CAPITOLATO SPECIALE
ALLEGATO B
Dipartimento Politiche Sociali Direzione Benessere e Salute
U.O. Protezione persone minore età
CAPITOLATO SPECIALE
descrittivo e prestazionale
Procedura Aperta per l’affidamento del servizio
“Pronta Accoglienza Minori in Centri autorizzati ai sensi dell’art. 6, comma c) della L.R. Lazio n. 41/2003 e ss.mm.ii., per un totale complessivo di n. 120 posti per minori in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione, ambosessi, di età compresa tra 6 e 18 anni” mediante l’istituto dell’accordo quadro come definito dall’art. 54, comma 4, lett. a) del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii.
articolato in cinque lotti
LOTTO 2: N. 2 Centri di Pronta Accoglienza minori per un totale massimo di 24 posti, ubicati sul territorio dei Municipi I – II – XIV - XV di Roma Capitale in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario
CIG 8344202D4F
GARA N. 7800113
CUI S02438750586202000038
Il RUP
Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
Sommario
PREMESSE
1. OGGETTO DELL’APPALTO
1.1 Finalità ed Obiettivi
1.2 Azioni ed interventi
1.3 Erogazione dei pasti
1.4 Regolamento di funzionamento
1.5 Piano Informativo
2. FUNZIONI DELLA COMMITTENZA
3. EQUIPE PROFESSIONALE IMPIEGATA
3.1. Formazione e aggiornamento del Personale
3.2 Mediatori culturali e linguistici a chiamata
4. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
4.1 Allestimento Struttura
5. REQUISITI DI QUALITÀ
6. SPESE INERENTI IL SERVIZIO
7. CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICO-ECONOMICA
8. VARIANTI MIGLIORATIVE
9. MISURE DI TUTELA E PROTEZIONE DEGLI UTENTI
10. SUBAPPALTO
11. VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ E DEL
RISPETTO CCNL
12. CLAUSOLA SOCIALE
13. RINVIO ALLA NORMATIVA VIGENTE
PREMESSE
La legislazione nazionale attribuisce all’Ente Locale Comune la competenza in materia di sicurezza e
protezione sociale delle persone di minore età.
Con la Legge 382/75 e conseguente D.P.R. 616/77 è stato attuato il riordino e il decentramento amministrativo in favore degli Enti locali ed in particolare dei Comuni.
A seguito della Legge 328/00, l’attribuzione ai Comuni di precise competenze è divenuta sempre più
stringente.
L’Ente Locale è tenuto ad intervenire a protezione dei minori anche ai sensi dell’art. 403 del Codice
Civile.
La Convenzione di New York del 20 novembre 1989 “Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, ratificata in Italia con la Legge n. 176 del 27 maggio 1991 rimanda alla “necessità di concedere una protezione speciale al fanciullo” e si ricorda che “come indicato dalla dichiarazione dei diritti dell’Uomo, il fanciullo, a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale necessita di una protezione e di cure particolari”. Inoltre, nella prima parte, artt. 2 e 3, viene sancito e ribadito che gli “Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati dalla presente convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza” e che “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni, pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.
Nella Convenzione, punto di riferimento internazionale e locale, vengono chiaramente indicati e rammentati i diritti universali da garantire ad ogni fanciullo presente negli Stati parti ed in tutti i territori, dalla protezione sociale, alla salute, all’istruzione, al mantenimento ed alla cura di tutti i bambini e adolescenti;
Il combinarsi dei dispositivi legislativi indicati e di questi con il complesso di misure disegnato dalla L. 328/00, ha delineato un sistema per il quale la competenza del Comune oltre ad essere quella di garantire tutte le misure e gli interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio e per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è anche, e soprattutto, quella di mettere in atto tutte le misure atte a garantire l’esigibilità di tali diritti a prescindere dalla provenienza e dalla collocazione del minore.
Tra le funzioni attribuite agli Enti Locali dal DPR 616/77, sono compresi gli interventi in favore di minori soggetti a provvedimenti amministrativi e civili, ex artt. 22 e 23.
A norma del DPR 448/88, l'Ente Locale è chiamato a rispondere per quanto attiene ai minori transitanti nel circuito penale della Giustizia Minorile e tra le competenze, assumono particolare e delicata rilevanza quelle riferite all’utenza giovanile irregolare nella condotta o soggetta a provvedimenti delle Autorità Giudiziarie.
La Legge 28 agosto 1997, n. 285, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 1997, n. 207, reca
“Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza” e ha creato le
condizioni operative per dare attuazione concreta ai principi della Convenzione ONU ratificata dall'Italia con la Legge 176 del 1991.
La Legge Regione Lazio n. 41/2003 e ss.mm.ii. disciplina l’apertura e il funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali destinati a minori e in particolare all’articolo 6 comma c) definisce le “comunità educative di pronta accoglienza” per minori.
La D.G.R. Lazio n. 1305/2004, così come modificata dalla D.G.R. n. 126/2015 e ss.mm.ii., definisce i requisiti strutturali ed organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dalla citata l.r. n. 41/2003 e in particolare alla sezione I.B.3 definisce le “comunità educative di pronta accoglienza” per minori, stabilendo il limite massimo di ospitalità ivi fissato in dodici minori in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione.
La legge Regionale n. 11/2016 “Sistema Integrato degli interventi e dei Servizi sociali della Regione Lazio”, che ha recepito le indicazioni della legge-quadro nazionale n. 328/2000, ha delineato un modello di welfare regionale più aperto alla partecipazione dei soggetti pubblici e privati che operano nel sociale, più efficiente ed efficace sotto il profilo della programmazione, dell'organizzazione e della gestione dei servizi, e più attento ai bisogni delle persone più deboli e fragili sia dal punto di vista sociale che sanitario.
Il decreto legislativo 25 luglio 1988, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) e ss.mm.ii. ha emanato le disposizioni che costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione.
Il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24 ha dato attuazione alla direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime.
Il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142 e ss.mm.ii. ha dato attuazione alla direttiva 2013/33/UE recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale e incentrata, per quanto riguarda l'accoglienza dei minori non accompagnati, nel "superiore interesse del minore in modo da assicurare condizioni di vita adeguate alla minore età, con riguardo alla protezione, al benessere ed allo sviluppo anche sociale del minore".
La Legge 7 aprile 2017, n. 47 e ss.mm.ii. “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” introduce importanti novità e cambiamenti, all’art. 11, l’istituzione presso ogni Tribunale per i Minorenni di un “elenco dei tutori volontari, a cui possono essere iscritti privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati da parte dei garanti regionali per l’infanzia e l’adolescenza, disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più minori.
All’art. 7, la citata legge prevede che “Gli enti locali possono promuovere la sensibilizzazione e la formazione di affidatari per favorire l'affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati, in via prioritaria rispetto al ricovero in una struttura di accoglienza”.
Altra importante innovazione acquisita dalla legge 47/2017 all’art. 5 discende dall’art. 19 bis del D. lgs 147/2015 ed è relativa all’ “identificazione dei minori stranieri non accompagnati” ed “accertamento dell’età dei minori rimanda alla verifica circa l’accertamento dell’età anagrafica che dovrà effettuarsi soltanto “in caso di ragionevole dubbio” su disposizione della Procura Minorile ed in base ad un approccio “olistico-multidisciplinare”.
All’art. 13, inoltre,è prevista la possibilità di richiedere al Tribunale per i Minorenni un prosieguo
amministrativo per l’affidamento del minore al Servizio Sociale fino e non oltre il 21 anno.
Il decreto legge n. 113 del 4 ottobre 2018, convertito con modificazioni, in legge 1° dicembre 2018 n. 132, modifica la tipologia dei beneficiari includendo anche ai minori stranieri non accompagnati.
Lo SPRAR diventa così il SIPROIMI: Sistema di Protezione per Rifugiati e Minori stranieri non accompagnati (MSNA). La circolare del Ministero dell’Interno Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del 3 gennaio 2019 fornisce importanti indicazioni riguardo l’accoglienza dei MSNA i e dei neomaggiorenni all’interno del SIPROIMI.
L’esperienza della U.O. Protezione Persone Minore Età maturata negli ultimi venti anni consente di affermare che i servizi di cui si avvale per l’accoglienza e l'integrazione dei minori, hanno dimostrato grande capacità di adattamento alle nuove esigenze e alle nuove tipologie di minori.
Attualmente sono operativi sul territorio di Roma Capitale n. 7 Centri di Pronta Accoglienza per minori per un totale di 81 posti, la cui gestione è affidata a organismi esterni il cui contratto vedrà la naturale scadenza il 31 dicembre 2020.
1. OGGETTO DELL’APPALTO
L’accordo quadro riguarda la gestione in convenzione di “Comunità Educative di Pronta Accoglienza” ai sensi dell’art. 6, comma c), l.r. Lazio n. 41/2003, per complessivi 120 posti sul territorio di Roma Capitale, per una ricettività per ciascuna struttura di massimo dodici minori in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione.
L’appalto è suddiviso nei seguenti cinque lotti:
LOTTO 1: N. 2 Centri di Pronta Accoglienza minori denominati “Xxxxxxx 0” e “Xxxxxxx 0” per un totale
di 24 posti, ubicati nella struttura di proprietà di Roma Capitale sita in Xxx xxx Xxxxxxx x. 000
LOTTO 2: N. 2 Centri di Pronta Accoglienza minori per un totale massimo di 24 posti, ubicati sul territorio dei Municipi I – II – XIV - XV di Roma Capitale in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario
LOTTO 3: N. 2 Centri di Pronta Accoglienza minori per un totale massimo di 24 posti, ubicati sul territorio dei Municipi III – IV – V - VI di Roma Capitale in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario
LOTTO 4: N. 2 Centri di Pronta Accoglienza minori per un totale massimo di 24 posti, ubicati sul territorio dei Municipi VII – VIII - IX di Roma Capitale in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario
LOTTO 5: N. 2 Centri di Pronta Accoglienza minori per un totale massimo di 24 posti, ubicati sul territorio dei Municipi X – XI – XII - XIII di Roma Capitale in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario
Le strutture individuate per l’accoglienza dei minori dovranno possedere oltre i requisiti previsti dalla
D.G.R. Lazio n. 1305/2004 e ss.mm.ii., anche i requisiti previsti dalle D.G.R. 124/2015e 130/2018.
Ciascun Organismo può presentare offerta per tutti i lotti ma risultare aggiudicatario per un massimo di due lotti.
Per il Lotto 1, l’offerta deve essere presentata per ambedue le strutture.
Per i Lotti 2, 3, 4 e 5, l’offerta relativa a ciascun lotto potrà riferirsi a un massimo di due strutture ubicate
sul territorio dei Municipi oggetto del lotto stesso o in altro Municipio non indicato, ma confinante. Per i Lotti 2, 3, 4 e 5, l’offerta potrà essere presentata anche per una sola struttura.
Se l’Organismo intende presentare offerta per due Centri nell’ambito dello stesso xxxxx, deve formulare un’unica relazione metodologica che sarà valutata unitariamente. Il personale che si prevede di impegnare dovrà essere individuato per ciascun Centro come specificato al §3.
L’Organismo affidatario è tenuto a mantenere i posti, che si rendono progressivamente disponibili a seguito di dimissione degli ospiti a qualunque titolo, a disposizione esclusiva di Roma Capitale e deve operare attraverso un’organizzazione flessibile delle attività, che tenga conto delle fasce d’età dei minori accolti, che possono essere variegate (6/18 anni), e presentano quindi esigenze differenziate, anche rispetto alle attività ludico-ricreative.
Gli standard minimi di qualità sono quelli riportati nel presente capitolato speciale.Tutte le prescrizioni di seguito previste sono pertanto da considerarsi contrattualmente essenziali, mentre le offerte migliorative proposte dai concorrenti saranno oggetto di valutazione per l’attribuzione di punteggio in sede di valutazione di offerta tecnica.
Il presente Capitolato descrittivo e prestazionale è riferito al Lotto 2.
1.1 Finalità ed Obiettivi
Le finalità del Servizio di Pronta Accoglienza per Minori sonorivolte,particolarmente,a rispondere ai bisogni individuali di persone di minore età in situazione di disagio sociale.
La Comunità Educativa di Pronta Accoglienza si caratterizza per essere strutture educativo-assistenziali a carattere residenziale che provvedono ad assicurare i livelli essenziali di prestazione educativa e riabilitativa, coordinate anche con servizi, infrastrutture e risorse territoriali predisposti all’istruzione, alla gestione del tempo libero e all’inserimento lavorativo.
Il Servizio è attivo 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno comprese le festività di ogni tipo ed è organizzato
negli spazi e nella scansione di ritmi quotidiani di vita, come un normale ambiente familiare.
Gli obiettivi principali si riassumono nei seguenti:
- Assicurare un ambiente idoneo al mantenimento e all’educazione del minore;
- Avviare percorsi di alfabetizzazione e di Educazione Civica attraverso risorse interne e/o esterne alla struttura;
- Facilitare, laddove possibile, il contatto con la famiglia d’origine attraverso nuove tecnologie anche al fine di verificare la volontà del minore circa un rientro nel paese di origine e di attivare, quindi, d’intesa con il U.O. Protezione persone minore età, le procedure per un rimpatrio assistito;
- Facilitare il contatto tra minori e i Tutori Volontari nominati dal Tribunale per i Minorenni di Roma in tutte le procedure tecnico-amministrative propedeutiche all’inserimento del minore, ivi comprese le procedure di regolarizzazione presso la Questura;
- Assicurare la tutela della salute del minore attraverso gli interventi sanitari che si renderanno necessari;
- Favorire reti territoriali di integrazione.
Priorità delle attività svolte nel Centro, è il superiore interesse del minore in modo da assicurare condizioni di vita adeguate alla minore età, con riguardo alla protezione, al benessere ed allo sviluppo anche sociale del minore, conformemente a quanto previsto dall’art. 3 della Convezione sui diritti del fanciullo citata in Premesse.
Finalità di ciascun Centro è, pertanto, garantire i diritti del minore, principio che definisce ogni aspetto
dell’operatività:
a. Diritto a una identità certa
b. Diritto ad essere ascoltato in modo adeguato, tenendo conto della sua età, del suo grado di maturità e di sviluppo personale
c. Diritto all’informazione per poter capire i propri diritti
d. Diritto a partecipare nelle decisioni che lo riguardano
e. Diritto alla riservatezza
f. Diritto alla sicurezza, garantendo protezione di fronte a eventuali minacce
g. Diritto alla famiglia. I minori saranno sostenuti e stimolati nel poter contattare i propri genitori e referenti affettivi liberamente attraverso le nuove tecnologie anche al fine di verificare la possibilità di ricongiungimento familiare ai sensi dell’art. 8, paragrafo 2, del regolamento UE n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, purché corrisponda all’interesse superiore del minore
h. Diritto alla salute, anche attraverso uno screening iniziale
i. Diritto alla propria cultura
j. Diritto alla propria religione
1.2 Azioni ed interventi
Il servizio di accoglienza viene attivato a seguito di richiesta formulata alla Sala Operativa Sociale da
parte delle Forze dell’Ordine o su input della U.O. Protezione persone di minore età.
Il carattere di “temporaneità” dell’intervento non dovrebbe superare i 30 giorni, salvo proroghe che sono, di volta in volta,concordate con la U.O. Protezione persone minore età.
In ogni caso, il presupposto fondamentale del C.P.A. è quello di fornire immediata assistenza materiale, educativa, nel rispetto dei diritti e nel superiore interesse dei minori. Inoltre, deve assicurare vitto, alloggio e assistenza tutelare diurna e notturna; interventi di sostegno per la soluzione delle criticità relative alle situazioni di emergenza; prestazioni sociali, psicologiche e sanitarie ed eventuale mediazione culturale concordate e programmate con la U.O. Protezione persone minore età, in relazione alle specifiche esigenze.
In relazione agli obiettivi sopra indicati, le azioni che dovranno essere intraprese si articolano in varie fasi e comprendono:
- l’individuazione e la soddisfazione dei bisogni primari del minore quali l’alimentazione, l’alloggio, il vestiario, l’assistenza medico sanitaria, il supporto e la presa in carico anche durante eventuali periodi di ospedalizzazione;
- collegamento e confronto con i servizi territoriali che a vario titolo concorrono o sono stati coinvolti con la storia del minore;
- approfondimento, attraverso un primo colloquio, della storia familiare e sociale e per i minori stranieri non accompagnati, la conoscenza del percorso migratorio e le ragioni del mandato familiare, elementi necessari per l’eventuale richiesta di indagini familiari da parte della U.O.
Protezione persone minore età alla Direzione Generale dell’Immigrazione presso il Ministero del
Lavoro;
- ricostruzione giuridica e amministrativa della posizione del minore (procedimenti di tutela, permesso di soggiorno, passaggi in altre comunità) e, in accordo con la U.O. Protezione persone minoreetà, l’attivazione delle Istituzioni competenti per unificare la documentazione ottenuta;
- elaborazione e attuazione del Piano personalizzato educativo-assistenziale, concordato con la
U.O. Protezione persone minore età;
- espletamento di tutte le pratiche per la regolarizzazione sul territorio nazionale dei minori stranieri in accoglienza;
- l’organismo affidatario è tenuto a operare in costante collegamento con la competente U.O. Protezione persone minore età alla quale dovrà comunicare, giornalmente e nominativamente, la presa in carico dei minori, segnalare tempestivamente l’uscita dal servizio e la nuova destinazione, inviare mensilmente l’elenco nominativo dei minori presi in carico e delle prestazioni usufruite da ciascuno. Dovrà essere predisposta, per ogni minore accolto, una cartella informativa che raccoglierà i dati significativi della sua storia personale e familiare, i motivi del disagio e ogni altra utile informazione relativa al caso;
- espletamento, con la supervisione ed il coordinamento della U.O. Protezione persone minore età, delle procedure contemplate nel Protocollo d’Intesa tra Roma Capitale – Dipartimento Politiche Sociali, Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e Questura di Roma “Nuove procedure operative a seguito rintraccio minori in stato di difficoltà o di abbandono sul territorio di Roma Capitale con particolare riferimento ai minori stranieri non accompagnati” ed in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 5 della legge 47/2017 “Identificazione dei minori stranieri non accompagnati” relativamente alle fasi di accoglienza e di accertamento dell’età su disposizione della Procura Minorile e in collaborazione con gli Enti preposti; Attivazione in accordo con la U.O. Protezione persone minore età degli interventi di Mediazione Culturale nelle fasi significative della permanenza nel Centro con particolare attenzione ai colloqui finalizzati alle segnalazioni di legge;
- dimissioni e trasferimento in seconda accoglienza;
- nel caso di trasferimenti presso strutture situate fuori dal territorio di Roma, è previsto il trasporto da e per i luoghi di destinazione;
- ogni C.P.A avrà cura di redigere un registro per l’annotazione giornaliera delle uscite e dei rientri dei minori comunicando al Dipartimento le dimissioni.
La U.O. Protezione persone minore età potrà esigere in qualunque momento di visionare il suddetto registro;
- nel caso di allontanamento non autorizzato, qualora il minore non faccia rientro in struttura nella medesima giornata, l’esecutore del servizio dovrà dare comunicazione agli organi competenti e alla U.O. Protezione persone minore età entro il giorno successivo a quello dell’allontanamento, tramite posta elettronica certificata. Il minore sarà considerato dimesso a far data dall’allontanamento;
Gli Elementi imprescindibili che dovranno essere contenuti nel progetto/offerta:
- servizio di lavanderia e sanificazione;
- fornitura di calzature e vestiario adeguati alla stagione, ove necessario;
- disponibilità di un mezzo di trasporto;
- trasporto degli ospiti, con mezzo idoneo, da e per il Centro di Accoglienza per l’espletamento di
attività relative agli interventi oggetto del progetto in questione;
- pulizia e igiene di tutti gli ambienti interni ed eventuali esterni;
- gestione del guardaroba;
- acquisto di tutti i beni di consumo e durevoli, kit di igiene personale, medicinali e materiale farmaceutico necessari e/o ritenuti utili all’espletamento di tutte le attività del Centro previste dal presente capitolato e dal progetto presentato;
- trasporto pubblico;
- ricarica telefonica;
- copertura assicurativa;
- piano della sicurezza;
- fornitura ad utenti e operatori dei dispositivi di sicurezza previste dalle norme;
1.3 Erogazione dei pasti
L’erogazione dei pasti dovrà essere svolta a regola d’arte nel pieno rispetto delle norme igienico–sanitarie vigenti, sia per la qualità delle materie prime utilizzate, che per le modalità di esecuzione delle procedure gestionali richieste e delle garanzie igienico-sanitarie.
I generi alimentari da impiegarsi nella preparazione dei pasti dovranno essere di prima qualità, nel pieno rispetto delle loro caratteristiche di genuinità e freschezza, nonché delle loro componenti organolettiche e merceologiche. Le carni dovranno provenire solamente da animali macellati in Italia, presso impianti riconosciuti con marchio CE e non dovranno avere subito l’azione di sostanze estrogeniche ed anabolizzanti.
Dovranno essere utilizzati in via prioritaria alimenti rientranti nelle seguenti categorie:
- prodotti non derivati da O.G.M.;
- prodotti che non contengono O.G.M.;
- prodotti non transgenici;
Ai minori appartenenti a diverse comunità religiose e/o con diverse abitudini alimentari dovranno essere preparati dei pasti coerenti ed adeguati alle loro esigenze.
L’Organismo aggiudicatario deve garantire l’attuazione, il mantenimento e la gestione completa di procedure permanenti basate sul sistema H.A.C.C.P, con l’osservanza dei principi di cui al “Regolamento CE 852/2004 del Parlamento e del Consiglio del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari”.
La Stazione appaltante si riserva la facoltà di controllare la qualità dei cibi erogati e la rispondenza a quanto sopra indicato.
1.4 Regolamento di funzionamento
L’Organismo aggiudicatario deve garantire l’applicazione del Regolamento di funzionamento, contenente le modalità organizzative interne del Centro e le procedure concordate con la U.O. Protezione dei minori nonché i contenuti del ruolo del Coordinatore del Centro e degli operatori della U.O. Protezione persone minore età.
Il Regolamento sarà approvato con atto formale del Direttore della Direzione Benessere e Salute – U.O. Protezione persone minore età.
1.5 Piano Informativo
L’Organismo aggiudicatario dovrà produrre,in sede di offerta tecnica, un dettagliato piano di informazione rivolto ai soggetti accolti che contempli non solo la consegna al momento dell’ingresso, di informative tradotte nelle diverse lingue ma anche specifiche occasioni di incontri informativi strutturati, interattivi e di gruppo, sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e dei comportamenti attesi, funzionali all’integrazione socio-lavorativa. Tale piano sarà oggetto di valutazione al sub-criterio 2.2.
2. FUNZIONI DELLA COMMITTENZA
La U.O. Protezione persone minore età mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo delle prestazioni attraverso proprio personale che dovrà avere accesso al Centro. Tale personale è incaricato dalla stessa ad assolvere le seguenti attività specifiche:
- Coordinare i rapporti interistituzionali con i soggetti interessati dalle procedure di accoglienza e identificazione dei minori accolti;
- Sovrintendere alla regolare esecuzione del servizio oggetto dell’affidamento;
- Pianificare i trasferimenti dei minori accolti nel circuito di seconda accoglienza di Roma Capitale;
- Definire, d’intesa con il Responsabile del Centro, le linee di condotta del gruppo di lavoro, in
relazione alle possibili criticità derivanti dalla casistica e dalle diverse etnie presenti nel Centro.
- Sovrintendere alla regolare esecuzione del servizio oggetto dell’affidamento.
3. EQUIPE PROFESSIONALE IMPIEGATA
Nell’offerta tecnica dovràessere indicato, per ciascun Centro, il numero degli operatori e la composizione del gruppo di lavoro in relazione al tipo degli interventi proposti, che si prevede di realizzare per il periodo dello svolgimento del servizio oggetto del presente bando. Dovranno essere indicati i titoli di studio e professionali dei prestatori di servizi e, in particolare, dei soggetti concretamente responsabili della prestazione dei servizi stessi.
Dovranno essere, altresì, specificati – per ciascun collaboratore - l’inquadramento contrattuale e le ore di lavoro che si prevede di dover contrattualizzare, l’articolazione degli orari di lavoro con evidenziati i turni di ciascun operatore.
La modulazione del monte ore settimanale, fermo restando il monte ore minimo stabilito, potrà comunque, variare, in considerazione del monitoraggio del servizio, anche alla luce delle indicazioni del referente del progetto della U.O. Protezione persone minore età.
L’organizzazione del lavoro, nelle sue varie declinazioni, verrà valutata al sub-criterio 2.3, unitamente per gli eventuali due Centri proposti.
Personale che si ritiene indispensabile per l’espletamento del servizio, per ciascun Centro:
• Responsabile/Coordinatore, Categoria contrattuale D3/E1, per 19 ore settimanali;
• Assistente SocialeCategoria, contrattuale D2, per 9 ore settimanali;
• PsicologoCategoria contrattuale, D3/E1 per 9 ore settimanali
• N. 6 Educatori Professionali, Categoria contrattuale D2, 38 ore settimanali, full-time equivalenti;
• N. 4 Operatori Socio Sanitari, Categoria contrattuale C2, 38 ore settimanali, full-time equivalenti;
• N. 1 Personale ausiliario,Categoria contrattuale B1, 38 ore settimanali, full time equivalenti;
Il Responsabile/Coordinatore ha la responsabilità sia della struttura che del servizio xxxxxxxx.Xx particolare è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della gestione di tutte le attività che si svolgono all’interno della Comunità.Assicura la quotidiana presenza all’interno della struttura per un tempo adeguato alle necessità della comunità e in rapporto alla tipologia degli ospiti e la reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi.
Requisiti:
• laurea di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico-educative, psicologiche o sanitarie, esperienza adeguatamente documentata di almeno 2 anni nell’area di utenza specifica della struttura (minori);
• laurea di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico-educative, psicologiche o sanitarie, con esperienza, adeguatamente documentata di almeno 4 anni nell’area di utenza specifica della struttura (minori)
• diploma di scuola secondaria superiore, con esperienza adeguatamente documentata di almeno 6 anni, nel ruolo di responsabile nell’area d’utenza specifica della struttura (minori)
L’esperienza dovrà essere stata maturata o presso strutture residenziali, semiresidenziali e centri diurni socio-assistenziali autorizzati (pubblici o privati) o nel servizio di assistenza domiciliare pubblica per la tipologia di utenza specifica (minori).
Il Responsabile avrà inoltre il compito di:
• curare i rapporti con il referente dell’Amministrazione e garantire la corretta gestione del
personale, delle sostituzioni per assenze ed emergenze in genere;
• coordinare la gestione del servizio, promuovendo il benessere degli ospiti e al contempo, individuando forme flessibili di assistenza, sostegno e gestione del quotidiano;
• coordinare e monitorare le risorse del volontariato eventualmente utilizzate;
• promuovere e coordinare le attività e le iniziative sul territorio;
• individuare, anche in situazioni di emergenza, soluzioni di eventuali problemi connessi allo svolgimento del servizio.
Oltre al Responsabile, è prevista la presenza di un Educatore professionale ogni 6 minori in turnazione h24 (n. 6 unità full time equivalenti).In caso di presenza di più di sei minori, la compresenza può essere assicurata da personale con funzioni di supporto con le qualifiche di cui alla Sezione I.A.3.5 della D.G.R. 1305/2004 e ss.mm.ii.
Nelle ore notturne deve essere garantita la presenza di almeno un educatore.
Gli Educatori Professionali svolgono la funzione educativa, intesa come trasmissione dei modelli di vita e dei valori di riferimento necessari all’integrazione delle diverse forme sociali. Gli educatori vivono la quotidianità con i minori, articolando il loro servizio in relazione alla presenza ed alle necessità degli ospiti.
L’Educatore si attiva per la concreta attuazione e realizzazione degli obiettivi previsti nel Piano personalizzato educativo-assistenziale e partecipa ai momenti di progettazione e di verifica nel lavoro di équipe della comunità..
Requisti:
Laurea di primo livello, come disposto dalla normativa vigente.
L’Educatore Professionale dovrà:
• intervenire nella gestione della vita quotidiana al fine di armonizzare le relazioni all’interno della
Comunità e la costruzione di un tessuto comunitario tra gli ospiti e gli operatori;
• seguire la gestione economica della casa e sostenere gli ospiti nelle fasi di avanzamento del Piano educativo.
L’Assistente Sociale dovrà:
• coordinare gli interventi secondo le indicazioni del il responsabile della Comunità.
• effettuare i colloqui finalizzati alle segnalazioni di legge avvalendosi dell’ausilio di un mediatore culturale, se del caso; dovrà avere cura di far conoscere al minore i diritti/doveri che la legislazione prevede con particolare riferimento, in fase di colloqui, ed informare il minore della possibilità, laddove possibile, di attivare le procedure per il rimpatrio assistito e di poter essere affidato ad una famiglia così come previsto dalla legge 47/2017 (art. 7);
• avere il compito di ricostruire il percorso del minore avviando contatti con eventuali, precedenti comunità che lo hanno accolto, al fine di unificare la documentazione indispensabile per la regolarizzazione giuridica;
• promuovere il migliore utilizzo delle risorse presenti nella specifica residenzialità e sul territorio;
• curare i rapporti con la famiglia di origine e con l’ambiente di provenienza al fine di evitare
l’emarginazione dell’ospite.
Lo Psicologo avrà il compito di:
• condurre i colloqui d’approfondimento con i minori evidenziando particolari fragilità o vulnerabilità da condividere con il resto deII’équipe;
• assicurare Ie attività di ascolto e gli interventi volti aIl'approfondimento delle condizioni psicologiche e sociali, anche al fine di valutare il rischio che il minore sia vittima di tratta nonché delle esigenze particolari di cui aII’articoIo 17 del D.Lgs. n.142/2015;
Inoltre lo Psicologo avrà cura di:
• partecipare ai colloqui di accoglienza dei minori;
• effettuare attività di sostegno durante tutto il periodo di soggiorno dei minori in struttura;
• partecipare attivamente alle costruzione del Piano personalizzato educativo-assistenziale;
Personale con funzioni di supporto con le qualifiche di cui alla Sezione I.A.3.5 della D.G.R. 1305/2004 e ss.mm.ii., in numero di cinque full-time equivalenti in turnazione diurna, per assicurare la compresenza in caso di presenza di più di sei minori, fornendo un aiuto sostanziale di tipo domestico, curare l’igiene degli ambienti, preparare i pasti, monitorare le eventuali prescrizioni sanitarie, accompagnare il minore qualora necessario.
Personale ausiliario addetto ai servizi generali: nella misura di un dipendente full-time equivalente. Per ore notturne o fascia oraria notturna, si intende la fascia oraria 22:00 – 06:00.
Per la copertura dei turni è indispensabile la presenza in servizio e non è consentito l’utilizzo dell’istituto
della reperibilità nelle sue varie declinazioni contrattuali.
L’équipe individuata dovrà affiancare i minori nell’organizzazione della convivenza e nei processi di autogestione favorendo la loro autonomia, il reciproco rispetto, il sostegno nell’integrazione con il territorio e favorire la conoscenza e l’apprendimento della lingua italiana.
Il metodo di lavoro dovrà essere necessariamente impostato su forme di integrazione con gli ambiti territoriali sanitari, sociali, giudiziari e di benessere. Questa metodologia di intervento implica una condivisione permanente degli obiettivi da raggiungere e l’organizzazione di un’efficace sistema di comunicazione tra i diversi servizi. Solo il sistema integrato dei servizi può assicurare il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia delle azioni programmate.
Nell’offerta tecnica presentata oltre alla descrizione dell’organizzazione del servizio, dovranno essere allegate autodichiarazioni delle figure professionali individuate attestanti la qualifica professionale e gli anni di esperienza – utilizzando esclusivamente il modello “Allegato F” al presente capitolato, corredati dalla fotocopia del documento in corso di validità del dichiarante.
L’attribuzione dei punteggi di cui all’art. 7 sub-criteri 1.1 e 1.2 avverrà solo in presenza delle autodichiarazioni sopra indicate formulate come richiesto.
Nell’offerta tecnica, al criterio sub 2.3, dovranno essere specificati nel dettaglio:
- l’elenco dei componenti l’équipe, con a fianco di ciascuno di essi, la qualifica, l’inquadramento
contrattuale previsto, il monte ore settimanale e annuale complessivo di lavoro;
- l’organizzazione dei turni di lavoro in modo dettagliato;
Al medesimo criterio sub 2.3, dovranno essere descritte le modalità di contenimento del turn–over degli operatori impegnati nei servizi offerti, al fine di garantire continuità metodologica, anche con indicazione delle soluzioni per evitare l’ingenerarsi di condizioni di stress daburn-out.
Ai sensi dell’art. 30 del d.lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. al personale impiegato è applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto svolta dall’impresa anche in maniera prevalente.
L’indicazione del CCNL applicato dall’Organismo aggiudicatario, delle qualifiche previste e del corrispondente inquadramento contrattuale devono essere inseriti nell’offerta tecnica.
L’organismo affidatario potrà avvalersi, per servizi integrativi, della collaborazione di tirocinanti e volontari, anche utilizzando volontari del servizio civile. L’apporto di tirocinanti e volontari deve essere considerato aggiuntivo e come valore aggiuntorispetto all’organico del servizio e devono essere comunicati i nominativi dei volontari utilizzati alla U.O. Protezione persone minore età, nonché monitorato dal Responsabile/Coordinatore del Servizio.
L’elenco dei tirocinanti/studenti/volontari deve essere preventivamente autorizzato dalla U.O. Protezione Persone minore età, per offrire occasioni formative, ed esclusivamente in affiancamento agli operatori, dare un supporto all’équipe.
Queste persone, devono essere adeguatamente formate dall'equipe, e l’Ente affidatario garantisce che tutto il personale volontario sia regolarmente assicurato e rispetti le normative vigenti in materia di erogazione di servizi pubblici.
Per quanto non espressamente previsto relativamente alle norme comportamentali e disciplinari, si fa riferimento al Codice Civile, alla legislazione vigente e alla disciplina generale dei Contratti di Lavoro.
Le offerte tecniche, per essere valutate, devono rispettare le caratteristiche minime del personale previste nel presente Capitolato, sia in termini di qualifiche che di esperienza, nonché del monte ore di lavoro, richiesti.
Presso il Centro dovrà essere regolarmente tenuto un registro delle presenze del personale ivi operante, con l’indicazione delle mansioni svolte, con annotazione giornaliera degli orari di ingresso e di uscita di ciascun collaboratore. Tale registro dovrà essere messo a disposizione, su richiesta, del Direttore Esecutivo del Contratto ovvero del Responsabile Unico del Procedimento, che potranno richiederne anche copia conforme.
3.1. Formazione e aggiornamento del Personale
In attuazione delle D.G.R. 124/2015 e 130/2018, gli Organismi affidatari dovranno prevedere un programma dettagliato, per annualità, di corsi di formazione nell’area d’utenza specifica della struttura (minori),svolti da specifici Enti o docenti formatori, finalizzati a migliorare il livello qualitativo del servizio erogato con riguardo sia agli aspetti amministrativo-gestionali, sia agli aspetti socio-assistenziali del servizio stesso.
Il Responsabile deve impegnarsi a seguire e a far seguire alle altre figure professionali un programma di
aggiornamento di almeno 30 ore l’anno nell’area d’utenza specifica della struttura (minori).
L’Organismo affidatario sarà tenuto a realizzare il programma di formazione descritto e a inviare alla Stazione Appaltante, copia degli attestati di formazione di ogni singolo operatore.
3.2 Mediatori culturali e linguistici a chiamata
All’interno del Centro, devono essere garantite le prestazioni di mediatori culturali a chiamata, in modo da consentire l’effettivo esercizio del diritto all’ascolto del minore.
La funzione di Mediatore linguistico/culturale può essere svolta da persone in possesso di adeguata conoscenza della lingua italiana, di buona conoscenza della lingua scelta ai fini della mediazione ed in possesso di diplomi specifici o partecipazione a corsi riconosciuti a livello statale o regionale.
4. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
La sede per le attività oggetto del presente appalto, dovrà essere messa a disposizione dall’Organismo
affidatario.
La Struttura proposta deve essere articolata e dimensionata secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.
Ciascuna struttura proposta:
- deve essere collocata sul territorio di Roma Capitale, raggiungibile con l’uso di mezzi pubblici o mezzi di trasporto privati messi a disposizione dalla struttura, comunque in modo tale da permettere la partecipazione degli utenti alla vita sociale territorio, gli spostamenti legati alla frequenza scolastica e/o formativa, l’accesso ai servizi territoriali e da consentire le visite agli ospiti della struttura;
- avere l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento pertinenti a strutture a ciclo residenziale per minori, tipologia “Comunità Educativa di Pronta Accoglienza”, ai sensi della X.X. 00/00 x xxxxx Xxxxxxxxxxxxx xxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxx 23 dicembre 2004, n. 1305 così come modificata dalla Deliberazione della Giunta Regionale 24 marzo 2015, n. 126 (o avere i requisiti previsti per ottenere l’autorizzazione) e deve essere formalmente nella disponibilità dell’Organismo al momento della stipula del contratto di accordo quadro.
Le strutture devono essere situate in edifici accessibili, dunque privi di barriere architettoniche sia interne che esterne (DGR Lazio 424/2001).
Nell’offerta tecnica dovrà essere indicata la sede proposta per ciascun Centro con la specifica dei posti che non potranno essere, comunque, superiori a 12. Dovrà essere compilato, per ciascun Centro, l’Allegato G agli atti di gara.
4.1 Allestimento Struttura
La struttura dovrà essere dotata di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati alle camere da letto. La distribuzione degli spazi deve garantire l’autonomia individuale, la fruibilità e la privacy.
Affinché la citata struttura sia operativa, è necessario provvedere all’allestimento interno e alla dotazione delle necessarie attrezzature (arredi, mobilio, elettrodomestici e altro necessario alla vita comunitaria). Qualora disponga di spazi esterni adibiti a verde, devono essere previsti punti per la sosta e per le attività ricreative.
Devono essere previsti ambienti destinati alla condivisione dei pasti principali e alle attività ludiche/formative.
La cucina dovrà essere completamente allestita ed idonea alla preparazione dei pasti.
Negli spazi comuni dovranno essere disponibili strumenti e tecnologie informatiche (personal computer e rete Wi-Fi) per consentire ai ragazzi il contatto con le figure parentali e corsi di formazione.
Il progetto di allestimento dovrà essere allegato all’offerta tecnica.
5. REQUISITI DI QUALITÀ
L’Organismo Aggiudicatario, attraverso il Responsabile/Coordinatore, dovrà impostare l’organizzazione sul lavoro in équipe, con riunioni periodiche di confronto e per la verifica dell’applicazione del programma di lavoro, per il monitoraggio del clima lavorativo e del rapporto tra gli operatori, favorendo il confronto e lo scambio di idee sulla base delle reciproche esperienze.
Gli incontri sono finalizzati altresì alla creazione di una rete di conoscenze condivise che sia di arricchimento per il gruppo degli operatori stessi.
L’Organismo affidatario dovrà predisporre un sistema di monitoraggio e auto - valutazione del servizio,
che andrà descritto nell’offerta per la successiva valutazione di cui al sub-criterio 2.4.
Dovrà, altresì, predisporre condizioni lavorative volte a contrastare il turnover degli operatori, con
particolare cura e attenzione all’aspetto motivazionale.
Il personale in servizio deve risultare titolare per almeno il 50% di contratti di lavoro a tempo indeterminato nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro.
La struttura deve consentire all’adolescente di pervenire alla piena integrazione con il gruppo di pari, oltre che attuando le attività previste dai piani personalizzati educativo-assistenziali (scuola, sport, attività ricreativo/culturali, ecc.) anche favorendo l’accesso agli strumenti mediali e multimediali (TV, cellulare, internet) e resi disponibili dall’innovazione tecnologica, intermediato e vigilato dalle figure professionali di riferimento.
Per quanto non espressamente previsto, si richiama la D.G.R. 124/2015 così come modificata dalla
D.G.R. 130/2018.
All’Offerta tecnica dovrà essere allegata la Carta dei Servizi.
6. SPESE INERENTI IL SERVIZIO
Il corrispettivo massimo giornaliero, per ogni minore accolto, soggetto a ribasso è fissato in € 117,00 IVA esclusa.
L'importo è comprensivo di tutti gli elementi necessari alla perfetta esecuzione del servizio richiesto e alla realizzazione delle azioni progettate.
Tale corrispettivo giornaliero verrà suddiviso in:
a) quota fissa mensile posticipata, che sarà erogata indipendentemente dall'inserimento degli utenti, per la durata del contratto applicativo, come compartecipazione al mantenimento per le spese fisse del Centro, calcolata sul numero dei posti offerti e effettivamente inseriti nel contratto applicativo stesso.
b) quota variabile, che sarà erogata solo in relazione alla effettiva accoglienza di utenti nella struttura, per ogni giorno di effettiva presenza del minore nel Centro, per un massimo di n. 12 presenze giornaliere.
In ogni caso, nessuna altro corrispettivo (o rimborso) sarà comunque dovuto da parte dell'appaltatore all'organismo affidatario.
Nel caso di dimissione o trasferimento, la retta prodie/procapite non verrà corrisposta per il giorno
d’uscita.
In caso di allontanamento non autorizzato del minore nello stesso giorno d’ingresso, la retta potrà essere erogata interamente solo se ci sarà stata la consumazione di un servizio. Diversamente, ovvero, qualora il minore si allontani subito dopo l’ingresso, la U.O. Protezione persone minore età non erogherà alcun compenso economico.
7. CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICO-ECONOMICA
L’appalto è aggiudicato, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla
base del miglior rapporto qualità/prezzo, ai sensi dell’art. 95, comma 2 del Codice.
La valutazione dell’offerta tecnica e dell’offerta economica sarà effettuata in base ai seguenti punteggi:
PUNTEGGIO MASSIMO | |
Offerta tecnica | 80 |
Offerta economica | 20 |
TOTALE | 100 |
Il punteggio dell’offerta tecnica è attribuito sulla base dei criteri di valutazione elencati nella sottostante
tabella con la relativa ripartizione dei punteggi:
CRITERI DI VALUTAZIONE SUB-CRITERI E CRITERI MOTIVAZIONALI | PUNTEG GIO MAX SOTTOCR ITERI |
1. PROFESSIONALITÀ, VALORIZZAZIONE E FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE UTILIZZATE Criterio quantitativo | PUNTI MAX 20 |
1.1- Esperienza del Responsabile del progetto nello specifico campo e tipologia di servizio Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza del responsabile. Nel caso di presentazione di offerta per due Centri con proposta di due diversi responsabili verrà valutato il migliore. Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata, ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) del coordinatore proposto, resa dall’interessato ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio: - titoli di studio e anno di conseguimento: - esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate in servizi socio-assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale, con indicazione della qualifica ricoperta, riconducibile al ruolo di responsabile, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato. Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate. Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni come Responsabile in esperienze professionali maturate in servizi socio-assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale (ottenuta dalla sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati ulteriori rispetto al requisito richiesto al §3del Capitolato) Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i-esimo Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza Il responsabile/coordinatore proposto dovrà essere impiegato nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovrà essere sostituito da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori | 5 |
1.2 Esperienza degli Educatori Professionali Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza di massimo seiEducatori Professionali individuati per il servizio che saranno contrattualizzati per almeno 30 ore settimanali. Non saranno valutati Educatori contrattualizzati per orari settimanali inferiori. Nel caso di presentazione di offerta per due Centri con proposta verranno valutati i migliori tre di ciascun Centro. Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) delle figure professionali proposte, resa dagli interessati ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio: - titoli di studio e anno di conseguimento: - esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate nel ruolo di Educatore Professionale in servizi socio-assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale, con indicazione della qualifica ricoperta, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato. Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate. Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni in esperienze professionali maturate in servizi socio- assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale (ottenuta dalla media della sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati da ciascuno dei soggetti) Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i-esimo Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza Gli Psicologi proposti dovranno essere impiegati nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovranno essere sostituiti da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori. | 15 | ||
2. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO Criterio qualitativo | MAX 45 PUNTI | ||
2.1 Modalità operative di gestione del servizio Nell’offerta tecnica dovranno essere individuate e descritte le modalità operative del servizio con particolare attenzione ai seguenti aspetti, che saranno considerati quali elementi da prendere in considerazione ai fini dell’attribuzione dei coefficienti nell’ambito della valutazione complessiva del presente sub elemento: - Capacità organizzativa (Intensità dell’intervento e celerità, flessibilità, mezzi messi a disposizione, organizzazione delle attività integrative in struttura e fuori); - Attività proposte; - Specifico focus sui Minori Stranieri Non Accompagnati e sulle procedure di regolarizzazione; - Coerenza con gli obiettivi indicati nel capitolato, specificità della metodologia secondo il target; - Preparazione dei pasti all’interno della struttura di accoglienza senza il ricorso a società esterne di somministrazione alimenti - Individuazione di modelli di rete con i servizi del territorio e modalità di integrazione socio sanitaria; - Supporto all’azione dei tutori volontari in accordo con la U.O. Protezione persone minore età; - Sede operativa (ubicazione, capacità e organizzazione degli spazi) - Carta dei servizi Parametro di valutazione: | 28 | ||
Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti | Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione | ||
1 – 0,75 | Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. | ||
0,74– 0,50 | Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. | ||
0,49 – 0,25 | Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative. | ||
0,24 – 0 | Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative. |
2.2 Avvio del Servizio | |||
Dovrà essere inserita nel progetto, una specifica descrizione delle modalità della fase di avvio del servizio e delle | |||
modalità operative. | |||
Dovranno essere descritte le modalità di facilitazione della convivenza e della mediazione dei conflitti, nonché le | |||
modalità per favorire azioni di integrazione tra culture Particolare attenzione dovrà anche essere posta all’accoglienza di ogni singolo minore, alle sue caratteristiche, con adeguata cura alla tutela della memoria e del vissuto prima dell’arrivo in struttura a sostegno di una futura ri- | |||
costruzione ed elaborazione della propria identità. | |||
Verrà valutato il piano di informazione rivolto ai soggetti accolti proposto. | |||
Parametro di valutazione: | |||
Range | Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione | ||
(graduazione) | |||
di attribuzione | |||
dei coefficienti | 6 | ||
Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano | |||
1 – 0,75 | in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle | ||
modalità individuate e la descrizione delle attività. | |||
Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano | |||
0,74– 0,50 | la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del | ||
servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. | |||
Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si | |||
0,49 – 0,25 | rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente | ||
discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative. | |||
Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si | |||
0,24 – 0 | rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la | ||
descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente | |||
sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative. | |||
2.3 - Organizzazione del lavoro Nell’offerta tecnica dovrà essere esplicitata nel dettaglio l’organizzazione del lavoro proposta; la turnazione prevista, le modalità che saranno attuate per il contenimento del turn-over e per evitare l’ingenerarsi di condizioni di stress da | |||
burn-out. Nell’ambito della valutazione comunque complessiva del presente sub-elemento, saranno considerati quali elementi da prendere in considerazione, ai fini dell’attribuzione dei coefficienti, i seguenti aspetti: | |||
- Modalità di ottimizzazione e sinergia delle risorse professionali nella gestione quotidiana del servizio | |||
- Esperienza complessiva, in servizi analoghi a quelli oggetto di gara, del personale proposto (escluso quello indicato | |||
ai sub-criteri 1.1 e 1.2) - Azioni di contenimento del turn-over e dell’ingenerarsi di condizioni di stress da burn-out | |||
- Azioni di monitoraggio del clima lavorativo e del rapporto tra gli operatori; | |||
- Funzionalità della turnazione del personale | |||
- Programma annuale della formazione degli operatori, affidata a Enti o docenti formatori. | |||
Parametro di valutazione: | |||
Range | Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione | ||
(graduazione) | |||
di attribuzione | |||
dei coefficienti | 6 | ||
Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano i | |||
1 – 0,75 | modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elemen premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizion dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione. | ||
0,74– 0,50 | Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano l maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da per l’erogazione del servizio, l descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione, in mod | ||
complessivamente buono ma non pienamente articolato e dettagliato ovvero non rispondente pe | |||
la totalità degli elementi | |||
Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengan | |||
0,49 – 0,25 | gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizion dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di | ||
realizzazione in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazion | |||
operative. | |||
Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente s rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, l | |||
0,24 – 0 | descrizione dell’organizzazione, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e | ||
tempi di realizzazione in modo complessivamente sufficiente sebbene non risponden | |||
pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative. |
2.4 Monitoraggio delle attività e del progetto, anche in relazione ai risultati attesi e ottenuti:descrizione del modello e degli strumenti adottati; definizione delle fasi di verifica; partecipazione delle persone prese in carico al processo di verifica e di monitoraggio; utilizzo di eventuali organismi terzi specializzati nella verifica Parametro di valutazione: | 5 | ||
Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti | Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione | ||
1 – 0,75 | Laddove il monitoraggio sia dettagliatamente descritto; Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia; Sia stato individuato e formalizzato il rapporto con un organismo terzo che effettuerà la verifica | ||
0,74– 0,50 | Laddove il monitoraggio sia dettagliatamente descritto; Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia | ||
0,49 – 0,25 | Laddove il monitoraggio sia sufficientemente descritto; Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia | ||
0,24 – 0 | Laddove il monitoraggio sia descritto in modo generico e insufficiente | ||
3. VALUTAZIONE OFFERTE MIGLIORATIVE Criterio Quantitativo | MAX PUNTI 15 | ||
3.2 - Informatizzazione Cartella Utente con accesso in tempo reale da parte della U.O. Protezione persone minore età Dovranno essere esplicitate nel dettaglio il tipo di dati, le modalità di informatizzazione, la possibilità di condivisione dei dati in tempo reale con la Stazione Appaltante nonché le policy di sicurezza adottate per garantire la riservatezza dei dati. Criterio di valutazione: ON/OFF | 10 | ||
3.3 Supervisione mensile di 4 ore mensili, (per ciascun Centro)in favore degli operatori e delle dinamiche da questi poste in atto. Criterio di valutazione: ON/OFF | 5 |
8. VARIANTI MIGLIORATIVE
Si ritiene di valutare, altresì, eventuali proposte migliorative in relazione alla disponibilità del concorrente a fornire, senza ulteriori oneri a carico dell’Amministrazione, nelle ulteriori risorse messe a disposizione per la tutela degli ospiti:
- Informatizzazione Cartella Utente con accesso in tempo reale da parte della U.O. Protezione persone minore età nel rispetto delle norme sulla sicurezza dei dati riservati;
- Supervisione mensile di 4 ore mensili (per ciascun Centro), in favore degli operatori e delle dinamiche da questi poste in atto.
9. MISURE DI TUTELA E PROTEZIONE DEGLI UTENTI
Non è permesso l’accesso alla struttura ad estranei, fatta eccezione per: le forze dell’ordine, i familiari autorizzati, gli operatori socio-educativi-sanitari territorialmente coinvolti (compresi volontari autorizzati), gli addetti alla manutenzione dell’immobile, alle utenze, alle forniture e altre persone all’uopo autorizzate
dal Dirigente dell’Amministrazione Comunale. In ogni caso, tutto il personale impiegato nella gestione del servizio (sia con regolare contratto di lavoro, sia a titolo volontario) dovrà mantenere la massima riservatezza, evitandol’inopportuna divulgazione di informazioni, al fine di garantire sufficiente tutela e protezione degli ospiti.
In caso di fuga del/i minore/i, deve essere avvisata immediatamente la Questura e successivamente informati gli altri organi giudiziari, la U.O. Protezione Persone Minori d’età, i familiari e tutti coloro che ne abbiano titolo.
E’ fatto divieto all’Organismo affidatario di divulgare a chiunque informazioni inerenti l’erogazione del servizio prestato e la diffusione di notizie riguardanti singoli minori accolti, o dati aggregati senza l’autorizzazione della U.O. Protezione persone minore età del Dipartimento.
10. SUBAPPALTO
Non è ammesso il subappalto. Non si configurano come attività affidate in subappalto quelle indicate
all’art. 105 comma 3 del D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii.
11. VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA’ E DEL
RISPETTO CCNL
Roma Capitale - Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute - U.O. Protezione dei minori si riserva con ampia e insindacabile facoltà e senza che l'Organismo affidatario possa nulla eccepire, di disporre verifiche e controlli di rispondenza e di qualità circa la piena conformità delle attività rese mediante il Direttore dell'esecuzione del contratto, secondo le modalità indicate nello schema di contratto di accordo quadro a cui si fa espresso rinvio.
E’ facoltà dell’Amministrazione Capitolina effettuare senza preavviso e con le modalità considerate opportune, controlli e sopralluoghi per verificare la rispondenza del servizio fornito dall’Organismo affidatario alle prescrizioni del presente Capitolato, al Contratto stipulato e al rispetto dei CCNL e di contratti integrativi di categoria di riferimento.
12. CLAUSOLA SOCIALE
Al fine di promuovere la stabilità occupazionale nel rispetto dei principi dell'Unione Europea, e ferma restando la necessaria armonizzazione con l’organizzazione dell’operatore economico subentrante e con le esigenze tecnico-organizzative e di manodopera previste nel nuovo contratto, l’aggiudicatario del contratto di appalto è tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente, come previsto dall’articolo 50 del Codice, garantendo l’applicazione dei CCNL di settore, di cui all’art. 51 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81.
13. RINVIO ALLA NORMATIVA VIGENTE
Per tutto quanto non previsto nel presente Capitolato Speciale, le parti fanno riferimento alle disposizioni contenute nel Codice Civile, nel D. Lgs n.50/2016 e s.m.i. e nelle vigenti leggi inerenti il settore.
Il Direttore di Direzione Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
Firmato digitalmente da
XXXXXXXXX XXXXXXXXX
CN = XXXXXXXXX XXXXXXXXX
O = non presente
SerialNumber = IT:MDFRFL55S47H501Q
e-mail = xxxxxxxxx.xxxxxxxxx@xxxxxx.xxxx.xx C = IT
Data e ora della firma: 20/07/2020 14:41:43