Salute. Il diritto alla salute ed all’integrazione sociale è, delle tre precondizioni della strategia, il diritto che ha il maggiore impatto effettivo sulla popolazione in contesti isolati e periferici e che quindi fornisce la misura delle possibilità di vita dignitosa in queste aree. Tale diritto si declina, soprattutto nelle aree montane, da un lato nella presenza di servizi disponibili, fruibili e qualificati sul territorio (rete dei servizi territoriali), dall'altro sulla rapidità di intervento, diagnosi e trasporto ai poli sanitari nodali regionali ed extraregionali (servizi di emergenza urgenza). Da un punto di vista dei target, stante la struttura della piramide delle età fortissimamente sbilanciata verso le classi più elevate d'età, i servizi sanitari e sociali per l'assistenza e il supporto al mantenimento delle condizioni di vivibilità della popolazione anziana assumono la massima importanza e sono anche la più immediata cartina di tornasole per valutare le possibilità di permanenza nelle aree interne. Nello specifico è necessario lavorare innanzitutto per potenziare la rete assistenziale di prossimità e di primo intervento, al fine di ridurre i tempi di allarme/target/ospedalizzazione, ridurre le ospedalizzazioni evitabili. Inoltre, anche con una stretta integrazione del volontariato e dell'associazionismo presente, proseguire ed introdurre servizi di supporto alle famiglie nel lavoro di cura delle persone anziane, promuovere la socializzazione e l'integrazione quale condizione di una vita di qualità nella terza e quarta età, una vita attiva ed autonoma, nonché migliorare la qualità dei servizi domiciliari. A seguire, in una prospettiva di favorire la permanenza e l'insediamento di famiglie giovani, ed evitarne l'ulteriore emigrazione verso luoghi più serviti, l'attenzione deve essere posta sulla cura dei bambini. In ambito sanitario questo significa prioritariamente assicurare servizi di pediatria di base sufficienti, fruibili, affidabili ed accessibili sfruttando, laddove possibile, anche le sinergie con i soggetti attivi sul territorio (volontariato). Alta criticità presenta la lontananza dei servizi per il recupero/mantenimento delle abilità delle persone con disabilità, che limitano i diritti di cittadinanza di queste persone. A questi si aggiunge la carenza di servizi finalizzati al supporto educativo di integrazione sociale e lavorativa. Sono anche carenti servizi residenziali per accogliere e vivere in autonomia persone adulte con disabilità. L’...
Salute. 1. Elevato tempo allarme-target-ospedalizzazione nel primo soccorso, dovuto alle caratteristiche del territorio, rarefazione territoriale/ temporale dei servizi
Salute. 1. Le Parti convengono di collaborare nei settori sanitari di reciproco interesse onde rafforzare le attività in materia di ricerca, gestione dei sistemi sanitari, alimentazione, prodotti farmaceutici, medicina preventiva, principali malattie trasmissibili come influenza aviaria e pandemica, HIV/AIDS, SARS e altre malattie non trasmissibili come cancro e cardiopatologie, traumi da incidenti stradali e altre minacce per la salute, compresa la tossicodipendenza.
Salute. In materia di salute nei luoghi di lavoro, ferme restando le competenze e le attività attribuite alle specifiche "figure" introdotte dalle vigenti norme di legge e la regolamentazione della materia adottata in Azienda, le Parti convengono di istituire un gruppo di lavoro, composto da rappresentanti dell’Azienda e delle XX.XX., che si riunirà di norma semestralmente o a richiesta di una delle Parti e che esaminerà in generale la materia, con particolare riferimento alle barriere architettoniche ed alle lavorazioni che comportino l’adibizione significativa ai videoterminali, anche al fine di estendere il monitoraggio sanitario a quelle lavorazioni nelle quali l’uso di tali apparecchiature possa considerarsi prevalente rispetto al complesso delle attività quotidianamente svolte.
Salute. Ai fini della valutazione del livello di esposizione sul luogo di lavoro, laddove non espressamente indicato, è stato utilizzato il metodo ECETOC TRA(G21).
Salute. Si prevede che le esposizioni non superino il DN(M)EL quando sono applicate le Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative illustrate nella Sezione 3 (G22) Laddove siano adottate diverse Misure di Gestione dei Rischi/Condizioni Operative, gli utilizzatori sono tenuti a garantire che i rischi siano gestiti a un livello almeno equivalente (G23). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non consentono la derivazione di un DNEL per gli effetti cancerogeni(G33). I dati disponibili sulle caratteristiche di pericolo non supportano la necessità di stabilire un DNEL per altri effetti sulla salute (G36). Le Misure di Gestione dei Rischi si basano sulla caratterizzazione qualitativa del rischio (G37).
Salute. 1. Le Parti convengono di promuovere la cooperazione reciproca e lo scambio d'informazioni nei settori della salute e della gestione efficace dei problemi sanitari a carattere transfrontaliero.
Salute. Gli Stati Parti riconoscono che le persone con disabilità hanno il diritto di godere del più alto standard conseguibile di salute, senza discriminazioni sulla base della disabilità. Gli Stati Parti devono prendere tutte le misure appropria- te per assicurare alle persone con disabilità l’accesso ai servizi sanitari che ten- gano conto delle specifiche differenze di genere, inclusi i servizi di riabilitazio- ne collegati alla sanità. In particolare, gli Stati Parti dovranno:
Salute. Il Venditore si impegna a fornire all’Acquirente, precedentemente alla, o al momento della, prima consegna del Prodotto tutte le informazioni necessarie per garantire che il corretto utilizzo del Prodotto sia sicuro e non presenti rischi per la salute.
Salute. Sebbene il sistema sanitario regionale nel suo complesso denoti un’organizzazione dell’offerta in condizioni di fronteggiare la domanda con meno criticità rispetto alle restanti regioni del Mezzogiorno, continua a sussistere una rete di medicina territoriale ed un sistema di pronta emergenza ancora non in grado di assicurare coperture ottimali su tutta la superficie regionale, anche a causa della connotazione orografica. Gli indicatori riportati di seguito mostrano che la condizione di accessibilità inadeguata ai servizi sanitari è certamente il maggior disagio avvertito dall’area. Il tempo che intercorre tra l’inizio della chiamata telefonica alla Centrale Operativa e l’arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto è di 33 minuti, un valore decisamente elevato rispetto alla media aree interne nazionale di 21 minuti. Anche il livello di ADI pari al 2,9% è nettamente al di sotto della media nazionale AI pari al 4,04%; di contro il tasso di ospedalizzazione evitabile pari a 519,9 è nella media nazionale che è di 516,5. L’ospedale di Chiaromonte è il maggiore dei presidi sanitari dell’area. A fronte del depauperamento delle funzioni dovuto alla riorganizzazione sanitaria regionale degli ultimi anni, che ha portato al progressivo venir meno di alcuni reparti (es. neonatologia), il plesso oggi ospita un “Centro per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso”. Nell’immediata adiacenza sorge inoltre il “Centro Clinico per la riabilitazione Precoce Intensiva dei Disturbi dello Spettro Autistico” (costituito a marzo 2017), questo tuttavia non è sufficiente al recupero in termini di livelli essenziali di assistenza. Anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, si avverte forte l’esigenza di potenziare i servizi territoriali e, in particolare, il potenziamento della specialistica ambulatoriale all’interno dell’Ospedale. Pertanto, il sistema sanitario dell’AI necessita evidentemente di essere integrato con investimenti tesi ad assicurare maggiore adeguatezza dell’offerta rispetto alle dinamiche socio-sanitarie territoriali. In questo scenario vanno dunque interpretate ed accolte le specifiche aspettative dell’area interna.