Common use of IMPIANTI INTERNI Clause in Contracts

IMPIANTI INTERNI. Art. 30 (Impianti interni di acquedotto) 1. L'impianto per la distribuzione dell'acqua nell'interno della proprietà privata, dopo il rubinetto di intercettazione posto a valle del misuratore, è eseguito a cura e spese dell’Utente in conformità alle seguenti prescrizioni. 2. Fatto salvo quanto previsto dal punto c) del comma 5 dell’art. 11, qualora il Gestore accerti in qualsiasi modo perdite sull’impianto interno o prese non autorizzate, ferma restando la possibilità di segnalare l’avvenuto alle Autorità competenti, il Gestore disporrà la rimozione immediata della perdita; nel caso in cui l’Utente non provveda, il Gestore procederà alla sospensione dell’erogazione. In ogni caso l’Utente che si rifiuti di procedere alla riparazione della perdita rimarrà unico responsabile per i danni eventualmente cagionati a terzi. 3. E' vietato collegare direttamente le condutture di acqua potabile con apparecchi, pompe, tubazioni, recipienti contenenti vapore, acqua calda, acque non potabili o di altro acquedotto o comunque commiste a sostanze estranee. 4. E' ugualmente vietato il collegamento dei tubi dell'acqua potabile con apparecchi a cacciata per wc senza interposizione di vaschette aperte con rubinetti a galleggiante privi di tubi silenziatori; l'idraulica del sistema deve comunque assicurare il non ritorno dell'acqua erogata nella tubazione adduttrice. 5. Qualora l’Utente prelevi acqua anche da fonti alternative è vietata qualsiasi connessione tra gli impianti interni diversamente alimentati, in modo da escludere ogni possibile commistione tra l'acqua fornita dal Gestore e quella di diversa provenienza. 6. E' vietato, in ogni caso, l'inserimento diretto di pompe sulle derivazioni. 7. Gli impianti di autoclave dovranno essere provvisti di apposito recipiente di accumulo dotato di rubinetto di arrivo con chiusura a galleggiante per interrompere la continuità tra la rete di acquedotto e l'impianto di sollevamento, nonché di valvola di non ritorno. 8. Serbatoi di accumulo ed impianti di autoclave dovranno comunque rispettare le prescrizioni tecniche ed igieniche stabilite dal Gestore. 9. L'impianto idrico interno dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica con apposito giunto isolante e non potrà essere utilizzato per la messa a terra degli impianti elettrici. 10. Per i permessi a costruire successivi all’approvazione del presente Regolamento, i lavori riguardanti la realizzazione degli impianti interni, a valle del punto di consegna, dovranno essere affidati, nel rispetto della normativa vigente, ad una ditta in possesso dei requisiti. Copia del certificato di conformità dovrà essere allegato alla richiesta di somministrazione del servizio. Art. 31 (Impianti interni di fognatura) 1. L'impianto di fognatura nell'interno della proprietà privata, e comunque a monte del sifone o del pozzetto prelievo campioni per le utenze industriali, è eseguito a cura e spese dell’Utente in conformità alle seguenti prescrizioni. 2. E' vietato realizzare impianti a sistema misto che convoglino nella pubblica fognatura nera sia le acque piovane, che quelle usate. E’ fatto inoltre assoluto divieto di immettere in fognatura rifiuti, anche se triturati. 3. I reflui devono essere immessi nelle opere di allacciamento a gravità e la quota della tubazione di innesto deve essere compatibile con quella del sifone di allacciamento posto dal Gestore. 4. Gli impianti interni di sollevamento dei reflui devono essere dotati di idonei pozzetti di calma a perfetta tenuta idraulica con chiusura tale da prevenire eventuali rigurgiti. La portata deve essere comunque compatibile con le opere di allacciamento e tale da evitare fenomeni di setticizzazione dei reflui. L'impianto di sollevamento dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica e la tubazione di mandata non potrà essere utilizzata come presa di terra per il collegamento di impianti elettrici.

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IMPIANTI INTERNI. Art. 30 (Impianti interni di acquedotto) 1. L'impianto Gli impianti e le tubazioni per la distribuzione dell'acqua nell'interno dell’acqua dal limite della proprietà privatapubblica sono di proprietà dell’utente che deve provvedere alla loro manutenzione, dopo il rubinetto nel rispetto delle vigenti norme in materia e di intercettazione posto quelle prescritte dal Gestore, così come definito nel presente regolamento. 2. Gli impianti interni dovranno essere dotati immediatamente a valle del misuratoremisuratore di rubinetto di arresto, è eseguito che sarà installato a cura e spese dell’Utente dell’utente. Il rubinetto di arresto o la saracinesca prima del contatore, dovranno essere posati, in conformità alle seguenti prescrizioni. 2genere, in corrispondenza del margine della strada ed immediatamente fuori dalla zona asfaltata o comunque carrozzabile; gli stessi devono essere lasciati liberi e coperti con un chiusino in ghisa che non dovrà mai essere ricoperto con asfalto o terra. Fatto salvo quanto Il rubinetto di arresto potrà coincidere, nel caso di contatori ubicati in cassonetto collocato a filo strada, con la saracinesca installata a valle del contatore stesso. Nel caso il rubinetto di arresto non fosse collocato come previsto dal punto c) del comma 5 dell’art. 11, qualora il Gestore accerti in qualsiasi modo perdite sull’impianto interno o prese non autorizzate, ferma restando la possibilità di segnalare l’avvenuto alle Autorità competentiprecedentemente, il confine di competenza della manutenzione competente al Gestore disporrà la rimozione immediata della perdita; nel caso coinciderà con il filo strada comunale. Questa norma si applica anche agli impianti già esistenti alla data di entrata in cui l’Utente non provvedavigore del presente regolamento, il Gestore procederà alla sospensione dell’erogazione. In ogni caso l’Utente che si rifiuti anche se dotati di procedere alla riparazione della perdita rimarrà unico responsabile per i danni eventualmente cagionati a terzicontatore posto in proprietà privata. 3. E' vietato collegare direttamente le condutture L’utente deve adottare tutti i provvedimenti atti a prevenire dispersioni di acqua potabile con apparecchi, pompe, tubazioni, recipienti contenenti vapore, acqua calda, acque non potabili o sull’impianto di altro acquedotto o comunque commiste a sostanze estraneepropria competenza. 4. E' ugualmente vietato il collegamento dei tubi dell'acqua potabile con apparecchi a cacciata per wc senza interposizione di vaschette aperte con rubinetti a galleggiante privi di tubi silenziatori; l'idraulica del sistema deve comunque assicurare il non ritorno dell'acqua erogata nella tubazione adduttrice. 5. Qualora l’Utente prelevi acqua anche da fonti alternative è vietata qualsiasi connessione tra gli impianti interni diversamente alimentati, in modo da escludere ogni possibile commistione tra l'acqua fornita dal Gestore e quella di diversa provenienza. 6. E' vietato, in ogni caso, l'inserimento diretto di pompe sulle derivazioni. 7. Gli impianti di autoclave dovranno essere provvisti di apposito recipiente di accumulo dotato di rubinetto di arrivo con chiusura a galleggiante per interrompere la continuità tra la rete di acquedotto e l'impianto di sollevamento, nonché di valvola di non ritorno. 8. Serbatoi di accumulo ed impianti di autoclave dovranno comunque rispettare le prescrizioni tecniche ed igieniche stabilite dal Gestore. 9. L'impianto idrico interno dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica con apposito giunto isolante e non potrà essere utilizzato per la messa a terra degli impianti elettrici. 10. Per i permessi a costruire successivi all’approvazione del presente Regolamento, i lavori riguardanti la realizzazione degli impianti internidistribuzione dell’acqua nell’interno della proprietà privata, a valle del punto di consegna, dovranno essere affidati, nel rispetto della normativa vigente, ad una ditta in possesso dei requisiti. Copia del certificato di conformità dovrà essere allegato alla richiesta di somministrazione del servizio. Art. 31 (Impianti interni di fognatura) 1. L'impianto di fognatura nell'interno consegna coincidente con il confine della proprietà privatapubblica, e comunque a monte del sifone o del pozzetto prelievo campioni per le utenze industriali, è eseguito sono realizzati a cura e spese dell’Utente in conformità alle seguenti prescrizionidell’utente. 2. E' vietato realizzare impianti a sistema misto che convoglino nella pubblica fognatura nera sia le acque piovane, che quelle usate. E’ fatto inoltre assoluto divieto di immettere in fognatura rifiuti, anche se triturati. 3. I reflui devono essere immessi nelle opere di allacciamento a gravità e la quota della tubazione di innesto deve essere compatibile con quella del sifone di allacciamento posto dal Gestore. 45. Gli impianti interni di sollevamento dei reflui nuova realizzazione, e nei casi di manutenzione straordinaria, devono essere dotati eseguiti secondo le disposizioni vigenti in materia. Nel caso in cui vengano riscontrate irregolarità, il Gestore può sospendere la fornitura senza alcun preavviso, riattivandola solo dopo che l’utente avrà eseguito, a sua cura e spese, le necessarie modifiche. Gli utenti rispondono della buona costruzione e manutenzione degli impianti interni. Il Gestore inoltre non assume nessuna responsabilità per i danni procurati dal cattivo funzionamento degli impianti interni medesimi. 6. Negli impianti interni l’utente deve osservare le seguenti prescrizioni di idonei pozzetti buona tecnica: • a valle del misuratore di calma a perfetta tenuta idraulica con chiusura tale da prevenire eventuali rigurgiti. La portata consumi deve essere comunque compatibile installata una valvola di ritegno ed un rubinetto di arresto munito di scarico, nella seguente sequenza: misuratore, rubinetto di arresto, rubinetto di campionamento, valvola di ritegno. • le tubazioni della distribuzione privata devono essere realizzate in materiali idonei all’uso potabile, secondo le disposizioni della circolare del Ministero della Sanità n° 102 del 2.12.1978. • l’impianto interno, se realizzato con le opere di allacciamento e tale da evitare fenomeni di setticizzazione dei reflui. L'impianto di sollevamento dovrà materiali conduttori, deve essere isolato elettricamente isolato dalla rete pubblica stradale mediante apposito giunto isolante e la tubazione di mandata non potrà può essere utilizzata utilizzato come presa di terra per il collegamento di apparecchi elettrici. • nessuna tubazione dell’impianto interno può sottopassare od essere posta entro fogne, pozzetti di smaltimento, xxxxx xxxx e simili. • a valle del punto di consegna deve essere prevista una condotta per la sola erogazione di acqua diretta destinata al consumo umano. • per tutti gli altri usi deve essere prevista una condotta separata (di seguito definita di acqua indiretta) non direttamente collegata alla linea dell’acqua diretta. In particolare gli apparecchi destinati alla produzione di acqua calda e vapore, gli impianti elettrici.di riscaldamento di ogni tipo, i corpi scaldanti, le pompe di ogni tipo, i motori, gli impianti di raffreddamento, i filtri, le apparecchiature di trattamento dell’acqua, non possono avere alcuna comunicazione diretta con le tubazioni collegate alle condotte di acqua diretta. È vietato altresì il collegamento dei tubi dell’acqua diretta con apparecchi a cacciata per latrine, senza l’interposizione di vaschette aperte con rubinetti a galleggiante. Tutte le bocche devono erogare acqua a zampillo libero e visibile al di sopra del livello massimo consentito dai recipienti ricevitori, in modo da impedire eventuali adescamenti e riflussi. • La separazione fra le condotte di acqua diretta ed indiretta può essere realizzata mediante i seguenti dispositivi:

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IMPIANTI INTERNI. Art. 30 (Impianti interni di acquedotto) 1. L'impianto per la distribuzione dell'acqua nell'interno della proprietà privata, dopo il rubinetto di intercettazione posto a valle del misuratore, è eseguito a cura e spese dell’Utente in conformità alle seguenti prescrizioni. 2. Fatto salvo quanto previsto dal punto c) del comma 5 dell’art. 11, qualora il Gestore accerti in qualsiasi modo perdite sull’impianto interno o prese non autorizzate, ferma restando la possibilità di segnalare l’avvenuto alle Autorità competenti, il Gestore disporrà la rimozione immediata della perdita; nel caso in cui l’Utente non provveda, il Gestore procederà alla sospensione dell’erogazione. In ogni caso l’Utente che si rifiuti di procedere alla riparazione della perdita rimarrà unico responsabile per i danni eventualmente cagionati a terzi. 3. E' vietato collegare direttamente le condutture di acqua potabile con apparecchi, pompe, tubazioni, recipienti contenenti vapore, acqua calda, acque non potabili o di altro acquedotto o comunque commiste a sostanze estranee. 4. E' ugualmente vietato il collegamento dei tubi dell'acqua potabile con apparecchi a cacciata per wc senza interposizione di vaschette aperte con rubinetti a galleggiante privi di tubi silenziatori; l'idraulica del sistema deve comunque assicurare il non ritorno dell'acqua erogata nella tubazione adduttrice. 5. Qualora l’Utente prelevi acqua anche da fonti alternative è vietata qualsiasi connessione tra gli Si intendono impianti interni diversamente alimentati, in modo da escludere ogni possibile commistione tra l'acqua fornita dal Gestore e quella di diversa provenienza. 6. E' vietato, in ogni caso, l'inserimento diretto di pompe sulle derivazioni. 7. Gli impianti di autoclave dovranno essere provvisti di apposito recipiente di accumulo dotato di rubinetto di arrivo con chiusura a galleggiante per interrompere la continuità tra la rete di acquedotto e l'impianto di sollevamento, nonché di valvola di non ritorno. 8. Serbatoi di accumulo ed impianti di autoclave dovranno comunque rispettare le prescrizioni tecniche ed igieniche stabilite dal Gestore. 9. L'impianto idrico interno dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica con apposito giunto isolante e non potrà essere utilizzato per la messa a terra degli impianti elettrici. 10. Per i permessi a costruire successivi all’approvazione del presente Regolamento, i lavori riguardanti la realizzazione degli impianti interni, quelli posti a valle del punto di consegnaconsegna secondo le specificazioni indicate di seguito a) Utenze con centralina d’utenza o scambiatore di calore : nel caso di utenze provviste di apposita centrale termica o scambiatore di calore , dovranno il punto di consegna è a monte della centrale termica ( scambiatore di calore ) fanno parte del secondario tutti gli organi di regolazione e di sicurezza dell’impianto di utenza : pertanto la manutenzione di tutto quanto si trova a valle del punto di consegna è a carico dell'utente e dovrà essere affidati, eseguita a sue spese da personale della Società o da altro personale qualificato nel rispetto di quanto precisato al DM 10/02/14 e in conformità al DPR 74/2013. L'impianto interno privato dovrà essere adeguato e costruito nel rispetto delle condizioni di esercizio della rete primaria e conforme alla normativa vigente, ad : la circolazione dell'acqua sarà ottenuta mediante l'installazione di una ditta in possesso dei requisiti. Copia del certificato di conformità dovrà essere allegato alla richiesta di somministrazione del servizio. Art. 31 (Impianti interni di fognatura) 1. L'impianto di fognatura nell'interno della proprietà privata, e comunque a monte del sifone o del pozzetto prelievo campioni per le utenze industriali, è eseguito apposita pompa a cura e spese dell’Utente a carico dell'utente. Il sistema di regolazione interno è a carico dell'utente e dovrà essere conforme alla normativa vigente. Per tutte le nuove installazioni la centralina d’utenza con tutte le regolazioni e sicurezze verra’ fornita dell’Azienda ma fara’ parte del circuito secondario in conformità alle seguenti prescrizioniquanto un tutto unico con questo e dovra’ essere riportata dal titolare dell’utenza sul libretto d’impianto come richiesto al DM 10/02/14 in quanto organo essenziale per la regolazione e le sicurezze delle unita’ immobiliari alimentate. 2b) Utenze senza scambiatore di calore: nel caso di utenze non provviste di apposito scambiatore di calore, il punto di consegna è costituito dalle valvole di intercettazione poste in opera in fase di realizzazione dell'allacciamento: pertanto immediatamente a valle delle valvole di intercettazione la manutenzione è a carico dell'utente. E' vietato realizzare Questo tipo di utenza non verra’ piu installato privilegiando l’installazione di centraline di scambio termico . Il sistema di regolazione è a carico dell'utente e dovrà essere conforme alla normativa vigente. L'impianto dell'utente dovrà essere adeguato e costruito nel rispetto delle condizioni di esercizio dalla rete primaria e comunque in grado di sopportare una pressione di almeno 6 bar. L'utente non dovrà fare uso di alcuna pompa sul proprio impianto, in quanto la circolazione dell'acqua sarà garantita dalle pompe delle sottostazioni. L’utente non può montare di propria iniziativa pompe di circolazione nel proprio impianto, se non previa autorizzazione della Società. La Società curerà con opportune tempistiche e priorità, l’installazione degli scambiatori di calore per quegli utenti che ne sono privi e ne necessitano per garantire il funzionamento e il servizio. Tutte le utenze saranno dotate di valvole regolatrici della portata in base alla potenza ed alle esigenze del cliente ( se non gia’ installate nella centralina d’utenza ). Tali valvole assicurano la corretta distribuzione del fluido a tutte le utenze collegate alla stessa rete primaria GES e la corretta portata secondo le esigenze dell’utente per evitare sprechi ed un utilizzo non razionale dell’energia termica . La valvola verra’ montata a valle delle valvole di intercettazione del collettore di mandata della GES e quindi fara’ parte integrante del circuito secondario con sensori montati sul ramo primario di ritorno e sul ramo secondario di mandata del circuito di utenza ed utilizzera’ una sonda di temperatura esterna . La valvola è tarata in modo tale da fornire acqua ad una temperatura correlata alla temperatura esterna e quindi alle effettive necessita’ di riscaldamento come suggerito dalle ultime normative in tema di efficienza energetica . Tale valvola inoltre e’ impostata in modo da evitare che il ritorno di acqua sul circuito primario abbia una temperatura superiore ai 60 gradi cosi da sfruttare in modo adeguato il fluido caldo . Per le vecchie installazioni tutti i costi di fornitura, installazione ed adeguamento all’impianto esistente sono a carico della GES. A carico dell’utente rimane l’alimentazione elettrica della centralina di controllo. Gli scambiatori di calore per utenza, sia di nuova installazione che in sostituzione, saranno forniti dalla Società ed il costo sarà posto a carico dell’utente nel caso di sostituzione e nel caso di richiesta per altri usi di tipo domestico. Sia in presenza di utenze con scambiatore di calore che senza scambiatore di calore, nel caso di cattivo funzionamento del servizio dovuto alla non conformità dell’impianto interno di riscaldamento (così detto “secondario”) alle caratteristiche della rete, il gestore è autorizzato a sospendere l’erogazione del servizio sino all’adeguamento degli impianti a sistema misto che convoglino nella pubblica fognatura nera sia le acque piovane, che quelle usatestessi. E’ fatto inoltre assoluto divieto L'Azienda ha facoltà di immettere in fognatura rifiuti, anche se triturati. 3inserire un limitatore di portata commisurato al volume da riscaldare. I reflui devono proprietari curano la posa degli impianti interni, gli ampliamenti, la manutenzione, nonché i successivi lavori ed interventi, affidandone l'esecuzione ad installatori qualificati, assumendone le conseguenti responsabilità. Dovranno sempre essere immessi nelle opere rispettate le norme di allacciamento Legge o i regolamenti vigenti e quelle suggerite dall'esperienza e dalla tecnica del particolare settore. L'Azienda si riserva sempre la facoltà di obbligare l'utente, con qualificata motivazione scritta, a gravità provvedere, pena la sospensione della fornitura, a determinate modifiche alle installazioni poste in proprietà privata per la necessità di una giusta misura dei consumi oppure per motivi tecnici e la quota della tubazione di innesto deve essere compatibile con quella del sifone efficienza energetica ( eliminazione sprechi ) o di allacciamento posto dal Gestoresicurezza. 4. Gli impianti interni di sollevamento dei reflui devono essere dotati di idonei pozzetti di calma a perfetta tenuta idraulica con chiusura tale da prevenire eventuali rigurgiti. La portata deve essere comunque compatibile con le opere di allacciamento e tale da evitare fenomeni di setticizzazione dei reflui. L'impianto di sollevamento dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica e la tubazione di mandata non potrà essere utilizzata come presa di terra per il collegamento di impianti elettrici.

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Samples: Carta Dei Servizi Del Teleriscaldamento

IMPIANTI INTERNI. Art. 30 (Impianti interni di acquedotto) 1. L'impianto per la distribuzione dell'acqua nell'interno della proprietà privata, dopo il rubinetto di intercettazione posto a valle del misuratore, è eseguito a cura e spese dell’Utente in conformità alle seguenti prescrizioni. 2. Fatto salvo quanto previsto dal punto c) del comma 5 dell’art. 11, qualora il Gestore accerti in qualsiasi modo perdite sull’impianto interno o prese non autorizzate, ferma restando la possibilità di segnalare l’avvenuto alle Autorità competenti, il Gestore disporrà la rimozione immediata della perdita; nel caso in cui l’Utente non provveda, il Gestore procederà alla sospensione dell’erogazione. In ogni caso l’Utente che si rifiuti di procedere alla riparazione della perdita rimarrà unico responsabile per i danni eventualmente cagionati a terzi. 3. E' vietato collegare direttamente le condutture di acqua potabile con apparecchi, pompe, tubazioni, recipienti contenenti vapore, acqua calda, acque non potabili o di altro acquedotto o comunque commiste a sostanze estranee. 4. E' ugualmente vietato il collegamento dei tubi dell'acqua potabile con apparecchi a cacciata per wc senza interposizione di vaschette aperte con rubinetti a galleggiante privi di tubi silenziatori; l'idraulica del sistema deve comunque assicurare il non ritorno dell'acqua erogata nella tubazione adduttrice. 5. Qualora l’Utente prelevi acqua anche da fonti alternative è vietata qualsiasi connessione tra gli Si intendono impianti interni diversamente alimentati, in modo da escludere ogni possibile commistione tra l'acqua fornita dal Gestore e quella di diversa provenienza. 6. E' vietato, in ogni caso, l'inserimento diretto di pompe sulle derivazioni. 7. Gli impianti di autoclave dovranno essere provvisti di apposito recipiente di accumulo dotato di rubinetto di arrivo con chiusura a galleggiante per interrompere la continuità tra la rete di acquedotto e l'impianto di sollevamento, nonché di valvola di non ritorno. 8. Serbatoi di accumulo ed impianti di autoclave dovranno comunque rispettare le prescrizioni tecniche ed igieniche stabilite dal Gestore. 9. L'impianto idrico interno dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica con apposito giunto isolante e non potrà essere utilizzato per la messa a terra degli impianti elettrici. 10. Per i permessi a costruire successivi all’approvazione del presente Regolamento, i lavori riguardanti la realizzazione degli impianti interni, quelli posti a valle del punto di consegnaconsegna secondo le specificazioni indicate di seguito a) Utenze con centralina d’utenza o scambiatore di calore: nel caso di utenze provviste di apposita centrale termica o scambiatore di calore , dovranno il punto di consegna è stabilito nelle valvole di sezionamento della rete pubblica dall’impianto dell’utenza. Fanno parte del secondario tutti gli organi di regolazione e di sicurezza dell’impianto di utenza: pertanto la manutenzione di tutto quanto si trova a valle del punto di consegna è a carico dell'utente e dovrà essere affidati, eseguita a sue spese da personale della Società o da altro personale qualificato nel rispetto di quanto precisato al DM 10/02/14 e in conformità al DPR 74/2013. L'impianto interno privato dovrà essere adeguato e costruito nel rispetto delle condizioni di esercizio della rete primaria e conforme alla normativa vigente, ad : la circolazione dell'acqua sarà ottenuta mediante l'installazione di una ditta in possesso dei requisiti. Copia del certificato di conformità dovrà essere allegato alla richiesta di somministrazione del servizio. Art. 31 (Impianti interni di fognatura) 1. L'impianto di fognatura nell'interno della proprietà privata, e comunque a monte del sifone o del pozzetto prelievo campioni per le utenze industriali, è eseguito apposita pompa a cura e spese dell’Utente in conformità alle seguenti prescrizionia carico dell'utente. Il sistema di regolazione interno è a carico dell'utente e dovrà essere conforme alla normativa vigente. 2b) Utenze senza scambiatore di calore: nel caso di utenze non provviste di apposito scambiatore di calore, il punto di consegna è costituito dalle valvole di intercettazione poste in opera in fase di realizzazione dell'allacciamento: pertanto immediatamente a valle delle valvole di intercettazione la manutenzione è a carico dell'utente. E' vietato realizzare Questo tipo di utenza non verrà più installato privilegiando l’installazione di centraline di scambio termico. Il sistema di regolazione è a carico dell'utente e dovrà essere conforme alla normativa vigente. L'impianto dell'utente dovrà essere adeguato e costruito nel rispetto delle condizioni di esercizio dalla rete primaria e comunque in grado di sopportare una pressione di almeno 6 bar. L'utente non dovrà fare uso di alcuna pompa sul proprio impianto, in quanto la circolazione dell'acqua sarà garantita dalle pompe delle sottostazioni. L’utente non può montare di propria iniziativa pompe di circolazione nel proprio impianto, se non previa autorizzazione della Società. La Società curerà con opportune tempistiche e priorità, l’installazione degli scambiatori di calore per quegli utenti che ne sono privi e ne necessitano per garantire il funzionamento e il servizio. Tutte le utenze saranno dotate di valvole regolatrici della portata in base alla potenza ed alle esigenze del cliente (se non già installate nella centralina d’utenza). Tali valvole assicurano la corretta distribuzione del fluido a tutte le utenze collegate alla stessa rete primaria GES e la corretta portata secondo le esigenze dell’utente per evitare sprechi ed un utilizzo non razionale dell’energia termica. La valvola verrà montata a valle delle valvole di intercettazione del collettore di mandata della GES e quindi farà parte integrante del circuito secondario con sensori montati sul ramo primario di ritorno e sul ramo secondario di mandata del circuito di utenza ed utilizzerà una sonda di temperatura esterna. La valvola è tarata in modo tale da fornire acqua ad una temperatura correlata alla temperatura esterna e quindi alle effettive necessità di riscaldamento come suggerito dalle ultime normative in tema di efficienza energetica. Tale valvola inoltre è impostata in modo da evitare che il ritorno di acqua sul circuito primario abbia una temperatura superiore ai 60 gradi cosi da sfruttare in modo adeguato il fluido caldo. Per le vecchie installazioni tutti i costi di fornitura, installazione ed adeguamento all’impianto esistente sono a carico della GES. A carico dell’utente rimane l’alimentazione elettrica della centralina di controllo. Sia in presenza di utenze con scambiatore di calore che senza scambiatore di calore, nel caso di cattivo funzionamento del servizio dovuto alla non conformità dell’impianto interno di riscaldamento (così detto “secondario”) alle caratteristiche della rete, il gestore è autorizzato a sospendere l’erogazione del servizio sino all’adeguamento degli impianti a sistema misto che convoglino nella pubblica fognatura nera sia le acque piovane, che quelle usatestessi. E’ fatto inoltre assoluto divieto L'Azienda ha facoltà di immettere in fognatura rifiuti, anche se triturati. 3inserire un limitatore di portata commisurato al volume da riscaldare. I reflui devono proprietari curano la posa degli impianti interni, gli ampliamenti, la manutenzione, nonché i successivi lavori ed interventi, affidandone l'esecuzione ad installatori qualificati, assumendone le conseguenti responsabilità. Dovranno sempre essere immessi nelle opere rispettate le norme di allacciamento a gravità Legge o i regolamenti vigenti e la quota della tubazione di innesto deve essere compatibile con quella quelle suggerite dall'esperienza e dalla tecnica del sifone di allacciamento posto dal Gestoreparticolare settore. 4. Gli impianti interni di sollevamento dei reflui devono essere dotati di idonei pozzetti di calma a perfetta tenuta idraulica con chiusura tale da prevenire eventuali rigurgiti. La portata deve essere comunque compatibile con le opere di allacciamento e tale da evitare fenomeni di setticizzazione dei reflui. L'impianto di sollevamento dovrà essere elettricamente isolato dalla rete pubblica e la tubazione di mandata non potrà essere utilizzata come presa di terra per il collegamento di impianti elettrici.

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