Collegamenti con altri interventi Clausole campione

Collegamenti con altri interventi. L’azione non è compatibile con gli altri interventi previsti dalla misura 214 per le medesime superfici.
Collegamenti con altri interventi. Va sottolineata per questo intervento la collaborazione instauratasi tra Regione, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi- che ha individuato Valle Imperina quale porta di accesso al Parco finanziando la realizzazione di un Centro Visitatori che è in via di ultimazione-, Comunità Montana e Comune di Rivamonte Agordino. Da tale realtà, inoltre partono e giungono reti di sentieri che portano , attraverso la Via degli Ospizi lungo la sponda destra del Cordevole, alla Certosa di Vedana e, con il percorso della Montagna Dimenticata, alla Val Zoldana, lungo percorsi della Grande Guerra in fase di recupero. Vi è inoltre il collegamento a Gosaldo attraverso la Via dei Minatori. Tale iniziativa rientra in un progetto di più ampio respiro, fortemente caldeggiato anche a livello locale, inerente il recupero per finalità turistico culturali dello straordinario complesso di archeologia industriale posto all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi istituito con D.P.R. del 12.07.1993, ed è quindi soggetta ai vincoli della legge quadro sulle aree protette n° 394 del 6.12.1991. Si tratta dell’azione di tutela e valorizzazione più significativa attualmente in corso nella provincia bellunese per la quale anche la Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Veneto orientale auspica la più completa e rapida definizione e sulla quale ha assicurato la massima collaborazione tecnico-scientifica. L’iniziativa attua uno stretto collegamento con l’Ente Parco e la Comunità Montana Feltrina, che a sua volta, con i fondi Interreg II, Italia – Austria, ha realizzato, dieci chilometri più a valle sempre in pregio al fiume Cordevole, la sede del Parco con il recupero di un altro antico complesso edilizio questa volta di origine agricola (Agre). E’ infine allo studio la progettazione di una diramazione della Lunga Via delle Dolomiti, pista ciclabile facente parte di Eurovelo, riconosciuta a livello europeo. Anche questo territorio è compreso nel Patto territoriale Dolomiti Venete citato al punto precedente. Per l’intervento in questione vale pertanto quanto già affermato.
Collegamenti con altri interventi. L’intervento si colloca in un insieme di iniziative che promuovono il settore turistico nell’area come diversificazione delle prevalenti attività industriali (occhialeria) che oggi caratterizzano l’area. Nel medesimo ambito territoriale (area Monte Rite - Forcella Cibiana, 10 km2) sono stati finanziati: • Sentiero naturalistico – botanico; 000 xxx (Xxxxxxxx. II); • Pista di sci da fondo; 800 mln (obiettivo 5b); • Recupero malghe per turismo giovanile; 280 mln (Obiettivo 5b); • Apertura di sentiero tematico “Xxx xxx xxxxx” (Xxxxxxxxx 0x); L’intervento di recupero del Forte di Monte Rite si inquadra poi in tutta una serie di altre iniziative di cui la più rilevante è il museo all’aperto della Grande Guerra sul Lagazuoi a Cortina, che permetteranno di creare un percorso attrezzato ed organizzato, che, zaino in spalla, farà percorrere tutta la linea del fronte italiano, del Friuli fino all’Adige, passando per luoghi epici di un pezzo della storia patria. Gli interventi sono stati tutti realizzati in stretta e fattiva collaborazione con la sovraintendenza regionale ai beni ambientali ed architettonici del Veneto. L’area è d’altronde interessata alla fase di concertazione e di costruzione del Patto territoriale Dolomiti Venete, che vede l’adesione della Regione Veneto al protocollo d’intesa con DGR n.° 2757 del 08 settembre 2000.
Collegamenti con altri interventi. L’azione non è compatibile con gli altri interventi previsti dalla misura 214 Tipo di indicatore Indicatore Obiettivo 2007-2013 Numero di aziende agricole e di altri gestori del territorio beneficiari 1.313 di cui nuove aziende 584 Superficie totale agroambientale interessata dal sostegno 2.299 Realizzazione di cui nuove superfici 1.022 Superficie fisica interessata dal sostegno agroambientale in virtù di questa misura 2.299 di cui nuove superfici 1.022 Numero totale dei contratti 1.313 Numero di azioni in materia di risorse genetiche 0 Risultato Superficie soggetta ad una gestione efficace del territorio, che ha contribuito con successo (ettari): a) alla biodiversità e alla salvaguardia di 2.043
Collegamenti con altri interventi. L’azione non è compatibile con gli altri interventi previsti dalla misura 214 Tipo di indicatore Indicatore Obiettivo 2007-2013 Realizzazione Numero di aziende agricole e di altri gestori del territorio beneficiari 1.313 Superficie totale interessata dal sostegno agroambientale 2.299 Tipo di indicatore Indicatore Obiettivo 2007-2013 di cui nuove superfici 1.022 Superficie fisica interessata dal sostegno agroambientale in virtù di questa misura 2.299 Numero totale dei contratti 1.313
Collegamenti con altri interventi. Come sopra riportato il territorio comunale è inserito nel Patto Territoriale delle Dolomiti Venete, sottoscritto dalla Regione del Veneto, a seguito di provvedimento di adesione al protocollo d’intesa DGR n. 2757 del 8/9/2000. Gli obiettivi fondamentali del patto, sanciti dai soggetti partecipanti, possono essere sintetizzati nella comune volontà di favorire uno sviluppo economico del settore turistico dell'intero territorio nel rispetto e valorizzazione delle sue peculiari qualità ambientali e paesaggistiche, in sintonia con le sue ricchezze culturali e le inespresse potenzialità, prevedendo, tra l’altro, azioni di valorizzazione dell'ingente patrimonio ambientale, culturale ed architettonico. Tale componente, presente fino agli anni ’70 con indici di sicuro rilievo (p. es. nel comparto piccola ricettività ed affittacamere) è stata successivamente azzerata dalla presenza di una nuova domanda di lavoro nel comparto industriale (Luxottica ad Agordo), che ha di fatto completamente trasformato le esistenti dinamiche socio-economiche con l’abbandono di tutti i precedenti comparti occupazionali. Per superare i rischi connessi alla monosettorialità gli strumenti di programmazione per l’area prevedono quindi la riattivazione di un circuito turistico legato essenzialmente al Parco Nazionale che, pur senza la previsione di infrastrutture di livello superiore, consenta il recupero di marginalità esistenti ed attualmente non utilizzate (alloggi sfitti e piccola ricettività, rete sentieristica, percorsi in quota ecc.). Essenziali in questa prospettiva di sviluppo risultano essere le iniziative tese al recupero sul territorio di edifici esistenti di pregio o comunque con caratteristiche architettoniche tipiche, da riutilizzare per un’offerta di servizi turistici tale da costituire il connettivo della più ampia offerta ricettiva ed escursionistica. Ci si riferisce in particola modo ai tre progetti relativi a: • recupero dell’ex scuola di Tiser per la realizzazione di un centro servizi/visitatori del Parco Nazionale; • realizzazione del museo etnografico nella struttura dell’ex latteria; • attivazione di uno spazio convegni/mostre/concerti nell’ex chiesa parrocchiale di Don (oggetto del presente intervento). Tali interventi, localizzati su aree diverse del territorio, consentono di fornire un’offerta diversificata rivolta, nell’ordine, alle tematiche naturalistiche, etnografiche ed alle tematiche culturali e del folklore locale, coprendo complessivamente il presumibile ...
Collegamenti con altri interventi. L’intervento si integra positivamente con il programma di interventi previsti dal Patto territoriale della Bassa Padovana, sottoscritto dalla Regione del Veneto e approvato dal Ministero del Tesoro con DM n. 2446 del 22/03/2001, che presenta tra gli obiettivi e le azioni la promozione di interventi finalizzati a promuovere il patrimonio naturale e culturale dell'area soprattutto mediante infrastrutture a supporto del turismo.

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  • Modifica del contratto durante il periodo di efficacia Il contratto potrà essere modificato senza che sia necessaria una nuova procedura di affidamento nei casi previsti dall’art. 106 del d. lgs. 50/2016. Le modifiche, nonché le varianti, devono essere autorizzate dal Responsabile Unico del Procedimento. Il Responsabile Unico del Procedimento su proposta dei Servizi utilizzatori dei beni oggetto del presente capitolato (Unità di Biochimica Clinica, Unità di Patologia Clinica, Unità di Ingegneria Clinica), autorizza direttamente modifiche del contratto al verificarsi di cause impreviste e imprevedibili o per l’intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti nel momento di inizio della procedura di selezione del contraente che possono determinare, senza aumento di costi, significativi miglioramenti nella qualità delle prestazioni da eseguire. Negli altri casi, sempreché trattasi di modifiche non sostanziali ma che comportano un aumento del valore iniziale del contratto, le modalità di rilascio dell’autorizzazione sono stabilite con un provvedimento ad hoc dell’amministrazione aggiudicatrice, in cui sono specificate le ragioni della necessità della modifica. La soglia di importo entro cui sono consentite modifiche è fissata nel limite dei due quinti del valore del contratto iniziale. I prezzi proposti potranno essere soggetti a revisione annuale, rimanendo fissi per iprimi dodici mesi di esecuzione della fornitura. Il procedimento di revisione in favore del fornitore sarà attivato esclusivamente su istanza di parte; la stessa dovrà essere motivata, recare un’analisi di mercato e di andamento dei prezzi dei fattori produttivi supportata da idonea documentazione a dimostrazione della effettiva necessità di adeguamento dei prezzi. La richiesta di revisione prezzi dovrà essere effettuata entro il termine perentorio decadenziale di tre mesi decorrenti dall’inizio di ciascun anno di fornitura. Qualora emerga dall’istruttoria l’effettiva necessità di revisione dei prezzi si terrà conto, per quantificare la variazione, di elaborazioni ufficiali di prezzi di riferimento da parte di soggetti pubblici e, in assenza di questi dell’indice dei prezzi al consumo perle famiglie di operai ed impiegati (FOI – nella versione che esclude il calcolo dei tabacchi), verificatesi nell’anno precedente. L’aggiornamento dei prezzi non può superare comunque il 100% della predetta variazione accertata dall’ISTAT. La revisione del prezzo in favore dell’A.O. sarà attivata d’ufficio in occasione di elaborazioni, attinenti ai beni oggetto del contratto, di indici concernenti il miglior prezzo di mercato desunto dal complesso delle aggiudicazioni di appalti di beni e servizi o di prezzi di riferimento o di definizioni di costi standard, da parte di soggetti pubblici. Qualora si raggiunga un aumento o una diminuzione dei prezzi contrattuali in misura non inferiore al 10% e tale da alterare significativamente l’originario equilibrio contrattuale, le parti possono esercitare il diritto di recesso senza indennizzo. Nel caso in cui si renda necessario, in corso d’esecuzione, un aumento o una diminuzione della fornitura, il soggetto aggiudicatario è obbligato ad assoggettarvisi sino alla concorrenza del quinto del prezzo di gara alle stesse condizioni del contratto. Oltre tale limite, il soggetto aggiudicatario ha diritto, se lo richiede, alla risoluzione del contratto. In questo caso la risoluzione si verifica di diritto quando il soggetto aggiudicatario dichiari all’A.O. che di tale diritto intende avvalersi. Se il soggetto aggiudicatario non intende avvalersi di tale diritto, è tenuto ad eseguire le maggiori o minori forniture richieste alle medesime condizioni contrattuali.

  • Criteri generali I criteri generali, la cui descrizione analitica è distintamente riportata ai successivi punti 4.1.1 - 4.2.1 - 4.3.1 - 4.4.1 - 4.5.1.1 e 4.5.2.1 relativi a ciascuna tipologia di costo, sono ispirati al fine di adeguarli il più possibile alla realtà operativa.