Gestione del rischio Clausole campione

Gestione del rischio. L'esposizione globale sarà calcolata in funzione dell’approccio del VaR assoluto (come descritto al capitolo Gestione del rischio). Il rischio globale non può superare un VaR assoluto del 20%. Tale VaR prende in considerazione un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale di 20 giorni. A titolo indicativo, la leva di questo comparto sarà al massimo del 350%. Questa leva sarà calcolata per ogni prodotto derivato in base al metodo dei nozionali e andrà ad aggiungersi al portafoglio titoli del comparto. È probabile però che il comparto sia esposto anche a leve superiori.
Gestione del rischio. L’esposizione globale sui derivati sarà calcolata in funzione dell’approccio dell’impegno conformemente alla circolare CSSF 11/512.
Gestione del rischio. Sono di seguito indicati gli adempimenti che dovranno essere osservati per contenere il rischio di illiceità nell’adozione di atti aventi natura decisoria. Ai fini della massima trasparenza dell’azione amministrativa e dell’accessibilità totale agli atti dell’Amministrazione, per le attività a più elevato rischio, i provvedimenti conclusivi dei procedimenti amministrativi riconducibili all’area di rischio in argomento devono essere assunti, di norma, in forma di determinazione o di deliberazione. L’assegnazione delle pratiche ai funzionari che provvederanno a curare l’istruttoria dovrà essere compiuta con ragionevole attenzione alle esigenze di diversificazione e condivisione. La responsabilità dell’adozione dell’atto finale dovrà essere ascrivibile a soggetto diverso rispetto a quello che ha curato l’istruttoria in modo da garantire che per ogni provvedimento siano coinvolti almeno due soggetti, l’istruttore proponente e il dirigente. I provvedimenti conclusivi devono riportare in narrativa la descrizione dell’iter logico, richiamando tutti gli atti prodotti - anche interni - che hanno determinato la decisione finale, supportata da adeguata motivazione. Quest’ultima deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione in relazione alle risultanze dell'istruttoria. L’obbligo di motivazione diventa ancora più cogente in tutti i casi in cui è esercitata la potestà di autotutela, con particolare riguardo all’annullamento d’ufficio che presuppone a priori una compiuta verifica in ordine ai profili di illegittimità dell’atto adottato e richiede, in ogni caso, che siano compiutamente esternate le ragioni di interesse pubblico sottese all’adozione del provvedimento di annullamento.
Gestione del rischio. Attività coordinate per dirigere e controllare una organizzazione in merito al rischio o ai rischi esistenti.
Gestione del rischio. Le informazioni acquisite dalle strutture territoriali in merito alle caratteristiche del contesto in corrispondenza di ciascuno dei “punti di uscita” dai confini nazionali di viaggiatori di paesi terzi che richiedono il rimborso dell’IVA hanno messo in luce una situazione molto eterogenea, sia a causa dei diversi volumi di operatività che insistono presso gli uffici interessati, sia a causa delle differenti condizioni operative. Tale eterogeneità ha comportato l’adozione di misure di contenimento del rischio, di carattere organizzativo e gestionale, spesso differenti da ufficio a ufficio. Prima dell’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica e dell’introduzione del sistema informatizzato OTELLO 2.0 quale unico strumento di apposizione del visto, tra le misure specifiche adottate da alcuni uffici rientravano: - l’utilizzo di timbri dedicati esclusivamente alle operazioni in argomento (timbro numeratore progressivo non alterabile); - apposizione del timbro personale del funzionario in aggiunta al timbro “Conalbi”; - annotazione delle operazioni su apposito registro; - collaborazione con la G.d.F. per assicurare l’imbarco delle merci; - fotocopie dei documenti fiscali relativi all’esportazione di beni di valore superiore a un determinato importo; - accordi con società di “tax refund” finalizzati a ricevere segnalazioni di eventuali operazioni sospette. Con particolare riferimento alle aree aeroportuali, pur nella consapevolezza dell’estrema variabilità dei contesti, si raccomandano le seguenti misure: - incentivare, anche con apposite campagne di sensibilizzazione, l’utilizzo del bagaglio a mano per il trasporto di beni di alto valore e di dimensioni contenute soggetti al “tax refund” al fine di effettuare le operazioni relative a tali beni all’interno dell’area sterile; - rimodulare, ove possibile, la logistica dell’area “tax free” ubicata nella zona “non sterile” in modo da realizzare percorsi obbligati nei quali incanalare i passeggeri che si sono presentati ai desk degli operatori delle società di “tax refund” (diversificati tra quelli esitati con canale verde e quelli esitati con canale rosso), ovvero istituire servizi di vigilanza dinamica in collaborazione con la GDF; - ricorrere alla procedura manuale (timbro Conalbi) solo ai casi di indisponibilità del sistema O.T.E.L.L.O.; (il sistema, che consente la tracciabilità delle operazioni, può essere utilizzato anche nella fascia serale e notturna); - contenere l’arco orario previsto per le operaz...
Gestione del rischio. Identificata la fase istruttoria quale segmento del procedimento più esposto al rischio, debbono essere approntate misure idonee a contenere le criticità individuate per tale fase del procedimento amministrativo.
Gestione del rischio. Richiamate tutte le disposizioni e le istruzioni già impartite dalla competente Direzione centrale di cui si è detto al precedente paragrafo, è stata ravvisata l’utilità di recepire alcuni indicatori e possibili misure contenuti nell’Aggiornamento 2015 al PNA. Gli stessi sono di seguito descritti mantenendo la distinzione per fasi del processo operata in sede di analisi del rischio, in conformità alla metodologia proposta dall’ANAC(6). In conformità alle indicazioni del PNA 2016(7), si precisa che il soggetto preposto all’iscrizione e all’aggiornamento dei dati nell’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti[8] (AUSA), è il xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxxx in servizio presso la DAMMF (9).
Gestione del rischio. Si segnalano nuovamente le linee guida della Direzione antifrode e controlli, laddove viene disposto che le strutture interessate vigilino e intervengano per garantire il corretto comportamento del personale addetto ai controlli in relazione ai profili deontologici ed etici richiesti, provvedendo alla costante verifica della permanenza di tali requisiti. Inoltre, con specifico riferimento ai rimborsi e sgravi concessi ex articoli 119 e 120 del CDU, particolare attenzione dovrà essere riservata all’attività di valutazione (connotata da elevati elementi di discrezionalità) della buona fede e diligenza dell’operatore, la cui constatazione, in concomitanza con altre circostanze, comporta la decadenza della pretesa daziaria. A tal proposito, si rappresenta tuttavia che, tali ultimi procedimenti, oggetto di interventi mirati di audit di processo da parte della Direzione Internal Audit, risultano adeguatamente presidiati, anche in considerazione del limitato numero di richieste pervenute.
Gestione del rischio. Come già rappresentato, per ciò che riguarda le strutture territoriali dell’Agenzia, le aree ‘core’ dei controlli e delle verifiche esprimono il più alto valore di rischio. In ragione delle considerazioni espresse, e in conformità alle prescrizioni contenute nel PNA, tutti i processi contemplati in tali aree devono pertanto essere considerati a elevato rischio ai fini e per gli effetti previsti dalla normativa e dagli atti di indirizzo. Nei confronti dei processi ricondotti in tali aree saranno pertanto adottate tutte le misure di seguito descritte, nonché quelle indicate nelle tabelle che seguono. Tali misure, in quanto compatibili, devono essere estese anche alle verifiche di cassa. Di particolare importanza risulta il ruolo di coordinamento che sono chiamate a svolgere le direzioni centrali al fine di uniformare le prassi operative sul territorio. Oltre al richiamo espresso al contenuto delle prescrizioni, tuttora in vigore, impartite dall’ex Direzione centrale accertamenti e controlli nelle già citate linee guida di cui al prot. n. 50325/RU del 24 aprile 2013 (cfr. paragrafo precedente) e alla già citata circolare n. 74D/2003, anche in tale ambito si ritiene opportuno estendere il controllo (mediante verifiche a campione effettuate attraverso controlli incrociati con le banche dati disponibili) sugli eventuali rapporti tra funzionari incaricati delle verifiche e i soggetti controllati. Considerato che l’attività di controllo è spesso connessa a rilevanti vantaggi economici, si ritiene opportuno estendere l’incompatibilità prevista
Gestione del rischio. La gestione dei rischi è un controllo importante nell‟ambito di un progetto; e‟ opportuno tenere traccia di tutti i rischi identificati, la loro analisi, le contromisure adottate e lo status. Questa gestione deve partire all‟inizio del progetto e continuare fino alla sua chiusura; i rischi devono essere revisionati periodicamente, almeno alla conclusione di ogni fase, durante le Riunioni di Avanzamento. In modo proattivo ogni aggiornamento del progetto di rischio dovrà essere sottoposto al comitato di controllo unitamente alla proposta di azioni per mitigare i rischi.