INDICE
per la formazione della Giunta provinciale per la Legislatura 2013-2018
INDICE
Premessa 3
La società 5
- Giovani 5
- Terza età 6
- Famiglia 7
- Pari Opportunità 8
- Nuovi concittadini, nuove concittadine 9
Economia e lavoro 12
- Sgravi 12
- Creazione dei posti di lavoro 13
- Settori economici 15
- Formazione/mercato del lavoro 16
Istruzione/formazione 19
Qualità di vita 23
- Casa 23
- Politiche sociali 24
- Salute 26
- Cultura 27
- Volontariato 28
- Sicurezza 29
L’Autonomia 30
- Competenze 30
- Governo 30
- Convivenza 31
- Euregio 32
Politica e Amministrazione 33
- Amministrazione 33
- Politica/istituzioni 34
- Provincia/comprensori/comuni 35
Il territorio 38
- Ambiente e paesaggio 38
- Sviluppo del territorio 39
- Mobilità 40
- Energia 41
Osservazioni finali 43
Premessa
Noi, i partner di coalizione per il Governo provinciale della Legislatura 2013-2018, assieme vogliamo condurre la nostra provincia verso un futuro sicuro. Siamo consapevoli che la questione del “cosa fare” per raggiungere l’obiettivo non possa trovare una risposta esaustiva nella visuale attuale, mentre invece possiamo già individuare il “come”. Di conseguenza intendiamo impegnarci in piena apertura e massima disponibilità a cooperare con le diverse forze politiche, con le istituzioni e con i rappresentanti degli interessi pubblici. Vogliamo che i cittadini e le cittadine dell’Alto Adige partecipino ai processi decisionali importanti per il nostro territorio al fine di poter affrontare nel miglior modo possibile le sfide che lo attendono.
E non sempre gli strumenti adottati per contrastare problemi nell’immediato sono gli stessi scelti per incidere positivamente nel lungo periodo. Noi concordiamo sul fatto che entrambe le prospettive temporali debbano guidare il lavoro della Giunta provinciale nel prossimo quinquennio fino al 2018. Si tratta quindi di sviluppare tanto le misure per le sfide urgenti quanto le visioni che accompagnano lo sviluppo dell’Alto Adige negli anni a venire.
Nel nuovo periodo di Legislatura il tema dell’occupazione deve tornare, dopo molto tempo, al centro dell’attenzione della politica altoatesina. Dopo anni di piena occupazione, la conservazione di posti di lavoro e la creazione di nuovi posti è pertanto la massima priorità dei partner di coalizione in questo ambito. Un impegno per l’occupabilità che si sostanzia non solo nel numero dei nuovi posti di lavoro creati in Alto Adige, bensì anche nella qualità degli stessi. Sono queste le fondamenta che permettono di assicurare nuove prospettive ai giovani altoatesini.
Nel lungo termine la grande sfida per la politica e la società sarà quella di adeguarsi ai mutamenti demografici. Si tratta nello specifico di promuovere uno sviluppo del mondo del lavoro capace di fronteggiare una situazione che presenterà più lavoratori in età avanzata rispetto a quelli giovani; uno sviluppo che punti a raggiungere una quota di occupati la più elevata possibile; un mondo del lavoro che poggi su aggiornamento professionale e consulenza puntuali, per essere e restare flessibili e all’insegna della mobilità. Allo stesso tempo è necessario orientare ai sopraggiunti
cambiamenti demografici il sistema della sanità e dell’assistenza, oltre che porre nuovi accenti nella politica per la famiglia e migliorare l’inclusione dei cittadini immigrati.
Anche i cittadini dovranno essere messi nelle condizioni (e dotati degli strumenti idonei) per condividere attivamente il cambiamento e poterlo gestire. Un sistema dell’istruzione e della formazione orientato alle esigenze dei tre gruppi linguistici ne costituisce la base, una riduzione degli oneri finanziari e burocratici nonché un surplus di partecipazione e responsabilità personale ne sono le premesse necessarie per poter costruire su queste fondamenta e ottenere risultati. Tutti i cittadini devono beneficiare di pari opportunità: per questo anche le periferie, rurali e urbane, devono poter contare su adeguate infrastrutture, opere pubbliche e strutture amministrative e di comunità, che sono alla base di una politica che punta sul decentramento.
Per consentire all’Alto Adige di prepararsi al meglio alle nuove sfide, siano quelle a lungo termine oppure quelle nell’immediato, i partner di coalizione lavorano per adeguare e consolidare l’autonomia, che nei passati decenni si è dimostrata la leva ottimale per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro territorio.
In primo luogo l’autonomia rappresenta il cardine della pacifica convivenza tra i gruppi linguistici in provincia di Bolzano e dunque la base di un vivere assieme fondato sul rispetto, sulla tolleranza e sulla responsabilità. Queste considerazioni evidenziano chiaramente come tale adeguamento dell’autonomia possa trovare compimento solo nel dialogo tra tutte le parti e nel consenso di tutti i gruppi linguistici. Noi siamo fermamente consapevoli che aggiornare la cornice normativa dell’autonomia alle sfide del futuro significa agire su vari livelli e in diversi ambiti: la società, l’economia e il lavoro, l’amministrazione e non ultimo l’attività politica.
La società
I nostri concittadini e le nostre concittadine – in quanto società, con tutte le sue sfaccettature – sono gli interlocutori più importanti. È alle loro necessità che dobbiamo orientare i nostri obiettivi e la nostra azione. Ai cittadini ed alle cittadine vanno nuovamente garantiti maggiore spazio di manovra e di scelta ma anche la possibilità di assumere una maggiore responsabilità personale. Allo scopo devono essere introdotti tanto sgravi burocratici e finanziari quanto nuove opportunità di coinvolgimento decisionale nei processi politici, al fine di favorire nuove forme di partecipazione. I partner di coalizione riconoscono che organizzazioni, associazioni, istituzioni, imprese e portatori di interessi collettivi sono anche espressione della dichiarazione di volontà e della manifestazione di consenso della società altoatesina. Obiettivo dell’intero agire politico è una società equa, in cui solidarietà e sussidiarietà siano praticate e vissute.
Giovani
Xxxxxxx e giovani si distinguono per curiosità, entusiasmo particolare, fiducia e voglia di fare. Questo ottimismo infantile e la gioia di vivere tipicamente giovanile sono il motore di ogni società. I partner di coalizione individuano il loro compito nel garantire gli spazi sufficienti alla voglia di fare del singolo, in modo tale che l’ottimismo giovanile di oggi possa diventare il successo consolidato di domani. Un successo che si esprime in ugual misura sul piano personale, sociale ed economico. Concordiamo sull’esigenza che tutte le misure politiche vadano avviate nell’ottica delle prospettive future di bambini e giovani.
Partendo dalla situazione attuale, intendiamo:
- garantire maggiore coinvolgimento diretto e compartecipazione dei giovani nella gestione della vita pubblica;
- cercare il dialogo rafforzato e aperto con bambini e giovani;
- promuovere il volontariato giovanile, per rafforzare l’impegno dei giovani nella società e aumentare le loro opportunità sul mercato del lavoro;
- agevolare il passaggio dei giovani dal mondo della formazione a quello del lavoro (si veda Formazione/mercato del lavoro);
- offrire ai giovani opportunità di lavoro per contrastare la disoccupazione e l’esodo dall’Alto Adige delle migliori risorse giovanili;
- creare opportunità abitative accessibili che siano compatibili con le esigenze della mobilità di vita dei giovani;
- sostenere la creazione della famiglia migliorando le prospettive di lavoro e di reddito;
- facilitare il cambio generazionale, ad esempio attraverso il modello del contratto tra generazioni nel settore pubblico, che combina l’occupazione part-time del lavoratore adulto con l’assunzione di giovani;
- valutare tutte le decisioni della Giunta provinciale secondo il principio dell’equità tra generazioni, mantenendo al minimo livello possibile gli aggravi a lungo termine per le future generazioni;
- promozione dell’iniziativa personale dei giovani (ad esempio nella cultura giovanile) e creazione di spazi aperti per bambini e ragazzi.
Terza età
La politica non solo esercita responsabilità verso i giovani, ma deve attivarsi anche all’altro capo della scala demografica. L’aumento dell’aspettativa di vita ha come conseguenza infatti un numero sempre crescente di persone anziane rispetto al segmento dei giovani. Si tratta pertanto non solo di dare riconoscimento a quanto fatto nel corso di una vita dalle persone in età avanzata, ma anche di valorizzare percorsi che consentano alla collettività di beneficiare della loro grande esperienza di vita. Queste persone si meritano non solo la stima per la disponibilità che ancora manifestano, ma anche una terza età in dignità e autonomia.
Siamo concordi
- di considerare le persone anziane in primo luogo una importante risorsa per la società. La loro esperienza va resa fruibile e utilizzata, soprattutto anche nel volontariato, che dall’impegno delle persone mature può solo trarre benefici;
- di adottare le misure necessarie per consentire a queste persone adulte una permanenza nel mondo del lavoro. Ad esempio attraverso l’ampliamento delle forme di “long life learning“, di apprendimento permanente, e il potenziamento dell’offerta di aggiornamento;
- di favorire le misure che aumentano la flessibilità e la mobilità di questi lavoratori;
- di sostenere le imprese che assumono lavoratori in età avanzata e offrono loro posti di lavoro adeguati all’età e flessibili, ad esempio sottoforma di occupazione parziale che può favorire anche il cambio generazionale;
- di agevolare alle persone uscite dal mercato del lavoro la prosecuzione di un’esistenza il più possibile autonoma e indipendente;
- di elevare le pensioni minime di singles senza patrimonio e senza ulteriore reddito;
- di incentivare modelli di vita e abitativi adeguati alla terza età (promozione della solidarietà di case multigenerazionali, alloggi per anziani, assistenza abitativa, servizi mobili di accompagnamento);
- di assicurare le risorse per l’assistenza alle persone non autosufficienti;
- di incentivare la cura in ambito familiare e quindi il permanere nella cerchia dei propri cari.
Famiglia
La nostra società poggia sul fondamento della famiglia come unità di base. Di conseguenza una delle priorità di questa coalizione deve essere la promozione della famiglia e il sostegno ad essa. I partner di coalizione si impegnano pertanto ad adottare tutte le misure che possano garantire alle famiglie le necessarie condizioni di sviluppo, anche tenendo conto dell’importanza delle forme di famiglia presenti oggi nella società. La famiglia è quell’unità dove, in un rapporto di reciprocità, generazioni diverse assumono responsabilità verso gli altri componenti; di conseguenza anche la politica per la famiglia va vista come compito trasversale che abbraccia molto più dell’assistenza ai figli o della conciliabilità famiglia-lavoro: quindi anche i settori della politica fiscale, dello sviluppo del territorio e della politica abitativa. Nello specifico questo significa che:
- tutte le misure varate dalla Giunte provinciale o dal Consiglio provinciale vanno preventivamente valutare nella loro compatibilità in riferimento alla famiglia;
- le misure di politica familiare devono essere concordate d’intesa con le parti sociali e con la nuova Agenzia per la famiglia;
- la famiglia è un progetto congiunto dei genitori, padri e madri sono pertanto in ugual misura responsabili del benessere e dell’educazione dei figli;
- vanno armonizzate (rese più simili tra loro) le misure per la tutela della genitorialità che i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti a rispettare;
- è necessario introdurre misure tali per cui sia garantita la libertà di scelta tra l'accudimento domestico dei figli o il loro affidamento alle strutture per l'infanzia;
- a genitori occupati va data la garanzia che durante le ore di lavoro i loro figli possano godere della migliore assistenza possibile. Ciò comporta che il numero delle strutture di assistenza all’infanzia venga incrementato e adeguato agli standard europei, che le tariffe siano gestite su un piano di equità sociale, che siano garantiti livelli di qualità e che gli orari di apertura siano calibrati, per quanto possibile, sui normali tempi di lavoro quotidiani;
- vanno assicurate le premesse essenziali per la formazione di una famiglia: quindi la possibilità di avere una casa, lavoro e reddito;
- viene ulteriormente ampliata l’attività di consulenza, formazione e sostegno della famiglia.
Pari opportunità
I partner di coalizione riconoscono come elemento ispiratore e base di questo documento l’esigenza di garantire alla persona una maggiore libertà di azione: ciascuno può e deve poter decidere sugli aspetti della propria vita che ritiene importanti. Non è pertanto compito della politica decidere per il singolo o conformare i livelli di vita. Compito della politica è piuttosto quello di creare le condizioni adeguate per dare a tutti le stesse possibilità di arrivare al successo individuale in virtù delle proprie capacità. Questo significa che
- le persone devono avere uguali opportunità di partenza, a prescindere dalla provenienza, dall’età, dal sesso, dal colore della pelle, dalla religione o dallo stato sociale;
- vanno allontanati per quanto possibile pregiudizi oggettivi e ingiustificati;
- va introdotto come regola il principio della stessa retribuzione per lo stesso lavoro;
- a uomini e donne devono aprirsi identiche opportunità di realizzazione nella vita.
Di conseguenza a tutti vanno offerte le stesse chances;
- misure per migliorare la conciliabilità fra lavoro e famiglia devono poter contare su misure anche straordinarie;
- anche l’ente pubblico prosegue sulla strada del potenziamento degli strumenti che aiutano a conciliare meglio famiglia e lavoro (assistenza alla prima infanzia e flessibilità nei modelli di lavoro parziale);
- i partner di coalizione si impegnano a individuare una miglior soluzione al problema del riconoscimento giuridico ai fini pensionistici degli anni dedicati alla crescita, educazione e cura dei figli;
- viene facilitato il rientro dei genitori (oggi ancora soprattutto della donna) nel mondo del lavoro dopo una pausa dovuta alla crescita o alla cura dei figli. Si tratta in primo luogo di individuare congiuntamente con le parti sociali nuove possibilità nel settore economico privato, ad esempio attraverso la creazione delle condizioni per la garanzia di un posto di lavoro che vada oltre la tutela legislativa della maternità;
- va sostenuta l’imprenditoria femminile;
- vanno adottate misure (di sensibilizzazione, di prevenzione etc.) per evitare che le donne subiscano violenza nonché misure per aiutare le donne vittime di violenza (sostegno di Case protette, rete tra i servizi di intervento presenti sul territorio).
Nuovi concittadini, nuove concittadine
In Alto Adige vivono attualmente circa 43mila persone di cittadinanza straniera. Provengono da 136 diversi Paesi, la quota di stranieri è pari a circa l’8,3 % della popolazione complessiva. Gli stranieri residenti arrivano in gran parte dall’Europa, sono giovani e vivono prevalentemente nelle aree urbane.
L’immigrazione ci sarà anche in futuro. Nella misura in cui il fabbisogno di forza lavoro in Alto Adige non può essere coperto, la politica deve impegnarsi a tenere in
considerazione in via prioritaria – nel quadro della libertà di stabilire il singolo domicilio – lavoratori provenienti da Paesi UE. I lavoratori immigrati si stabiliscono in Alto Adige e cominciano una nuova esistenza: per questo si tratta di creare sin da oggi i presupposti per la migliore inclusione possibile degli cittadini stranieri residenti. È un compito politico e sociale e allo stesso tempo un compito che riguarda ciascuno di noi. L’agire di tutti deve essere improntato alla tolleranza, all’apertura e alla salvaguardia di diritti e doveri. Per la politica questo significa
- che gli immigrati dovrebbero conoscere almeno una ma possibilmente le due principali lingue parlate in Alto Adige, perchè la chiave dell’integrazione risiede nella conoscenza linguistica;
- che pertanto va potenziata l’offerta di trasmissione e di promozione della lingua e della conoscenza della nostra terra, della sua storia, delle sue tradizioni e delle sua specificità, ciò allo scopo di promuovere il successo formativo e le pari opportunità, con inserimento nel tessuto delle associazioni locali, non solo per i bambini con background migratorio, per i quali va assolutamente garantito il lavoro mirato dei Centri linguistici e di formazione attraverso la messa a disposizione delle necessarie risorse, ma anche per i loro genitori;
- che ai cittadini immigrati viene richiesta anche la volontà di attivarsi per l’inclusione sociale e che quindi determinate prestazioni di sostegno vanno collegate anche all’impegno diretto all’apprendimento delle lingue provinciali;
- che le imprese giocano un ruolo fondamentale nel processo di inclusione, in quanto il posto di lavoro è luogo di incontro e scambio tra cittadini immigrati e popolazione locale. Di conseguenza tale ruolo deve essere riconosciuto attraverso incentivi alla formazione dei lavoratori stranieri;
- che agli assessori competenti a livello comunale in materia di integrazione vengano offerti sostegni sia a livello di contenuto che di metodo, per svolgere il lavoro di inclusione sul territorio;
- che viene sostenuta attivamente la partecipazione degli immigrati alla vita sociale e valorizzato il loro contributo alla crescita della complessiva della comunità, in grado di rafforzare l’identificazione con la nuova terra in cui vivono e di aumentare complessivamente la disponibilità all’integrazione dei nuovi concittadini;
- che viene particolarmente sostenuto il ruolo dei Centri linguistici e dei mediatori culturali nelle scuole per l’infanzia e nelle scuole, in modo da permettere un
xxxxxx apprendimento linguistico dei nuovi arrivati in Alto Adige e da incentivare la comprensione reciproca tra la popolazione locale e i cittadini immigrati;
- in tema di inclusione non va dimenticato il significato delle donne nelle famiglie di immigrati. Il loro ruolo va rafforzato attraverso la promozione di offerte mirate di apprendimento linguistico.
Economia e lavoro
Per i partner di coalizione, la creazione di nuovi posti di lavoro rappresenta un obiettivo prioritario in un’ottica di medio-lungo periodo. Per questo motivo occorre creare le condizioni di base affinchè possa essere rafforzata l’economia dell’Alto Adige, garantiti il rafforzamento delle aziende già presenti sul territorio come anche l’insediamento di nuove realtà. Secondo i partner di coalizione, assicurare un posto di lavoro vuol dire contribuire in maniera significativa allo sviluppo del cittadino. E questo non solo perché garantisce il necessario sostentamento economico, ma anche perché consente di realizzarsi dal punto di vista personale e di sentirsi parte attiva di una società. Inoltre, i partner di coalizione riconoscono l’importanza di un continuo e costante confronto con le parti sociali per dare un riconoscimento ampio e solido all’elaborazione e all’implementazione dei singoli provvedimenti riguardanti le politiche per il lavoro e per l’economia.
Sgravi
Alla base dell’iter amministrativo deve sussistere la fiducia dell’amministrazione pubblica nei confronti del cittadino. Ne consegue che alle singole persone e alle imprese va lasciato più spazio per mettere a frutto il proprio potenziale di crescita economica. Le aziende, dunque, devono essere sgravate dagli eccessivi carichi finanziari e burocratici, al fine di poter concentrare le risorse nella propria attività principale. In dettaglio, ciò significa concretamente:
- ridurre il peso fiscale sulle imprese negli ambiti in cui risulta possibile;
- esigere meno tributi significa anche contare su minore entrate per l’amministrazione pubblica, di conseguenza sarà necessario adeguare i sistemi che regolano contributi e sostegni;
- va individuata una forma di incentivazione basata su priorità e combinata a chiare indicazioni di obiettivi;
- bisogna proseguire sulla strada del sostegno finanziario alle imprese finora seguita: sempre meno verso i contributi a fondo perduto e sempre più indirizzata verso i mutui a tasso agevolato dal fondo di rotazione;
- l’amministrazione pubblica deve ritirarsi gradualmente da quei settori che non rientrano nei compiti che sono considerati istituzionali per la loro natura ovvero che possono essere espletati meglio da gestori privati;
- le imprese dovranno essere sgravate dagli eccesivi carichi burocratici tramite la semplificazione e lo snellimento di tutte le procedure amministrative, che saranno sottoposte ad una verifica preventiva al fine di minimizzarne l’impatto burocratico;
- il passaggio da un’amministrazione cartacea ad un’amministrazione digitale dovrà essere perseguito con forza, puntando su tutte le possibilità offerte dall’eGovernment. Anche questo significa ridurre i carichi di burocrazia sulle aziende;
- il settore della sicurezza sul luogo di lavoro e del rischio d’incendio dovrà essere sburocratizzato e semplificato, con una rinuncia parziale all’obbligo della documentazione, ferma restando la garanzia di una sicurezza sostanziale e non formale sul luogo di lavoro.
Creazione di posti di lavoro
I partner di coalizione sono concordi nel considerare che i problemi del mercato del lavoro non devono essere scaricati sulla pubblica amministrazione. Compito della mano pubblica, invece, è quello di creare le condizioni di base affinché possano essere mantenuti i posti di lavoro attuali e ne possano essere creati di nuovi. Ciò in concreto significa che:
- si dovrà intervenire sulle infrastrutture della Provincia, laddove devono essere ancora completate, e monitorare e adeguare ai più moderni standard le infrastrutture già esistenti (energie, strade, telefonia, banda larga);
- particolarmente nello spazio rurale vanno salvaguardati e per quanto possibile creati posti di lavoro altamente qualificati;
- la Provincia utilizzerà le proprie competenze per ridurre il costo accessorio del lavoro, in modo che la possibilità di assumere nuovo personale non debba rappresentare una spesa insostenibile per le aziende;
- il sostegno alla ricerca e allo sviluppo deve passare anche attraverso l’apertura verso nuovi mercati in grado di sostenere la crescita. In tal senso il
nuovo Parco tecnologico dovrà accompagnare e sostenere, anche tramite collegamenti decentrati in rete, soprattutto le piccole e medie imprese che puntano alla ricerca e all’innovazione, senza però penalizzare gli incentivi all’innovazione attualmente previsti per le imprese. Xxxxx creati anche posti di lavoro altamente qualificati per contrastare il brain drain;
- sarà accelerato e agevolato il transfert di conoscenze e competenze dagli enti di ricerca alle imprese attraverso una rete più stretta e strutturata tra mondo economico e mondo della ricerca;
- una delle principali opportunità di crescita, per l’economia e la società altoatesina, è rappresentata dalla Green Economy, che deve essere sostenuta in modo adeguato;
- l’Alto Adige deve concentrare i propri sforzi, nel settore della ricerca, in quei campi nei quali le imprese locali ricoprono già una posizione di rilievo e posseggono un know-how all’avanguardia o per le quali la destinazione Alto Adige è particolarmente attraente;
- l’ingresso delle imprese sui nuovi mercati allo scopo di incentivare l’export deve essere sostenuto tramite la messa a disposizione del know-how necessario e la riduzione dei rischi grazie ad un efficace sostegno pubblico; nell’attività di export l’attenzione va posta in primo luogo sulla qualità, con un ruolo significativo assunto dal marchio ombrello e dal marchio di qualità;
- le imprese start-up devono essere aiutate se posseggono idee potenzialmente vincenti e se hanno un businessplan solido;
- i partner di coalizione sono concordi nel considerare che all’interno del trend globale una delle maggiori chance di crescita dell’economica e dell’agricolutra locale risieda in concetti come autenticità e regionalità. A tal fine devono essere rafforzati per quanto possibile i circuiti economici locali;
- proprio alla luce di quanto sopra, subito dopo l’approvazione delle nuove linee guida europee in materia di appalti dovrà essere avviata l’elaborazione di una nuova legge provinciale sugli appalti che esplori e concretizzi tutte le possibilità nel creare opportunità per promuovere le imprese locali;
- in tal senso è necessario proseguire anche nelle forme di incentivazione del risanamento e della riqualificazione energetica di cubatura già esistente;
- nella selezione dei collaboratori in progetti pubblici di rilevanza nazionale o internazionale (ad esempio la costruzione del BBT) va privilegiato il personale con perfetta conoscenza, oltre che dell’inglese, delle due lingue provinciali;
- nell’impiego pubblico l‘osservanza delle norme statutarie relative alla proporzionale, al bilinguismo e alla struttura organizzativa degli uffici statali deve essere decisamente perseguita. I servizi pubblici in provincia di Bolzano ed i relativi posti di lavoro connessi non possono essere trasferiti in altre provincie;
- in futuro, nella nomina dei membri dei Consigli di amministrazione delle società controllate dalla Provincia, si dovrà porre maggiore attenzione al rispetto, nel complesso, della proporzionale etnica;
- verrà posta particolare attenzione alla creazione di posti di lavoro per persone diversamente abili, allo scopo di inserirle nel mondo del lavoro, dare loro un’occupazione e favorire l’integrazione grazie ad una fonte di reddito e di riconoscimento del proprio ruolo all’interno della società.
Settori economici
Sul piano economico l’’Alto Adige si trova ancora in una buona situazione in raffronto al contesto europeo. È il risultato dell’impegno della comunità altoatesina e di una oculata politica finanziaria ed economica. L’Alto Adige ha bisogno di condizioni quadro adeguate per garantire la salvaguardia e lo sviluppo delle imprese, in gran parte medie e piccole. A tale scopo è necessario sfruttare in misura maggiore e ampliare il margine di manovra offerto dall’autonomia. Il trasferimento di competenze è necessario anche nella politica economica e comporta un incremento della competitività, la creazione di posti di lavoro e un più elevato livello di retribuzione per i cittadini.
Turismo e agricoltura, commercio e servizi, artigianato e industria devono collaborare sullo stesso piano, in quanto settori intrecciati che contribuiscono a formare, ciascuno con la propria rilevanza economica, un insieme molto significativo. Nel turismo è particolarmente importante orientarsi a molteplici mercati per compensare gli effetti di congiunture economiche negative nei Paesi di provenienza degli ospiti. Nell’agricoltura giocano un ruolo speciale, accanto alla produzione di beni alimentari
di qualità, la cura del paesaggio naturale e culturale nonché l’incentivazione della filiera corta regionale. Nel commercio spetta alle aziende un compito centrale quale servizio di prossimità, in particolare nei paesi: la politica provinciale e le amministrazioni locali sono chiamate ad avviare iniziative per valorizzare tale servizio di vicinato. Le particolarità dell’Alto Adige vanno salvaguardate anche sul piano legislativo pur nel contesto di tutte le liberalizzazioni. Anche nell’artigianato le tante piccole e medie imprese sono colonne portanti, che negli ultimi anni hanno risentito in modo particolare della crisi economica nella concorrenza globalizzata. A maggior ragione è indispensabile, in questo comparto, assicurare investimenti in ricerca e sviluppo. Diverse imprese industriali altoatesine hanno conquistato nicchie di mercato a livello mondiale.
La politica della Provincia deve intervenire a sostegno in primis quando si tratta di sviluppare o salvaguardare il sito di provenienza Alto Adige o nei casi di insediamento di nuove aziende. In questo contesto l’Alto Adige deve utilizzare in misura maggiore e in modo particolare il potenziale che vanta quale funzione di ponte fra il mondo economico-culturale italiano e tedesco.
Formazione/mercato del lavoro
La massima attenzione dei partner di coalizione è attualmente dedicata alla difficile situazione del mercato occupazionale, nel lungo periodo la principale sfida sarà tuttavia – a causa del cambiamento demografico – quella di trovare la più ampia convergenza possibile fra domanda e offerta di lavoro. Un ruolo chiave, da questo punto di vista, viene attribuito dai partner di coalizione al sistema scolastico e formativo, con particolare attenzione all’orientamento professionale. Per migliorare proprio l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, i partner di coalizione si impegnano lungo queste direttrici:
- accrescere l’interazione fra mondo della scuola e mondo del lavoro: il flusso di informazioni provenienti dal mondo del lavoro deve essere filtrato dal sistema scolastico e formativo e utilizzato come base da utilizzare per indirizzare il proprio sviluppo;
- la conoscenza e la promozione delle lingue devono avere un ruolo preminente nel sistema scolastico e formativo locale, visto che sono proprio le
competenze linguistiche ad essere richieste in maniera particolare dal mercato del lavoro;
- l’esigenza principale del mercato del lavoro è quella di avere persone con una buona formazione tecnica, e in futuro questo aspetto diventerà sempre più importante. Ecco perché bisognerà dare maggiore peso, nelle attività di formazione, alle materie tecniche e professionali;
- gli istituti tecnici e la formazione professionale devono essere in grado di attirare un maggior numero di ragazze in vista di un alto profilo di qualificazione, attualmente sottorappresentate in questo settore. Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo consistono nella sensibilizzazione, sotto forma di supporto mirato ad hoc, durante la fase di orientamento scolastico e professionale;
- vanno esplorate tutte le possibilità per agevolare le imprese che assumono apprendisti e offrono quindi una prospettiva ai giovani;
- nel settore dell’apprendistato va ripensata anche una più equa ripartizione di diritti e doveri fra datore di lavoro e apprendista;
- il sistema duale della formazione professionale va ulteriormente rafforzato, anche alle luce delle piene competenze in materia richieste dalla Provincia allo Stato;
- tutte le misure devono mirare anche ad incrementare la tutela dei giovani e la sicurezza sul lavoro, senza però trasformare questi obiettivi in pura formalità a causa di eccesivi obblighi di documentazione;
- preparare i giovani al fatto che durante la loro vita lavorativa, i concetti di mobilità e flessibilità saranno sempre più richiesti. Il modello esistente del posto fisso e dello stesso lavoro per tutta la vita, alla luce dell’evoluzione dell’economia e, più in generale, della società, è ormai diventato pressochè irrealistico; in un ottica di flessibilità ed adattamento va considerata anche la valorizzazione e capitalizzazione delle competenze professionali acquisite;
- proprio sulla base dei recenti sviluppi sul mercato occupazionale, è indispensabile una rafforzata collaborazione tra istruzione e mondo del lavoro. Orientamento, supporto mirato, informazione professionale e Servizio al lavoro devono pertanto essere potenziate: va garantita la migliore consulenza possibile attraverso una migliore attività di rete, in particolare facendo informazione su opportunità e prospettive del mercato del lavoro. In questo
contesto vanno colte tutte le opportunità offerte anche dai programmi del Fondo sociale europeo per il miglioramento delle qualificazioni professionali sul mercato del lavoro;
- attraverso cooperazioni fra il mondo scolastico e l’economia sono da assicurare ulteriori incentivi alla creazione di tirocini professionali nonché all’orientamento professionale pratico nella scuola media e superiore;
- nei prossimi anni la preparazione mirata all’esame di maturità professionale assume una rilevanza significativa pari alla formazione professionale superiore (scuole superiori di qualificazione professionale), da raggiungere attraverso un rafforzato coinvolgimento e un’assunzione di responsabilità dell’economia locale;
- in tempi di crescenti diritti nel mondo del lavoro, è necessario confermare il sostegno mirato all’aggiornamento professionale. Anche in questo ambito è richiesta una stretta collaborazione con l’economia locale, calibrata sul fabbisogno esistente.
Istruzione/formazione
L’Alto Adige può contare su un sistema scolastico e formativo completo e di alto livello qualitativo, che si fonda su scolari e studenti motivati, su adulti che continuano ad apprendere durante tutto il percorso di vita, su docenti e personale competente e specializzato, senza dimenticare strutture e infrastrutture adeguate. L’impegno comune dei partner di coalizione per la prossima legislatura sarà quello di creare le condizioni politiche necessarie a mantenere e ulteriormente migliorare l’elevato standard di qualità del panorama formativo locale, nonché a mettere a disposizione di bambini e ragazzi un accesso paritario al sistema scolastico e formativo, garantendo a tutti le medesime condizioni. Ciò significa che:
- la competenza primaria nel settore della scuola, in un quadro di ulteriore sviluppo della nostra Autonomia, viene considerata dai partner di coalizione come requisito necessario e indispensabile per poter gestire un più ampio margine di manovra nel sistema scolastico e formativo. Ciò consentirebbe di rispondere in maniera migliore e più adeguata alle esigenze e ai bisogni specifici della scuola altoatesina, avendo più libertà operativa nella creazione di percorsi formativi e curriculari con l’obiettivo di un miglioramento ulteriore dei risultati;
- assieme al passaggio completo del personale scolastico dallo Stato alla Provincia di Bolzano, dovrebbero essere trasferite anche le competenze in materia di formazione del personale insegnante, nonché in materia di concorsi e di accesso alla professione. Da questo punto di vista i partner di coalizione si impegnano ad aprire subito le trattative con il governo centrale;
- riguardo a tutte le riforme nel settore dell’istruzione e della formazione, è inteso che esse vanno considerate in un contesto sociale complessivo, vanno elaborate con adeguato anticipo e in modo partecipativo, così che al mondo della scuola venga lasciato il tempo sufficiente e necessario per la loro condivisione e attuazione;
- al centro della politica scolastica dei prossimi cinque anni ci sarà il rafforzamento delle competenze linguistiche di alunni e studenti, con il riconoscimento della conoscenza di più lingue quale ricchezza e valore aggiunto del sistema scolastico e formativo locale e come strumento indispensabile di conoscenza e di progetto di vita dei nostri giovani;
- principio fondamentale continuerà ad essere il consolidamento qualitativo della madrelingua, sia nell’insegnamento agli alunni, sia nella formazione del personale docente;
- allo stesso modo, i partner di coalizione ritengono necessario intraprendere ulteriori e significativi sforzi per migliorare la conoscenza della seconda lingua attraverso misure a contrasto della carenza di docenti, per aumentare la continuità didattica laddove necessaria e l’efficienza dell’insegnamento, per consolidare la qualità e per perfezionare la formazione del personale docente di seconda lingua;
- contemporaneamente dovrebbero essere agevolati e resi più semplici gli scambi tra studenti e insegnanti delle scuole secondarie tedesche, italiane e ladine, il tutto sempre nell’ambito di quanto previsto dalle normative attualmente in vigore;
- inoltre dovrebbe rivestire un ruolo centrale l’offerta formativa extrascolastica di sostegno all’apprendimento linguistico. Per questo motivo, si ritiene importante aumentare i progetti (ad esempio nelle attività ricreative e nello sport) che, all’interno dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, consentano di mettere in contatto bambini e ragazzi dei diversi gruppi linguistici;
- queste nuove iniziative di incontro e scambio costituiscono una grande opportunità che la scuola è chiamata a cogliere, ma tuttavia non dovranno comportare un aumento dei carichi di lavoro per gli istituti;
- in attuazione delle finalità del plurilinguismo, basato sulle direttive emanate dall’Unione Europea e dallo Stato italiano, deve trovare un accesso più rafforzato nelle scuole secondarie anche l’apprendimento integrato delle singole materie nella seconda lingua o in un’ulteriore lingua straniera (metodo CLIL), sempre rispettando la tutela cogente dei principi sull’insegnamento nella madrelingua contenuti nell’articolo 19 dello Statuto di autonomia. Punto di riferimento di queste attività è la delibera della Giunta provinciale dell’8 luglio 2013 sui progetti linguistici e sul metodo CLIL;
- i partner di coalizione si impegnano a migliorare ulteriormente le condizioni generali di base per l’insegnamento e l’apprendimento; in quest’ottica si rende necessaria una formazione moderna e qualitativamente elevata del personale insegnante, che possa ricevere nuove e solide basi dal progetto di cooperazione in ambito Euregio fra le Università di Bolzano, Trento e
Innsbruck. I partner di coalizione, da questo punto di vista, si impegneranno affinchè si creino le condizioni politiche all’uopo necessarie, sia attraverso trattative con lo Stato che tramite la promozione di una più ampia collaborazione tra le istituzioni universitarie;
- la scuola va gestita in modo tale da andare incontro ai ritmi di apprendimento degli studenti nonché alle condizioni di vita e di lavoro delle famiglie. Ciò vale tanto per un aggiornamento del calendario scolastico quanto per una verifica del contingente di ore scolastiche ragionevole per bambini e ragazzi. In tale contesto va ulteriormente sviluppata anche l’assistenza di alunni con difficoltà di apprendimento e funzionali attraverso un adeguamento dei relativi metodi di insegnamento, una rete mirata tra strutture sociali, sanità e scuola nonché il rafforzamento delle competenze degli insegnanti in tema di inclusione;
- attraverso un’organizzazione moderna ed efficiente dell’istruzione e dell’amministrazione vanno create le condizioni quadro per consentire alla scuola di tornare a dedicarsi in misura maggiore alla propria attività specifica, l’insegnamento, l’apprendimento e la progettazione educativa e formativa;
- è necessario uno snellimento della pubblica amministrazione attraverso una maggiore razionalizzazione dell’amministrazione del personale e di altre amministrazioni delle tre intendenze scolastiche e delle diverse istituzioni della formazione professionale, un passo che rende possibile un utilizzo di sinergie;
- in tal senso, le scuole professionali agricole e di economia domestica vengono ricondotte all’interno dell’Area centrale dell’istruzione e formazione, nel rispetto tuttavia delle loro specificità e con l’impegno di perseguire una stretta collaborazione con i responsabili nel settore pubblico e privato;
- contemporaneamente, tuttavia, va condotta anche una equilibrata valutazione dell’autonomia delle scuole, per corrispondere meglio alle esigenze di coordinamento della Provincia nell’organizzazione dell’istruzione tramite un necessario adeguamento delle relative leggi. Un ampliamento dell’autonomia scolastica va invece realizzato con riferimento agli istituti professionali e alle scuole per l’infanzia;
- gli organismi codecisionali del mondo scolastico vanno ulteriormente valorizzati grazie a una nuova elaborazione delle specifiche leggi provinciali, in modo da creare un forum reale per lo scambio di idee e di opinioni tra gli attori che partecipano alla vita scolastica;
- mediante una riforma finanziaria va raggiunto un riequilibrio dei costi e dell’aumento di efficienza dei diversi sistemi formativi, tenendo però conto che i mezzi necessari (ad esempio per l’inclusione di bambini con background migratorio, difficoltà di apprendimento e funzionali, servizio trasporti) per un equivalente accesso all’istruzione vanno espressamente considerati;
- in direzione di una riduzione della burocrazia sono invece da avviare le trattative per la revisione del profilo contrattuale del comparto scuola, includendo la riconsiderazione del profilo docente, tenendo in particolare considerazione il passaggio d’orario settimanale ad uno annuale;
- non da ultimo sarà uno dei compiti centrali dei prossimi anni la ricerca di un migliore coordinamento all’interno del sistema formativo provinciale, in particolare per quanto concerne l’istruzione al di fuori della realtà scolastica “classica”. In tale contesto rientra specialmente la collaborazione con gli istituti musicali e con le organizzazioni esterne alla scuola (ad esempio associazioni sportive o che lavorano con i giovani). In questo ambito l’amministrazione scolastica potrebbe fungere da piattaforma per l’apprendimento e le attività extrascolastiche.
Qualità di vita
Un posto di lavoro sicuro ed uno stipendio adeguato costituiscono presupposti necessari per una vita in autonomia, però di per se non bastano per garantire una qualità di vita elevata. Il vero benessere richiede ulteriori condizioni come un’abitazione idonea, un sistema previdenziale all’altezza, rapporti sociali, una vita culturale ricca ed un sistema sanitario valido.
Casa
La casa resta un bene primario e quindi una priorità nella politica della XV legislatura provinciale. Per la prima volta, tuttavia, è necessario intervenire non sul versante della domanda, bensì su quello dell’offerta compiendo passi che possano aumentare l’offerta di alloggi sul mercato dell’acquisto e della locazione riducendo di conseguenza affitti e prezzi. È essenziale inoltre investire nell’edilizia sociale. Oltre a favorire nuovi modelli di abitazione che consentano di realizzare il sogno di un alloggio di proprietà, è opportuna un'ottica nuova nel predisporre le zone di espansione per consentire nuove forme dell'abitare quali case cosiddette "multigenerazionali" che vadano incontro alle nuove esigenze di giovani e anziani. Tra le misure da intraprendere:
- misure che privilegiano l’utilizzo, l’ampliamento e il recupero di cubatura esistente rispetto all’assegnazione di nuove superfici abitative;
- adeguata attenzione al fabbisogno edilizio di riqualificazione anche delle cooperative;
- implementare forme di housing sociale e co-housing dove, accanto alla qualità abitativa e ad alloggi a canoni sostenibili per cittadini e famiglie, si aggiungano elementi che favoriscano la socializzazione e supportino il concetto di comunità;
- prevedere, alla luce dello sviluppo sociale e demografico della società e della crescita di piccoli nuclei familiari, la necessità di piccoli alloggi sin dalla fase di progettazione di aree abitative;
- migliorare i controlli sui vincoli dell’edilizia abitativa convenzionata, rendendo più efficace la vigilanza di Provincia e Comuni, per evitare speculazioni edilizie sul territorio in tema di mercato degli alloggi;
- l’obiettivo di rendere disponibili più alloggi per i residenti sul mercato dell’acquisto e della locazione va perseguito anche attraverso misure fiscali (in particolare imposte immobiliari);
- agevolare lo strumento del risparmio edilizio (Bausparen) che combina percorsi di risparmio - già sperimentati nel caso della previdenza integrativa - con agevolazioni fiscali e il sostegno aggiuntivo della Provincia. Uno strumento importante per il ceto medio e per le coppie giovani;
- proseguire nelle forme di incentivazione del risanamento e della riqualificazione energetica di cubatura già esistente.
Politiche sociali
Il sistema di protezione sociale, il welfare, è connaturato all’essere una comunità, è il motore della coesione sociale. Deve tutelare i più deboli, che non vanno lasciati soli, perché senza tutela e senza regole chiare escono dalle maglie della rete sociale. I partner di coalizione si impegnano a proseguire nel miglioramento e aggiornare i servizi sociali in Alto Adige, a razionalizzare le spese sociali e – dove necessario e dove possibile grazie a nuove idee e strumenti – ad elevarne l’applicazione efficace combinando capacità di innovare e recupero di efficienza. Per raggiungere questo obiettivo non è sufficiente il ruolo dell’ente pubblico, che deve poter contare sulla solidarietà e la responsabilità del singolo cittadino. Il welfare che vogliamo, promuove le possibilità del singolo e respinge il modello del mero assistenzialismo. Queste alcune linee di lavoro individuate:
- articolato in maniera complessa, il welfare non dove rimanere monopolio dell’ente pubblico che si sostituisce alla famiglia o provvede a finanziare i servizi. L’attuazione delle misure previste può essere trasferita al cosiddetto terzo settore (cooperative, privato sociale, associazioni, volontariato, fondazioni). La sussidiarietà deve diventare la base non solo del modo di erogare i servizi, ma anche della loro ideazione;
- rafforzare l’introduzione di nuove forme e offerte di servizio e il loro sostegno, per dare una risposta più mirata e – quando sensato – meno dispendiosa ai nuovi bisogni;
- lo strumento della DURP, già introdotto con successo per le prestazioni sociali e sanitarie, va migliorato dove necessario e deve prevedere una sua estensione ai servizi relativi alla casa e alle competenze dei Comuni. Questo aggiornamento si accompagna ad una nuova valutazione del patrimonio del richiedente, con la revisione dei criteri di misurazione, a iter procedurali trasparenti e a un’adeguata attività di controllo che eviti gli abusi nel godimento della prestazione e assicuri aiuti più mirati a chi effettivamente ne ha più bisogno;
- la sicurezza di base va commisurata al reale fabbisogno. Tali sistemi di sicurezza di base vanno raggiunti facendovi confluire tutti gli attuali strumenti (reddito minimo, i sussidi per disoccupazione e inabilità al lavoro ed altre prestazioni sociali) secondo il fabbisogno e non in maniera indifferenziata e generalizzata;
- viene confermato il modello dell’assistenza alla non autosufficienza, salvaguardando l’applicazione mirata delle prestazioni in modo da garantire a ciascuno quanto effettivamente gli spetta. Allo stesso tempo vogliamo potenziare i servizi domiciliari di assistenza socio sanitaria;
- questo perché, in linea generale, l’assistenza si deve sviluppare in direzione di minori trasferimenti finanziari a vantaggio di maggiori prestazioni di cura e assistenza dirette all’utente attraverso voucher sociali;
- il sostegno agli anziani si concretizza anche con un aumento della pensione minima dei singles senza patrimonio e redditi ulteriori;
- la coalizione dedicherà particolare attenzione a sviluppare servizi a favore delle persone disabili: non solo per la casa o la mobilità, ma anche per un rafforzato inserimento lavorativo in collaborazione con il sistema cooperativistico;
- l’intervento dell’ente pubblico per garantire un sostegno economico deve diventare anche una richiesta al beneficiario di esercitare la propria responsabilità solidale, attivandosi concretamente a favore della comunità;
- la coalizione di governo intende contrastare senza equivoci ogni forma di dipendenza: i piani su cui intervenire sono la prevenzione, la formazione e l’offerta di servizi di cura per le patologie;
- un futuro sicuro si concretizza per il cittadino anche attraverso la pensione integrativa: vanno pertanto favorite forme di assicurazioni complementari su base volontaria;
- vanno sostenute e incentivate le cooperative sociale di tipo B;
- vanno continuate e ulteriormente migliorate le politiche di prevenzione e promozione dell'agio a sostegno delle reti comunitarie formali ed informali e della partecipazione dei cittadini alla vita della comunità.
Salute
Le periodiche rilevazioni sullo stato di livello di salute della popolazione ma anche dei servizi sanitari in Alto Adige attestano buoni risultati al sistema sanitario locale, collocato nelle posizioni più avanzate non solo a livello nazionale ma anche europeo. L'evoluzione demografica (crescita dell’aspettativa di vita, aumento della popolazione anziana) ed epidemiologica (aumento di malattie croniche, demenza e disturbi psichici), la modifica delle abitudini di vita legate al moto e all’alimentazione, le sfide sociali riferite al trattamento di post-acuti e all’assistenza di persone malate e anziane (cura fuori dalla cerchia dei familiari, strutture per assistenza di breve durata) nonché l'innovazione tecnologica e scientifica, portano a un’evoluzione costante della pratica clinica e dell'assistenza sanitaria. Prioritarie devono restare la persona e la sua salute, tutelate in un lavoro di squadra in cui giocano ruoli importanti e distinti la medicina territoriale e la struttura ospedaliera. Ma soprattutto vanno sostenute promuovendo nel singolo un comportamento responsabile. Per questo i partner di coalizione concordano su alcune misure da perseguire:
- va analizzata e rivista la suddivisione dei compiti tra i singoli partner nel sistema sanitario (medicina generale, ospedali, distretti, assistenza domiciliare, professioni sanitarie, case di riposo, partner privati) alla luce delle necessità cliniche e del quadro finanziario concernenti un’assistenza medica territoriale, adeguata al fabbisogno e di qualità;
- il regime di degenza ordinaria viene previsto solo se necessario e la medicina di base sul territorio rappresenta invece per il cittadino il punto di riferimento centrale. Un concetto che si accompagna con il potenziamento delle associazioni mediche e degli ambulatori di medicina di gruppo (aggregazioni funzionali territoriali) per garantire un'adeguata offerta di prestazioni mediche sul territorio. In tal modo i malati cronici dovranno essere presi in carico dai servizi
territoriali al fine di ridurre i ricoveri ospedalieri (riservati ai pazienti in fase acuta) e del sovraffollamento al pronto soccorso;
- un altro obiettivo è il rafforzamento dell'assistenza primaria sul territorio, con un’efficiente informatizzazione della rete territoriale;
- la rete ospedaliera provinciale composta da 7 ospedali sarà oggetto di ulteriori ottimizzazioni e razionalizzazioni, sulla base dei criteri di sicurezza, tempestività, appropriatezza del trattamento, garantendo la qualità professionale, tecnologica e della struttura;
- l’amministrazione dell’Azienda sanitaria provinciale dovrà essere oggetto di un ottimizzazione, con particolare riguardo alle procedure per l’assegnazione di incarichi di servizi e fornitura di medicinali, materiali e apparecchiature centralizzata;
- viene potenziata l’attività in regime diurno (day-hospital e day surgery);
- prosegue l’attività di prevenzione, promozione e educazione alla salute e intensificata per rafforzare il senso di responsabilità del singolo con particolare attenzione alla problematica delle dipendenze;
- un deciso passo avanti compiuto nella cosiddetta “sanità elettronica” consentirà di completare il processo di informatizzazione e garantire uno scambio di dati omogenei in forma digitale tra i diversi partner del sistema sanitario. Questo passo costituisce la base per assicurare un’organizzazione adeguata e l’espletamento dei servizi (tra l’altro ridotti tempi di attesa).
Cultura
Investire nella cultura significa investire nella crescita civile della persona e nella valorizzazione del territorio. La cultura costituisce uno strumento strategico di promozione del benessere sociale in particolare nei territori e nelle aree più fragili. Negli ultimi anni l’Alto Adige ha conosciuto un grande sviluppo culturale grazie anche alla preziosa attività dell’associazionismo e del volontariato. Oggi l’identità culturale poggia su basi stabili e consolidate. Si apre una nuova fase:
- investire maggiormente nella creatività delle persone e meno nelle infrastrutture;
- con interventi di politica provinciale che mirano a dare ulteriore respiro internazionale alla cultura locale, a superare i confini, a promuovere l’intera cultura locale che si compone delle espressioni artistiche di tre gruppi linguistici;
- con interventi pubblici che garantiscano la qualità delle produzioni culturali locali, lo scambio culturale con i Paesi confinanti e anche le opportunità di formazione offerte all’utenza e di creare reti culturali tra le associazioni presenti sul territorio;
- con nuove iniziative culturali che contribuiscono in misura maggiore, anche criticamente, alla discussione sociopolitica;
- con l’elaborazione di un Piano culturale dell’Euregio che sappia promuovere in modo particolare lo scambio tra il mondo culturale dell’Alto Adige e quelli di Trentino e Tirolo;
- con una forza di penetrazione sovraregionale e europea raggiunta anche grazie l’ulteriore sviluppo della cultura tradizionale e popolare locale;
- con interventi che aprano alla conoscenza della storia e della cultura locali e che offrano occasioni di incontro, dialogo e scambio.
Volontariato
Un modello di aggregazione solidale che contraddistingue l’Alto Adige è la capillare diffusione del volontariato sociale, religioso, ambientale, culturale, sportivo, di protezione civile: 4 volontari ogni 10 abitanti sono il migliore esempio di partecipazione generosa e di volontà di crescere assieme. Per consolidare la rete del volontariato locale intendiamo:
- valorizzare il ruolo delle associazioni di volontariato attraverso il principio di sussidiarietà applicato all’attività amministrativa, soprattutto velocizzando e semplificando le procedure burocratiche,
- tutelare meglio i responsabili a titolo gratuito in riferimento alla loro responsabilità giuridica;
- sostenere il volontariato come fattore della convivenza tra i gruppi linguistici e aiutarlo pertanto a mettere in rete le singole iniziative ed esperienze;
- sostenere maggiormente il riconoscimento del volontariato nella formazione e nel lavoro;
- valorizzare il servizio sociale civile volontario e il servizio sociale civile volontario provinciale.
Sicurezza
Va garantito ai cittadini e alle cittadine il diritto di sentirsi sicuri nel proprio territorio, nelle valli come nelle città, nei luoghi pubblici come in quelli privati. Da qui l’impegno dei partner di coalizione
- a collaborare nella formazione e nell’organizzazione con i soggetti impegnati nell’attività di prevenzione e di controllo: le forze dell’ordine, la magistratura, l’associazionismo, gli enti pubblici, i gestori di pubblici esercizi, i cittadini e le cittadine;
- a fare rete con tali servizi di sicurezza pubblica presenti sul territorio;
- a proseguire nell’attività di sensibilizzazione e informazione preventiva nonché a favorire quelle iniziative sviluppate nell’ambito delle politiche culturali e sociali volte a garantire la sicurezza dei cittadini e delle cittadine.
L’autonomia
Presupposto per un’adeguata attività legislativa e di governo indirizzata al raggiungimento degli obiettivi posti in questo accordo di coalizione è la più ampia autonomia legislativa e amministrativa. Pertanto i partner di coalizione concordano che l’autonomia deve essere sviluppata e rafforzata. Contestualmente lo Statuto di autonomia deve essere adeguato alle nuove esigenze, generate da cambiamenti della società, del quadro politico e dell’ordinamento giuridico (riforma costituzionale). Questo percorso dovrà mirare alla maggiore condivisione possibile, tanto negli obiettivi che nel percorso per raggiungerli. A tal fine, i partner di coalizione concordano che entro sei mesi dall’insediamento della Giunta provinciale dovrà essere approvata la legge provinciale che istituisce la Convenzione per la riforma, un organo composto sia da rappresentanti delle forze politiche, sia da esponenti delle forze sociali e della società civile. La Convenzione, che dovrà presentare al Consiglio provinciale una proposta di riforma statutaria entro tempi definiti e brevi, dovrà occuparsi dei tre principali aspetti che richiedono un aggiornamento dello Statuto: competenze, governo e convivenza.
Competenze
In primo luogo andrà affrontato il riparto delle competenze, con l’obiettivo di rendere più chiara e dettagliata la delimitazione delle stesse, prevedendo più competenze primarie e meno legislazione concorrente, e di aggiornare lo statuto rispetto ai cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, comprese le nuove competenze acquisite e la modifica del titolo V, parte II, della Costituzione.
Governo
In secondo luogo la riforma dovrà riguardare i rapporti tra la Provincia e altri livelli di governo e il sistema di governo provinciale in una prospettiva europea. Ciò anche tramite una ridefinizione del ruolo della Regione e una nuova impostazione dei rapporti con i Comuni in applicazione del principio di sussidiarietà. La norma
fondamentale dovrà disciplinare anche la cooperazione transfrontaliera e i rapporti internazionali e con l’Unione europea. Parallelamente, ammodernamento e rafforzamento del sistema di governo significa ottimizzare i rapporti tra Consiglio e Giunta provinciale, intervenire sulla qualità della legislazione e sui processi decisionali e sviluppare la sussidiarietà orizzontale, prevedendo moderni sistemi di democrazia partecipativa e diretta, alla luce delle peculiarità di un territorio caratterizzato dalla presenza di diversi gruppi linguistici.
Convivenza
La riforma dovrà mirare a una continua ricerca di miglioramento delle condizioni della convivenza tra le persone diverse – per cultura, lingua e provenienza – che vivono nel nostro territorio. Gli attuali istituti che regolano la tutela delle minoranze e la convivenza tra i gruppi hanno prodotto risultati positivi, che possono ulteriormente migliorare garantendo la dovuta flessibilità alle norme per adeguarle alle nuove esigenze di convivenza dei diversi gruppi linguistici e del territorio tenendo conto di competenza e qualità dei soggetti interessati. Sarà compito della Convenzione prima e del Consiglio provinciale poi verificare l’adeguatezza di alcune disposizioni e l’eventualità di un loro adeguamento alle nuove esigenze della società, fermi restando i principi della tutela delle minoranze e gli obiettivi della convivenza e della mutua comprensione. In particolare si dovrà mettere a punto una disposizione statutaria che garantisca, meglio della normativa attualmente in vigore, la rappresentanza proporzionale dei tre gruppi linguistici in Giunta provinciale.
Poiché l’autonomia poggia sulle fondamenta della tutela delle minoranze, e di conseguenza tale base continua ad essere il pilastro centrale dell’autonomia, la qualità dello sviluppo dell’autonomia si misurerà anche sui meccanismi di tutela e sul potenziale di sviluppo previsti per la popolazione ladina. Uno dei parametri cruciali per la riforma dell’autonomia è rappresentato pertanto dal sostegno ai ladini quale minoranza più piccola dell’Alto Adige. Il gruppo linguistico ladino va tutelato nella lingua e nella cultura, con l’attribuzione di una rilevanza particolare all’istruzione in tutti i gradi formativi. Le decisioni che riguardano il gruppo linguistico ladino vengono assunte congiuntamente. Va garantita la rappresentanza della minoranza ladina
negli organismi politici e amministrativi. Particolare attenzione viene posta alla scuola e sulla cultura ladina. Nel rispetto delle norme dell’art. 19 dello Statuto di autonomia si dovrà proseguire sulla strada del miglioramento qualitativo dell’insegnamento scolastico, per assicurare ai giovani ladini le migliori prospettive e opportunità di lavoro. Vanno incentivate la cultura e la scuola ladina per salvaguardare anche in futuro lo sviluppo del più piccolo gruppo linguistico dell’Alto Adige. Le richieste già giacenti in Parlamento e nella Commissione dei 6 (disegno di legge costituzionale riguardante la modifica dello Statuto di autonomia a tutela dei ladini dell’Alto Adige e il riconoscimento della maturità nelle scuole superiori ladini quale attestato di trilinguismo) vanno portate avanti secondo una tempistica prefissata.
Euregio
In un’Europa che sempre più si deve sviluppare (e si svilupperà) come Europa delle Regioni, l’Alto Adige parte in una significativa posizione di vantaggio nella veste istituzionale di Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino. Si tratta ora di consolidare tale vantaggio di partenza rafforzando l’Euregio e il suo strumento operativo, il GECT, come anche l’Assemblea dei tre Consigli provinciali. L’obiettivo: fare percepire maggiormente l’Euregio ai cittadini, in primo luogo attraverso l’incentivazione di progetti che garantiscono di produrre un valore aggiunto alla popolazione. Ciò significa anzitutto intensificare gli incontri nella società civile, sia nella forma di uno scambio culturale, dello scambio di studenti e di docenti, della collaborazione nel settore economico e di una maggiore cooperazione delle strutture di insegnamento, ricerca e sviluppo.
Politica e amministrazione
Per mettere in atto in maniera efficace le riforme politiche, occorre che l’Amministrazione funzioni. I nuovi obiettivi della politica portano con sé la necessità di adeguare e rivedere la parte legata all’amministrazione, a partire dalla pianificazione finanziaria, e anche le istituzioni devono rinnovarsi in un’ottica che, secondo i partner di coalizione, è legata principalmente a un miglioramento della collaborazione fra i rappresentanti politici della maggioranza e dell’opposizione.
Amministrazione
Gli obiettivi fissati dai partner di coalizione possono essere raggiunti solamente se anche l’amministrazione si adegua alle novità. Per la coalizione ciò non significa apportare piccoli cambiamenti nei vari settori, ma deve comportare una revisione nelle fondamenta dell’amministrazione. In dettaglio, ciò significa che:
- un semplice aggiornamento della pianificazione finanziaria non è sufficiente. Ogni capitolo di spesa, infatti, dovrà essere rivisto alla luce dei nuovi obiettivi secondo il principio dello “zero base budgeting”;
- l’eliminazione delle singole voci di spesa non ha bisogno di una giustificazione, ciò che invece deve essere dettagliatamente motivato è il perché dell’aggiornamento;
- tutti i procedimenti devono essere sottoposti ad una sorta di check-up burocratico, al fine di rendere possibile i più massicci interventi possibili in un’ottica di semplificazione, armonizzazione e snellimento. La linea da seguire deve essere quella di poter garantire ai cittadini la massima accessibilità possibile ai servizi;
- per questo motivo, alle iniziative legate all’eGovernment devono essere assegnati tutti i necessari mezzi finanziari;
- occorre puntare sulla creazione di banche dati comuni, garantendo il massimo scambio possibile di dati e informazioni fra le varie istituzioni allo scopo di evitare che il cittadino sia costretto a presentare più domande e più dichiarazioni per lo stesso servizio;
- una buona amministrazione deve essere improntata alla massima trasparenza: solo in questo modo il cittadino riconoscerà il lavoro svolto dalla pubblica amministrazione e solo in questo modo si potrà rafforzare la fiducia nelle procedure amministrative;
- nella nomina di rappresentanti della Provincia in consigli di amministrazione ed altri organismi vanno strettamente applicati principi e criteri di trasparenza, competenza, merito e parità di accesso;
- viene elaborato un diagramma organizzativo dei servizi e delle prestazioni direttamente erogati dalla Provincia o da essa sostenuti, per creare sinergie, definire le attività centrali ed evitare sovrapposizioni.
Politica/istituzioni
Il calo della partecipazione al voto, dimostra che anche in Alto Adige molti cittadini chiedono alla politica di cambiare rotta. Si tratta di far riacquistare la fiducia nella politica, nei politici e nelle istituzioni, obiettivo che può essere raggiunto evitando la concentrazione del potere nelle mani di poche persone, e accrescendo il coinvolgimento della base nel processo decisionale. I partner di coalizione sono concordi nel considerare che:
- devono essere messe in atto nuove forme per garantire la partecipazione dei cittadini;
- i cittadini devono essere informati in maniera adeguata sulla realizzazione delle grandi opere, e devono essere coinvolti in maniera attiva nel processo decisionale;
- i procedimenti legislativi all’interno del Consiglio provinciale devono essere più “aperti” con un maggiore coinvolgimento di esperti, associazioni e portatori di interesse collettivo;
- l’azione legislativa e il relativo processo devono risiedere in maniera rafforzata nel Consiglio provinciale;
- a tutti i gruppi consiliari va data la possibilità di essere coinvolti sin dalla fase di elaborazione delle proposte di legge da portare in Consiglio provinciale, al fine di aprire una discussione obiettiva già prima dell’approdo nell’Assemblea;
- le leggi devono essere formulate in modo tale che possano essere comprensibili anche ai cittadini per evitare interpretazioni non omogenee;
- prima della loro approvazione, tutte le proposte di legge devono essere analizzate in profondità dal punto di vista sia dei costi, sia dell’impatto burocratico;
- parimenti, leggi e regolamenti attualmente in vigore vanno valutati nella loro attualità, nel grado di comprensibilità, leggibilità e chiarezza;
- i costi della politica devono essere ridotti dimezzando i fondi di rappresentanza a disposizione della Presidenza del Consiglio e della Giunta provinciale, accorpando alcune funzioni politiche e razionalizzando i servizi di supporto, in particolare rivedendo i criteri per l’utilizzo delle auto di servizio;
- tutti i costi della politica devono essere trasparenti e devono essere motivabili.
Provincia/Comprensori/Comuni
Nel quadro della revisione del rapporto tra i vari livelli politici, deve trovare una nuova impostazione anche il coordinamento fra Provincia, Comunità comprensoriali e Comuni. I partner di coalizione concordano che questo nuovo rapporto vada ispirato al principio di sussidiarietà. Le competenze devono essere esercitate dal livello più alto solo nel caso in cui le stesse non possano essere esercitate in maniera egualmente efficace dal livello più basso. Considerato che la riforma del Titolo V della Costituzione introduce anche per i Comuni autonomia d'entrata e considerato che la Provincia di Bolzano ha acquisito con l'accordo di Milano del 2009 e con l'ulteriore riforma dello Statuto attuato con legge di Stabilità 2014, competenza piena in materia di finanza locale e di tributi locali, l’obiettivo della riforma istituzionale, è ottenere che anche nella Provincia di Bolzano trovino applicazione i seguenti principi:
- principio di sussidiarietà, nell'allocazione delle funzioni amministrative: ai Comuni competono tutte le funzioni di amministrazione attiva, che ragionevolmente ed efficacemente possono essere svolte al livello comunale; alla Provincia competono le funzioni amministrative di rilevanza sovracomunale ovvero provinciale, le funzioni di vigilanza, di programmazione e di coordinamento;
- principio di autonomia organizzativa;
- principio di autonomia finanziaria, sulla base del modello per la suddivisione oggettiva dei trasferimenti ai Comuni dell'Alto Adige che tiene conto del fabbisogno finanziario, della capacità di autofinanziamento di ogni Comune e dell’efficienza amministrativa; la Provincia si fa garante dell’equità del sistema per riequilibrare gli inevitabili limiti e distorsioni del modello di suddivisione adottato e/o situazioni di svantaggio dovute a dinamiche e elementi strutturali. Tale principio, inoltre, tiene in particolare considerazione gli oneri finanziari e sociali che sostiene il Comune di Bolzano per il fatto di essere capoluogo di provincia. Infine viene ribadito l’impegno dell’aggiornamento periodico, d’intesa tra il Consiglio dei Comuni e la Giunta provinciale, del modello dinamico per la suddivisione oggettiva dei trasferimenti ai Comuni.
- principi di consultazione e concertazione nei rapporti tra Comuni e Provincia;
- principio di leale collaborazione tra la Provincia e il capoluogo provinciale, attraverso incontri periodici su tematiche specifiche tra il Sindaco, il Vicesindaco e l'Assessore competente di Bolzano con il Presidente della Provincia e l'Assessore provinciale competente, in particolare: la prosecuzione dei lavori del tunnel della circonvallazione di Laives fino a Campiglio (SS12); la realizzazione della galleria sotto Monte Tondo, che va sollecitamente inserita nel piano infrastrutturale dell’areale ferroviario; un rapido potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale nella macroarea di Bolzano e dintorni, tenendo inoltre in primaria considerazione le soluzioni di mobilità innovativa; la realizzazione del tunnel di circonvallazione di Bolzano dove indirizzare il traffico merci su rotaia (un progetto di mobilità con valenza sovraordinata, che garantisce le premesse per lo sviluppo dell’areale ferroviario di Bolzano); lo stesso areale ferroviario di Bolzano, che in ragione della sua posizione centrale rappresenta il più importante progetto per lo sviluppo urbanistico del capoluogo;
- principio di collaborazione dei Comuni per lo svolgimento di determinati servizi;
- principio di programmazione e pianificazione in riferimento alle strutture ed impianti di interesse provinciale, definendo una graduatoria di progetti, sulla base di criteri oggettivi dando priorità al completamento di quelli già inviati. Di conseguenza si dovrebbe prendere in considerazione quei finanziamenti speciali nel fondo finanziario locale nei quali la Giunta provinciale non ha
potere discrezionale nella fase di distribuzione facendoli confluire nel fondo generale per la finanza locale per gli investimenti;
- va perseguito il riconoscimento della cultura come strumento di promozione del benessere collettivo all’interno di un unico piano strategico condiviso fra i comuni e la Provincia.
Il territorio
Quando parliamo di ambiente, parliamo di spazio vitale. Diventa quindi fondamentale avere attenzione e rispetto del nostro territorio, sia esso inteso come paesaggio o come centro abitato. La Provincia di Bolzano lavora da anni su queste tematiche ottenendo risultati di eccellenza sul piano della sicurezza dell’ecosistema, dello sviluppo, della tutela e della sostenibilità. Su questa strada intende proseguire anche in futuro secondo alcune linee strategiche.
Ambiente e paesaggio
L’ecosistema naturale è un patrimonio dell’Alto Adige, che va protetto. Il territorio non è stato trasformato in solo luogo di vacanza, ma si è riusciti a mantenere vissuta la montagna, a creare un'evoluzione sociale soft che ha portato all'attuale benessere e alla sostenibilità ambientale. Con alcune misure strutturali si vuole garantire a questa sorta di "distretto rurale" un’evoluzione equilibrata verso un'ecologia economica:
- la coalizione vuole favorire lo sviluppo dello spazio rurale, con politiche mirate al popolamento di valli e montagne e a contrastare l’esodo verso i centri maggiori. La permanenza di territori periferici anche montani va incentivata attraverso la diffusione capillare dei servizi di vicinato (a cominciare dal negozio di paese) e alla promozione delle opportunità di abitazione, lavoro e impresa;
- in questo contesto diventa essenziale decentralizzare le infrastrutture (anche pubbliche) e il sistema dei servizi, da un lato per valorizzare i territori periferici, dall’altro per alleggerire il carico delle aree urbane;
- lo spazio rurale viene altresì valorizzato attraverso il sostegno dell’agricoltura di montagna e agevolando le forme di reddito aggiuntive;
- la politica di promozione dello spazio rurale va integrata, considerate le diverse peculiarità e esigenze, con una politica per le città, sia i grandi centri sia le periferie, mirata alla riqualificazione e valorizzazione dello spazio urbano dal punto di vista strutturale, culturale, sociale e comunitario;
- nell’azione politica e amministrativa va ricercato l’equilibrio fra ecologia ed economia, fra la salvaguardia dell’ambiente e il suo utilizzo ponderato;
- prosegue l’impegno politico per la promozione delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO – anche attraverso iniziative culturali, informative, di sensibilizzazione.
Sviluppo del territorio
È necessario rendere la politica di sviluppo territoriale dell'Alto Adige al passo con i tempi. È necessario bilanciare le esigenze dell'economia con quelle dell'ambiente e del paesaggio, tenendo conto che a causa della conformazione geografica in Alto Adige il territorio a disposizione è piuttosto limitato e che gli insediamenti coprono soltanto il 7% del territorio. È quindi necessario porre le basi per uno sviluppo urbanistico all'insegna dell'equilibrio e della sostenibilità. Tra le misure necessarie:
- avviare una riforma della legge provinciale in materia di urbanistica, all’insegna della riduzione burocratica, della chiarezza normativa e interpretativa, di strumenti di pianificazione che permettano di combinare lo sviluppo con la tutela del suolo, dell’accresciuta responsabilità dei Comuni e dei cittadini;
- recuperare e valorizzare strumenti di pianificazione strategica nel lungo periodo, intesi sul modello del Piano provinciale di sviluppo e coordinamento territoriale (LEROP) con particolare riferimento al piano mobilità e trasporti;
- costruire sul costruito: risparmiare terreno prezioso è una delle priorità e in Alto Adige da tempo stiamo lavorando al concetto di usato prima del nuovo, vale a dire il recupero di immobili senza dover sfruttare nuove aree verdi. Si vuole quindi puntare sul risanamento degli edifici esistenti e dei centri storici;
- contrastare il turismo delle seconde case e la conseguente svendita della nostra terra. In tal senso garantire il sostegno alle misure dei Comuni e a limitazioni d’uso fissate contrattualmente;
- rilanciare azioni mirate al risparmio di territorio puntando anche sul recupero delle aree industriali e produttive dismesse;
- assegnare un ruolo centrale alla politica fiscale al fine di raggiungere questi obiettivi. Tale politica, grazie al concordato trasferimento dal Governo alla Provincia di nuove competenze, attribuirà maggiori spazi di manovra a Provincia e Comuni proprio in materia di tributi immobiliari;
- insistere sulla strada della tutela degli insiemi in ogni Comune.
Mobilità
Fondamentale nelle politiche per il risparmio del territorio e lo sviluppo del paesaggio è anche la riqualificazione della rete stradale, ferroviaria e ciclabile provinciale. L’obiettivo resta quello di garantire collegamenti veloci, capillari ed efficienti (e a ridotto impatto ambientale) per gli spostamenti delle persone e la consegna delle merci. Da qui l’impegno ormai pluriennale della Provincia nella rinascita del trasporto pubblico in Alto Adige. Un processo che si potrà completare nei prossimi anni in particolare attraverso alcuni interventi:
- il potenziamento ulteriore del sistema di trasporto pubblico locale, sia su gomma che su rotaia, e la prosecuzione degli investimenti nella mobilità alternativa, nei mezzi del trasporto pubblico e nella rete ferroviaria locale per migliorare i collegamenti sul territorio e stabilizzare la frequenza delle corse;
- la garanzia della costruzione, a seguito del riassetto dell’areale ferroviario di Bolzano, della variante ferroviaria a sud del capoluogo, necessaria come tratta di accesso del tunnel di base del Brennero nonché per liberare dal traffico la città;
- va perseguita la realizzazione della variante ferroviaria di Val di Riga;
- il completamento della rete ciclabile altoatesina, vale a dire la realizzazione dei tratti residui sulla direttrice principale e il potenziamento della rete nelle valli laterali;
- a livello di mobilità extraprovinciale, la conferma dell’opzione per l’ammodernamento della linea ferroviaria Monaco-Verona con la realizzazione del tunnel di base del Brennero e quella contestuale delle tratte di accesso, la cui progettazione deve avvenire in stretta collaborazione con i Comuni. In tal modo si può compiere un passo decisivo per lo spostamento del traffico merci dalla strada alla ferrovia;
- impegno ad espletare tutte le opzioni possibili per garantire il mantenimento della concessione dell’A22 in capo alla Società Autobrennero SpA. L’impegno comunque a garantire con la prosecuzione della concessione il prinicipio degli investimenti ambientali attribuiti a titolo di compensazione ai Comuni lungo la tratta del Brennero;
- migliorare i sistemi dei titoli di percorrenza, nell’ottica di un spazio unitario di circolazione dell’Euregio, concordando e rendendo compatibili i sistemi tariffari
di Alto Adige, Trentino e Tirolo. L’obiettivo è consentire all'utente di spostarsi con i mezzi pubblici tra Ala e Kufstein utilizzando un unico biglietto di viaggio;
- introdurre un collegamento ferroviario diretto Bolzano-Innsbruck e Lienz- Fortezza con cadenzamento di 60 minuti;
- regolamentare ex novo, d’intesa con le Amministrazioni comunali e la popolazione interessate, il traffico sui passi dolomitici nell’area dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale. L’obiettivo è una riduzione del transito in questo spazio vitale alquanto sensibile;
- per l’aeroporto di Bolzano va elaborato un chiaro e trasparente piano strategico a lungo termine, in modo da favorire una discussione pubblica trasparente che funga da base per tutte le successive decisioni.
Energia
Il traguardo nel settore di tutela del clima è l’affermarsi dell’Alto Adige come Green Region, una strategia perseguita in primo luogo sulla direttrice dell’energia, che a sua volta poggia su tre pilastri: il risparmio energetico, l’aumento dell’efficienza energetica (con il modello di successo CasaClima), il fabbisogno energetico residuo coperto da fonti rinnovabili. Grazie a incentivi, bonus cubatura e detrazioni fiscali la Provincia è diventata quindi un modello in tema di efficienza energetica ed energia verde, che significa anche nuove opportunità economiche.
La produzione di energia dall’idroelettrico assume in Alto Adige una rilevanza particolare. Del ricavato in questo settore devono beneficiare tutti i cittadini, ad esempio tramite l’adeguamento delle tariffe dell’energia al fabbisogno base delle famiglie. Anche la partecipazione attraverso società o cooperative è un contributo in tal senso. La popolazione deve percepire un vantaggio concreto dall’energia idroelettrica, i Comuni vanno coinvolti in questa attività. È di conseguenza necessaria una nuova regolamentazione dell’assegnazione delle concessioni di derivazioni idroelettriche.
Si vuole confermare la scelta di sviluppare le fonti rinnovabili, riducendo le emissioni di inquinanti e i consumi energetici pubblici e privati.
Nel settore dell’energia, pertanto, i partner di coalizione concordano di:
- confermare l’obiettivo Regione verde, che promuove l’eccellenza ambientale e crea nuove opportunità di lavoro. Di conseguenza si prosegue sulla strada dei Piani per il clima 2020 e 2050 e della riduzione delle emissioni inquinanti per arrivare a un vero Klimaland Alto Adige;
- sensibilizzare i cittadini a un uso intelligente dell'energia, vale a dire mettere in rete i vari aspetti collegati al tema: gli impianti e le fonti rinnovabili, l'efficienza energetica, il risanamento e le nuove costruzioni, l'innovazione, che sommati significano maggiore qualità della vita;
- promuovere le misure di risparmio energetico, trasversale a vari settori (urbanistica, mobilità, turismo) e nel contempo monitorare e ottimizzare il consumo di energia negli edifici pubblici e nelle sedi scolastiche;
- nell’ambito della nuova legge per il rilascio di concessioni di grande derivazione idroelettrica in futuro si prevede che non saranno più determinanti soltanto il potenziamento dell’impianto e gli investimenti in tema di tutela ambientale, ma si valuteranno anche ulteriori criteri quali la fornitura di servizi aggiuntivi a favore dell’ente pubblico;
- produzione e distribuzione di energia elettrica saranno riorganizzate, con l’obiettivo di razionalizzare e valorizzare il comparto energetico che aumenta sia la capacità nella competizione internazionale sia il valore aggiunto che ricade sulla popolazione. Ne consegue una riorganizzazione tra i grandi soggetti pubblici sul mercato dell’energia che dovranno concentrarsi sulla produzione di energia elettrica da grande derivazione e che cedano le loro partecipazioni nei piccoli impianti di produzione.
- Sarà costituita un’authority indipendente sull’energia approfittando della trasformazione dell’Agenzia Xxxxxxxxx in Agenzia per l’Energia, con compiti di certificazione, consulenza, formazione, implementazione di processi, ecc.
Osservazioni finali
Questo programma nasce da un lavoro di confronto e di coinvolgimento. È il frutto delle idee di tante persone, associazioni, gruppi che hanno discusso, hanno partecipato, sono stati ascoltati. Perché il programma dei partner di coalizione vuole essere un laboratorio in evoluzione, un’officina sempre aperta a tutti. Sappiamo cosa vogliamo per l’Alto Adige dei nostri figli, abbiamo fissato chiare priorità ma anche nei prossimi mesi e anni nessuno deve sentirsi escluso dal partecipare a questo cantiere: lo stile politico della coalizione provinciale porrà sempre attenzione alle buone idee, da qualsiasi parte esse arrivino. Alcune strategie sono state delineate dalla precedente Amministrazione, altre ancora saranno pensate, impostate e avviate nei prossimi anni dai partner di coalizione. Con la volontà di continuare a valorizzare le cose che già funzionano ma anche di innovare continuamente.
Bolzano, 30 dicembre 2013
Dr. Xxxx Xxxxxxxxxxx
Presidente designato della Giunta Provinciale Alto Adige
Dr. Xxxxxxx Xxxxxxx
Xxxxxx (Segretario politico) SVP
Dott. Xxxxxxx Xxxxx
Segretario politico PD Alto Adige
Xxxx. Xxxxx Xxxxx Vicesegretario PD