CASTELCOVATI - CASTREZZATO - CAZZAGO S.M. - CHIARI - COCCAGLIO - COMEZZANO- CIZZAGO - ROCCAFRANCA - ROVATO
CASTELCOVATI - CASTREZZATO - CAZZAGO S.M. - CHIARI - COCCAGLIO - COMEZZANO-CIZZAGO - ROCCAFRANCA - ROVATO
- RUDIANO – TRENZANO- URAGO D'OGLIO
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO DI ZONA DEI COMUNI DEL DISTRETTO OGLIO OVEST N. 7 "ANNO 2015-2017"
VISTA la legge 8 novembre 2000 n.328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato degli interventi ed i servizi sociali", prevede la ripartizione da parte dello Stato delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali, per la promozione e il raggiungimento degli obiettivi di politica sociale.
VISTO l'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n.267
VISTA la legge regionale n. 3 del 12 Marzo 2008 " Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio-sanitario" e s.i.
VISTO. L'articolo 18 della legge regionale 3/2008 che:
• riconosce il Piano di Zona come strumento di programmazione in ambito locale della rete di offerta sociale
• i comuni attuano il Piano di Zona attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma con l'ASL territorialmente competente e che gli organismi rappresentativi del terzo settore che hanno partecipato all'elaborazione del piano di Zona, aderiscano su loro richiesta all'accordo di programma
VISTA la Delibera di Giunta Regionale IX/2941 del 19.12.2014 con cui è stato approvato il documento "Un Welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la comunità - Linee di indirizzo per la programmazione a livello locale 2015-2017"
PREMESSO
Che con il Piano di Zona 2012-2014 si è conclusa la quarta triennalità di attività relative alla realizzazione degli interventi previsti dalla legge 328/2000, e che tale lavoro ha consolidato una pratica del sociale fondata sull'aggregazione dei Comuni nei Distretti, sulla programmazione degli interventi attraverso Piani di Zona, sviluppando il concetto di programmazione e gestione associata
Che, in vista della scadenza del precedente accordo di programma, l'Assemblea dei Sindaci ha dato mandato all'Ufficio di Piano di stendere un nuovo Piano di Zona, in collaborazione e con la partecipazione delle realtà del Privato Sociale, del Volontariato, delle Organizzazioni Sindacali provinciali e dell'ASL di Brescia.
Che anche per il triennio 2015-2017 il nuovo documento di pianificazione distrettuale si presenta come lo strumento guida per la costruzione di un sistema di welfare distrettuale che in base ad un'analisi puntuale ed attenta dei bisogni, definisce le modalità di intervento
Che il Piano elaborato offre una positiva base di partenza per la futura programmazione, partendo dalla consapevolezza della necessità di continuare ad affinare i percorsi, anche in considerazione della straordinaria complessità del quadro sociale ed economico.
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Che in data 21/04/2015 I' Assemblea Distrettuale dei Sindaci del Distretto n.7 Oglio Ovest ha approvato il nuovo documento di pianificazione denominato "Piano di Zona per il triennio2015-2017 "
Che l'Accordo di Programma è lo strumento con il quale le Amministrazioni e l'ASL determinano il ruolo e gli impegni di ogni soggetto, i sistemi di regolazione interna delle relazioni reciproche, i tempi, il finanziamento e gli adempimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi .per la realizzazione del Piano di Zona
TUTTO CIO' PREMESSO
Al fine dell'attuazione del Piano di Zona, riguardante i Comuni del Distretto n. 7 TRA
I Comuni di Cazzago S/M, Castelcovati, Castrezzato, Chiari, Comezzano-Cizzago, Coccaglio, Roccafranca,
Xxxxxx, Rudiano, Trenzano, Urago D'Oglio.
E
l'ASL di Brescia SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:
ART. 1 - FINALITÀ'
I soggetti sottoscrittori del presente Accordo definiscono le linee programmatiche e gestionali per la realizzazione del Piano di Zona 2015-2017 dei Comuni del Distretto Oglio Ovest.
I soggetti sottoscrittori del presente Accordo di Programma intendono procedere all'attuazione del Piano di Zona 2015/2017- allegato al presente Accordo di Programma, come sua parte integrante e sostanziale - definendo il ruolo e l'impegno di ciascun contraente, in una logica di cooperazione stabile e integrazione.
Approvano, inoltre i principi che sottointendono alla formulazione del Piano di Zona, che saranno alla base della sua attuazione e della costituzione della rete dei servizi sociali, dando atto che risulta necessario:
a) assicurare una programmazione coordinata di tutti gli interventi educativi, sociali e assistenziali;
b) assicurare la partecipazione ed il contributo alla definizione e alla attuazione degli interventi, dei soggetti pubblici e privati interessati, con riferimento innanzitutto al settore delle organizzazioni non lucrative e di utilità sociale
c) attribuire ai Comuni la responsabilità dell'attuazione dei singoli progetti esecutivi;
e) qualificare la spesa con un impiego coerente delle risorse finanziarie e con l'adozione di procedure efficienti di spesa e di controllo della stessa;
f) promuovere la realizzazione della forma associata più idonea per la gestione dei servizi sociali a livello sovra comunale.
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ART. 2 - SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
I soggetti sottoscrittori del presente Accordo di programma sono
• gli 11 Comunii dell'Ambitodistrettuale OglioOvest
• l'ASL di Brescia
•
ART. 3 - IMPEGNI DEI SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
3.1 Compito dei comuni
I Comuni sottoscrittori del presente accordo si impegnano a:
- realizzare gli interventi approvati nel Piano di Zona nei territori di rispettiva competenza, nel rispetto dei criteri e delle modalità definiti dal Piano stesso;
- nominare un proprio rappresentante alla partecipazione al Tavolo Tecnico e di riferimento per l'Ufficio di Piano;
- garantire la partecipazione dei propri responsabili o funzionari ad incontri e momenti di programmazione;
- compartecipare economicamente con una propria quota per il funzionamento dell'Ufficio di Piano, come precedentemente stabilito;
- compartecipare economicamente alla realizzazione di specifici servizi quando l'Assemblea dei Sindaci o il Tavolo Zonale ne stabilisca la necessità attraverso i fondi di solidarietà definiti all'interno del Piano di Zona ;
- stipulare un accordo con il Comune di Chiari finalizzato a neutralizzare gli effetti negativi sul Patto di stabilità che ricade sui Comuni, che gestiscono come Ente
Capofila, funzioni e servizi in forma associata secondo quanto è previsto dalla Legge 147/2013 (art.l, comma 534, lettera d);
- trovare forme di collaborazione con il terzo settore per la progettazione e la realizzazione dei servizi previsti del Piano di Zona;
- collaborare con l'Ufficio di Piano nella fase di monitoraggio, in itinere, in fase di valutazione e ai fini dell' assolvimento del debito informativo per la Regione ;
- assicurare la collaborazione nel fornire i dati e rendicontazioni necessarie nei tempi e nelle modalità previste annualmente dalla Regione.
3.2 Compiti dell'ASL di Brescia
L'ASL di Brescia, secondo quanto previsto dalla legge 3/2008, art. 14, ed in coerenza con le linee di indirizzo previste dalla D.G.R. n. X/2941 del 19 dicembre 2014, si impegna a:
- assicurare la coerenza nel tempo tra gli obiettivi regionali e obiettivi della programmazione locale e verificare la conformità delle azioni del Piano di Zona con gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale;
- coordinare e valorizzare le attività della Cabina di regia integrata tra ASL ed Ambiti, in stretto raccordo con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, per il perseguimento degli obiettivi previsti dalla DGR n. 2941 del 19.12.2014;
- favorire l'integrazione della programmazione degli obiettivi e degli interventi attuati nell'ambito distrettuale in materia sociale con la programmazione sociosanitaria;
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- assicurare la collaborazione, soprattutto per il tramite delle Direzioni Gestionali Distrettuali e per quanto di competenza, alla realizzazione degli interventi e delle azioni in materia di integrazione socio-sanitaria a livello distrettuale, in particolare per la realizzazione della valutazione multidimensionale integrata e per la definizione dei progetti individualizzati a favore delle persone fragili;
- programmare, a livello locale, la realizzazione della rete delle unità d'offerta sociosanitarie, nel rispetto della programmazione regionale, attraverso il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, in particolare valorizzando e sostenendo i percorsi innovativi di risposta ai bisogni;
- collaborare con i Comuni nella programmazione della rete locale di unità di offerta sociali;
- razionalizzare, semplificare e rendere trasparenti i percorsi di accesso alla rete dei servizi da parte delle persone, della famiglia e della comunità;
- integrare gli interventi della rete sociosanitaria e sociale;
- predisporre gli atti necessari all'identificazione e allo stanziamento delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociale, del Fondo Nazionale per la Autosufficienza, del Fondo Sociale Regionale e delle altre eventuali risorse economico-finanziarie provenienti dalla Regione inerenti e collegate alla programmazione socioassistenziale dell'Ambito Territoriale;
- coordinare gli interventi in materia di conciliazione, famiglia e lavoro in raccordo con la programmazione territoriale.
ART. 4 - ASSETTO ISTITUZIONALE E MODELLO DI GOVERNANCE DISTRETTUALE
4.1 Assemblea Distrettuale dei Sindaci
L'Assemblea dei sindaci (ai sensi dell'art. 9 comma 6° della Legge Regionale N. 31/1997) è l'organo di rappresentanza politica dei Piani di Zona e rappresenta il luogo della decisionalità politica per quanto riguarda i Piano di Zona.
Nell'esercizio delle sue funzioni l'Assemblea dei Sindaci ha il compito di:
- approvazione del Piano di Zona e dei suoi eventuali aggiornamenti;
- approvazione dei piani operativi annuali, degli interventi e dei progetti specifici;
- verifica annuale dello stato di raggiungimento degli obiettivi del Piano;
- aggiornamento delle priorità annuali, in coerenza con la programmazione triennale e con le risorse finanziarie assegnate;
- approvazione annuale dei piani economici-finanziari di preventivo e dei rendiconti di consuntivo dell'Ambito Distrettuale;
- approvazione dei criteri e dei regolamenti che disciplinano gli interventi sociali a livello di ambito;
- definizione degli indirizzi generali organizzativi e gestionali relativi ai diversi interventi e/o progetti condivisi tra i comuni;
- approvazione dei dati relativi alle rendicontazioni richieste dalla Regione per la trasmissione all'ASL, ai fini dell'assolvimento dei debiti informativi richiesti in relazione alle varie scadenze ed adempimenti.
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4.2 Tavolo Zonale di Coordinamento Politico e di Programmazione dei comuni
Il "Tavolo Zonale di Programmazione", è formato dai Sindaci (o loro delegati) dei Comuni aderenti all'Accordo di Programma, coincide con l'Assemblea Distrettuale dei Sindaci, del quale adotta la composizione, la presidenza e le modalità di votazione, con compiti di approfondimento, pre-istruttoria e assunzione di decisioni operative propedeutiche alla realizzazione delle diverse attività/interventi/servizi previsti nella programmazione zonale.
E' l'organismo deputato a guidare il processo di realizzazione degli obiettivi, previsti dal Piano di zona, e a stabilire i raccordi con i singoli comuni.
E' un tavolo di confronto e monitoraggio politico, in merito alla realizzazione sul territorio degli interventi previsti dal Piano di Zona, con compiti decisionali circa le modalità di realizzazione e gestione degli interventi.
Il Presidente del Tavolo Zonale di Coordinamento, su delega dei Comuni del Distretto, può sottoscrivere accordi o protocolli di intesa o programmatici con altri enti per conto dei Comuni del Distretto 7.
Si prevede la possibilità, in relazione a tematiche complesse, di creare commissioni di lavoro che collaborino maggiormente in stretto contatto con l'Ufficio di Piano.
Le commissioni sono istituite dal Presidente che ne stabilisce la composizione e le modalità operative.
4.3 Ente capofila
Il Comune di Chiari è identificato Comune capofila. Allo stesso sono attribuite le competenze amministrative e contabili per l'attuazione del presente accordo.
Per l'attività tecnico amministrativa l'Ente Capofila si avvale dell'Ufficio di Piano, costituito all'interno dell'ente stesso.
Gli atti dell'Ufficio di Piano saranno assunti attraverso determina dirigenziale, adottata nel rispetto delle linee programmatiche e delle decisioni dell'Assemblea dei Sindaci o del Tavolo Zonale, in conformità agli stanziamenti previsti ai sensi della legge 328/2000 nel bilancio approvato dal Comune Capofila.
Il Comune di Chiari, in qualità di Ente Capofila, è delegato a rappresentare i Comuni del Distretto Xxxxx Xxxxx nei rapporti con altri Enti Istituzionali e attraverso l'esplicazione e adozione degli atti necessari.
All'Ente Capofila per l'attuazione del Piano di Zona, vengono conferite le risorse necessarie alla realizzazione delle attività previste dallo stesso Piano ed al funzionamento della struttura tecnico-organizzativa (Ufficio di Piano).
4.4 Ufficio di Piano
E' l'organismo di supporto tecnico - amministrativo, responsabile delle funzioni tecniche, amministrative e della valutazione degli interventi per il raggiungimento degli obiettivi del PDZ. L'ufficio di piano garantisce un sistema integrato di servizi attraverso:
• La programmazione, pianificazione e valutazione degli interventi
• La costruzione e gestione del budget
• L'amministrazione delle risorse assegnate all'ambito (FNPS, FSR, FNA, tutte le risorse erogate all'ambito distrettuale, le quote di compartecipazione dei Comuni )
• Il coordinamento della partecipazione dei soggetti sottoscrittori e aderenti all'Accordo di Programma.
L'Ufficio di Piano avrà inoltre il compito di adempiere a tutti i debiti informativi regionali e di avviare le istruttorie necessarie per ogni programmazione o rendicontazione di ambito.
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I costi di gestione dell'Ufficio di Piano sono a carico dei comuni, attraverso una quota annuale da versare al Comune capofila entro il 30 settembre di ogni anno pari a € 0,66 per abitante per comune, secondo la tabella allegata all'Accordo e approvata dal Tavolo Zonale dei Sindaci in data 24/03/2015, per l'anno 2015.
Annualmente tale quota dovrà essere rivalutata e approvata dall'Assemblea dei Sindaci, in relazione all'entità e tipologia degli stanziamenti destinati all'Ambito Distrettuale Oglio Ovest, a nuove incombenze da svolgere in qualità di Ente Capofila ed eventuali nuove prospettive gestionali dell'Ufficio di Piano.
4.5 Tavolo Tecnico dei comuni
E' il tavolo di confronto tecnico, composto da un referente tecnico di ogni Comune aderente all'Accordo di Programma, con ruolo di supporto all'Ufficio di Piano per la lettura dei bisogni del territorio e per la realizzazione degli interventi previsti dal Piano di Zona nei singoli Comuni.
Al tavolo tecnico dei comuni possono partecipare, su invito e con funzioni consultive, i rappresentanti di istituzioni o soggetti locali che saranno invitati a partecipare in base all'ordine del giorno.
Nello specifico al Tavolo tecnico dei comuni compete il supporto alla definizione degli indirizzi politico strategici e al loro monitoraggio (coerentemente con quanto stabilito nel documento programmatico Piano di Zona) con particolare riferimento a:
- supportare l'Assemblea dei Sindaci per la definizione degli indirizzi e degli obiettivi strategici, col supporto dell'Ufficio di Piano;
- cooperare sinergicamente con l'Ufficio di Piano per il conseguimento degli obiettivi generali definiti dal piano;
- assicurare, di concerto con l'Ufficio di Piano, il raccordo tra l'Assemblea dei Sindaci, il Tavolo Zonale di coordinamento Politico e di Programmazione dei comuni per la definizione degli obiettivi gestionali, in relazione alle strategie ed agli indirizzi generali.
4.6 Tavolo di rappresentanza del Terzo Settore
Il Tavolo permanente di consultazione dei soggetti del Terzo Settore, istituito nel dicembre 2008, costituisce sede stabile di incontro tra l'Ambito Distrettuale, l'ASL e le organizzazioni maggiormente rappresentative del Terzo Settore, coerentemente con il principio di sussidiarietà orizzontale.
Il Terzo Settore è individuato come interlocutore privilegiato con il quale coordinare azioni di pianificazione e programmazione.
Il Tavolo diviene lo strumento di raccordo tra Ambito Distrettuale, ASL e Terzo Settore sulle politiche di sviluppo e coesione sociale, sull'integrazione tra gli interventi e i servizi per la persona, la famiglia e la comunità, nel rispetto dei principi di semplificazione e trasparenza
dell'azione amministrativa, assicurando l'effettiva e generale partecipazione, anche al fine di consentire l'attuazione del principio di sussidiarietà.
ART. 5 - ASSETTO ISTITUZIONALE E MODELLO DI GOVERNANCE SOVRA DISTRETTUALE
5.1 Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci
E' composto da 5 membri, tra cui il Presidente ed il Vice-Presidente, eletto nel proprio seno. Alle riunioni partecipano i Presidenti delle Assemblee Distrettuali, il Direttore Generale e il Direttore Sociale dell'ASL.
E' presieduto dal Presidente della Conferenza dei Sindaci. E' il luogo di sintesi delle varie istanze di ordine generale portate dai Presidenti dei Tavoli Zonali/Assemblee Distrettuali e di raccordo tra ASL e Comuni.
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5.2 Cabina di Regia
La Dgr n. 326/2013 ha identificato nella Cabina di Regia il luogo dove garantire la programmazione, il governo, il monitoraggio e la verifica degli interventi sociosanitari e sociali erogati da ASL e comuni, singoli o associati nell'ambito delle aree comuni di intervento, al fine di evitare frammentazione nell'utilizzo delle risorse e nell'erogazione degli interventi.
La Cabina di Regia rappresenta un'importante risorsa a supporto delle funzioni del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e delle Assemblee Distrettuali.
La Cabina di Regia assume un ruolo strategico attraverso il confronto e la condivisione di modalità di lavoro comune con i diversi soggetti territoriali, nella declinazione a livello locale degli indirizzi di programmazione regionale e dei criteri di assegnazione delle risorse regionali e statali in un'ottica sempre più condivisa ed integrata tra AsI e comuni.
Funzioni:
• monitoraggio dello stato di avanzamento degli obiettivi del Piano di Zona dei territori rispetto alle dimensioni conoscenze - risorse- servizi; orientare il livello della programmazione strategica e di sistema (pianificazione delle azioni), ripartendo dal tema della conoscenza;condividere i piani operativi ASL e ambiti
Relativi alle misure e ai canali di finanziamento regionali e nazionali in tema di interventi e servizi sociali e socio sanitari;
• adottare un metodo di lavoro e di procedure definite da ASL e Ambiti;
• prevedere l'utilizzo condiviso ASL-Ambiti di sistemi informativi e di banche dati.
5.3 Coordinamento provinciale degli Uffici di Piano
E' un organismo composto dai referenti di tutti i Distretti dell'ASL di Brescia. E'il luogo di incontro, confronto, sintesi, approfondimento, valutazione, limatura delle differenze, con l'obiettivo di rendere omogenei gli interventi su tutto il territorio dell'ASL di Brescia.
E' un organismo di supporto e decisione tecnica nei confronti della cabina di regia e del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci.
ART. 6 - SOGGETTI ADERENTI
Premesso che nella fase di stesura del Piano di Zona sono stati coinvolti i soggetti previsti dall'art. 1 comma 5 della legge 328/2000, ed al fine di continuare a valorizzare e coinvolgere tutti questi soggetti, si prevede, sin da ora, la loro possibile adesione all'Accordo di Programma in qualità di soggetti che aderiscono agli obiettivi del Piano di Zona, dichiarando espressamente la propria volontà di adesione agli obiettivi e finalità proposte nel Piano di Zona. Sarà compito del Tavolo Zonale di Coordinamento coinvolgere nuovamente questi organismi, dopo la sottoscrizione del presente Accordo di Programma.
ART. 7- IMPEGNO SOGGETTI ADERENTI
I soggetti aderenti al presente Accordo di Programma si impegnano a rispettare gli obblighi assunti con detto Accordo, in forza della dichiarazione di volontà di aderire agli obiettivi previsti nel Piano di Zona.
ART.8-CONTENUTI
II Piano di Zona 2015- 2017 è parte integrante del presente Accordo di Programma.
Il Piano di Zona costituisce lo strumento per la programmazione sociale del territorio condivisa dai soggetti sottoscrittori del presente Accordo, con il quale si tiene conto delle peculiarità e delle differenze presenti nell'ambito Distrettuale Oglio Ovest, allo scopo di costruire un sistema locale dei servizi nel quadro delle prescrizioni di equità territoriale previste dal piano sociale regionale.
ART. 9 - DURATA
Il Piano di Zona ha durata triennale dall'anno 2015 al 2017.
Esso si concluderà, comunque, ad avvenuta ultimazione dei programmi e degli interventi previsti nel Piano di Zona allegato e fino alla definizione del successivo Piano di Zona e sottoscrizione.
ART. 10 - ASPETTI FINANZIARI
Le parti si impegnano a definire, nei termini e nelle modalità stabilite dalla regione, un Piano Finanziario annuo dettagliato che rispecchi le linee programmatiche del Piano di Zona 2015-2017 e in sintonia con gli stanziamenti annui del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali, Fondo Sociale Regionale o altri fondi destinati ai comuni associati.
Il Piano Finanziario potrà contenere inoltre le modalità di compartecipazione dei singoli comuni alla spesa dei vari servizi.
Il Piano Finanziario verrà annualmente approvato dall'Assemblea dei Sindaci.
ART. 11- MONITORAGGIO E RENDICONTAZIONE
Al fine di garantire un costante monitoraggio relativo all'attuazione delle attività previste per ogni annualità all'interno del Piano di Zona e soprattutto, al fine di rendere conto delle spese sostenute nel rispetto del Piano Finanziario, l'Ufficio di Piano predisporrà annualmente una rendicontazione contenente le spese sostenute, la valutazione dei progetti in atto ed eventuali variazioni.
Durante l'anno, l'Assemblea dei Sindaci o il Tavolo Zonale potrà prevedere momenti di valutazione e monitoraggio rispetto alle spese sostenute, alle azioni e progettualità in atto avvalendosi dei dati predisposti dall'Ufficio di Piano.
ART. 12 - CONTROVERSIE
La risoluzione di eventuali controversie che possono sorgere tra i Comuni, sia in caso di applicazione controversa e difforme che in caso di difforme e contrastante interpretazione della presente convenzione, deve essere ricercata prioritariamente in via bonaria.
Qualora non si addivenisse alla risoluzione di cui al primo comma, le controversie sono affidate ad un collegio arbitrale composto da tre arbitri:
• uno nominato dal Comune o Comuni avanzanti contestazioni;
• unodal TavoloZonale;
• un altro di comune accordo tra i comuni contestanti e il Tavolo Zonale di programmazione o, in difetto, dal Presidente del Tribunale di Brescia.
Gli arbitri, così nominati, giudicheranno in via amichevole, senza formalità a parte il rispetto del principio del contraddittorio.
La pronuncia del collegio è definitiva e inappellabile.
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ART. 13 - PIANO DI COMUNICAZIONE SOCIALE
Durante il triennio di validità del presente Accordo i Comuni del Distretto si pongono, quale obiettivo principale, la massima attività di informazione e pubblicità delle proprie iniziative nei riguardi della collettività, al fine di facilitare l'accesso ai servizi.
Le attività di informazione e di comunicazione dovranno essere attuate con ogni mezzo di comunicazione idoneo ad assicurare la necessaria diffusione di messaggi, anche attraverso la strumentazione grafico-pubblicitaria, il sito web, le funzioni di sportello, ecc....
Le attività di informazione e di comunicazione dovranno essere finalizzate a facilitare la conoscenza delle attività poste in essere e favorire l'accesso ai servizi da parte dei cittadini.
ART. 14-MODIFICHE
Eventuali modifiche del Piano di Zona sono possibili, purché concordate dai soggetti pubblici coinvolti nella gestione del relativo intervento o servizio, e non comportanti aumenti della spesa prevista o alterazioni dell'equilibrio tipologico degli interventi.
ART. 15 - PUBBLICAZIONE
L'ufficio di Piano trasmetterà alla Regione Lombardia il presente Accordo di Programma non appena tutti gli enti sottoscrittori lo avranno approvato, per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.
SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
Il Direttore Generale dell'ASL di Brescia Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Il Sindaco del Comune di CASTELCOVATI Sig.ra Xxxxxxx Xxxxxx |
Il Sindaco del Comune di CASTREZZATO Sig.ra Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | |
Il Sindaco del Comune di CAZZAGO SAN XXXXXXX Sig. Xxxxxxx Xxxxxxx | |
Il Sindaco del Comune di CHIARI Sig. Xxxxxxx Xxxxxxxx | |
Il sindaco del Comune di COMEZZANO CIZZAGO Sig. Xxxxx Xxxxxxxx | |
Il Sindaco del Comune di COCCAGLIO Sig. Xxxxxx Xxxxxxxx | |
Il Sindaco del Comune di ROCCAFRANCA Sig. Xxxxxxxx Xxxxxxxxx | |
Il Comissario Straordinario del Comune di ROVATO Sig. ra Xxxxxxxx Xxxxxx | |
Il Sindaco del Comune di RUDIANO Sig. Xxxxxxx Xxxxxxx |
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Il Sindaco del Comune di TRENZANO Sig. Xxxxxx Xxxxxxx
Il Sindaco del Comune di URAGO D'OGLIO Sig.ra Xxxxxxxxx Xxxxxxxx.
Xxxxx, approvato e sottoscritto.
Chiari,
ACCORDO DI PROGRAMMA DISTRETTO OGLIO OVEST2015-2017