Common use of Considerazioni finali Clause in Contracts

Considerazioni finali. La RRI è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni le attività di Governance della Ricerca Italiana, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesse e le capacità dei cittadini per la scienza, consentendo loro di partecipare attivamente alle varie attività scientifiche (ad esempio mostre e caffè scientifici, comunità creative di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovazione, al fine di allineare meglio i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra società”.

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Considerazioni finali. La RRI In generale, c’è stato un passaggio da più forme di valutazione basate sugli esperti a modelli più partecipativi. Ad es., nata da polemiche su tecnologie come l’energia nucleare, negli Stati Uniti la valutazione APPENDICE della tecnologia si è parte dello sforzo finalizzato concentrata piuttosto sulla fornitura di conoscenze oggettive e probabilistiche sulle traiettorie future delle tecnologie emergenti. Nel corso del tempo, si è giunti alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni conclusione che è necessario riconoscere che le attività ipotesi di Governance della Ricerca Italiana, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesse e le capacità dei cittadini per la scienza, consentendo loro di partecipare attivamente alle varie attività scientificheframing (ad esempio mostredefinizioni dei problemi, ambito e caffè scientificmetodologie) modellano le conclusioni della valutazione tecnologica. In particolarei, comunità creativewuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaeldonInianoPviaazzizoaneSRaelslupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liaR>om8a9 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA un’enfasi eccessiva sulle conseguenze tecnologiche può mettere in ombra importanti questioni associate agli impatti sociali, etici e politici delle tecnologie: per questi motivi, i Paesi hanno iniziato a passare a forme più inclusive, aperte e deliberative di riutilizzvalutazione della tecnologia. Alcuni meccanismi di valutazione della tecnologia comportano procedure pubbliche formali che si inseriscono direttamente nella politica dell’Innovazione e nelle decisioni di Governanceo, meccanismi on-linein particolare attraverso l’uso di organismi consultivi di esperti. Un approccio alla valutazione della tecnologia è l’uso di accademie scientifiche o autorità regolatorie per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusionvalutare gli aspetti più tecnici delle tecnologie emergenti. Un altro è l’istituzione e di informazioni organi consultivi pubblici: esempi e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, inclusquesti approcci includono o il networkiDanish Board of Technology Foundationng, il monitoraggiNuffield Council on Bioethics nel Regno Unito e i comitati di bioetica presidenziale negli Stati Uniti. Tali gruppi potrebbero essere incaricati di redigere relazioni su particolari tecnologie che raccolgono prove attraverso la ricerca o e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricertestimonianza pubblica. Sondaggi pubblici ca e negli istituinterviste con le parti interessate su tecnologie emergenti potrebbero anche essere impiegati per valutare le tecnologie e anche l’opinione corrente. Le udienze che cercano ti di istruzione superiore al firaccogliere i vari input pubblici potrebbero anche essere utilizzate per informare le agenzie ne di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovazione, al fine di allineare meglio i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra sregolamentazioneocietà”.

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Considerazioni finali. La etiche, ambientali o sociali. Una sfida chiave nell’implementare RRI (e CSR) all’interno delle aziende è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca rappresentata dalle priorità in conflitto tra le aspirazioni dell’azienda stessa in termini di profitti e al rispetto dell’impegno dell’Unione crescita sul mercato APPENDICE da un lato, e gli obiettivi sociali in materia di sostenibilità, preoccupazioni etiche o benessere dall’altro. Ne consegue che oggi l’affermazione dei principi RRI nell’Industria è ancora in una fase iniziale. Le iniziative per l’Innovazione. Nei prossimi anni le attività implementarla praticamente sono ancora limitate, per lo più wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelodnInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liRa >om4a7 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA legate a progetti di Governance della Ricerca Italianacooperazione all’interno dei programmi quadro dell’UE (ad esempio, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesseIndustria responsabile, Bussola, Smart-Map, Innovazione vivente) e le capacità dei cittadini per la scienza, consentendo loroalcune iniziative a livello di partecipare attivamente alle varie attività scientifichesingolo Paese (ad esempio mostreil quadro EPSRC del Regno Unito, l’Organizzazione dei Paesi Bassi per il programma Responsible Innovation di Scientific Research, l’iniziativa ORBIT). Questi approcci includono testimonianze, pratiche migliori, progetti e caffè scientificanche la selezione e/o lo sviluppo di strumenti per l’implementazione di aspetti specifici di RRI. Sono necessarie ulteriori indagini e sperimentazioni per comprendere meglio le azionii, comunità creativei driver e le sfide per l’implementazione concreta della RRI, anche rispetto alle pratiche esistenti in materia di riutilizzresponsabilità sociale (nonché di qualitào, meccanismi on-line per fornire parerigestione del rischio e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuoverdell’innovazione) che almeno parzialmente si adattano a una o più dimensioni RRI. Per favorire un migliore allineamento degli obiettivi RRI con e la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggistrategia aziendale o e la valutazioncorretta implementazione dei suoi principi nella pratica operativa, riteniamo fondamentale integrare i compiti per l’operatività RRI all’interno delle funzioni/ dipartimenti esistenti dell’azienda, e inquadrare le azioni RRI all’interno o in prossimità di processi e strumenti che sono già noti o implementati dall’Azienda stessa. I sistemi e gli strumenti di gestione aziendale, che sono più vicini agli obiettivi RRI e potrebbero fornire un quadro per facilitare la loro attuazione, sono quelli forniti dalla Responsabilità Sociale delle Imprese (CSR), che è correlata alla “responsabilità delle imprese per i loro impatti sulla società”. Un limite e delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerdi CSR esistenti è che esse sono spesso incentrate sulle ultime fasi dello sviluppo del prodotto ca e negli istitudel ciclo ti di istruzione superiore al fivita, come la fabbricazione, l’uso o lo smaltimento, mentre si concentrano in modo limitato sulle attività ne di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadiR&D ni e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e SociInnovazioneetà. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia pspinta ad adottare er la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infapotrebbe aiutare a colmare questa lacunatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talentoaffrontando e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero procesprecedenti fasi so di ricerca e innovaziinnovazione con una ulterioreone, al fiforte motivazione. L’introduzione della RRI consentirebbe ne di allineare meglidentificare in anticipo io i risultati ottenuti con i valbisogniori, i bisogle preoccupazioni ni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli atsfide tori sociaaumentare la desiderabilità del prodotto e li e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilitàimpatti sociali riducendo al minimo i cambiamenti nelle ultime fasi etica, alla sostenibquindi i costi. La stessa CSR può fornire spunti utili sulle possibili vie per un’implementazione più semplice ilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra spratica della RRI nel contesto industrialeocietà”.

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Considerazioni finali. La RRI è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo Dopo avere esaminato la evoluzione della Ricerca e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni contrattazione collettiva, sia attraverso l’analisi degli accordi interconfederali succedutisi nel tempo, che analizzando le attività di Governance tesi della Ricerca Italiana, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interessedottrina e le capacità dei cittadini perpronunce giurisprudenziali, risulta evidente che la scienza, consentendo loro di partecipare attivamente alle varie attività scientifiche (ad esempio mostre e caffè scientifici, comunità creative di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, contrattazione collettiva presenti ancora notevoli criticitàetc. In questo senprimo luogo so si delinè rilevato che il mutare delle condizioni politico economiche ha determinato ea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienspostamento della centralità za e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave chedell’importanza della contrattazione collettiva dal livello centrale a è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovaziperifericoone, al fine di allineare megladattarsi quanto più possibile alle reali esigenze produttive e alle contingenti condizioni sociali. Inizialmente, l’autonomia collettiva aveva come principale obiettivo la tutela dei diritti basilari dei lavoratori da effettuarsi attraverso la contrattazione nazionale, mentre la contrattazione di secondo livello - con ciò intendendosi tanto quella aziendale, quanto quella territoriale – veniva utilizzata nelle materie delegate e in conformità alla cornice delineata dal livello superiore per garantire diritti aggiuntivi e benefici ulteriori, essendo finalizzata ad una condivisione dei profitti dell’azienda. In seguito, con le mutate condizioni socio economiche e con la globalizzazione dei servizi e delle imprese, alla contrattazione di secondo livello veniva assegnato il compito di favorire la flessibilità, anche derogando in peius ai diritti sanciti dai contratti nazionali e dalla legge, per cercare di mantenere io i risultati ottenulivelli occupazionali e favorire lo sviluppo delle aziende che si trovavano a competere in un mercato globalizzato in cui, la presenza di paletti troppo rigidi, avrebbe reso non competitive le stesse aziende rispetto ai loro competitor internazionali. A fronte di questa riduzione delle tutele i lavoratori acquisivano un maggior peso all’interno delle aziende partecipando direttamente alla pianificazione strategica e alle scelte produttive delle aziende stesse. Con la globalizzazione si è assistito inoltre ad una modificazione del classico sistema sindacale italiano, precedentemente caratterizzato da una quasi egemonia della “triplice” CGIL CISL UIL, ti cla comparsa di altre sigle sindacali, di nicchia, con una rapresentanza numerica bassa a livello assoluto, ma rilevante relativamente ad un comparto o addirittura ad una singola azienda. Queste mutate condizioni hanno reso necessario un intervento per favorire la gestione della rappresentanza esitato negli accordi del 2011 e nel TU del 2014 che ha interessato oltre che le organizzazioni dei lavoratori anche le organizzazioni datoriali. Nel più recente passato, e anche attualmente, la riduzione delle tutele dei lavoratori, consentita da accordi e norme di legge, e dalla frammentazione delle rappresentanze datoriali e dei lavoratori, ha causato il cosiddetto fenomeno del dumping contrattuale con sottoscrizione di contratti nazionali che interessavano comparti molto piccoli nei quali era prevista una notevole riduzione dei diritti e garanzie per on i valori, i bisogni e le aspettative della società eurolavoratoripea. Tali concetA fronte di una materia così complessa gli interventi del legislatore non ti sono stati sviluppafrequenti. La mancanza di una norma precisa di riferimento, fa si che si parli di “diritto senza norme”. La presenza di diversi contratti nazionali che interessano coorti di lavoratori che spesso si sovrappongno e la possibilità che ci siano contratti di diverso livello che possono derogare agli accordi nazionali e, in certi casi anche alla legge, provocano spesso l’insorgenza di conflitti che devono essere risolti attraverso il ricorso alla giurisprudenza o facendo riferimento a elaborazioni dottrinali. Sia la dottrina che la giurisprudenza hanno indicato soluzioni che tenevano conto di criteri correlati alle condizioni politiche e economiche contingenti e che per questa ragione talvolta sono state mutevoli. Ci si può chiedere quindi se sia necessario proporre una modifica dei modelli di governance della contrattazione collettiva e quali possano essre i modelli proposti. Le alternative possibili sono sostanzialmente tre La più radicale delle proposte potrebbe essere quella di dare una concreta applicazione alle disposizioni dei padri costituenti, che prevedevano una registrazione dei sindacati legata al numero dei loro iscritti. La mancanza di una legge di attuazione e probabilmente la mancata volontà da parte dei sindacati di volere misurare concretamente il peso dei loro tesserati, ha reso di fatto poco attuabile una applicazione concreta di questo articolo. Di contro questa mancata applicazione ha fatto si che non possa essere imposta una validità erga omnes dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali. Si deve prendere atto che, se negli ultimi 71 anni non si è riusciti ad attuare compiutamente l’art 39, probabilmente non sarà possibile farlo ti nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovatiofuturo, a meno n” di Xxxx xxx Xxxxxxuna modifica dello stesso chexxx, seconper do il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilitàlungo prcedimento di modifica costituzionale etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra ssembra quantomeno improbabileocietà”.

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Samples: Dipartimento Di Giurisprudenza Cattedra Di Diritto Del Lavoro

Considerazioni finali. La RRI APPENDICE Storicamente, l’opposizione pubblica si è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo radicata in una serie di settori tra cui l’energia nucleare, gli organismi geneticamente modificati (OGM) e altre aree della Ricerca biotecnologia. In Europa, ad esempio, l’opinione pubblica negativa sugli OGM ha portato a livelli di finanziamento inferiori, alti tassi di rifiuto normativo e al livelli di innovazione inferiori rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazionead altri Paesi, determinando un blocco degli investimenti pubblici. Nei prossimi Mentre molti Paesi hanno investito nella costruzione di reattori nucleari negli anni le attività di Governance della Ricerca Italiana‘60 e ‘70, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesserilevanti opinioni sulla sicurezza degli impianti e le capacitàproteste politiche di tutto il mondo hanno bloccato la loro ampia diffusione. Questo ovviamente non vuol dire che il pubblico sia a priori “anti-tecnologia”. wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelodnInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liRa >om7a9 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA L’atteggiamento generale dei cittadinieuropei nei confronti della tecnologia viene regolarmente valutato dall’Eurobarometro, una serie di sondaggi condotti per conto della Commissione Europea dal 1973. Mentre l’opinione pubblica generale sulle tecnologie emergenti è difficile da valutare, vi sono prove che la Società è generalmente ottimista riguardo alle tecnologie in fase di sviluppo, anche se questo è mitigato dalle preoccupazioni. In una recente indagine di vasta portata in Europa, almeno la metà degli intervistati si aspetta che, tra 15 anni, la scienza e lo sviluppo tecnologico avranno un impatto positivo su assistenza sanitaria e medica (65%), istruzione e competenze (60%), trasporti e infrastrutture di trasporto (59%), approvvigionamento energetico (58%), protezione dell’ambiente (57%), lotta ai cambiamenti climatici (54%) e qualità degli alloggi (50%). Una valutazione dell’accettazione pubblica, tuttavia, deve andare oltre la misurazione degli atteggiamenti e mirare a una migliore comprensione delle fonti e dei drivers di accettazione. Da quanto avvenuto con le precedenti esperienze relative all’accettazione, appare evidente che i Paesi e gli innovatori dovrebbero incorporare, nella massima misura possibile, obiettivi e preoccupazioni sociali sin dall’inizio del processo di sviluppo. Mentre rimane una sfida realizzare tale obiettivo, è indubbio che in questi ultimi anni siano emerse best practices che possono fungere da guida. Queste includono il finanziamento di scienze sociali e umanistiche in co-flussi integrati con scienze naturali e fisiche, utilizzando forme partecipative di previsione e valutazione tecnologica al fine di tracciare futuri auspicabili e coinvolgere le parti interessate nei processi comunicativi con chiari collegamenti nella politica. Tutto ciò contribuisce a creare fiducia e affidabilità nei sistemi di Innovazione, che sono fattori critici per una accettazione pubblica. Alcune preoccupazioni dell’opinione pubblica hanno a che fare con il rischio, rispetto soprattutto a questioni come la salute e la sicurezza degli esseri umani e dell’ambiente: ciò nella convinzione che l’attuale grado di attenzione sia inadeguato ad anticipare potenziali danni. Altre preoccupazioni riguardano le questioni relative al controllo dei processi vitali o del potere decisionale sulla tecnologia stessa, come ad es. il controllo della proprietà intellettuale o il dominio sul mercato. Una delle principali fonti d’incertezza sul percorso di queste tecnologie sta nel fatto che, nel Mondo 4.0, esse stanno convergendo in modi inaspettati e quindi generano altri nuovi sviluppi. Un esempio è dato dalla convergenza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e delle biotecnologie per produrre approcci di biologia sintetica, formando, nel contempo, una piattaforma per molti altri tipi di entità e strumenti biologici. L’accettazione o il rifiuto pubblico della tecnologia è un fenomeno complesso che non può essere interpretato in maniera Airi - Associazione Italiana per la scienzRicerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad 8u0so<peRriscoerncaaleedpIenrnGoviauzsieopnpe eReSspaolonnsiaabi-leUiNn IIOtaNliaCAMERE Xxxxxxxx Xxxxxxx Piazza Sallustio 21 000x00xxX.xxxxxxx.xx facile. Soltanto facendo riferimento a quanto discusso nell’ambito della letteratura delle Scienze Sociali e alle pratiche esistenti (che aiutano a suggerire approcci su come la tecnologia può essere meglio inserita nella società in modo accettabile) possiamo trovare una via di uscita. Per un certo periodoa, consentendo lorosi è ritenuto che la resistenza pubblica alla tecnologia fosse il risultato di partecipare attivamenteuna mancanza di informazioni o di educazione. Tale ipotesi si è fondata sul fatto dell’esistente divergenza tra le valutazioni del rischio dei laici e quelle degli esperti. Tali divergenze, nei fatti, nascono dall’esistenza di un pregiudizio verso certe caratteristiche tecnologiche: le tecnologie che sono percepite come irreversibili, fuori dal controllo umano e/o capaci di fallimenti catastrofici tendono a sollevare la percezione pubblica del rischio rispetto alle varie attività scientifichevalutazioni specialistiche; allo stesso modo, se le tecnologie sono nuove e meno conosciute, al di fuori della percezione umana (ad esempio mostrenanoparticelle invisibili all’occhio umano) e caffè scientificritardate nella loro manifestazione di dannoi, comunità creativetendono anche ad essere di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovazione, al fine di allineare meglio i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra smaggiore interesse pubblicoocietà”.

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Considerazioni finali. La RRI nel medio – lungo termine, quindi maggiore resilienza; riduzione del rischio, Quest’ultima categoria è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni particolarmente rilevante quando si consideri il contesto relazionale in cui si svolgono le attività di Governance della Ricerca Italianaimpresa e l’importanza crescente che in tale contesto ha assunto APPENDICE il fattore reputazionale. Rispondere alle aspettative degli stakeholder può agevolare il raggiungimento degli obiettivi di business, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interessementre deluderle può comportare opposizione o addirittura boicottaggio di mercato; wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceerScaaelodnIinanPoviaazzizoaneSRaellsupsotinosa2b1ile00in1I8ta7liRa o>m4a1 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA anticipazione di possibili inasprimenti normativi e le capacità dei cittadiniregolatori, L’emergere con la ricerca di rischi per la scienzsalute dell’uomo e per l’ambiente inattesi o la pressione dell’opinione pubblica su certe tematiche può portare all’introduzione di leggi e norme che possono mettere fuori mercato certi prodotti; incremento del capitale reputazionalea, consentendo loroattraverso l’integrità nella gestione dell’impresa (rispetto di partecipare attivamente alle varie attività scientifiche (ad esempio mostrevalori etici, il contrasto alla corruzione) che anche svolge una funzione sia di mitigazione del rischio sia di qualificazione positiva verso clienti, dipendenti, investitori. Come già evidenziato al paragrafo 1.3, molte imprese italiane si relazionano con i propri dipendenti e caffè scientifici,con la comunità creativelocale con un’attenzione che va molto al di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusionlà degli obblighi e di informazionlegge i e di buone pratiche attraverso piattaformcontratto, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale. Alcune grandi imprese italiane sono riconosciute a livello internazionale per le loro performances e di condivisionsostenibilità. E sono già numerose le imprese italiane, che grazie all’innovazione di processo e di prodotto, possono vantare posizioni di leadership nell’ambito e della conoscenza, incluso il networkiGreen Economy. Rispetto alle sfide della sostenibilità complessivang, il monitoraggisistema industriale italiano può dunque far leva su un patrimonio già esistente o e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. diventa pertanto fondamentale supportarlo adeguatamente lungo In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down chpercorso e, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovazione, al fine di allineare meglio i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporottica azione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra svalorizzazione internazionaleocietà”.

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Considerazioni finali. La RRI APPENDICE Innanzitutto, vi è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni le attività di Governance della Ricerca Italiana, devono intraprendere azioni che mirino in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesse e le capacità dei cittadini per la scienza, consentendo loro di partecipare attivamente alle varie attività scientifiche (ad esempio mostre e caffè scientifici, comunità creative di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politiun problema ci a livello naziondi linguaggio. Per secoli le Universitàale, regionacosì come il resto delle Istituzioni, sono state dei sistemi chiusi le e lochanno creato dei linguaggi specialistici per demarcare nettamente le diverse sfere di potere di cui erano portatrici. Oggi le spinte e gli stimoli che vengono dalla società e determinano di fatto una trasformazione che è al contempo sia digitale che sociale impongono un netto cambiamento di approccio. L’individuazione di un linguaggio comune (lessicoale, alle strutture di istruzione primametodiria, secondaria e superistrumentiore, ai musei scientifmodelli)ici, alle biblioteperòche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscennon riguarda wuwswo .paierri.sitonale ze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzaXxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceerScaaelodnIinanPoviaazzizoaneSRaellsupsotinosa2b1ile00in1I8ta7liRa o>m8a1 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA solo no il rapporto tra ScienUniversità za e Socisocietà, ma anche il dialogo sempre più necessario tra professionisti ed esperti provenienti da settori e saperi diversi, in ragione della complessità delle sfide che ci troviamo ad affrontare oggietà. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifPoiché soluzioni unilaterali risultano sempre più inefficaciici, semplificanc’è bisogno di una maggiore collaborazione tra tutti gli stakeholder di un dato sistema do e rafforzando il rapporto tra sciendi una maggiore contaminazione di punti di vista che consentano di cogliere i molteplici aspetti del problema stesso, arrivando tuttavia ad una visione comune za e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocacomunemente comprensibile. Un altro modo per creare engagement a livello sociale to da parte sdell’Università è l’apertura dei suoi spazi a pubblici esterni attraverso iniziative che richiamino le persone all’interno ia degli scienziati sia dei mediatspazi dove si fa ricercaori. Questi ultimi si vedono investiOspitare fisicamente le realtà emergenti a livello sociale attraverso varie tipologie ti eventi è di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanmodo per unire le diverse voci presenti all’interno dell’Università za e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di udata na realsociale attorno a molte faun obiettivo comunecccreando comunione di intenti e commitment, dal momento che sia i problemi che le soluzioni assumono delle facce con cui è possibile empatizzare da entrambe le parti. Allo stesso modo occorre anche rafforzare e rendere capillare la presenza dell’Università all’interno dei luoghi e, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiale persone trascorrono la maggior parte del loro tempo in contesti ta di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità socivita quotidianiale. Infatti, la forza del sistema scientifipresenza delle Istituzioni all’interno dello spazio pubblico viene sentita poco o per niente dai cittadini. Occorre, invece, investire in nuove modalità di interazione co e tecnologico europeo dipende dalla sua capacicoinvolgimento proprio a partire da questi spazi in comune, che possono rappresentare il luogo ideale in cui educare le persone a comportamenti sostenibili e creare legami che avvicinino sempre più le comunità ai temi di sfruttare il talento e le idee ovunque escui se si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorainteressano re la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stla ricercaati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovazione, al fine di allineare meglio i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra soCcietà”.

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Considerazioni finali. La RRI È in questo contesto politico e sociale precario, che dobbiamo affrontare le opportunità che provengono da una serie di tecnologie emergenti - dall’intelligenza artificiale, alle biotecnologie, dai materiali avanzati all’informatica quantistica - che costituiscono nei fatti lo scenario tecnologico della Quarta Rivoluzione Industriale APPENDICE e che provocheranno cambiamenti sempre più radicali nel nostro modo di vivere. Queste tecnologie emergenti non rappresentano semplicemente dei progressi incrementali rispetto al passato ma, in quanto dirompenti, andranno wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiusepRpiceerScaaleodnIinanPoivaazzzioanSe aRleluspsotinos2ab1il0e0in18It7alRiao>m1a1 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA ad incidere su tutti i modelli esistenti di rilevamento, calcolo, organizzazione, azione e distribuzione: rappresenteranno quindi dei modi completamente nuovi di creare valore per organizzazioni e cittadini. Basti pensare al fatto che già i progressi nelle Neurotecnologie e nelle Biotecnologie ci costringono a mettere in discussione cosa significhi essere umani. D’altra parte, la Quarta Rivoluzione Industriale è parte dello sforzo finalizzato alla realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca ancora ai suoi primissimi passi e al rispetto dell’impegno dell’Unione la sua evoluzione è ancora nelle nostre mani: norme e regolamenti sociali che regolano le tecnologie emergenti sono oggi in fase di sviluppo e scrittura. Se perdiamo questa finestra di opportunità per l’Innovazione. Nei prossimi anni modellare le attività di Governance della Ricerca Italiananuove tecnologie in modo che promuovano il bene collettivo, devono intraprendere azioni migliorino la dignità umana e proteggano l’ambiente, ci sono buone possibilità che mirino le sfide che viviamo oggi finiranno con l’essere solo esacerbate: modellare la Quarta Rivoluzione Industriale significa quindi impegnarsi in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interessedialoghi strategici sulle tecnologie emergenti all’interno e attraverso le comunità, le organizzazioni e le capacità dei cittadini per la scienzistituzioni di cui si è membria, consentendo loro di partecipare attivamente alle varie attività scientifiche (ad esempio mostre e caffè scientifici, comunità creative di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricerca); 🡢 Promuovere la diffusione di informazioni e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoraggio e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenere il cambiamento strutturale nella Governance della ricerca e negli istituti di istruzione superiore al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadini e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatori e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politicontribuendo ci a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinplasmare ea un modello di comunicazione top-down chmondo e, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Socilinea con i valori umani comunietà. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifstessa tipologia di riflessioni è fatta anche nell’ambito del Report “The Next Production Revolution: Implications for Governemnts and Business” dell’OECD3ici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultidove mi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quelsottolinea l’importanza della capacità lo di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modelrapidamente lo i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica con la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stati. Tale approccio è alla base del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovazione, al fine di allineare meglio i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società europea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovation” di Xxxx xxx Xxxxxxxxx, secondo il quale RRI è: 🡢 un processo interattivo e trasparente 🡢 con cui gli attori sociali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnoin innovazioni che generino benefici e valori, non solo per gli azionisti, ma anche per i cittadini e la società. Fare ciò in modo efficace e rapido richiede il coinvolgimento precoce di tutte le parti interessate sia per stabilire valori e benefici, sia per negoziare trade-off che vengano ben accettati e possano essere implementati senza ostacoli. È anche chiaro che i modelli economici e sociali esistenti stanno raggiungendo i loro limiti per offrire una qualità di vita sempre migliore: i dati emergenti per i Paesi sviluppati indicano che, mentre l’aspettativa di vita è in aumento, la qualità della vita non sembra procedere logicistessa direzione. L’affermarsi dell’Economia Digitale, se non gestita in modo responsabile, potrebbe non riuscire a fornire i benefici attesi e peggiorare piuttosto che migliorare la nella Società. La stessa “Agenda 2030” dell’ONU4 ribadisce con forza la necessità di bilanciare le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: la dimensione economica, quella sociale e quella ambientale, in quanto fattori indivisibili per una piena realizzazione dei diritti umani di tutti. Quindi, nel contesto dell’attuale globalizzazione, il concetto di Innovazione Responsabile ha assunto un valore strategico per il beneficio condiviso della nostra s, dei cittadini e dell’industria. Se da una parte è oggi chiaro che l’Innovazione trova molto spesso il suo fondamento sulla Ricerca, d’altro canto va sottolineato che, in linea di principio, il processo di ricerca di base (Ricerca) e il processo di ricerca applicata e sviluppo (Innovazione) devono rimanere chiaramente Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad 1u2so<pReircseorncaaleed pInenroGvaiuzsioenpepReeSspaolonnsaiabil-eUinNIItOalNiaCAMERE Xxxxxxxx Xxxxxxx Piazza Sallustio 21 000x00xxX.xxxxxxx.xx dissociati: 🡢 La Ricerca di base ha il compito di generare Conoscenza, il cui impatto è difficile da prevedere e quantificare, ma che può essere misurato in termini di integrità; 🡢 L’Innovazione deve generare valore per la Società, gli azionisti e i singoli clienti/consumatori, con impatti che dovrebbero essere ragionevolmente anticipati e quantificati. Rimane intrinseco alla natura stessa dell’Innovazione che tali previsioni possano essere incomplete o addirittura sostanzialmente errate e, inoltre, non soddisfino tutte le parti interessate. Occorre ricordare che per integrità nella ricerca si intende l’insieme dei principi e dei valori etici, dei doveri deontologici e degli standard professionali sui quali si fonda una condotta responsabile e corretta da parte di chi svolge, finanzia o valuta la ricerca scientifica. Ne consegue che nelle imprese manifatturiere l’Innovazione si realizza sostanzialmente attraverso le funzioni di R&D e di Ingegneria di Processo, distinguendosi in linea di principio dalla Ricerca di Base, attuata soprattutto nelle Università e negli Enti Pubblici con l’obiettivo fondamentale della crescita della Conoscenza, non necessariamente collegata a precise ed immediate ricaduteocietà”.

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Considerazioni finali. La RRI Forse più di ogni altra categoria, i manager di oggi avrebbero la possibilità, a patto di un cambiamento del paradigma culturale di riferimento, di divenire promotori di APPENDICE profonde innovazioni all’interno delle proprie organizzazioni, rendendole ambienti idonei alla sperimentazione di nuovi approcci finalizzati a far sì che le notevoli opportunità offerte oggi dalla tecnica possano essere dirette ad un reale miglioramento della qualità della vita di tutti. Ma perché ciò possa almeno in parte realizzarsi, c’è il bisogno di una classe dirigente selezionata sulla base dei meriti effettivi piuttosto che della fedeltà wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelodnInianPoviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liRa >om5a7 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA e sull’omologazione delle idee, svincolata da ogni forma di clientelismo, coraggiosa ed autonoma, oltre che competente, nell’assumere le decisioni sulle importanti scelte che influenzeranno il futuro di milioni di lavoratori. Non è parte dello sforzo finalizzato difficile trovare indicatori in grado di delineare le imprese all’interno delle quali operino siffatti manager. Per esempio la trasparenza delle modalità attraverso le quali i manager stessi vengono selezionati, la capacità di operare per processi organizzati anche attraverso nuove e più flessibili modalità, il merito riconosciuto anche e soprattutto sulla base del raggiungimento di risultati di senso allargato piuttosto che attraverso mere e miopi misurazioni di stampo fordista. L’EQUILIBRIO TRA COMPETIZIONE E COOPERAZIONE Si è detto, parlando del ruolo dei manager, dell’orientamento, quasi imperante da decenni, della classe dirigente verso obiettivi di massimizzazione della capacità competitiva e del profitto, a scapito dei cosiddetti ‘competitors’ e molto frequentemente anche dell’ambiente, delle parti interessate e della collettività in generale. Ma la competizione, predicata come un mantra per decenni da quasi tutti i maggiori esponenti dell’economia globale, comporta, come ultima conseguenza, il soccombere del più debole ed è portatrice di una visione miope e non sostenibile del mondo. Quando i vincitori della competizione, generalmente pochi, saranno divenuti sempre più ricchi e gli sconfitti, generalmente moltitudini, saranno sempre più poveri, chi potrà permettersi di acquistare i prodotti realizzati dai vincitori? Ne discende che la società estremamente competitiva è tendenzialmente una società suicida. Lo statunitense Xxxxx Xxxx, sostenitore della cosiddetta ‘progressive education’, afferma che “cercare di fare bene qualcosa e cercare di battere gli altri sono due cose diverse”. Un’impresa innovatrice può certamente divenire più competitiva grazie all’innovazione, ma non è detto che non possa nello stesso tempo anche divenire un’azienda più cooperativa, assicurando tra l’altro (come Xxxxxx affermava in merito alla realizzazione dello Spazio Europeo necessità di cooperazione tra i membri di una comunità ai fini della Ricerca propria sopravvivenza) sé stessa ed il proprio futuro. Anche su questo fronte, per un’impresa il cui vertice abbia acquisito consapevolezza di ciò, si apre la possibilità di una governance del fenomeno agendo innanzi tutto sulla propria vision ad agire sulla complessità delle trasformazioni in atto e, tra di esse, anche sullo sviluppo di una governance delle evoluzioni future del mondo del lavoro. Nella già citata opera, Xx Xxxx afferma che sulla carta esistono tutte le condizioni perché dalle aziende escano ogni sera prodotti perfetti e al rispetto dell’impegno dell’Unione per l’Innovazione. Nei prossimi anni le attività lavoratori felici, ma gli esseri umani sono in grado di Governance della Ricerca Italiana, devono intraprendere azioni che mirino stravolgere in particolare a: 🡢 Sviluppare l’interesse e le capacità dei cittadinidanno Airi - Associazione Italiana per la scienzRicerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad 5u8so<peRrisceorncaaleedpInenr oGviauzsieonpepeReSspaolonnsaiabi-leUinNIIOtalNiaCAMERE Xxxxxxxx Xxxxxxx Piazza Sallustio 21 000x00xxX.xxxxxxx.xx anche le migliori invenzioni e condizioni. Così la riduzione del lavoro è tradotta in disoccupazionea, consentendoil tempo libero è tradotto in consumismo, noia, scioperataggine, violenza; la longevità è tradotta nell’inerzia forzata del pensionamento. De Xxxx si chiede se sia possibile evitare queste degenerazioni, affrontando in modo ampio la complessità di quella che definisce la metamorfosi del lavoro. Non v’è dubbio che, tra le tante cose da fare per governare questi fenomeni, un impegno concreto da parte delle imprese nel modificare i propri comportamenti possa costituire, in attesa delle riforme strutturali secondo un modello top-down e dei cambiamenti dei paradigmi culturali necessari, un approccio che anche nel breve periodo può potenzialmente produrre un primo livello di governance di tipo bottom-up delle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro. Ma se questo è vero, come rendere tale prospettiva non un’eventualità sporadica, ma una sorta di orientamento seguito da un numero consistente di organizzazioni imprenditoriali? L’occasione è propizia per formulare una proposta che raccolga, sviluppandola ulteriormente, l’eredità lasciata da un precedente lavoro1 e dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 27:2017 “Guidelines for management and processes development for responsible innovation” (2017). Tali strumenti nel loroinsieme hanno non solo delineato un quadro di partecipare attivamenteriferimento concettuale della RRI, ma anche cercato di fornire alle varie attivitàimprese un possibile metodo d’azione. Quest’ultimo, definito a suo tempo in modo assolutamente generale e concentrato sui requisiti di un sistema di governance dell’innovazione responsabile in azienda, potrebbe oggi essere arricchito di una sorta di linea guida, contenente alcune esemplificazioni messe a fuoco sul tema della governance dell’impatto sul lavoro derivante dall’introduzione LA RICERCA RESPONSABILE di innovazione nei processi produttivi, sviluppando ed ampliando opportunamente le idee sopra esposte. L’INNOVAZIONE RESPONSABILE NUOVI RISCHI E IMPATTI LEGATI ALL’INNOVAZIONE L’evoluzione delle conoscenze e l’introduzione di innovazioni tecnologiche nei processi di lavoro generano la nascita dei c.d. “rischi emergenti” per la salute LA NECESSITÀ DI FARE SISTEMA e la sicurezza, ovvero quei rischi definiti nuovi e/o in aumento: alcuni esempi sono i rischi legati allo stress lavoro-correlato, alle nanotecnologie e alla robotizzazione dei processi. In particolare, l’Osservatorio Europeo dei Rischi dell’Agenzia di Bilbao EU-OSHA definisce “Nuovo” un rischio che non esisteva prima ed è quindi causato da CONSIDERAZIONI FINALI nuovi processi, nuove tecnologie, nuovi tipi di materiali utilizzati e nuove conformazioni dei luoghi di lavoro, o da trasformazioni sociali e/o organizzative; oppure è un problema APPENDICE di lunga data da poco considerato rischio a causa di un cambiamento della percezione sociale o pubblica; oppure, infine, le nuove conoscenze scientificheconsentono di identificare come rischio un problema noto e di lunga durata. Il rischio è considerato “in aumento” se cresce il numero di cause che conducono al rischio; oppure aumenta Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceercSaaelod nInianoPviaazzizoaneSRaellsupsotniosa2b1ile0i0n1I8ta7liaR>om5a9 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA l’esposizione al rischio (ad esempio mostre e caffè scientifici, comunità creativelivello di riutilizzo, meccanismi on-line per fornire pareri e consulenze ai responsabili della politica della ricercesposizione e/o numero di persone espostea); 🡢 Promuoveroppure infine l’effetto del rischio sulla salute dei lavoratori sta peggiorando (gravità degli effetti per e la diffusionsalute e/o del numero e di informazionpersone interessate). Pertanto risulta fondamentale prevenire i possibili effetti legati all’introduzione di nuove tecnologie i e di buone pratiche attraverso piattaforme di condivisione della conoscenza, incluso il networking, il monitoragginuove modalità lavorative nonché ai cambiamenti sociali sulla salute o e la valutazione delle iniziative pertinenti; 🡢 Sostenesicurezza in ambiente di lavoro. Secondo la teoria della diffusione dell’innovazione di Xxxxxx, ciascuna innovazione segue un cammino preciso di diffusione (dove, per diffusione, si intende “quel processo attraverso re il cambiamento strutturale nella Governanquale l’innovazione è comunicata attraverso dei canali e in un certo periodo di tempo ai membri di un sistema sociale”). In tale processo di diffusione esiste una prima categoria di acquirenti (early adopter) caratterizzata da uno stato socio-economico più elevato, per esempio da un maggiore grado di istruzione, che ne incrementa la sensibilità verso il contenuto innovativo e quindi la rende più propensa ad adottare per prima le innovazioni. Tale gruppo, a sua volta, svolge un ruolo fondamentale nell’influenzare la successiva adozione dei nuovi prodotti da parte prima di una maggioranza anticipatrice (early majority), poi da una maggioranza ritardataria (later majority) e infine dagli utilizzatori ritardatari (laggards), caratterizzati da un basso stato socioeconomico e da una minor apertura all’innovazione. Seguendo tale assunto, si può comprendere l’importanza primaria di trasferire i temi ce della ricerca e negli istituti di istruzione superioinnovazione responsabile già ai suoi primi utilizzatori re al fine di promuovere la RRI. Tali iniziative devono rivolgersi ai cittadianticiparne gli impatti sociali, economici, ambientali ni e alle loro associazioni o gruppi, ai ricercatodi salute ri e innovatori, alle organizzazioni di ricerca, ai decisori politici a livello nazionale, regionale e locale, alle strutture di istruzione primaria, secondaria e superiore, ai musei scientifici, alle biblioteche, ai media, agli artisti, alle industrie creative, etc. In questo senso si delinea un modello di comunicazione top-down che, in un’ottica fortemente diffusionista, preveda il trasferimento delle conoscenze per risolvere alcuni dei problemi che caratterizzano il rapporto tra Scienza e Società. La missione principale diventa avvicinare la Società civile ai contesti scientifici, semplificando e rafforzando il rapporto tra scienza e società e le relative dinamiche di interazione, legittimando al contempo il ruolo giocato da parte sia degli scienziati sia dei mediatori. Questi ultimi si vedono investiti di un ruolo chiave che è quello di tradurre il linguaggio della scienza in linguaggio accessibile a tutti. Altrimenti la Scienza si troverebbe esonerata da ogni responsabilità di comunicare con la cittadinanza e legittimata a criticare sia la qualità sia la quantità del sapere nelle sue forme comunicate. È chiaro quindi che in questo modello i confini tra scienza e società si perdono, a favore di una realtà a molte facce, in cui esperti e non esperti interagiscono attivamente orientandosi verso il dialogo quale forma privilegiata di comunicazione. Il Public Engagement nel contesto della RRI Uno dei principali sforzi europei nell’ambito dello sviluppo di una strategia per la RRI è quello di abbinare l’eccellenza scientifica ccontribuire ad incrementare on la consapevolezza e la responsabilità sociale. Infatti, la forza del sistema scientifico e tecnologico europeo dipende dalla sua capacità di sfruttare il talento e le idee ovunque esse si presentino e questo può essere raggiunto solo attivando un dialogo fecondo e ricco, e una fattiva collaborazione tra Scienza e Società. I rapidi progressi della ricerca scientifica contemporanea hanno fatto emergere importanti questioni etiche, legali e sociali che riguardano questo rapporto: migliorare la cooperazione tra ricerca e società significa dunque consentire un ampliamento del sostegno sociale e politico alla scienza e alla tecnologia in tutti gli Stmaggioranza dei successivi acquirentiati. Tale approccvirtuoso si potrebbe tradurre inoltre in un miglioramento generale dei livelli di sostenibilità dell’innovazione, instaurando quindi un potenziale circolo virtuoso di sviluppo dei prodotti e dei processi. Un esempio di approccio anticipatore, già proposto in ambito di salute e sicurezza occupazionale, io è alla bafornito dal c.d. concetto di prevention-through-design (PtD, conosciuto anche come safety-by-design, SbD), secondo cui le tematiche degli impatti sono affrontate già nella fase di progettazione se del Social Engagement poiché consente a tutti gli attori sociali (ricercatori, cittadini, decisori politici, imprese, organizzazioprocesso e ni del terzo settore*, ecc) di lavorare insieme durante l’intero processo di ricerca e innovaziprodottoone, al fine di allineare meglprevenire e minimizzarne io i risultati ottenuti con i valori, i bisogni e le aspettative della società eurorischi associatipea. Tali concetti sono stati sviluppati nel già citato documento “A vision of Responsible Research and Innovatioaspetti assumono particolare rilevanza nell’ambito dell’introduzione e sviluppo n” di Xxxx xxx Xxxxxxtecnologie innovative e possono interessare tutti i settori industriali e delle KETsxxx, seconper cui do il quale RRI è: 🡢 un processo interattPtD rappresenta uno strumento utile per ridurre le problematiche di salute ivo e trasparente 🡢 con cui gli attori socsicurezza, anche in un’ottica di valutazione costi- efficacia dell’innovazione introdotta iali e gli innovatori diventano sensibili l’uno all’altro 🡢 con uno sguardo all’accettabilità etica, alla sostenibilità e alla desiderabilità sociale del processo di innovazione e dei suoi prodotti commerciali 🡢 al fine di consentire una corretta incorporazione di progressi scientifici e tecnologici nella nostra soregolamentazione. Lcietà”.

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