Conflitto di interessi reale e obbligo di astensione Clausole campione

Conflitto di interessi reale e obbligo di astensione. 1. Il dipendente si astiene dall’adottare decisioni o svolgere attività inerenti alle mansioni d’ufficio, dandone immediata comunicazione scritta, tramite sistema documentale, al dirigente della struttura di cui fa parte, quando sono coinvolti interessi propri o dei se- guenti soggetti: ⬩ coniuge, parte dell’unione civile o conviventi; ⬩ parenti, affini entro il secondo grado; ⬩ persone con le quali il dipendente abbia rapporti di frequentazione abituale; ⬩ associazioni ed organizzazioni di qualsiasi natura e comunque denominate nelle quali il dipendente, o i predetti soggetti, partecipano a qualunque titolo; ⬩ soggetti, associazioni, organizzazioni comunque denominate con cui il dipendente, o il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente abbia causa pendente, grave inimicizia, rapporti economici o di affari, di credito o di debito. 2. Il dipendente che ha un interesse personale in un procedimento dell’Agenzia, ovvero riceve una richiesta di intervento da parte di contribuenti, conoscenti o altri dipendenti, Codice di comportamento del personale dell’Agenzia delle Entrate si astiene dall’influenzare, direttamente o indirettamente, coloro che debbono o pos- sano adottare il relativo atto. 3. Il dirigente esamina le dichiarazioni di astensione ricevute e valuta se la situazione realizza o meno un conflitto di interessi idoneo a ledere l’imparzialità dell’azione am- ministrativa. In caso positivo, il dirigente affida la specifica attività a un diverso fun- zionario oppure, in carenza di idonee figure professionali, la avoca a se stesso. Nel caso in cui le precedenti soluzioni siano impraticabili o possano recare danno al- l’Agenzia, il dirigente, con adeguata motivazione, può adottare differenti misure che possono consistere: a) nell’adozione di cautele aggiuntive rispetto a quelle ordinarie in materia di controlli, comunicazione, pubblicità; b) nell’intervento di altri soggetti con funzione di supervisione e controllo; c) nell’adozione di obblighi più stringenti di motivazione delle scelte adottate, soprat- tutto con riferimento alle scelte connotate da un elevato grado di discrezionalità. 4. Il dirigente, nei casi in cui una situazione di conflitto assuma carattere strutturale, ov- vero non sia limitata ad una tipologia di atti o procedimenti ma divenga invece gene- ralizzata e permanente, dopo avere informato il dipendente, ne valuta il trasferimento ad altre mansioni. 5. Le dichiarazioni di astensione restano custodite, nel rispetto della normat...

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