Acque meteoriche. Al limite delle vie pubbliche o private le acque di superficie (strade, marciapiedi, balconi, tetti, pensiline, ecc..) non devono scendere sul suolo pubblico, devono essere raccolte, eventualmente stoccate e poi utilizzate o condotte al collettore pubblico in un punto fissato da SMAT.
Acque meteoriche. 1. In termini generali e soprattutto con riferimento alle nuove edificazioni, le acque meteoriche non devono essere convogliate verso la pubblica fognatura al fine di prevenire malfunzionamenti e sovrappressioni nella rete fognaria esistente.
Acque meteoriche. La gestione dei sistemi pubblici di fognature separate, delle canalizzazioni (ivi comprese le caditoie) e degli impianti per la raccolta ed il convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici impermeabili non avviate a depurazione e dei sistemi di raccolta e depurazione delle acque di prima pioggia, verrà regolamentata a valle della ricognizione svolta dall’Agenzia di ambito per l’individuazione degli elementi strutturali e la quantificazione dei costi relativi al servizio di gestione delle acque meteoriche secondo quanto previsto dalla legge regionale 4 /07.
Acque meteoriche. All’interno dell’agglomerato, potranno essere convogliate nella pubblica fognatura, oltre alle acque reflue civili e industriali, anche quelle di origine meteorica provenienti dai singoli immobili. In relazione alle caratteristiche dei condotti interessati e/o in ottemperanza a quanto previsto dal Programma di Tutela e Uso delle Acque, approvato dalla Giunta Regionale Lombardia con delibera n. 6990 del 31.07.2017, ai sensi dell’art. 44 “Riduzione delle portate meteoriche drenate” e relativa appendice G nonché in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Regionale n. 7/2017 in tema di “invarianza idraulica” il gestore del Servizio Idrico Integrato può introdurre limiti di portata alle acque meteoriche scaricate in fognatura. Si precisa altresì che ai sensi dell’art. 10 del RR 06/19, in presenza di fognature di tipo unitario, le acque meteoriche di dilavamento, fatto salvo quanto previsto dal RR 04/06 per le specifiche casistiche ivi disciplinate, devono essere prioritariamente smaltite in recapiti diversi dalla pubblica fognatura. Eventuali scarichi di acque meteoriche di dilavamento provenienti da aree assoggettate all'applicazione del RR 07/17, dovranno rispettare gli obblighi previsti dal Regolamento stesso. Nelle zone in cui è presente una rete di fognatura pubblica di tipo unitario, l’allacciamento avverrà tramite un unico condotto per le acque reflue civili e industriali, nonché per le acque meteoriche. Nelle zone servite da pubblica fognatura di tipo separato le acque reflue civili e industriali e quelle di origine meteorica saranno convogliate tramite condotti diversi rispettivamente nella rete nera e nella rete bianca. Per gli insediamenti produttivi aventi superfici scolanti assoggettate alle disposizioni del R.R.04/2006, le acque di prima pioggia provenienti dal dilavamento delle superfici scolanti non potranno essere immesse nella rete pubblica bianca, ma dovranno essere raccolte separatamente, a cura della proprietà dell’immobile e successivamente convogliate alla rete pubblica nera, secondo le modalità indicate all’art.5 del R.R. n. 4/2006. All’inizio di ogni evento meteorico, le acque di prima pioggia dovranno essere convogliate in una vasca di raccolta, ubicata all’interno dell’insediamento produttivo e appositamente dimensionata sulla base dei criteri sopra indicati, fino al suo completo riempimento. Le acque meteoriche eccedenti il volume di tale vasca potranno essere scaricate nella rete bianca fino alla cessazione dell’evento. A eve...
Acque meteoriche. 1) Sono oggetto di questo Regolamento le disposizioni di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale 286/2005, limitatamente al punto 8 “Acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne”, nel caso di recapito nelle reti fognarie miste o nere afferenti al Servizio Idrico Integrato.
Acque meteoriche. Le acque meteoriche ricadenti nell’area di cantiere o nell’area messa a disposizione dalla Committente per i servizi dell’im- presa dovranno essere da questa smaltite nella rete delle acque bianche previo accordo con la Committente. L’effettivo allacciamento potrà avvenire solamente a seguito di analisi effettuate dall’A.P. per accertare il rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente. Qualora i valori dei parametri significativi di tali acque di cui alla predetta legge non risultassero entro i limiti tabellari previsti, l’Impresa dovrà porre in essere a proprio carico tutti i necessari adeguamenti per rendere le stesse acque idonee all’immissione nella rete fognante. L’Ente eseguirà, quando lo riterrà opportuno, verifiche della qualità degli scarichi. A tale scopo l’Impresa dovrà garantire il libero accesso nelle aree di cantiere a tecnici dell’Ente e fornire tutte le informazioni da questi eventualmente richieste sull’argomento. • Acque di falda Qualora siano previste opere di scavo con conseguente emungimento di acque di falda, queste devono essere preventivamente analizzate dall’ente al fine di determinare le modalità di scarico. • acqua nei limiti tabellari legge D. Lgs. 152/2006: può essere scaricata nella rete acque bianche, previa informazione scritta alla Committente indicando l’ubicazione del pozzetto fiscale di scarico, l’entità della portata media oraria e la data di presumibile cessazione dello scarico; Emissioni in atmosfera L’Impresa dovrà fornire informazioni e documentazione alla Committente su qualunque possibile fonte di emissione in at- mosfera per le proprie attività di cantiere, al fine di accertare l’assoggettabilità ai disposti del D.P.R.203/88.
Acque meteoriche. Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i componenti indicati dalla DL. Qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto od a suo completamento, si rispetteranno le prescrizioni seguenti: - in generale tutti i materiali ed i componenti devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.; - gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda, oltre a quanto detto in a), se di metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno rispondenti al comma a); - i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato nell'articolo relativo allo scarico delle acque usate; inoltre i tubi di acciaio inossidabile devono rispondere alla norma UNI 6904; - per i punti di smaltimento valgono per quanto applicabili le prescrizioni sulle fognature date dalle pubbliche autorità. Per i chiusini e le griglie di piazzali vale la norma UNI EN 124.
Acque meteoriche. Le acque meteoriche sono costituite dalle acque dei tetti e da quelle dei piazzali. Le acque dei tetti sono raccolte attraverso dei pozzetti sifonati posti alla base dei pluviali, mentre quelle dei piazzali attraverso caditoie. Mediante due reti dedicate le acque vengono allontanate dall’insediamento dopo separazione delle acque di prima pioggia da quelle di II^ pioggia. Le acque di prima pioggia vengo scaricate in fognatura (scarichi S1 e S2), mentre quelle di seconda pioggia in pozzo perdente. L’azienda dispone di impianto di trattamento chimico-fisico per il trattamento in continuo (≈ 12 mc/h) dei reflui industriali, costituiti essenzialmente da: ⮚ acque di lavaggio dopo sgrassatura e decapaggio; ⮚ acque di lavaggio dopo cromatura (1°lavaggio); ⮚ sgrassature esauste (basiche); ⮚ decapaggi esausti (acide); ⮚ eluati di rigenerazione resine. L’impianto è così costituito: ⮚ Vasca di accumulo delle sgrassature (presenza di soda e tensioattivi). La sgrassatura è dosata a portata costante nella vasca di reazione. ⮚ Serbatoio di accumulo decapaggio (presenza di acido solforico). Il decapaggio è dosato a portata costante nella vasca di reazione. ⮚ Serbatoio di accumulo eluati diluiti ed eluati concentrati alcalini (presenza di soda e cromati). Sono dosati a portata costante nella vasca di riduzione cromati. ⮚ Serbatoio di accumulo eluati acidi (presenza di acido cloridrico). Sono dosati a portata costante nella vasca di riduzione cromati. ⮚ Acque di lavaggio dopo sgrassatura e decapaggio. Sono pompate nelle vasche di reazione. ⮚ Acque di lavaggio cromati. Sono pompate nella vasca di riduzione dei cromati. La riduzione dei cromati è eseguita in ambiente acido con bisolfito di sodio. La regolazione ed il controllo sono effettuati tramite linee di pH e Rh. La miscelazione avviene per mezzo di un agitatore. Dopo la riduzione le acque sono parzialmente neutralizzate con soda e/o gli esausti alcalini, in un’apposita vasca dotata di agitatore e linea di pH, che comanda una pompa di dosaggio soda ed inviate alle vasche di reazione. Nelle vasche di reazione pervengono anche le acque di lavaggio dopo sgrassatura e dopo decapaggio e le acque della disidratazione dei fanghi. Nella prima vasca, dotata di agitatore, l’acqua è corretta a pH 5, per rompere eventuali complessi di metalli, mediante dosaggio di acido cloridrico comandato da una sonda di pH. In questa vasca vengono inoltre dosati i carboni attivi in sospensione per adsorbire i tensioattivi non ionici ed il cloruro ...
Acque meteoriche. E’ vietata la miscelazione di acque meteoriche con acque reflue. Lo scarico delle acque meteoriche deve avvenire su linea separata fino al ricettore finale ovvero può essere immesso sulla condotta verso il punto di scarico sul ricettore finale soltanto in un punto a valle del pozzetto di campionamento e controllo posto a valle del trattamento secondario. E’ vietata l’immissione di acque meteoriche all’interno di impianti di subirrigazione (drenata e non) e negli altri impianti di depurazione secondaria.
Acque meteoriche. (ai valori sotto indicati vanno aggiunti gli eventuali oneri istruttori specifici relativi allo studio di invarianza idraulica e alle altre prescrizioni conte- nute nei diversi PAI) 150 €