Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività di collaborazione tra le Parti, nell’ambito delle rispettive specifiche e competenze. 2. Le aree prevalenti di collaborazione sono individuate nelle seguenti: a. promozione e sostegno - nell’ambito di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento dei soggetti in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavoro; b. messa a disposizione, da parte di ADM, di merci abbandonate allo Stato, tra cui tessili, legnami e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere; c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti; d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti; e. promozione di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità e della responsabilità e del contrasto alla criminalità attraverso l’organizzazione di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social; f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi; g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune; h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comune. 3. Le Parti si impegnano, congiuntamente e nel rispetto dei relativi mandati e delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative finalizzate al contrasto della criminalità, favorendo un reciproco ed ampio rapporto di collaborazione.
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Samples: Protocollo d'Intesa
Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività La Direzione Centrale per la Polizia Criminale, nei limiti consentiti dalla legge e dai regolamenti, trasmette all’ANAC dati statistici, a livello nazionale e regionale, desumibili dalla Banca Dati Interforze ed elaborati di collaborazione tra analisi concernenti le Parti, nell’ambito delle rispettive specifiche attività illecite nel settore dell’evidenza pubblica e competenzel’illegalità nella pubblica Amministrazione.
2. Le aree prevalenti di collaborazione sono individuate nelle seguentiL’ANAC trasmette alla Direzione Centrale per la Polizia Criminale ogni informazione, acquisita nello svolgimento delle proprie funzioni, afferente le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dell’evidenza pubblica e dell’illegalità nella pubblica amministrazione. L’ANAC si impegna, in particolare, a mettere a disposizione della Direzione Centrale per la Polizia Criminale:
a. promozione a) le informazioni presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), di cui all’art. 213, commi 8 e sostegno - nell’ambito di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento 9, del Codice dei soggetti in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavorocontratti, secondo il Regolamento concernente l’accessibilità dei dati ivi raccolti;
b. messa a disposizioneb) le informazioni di interesse presenti nel Casellario Informatico dei contratti pubblici di lavori, da parte di ADMservizi e forniture, di merci abbandonate allo Statocui all’art. 213, tra cui tessilicomma 10, legnami e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere;
c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro del Codice dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti;
d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti;
e. promozione di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità e della responsabilità e del contrasto alla criminalità attraverso l’organizzazione di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social;
f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi;
g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comunecontratti.
3. Sono in ogni caso escluse dall’ambito di applicazione del presente accordo le informazioni afferenti procedimenti penali in corso o comunque soggette ad eventuali ulteriori vincoli imposti dalla legge, compreso il segreto istruttorio.
4. Le Parti si impegnanofinalità del trattamento da parte di ANAC dei dati comunicati dalla Direzione Centrale per la Polizia Criminale sono quelle legate allo svolgimento delle proprie attività istituzionali quali la vigilanza ed il controllo al fine di prevenire e contrastare l’illegalità e la corruzione nel settore dell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici nonché per le finalità di prevenzione e contrasto alla corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa, congiuntamente attraverso il controllo sull’applicazione della normativa anticorruzione, sul conferimento degli incarichi pubblici e nel sul rispetto della normativa in materia di trasparenza amministrativa.
5. Le finalità del trattamento da parte della Direzione Centrale per la Polizia Criminale dei relativi mandati e dati comunicati dall’ANAC sono quelle legate allo svolgimento delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative attività istituzionali finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della criminalitàcorruzione e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti pubblici, favorendo un reciproco ed ampio rapporto nonché di collaborazionequelli privati che fruiscono di contribuzione pubblica, anche allo scopo di fornire dati informativi nel quadro delle attività condotte dalle Prefetture per la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità nello specifico settore.
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Samples: Accordo Quadro
Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo 3.1 In considerazione dell’Oggetto di cui sopra e fatta salva la normativa vigente che disciplina l’attività il funzionamento di ciascuna Parte, la collaborazione tra le Parti si svilupperà in ambiti specifici che saranno individuati tramite accordi reciproci tra le Parti. Tali accordi saranno contenuti in specifici addenda (di seguito “Addenda” o, nell’ambito delle rispettive specifiche individualmente, “Addendum”) per ciascun ambito di collaborazione reciproca. Gli Addenda definiranno in modo puntuale la collaborazione che le Parti intenderanno costruire, individuandone il settore di azione e competenzele reciproche responsabilità.
23.2 Gli interessi delle Parti nello sviluppare la collaborazione reciproca riguarderanno, ma non saranno limitati, ai seguenti iniziali ambiti di cooperazione:
i. organizzazione di workshop e gruppi di lavoro finalizzati a costruire una base di conoscenze comuni e a definire indicatori condivisi di sostenibilità;
ii. esplorare la possibilità di collaborazioni per stabilire indicatori di risultato e parametri di riferimento (benchmarking) concernenti le condizioni mediche pediatriche;
iii. favorire ed organizzare la mobilità di ricercatori e medici nel quadro della cooperazione per formazione e specializzazione attraverso fondi nazionali ed europei (p.e., stabilire una rete di supporto logistico per la mobilità, la definizione di una convenzione per il riconoscimento reciproco di corsi di formazione).
iv. Fornire supporto reciproco per progetti comuni di innovazione.
3.3 Le aree prevalenti Parti concordano di definire dettagliatamente tutti gli aspetti che deriveranno dalle attività che saranno svolte nell’ambito di collaborazione sono individuate nelle seguenti:
a. promozione previste da ciascun Addendum, inclusi, ma non limitatamente alle responsabilità di ciascuna Parte, eventuali clausole di indennizzo, la titolarità dei dati e sostegno - nell’ambito dei risultati, la titolarità e la gestione della proprietà intellettuale e le azioni e attività rivolte alla valorizzazione ed allo sfruttamento industriale e/o commerciale di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento dei soggetti eventuali risultati delle attività e i relativi diritti patrimoniali sviluppate in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavoro;
b. messa a disposizione, da parte di ADM, di merci abbandonate allo Stato, tra cui tessili, legnami e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere;
c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti;
d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti;
e. promozione di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità e della responsabilità forza del presente Accordo Quadro e del contrasto alla criminalità attraverso l’organizzazione di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social;
f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi;
g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comunecorrelato Addendum.
33.4 Ciascun Addendum al presente Accordo Quadro sarà considerato come parte sostanziale dello stesso e sarà conseguentemente disciplinato dalle clausole qui contenute. Le In caso di conflitto tra le clausole del presente Accordo Quadro e gli Addenda e in mancanza di un chiaro ed esplicito accordo tra le Parti si impegnanoin deroga alle clausole dell’Accordo Quadro, congiuntamente e nel rispetto dei relativi mandati e delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative finalizzate al contrasto della criminalità, favorendo un reciproco ed ampio rapporto di collaborazionequeste ultime prevarranno sulle clausole degli Addenda.
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Samples: Accordo Quadro Di Collaborazione
Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività L’ANAC e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di collaborazione tra le PartiStato si scambiano, nell’ambito delle rispettive specifiche nei limiti consentiti dalla legge e competenzeove occorra previo nulla osta dell’Autorità giudiziaria, dati e notizie rilevanti per il perseguimento dei propri fini istituzionali, allo scopo di prevenire e contrastare fatti illeciti e di infiltrazioni della criminalità nel settore pubblico.
2. Le aree prevalenti di collaborazione sono individuate nelle seguenti:
a. promozione e sostegno - nell’ambito di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento dei soggetti in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavoro;
b. messa a disposizioneIn particolare, le finalità del trattamento da parte di ADM, ANAC dei dati comunicati dalla Direzione Centrale Anticrimine sono quelle legate allo svolgimento delle proprie attività istituzionali quali la vigilanza ed il controllo al fine di merci abbandonate allo Stato, tra cui tessili, legnami prevenire e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti contrastare l’illegalità e la corruzione nel settore dell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere;
c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti;
d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti;
e. promozione finalità di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità prevenzione e della responsabilità e del contrasto alla criminalità corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa, attraverso l’organizzazione il controllo sull’applicazione della normativa anticorruzione, sul conferimento degli incarichi pubblici e sul rispetto della normativa in materia di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social;
f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi;
g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comunetrasparenza amministrativa.
3. Le finalità del trattamento da parte della Direzione Centrale Anticrimine dei dati comunicati dall’ANAC sono quelle legate alle funzioni di indirizzo e raccordo info-operativo delle attività investigative, sia di natura preventiva che giudiziaria, degli uffici centrali e periferici della Polizia di Stato, di studio e analisi dei fenomeni di criminalità comune e organizzata, allo scopo di indirizzare e coordinare le azioni di contrasto ai fenomeni criminosi e alle loro precondizioni.
4. Sono in ogni caso escluse dall’ambito di applicazione del presente accordo le informazioni afferenti a procedimenti penali in corso o per le quali sussistono esigenze di tutela del segreto di indagine, fatta salva la possibilità di comunicare le predette informazioni previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.
5. L’ANAC si impegna a mettere a disposizione della Direzione Centrale Anticrimine le informazioni di interesse: • presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), di cui all’art. 213, commi 8 e 9, del Codice dei contratti , in cui sono registrate le informazioni relative agli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, anche al fine di individuare ulteriori indicatori di anomalia, da condividere nell’ambito degli impegni tra le Parti si impegnanosanciti dal presente Accordo; • presenti nel Casellario Informatico dei contratti pubblici di lavori, congiuntamente servizi e nel rispetto forniture di cui all’art. 213, comma 10, del Codice dei relativi mandati e delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative finalizzate al contrasto della criminalità, favorendo un reciproco ed ampio rapporto di collaborazionecontratti.
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Samples: Accordo Quadro
Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività L’ANAC e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di collaborazione tra le PartiStato si scambiano, nell’ambito delle rispettive specifiche nei limiti consentiti dalla legge e competenzeove occorra previo nulla osta dell’Autorità giudiziaria, dati e notizie rilevanti per il perseguimento dei propri fini istituzionali, allo scopo di prevenire e contrastare fatti illeciti e di infiltrazioni della criminalità nel settore pubblico.
2. Le aree prevalenti di collaborazione sono individuate nelle seguenti:
a. promozione e sostegno - nell’ambito di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento dei soggetti in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavoro;
b. messa a disposizioneIn particolare, le finalità del trattamento da parte di ADM, ANAC dei dati comunicati dalla Direzione Centrale Anticrimine sono quelle legate allo svolgimento delle proprie attività istituzionali quali la vigilanza ed il controllo al fine di merci abbandonate allo Stato, tra cui tessili, legnami prevenire e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti contrastare l’illegalità e la corruzione nel settore dell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere;
c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti;
d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti;
e. promozione finalità di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità prevenzione e della responsabilità e del contrasto alla criminalità corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa, attraverso l’organizzazione il controllo sull’applicazione della normativa anticorruzione, sul conferimento degli incarichi pubblici e sul rispetto della normativa in materia di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social;
f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi;
g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comunetrasparenza amministrativa.
3. Le finalità del trattamento da parte della Direzione Centrale Anticrimine dei dati comunicati dall’ANAC sono quelle legate alle funzioni di indirizzo e raccordo info-operativo delle attività investigative, sia di natura preventiva che giudiziaria, degli uffici centrali e periferici della Polizia di Stato, di studio e analisi dei fenomeni di criminalità comune e organizzata, allo scopo di indirizzare e coordinare le azioni di contrasto ai fenomeni criminosi e alle loro precondizioni.
4. Sono in ogni caso escluse dall’ambito di applicazione del presente accordo le informazioni afferenti a procedimenti penali in corso o per le quali sussistono esigenze di tutela del segreto di indagine, fatta salva la possibilità di comunicare le predette informazioni previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.
5. L’ANAC si impegna a mettere a disposizione della Direzione Centrale Anticrimine le informazioni di interesse: • presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), di cui all’art. 213, commi 8 e 9, del Codice dei contratti , in cui sono registrate le informazioni relative agli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, anche al fine di individuare ulteriori indicatori di anomalia, da condividere nell’ambito degli impegni tra le Parti si impegnanosanciti dal presente Accordo, congiuntamente anche secondo il Regolamento concernente l’accessibilità dei dati raccolti; • presenti nel Casellario Informatico dei contratti pubblici di lavori, servizi e nel rispetto forniture di cui all’art. 213, comma 10, del Codice dei relativi mandati e delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative finalizzate al contrasto della criminalità, favorendo un reciproco ed ampio rapporto di collaborazionecontratti.
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Ambiti di collaborazione. 1. Il presente Protocollo disciplina l’attività L’ANAC e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di collaborazione tra le PartiStato si scambiano, nell’ambito delle rispettive specifiche nei limiti consentiti dalla legge e competenzeove occorra previo nulla osta dell’Autorità giudiziaria, dati e notizie rilevanti per il perseguimento dei propri fini istituzionali, allo scopo di prevenire e contrastare fatti illeciti e di infiltrazioni della criminalità nel settore pubblico.
2. Le aree prevalenti di collaborazione sono individuate nelle seguenti:
a. promozione e sostegno - nell’ambito di una congiunta pianificazione - di tutte quelle azioni ed iniziative tese a facilitare l’inserimento dei soggetti in esecuzione di pena all’interno di attività di formazione professionale e di lavoro;
b. messa a disposizioneIn particolare, le finalità del trattamento da parte di ADM, ANAC dei dati comunicati dalla Direzione Centrale Anticrimine sono quelle legate allo svolgimento delle proprie attività istituzionali quali la vigilanza ed il controllo al fine di merci abbandonate allo Stato, tra cui tessili, legnami prevenire e altri materiali riutilizzabili nelle lavorazioni industriali effettuate dai detenuti contrastare l’illegalità e la corruzione nel settore dell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici nonché componentistica di macchinari e attrezzature di qualsiasi genere;
c. messa a disposizione, da parte di ADM, di beni di prima necessità sequestrati; ritiro dei beni medesimi nei luoghi ove sono custoditi, trasporto e distribuzione ai detenuti con l’impegno, laddove necessario, ad osservare le disposizioni dettate dalle Autorità competenti per la loro conservazione e a provvedere alla preventiva eliminazione di etichette e marchi presenti sui singoli prodotti;
d. messa a disposizione dei Laboratori Chimici di ADM per le esigenze formative dei detenuti;
e. promozione finalità di attività culturali ed educative aventi ad oggetto la diffusione della cultura della legalità prevenzione e della responsabilità e del contrasto alla criminalità corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa, attraverso l’organizzazione il controllo sull’applicazione della normativa anticorruzione, sul conferimento degli incarichi pubblici e sul rispetto della normativa in materia di percorsi formativi e informativi, dibattiti, mostre, proiezioni e altre forme di comunicazione, anche a mezzo social;
f. organizzazione di attività formative reciproche in materie di interesse comune, anche attraverso la pianificazione di convegni, conferenze e seminari, favorendo la partecipazione di propri rappresentanti, finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di progetti, studi, ricerche e analisi;
g. scambio di pareri e avvisi su questioni di interesse comune;
h. collaborazione nell’elaborazione di segnalazioni al Parlamento o al Governo su materie di interesse comunetrasparenza amministrativa.
3. Le finalità del trattamento da parte della Direzione Centrale Anticrimine dei dati comunicati dall’ANAC sono quelle legate alle funzioni di indirizzo e raccordo info-operativo delle attività investigative, sia di natura preventiva che giudiziaria, degli uffici centrali e periferici della Polizia di Stato, di studio e analisi dei fenomeni di criminalità comune e organizzata, allo scopo di indirizzare e coordinare le azioni di contrasto ai fenomeni criminosi e alle loro precondizioni.
4. Sono in ogni caso escluse dall’ambito di applicazione del presente accordo le informazioni afferenti a procedimenti penali in corso o per le quali sussistono esigenze di tutela del segreto di indagine, fatta salva la possibilità di comunicare le predette informazioni previa autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.
5. L’ANAC si impegna a mettere a disposizione della Direzione Centrale Anticrimine le informazioni di interesse: presenti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), di cui all’art. 213, commi 8 e 9, del Codice dei contratti , in cui sono registrate le informazioni relative agli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, anche al fine di individuare ulteriori indicatori di anomalia, da condividere nell’ambito degli impegni tra le Parti si impegnanosanciti dal presente Accordo; presenti nel Casellario Informatico dei contratti pubblici di lavori, congiuntamente servizi e nel rispetto forniture di cui all’art. 213, comma 10, del Codice dei relativi mandati e delle specifiche modalità di azione, ad assicurare le comuni progettualità volte a favorire sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati, come possibile strumento per il ripristino del patto sociale nonché a promuovere tutte le iniziative finalizzate al contrasto della criminalità, favorendo un reciproco ed ampio rapporto di collaborazionecontratti.
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