Considerazioni finali. 86 < Ricerca ed Innovazione Responsabile in Italia xxx.xxxx.xx D ecenni di lavoro nella Sociologia della Tecnologia hanno dimostrato come il percorso dello sviluppo tecnologico non possa essere predeterminato, ma in definitiva dipenda dall’agire umano a livello individuale o politico, così come dalla contingenza storica. È vero che l’attuale trasformazione del sistema produttivo comporterà un gran numero di possibili ricerche e scelte tecnologiche rilevanti effettuate in modi non coordinati da persone che vanno dal personale che finanzia gli Enti ai Manager delle Istituzioni che sostengono l’innovazione, agli imprenditori e ai lavoratori. Ma è anche vero che un ruolo determinante sulla direzione del cambiamento tecnologico sarà giocato da strategie nazionali fondate su uno stretto rapporto tra tutti gli attori coinvolti e sui conseguenti investimenti. Uno dei fenomeni oggi più urgenti, rispetto ai limiti di quei modelli politici, giuridici ed economici che erano tarati sul modello di organizzazione di tipo fordista, è l’insicurezza sociale che aumenta di giorno in giorno. Essa era stata governata dagli stati nazionali attraverso modelli di protezione tarati su soggettività collettive omogenee, le quali sono state protagoniste della mediazione sindacale novecentesca. Oggi, l’eterogeneità produttiva, l’indeterminatezza dell’orario di lavoro, la dilatazione dei tempi di disoccupazione, la progressiva automazione del lavoro materiale e l’importanza sempre xxxxxxxx xxxxxxx - almeno nelle economie occidentali - delle funzioni ideative, determinano un’insuṀcienza di quei modelli, nonché del diritto del lavoro novecentesco. Tali mutamenti derivano da processi che eccedono i confini dello stato-nazione, e che potranno essere regolati solo da istituzioni sovranazionali, in ogni caso al di là di modelli di pianificazione di stampo keynesiano. Il QUADRO DI RIFERIMENTO LA RICERCA RESPONSABILE L’INNOVAZIONE RESPONSABILE LA NECESSITÀ DI FARE SISTEMA CONSIDERAZIONI FINALI APPENDICE Nel frattempo, però, sono le imprese che possono dare una direzione ai nuovi processi produttivi, evitando, tra l’altro, che la normazione avvenga su coordinate astratte rispetto ai fenomeni reali. In questo quadro, la RRI può costituire una risposta eṀcace sia sul piano economico che sociale. Da un lato, infatti, essa può permettere di far aderire in maniera sistematica bisogni, desideri e tendenze sociali agli obiettivi aziendali, attraverso sistemi di governance partecipativi che includano stakeholders e società nella gestione d’impresa. Dall’altro, essa può incidere sui fattori legati alla coesione sociale, oggi in crisi a causa dei processi già richiamati. La RRI, infatti, può permettere di assumere le esigenze poste da tali mutamenti, contribuendo a creare un nuovo legame fra società, imprese e settore pubblico, nell’ambito di una riconfigurazione della protezione sociale in cui gli attori coinvolti siano parte attiva. La responsabilità, in questo senso, può essere considerata come un’occasione per un cambio di paradigma, oltre i modelli “deresponsabilizzanti” di protezione novecenteschi, oggi sempre meno in grado di rispondere alla molteplicità dei bisogni sociali. In tale quadro generale, il tema della Ricerca e Innovazione responsabile (RRI) è considerato ormai un cardine delle strategie di sviluppo e, come evidenziato nei capitoli precedenti, esso poggia sostanzialmente su xxxx xxxxxxxx: Public engagement; Gender equality; Science education; Open access; Ethics; Social justice/Inclusion; Sustainability e Governance. La RRI, si è visto, ha quindi cinque dimensioni distintive che la caratterizzano e la guidano: 🡢 Dimensione anticipatoria, relativa agli impatti generati e alle implicazioni sociali, politiche ed ambientali della R&I; 🡢 Dimensione riflessiva, rappresentata dalla capacità degli attori della filiera della ricerca di interrogarsi sulle proprie pratiche e visioni consolidate e sui propri limiti alla conoscenza; 🡢 Dimensione deliberativa, intesa come la possibilità degli attori sociali di essere parte dei processi deliberativi; 🡢 Dimensione responsiva, espressa dalla possibilità d’integrazione e istituzionalizzazione delle dimensioni succitate al fine di definire politiche sulla RRI. Se vogliamo realizzare appieno tali dimensioni, dobbiamo necessariamente mettere in moto azioni e strumenti specifici.
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Samples: Accordo Airi CNR Per La Rri
Considerazioni finali. 86 < Ricerca ed Innovazione Responsabile in Italia xxx.xxxx.xx D ecenni La scelta del giudice comunitario di lavoro nella Sociologia escludere l’Ente Fiera dalla categoria comunitaria dell’organismo di dirit- to pubblico, servendosi dell’interpretazione letterale del- l’art. 1, lett. b) direttiva n. 92/50/Cee nonche´ della Tecnologia hanno dimostrato come il percorso dello sviluppo tecnologico ratio legis, offre un valido sostegno ai tentativi compiuti dalla giurisprudenza e dal legislatore di non possa essere predeterminatovanificare i prin- cipi contenuti nelle direttive sugli appalti pubblici (35). Discutibile e`, ma in definitiva dipenda dall’agire umano a livello individuale o politico, così come dalla contingenza storica. È vero che l’attuale trasformazione del sistema produttivo comporterà un gran numero di possibili ricerche e scelte tecnologiche rilevanti effettuate in modi non coordinati da persone che vanno dal personale che finanzia gli Enti ai Manager delle Istituzioni che sostengono l’innovazione, agli imprenditori e ai lavoratori. Ma è anche vero che un ruolo determinante sulla direzione del cambiamento tecnologico sarà giocato da strategie nazionali fondate su uno stretto rapporto tra tutti gli attori coinvolti e sui conseguenti investimenti. Uno dei fenomeni oggi più urgenti, rispetto ai limiti di quei modelli politici, giuridici ed economici che erano tarati sul modello di organizzazione di tipo fordista, è l’insicurezza sociale che aumenta di giorno in giorno. Essa era stata governata dagli stati nazionali attraverso modelli di protezione tarati su soggettività collettive omogenee, le quali sono state protagoniste della mediazione sindacale novecentesca. Oggi, l’eterogeneità produttiva, l’indeterminatezza dell’orario di lavoroinvece, la dilatazione dei tempi scelta della Corte di disoccupazionerigettare l’eccezione di irricevibilita`, pronunciandosi sull’ordinan- za di rimessione. Come si era gia` osservato in altra occasione, la progressiva automazione fatti- specie qui in esame trae origine dall’ordinanza di rinvio del lavoro materiale T.A.R. Lombardia (36), il quale aveva ritenuto che l’applicazione all’Ente Fiera dell’obbligo di osservare gli imperativi di trasparenza dell’attivita` amministrativa, che l’art. 23 della legge 7 gosto 1990, n. 241 impone nei confronti delle amministrazioni dello Stato, ivi compresi le aziende autonome, gli enti pubblici ed i concessionari di pubblici servizi, dipende dalla qualifica- zione dell’Ente Fiera come amministrazione aggiudicatri- ce. La causa infatti, verte sull’applicabilita` della normati- va interna in materia di trasparenza dell’attivita` ammi- nistrativa e l’importanza sempre xxxxxxxx xxxxxxx - almeno nelle economie occidentali - delle funzioni ideative, determinano un’insuṀcienza non di quei modelli, nonché quella sugli appalti pubblici. L’even- tuale qualificazione dell’Ente Fiera secondo i canoni co- munitari dell’organismo di diritto pubblico non avrebbe quindi alcuna incidenza sull’interpretazione della disci- plina dell’esercizio del diritto d’accesso ai documenti amministrativi nell’ordinamento nazionale, dove la no- zione di «amministrazione dello Stato» non ha nulla a che vedere con la nozione di «organismo di diritto pub- blico», nozione comunitaria elaborata al solo fine di de- terminare l’ambito soggettivo di applicazione della nor- mativa comunitaria sugli appalti pubblici (37). Pertanto, poiche´ la questione sollevata dal giudice nazionale non verteva sull’interpretazione del lavoro novecentesco. Tali mutamenti derivano da processi che eccedono i confini dello stato-nazione, e che potranno essere regolati solo da istituzioni sovranazionali, in ogni caso al di là di modelli di pianificazione di stampo keynesiano. Il QUADRO DI RIFERIMENTO LA RICERCA RESPONSABILE L’INNOVAZIONE RESPONSABILE LA NECESSITÀ DI FARE SISTEMA CONSIDERAZIONI FINALI APPENDICE Nel frattempo, però, sono le imprese che possono dare una direzione ai nuovi processi produttivi, evitando, tra l’altro, che la normazione avvenga su coordinate astratte rispetto ai fenomeni reali. In questo quadrodiritto co- munitario, la RRI può costituire una risposta eṀcace sia sul piano economico che socialeCorte non era tenuta a statuire (38). Da un lato, infatti, essa può permettere di far aderire in maniera sistematica bisogni, desideri e tendenze sociali agli obiettivi aziendali, attraverso sistemi di governance partecipativi che includano stakeholders e società nella gestione d’impresa. Dall’altro, essa può incidere sui fattori legati alla coesione sociale, oggi in crisi a causa dei processi già richiamati. La RRI, infatti, può permettere di assumere le esigenze poste da tali mutamenti, contribuendo a creare un nuovo legame fra società, imprese e settore pubblico, nell’ambito di una riconfigurazione della protezione sociale in cui gli attori coinvolti siano parte attiva. La responsabilità, in questo senso, può essere considerata come un’occasione per un cambio di paradigma, oltre i modelli “deresponsabilizzanti” di protezione novecenteschi, oggi sempre meno in grado di rispondere alla molteplicità dei bisogni sociali. In tale quadro generaleNella specie, il tema giudice di rinvio ha chiaramente espresso la necessita` dell’interpretazione dell’art. 1, lett. b), della Ricerca e Innovazione responsabile (RRI) è considerato ormai un cardine delle strategie di sviluppo e, come evidenziato nei capitoli precedenti, esso poggia sostanzialmente su xxxx xxxxxxxx: Public engagement; Gender equality; Science education; Open access; Ethics; Social justice/Inclusion; Sustainability e Governance. La RRI, si è visto, ha quindi cinque dimensioni distintive che la caratterizzano e la guidano: 🡢 Dimensione anticipatoria, relativa agli impatti generati e alle implicazioni sociali, politiche ed ambientali della R&I; 🡢 Dimensione riflessiva, rappresentata dalla capacità degli attori della filiera della ricerca di interrogarsi sulle proprie pratiche e visioni consolidate e sui propri limiti alla conoscenza; 🡢 Dimensione deliberativa, intesa come la possibilità degli attori sociali di essere parte dei processi deliberativi; 🡢 Dimensione responsiva, espressa dalla possibilità d’integrazione e istituzionalizzazione delle dimensioni succitdirettiva ate al fine di definire politipotersi pronunciare che sulla RRI. Se vogliamo realizzare appieno tali dimensquestione se l’Ente Fiera sia tenuto a rispettare la nor- mativa nazionale in materia di trasparenzaioni, dobbiamo necessariamente mettere in moto azioni e strumenti specioggetto della causa principalefici.
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Samples: Not Applicable
Considerazioni finali. 86 < Ricerca Nel 1988 un notaio scriveva su una delle riviste di settore che “il divieto dei patti successori costituisce il più diretto ostacolo ad un più libero esplicarsi dell'autonomia privata”e, dopo averlo esaminato nei suoi contenuti, poneva“l'opera del notaio, quale mediatore ed Innovazione Responsabile interprete delle istanze sociali e dei principi normativi”, concludendo “nell'auspicio di una riforma normativa che tenesse in Italia xxx.xxxx.xx D ecenni di lavoro nella Sociologia della Tecnologia hanno dimostrato come il percorso dello sviluppo tecnologico non possa essere predeterminato, ma in definitiva dipenda dall’agire umano a livello individuale o politico, così come dalla contingenza storica. È vero che l’attuale trasformazione del sistema produttivo comporterà un gran numero di possibili ricerche e scelte tecnologiche rilevanti effettuate in modi non coordinati da persone che vanno dal personale che finanzia gli Enti ai Manager delle Istituzioni che sostengono l’innovazione, agli imprenditori e ai lavoratori. Ma è anche vero che un ruolo determinante sulla direzione del cambiamento tecnologico sarà giocato da strategie nazionali fondate su uno stretto rapporto tra tutti gli attori coinvolti e sui conseguenti investimenti. Uno dei fenomeni oggi più urgenti, rispetto ai limiti di quei modelli politici, giuridici ed economici che erano tarati sul modello di organizzazione di tipo fordista, è l’insicurezza sociale che aumenta di giorno in giorno. Essa era stata governata dagli stati nazionali attraverso modelli di protezione tarati su soggettività collettive omogenee, le quali sono state protagoniste della mediazione sindacale novecentesca. Oggi, l’eterogeneità produttiva, l’indeterminatezza dell’orario di lavoro, la dilatazione dei tempi di disoccupazione, la progressiva automazione del lavoro materiale e l’importanza sempre xxxxxxxx xxxxxxx - almeno nelle economie occidentali - delle funzioni ideative, determinano un’insuṀcienza di quei modelli, nonché del diritto del lavoro novecentesco. Tali mutamenti derivano da processi che eccedono i confini dello stato-nazione, e che potranno essere regolati solo da istituzioni sovranazionali, in ogni caso al di là di modelli di pianificazione di stampo keynesiano. Il QUADRO DI RIFERIMENTO LA RICERCA RESPONSABILE L’INNOVAZIONE RESPONSABILE LA NECESSITÀ DI FARE SISTEMA CONSIDERAZIONI FINALI APPENDICE Nel frattempo, però, sono le imprese che possono dare una direzione ai nuovi processi produttivi, evitando, tra l’altro, che la normazione avvenga su coordinate astratte rispetto ai fenomeni reali. In questo quadro, la RRI può costituire una risposta eṀcace sia sul piano economico che sociale. Da un lato, infatti, essa può permettere di far aderire in maniera sistematica bisogni, desideri e tendenze sociali agli obiettivi aziendali, attraverso sistemi di governance partecipativi che includano stakeholders e società nella gestione d’impresa. Dall’altro, essa può incidere sui fattori legati alla coesione sociale, oggi in crisi a causa dei processi già richiamati. La RRI, infatti, può permettere di assumere debito conto le esigenze poste da tali mutamentisociali emerse e fornisse uno strumento efficace al notaio, contribuendo a creare un nuovo legame fra società, imprese e settore pubblico, nell’ambito di una riconfigurazione della protezione sociale in cui gli attori coinvolti siano parte attiva. La responsabilità, in questo senso, può essere considerata come un’occasione per un cambio di paradigma, oltre i modelli “deresponsabilizzanti” di protezione novecenteschi, oggi sempre meno in grado di rispondere alla molteplicità dei bisogni sociali. In tale quadro generale, il tema della Ricerca e Innovazione responsabile (RRI) è considerato ormai un cardine delle strategie di sviluppo e, come evidenziato nei capitoli precedenti, esso poggia sostanzialmente su xxxx xxxxxxxx: Public engagement; Gender equality; Science education; Open access; Ethics; Social justice/Inclusion; Sustainability e Governance. La RRI, si è visto, ha quindi cinque dimensioni distintive che la caratterizzano e la guidano: 🡢 Dimensione anticipatoria, relativa agli impatti generati e alle implicazioni sociali, politiche ed ambientali della R&I; 🡢 Dimensione riflessiva, rappresentata dalla capacità degli attori della filiera della ricerca di interrogarsi sulle proprie pratiche e visioni consolidate e sui propri limiti alla conoscenza; 🡢 Dimensione deliberativa, intesa come la possibilità degli attori sociali di essere parte dei processi deliberativi; 🡢 Dimensione responsiva, espressa dalla possibilità d’integrazione e istituzionalizzazione delle dimensioni succitate al fine di definire politiche sullagarantire la certezza dei risultati giuridici che le parti si propongono”74 RRI. Se vogliamo realizzare appieno tali dimensNel novembre del 2007 il Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxioni, dobbiamo necessariamente mettere in moto aziuna lezione sull'introduzione al diritto comparato tenutasi a Venezia, riguardo ai nuovi trends legislativi affermava che il divieto di cui all'articolo 458 del codice civile “non avrebbe superato il 2010...”. Sono stati spesi fiumi d'inchiostro, il divieto non e' stato abrogato, ma uno strumento in più (o più strumenti) e' stato apprestato, forse, sarebbe il caso di provare almeno ad usarlo. IL tanto deprecato testamento75 e' di recente stato oggetto di attente riflessioni in merito alle problematiche allo stesso ricollegate sul tema del “fine vita”, che meriterebbero di essere sviluppate in un lavoro autonomo, dalle quali, tuttavia, mi permetto di carpire, degli spunti offerti dagli operatori del diritto sul campo 76. Nella tanto auspicata prospettiva di innovazione del nostro ordinamento, laddove il nostro legislatore ci appresta diversi oni e strumenti specinuovi strumenti, e' necessario raccordare il fatto che il privato, l'uomo della strada, ha sempre più bisogno d'informazione, di conoscere cioè' le opportunità' delle quali può' valersi per trovare delle soluzioni idonee ai suoi interessi, per fare degli esempi le possibilità' di ricorrere all'istituto dell'amministratore di sostegno, figura di 74 X. Xxxxx, IL problema dei patti successori tra diritto vigente e prospettive di riforma, in Rivista del Notariato, 1988, pag. 1246 e ss.; 75 A. Palazzo, Istituti alternativi al testamento, p. 4 ssf; 76 X.X.Xxxxx, R. Onano e aa.vv. “Il testamento di vita e il ritorno delle autonomie”, Atti del Convegno tenutosi a Cagliari il 23 e 24 gennaio 2004, Notariato, Rassegna sistematica di diritto e tecniche contrattuali, Quaderni, 2005 Ipsoa. recente introduzione, ovvero al patto di famiglia e al trust. Corollario di questo pensiero e' che gli operatori del diritto, avvocati e notai in particolare, devono proporre per primi le innovazioni apprestate dal legislatore fra il ventaglio di soluzioni percorribili, laddove così non fosse, come aimè accade sempre più spesso, si corre il rischio di fare pura demagogia.ici.
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Samples: Dottorato Di Ricerca
Considerazioni finali. 86 < Ricerca ed Innovazione Responsabile Dopo un lungo periodo di saldi negativi, il miglioramento del saldo è stato trainato, tra il 2012 e il 2014, dall’aumento dell’avanzo dei servizi di R&D e, nel successivo triennio, dalla riduzione del deficit nei compensi per l’uso della proprietà intellettuale; nel 2017 è inoltre tornato in Italia xxx.xxxx.xx D ecenni surplus il saldo dei servizi con contenuto tecnologico, in particolare quelli relativi ai servizi di lavoro nella Sociologia della Tecnologia hanno dimostrato come il percorso dello sviluppo tecnologico non possa essere predeterminatoarchitettura e di ingegneria. La bilancia tecnologica è ancora in passivo nei confronti dei paesi europei, ma attiva APPENDICE nei confronti tutte le altre aree del mondo, compresi gli Stati Uniti. Per quanto detto in definitiva dipenda dall’agire umano a livello individuale o politicoprecedenza, così come dalla contingenza storicale varie indagini condotte in quest’ultimo biennio ci suggeriscono che il sistema italiano abbia Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Tutti i diritti riservati. Documentazione riservata ad wuwswo .paierri.sitonale per Xxxxxxxx Xxxxxxx - UNIONCAMERE GiuseRpipceerScaaelodnIinanPoviaazzzioanSe aRleluspsotinosa2b1il0e 0in18It7aliRa o>m1a7 REPORT RICERCA ED INNOVAZIONE RESPONSABILE IN ITALIA tutte le credenziali per poter entrare da protagonista nel percorso che porta allo sviluppo di una Innovazione Moderna e Responsabile. È vero che l’attuale trasformazione del un percorso sicuramente non breve in senso generale e che, nello specifico, impone al nostro Paese di mettere in atto tutti quegli strumenti per far compiere un deciso balzo in avanti in termini di Innovazione potendo contare su un sistema produttivo comporterà un gran numero culturalmente maturo per affrontare le nuove sfide. Mentre le strategie e le azioni delle Medio- Grandi Imprese emergono in maniera chiara dai ben noti Bilanci di possibili ricerche Sostenibilità, abbiamo voluto raccogliere nell’Appendice a questo Report una serie di testimonianze provenienti da Istituzioni pubbliche e scelte tecnologiche rilevanti effettuate in modi non coordinati da persone che vanno dal personale che finanzia gli Enti ai Manager delle Istituzioni che sostengono l’innovazione, agli imprenditori PMI a dimostrazione di quanto oggi il concetto di Sostenibilità Complessiva sia importante per il Sistema Ricerca e ai lavoratoriInnovazione Nazionale. Ma è anche vero che un ruolo determinante sulla direzione del cambiamento tecnologico sarà giocato da strategie nazionali fondate su uno stretto rapporto tra tutti gli attori coinvolti e sui conseguenti investimentiAiri - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale. Uno dei fenomeni oggi più urgenti, rispetto ai limiti di quei modelli politici, giuridici ed economici che erano tarati sul modello di organizzazione di tipo fordista, è l’insicurezza sociale che aumenta di giorno in giornoTutti i diritti riservati. Essa era stata governata dagli stati nazionali attraverso modelli di protezione tarati su soggettività collettive omogenee, le quali sono state protagoniste della mediazione sindacale novecentesca. Oggi, l’eterogeneità produttiva, l’indeterminatezza dell’orario di lavoro, la dilatazione dei tempi di disoccupazione, la progressiva automazione del lavoro materiale e l’importanza sempre xxxxxxxx xxxxxxx - almeno nelle economie occidentali - delle funzioni ideative, determinano un’insuṀcienza di quei modelli, nonché del diritto del lavoro novecentesco. Tali mutamenti derivano da processi che eccedono i confini dello statoDocumentazione riservata ad 1u8so<pReircseorncaaleed pInenr oGviauzsioenpepReeSspaolonnsaiabi-nazione, e che potranno essere regolati solo da istituzioni sovranazionali, in ogni caso al di là di modelli di pianificazione di stampo keynesiano. Il QUADRO DI RIFERIMENTO leUinNIItOalNiaCAMERE Xxxxxxxx Xxxxxxx Piazza Sallustio 21 000x00xxX.xxxxxxx.xx LA RICERCA RESPONSABILE L’INNOVAZIONE RESPONSABILE LA NECESSITÀ DI FARE SISTEMA CONSIDERAZIONI FINALI APPENDICE Nel frattempo, però, sono le imprese che possono dare una direzione ai nuovi processi produttivi, evitando, tra l’altro, che la normazione avvenga su coordinate astratte rispetto ai fenomeni reali. In questo quadro, la RRI può costituire una risposta eṀcace sia sul piano economico che sociale. Da un lato, infatti, essa può permettere di far aderire in maniera sistematica bisogni, desideri e tendenze sociali agli obiettivi aziendali, attraverso sistemi di governance partecipativi che includano stakeholders e società nella gestione d’impresa. Dall’altro, essa può incidere sui fattori legati alla coesione sociale, oggi in crisi a causa dei processi già richiamati. La RRI, infatti, può permettere di assumere le esigenze poste da tali mutamenti, contribuendo a creare un nuovo legame fra società, imprese e settore pubblico, nell’ambito di una riconfigurazione della protezione sociale in cui gli attori coinvolti siano parte attiva. La responsabilità, in questo senso, può essere considerata come un’occasione per un cambio di paradigma, oltre i modelli “deresponsabilizzanti” di protezione novecenteschi, oggi sempre meno in grado di rispondere alla molteplicità dei bisogni sociali. In tale quadro generale, il tema della Ricerca e Innovazione responsabile (RRI) è considerato ormai un cardine delle strategie di sviluppo e, come evidenziato nei capitoli precedenti, esso poggia sostanzialmente su xxxx xxxxxxxx: Public engagement; Gender equality; Science education; Open access; Ethics; Social justice/Inclusion; Sustainability e Governance. La RRI, si è visto, ha quindi cinque dimensioni distintive che la caratterizzano e la guidano: 🡢 Dimensione anticipatoria, relativa agli impatti generati e alle implicazioni sociali, politiche ed ambientali della R&I; 🡢 Dimensione riflessiva, rappresentata dalla capacità degli attori della filiera della ricerca di interrogarsi sulle proprie pratiche e visioni consolidate e sui propri limiti alla conoscenza; 🡢 Dimensione deliberativa, intesa come la possibilità degli attori sociali di essere parte dei processi deliberativi; 🡢 Dimensione responsiva, espressa dalla possibilità d’integrazione e istituzionalizzazione delle dimensioni succitate al fine di definire politiche sulla RRI. Se vogliamo realizzare appieno tali dimensioni, dobbiamo necessariamente mettere in moto azioni e strumenti specifSISTEMAici.
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