilizzare durante lo svolgimento di attività rumorose | Otoprotettori | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Movimentazione materiale | Strappi, contusioni, rischi dorso lombari | Fare attenzione, accompagnare con le gambe il sollevamento dei carichi. Sollevamento di carichi pesanti in due operatori. | Guanti da lavoro Scarpe antinfortunistica | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X | ||||||
Potenziale esposizione al rischio stress lavoro correlato | Disturbi psicologici quali manifestazioni di stress, irritabilità, ecc. | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio. Pianificata valutazione del rischio specifica. | -- | 2 | 2 | X | -- | 2 | 2 | X | ||||||
Uso saltuario di sostanze chimiche | Dermatiti, irritazione alle mani | Fare attenzione, indossare i DPI, recuperare le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati. | Guanti da lavoro/protettivi | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X |
TECNICI DI TOURNEE | ||||||||||||||||
Xxxxxxxx rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Presenza di zone poco illuminate | Cadute, inciampi con traumi di varia entità | Presenza di luci o dispositivi indicatori nelle zone poco illuminate (anche durante gli spettacoli) | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | |||||||
Attività svolta presso altri teatri non gestititi da Accademia Perduta Romagna Teatri. | Rischi vari | Attività di coordinamento con il personale referente. | 1 | 2 | X | 1 | 2 | X |
ATTORI | ||||||||||||||||
Pericolo rilevato nella mansione | Conseguenze potenziali | Misure di prevenzione e protezione attuate | Dispositivi di protezione individuali adottati | Probab. | Danno | Livello di rischio | Misure di prevenzione e protezione da attuare per garantire il miglioramento del livello di sicurezza | Probab. | Danno | Livello di rischio residuo | ||||||
P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | P | D | X0 | X0 | X0 | X0 | |||||
Spostamenti con automezzi | Traumi anche molto gravi | Il personale è stato informato / formato sul rischio. È prevista la manutenzione periodica dei mezzi. | -- | 1 | 3 | X | Guidare con prudenza. Rispettare il codice della strada | 1 | 3 | X | ||||||
Uso della voce per gli spettacoli teatrali | Irritazione alle corde vocali, laringiti | Formazione professionale all’uso della voce. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Attività svolta su palcoscenico o allestimenti scenici a quote fino a 2 m oltre piano di calpestio | Rischio di caduta dall’alto con traumi / lesioni di varia entità | Informazione sul rischio. | -- | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X | ||||||
Movimentazione materiale | Strappi, contusioni, rischi dorso lombari | Fare attenzione, accompagnare con le gambe il sollevamento dei carichi. Sollevamento di carichi pesanti in due operatori. | Guanti da lavoro Scarpe antinfortunistica | 1 | 3 | X | -- | 1 | 3 | X | ||||||
Potenziale esposizione al rischio stress lavoro correlato | Disturbi psicologici quali manifestazioni di stress, irritabilità, ecc. | I lavoratori sono stati formati / informati sul rischio. Pianificata valutazione del rischio specifica. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Presenza di zone poco illuminate | Cadute, inciampi con traumi di varia entità | Presenza di luci o dispositivi indicatori nelle zone poco illuminate (anche durante gli spettacoli) | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X | ||||||
Attività svolta presso altri teatri non gestititi da Accademia Perduta Romagna Teatri. | Rischi vari | Attività di coordinamento con il personale referente. | -- | 1 | 2 | X | -- | 1 | 2 | X |
5.4. Valutazione del rischio differenza di genere
Fra il personale di Accademia Perduta Romagna Teatri sono presenti sia uomini che donne suddivisi in base alla mansione svolta. Non si segnalano problematiche relativamente a questo tipo di rischio.
5.5. Valutazione del rischio differenza d’età e diverse abilità
L'azienda si preoccupa di affidare i compiti e le mansioni tenendo in considerazione la formazione di base (laurea, diploma), eventuali specializzazioni, formazioni ed esperienze di lavoro precedentemente acquisite, integrandole con la formazione e l'addestramento richiesto dal compito affidato.
L'azienda nell'affidare i compiti tiene conto delle caratteristiche fisiche, dell'età e dell'abilità degli operatori.
Per i lavoratori, l’unico fattore per il quale si valuta potenzialmente presente un incremento dell’indice di rischio dovuto alla differenza di età, è la movimentazione manuale del carico, per la quale si ricordano i valori limite raccomandati, ovvero 25 kg per uomini tra 18-45 anni e 20 kg per gli uomini con più di 45 anni o meno di 18 anni, 20 Kg per donne tra i 18- 45 anni e 15 kg per le donne con più di 45 anni o meno di 18 anni.
5.6. Valutazione del rischio per tipologia contrattuale
Presso Accademia Perduta Romagna teatri sono presenti lavoratori con varie tipologie di contratto (indeterminato, determinato, part-time).
Al momento non si segnalano rischi legati alla specifica tipologia contrattuale.
5.7. Valutazione del rischio provenienza da altro paese
L'azienda in fase di assunzione verifica che il lavoratore di provenienza culturale diversa comprenda l'italiano parlato al fine di poter apprendere in fase di informazione, formazione e addestramento le procedure di sicurezza aziendali. In caso contrario prende in considerazione la formazione degli addetti in una lingua a loro comprensibile limitando il rischio.
5.8. Valutazione rischio incendio e classificazione azienda
I criteri adottati per la valutazione dei rischi sono quelli indicati dalle linee guida del D.M. 10/3/98 e si articola nelle seguenti fasi:
a) individuazione di ogni pericolo di incendio (p.e. sostanze facilmente combustibili e infiammabili, sorgenti di innesco, situazioni che possono determinare la facile propagazione dell'incendio)
b) individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio
c) eliminazione o riduzione dei pericoli di incendio
d) valutazione del rischio residuo di incendio
e) verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui di incendio.
La valutazione dei rischi di incendio deve consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro.
Questi provvedimenti comprendono:
• la prevenzione dei rischi;
• l'informazione dei lavoratori e delle altre persone presenti;
• la formazione dei lavoratori;
• le misure tecnico - organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari. Per i luoghi di lavoro frequentati dai lavoratori di Accademia Perduta Romagna Teatri è
stato valutato un rischio incendio di livello MEDIO. Tutti i teatri sono soggetti a certificato di prevenzione incendi (CPI) ai sensi del D.M. 151/2011.
Si rimanda alla valutazione del rischio incendio specifica conservata in azienda.
5.9. Valutazione rischio chimico
5.9.1. Premessa
Il Decreto Legislativo del 09 aprile 2008 n. 81 al titolo IX determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che derivano, o possono derivare, dagli effetti di agenti chimici presenti sul luogo di lavoro o come risultato di ogni attività lavorativa che comporti la presenza di agenti chimici.
Le disposizioni individuate dal provvedimento si applicano a tutti gli agenti chimici pericolosi che sono presenti sul luogo di lavoro, ivi compresi gli agenti cancerogeni, e al trasporto di agenti chimici pericolosi fatte salve le disposizioni specifiche già esistenti in materia.
Le disposizioni non si applicano alle attività comportanti esposizione ad amianto che vengono disciplinate dal Capo III del D.Lgs. 81/08.
Sono classificati come agenti chimici pericolosi (art. 222):
• agenti chimici che soddisfano i criteri di classificazione come pericolosi in una delle classi di pericolo fisico o di pericolo per la salute di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, indipendentemente dal fatto che tali agenti chimici siano classificati nell'ambito di tale regolamento;
• agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi ai sensi dell’art. 222 D. Lgs. 81/08, lettera b), numero 1), comportano un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale di cui all'Allegato XXXVIII
Sono escluse le sostanze e i preparati pericolosi solo per l’ambiente.
La valutazione dei rischi viene effettuata tenendo conto delle proprietà pericolose degli agenti chimici, delle informazioni fornite dal produttore o dal fornitore tramite le schede di sicurezza, del livello, del tipo e della durata dell’esposizione, delle circostanze in cui viene svolto il lavoro.
Altro parametro preso in considerazione per una corretta valutazione dei rischi è il "valore limite di esposizione professionale" definito come il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell’aria all’interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento e il valore limite biologico.
Il decreto, all’art. 224, comma 2, introduce il concetto di "rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori" in presenza del quale il datore di lavoro non è obbligato ad attuare le misure specifiche di protezione e prevenzione e la sorveglianza sanitaria ma solo misure e principi generali come la corretta progettazione e organizzazione dei sistemi di lavoro, la fornitura di attrezzature idonee, la riduzione al minimo del numero di lavoratori esposti, misure igieniche appropriate, la riduzione al minimo delle quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro.
I lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3 per i quali la valutazione del rischio non abbia evidenziato un rischio “basso per la sicurezza e irrilevante per la salute” sono sottoposti a sorveglianza sanitaria (art. 229). La sorveglianza sanitaria in questi casi viene effettuata:
• prima di adibire il lavoratore alla mansione;
• periodicamente (di norma una volta all’anno, salvo diverse indicazioni del medico aziendale);
• all’atto della cessazione del rapporto di lavoro.
Nella tabella seguente vengono riportati gli adempimenti a cui sono soggette le aziende in relazione alla classificazione del rischio:
Classe di Rischio | Adempimenti |
Basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori | ▪ Valutazione preliminare prima di iniziare l’attività ▪ Valutazione dei rischi ▪ Adozione di misure di prevenzione ▪ Informazione e formazione dei lavoratori |
Non basso per la sicurezza e rilevante per la salute dei lavoratori | ▪ Misure specifiche di protezione e prevenzione ▪ Disposizioni in caso di incidenti e emergenze ▪ Informazione e formazione dei lavoratori ▪ Sorveglianza sanitaria ▪ Cartelle sanitarie di rischio |
5.9.2. La classificazione secondo il regolamento CLP
La classificazione secondo il regolamento CLP prevede a sua volta l’individuazione di diverse Classi di pericolo (nella fattispecie 16 per i pericoli fisici, 10 per quelli per la salute e 2 per l’ambiente) e delle categorie di pericolo nonché dei corrispondenti pittogrammi, come indicato di seguito:
Pittogramma | Classe di pericolo e Categoria di Pericolo |
Sezione 2.1 - Esplosivi instabili; Esplosivi delle divisioni 1.1, 1.2, 1.3 e 1.4 Sezione 2.8 - Sostanze e miscele autoreattive, tipi A e B Sezione 2.15 - Perossidi organici, tipi A e B | |
Sezione 2.2 - Gas infiammabili, categoria di pericolo 1 Sezione 2.3 - Aerosol infiammabili, categorie di pericolo 1 e 2 Sezione 2.6 - Liquidi infiammabili, categorie di pericolo 1, 2 e 3 Sezione 2.7 - Solidi infiammabili, categorie di pericolo 1 e 2 Sezione 2.8 - Sostanze e miscele autoreattive, tipi B, C, D, E, F Sezione 2.9 - Liquidi piroforici, categoria di pericolo 1 Sezione 2.10 - Solidi piroforici, categoria di pericolo 1 Sezione 2.11 - Sostanze e miscele autoriscaldanti, categorie di pericolo 1 e 2 Sezione 2.12 - Sostanze e miscele che a contatto con l’acqua emettono gas infiammabili, categorie di pericolo 1, 2 e 3 Sezione 2.15 - Perossidi organici, tipi B, C, D, E, F |
Pittogramma | Classe di pericolo e Categoria di Pericolo |
Sezione 2.4 - Gas comburenti, categoria di pericolo 1 Sezione 2.13 - Liquidi comburenti, categorie di pericolo 1, 2 e 3 Sezione 2.14 - Solidi comburenti, categorie di pericolo 1, 2 e 3 | |
Sezione 2.5 - Gas sotto pressione: Gas compressi; Gas liquefatti; Gas liquefatti refrigerati; Gas disciolti. | |
Sezione 2.16 - Corrosivo per i metalli, categoria di pericolo 1 Sezione 3.2 - Corrosione cutanea, categorie di pericolo 1A, 1B e 1C Sezione 3.3 - Gravi lesioni oculari, categoria di pericolo 1 | |
Sezione 3.1 - Tossicità acuta (per via orale, per via cutanea, per inalazione), categorie di pericolo 1, 2 e 3 | |
Sezione 3.1 - Tossicità acuta (per xxx xxxxx, xxx xxx xxxxxxx, xxx xxxxxxxxxx), xxxxxxxxx di pericolo 4 Sezione 3.2 - Irritazione cutanea, categoria di pericolo 2 Sezione 3.3 - Irritazione oculare, categoria di pericolo 2 Sezione 3.4 - Sensibilizzazione cutanea, categoria di pericolo 1 Sezione 3.8 - Tossicità specifica per organi bersaglio – esposizione singola, categoria di pericolo 3 Irritazione delle vie respiratorie Narcosi | |
Sezione 3.4 - Sensibilizzazione delle vie respiratorie, categoria di pericolo 1 Sezione 3.5 - Mutagenicità sulle cellule germinali, categorie di pericolo 1A, 1B e 2 Sezione 3.6 - Cancerogenicità, categorie di pericolo 1A, 1B, 2 Sezione 3.7 - Tossicità per la riproduzione, categorie di pericolo 1A, 1B e 2 Sezione 3.8 - Tossicità specifica per organi bersaglio – esposizione singola, categorie di pericolo 1 e 2 Sezione 3.9 - Tossicità specifica per organi bersaglio – esposizione ripetuta, categorie di pericolo 1 e 2 Sezione 3.10 - Pericolo in caso di aspirazione, categoria di pericolo 1 | |
Sezione 4.1 Pericoloso per l’ambiente acquatico – pericolo acuto, categoria 1 – pericolo cronico, categorie 1 e 2 |
Pittogramma | Classe di pericolo e Categoria di Pericolo |
**** | pericolo fisico da confermare con prove |
Non è necessario un pittogramma | Sezione 2.1: Esplosivi della divisione 1.5 Sezione 2.1: Esplosivi della divisione 1.6 Sezione 2.2: Gas infiammabili, categoria di pericolo 2 Sezione 2.8: Sostanze e miscele autoreattive, tipo G Sezione 2.15: Perossidi organici, tipo G Sezione 3.7: Tossicità per la riproduzione, effetti sull’allattamento o attraverso l’allattamento, categoria di pericolo supplementare |
pericolo | |
attenzione |
Ciascuna classe di pericolo nonché categoria di pericolo è a sua volta caratterizzata da uno specifico codice come riportato di seguito:
Codice della Classe e Categoria di pericolo | Specifica | Avvertenza |
Acute Tox. 1 | Tossicità acuta Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Acute Tox. 1 (*) | Tossicità acuta Categoria di pericolo 1 (classificazione minima; va riservata un'attenzione particolare) | Pericolo |
Acute Tox. 2 | Tossicità acuta Categoria di pericolo 2 | Pericolo |
Acute Tox. 2 (*) | Tossicità acuta Categoria di pericolo 2 (classificazione minima; va riservata un'attenzione particolare) | Pericolo |
Acute Tox. 3 | Tossicità acuta Categoria di pericolo 3 | Pericolo |
Acute Tox. 3 (*) | Tossicità acuta Categoria di pericolo 3 (classificazione minima; va riservata un'attenzione particolare) | Pericolo |
Acute Tox. 4 | Tossicità acuta Categoria di pericolo 4 | Attenzione |
Acute Tox. 4 (*) | Tossicità acuta Categoria di pericolo 4 (classificazione minima; va riservata un'attenzione particolare) | Attenzione |
Aquatic Acute 1 | Pericoloso per l’ambiente acquatico - pericolo acuto, categoria 1 | Attenzione |
Aquatic Chronic 1 | Pericoloso per l’ambiente acquatico - pericolo cronico, categoria 1 | Attenzione |
Aquatic Chronic 2 | Pericoloso per l’ambiente acquatico - pericolo cronico, categoria 2 | - |
Aquatic Chronic 3 | Pericoloso per l’ambiente acquatico - pericolo cronico, categoria 3 | - |
Codice della Classe e Categoria di pericolo | Specifica | Avvertenza |
Aquatic Chronic 4 | Pericoloso per l’ambiente acquatico - pericolo cronico, categoria 4 | - |
Asp. Tox. 1 | Pericolo in caso di aspirazione Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Carc. 1A | Cancerogenicità Categoria di pericolo 1A | Pericolo |
Carc. 1B | Cancerogenicità Categoria di pericolo 1B | Pericolo |
Carc. 2 | Cancerogenicità Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Expl. **** | Esplosivo instabile (pericolo fisico da confermare con prove) | |
Expl. 1.1 | Esplosivo instabile Divisione 1.1 | Pericolo |
Expl. 1.1 (****) | Esplosivo instabile Divisione 1.1 (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Expl. 1.2 | Esplosivo instabile Divisione 1.2 | Pericolo |
Expl. 1.2 (****) | Esplosivo instabile Divisione 1.2 (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Expl. 1.3 | Esplosivo instabile Divisione 1.3 | Pericolo |
Expl. 1.3 (****) | Esplosivo instabile Divisione 1.3 (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Expl. 1.4 | Esplosivo instabile Divisione 1.4 | Attenzione |
Expl. 1.5 | Esplosivo instabile Divisione 1.5 | Pericolo |
Expl. 1.6 | Esplosivo instabile Divisione 1.6 | - |
Eye Dam. 1 | Lesioni oculari gravi/irritazione oculare Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Eye Irrit. 2 | Lesioni oculari gravi/irritazione oculare Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Flam. Aerosol 1 | Aerosol infiammabile Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Flam. Aerosol 2 | Aerosol infiammabile Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Flam. Gas 1 | Gas infiammabile Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Flam. Gas 2 | Gas infiammabile Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Flam. Liq. 1 | Liquido infiammabile Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Flam. Liq. 2 | Liquido infiammabile Categoria di pericolo 2 | Pericolo |
Flam. Liq. 3 | Liquido infiammabile Categoria di pericolo 3 | Attenzione |
Flam. Sol. 1 | Solido infiammabile Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Flam. Sol. 2 | Solido infiammabile Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Lact. | Tossicità per la riproduzione Categorie di pericolo relativa agli effetti sull’allattamento o attraverso la lattazione | - |
Codice della Classe e Categoria di pericolo | Specifica | Avvertenza |
Met. Corr.1 | Sostanza o miscela corrosiva per i metalli Categoria di pericolo 1 | Attenzione |
Muta. 1A | Mutagenicità sulle cellule germinali Categoria di pericolo 1A | Pericolo |
Muta. 1B | Mutagenicità sulle cellule germinali Categoria di pericolo 1B | Pericolo |
Muta. 2 | Mutagenicità sulle cellule germinali Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Org. Perox. A | Perossido organico Tipo A | Pericolo |
Org. Perox. A (****) | Perossido organico Tipo A (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Org. Perox. B | Perossido organico Tipo B | Pericolo |
Org. Perox. B (****) | Perossido organico Tipo B (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Org. Perox. C | Perossido organico Tipo C | Pericolo |
Org. Perox. C (****) | Perossido organico Tipo C (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Org. Perox. CD | Perossido organico Tipo C e D | Pericolo |
Org. Perox. D | Perossido organico Tipo D | Pericolo |
Org. Perox. D (****) | Perossido organico Tipo D (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Org. Perox. E | Perossido organico Tipo E | Attenzione |
Org. Perox. EF | Perossido organico Tipo E e F | Attenzione |
Org. Perox. F | Perossido organico Tipo F | Attenzione |
Org. Perox. G | Perossido organico Tipo G | - |
Ox. Gas 1 | Gas comburente Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Ox. Liq. 1 | Liquido comburente Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Ox. Liq. 2 | Liquido comburente Categoria di pericolo 2 | Pericolo |
Ox. Liq. 3 | Liquido comburente Categoria di pericolo 3 | Attenzione |
Ox. Sol. 1 | Solido comburente Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Ox. Sol. 2 | Solido comburente Categoria di pericolo 2 | Pericolo |
Ox. Sol. 2 (****) | Solido comburente Categoria di pericolo 2 (pericolo fisico da confermare con prove) | Xxxxxxxx |
Ox. Sol. 3 | Solido comburente Categoria di pericolo 3 | Attenzione |
Ozone | Pericoloso per lo strato di ozono |
Codice della Classe e Categoria di pericolo | Specifica | Avvertenza |
Press. Gas | Gas sotto pressione (capitolo 2.5) | Attenzione |
Press. Gas | Gas compresso | Attenzione |
Press. Gas | Gas liquefatto refrigerato | Attenzione |
Press. Gas | Gas liquefatto | Attenzione |
Press. Gas | Gas sotto pressione (Gas compressi/Gas liquefatti/Gas liquefatti refrigerati/Gas disciolti) | Attenzione |
Press. Gas (*) | Gas sotto pressione (Gas compressi/Gas liquefatti/Gas liquefatti refrigerati/Gas disciolti)(*) V. nota U in 1.1.3. del Reglamento (CE) N. 1272/2008: Al momento dell'immissione sul mercato i gas vanno classificati «Gas sotto pressione» in uno dei gruppi pertinenti gas compresso, gas liquefatto, gas liquefatto refrigerato o gas dissolto. Il gruppo dipende dallo stato fisico in cui il gas è confezionato e pertanto va attribuito caso per caso. | Attenzione |
Pyr. Liq. 1 | Liquido piroforico Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Pyr. Sol. 1 | Solido piroforico Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Repr. 1A | Tossicità per la riproduzione Categoria di pericolo 1A | Pericolo |
Repr. 1B | Tossicità per la riproduzione Categoria di pericolo 1B | Pericolo |
Repr. 2 | Tossicità per la riproduzione Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Resp. Sens. 1 | Sensibilizzazione respiratoria Categoria di pericolo 1 (delle vie respiratorie) | Pericolo |
Self-heat. 1 | Sostanza o miscela autoriscaldante Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Self-heat. 2 | Sostanza o miscela autoriscaldante Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Self-heat. 2 (****) | Sostanza o miscela autoriscaldante Categoria di pericolo 2 (pericolo fisico da confermare con prove) | Attenzione |
Self-react. A | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo A | Pericolo |
Self-react. B | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo B | Pericolo |
Self-react. C | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo C | Pericolo |
Self-react. C (****) | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo C (pericolo fisico da confermare con prove) | Xxxxxxxx |
Self-react. C **** | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo C (pericolo fisico da confermare con prove) | Pericolo |
Self-react. D | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo D | Pericolo |
Self-react. D (****) | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo D (pericolo fisico da confermare con prove) | Xxxxxxxx |
Codice della Classe e Categoria di pericolo | Specifica | Avvertenza |
Self-react. D **** | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo D (pericolo fisico da confermare con prove) | Xxxxxxxx |
Self-react. E | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo E | Attenzione |
Self-react. EF | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo E e F | Attenzione |
Self-react. F | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo F | Attenzione |
Self-react. G | Sostanza o miscela autoreattiva Tipo G | - |
Skin Corr. 1A | Corrosione/irritazione cutanea Categoria di pericolo 1A | Pericolo |
Skin Corr. 1B | Corrosione/irritazione cutanea Categoria di pericolo 1B | Pericolo |
Skin Corr. 1C | Corrosione/irritazione cutanea Categoria di pericolo 1C | Pericolo |
Skin Irrit. 2 | Corrosione/irritazione cutanea Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
Skin Sens. 1 | Sensibilizzazione cutanea Categoria di pericolo 1 (della pelle) | Attenzione |
STOT RE 1 | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione ripetuta Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
STOT RE 2 | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione ripetuta Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
STOT RE 2 (*) | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione ripetuta Categoria di pericolo 2 (classificazione minima) | Attenzione |
STOT RE 2 * | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione ripetuta Categoria di pericolo 2 (classificazione minima) | Attenzione |
STOT SE 1 | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione singola Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
STOT SE 2 | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione singola Categoria di pericolo 2 | Attenzione |
STOT SE 3 | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione singola Categoria di pericolo 3 | Attenzione |
STOT SE 3 | Tossicità specifica per organi bersaglio - esposizione singola Categoria di pericolo 3 | Attenzione |
Unst. Expl. | Esplosivo instabile | Pericolo |
Water-react. 1 | Sostanza o miscela che a contatto con l’acqua libera gas infiammabile Categoria di pericolo 1 | Pericolo |
Water-react. 2 | Sostanza o miscela che a contatto con l’acqua libera gas infiammabile Categoria di pericolo 2 | Pericolo |
Water-react. 3 | Sostanza o miscela che a contatto con l’acqua libera gas infiammabile Categoria di pericolo 3 | Attenzione |
Ciascuna categoria viene poi accompagnata da una indicazione di pericolo H che dà indicazione sulla tipologia del pericolo associato all’impiego.
I consigli di prudenza (P) infine sono di 5 tipi:
1 - Consigli di prudenza di carattere generale 2 - Consigli di prudenza - Prevenzione
3 - Consigli di prudenza - Reazione
4 - Consigli di prudenza - Conservazione 5 - Consigli di prudenza - Smaltimento
Le schede di dati di sicurezza SDS (Safety Data Sheet) rappresentano il documento tecnico più significativo ai fini informativi sulle sostanze chimiche e loro miscele, in quanto contengono le informazioni necessarie sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di pericolo per l'ambiente necessarie per una corretta e sicura manipolazione delle stesse. Consentono:
1. al datore di lavoro di determinare se sul luogo di lavoro vengono manipolate sostanze chimiche pericolose e di valutare quindi ogni rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dal loro uso
2. agli utilizzatori di adottare le misure necessarie in materia di tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza sul luogo di lavoro.
Le disposizioni per la redazione delle SDS sono presenti nel regolamento CE n 1907/2006 (regolamento REACH). Si segnala che l'allegato II del Reg. Reach è stato modificato dal Reg. 453/2010.
La redazione della scheda è obbligatoria, oltre che per sostanze e miscele classificate pericolose rispettivamente in base ai criteri di cui alla DSP e alla DPP o in base a nuovi criteri di cui al Regolamento CLP, anche nei seguenti casi:
• sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) e molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB) in base ai criteri di cui all’allegato XIII del regolamento REACH
• sostanze incluse nella lista di quelle eventualmente candidate all’autorizzazione, disposta dall’art. 59 del regolamento REACH
• su richiesta dell’utilizzatore professionale, per preparati non classificati ma contenenti (in concentrazione individuale pari o superiore all’1% in peso per preparati solidi e liquidi o allo 0,2% in volume per preparati gassosi) sostanze
pericolose, oppure dotate di valore limite d’esposizione professionale o ancora rientranti nei casi di cui sopra.
La redazione della scheda di sicurezza è un obbligo in carico al produttore della sostanza e del preparato (miscela) in ottemperanza all’allegato II del Regolamento REACH e deve essere nelle lingue ufficiali degli Stati membri sul cui mercato la sostanza o il preparato sono immessi, così come sancito anche all’art.223, comma 4 del D.Lgs.81/08 e s.m.i.
La scheda di dati di sicurezza deve essere fornita gratuitamente su carta o in forma elettronica.
La scheda di dati di sicurezza deve essere in possesso di data di redazione e deve contenere obbligatoriamente le seguenti voci (16 punti):
1) identificazione della sostanza/del preparato e della società/ impresa;
2) identificazione dei pericoli;
3) composizione/informazioni sugli ingredienti;
4) misure di primo soccorso;
5) misure di lotta antincendio;
6) misure in caso di rilascio accidentale;
7) manipolazione e immagazzinamento;
8) controlli dell'esposizione/protezione individuale;
9) proprietà fisiche e chimiche;
10) stabilità e reattività;
11) informazioni tossicologiche;
12) informazioni ecologiche;
13) considerazioni sullo smaltimento;
14) informazioni sul trasporto;
15) informazioni sulla regolamentazione;
16) altre informazioni.
5.9.3. Le sostanze chimiche utilizzate
All’interno di Accademia Perduta Romagna Teatri i prodotti chimici presenti sui luoghi di lavoro possono essere genericamente ricondotti alle seguenti categorie:
• Sostanze detergenti
• Oli e grassi lubrificanti
• Vernici e diluenti
• Leghe di stagno e fumi da stagnatura (usati raramente)
I seguenti prodotti chimici sono presenti in piccole quantità e vengono utilizzati per
interventi di piccola manutenzione ordinaria dai tecnici di teatro.
In considerazione delle caratteristiche fisiche e di pericolosità delle sostanze utilizzate, delle modalità di impiego, delle esigue quantità stoccate ed utilizzate e delle brevi nonché saltuarie tempistiche di utilizzo e di esposizione, si può ragionevolmente stimare per i lavoratori di Accademia Perduta Romagna Teatri un rischio chimico BASSO per la sicurezza e IRRILEVANTE per la salute.
5.10. Valutazione rischio di esposizione a fumo passivo
In riferimento al rischio di esposizione a fumo passivo da parte dei lavoratori si segnala che presso gli uffici e i teatri gestiti da Accademia Perduta Romagna Teatri sono stati esposti gli appositi cartelli riportanti i riferimenti normativi, le sanzioni applicate e il nominativo del responsabile del rispetto del divieto di fumo.
In considerazione di quanto detto in azienda il rischio di esposizione a fumo passivo non è presente.
5.11. Valutazione rischio per le lavoratrici madri
Il testo unico rappresentato dal D.L. 26 marzo 2001 n. 151, ha per oggetto l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. Si intende lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento ogni lavatrice che informi del suo stato il proprio datore di lavoro.
Le lavoratrici presenti all’interno di Accademia Perduta Romagna Teatri svolgono le attività indicate nella prima colonna della tabella sottostante e in conseguenza di ciò sono soggette in caso di gravidanza alle limitazioni indicate nella seconda colonna della tabella sottostante.
Attività | Limitazioni particolari |
Addetti amministrativi | ⇒ Trasporto e sollevamento pesi ⇒ Lavori che comportino una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obblighino ad una posizione particolarmente affaticante ⇒ Lavori su scale ed impalcature mobili e fisse |
Addetti biglietteria | |
Attori |
Alla luce delle informazioni raccolte si sottolinea come sia importante che la lavoratrice madre informi tempestivamente il Datore di Lavoro del sopraggiunto stato di gravidanza, in modo tale da procedere all’attuazione della procedura specifica. La procedura prevede
l’individuazione delle eventuali attività il cui svolgimento da parte della lavoratrice deve essere limitato per il periodo di gestazione (ed, a seconda dei casi, per i successivi 7 mesi).
5.12. Presenza di lavoro minorile
Attualmente presso Accademia Perduta Romagna Teatri non sono presenti lavoratori minorenni ma, in presenza di lavoratori minorenni, il Datore di Lavoro provvederà a comunicare loro i rischi specifici aziendali e, soprattutto, farà in modo che essi non svolgano le attività a loro vietate dalla normativa vigente (Rif. Allegato I Legge 977/67, modificato dal D.Lgs. 345/99 e dal D.Lgs. 262/2000).
5.13. Presenza di lavoro notturno
Non si segnala, all’interno dell’azienda, lavoro notturno (attività svolta per un periodo di almeno 7 ore consecutive, comprendenti l’intervallo fra la mezzanotte e le cinque del mattino), né lavoratori notturni, ossia lavoratori che impieghino 3 ore del lavoro giornaliero nel periodo notturno oppure lavoratori che svolgano per almeno 3 ore lavoro notturno per un minimo di 80 giorni lavorativi all’anno.
Può capitare che i lavoratori con mansione di TECNICO, ATTORE e TECNICO DI TOURNEE durante le serate in cui vi sono spettacoli lavorino anche in orario notturno, ma data la bassa frequenza di accadimento si considera il rischio basso.
5.14. Limitazione sull’uso di sostanze alcoliche
Il 15 aprile 2006 è entrato in vigore l’intesa che attua l’art. 15, comma 1, della legge 30 marzo 2001, n. 125 “Legge quadro in materia di alcool e di problemi alcol-correlati” che sancisce il divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza.
Il provvedimento individua, in 14 punti, le attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi, ai fini del divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche.
Tra le attività lavorative soggette a tale divieto si individuano:
• addetti alla guida di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria B, C, D, E;
• mansioni che prevedono attività in quota oltre i due metri di altezza.
Il Datore di Xxxxxx deve comunicare, ai lavoratori interessati, che vige per loro il divieto assoluto di consumo di bevande alcoliche durante l’attività lavorativa.
5.15. Limitazione sull’uso di sostanze psicotrope
Il 15 novembre 2007 è stato emanato il Provvedimento 30 ottobre 2007 “Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n.131, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza”.
La norma prevede che, nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, il Datore di Lavoro è tenuto a sottoporre i lavoratori addetti alle attività in oggetto alla sorveglianza sanitaria, in base a quanto previsto all’art. 41, comma 4, del D.lgs. 81/08, effettuata dal Medico Competente, al fine di accertare l’assenza di dipendenza da parte del lavoratore a sostanze stupefacenti o psicotrope.
Il provvedimento individua, in diversi punti, le attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi.
Data la tipologia di attività e i mezzi utilizzati tale limitazione non è applicabile.
5.16. Valutazione rischio lavori in quota
Alcune attività eseguite dai tecnici per operazioni di montaggio, smontaggio e manutenzione vengono svolte su scale, ballatoi e "graticci" con conseguente pericolo di caduta da dislivelli superiori ai 2 m di altezza.
L'azienda nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possano essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri:
a) priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
b) dimensioni delle attrezzature di lavoro confacenti alla natura dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e ad una circolazione priva di rischi.
L'azienda dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli quale posto di lavoro in quota solo nei casi in cui l'uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare.
Il datore di lavoro si preoccupa che i lavori in altezza siano eseguiti solamente da persone adeguatamente informate, formate e addestrate all'esecuzione di tali operazioni.
Le situazioni che comportano maggiore pericolo riguardano lo svolgimento di operazioni sul graticcio, nei sottotetti in prossimità delle volte e sulle scale portatili.
Per quanto concerne le operazioni sul graticcio, i rischi principali riguardano la portata massima della struttura e il pericolo di caduta di oggetti e attrezzi, durante lo svolgimento delle attività, sulle persone sottostanti.
Il datore di lavoro, per minimizzare i rischi, ha disposto l'affissione di apposita cartellonistica in prossimità dell'accesso al graticcio indicante la portata massima della struttura (mediamente 100 - 150 kg/m2 a seconda dei teatri), il divieto di accesso ai non autorizzati e l'obbligo di utilizzo di attrezzi da lavoro idoneamente ancorati a una cintura porta attrezzi.
Durante l'utilizzo di scale portatili per effettuare le operazioni di puntamento delle luci i tecnici si trovano a operare a quote superiori a 2 metri dal piano di calpestio con un conseguente pericolo di caduta. Il datore di lavoro ha disposto l'utilizzo di idonei DPI anti caduta assicurati a opportune funi di trattenuta, dislocate nei punti più idonei, per evitare la caduta dall'alto.
Anche le operazioni in prossimità del sottotetto, nella zona della volta in gesso e canniccio tra le travature, possono comportare un pericolo di caduta nel vuoto; tale pericolo è causato da sprofondamento del piano di calpestio non portante nel caso di passaggio al di fuori dei camminamenti realizzati con passerelle in legno, delimitati da parapetti. Inoltre, in prossimità degli accessi alle aree pericolose, sono stati affissi cartelli di divieto di accesso al personale non autorizzato.
Tutte le suddette operazioni vengono effettuate esclusivamente dal personale di Accademia Perduta Romagna Teatri, opportunamente formato e addestrato allo svolgimento di tali attività.
Le ulteriori attività che prevedono l'accesso al sottotetto non portante (ispezioni, manutenzioni e trattamenti ignifuganti del materiale ligneo) dovranno essere effettuate da personale specializzato, avvertito della non portanza del solaio e che accede mediante procedure e attrezzature atte a prevenire e ridurre il rischio di caduta, coordinando con il Comune sui tempi e sui modi degli interventi manutentivi; nel caso di interventi complessi o prolungati nel tempo occorre operare in seguito alla predisposizione di un piano operativo della sicurezza (POS).
Presso il teatro Xxxxxx di Forlì, dove è presente una particolare apertura verso l’esterno per il carico/scarico materiali di scena, anche tramite paranco, Accademia Perduta Romagna Teatri ha disposto specifica procedura affinché, sul piano palcoscenico, venga usata una imbragatura con cordino di sicurezza ancorata alle pareti perimetrali. Nei pressi dell’apertura per il carico/scarico sono stati disposti apposti cartelli riportanti il rischio di caduta e di obbligo di utilizzo di DPI anti caduta. Tale operazione viene svolta dal tecnico appositamente formato di Accademia Perduta Romagna Teatri.