Common use of Gestione del rischio Clause in Contracts

Gestione del rischio. Come anticipato, la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” di tutte le merci sequestrate, confiscate e abbandonate può facilitare la distrazione di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere il suddetto rischio, gli uffici interessati sono stati richiamati al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate a verificarne periodicamente la corretta tenuta e compilazione. In funzione di tali verifiche, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione di un sistema informatico di registrazione dei beni, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione dei dipendenti responsabili delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto di vista logistico, sia sotto l’aspetto delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore di rischio, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza delle merci sequestrate, confiscate e abbandonate, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure per la definizione dei procedimenti attraverso proposte di semplificazioni normative (sul modello di altri Stati membri dell’UE) o attraverso accordi con l’Amministrazione della Giustizia per disciplinare tempi e modalità di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per le esigenze e le finalità processuali. In tutti i casi in cui ciò sia possibile, i reperti, e in special modo quelli “sensibili”,[24] devono essere: • confezionati utilizzando buste, cartoni o essere avvolti, ove necessario o quando obbligatorio, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione di “sigilli” che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempio: timbri a impronta metallica su ceralacca, piombi doganali su cui apporre l’impronta della pinza dell’ufficio, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte le firme dei verbalizzanti e del verbalizzato (se presente al sequestro). Per le modalità di redazione del verbale di sequestro in ambito penale, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione del codice di procedura penale (d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta, inoltre, che, a norma del successivo articolo 82 delle medesime norme di attuazione, le cose sequestrate non possono essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso di verifica e in tutti i casi di rimozione e riapposizione di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazione. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. - Stupefacenti; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti di valore: minuterie in oro e metalli preziosi, pietre preziose e semi preziose, orologi, oggetti di antiquariato, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione del verbale di sequestro)

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Gestione del rischio. Come anticipato, la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” Sono di tutte le merci sequestrate, confiscate e abbandonate può facilitare la distrazione di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere il suddetto rischio, seguito indicati gli uffici interessati sono stati richiamati al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate a verificarne periodicamente la corretta tenuta e compilazione. In funzione di tali verifiche, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione di un sistema informatico di registrazione dei beni, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile adempimenti che dovranno essere osservati per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione dei dipendenti responsabili delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto illiceità nell’adozione di vista logisticoatti aventi natura decisoria. Ai fini della massima trasparenza dell’azione amministrativa e dell’accessibilità totale agli atti dell’Amministrazione, sia sotto l’aspetto delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore di per le attività a più elevato rischio, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza delle merci sequestrate, confiscate e abbandonate, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure per la definizione i provvedimenti conclusivi dei procedimenti attraverso proposte amministrativi riconducibili all’area di semplificazioni normative (sul modello rischio in argomento devono essere assunti, di altri Stati membri dell’UE) norma, in forma di determinazione o attraverso accordi di deliberazione. L’assegnazione delle pratiche ai funzionari che provvederanno a curare l’istruttoria dovrà essere compiuta con l’Amministrazione della Giustizia ragionevole attenzione alle esigenze di diversificazione e condivisione. La responsabilità dell’adozione dell’atto finale dovrà essere ascrivibile a soggetto diverso rispetto a quello che ha curato l’istruttoria in modo da garantire che per disciplinare tempi ogni provvedimento siano coinvolti almeno due soggetti, l’istruttore proponente e modalità il dirigente. I provvedimenti conclusivi devono riportare in narrativa la descrizione dell’iter logico, richiamando tutti gli atti prodotti - anche interni - che hanno determinato la decisione finale, supportata da adeguata motivazione. Quest’ultima deve indicare i presupposti di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per le esigenze fatto e le finalità processualiragioni giuridiche che hanno determinato la decisione in relazione alle risultanze dell'istruttoria. In L’obbligo di motivazione diventa ancora più cogente in tutti i casi in cui ciò sia possibile, i reperti, e in special modo quelli “sensibili”,[24] devono essere: • confezionati utilizzando buste, cartoni o essere avvolti, ove necessario o quando obbligatorioè esercitata la potestà di autotutela, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione particolare riguardo all’annullamento d’ufficio che presuppone a priori una compiuta verifica in ordine ai profili di “sigilli” illegittimità dell’atto adottato e richiede, in ogni caso, che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempio: timbri a impronta metallica su ceralacca, piombi doganali su cui apporre l’impronta della pinza dell’ufficio, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte siano compiutamente esternate le firme dei verbalizzanti e ragioni di interesse pubblico sottese all’adozione del verbalizzato (se presente al sequestro). Per le modalità provvedimento di redazione del verbale di sequestro in ambito penale, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione del codice di procedura penale (d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta, inoltre, che, a norma del successivo articolo 82 delle medesime norme di attuazione, le cose sequestrate non possono essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso di verifica e in tutti i casi di rimozione e riapposizione di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazione. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. - Stupefacenti; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti di valore: minuterie in oro e metalli preziosi, pietre preziose e semi preziose, orologi, oggetti di antiquariato, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione del verbale di sequestro)annullamento.

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Gestione del rischio. Come anticipatogià rappresentato, la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” per ciò che riguarda le strutture territoriali dell’Agenzia, le aree ‘core’ dei controlli e delle verifiche esprimono il più alto valore di tutte le merci sequestrate, confiscate e abbandonate può facilitare la distrazione di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere il suddetto rischio, gli uffici interessati sono stati richiamati al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate a verificarne periodicamente la corretta tenuta e compilazione. In funzione di tali verifiche, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione di un sistema informatico di registrazione dei beni, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione dei dipendenti responsabili ragione delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto di vista logistico, sia sotto l’aspetto delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore di rischio, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza delle merci sequestrate, confiscate e abbandonate, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure per la definizione dei procedimenti attraverso proposte di semplificazioni normative (sul modello di altri Stati membri dell’UE) o attraverso accordi con l’Amministrazione della Giustizia per disciplinare tempi e modalità di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per le esigenze e le finalità processuali. In tutti i casi in cui ciò sia possibile, i reperticonsiderazioni espresse, e in special modo quelli “sensibili”,[24] conformità alle prescrizioni contenute nel PNA, tutti i processi contemplati in tali aree devono essere: • confezionati utilizzando bustepertanto essere considerati a elevato rischio ai fini e per gli effetti previsti dalla normativa e dagli atti di indirizzo. Nei confronti dei processi ricondotti in tali aree saranno pertanto adottate tutte le misure di seguito descritte, cartoni o essere avvoltinonché quelle indicate nelle tabelle che seguono. Tali misure, ove necessario o quando obbligatorioin quanto compatibili, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione di “sigilli” che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempio: timbri a impronta metallica su ceralacca, piombi doganali su cui apporre l’impronta della pinza dell’ufficio, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte estese anche alle verifiche di cassa. Di particolare importanza risulta il ruolo di coordinamento che sono chiamate a svolgere le firme dei verbalizzanti direzioni centrali al fine di uniformare le prassi operative sul territorio. Oltre al richiamo espresso al contenuto delle prescrizioni, tuttora in vigore, impartite dall’ex Direzione centrale accertamenti e controlli nelle già citate linee guida di cui al prot. n. 50325/RU del verbalizzato 24 aprile 2013 (se presente al sequestro)cfr. Per paragrafo precedente) e alla già citata circolare n. 74D/2003, anche in tale ambito si ritiene opportuno estendere il controllo (mediante verifiche a campione effettuate attraverso controlli incrociati con le modalità banche dati disponibili) sugli eventuali rapporti tra funzionari incaricati delle verifiche e i soggetti controllati. Considerato che l’attività di redazione del verbale di sequestro in ambito penalecontrollo è spesso connessa a rilevanti vantaggi economici, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione del codice di procedura penale (ritiene opportuno estendere l’incompatibilità prevista dall’art. 35-bis d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta165/2001 anche agli ambiti in esame. In considerazione della circostanza che le attività di verifica, inoltreispezione e di vigilanza presentano un’elevata esposizione al rischio, chesi raccomanda una rotazione dei funzionari assegnati ai servizi controlli, a norma del successivo articolo 82 delle medesime norme di attuazioneanche all’interno della stessa sub-articolazione. In ogni caso, le cose sequestrate non possono predette attività dovranno essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso di verifica e in tutti i casi di rimozione e riapposizione di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara assegnate ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazionealmeno due funzionari abbinati secondo rotazione casuale. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali siano presenti uffici finanziari di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. fabbrica presso alcuni opifici è necessario: - Stupefacentiprevedere misure di rotazione nel caso in cui non vi sia personale stabilmente adibito a tale servizio; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti provvedere all’integrazione del nucleo di valore: minuterie verifica con funzionari appartenenti ad altra struttura quando vi sia personale stabilmente adibito a tale servizio. Si suggerisce, inoltre, ai Referenti di valutare l’opportunità di disporre a sorpresa, avvalendosi di personale dell’Ufficio competente per funzione, affiancamenti del personale impegnato nelle verifiche. Le Direzioni competenti sono chiamate a curare le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento delle attività di controllo sul regolare adempimento degli obblighi tributari nonché sul rispetto di tutti gli obblighi e divieti vigenti, anche individuando strategie e metodologie di controllo. Le iniziative attuative delle disposizioni emanate in oro e metalli preziosi, pietre preziose e semi preziose, orologi, oggetti materia di antiquariato, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione del verbale di sequestro)controllo sono realizzate dalle strutture operative sul territorio in esecuzione delle attività pianificate.

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Gestione del rischio. Come anticipato, la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” di tutte le merci sequestrate, confiscate e abbandonate può facilitare la distrazione di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere ridurre il suddetto rischiolivello di esposizione al rischio emerso dall’analisi dei due processi, gli uffici interessati sono stati richiamati al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate individuate alcune misure specifiche. Con riferimento al processo relativo alla determinazione annuale del prezzo medio ponderato delle sigarette e delle tabelle di ripartizione dei relativi prezzi di vendita al pubblico, ove il principale fattore di rischio è dovuto all’eccesso di discrezionalità nella scelta dei tempi di adozione dei provvedimenti direttoriali, si riterrebbe opportuna una modifica normativa all’attuale disposto dell’art. 39 quinquies che consente l’adozione del provvedimento “entro il primo marzo” di ciascuna annualità, individuando ex lege una data fissa dalla quale far decorrere l’efficacia del provvedimento. La misura specifica per il contenimento del rischio consiste nell’obbligo di adottare il provvedimento direttoriale in questione non appena in possesso dei dati consolidati relativi alle vendite di sigarette registrate nel precedente anno solare (possibilmente entro i primi quindici giorni del mese di gennaio, in modo da consentire al provvedimento di divenire efficace il giorno 16 gennaio di ciascun anno) 33. La suddetta misura risulta, peraltro, funzionale a verificarne periodicamente garantire maggiori entrate erariali. Con riferimento al processo inerente all’adozione delle determinazioni di variazione dei prezzi di vendita al pubblico delle sigarette, in conformità a quelli richiesti dai fabbricanti e dagli importatori, la corretta tenuta e compilazioneformulazione della norma appare, per alcuni aspetti, lacunosa. Non si comprende, infatti, se l’Agenzia abbia o meno la facoltà di effettuare una propria valutazione in merito all’accoglimento delle richieste avanzate dagli operatori 34, né è disciplinata una periodicità per la presentazione delle numerose istanze che, nella prassi corrente, sono presentate durante l’intero arco dell’anno. In funzione relazione al suddetto processo, l’Agenzia si è recentemente dotata di una propria regolamentazione per disciplinare in forma omogenea i procedimenti relativi a tali verifichevariazioni. In particolare tale regolamentazione definisce, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione di un sistema informatico di registrazione dei benisalvo casi eccezionali, una periodicità interna delle trattazioni delle istanze pervenute, nonché specifica, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”misura coerente alle richieste, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati modalità e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione aggiuntiva da presentare in allegato alle istanze. In relazione poi alla regolazione dei dipendenti responsabili delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto di vista logistico, sia sotto l’aspetto delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore di rischio, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza delle merci sequestrate, confiscate e abbandonaterapporti con gli stakeholder, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure inoltre organizzati periodici incontri (c.d. “open hearing”) aperti alla partecipazione di tutti i soggetti interessati, per la definizione dei procedimenti attraverso proposte di semplificazioni normative (sul modello di altri Stati membri dell’UE) o attraverso accordi con l’Amministrazione della Giustizia per disciplinare tempi e garantire modalità di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per dialogo trasparenti e imparziali con gli operatori del settore. Il prospetto sottostante riepiloga le esigenze misure previste e le finalità processuali. In tutti i casi in cui ciò sia possibile, i reperti, e in special modo quelli “sensibili”,[24] devono essere: • confezionati utilizzando buste, cartoni o essere avvolti, ove necessario o quando obbligatorio, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione di “sigilli” che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempio: timbri a impronta metallica su ceralacca, piombi doganali su cui apporre l’impronta della pinza dell’ufficio, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte le firme dei verbalizzanti e del verbalizzato (se presente al sequestro). Per le modalità di redazione del verbale di sequestro in ambito penale, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione del codice di procedura penale (d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta, inoltre, che, a norma del successivo articolo 82 delle medesime norme relativi tempi di attuazione, le cose sequestrate non possono essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso di verifica e in tutti i casi di rimozione e riapposizione di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazione. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. - Stupefacenti; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti di valore: minuterie in oro e metalli preziosi, pietre preziose e semi preziose, orologi, oggetti di antiquariato, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione del verbale di sequestro).

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Gestione del rischio. Come anticipatoCon il coinvolgimento dei Responsabili di sezione si dovrà procedere alla mappatura dei procedimenti presenti nell’ente, operazione resa impossibile dallo scarso lasso di tempo avuto a disposizione dal RPCT nominato a Febbraio 2021; la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” di tutte le merci sequestratemappatura dal RPCT realizzata ha, confiscate comunque, preso in considerazione tutti i processi e abbandonate può facilitare la distrazione di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere il suddetto rischio, gli uffici interessati sono stati richiamati associati alle aree di attività, individuate dal Legislatore della L. 190/2012 e dal PNA come particolarmente esposte al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate a verificarne periodicamente la corretta tenuta e compilazione. In funzione di tali verifiche, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione rischio Si tratta di un sistema informatico processo (strutturato in tre fasi: identificazione, analisi e ponderazione), finalizzato ad aumentare la conoscenza del rischio di registrazione dei benicorruzione, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”quanto permette di acquisire un elevato numero di informazioni sulla vulnerabilità e permeabilità dell’amministrazione ai comportamenti corruttivi, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati sul modo in cui tali comportamenti potrebbero emergere e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta diffondersi all’interno dell’amministrazione e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione dei dipendenti responsabili delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto di vista logistico, sia sotto l’aspetto sulle priorità delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore prevenzione da adottare. L’identificazione del rischio è un processo di ricerca, individuazione e descrizione del rischio (ISO 3100:2010). L’obiettivo dell’identificazione è generare un elenco degli eventi che possono avere conseguenze negative sull’organizzazione. In questa fase, l’Ente ha individuato le fonti del rischio di corruzione, le aree di impatto, le cause e le conseguenze degli eventi che, manifestandosi all’interno dell’Ente, possono fare emergere il rischio di corruzione. L’identificazione degli eventi di corruzione è consistita nella ricerca, individuazione e descrizione dei comportamenti illeciti che potrebbero manifestarsi nei processi del Comune. Successivamente si è proceduto ad effettuare l’analisi del rischio che è un processo di comprensione della natura del rischio e di determinazione del livello di rischio. A ciascun fattore, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza è stato associato un punteggio (Alto o molto alto, medio, basso e molto basso). Si rinvia agli allegati al presente piano: - xxx.xx B “Analisi del rischio”; - xxx.xx C “Individuazione e programmazione misure” Ciascuna amministrazione presenta differenti livelli e fattori abilitanti al rischio corruttivo in ragione delle merci sequestratespecificità ordinamentali e dimensionali nonché per via del contesto territoriale, confiscate sociale, economico, culturale e abbandonate, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure per la definizione dei procedimenti attraverso proposte di semplificazioni normative (sul modello di altri Stati membri dell’UE) o attraverso accordi con l’Amministrazione della Giustizia per disciplinare tempi e modalità di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per le esigenze e le finalità processuali. In tutti i casi organizzativo in cui ciò sia possibile, i reperti, e in special modo quelli “sensibili”,[24] devono essere: • confezionati utilizzando buste, cartoni o essere avvolti, ove necessario o quando obbligatorio, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione di “sigilli” che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempio: timbri a impronta metallica su ceralacca, piombi doganali su cui apporre l’impronta si colloca. E ai fini della pinza dell’ufficio, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte le firme dei verbalizzanti e del verbalizzato (se presente al sequestro). Per le modalità di redazione del verbale PTCPT è necessario tenere conto del contesto esterno e di sequestro quello interno. Sulla base di queste indicazioni, che pervengono dalla impostazione dell’ANAC, il presente piano prende in ambito penale, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione del codice di procedura penale (d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta, inoltreconsiderazione i seguenti fattori, che, a norma coniugati all’analisi del successivo articolo 82 delle medesime norme contesto esterno ed interno, fungono da parametro di attuazione, le cose sequestrate non possono essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge valutazione e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso conseguente chiave di verifica e in tutti i casi lettura per l’attuazione di rimozione e riapposizione misure di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazione. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. - Stupefacenti; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti di valore: minuterie in oro e metalli preziosi, pietre preziose e semi preziose, orologi, oggetti di antiquariato, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione del verbale di sequestro)prevenzione coerenti ed efficaci.

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Gestione del rischio. Come anticipatogià rappresentato, la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” per ciò che riguarda le strutture territoriali dell’Agenzia (Area Dogane), le aree ‘core business’ dei controlli e delle verifiche in materia doganale e di tutte le merci sequestrate, confiscate e abbandonate può facilitare la distrazione accise esprimono il più alto valore di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere il suddetto rischio, gli uffici interessati sono stati richiamati al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate a verificarne periodicamente la corretta tenuta e compilazione. In funzione di tali verifiche, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione di un sistema informatico di registrazione dei beni, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione dei dipendenti responsabili ragione delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto di vista logistico, sia sotto l’aspetto delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore di rischio, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza delle merci sequestrate, confiscate e abbandonate, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure per la definizione dei procedimenti attraverso proposte di semplificazioni normative (sul modello di altri Stati membri dell’UE) o attraverso accordi con l’Amministrazione della Giustizia per disciplinare tempi e modalità di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per le esigenze e le finalità processuali. In tutti i casi in cui ciò sia possibile, i reperticonsiderazioni espresse, e in special modo quelli “sensibili”,[24] devono essere: • confezionati utilizzando busteconformità alle prescrizioni contenute nel PNA, cartoni o tutti i procedimenti contemplati in tali aree debbono pertanto essere avvolticonsiderati a elevato rischio ai fini e per gli effetti previsti dalla normativa e dagli atti di indirizzo. Nei confronti dei procedimenti ricondotti in tale aree saranno pertanto adottate tutte le misure di seguito descritte, ove necessario o quando obbligatoriononché quelle indicate nelle tabelle che seguono. Nelle more del completamento della mappatura da parte di tutti gli Uffici dell’Agenzia9, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione di “sigilli” che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempio: timbri a impronta metallica su ceralaccatali misure, piombi doganali su cui apporre l’impronta della pinza dell’ufficioin quanto compatibili, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte estese anche alle verifiche di cassa. Di particolare importanza risulta il ruolo di coordinamento che sono chiamate a svolgere le firme dei verbalizzanti Direzioni centrali al fine di uniformare le prassi operative sul territorio. Oltre al richiamo espresso al contenuto delle prescrizioni, tuttora in vigore, impartite dall’ex Direzione centrale accertamenti e controlli nelle già citate Linee guida di cui al Prot. n. 50325/RU del verbalizzato 24 aprile 2013 (se presente al sequestro)cfr. Per paragrafo precedente) e alla già citata circolare n. 74D/2003, anche in tale ambito si ritiene opportuno estendere il controllo (mediante verifiche a campione effettuate attraverso controlli incrociati con le modalità banche dati disponibili) sugli eventuali rapporti tra funzionari incaricati delle verifiche e i soggetti controllati. Considerato che l’attività di redazione del verbale di sequestro in ambito penalecontrollo è spesso connessa a rilevanti vantaggi economici, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione ritiene opportuno estendere l’incompatibilità prevista dall’art. 35 bis del codice di procedura penale (d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta165/2001 anche agli ambiti in esame. In considerazione della circostanza che le attività di verifica, inoltreispezione e di vigilanza presentano un’elevata esposizione al rischio, chesi raccomanda una rotazione dei funzionari assegnati ai servizi controlli, a norma del successivo articolo 82 delle medesime norme di attuazioneanche all’interno della stessa sub-articolazione. In ogni caso, le cose sequestrate non possono predette attività dovranno essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso di verifica e in tutti i casi di rimozione e riapposizione di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara assegnate ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazionealmeno due funzionari abbinati secondo rotazione casuale. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali siano presenti Uffici finanziari di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. fabbrica presso alcuni opifici è necessario: - Stupefacentiprevedere misure di rotazione nel caso in cui non vi sia personale stabilmente adibito a tale servizio; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti provvedere all’integrazione del nucleo di valore: minuterie in oro e metalli preziosiverifica con funzionari appartenenti ad altra struttura quando vi sia personale stabilmente adibito a tale servizio. Si suggerisce, pietre preziose e semi prezioseinoltre, orologiai Referenti di valutare l’opportunità di disporre a sorpresa, oggetti avvalendosi di antiquariatopersonale dell’Area competente per funzione, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione affiancamenti del verbale di sequestro)personale impegnato nelle verifiche.

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Gestione del rischio. Come anticipato, la mancata o irregolare registrazione sul “Mod. A4” Sono di tutte le merci sequestrate, confiscate e abbandonate può facilitare la distrazione di beni dal circuito di gestione degli stessi. Al fine di contenere il suddetto rischio, seguito indicati gli uffici interessati sono stati richiamati al corretto utilizzo del citato Registro e le direzioni territoriali sono state invitate a verificarne periodicamente la corretta tenuta e compilazione. In funzione di tali verifiche, a livello centrale sono in corso di predisposizione apposite check list .[22] È inoltre attualmente allo studio la realizzazione di un sistema informatico di registrazione dei beni, in sostituzione del Registro cartaceo “Mod. A4”, integrato nel sistema informativo AIDA. L’istituzione di un registro informatizzato del Mod. A4, rappresenta una misura utile anche al contrasto del rischio corruttivo, garantendo la tracciabilità di tutte le fasi della procedura. L’applicativo informatico potrebbe consentire anche l’inserimento di immagini dei beni sequestrati e di copia dei relativi verbali di sequestro. Quest’ultima misura [22] Una prima check-list, già adottata, riguarda i controlli da svolgere sulla corretta tenuta e compilazione del Registro Mod. A 3. bis nel quale sono annotate le merci lasciate in temporanea custodia alla dogana. sarebbe utile adempimenti che dovranno essere osservati per prevenire, ad esempio, la sottrazione dei beni sequestrati o la loro sostituzione con altri di minor valore. Inoltre, l’informatizzazione del registro garantirebbe la disponibilità in tempo reale di tutta la documentazione prodotta nelle varie fasi istruttorie, nonché l’individuazione dei dipendenti responsabili delle fasi stesse. È allo studio anche una razionalizzazione della rete dei depositi disponibili, valutando l’opportunità di organizzarne uno per area geografica o per direzione territoriale. Ciò consentirebbe di contenere il rischio grazie alla realizzazione di strutture idonee sia dal punto illiceità nell’adozione di vista logisticoatti aventi natura decisoria. Ai fini della massima trasparenza dell’azione amministrativa e dell’accessibilità totale agli atti dell’amministrazione, sia sotto l’aspetto delle misure di sicurezza.[23] Per quanto riguarda l’ulteriore fattore di per le attività a più elevato rischio, dato dai lunghi periodi di tempo di giacenza delle merci sequestrate, confiscate e abbandonate, sono allo studio soluzioni finalizzate a rendere maggiormente celeri e snelle le procedure per la definizione i provvedimenti conclusivi dei procedimenti attraverso proposte amministrativi riconducibili all’area di semplificazioni normative (sul modello rischio in argomento devono essere assunti, di altri Stati membri dell’UE) norma, in forma di determinazione o attraverso accordi di deliberazione. L’assegnazione delle pratiche ai funzionari che provvederanno a curare l’istruttoria dovrà essere compiuta con l’Amministrazione della Giustizia ragionevole attenzione alle esigenze di diversificazione e condivisione. La responsabilità dell’adozione dell’atto finale dovrà essere ascrivibile a soggetto diverso rispetto a quello che ha curato l’istruttoria in modo da garantire che per disciplinare tempi ogni provvedimento siano coinvolti almeno due soggetti, l’istruttore proponente e modalità il dirigente. I provvedimenti conclusivi devono riportare in narrativa la descrizione dell’iter logico, richiamando tutti gli atti prodotti - anche interni - che hanno determinato la decisione finale, supportata da adeguata motivazione. Quest’ultima deve indicare i presupposti di gestione dei sequestri, anche facendo ricorso, ove possibile, alla conservazione di campioni di merce per le esigenze fatto e le finalità processualiragioni giuridiche che hanno determinato la decisione in relazione alle risultanze dell'istruttoria. In L’obbligo di motivazione diventa ancora più cogente in tutti i casi in cui ciò sia possibile, i reperti, e in special modo quelli “sensibili”,[24] devono essere: • confezionati utilizzando buste, cartoni o essere avvolti, ove necessario o quando obbligatorioè esercitata la potestà di autotutela, con carta da imballo; • assicurati mediante apposizione particolare riguardo all’annullamento d’ufficio che presuppone a priori una compiuta verifica in ordine ai profili di “sigilli” illegittimità dell’atto adottato e richiede, in ogni caso, che identifichino sempre l’ufficio che provvede al sequestro (esempiosiano compiutamente esternate le ragioni di interesse pubblico sottese all’adozione del provvedimento di annullamento. Unità organizzativa responsabile: timbri a impronta metallica su ceralacca, piombi doganali su cui apporre l’impronta della pinza dell’ufficio, sigilli numerati mono-uso). Sul reperto confezionato e sigillato devono essere apposte le firme dei verbalizzanti e del verbalizzato (se presente al sequestro). Per le modalità di redazione del verbale di sequestro in ambito penale, si richiamano le disposizioni dell’articolo 81 delle norme di attuazione del codice di procedura penale (d.lgs. n. 271/1989).[25] Si rammenta, inoltre, che, a norma del successivo articolo 82 delle medesime norme di attuazione, le cose sequestrate non possono essere rimosse dal luogo in cui sono custodite, se non nei casi consentiti dalla legge e che, qualora i sigilli appaiono rotti o alterati, è necessario procedere alla verifica delle cose sequestrate. In caso di verifica e in tutti i casi di rimozione e riapposizione di sigilli deve essere redatto specifico verbale. Relativamente alla fase conclusiva del processo (alienazione o distruzione delle merci) è necessario che le procedure di gara ad evidenza pubblica, finalizzate alla vendita dei beni, siano adeguatamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazione. Nel caso in cui venga disposta la distruzione delle merci, deve essere redatto apposito verbale delle operazioni compiute (da trasmettere all’Autorità che la ha disposta), riportando le modalità adottate per lo smaltimento dei [23] Cfr. decreto direttoriale 31 maggio 2000 (“Caratteristiche tecniche dei depositi fiscali di tabacchi lavorati”). Sotto il profilo dell’impegno economico occorre valutare anche i costi da sostenere per il trasferimento delle merci dal luogo del sequestro. - Stupefacenti; - Armi; - Valuta (compresi i titoli al portatore); - Oggetti di valore: minuterie in oro e metalli preziosi, pietre preziose e semi preziose, orologi, oggetti di antiquariato, ecc. [25] Articolo 81 (Redazione del verbale di sequestro)DIREZIONE REGIONALE / INTERREGIONALE / INTERPROVINCIALE

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