Segue. Rilevanza giuridica del collegamento. Teorie soggettive e teorie oggettive Clausole campione

Segue. Rilevanza giuridica del collegamento. Teorie soggettive e teorie oggettive. Una volta rivisitato il dibattito dottrinale sorto intorno al primo degli elementi che costituiscono l’essenza dell’esaminando fenomeno, occorre, in sintonia con la già richiamata (primitiva) impostazione organica sulla materia, volgere l’attenzione al successivo passo ermeneutico seguito dall’interprete, ossia l’individuazione degli ulteriori due elementi, uno soggettivo e l’altro oggettivo, utilizzati al fine di riconoscere il momento in cui il collegamento possa ritenersi esistente. Lo sforzo dottrinale diffusosi intorno a tale problematica è stato modellato alla stregua della teoria del negozio giuridico, per la individuata natura del collegamento, consistente in un’espressione dell’autonomia negoziale. E’ apparso, dunque, inevitabile identificare nel fenomeno de quo e un sostrato soggettivo e un sostrato oggettivo, tant’è che la quaestio iuris al vaglio della dottrina e della giurisprudenza, nella anzidetta ottica di ricerca della rilevanza giuridica del nesso, non verteva sulla individuazione del valore da riconoscere a ciascun elemento, singolarmente preso e di per sé sufficiente a dare rilevanza al nesso, bensì nella ricerca della modalità di espressione dei predetti criteri oggettivi e soggettivi, qualificati quali semplici canoni interpretativi della volontà delle parti151. Per meglio dire, se “nella struttura del collegamento vi è dunque un elemento oggettivo che unifica l’operazione economica (lo scopo pratico unitario) e vi è un elemento soggettivo (l’intenzione di attuare il collegamento)”, come è stato sinteticamente ed efficacemente precisato nell’ottica di una concezione puramente formale del contratto152, ci si è chiesti qual è il grado (minimo) di estrinsecazione di entrambi gli elementi che consente all’interprete di riconoscere l’esistenza del 150 Su questa posizione, in giurisprudenza, ex multis, Xxxx. Civ., sez. III, 18 luglio 2003, n. 11240, in I contratti, 2, 2004, p. 118 ss., con nota di F. BRAVO, L’unicità di regolamento nel collegamento negoziale: la “sovrapposizione” contrattuale; Cass. Civ., sez. II, 26 marzo 2010, n. 7305, cit. 151 Ricca di spunti e di contenuti è la ricostruzione operata da X. XXXXX, op. cit., p.58.

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