Reati presupposto. Come pure anticipato, l’ente non risponde di qualsiasi reato della persona fisica che sia commesso in presenza dei summenzionati presupposti, ma solamente di quelli espressamente previsti. Le categorie di Reati Presupposto ad oggi in vigore sono le seguenti:
Reati presupposto. Occorre precisare che le fattispecie di reato suscettibili di configurare la responsabilità amministrativa dell’ente sono soltanto quelle espressamente richiamate da determinati articoli del Decreto. Tali fattispecie sono, per comodità espositiva, riconducibili alle seguenti categorie: - reati contro la Pubblica Amministrazione (articoli 24 e 251 del Decreto); - delitti informatici e trattamento illecito dei dati (articolo 24-bis2 del Decreto); - delitti di criminalità organizzata (articolo 24-ter del Decreto); - falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento (articolo 25-bis del Decreto); - delitti contro l’industria e il commercio (articolo 25-bis.1 del Decreto); - reati societari (articolo 25-ter3 del Decreto); - delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico (articolo 25-quater del Decreto); - pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (articolo 25-quater.1 del Decreto); - delitti contro la personalità individuale (articolo 25-quinquies del Decreto); - abusi di mercato (articolo 25-sexies del Decreto e, all’interno del TUF, articolo 187- quinquies “Responsabilità dell’ente”4); - omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime, commesse con violazione delle norme sulla 1 Art. 24 del Decreto come modificato dal D.lgs. 75/2020, di attuazione della Direttiva UE 2017/1371; Art. 25 del Decreto come modificato dalla legge n.190/2012, dalla legge n. 3/2019 e dal D.lgs. 75/2020, di attuazione della Direttiva UE 2017/1371.