Consolidamento delle destinazioni d’uso. Il consolidamento delle destinazioni d’uso ha l’obiettivo di risolvere le problematiche derivanti dal “disallineamento” tra l’uso effettivo e la formale destinazione d’uso consentita dagli strumenti urbanistici, con riguardo agli immobili di proprietà dello Stato o in locazione passiva utilizzati da amministrazioni governative per lo svolgimento di attività istituzionali. Di seguito sono riportate le principali fasi del processo: • individuazione e predisposizione di un elenco di beni di proprietà dello Stato per i quali si rende necessario, ferme restando le competenze del Ministero per i beni e le attività culturali, l’accertamento di conformità delle destinazioni d’uso esistenti per funzioni di interesse statale, oppure una dichiarazione di legittimità per le costruzioni eseguite, ovvero realizzate in tutto o in parte in difformità dal provvedimento di localizzazione • trasmissione, per gli immobili costruiti dai Provveditorati alle Opere Pubbliche, dell’elenco al Ministero delle Infrastrutture per l’invio alle Regioni competenti (ed anche alle amministrazioni preposte alle tutele differenziate, in caso di presenza di vincoli), affinché provvedano alle verifiche di conformità e di compatibilità urbanistica con i Comuni interessati • ricezione dell’attestazione di conformità alle prescrizioni urbanistico-edilizie, emessa dal Ministero delle Infrastrutture, in caso di esito positivo degli accertamenti operati dai predetti soggetti. In caso di immobili in locazione passiva l’attestazione di conformità ha valore solo transitorio ed obbliga, una volta terminato il periodo di locazione, al ripristino della destinazione d’uso prevalente • convocazione di una Conferenza di Servizi per tutti gli altri immobili o in caso di esito negativo dei predetti accertamenti, oppure di mancata risposta nei termini di legge da parte della Regione o delle Autorità preposte alla tutela anche per ambiti comunali complessivi o per uno o più immobili • DPR 383/94 • L. 296/06, art. 1 cc. 210 – 212
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Samples: Convenzione 2016 2018 Mef/Demanio, Convenzione 2015 2017 Mef/Demanio
Consolidamento delle destinazioni d’uso. Il consolidamento delle destinazioni d’uso ha l’obiettivo di risolvere le problematiche derivanti dal “disallineamento” tra l’uso effettivo e la formale destinazione d’uso consentita dagli strumenti urbanistici, con riguardo agli immobili di proprietà dello Stato o in locazione passiva utilizzati da amministrazioni governative per lo svolgimento di attività istituzionali. Di seguito sono riportate le principali fasi del processo: • individuazione e predisposizione di un elenco di beni di proprietà dello Stato per i quali si rende necessario, ferme restando le competenze del Ministero per i beni e le attività culturali, l’accertamento di conformità delle destinazioni d’uso esistenti per funzioni di interesse statale, oppure una dichiarazione di legittimità per le costruzioni eseguite, ovvero realizzate in tutto o in parte in difformità dal provvedimento di localizzazione • trasmissione, per gli immobili costruiti dai Provveditorati alle Opere Pubbliche, dell’elenco al Ministero delle Infrastrutture per l’invio alle Regioni competenti (ed anche alle amministrazioni preposte alle tutele differenziate, in caso di presenza di vincoli), affinché provvedano alle verifiche di conformità e di compatibilità urbanistica con i Comuni interessati • ricezione dell’attestazione di conformità alle prescrizioni urbanistico-edilizie, emessa dal Ministero delle Infrastrutture, in caso di esito positivo degli accertamenti operati dai predetti soggetti. In caso di immobili in locazione passiva l’attestazione di conformità ha valore solo transitorio ed obbliga, una volta terminato il periodo di locazione, al ripristino della destinazione d’uso prevalente • convocazione di una Conferenza di Servizi per tutti gli altri immobili o in caso di esito negativo dei predetti accertamenti, oppure di mancata risposta nei termini di legge da parte della Regione o delle Autorità preposte alla tutela anche per ambiti comunali complessivi o per uno o più immobili • DPR 383/94 • L. 296/06, art. 1 cc. 210 – 212
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Samples: Convenzione 2016 2018 Mef/Demanio
Consolidamento delle destinazioni d’uso. Il consolidamento delle destinazioni d’uso ha l’obiettivo di risolvere le problematiche derivanti dal “disallineamento” tra l’uso effettivo e la formale destinazione d’uso consentita dagli strumenti urbanistici, con riguardo agli immobili di proprietà dello Stato o in locazione passiva utilizzati da amministrazioni governative per lo svolgimento di attività istituzionali. Di seguito sono riportate le principali fasi del processo: • individuazione e predisposizione di un elenco di beni di proprietà dello Stato per i quali si rende necessario, ferme restando le competenze del Ministero per i beni e le attività culturali, l’accertamento di conformità delle destinazioni d’uso esistenti per funzioni di interesse statale, oppure una dichiarazione di legittimità per le costruzioni eseguite, ovvero realizzate in tutto o in parte in difformità dal provvedimento di localizzazione • trasmissione, per gli immobili costruiti dai Provveditorati alle Opere Pubbliche, dell’elenco al Ministero delle Infrastrutture per l’invio alle Regioni competenti (ed anche alle amministrazioni preposte alle tutele differenziate, in caso di presenza di vincoli), affinché provvedano alle verifiche di conformità e di compatibilità urbanistica con i Comuni interessati • ricezione dell’attestazione di conformità alle prescrizioni urbanistico-edilizie, emessa dal Ministero delle Infrastrutture, in caso di esito positivo degli accertamenti operati dai predetti soggetti. In caso di immobili in locazione passiva l’attestazione di conformità ha valore solo transitorio ed obbliga, una volta terminato il periodo di locazione, al ripristino della destinazione d’uso prevalente • convocazione di una Conferenza di Servizi per tutti gli altri immobili o in caso di esito negativo dei predetti accertamenti, oppure di mancata risposta nei termini di legge da parte della Regione o delle Autorità preposte alla tutela anche per ambiti comunali complessivi o per uno o più immobili • DPR 383/94 • L. 296/06, art. 1 cc. 210 – 212212 Il processo riguarda tutti i trasferimenti in proprietà previsti da leggi speciali: fra questi per esempio il trasferimento, prevalentemente a Enti Pubblici territoriali, di immobili di edilizia residenziale pubblica, costruiti in base a leggi speciali oppure di beni del demanio stradale, ferroviario etc. Il trasferimento di beni immobili di edilizia residenziale pubblica (patrimonio indisponibile), realizzati in base a leggi speciali, comprende le fasi di seguito riportate: • censimento ed identificazione dei beni immobili appartenenti a tale categoria • verifica della sussistenza delle condizioni per il trasferimento • stipula ed approvazione del verbale o del contratto di trasferimento in proprietà in forma pubblica amministrativa • registrazione e trascrizione dell’atto/verbale • annullamento scheda e aggiornamento delle basi dati informatiche • comunicazione informatica alla Ragioneria Territoriale dello Stato • comunicazione dell’avvenuto trasferimento ai Comuni ai fini IMU e ai Consorzi di Bonifica per i contributi consortili Il trasferimento di beni appartenenti al patrimonio ovvero al demanio pubblico alle Regioni a statuto speciale, si attua secondo quanto previsto nei rispettivi Statuti e previa: • identificazione preliminare dei beni da trasferire • verifica della sussistenza delle condizioni per il trasferimento stesso • redazione ed approvazione degli elenchi dei beni oggetto di trasferimento • redazione dei verbali di consistenza per il trasferimento di quanto disposto dalla norma • registrazione e trascrizione del verbale • annullamento scheda e aggiornamento basi dati informatiche • comunicazione informatica alla Ragioneria Territoriale dello Stato Il trasferimento di funzioni e compiti istituzionali alle Regioni ed agli Enti Locali ai sensi D.Lgs 112/98 può considerarsi pressoché concluso. Rimane da completare, per alcuni Enti, le seguenti attività: • partecipazione alla Conferenza Unificata (Stato, Regioni, città ed autonomie locali) per il trasferimento di funzioni e compiti istituzionali sui beni del demanio idrico, marittimo, stradale e autostradale (D. Lgs. 112/98) • acquisizione dello schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in cui sono individuati i beni da trasferire • verifica della sussistenza delle condizioni necessarie al trasferimento Il trasferimento dei beni (patrimonio indisponibile) in uso alle Università statali si attua con le modalità ed i tempi che verranno individuati da apposito regolamento adottato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro dell’Università e della Ricerca. Le attività standard a completamento del processo sono: • identificazione preliminare dei beni da trasferire • verifica dell’utilizzo attuale dei beni per fini istituzionali • stipula ed approvazione del contratto di trasferimento in proprietà in forma pubblica amministrativa • registrazione e trascrizione dell’atto • annullamento scheda e aggiornamento basi dati informatiche • comunicazione informatica alla Ragioneria Territoriale dello Stato Il processo relativo al trasferimento dei beni di demanio pubblico ai Consorzi di bonifica (L. 136/01) ed all’ANAS (L. 662/96), comprende le fasi di seguito riportate: • ricezione delle richieste di trasferimento a titolo gratuito dei beni appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato presentate da Consorzi di bonifica • ricezione delle schede, presentate dall’ANAS, contenenti gli elementi identificativi di ogni bene ed attestanti la destinazione pregressa al 1994 • verifica sussistenza dei requisiti di legge per il trasferimento • eventuale notifica al soggetto interessato dell’atto di rigetto della domanda in caso di assenza dei requisiti richiesti • sottoscrizione della schede relative ai beni da trasferire • predisposizione della lista definitiva dei beni da trasferire • emissione del Decreto o altro provvedimento di trasferimento previsto dalla normativa • pubblicazione in G.U. dei provvedimenti di trasferimento ai sensi della legge 662/96 e del D. Lgs. 112/98 • redazione e sottoscrizione del verbale di consegna • registrazione e trascrizione del provvedimento di trasferimento • aggiornamento schede e basi dati informatiche • comunicazione informatica alla Ragioneria Territoriale dello Stato • L. n. 23/96 • L. n. 662/96 art. 3 • L. n. 449/97 art. 2 • D.Lgs. n. 112/98 • L. n. 388/00 art. 46 • L. n. 136/01 • L. n. 289/02 • L. n. 311/04 • L. n. 296/06, art.1, c. 203
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