Ambiente idrico sotterraneo Clausole campione

Ambiente idrico sotterraneo. Il sottosuolo della media pianura lombarda in vicinanza del capoluogo è costituito da sedimenti di origine continentale di età olocenico-pleistocenica, sovrapposti a sedimenti marini di età compresa tra il Pleistocene inferiore e il Pliocene. Le caratteristiche principali del sottosuolo evidenziano il progressivo affinamento dei caratteri litologici all'aumentare della profondità e una marcata e generale riduzione della granulometria procedendo verso Sud. Ciononostante, il sottosuolo dell’area è contraddistinto da una discreta omogeneità strutturale in quanto le principali caratteristiche litologiche e idrogeologiche si rinvengono con buona continuità areale. Il PTUA 2016 della Regione Lombardia classifica l’ambiente idrico sotterraneo in 4 complessi idrogeologici sotterranei; secondo tale classificazione il Sito ricade nel complesso dei Depositi Quaternari, come mostrato dalla figura seguente. Il complesso dei Depositi Quaternari risulta costituito da 5 idrostrutture, ciascuna delle quali è costituita da Corpi Idrici (CI), come di seguito descritto: o Idrostruttura Sotterranea Superficiale (ISS): è la sede dell’acquifero libero e costituisce il subcomplesso maggiormente vulnerabile essendo posto in diretta comunicazione con la superficie topografica e con i corsi d'acqua superficiali;l’andamento della superficie base va dai 300 m e i -25 m s.l.m. L’ISS comprende 13 CI; o Idrostruttura Sotterranea Intermedia (ISI): è la sede di acquiferi multistrato, generalmente confinati. Rappresenta un serbatoio idrico per la media e bassa pianura e in generale è meno vulnerabile alle contaminazioni idroveicolate. L’andamento della superficie base va dai 200 m e i -600 m s.l.m. L’ISI comprende 6 CI; o Idrostruttura Sotterranea Profonda (ISP): è la sede di un sistema di acquiferi multistrato caratterizzati da permeabilità media; E’ di significativo interesse idrogeologico da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo. Il top dell’unità si trova a profondità maggiori di 200 m. L’ISP comprende un solo CI;
Ambiente idrico sotterraneo. Gli eventuali effetti sull’ambiente idrico sotterraneo è da ricondurre: − all’interferenza diretta; − agli eventuali scarichi idrici; − al sistema di emungimento e restituzione delle acque di falda a scopo energetico. La soggiacenza della falda sul sito è ridotta, con valori variabili tra 4 e 6 m dal p.c.. La quota “zero” di progetto è stata definita in modo tale da non avere i parcheggi sotterranei nella parte satura. Sarà invece in falda parte del prolungamento della Paullese. Non si ritiene pertanto che vi possano essere significative interferenze dirette tra le opere e l’acquifero. In merito agli aspetti qualitativi, il progetto prevede l’insediamento di funzioni che non comportano rischi di inquinamento per il suolo e per la falda. Il progetto delle reti idriche prevede la raccolta separata delle acque, in modo da evitare qualsiasi fenomeno di inquinamento della falda. In ottemperanza a quanto indicato nel regolamento regionale sull’invarianza idraulica, le acque raccolte sulle aree pubbliche saranno disperse tramite un bacino aperto di dispersione ubicato a nord del comparto, mentre le acque meteoriche per le aree private, previo trattamento di quelle derivanti dalla viabilità e dai parcheggi, saranno disperse nel sottosuolo nell’ambito delle relative fondiarie, mediante sistemi che saranno oggetto di successivo dimensionamento e progettazione. Data la vicinanza della falda dalla quota di fondo del bacino di dispersione delle aree pubbliche, è stata prevista, per le meteoriche pubbliche, una vasca interrata che assolve alle funzioni di sedimentazione, trattenimento di eventuali sversamenti accidentali, di trattamento di disoleazione oltre che di laminazione, e che recapiterà le acque invasate al bacino disperdente tramite pompaggio. L’ambito di P.I.I. non è interessato da zone di rispetto di pozzi idropotabili. Il bacino di dispersione e la vasca di depurazione e laminazione verranno ubicati nel rispetto dei vincoli posti dalle zone di rispetto dei pozzi idropotabili ubicati a nord est del comparto. Con riferimento al campo pozzi di presa e restituzione a scopo energetico, sono in corso verifiche preliminari finalizzate a dimensionare il sistema di prelievo e restituzione sia dal punto di vista localizzativo che dal punto di vista delle massime portate estraibili e restituibili tenendo presente i seguenti aspetti: - effetti indotti sui livelli di falda; - effetti indotti sugli aspetti qualitativi delle acque di falda; - eventuali interferenze con il ...

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  • Criteri generali I criteri generali, la cui descrizione analitica è distintamente riportata ai successivi punti 4.1.1 - 4.2.1 - 4.3.1 - 4.4.1 - 4.5.1.1 e 4.5.2.1 relativi a ciascuna tipologia di costo, sono ispirati al fine di adeguarli il più possibile alla realtà operativa.