INDICE
art. 26 del D. Lgs. 9 aprile 2008 n°81:
“servizio di alienazione di materiale da recupero in ferro e acciaio, alluminio e rame per il periodo dal
4 aprile 2013 al 30 aprile 2014”
INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E SULLE MISURE DI PREVENZIONE E DI
EMERGENZA
ai sensi della lettera b) comma 1 dell’art. 26 del D. Lgs. 9 aprile 2008 n°81
e VALUTAZIONE DEI RISCHI
INTERFERENZIALI
ai sensi dell’art. 26 del D. Lgs. 9 aprile 2008 n°81
INDICE
1. Anagrafica di commessa 3
2. Informazioni sui rischi ambientali 7
3. Informazioni sui rischi interferenziali 10
3.1 Rischi interferenziali dovuti alla presenza di lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono direttamente nei luoghi dell’appalto o nell’ambito delle proprie mansioni 12
3.2 Rischi interferenziali dovuti alla presenza di lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono nei luoghi dell’appalto nell’ambito delle proprie mansioni 14
4. Prescrizioni particolari 16
5. Procedure autorizzative minime 18
6. Aggiornamenti del documento 19
7. Elenco degli allegati 19
NOTA:
Il presente documento è redatto ai sensi dell’art. 26 commi 1, lettera b, e 3 del D. Lgs. 9 aprile 2008 n°81.
Pertanto esso non riguarda alcuna singola attività che abbia natura di lavoro edile o ingegneria civile, come definiti dall’Allegato X del D. Lgs. 81/08, o l’eventuale svolgimento di attività all’interno di cantieri. In questi casi bisognerà mettere in atto le procedure previste dal Titolo IV dello stesso decreto e/o le procedure di promozione della cooperazione e coordinamento e di aggiornamento del DUVRI previste.
Oggetto del contratto
1. Anagrafica di commessa
OGGETTO DEL CONTRATTO | Servizio di alienazione di materiale da recupero in ferro e acciaio, alluminio e rame per il periodo dal 4 aprile 2013 al 30 aprile 2014 |
DESCRIZIONE SINTETICA DELLE ATTIVITÀ PREVISTE | L’intervento riguarda il servizio annuale di alienazione di materiale da recupero in ferro e acciaio, alluminio e rame. Per il deposito temporaneo di ferro e acciaio dovranno essere posizionati i seguenti container: • n .2 container da 25 m3 presso il CSA di Vipiteno (BZ); • n .1 container da 25 m3 presso il CSA di Bolzano (BZ); • n .1 container da 25 m3 presso il CSA di San Xxxxxxx (TN); • n .1 xxxxxxxxx xx 00 x0 xxxxxx xx XXX xx Xxx (XX); • n .1 container da 25 m3 presso il CSA di Verona (VR); • n.1 navetta da 5 m3 presso il magazzino di Lavis. Per il deposito temporaneo dell’alluminio dovranno essere posizionati i seguenti container: • n.1 container da 10 m3 presso il CSA di Vipiteno; • n .1 container da 10 m3 presso il CSA di Verona. Infine dovranno essere posizionati i seguenti contenitori per i cavi in rame: • 1 container da 1 m3 presso il CSA di Vipiteno. Tutti i container da almeno 5 m3 devono essere dello stesso colore e dotati di: • portellone posteriore con apertura a libro; • copertura con sistemi di apertura e chiusura idraulica manuale. In funzione del rifiuto e compatibilmente agli spazi disponibili, la modalità di ritiro dei rifiuti presso i C.S.A. e loro aree di competenza, previo accordo con il responsabile di C.S.A. territorialmente competente, potrà essere scelta tra le seguenti: • utilizzo di gru idraulica dotata di ragno o ganasce; • prelievo del container scarrabile pieno e sostituzione immediata con altro container con medesime caratteristiche (ove non sia presente la vasca in cemento armato). Il ritiro dei rifiuti presso i CSA di Ala e Pegognaga dovrà essere effettuato tramite l’utilizzo di gru idraulica a “polipo” in quanto i rifiuti saranno stoccati in vasche di cemento e/o in container di proprietà della Società. Durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà |
segnalare e delimitare le aree di operazione, ove sia presente il rischio di caduta dall’alto di materiale vario. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. Il personale dell’Impresa per accedere alle aree operative dovrà indossare indumenti ad alta visibilità, fluorescenti e rifrangenti, così come previsto dal Codice della Strada (D.Lgs. 285/92) e in particolare dall’art.37 del suo Regolamento di attuazione (D.P.R. 495/92). Questo vestiario dovrà essere conforme alle specifiche riportate dal Disciplinare Tecnico D.M. 9.06.95 o dalla Norma Europea UNI EN 471, e in particolare dovrà possedere caratteristiche di classe 2a o superiore. | |
LUOGHI DI ESECUZIONE DEL CONTRATTO | • I Centri di Sicurezza Autostradale (CSA) sono situati rispettivamente a: - Vipiteno (BZ), e relative aree di competenza, nei pressi dell’uscita della stazione autostradale di Vipiteno al km 15+873; - Bolzano (BZ) e relative aree di competenza, nei pressi dell’xxxxxx xxxxx xxxxxxxx xx Xxxxxxx xxx xx xx 00x000; - Xxx Xxxxxxx (XX) al km 121+449 ed il magazzino di Lavis (TN) in xxx X. xx Xxxxxxxx; - Xxx (XX) al km 179+125; - Xxxxxx (XX) xx xx 000x000; - Xxxxxxxxx (XX) xx xx 000x000. • il magazzino di Lavis (TN) in via G. di Xxxxxxxx. É inoltre possibile che nel corso del servizio debbano essere ritirati dei rifiuti anche in altre sedi della Società non riportate nel precedente elenco, o che per motivi contingenti sia necessario spostare i container dal C.S.A. ad un altro luogo all’interno del tratto di competenza. |
COSTI DELLA SICUREZZA | I costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni - valutati in euro 710,64 - verranno riconosciuti all’impresa previa specifica fatturazione. |
ATTO AUTORIZZATIVO DELL'APPALTO (RIFERIMENTO PER IL CONTRATTO) | D.A.D. n.1632 di data 4 dicembre 2012 |
Committente
RAGIONE SOCIALE | Xxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx X.x.X. xxx Xxxxxxx 00 – 00000 Xxxxxx (XX) |
DATORE DI LAVORO | dott. Xxxxx XXXXXXX |
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO | avv. Xxxxxxxxx XXXXXXXXX |
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE | dott. Xxxxx X’XXXXXXX |
RESPONSABILE DI DIREZIONE, DI SETTORE O DI SERVIZIO PROPONENTE | dott. Xxxxx X’XXXXXXX |
NOME E COGNOME DEL DIRETTORE ESECUZIONE CONTRATTO | xxx. Xxxxxx XXXXX |
SERVIZIO/SETTORE | Settore Risorse Umane |
TELEFONO UFFICIO | 0000-000000 |
CELL. | 000-0000000 |
FAX | 0000-000000 |
CSA BOLZANO
tratto di competenza
dal km 53+050 al km 101+800
geom. Xxxxx XXXXXXX RESPONSABILE del CSA di VIPITENO
Tel. ufficio 0000-000000
Cell. 000-0000000
Fax 0000-000000
e-mail xxxxx.xxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xx
geom. Xxxxxxxx XXXXXXXX RESPONSABILE del CSA di BOLZANO
Tel. ufficio 0000-000000
CELL 000-0000000
Fax 0000-000000
e-mail x.xxxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xx
Schema Tratta
CSA VIPITENO | geom. Xxxxx XXXXXXX RESPONSABILE del CSA di VIPITENO Tel. ufficio 0000-000000 | ||
tratto di competenza | Cell. | 000-0000000 | |
dal km 0+000 al km 53+050 | Fax | 0000-000000 | |
CSA BOLZANO tratto di competenza dal km 53+050 al km 101+800 | geom. Xxxxxxxx XXXXXXXX RESPONSABILE del CSA di BOLZANO Tel. ufficio 0000-000000 Cell. 000-0000000 Fax 0000-000000 | |
XXX X. XXXXXXX | xxxx. Ser RESPONS Tel. ufficio | gio BALCONI ABILE CSA di X. XXXXXXX 0461-650188 | |
tratto di competenza | Cell. | 000-0000000 | |
dal km 101+800 al km 157+900 | Fax | 0000-000000 | |
CSA ALA tratto di competenza dal km 157+900 al km 206+700 | geom. Paol RESPONS Tel. ufficio Cell. Fax | o PERSENICO ABILE del CSA di ALA 0464-671200 000-0000000 0000-000000 |
CSA VERONA
tratto di competenza
dal km 206+700 al km 256+200
geom. Xxxx XXXXXX
RESPONSABILE del CSA di VERONA
Tel. ufficio 000-000000
Cell. 000-0000000
Fax 000-0000000
e-mail x.xxxxxx @xxxxxxxxxxxx.xx
geom. Xxxxxx XXXXXXX RESPONSABILE CSA di SAN XXXXXXX
Tel. ufficio 0000-000000
Cell. 000-0000000
Fax 0000-000000
e-mail x.xxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xx
CSA PEGOGNAGA
tratto di competenza
dal km 256+200 al km 314+000 (allacciamento con A1)
geom. Xxxxx XXXXXXX RESPONSABILE CSA di PEGOGNAGA
Tel. ufficio 0000-000000
Cell. 000-0000000
Fax 0000-000000
e-mail x.xxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xx
2. Informazioni sui rischi ambientali
Xxxxxx dovuti all'ambiente circostante o trasmettibili allo stesso
Nelle aree dei lavori sono presenti i seguenti rischi e prescrizioni connessi con l'ambiente circostante ovvero:
• fattori esterni che comportano rischi per i luoghi di lavoro;
• rischi che le lavorazioni possono comportare per l’area circostante:
Rischio traffico | Nella valutazione, programmazione e svolgimento delle singole fasi di lavoro occorrerà sempre tenere in debita considerazione il rischio traffico presente nelle aree interessate dalle attività previste dal contratto, in funzione della sicurezza sia degli addetti che vi operano sia degli utenti in transito. |
Prescrizioni generali per lo svolgimento di attività in presenza di traffico | Sono a completo carico dell'Impresa tutti gli oneri che derivano dall’esecuzione dei lavori in presenza di traffico con riferimento alle prescrizioni contenute nel Codice della Strada (D.Lgs. 285/92), nel Regolamento per l’esecuzione del C. d. S. (D.P.R. 495/92) e successive modifiche o integrazioni, nonché nel “Disciplinare Tecnico” relativo agli schemi segnaletici da adottare per il segnalamento stradale temporaneo emesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con Decreto del 10 Luglio 2002, pubblicato con supplemento straordinario alla Gazzetta Ufficiale n° 226 del 26 Settembre 2002 recepite, per quanto attiene la tratta di competenza di A22 anche dal “Quaderno per le imprese appaltatrici di procedure e schemi di segnaletica per la posa e la rimozione della segnaletica temporanea” (Revisione novembre 2005 - aggiornamento gennaio 2009). I lavoratori presenti e chiunque si trovi ad operare in autostrada, dovranno osservare scrupolosamente quanto riportato nel “Manuale per la sicurezza dell’operatore autostradale” ed attenersi anche alle informazioni ed indicazioni generali ivi contenute. Al fine di prevenire ogni situazione di pericolo per gli operatori e per gli utenti stradali, l’impresa dovrà attenersi in particolare alle seguenti prescrizioni fondamentali: • Compatibilmente con le esigenze tecniche e operative, tenere lo sguardo rivolto al traffico; • tutto il personale presente a terra è tenuto ad indossare indumenti ad alta visibilità almeno di classe 2 (D.M. 09/06/95 e UNI EN 471); • tutti i veicoli, dovranno essere dotati di lampeggianti; oltre a questo tutti i mezzi operativi dovranno essere dotati di segnalatore acustico di retromarcia che dovrà essere mantenuto sempre in funzione durante le fasi operative. Tutto il personale che effettua operazioni in presenza di traffico deve essere in possesso della “Autorizzazione a manovre e autorizzazione a lavori in presenza di traffico” rilasciata dalla società Committente ai sensi degli art. 175 e 176 del Codice della Strada; a tale scopo, l’impresa dovrà comunicare, prima dell’inizio delle attività, i nominativi dei propri dipendenti impegnati nelle attività in oggetto e l’elenco dei veicoli e mezzi che avranno accesso ai luoghi di lavoro. Il rischio traffico, nel caso dell’appalto in oggetto, è rischio specifico di impresa e, in quanto tale, dovrà essere valutato compiutamente nel documento che la stessa dovrà redigere in adempimento dell’art. 17 del D. Lgs. 81/2008. |
Disposizioni e criteri generali di prevenzione in ambito autostradale | Le disposizioni e i criteri generali di prevenzione in ambito autostradale sono contenuti nel “Manuale per la sicurezza dell’operatore in autostrada”, consegnato in allegato al presente documento. |
Rischio di investimento presso i piazzali dei CSA | I piazzali dei CSA sono aperti al traffico veicolare di mezzi diversi che si recano o partono dalle unità in cui è suddivisa la struttura. Pertanto il rischio investimento è da intendersi quello relativo alla normale attività, quindi al transito di mezzi diversi che comunque devono procedere a velocità moderata. In presenza di veicoli in transito, il personale dovrà indossare indumenti ad alta visibilità, fluorescenti e rifrangenti, così come previsto dal Codice della Strada (D.Lgs. 285/92) e in particolare dall’art. 37 del suo Regolamento di attuazione (D.P.R. 495/92). Questo vestiario dovrà essere conforme alle specifiche riportate dal Disciplinare Tecnico D.M. 9.06.95 o dalla Norma Europea EN 471, e in particolare dovrà possedere caratteristiche di classe 2a o superiore. |
Rischio di abbagliamento | Nel caso d’impiego di luce artificiale per attività notturna e/o serale, dovranno essere prese tutte le precauzioni atte a evitare l’abbagliamento dell’utenza in transito nei pressi. |
Rischio di trasmissione di rischi alle persone presenti | Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione, ove sia presente il rischio di caduta dall’alto di materiale vario. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
Rischi presenti nel luogo di esecuzione delle attività previste dal contratto
Le aree in cui si svolgeranno i lavori sono interessate dalla presenza di questi rischi.
Presenza di linee aeree di servizi | Nelle tratte autostradali interessate dai lavori sono presenti sopra servizi di varia natura, per i quali le imprese esecutrici dovranno preventivamente verificare la posizione e la compatibilità con le operazioni previste dato che alcuni di essi potrebbero essere presenti a quote pericolose per alcune fasi di lavoro. Sono vietate tutte le operazioni che possono comportare il superamento delle distanze di sicurezza dalle linee aeree di servizi previste dall’allegato IX del D. Lgs. 81/08. Attenzione all’effetto arco che si può creare con le linee ad alta tensione. Porre particolare attenzione alla movimentazione di mezzi e materiali in prossimità di detti servizi. Allo scopo di evidenziare tali pericoli e scongiurare situazioni di pericolosità per i lavoratori e gli utenti in transito lungo l’autostrada, andrà posata idonea cartellonistica a delimitazione dell’area inibita o in cui prestare la massima attenzione nella movimentazione di materiali e attrezzature. Gli addetti ai lavori, in particolare il personale addetto all’utilizzo dei mezzi operativi in grado di interferire con i sovraservizi, dovranno essere formati ed informati sul significato delle segnalazioni adottate. Il Responsabile in loco dell'impresa dovrà effettuare una scrupolosa ricognizione della zona di lavoro per l’individuazione degli ostacoli citati e per la conseguente organizzazione dei lavori. L’impresa dovrà istruire tutte le maestranze proprie, dei subappaltatori e dei fornitori sul divieto assoluto di eseguire manovre con mezzi d’opera nelle tratte segnalate in funzione del pericolo esistente. Va evitata la presenza di lavoratori a terra nelle vicinanze di mezzi che operano nelle zone segnalate. Le eventuali segnalazioni degli ostacoli aerei dovranno essere rimosse solo al termine di tutte le lavorazioni. Nel caso di urti contro i sovraservizi citati, va data immediata comunicazione al CAU. |
Presenza di elementi interferenti (alberi, manufatti, altro) | In ottemperanza al capitolato speciale d’appalto l’operatore economico esecutore ha dichiarato la presa visione dei luoghi ove verrà prestato il servizio prima della consegna dell’offerta. Si ricorda che sono presenti elementi interferenti che possono essere d’ostacolo e quindi pericolosi per le attività previste. Organizzare opportunamente le attività. |
Rischio stabilità del terreno e presenza di botole/ aperture nel suolo | Prima di accedere e/o avvicinarsi ai container, con mezzi pesanti o che necessitano di posizionare degli stabilizzatori, ove non è presente pavimentazione stradale è necessario verificare la stabilità del terreno. Verificare con il personale della Società l’idoneità del luogo. L’operatore dell’operatore economico esecutore deve stabilizzare il mezzo verificando anche l’eventuale presenza di avvallamenti e cedimenti localizzati del terreno o pozzetti. |
Scivolamenti, cadute a livello | Le aree di spostamento a piedi del personale potrebbero essere interessati dal pericolo di scivolamento e cadute a livello, per la possibile scivolosità delle superfici o la presenza accidentale di oggetti. Tutti gli addetti devono indossare calzature idonee. Nel caso il pericolo fosse dovuto alla presenza di neve o ghiaccio richiedere l’effettuazione di trattamento della pavimentazione con sale o altro sistema. |
Presenza di prodotti derattizzanti | Nei luoghi di lavoro possono essere presenti scatolette in plastica o tubolari a “T” in plastica di colore nero, contenenti prodotti derattizzanti, opportunamente segnalati. Il personale dell’impresa, dovrà prestare una particolare attenzione a tali prodotti, evitandone possibilmente il contatto. Per una eventuale manipolazione, a seguito di spostamento, indossare i guanti di gomma o di PVC. |
Presenza di rifiuti pericolosi | All’interno del CSA possono essere presenti contenitori per la raccolta sia di rifiuti non pericolosi, sia pericolosi. Su ciascuno dei contenitori dei rifiuti pericolosi sarà presente |
un’etichetta inamovibile o un marchio a fondo giallo aventi le misure di cm 15 x 15, recanti la lettera R di colore nero, alta cm 10, larga cm 8, con larghezza del segno di cm 1,5. L’attività prevede il ritiro solamente di rifiuti non pericolosi; si segnala che in prossimità degli appositi container possono essere presenti altri contenitori di proprietà di terzi. | |
Rischio Incendio in fabbricati di della Società | Il personale dell’impresa, nel caso di ingresso nei fabbricati della Società, è tenuto al rispetto delle norme di comportamento da adottare in caso d’incendio e/o di emergenza, indicate nelle piante antincendio esposte. I presidi antincendio presenti negli immobili della Società sono regolarmente segnalati e rispondono ai requisiti di sicurezza previsti dalle norme. Per tutte le necessità di pronto soccorso avvertire immediatamente il Centro di Assistenza Utenza della Società (tel. 0461/980085). È attivo in azienda un piano di emergenza per gli allarmi incendio, ambientali e di pronto soccorso, pertanto il personale dell’impresa dovrà sottostare a tutte le indicazioni e le richieste che potranno pervenire dagli addetti all’emergenza di codesta Società. |
Rischio climatico | In caso di temperature eccezionali (sia calde che fredde) è necessario organizzare l’attività lavorativa in modo da non esporre per lunghi periodi il personale all’ambiente esterno. Nelle giornate più calde ed umide l’operatore è tenuto ad osservare le normali misure di prevenzione contro i colpi di sole, come coprirsi il capo e assumere liquidi in modo cospicuo, mentre in caso di temperature troppo rigide, il personale deve essere dotato di abbigliamento adeguato. |
3. Informazioni sui rischi interferenziali1
Presenza di lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono direttamente nell’appalto o nell’ambito delle proprie mansioni | Intervengono direttamente nell’appalto con compiti di vigilanza, verifica dell’esecuzione dell’incarico, supervisione e/o supporto tecnico e di preparazione del luogo di intervento dell’Impresa i seguenti lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero: − impiegati con il ruolo di direzione di esecuzione del contratto e/o assistente al DEC; − personale incaricato del controllo della corretta esecuzione del contratto. |
Presenza di lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono nei luoghi dell’appalto nell’ambito delle proprie mansioni | Nelle aree operative potranno essere presenti i seguenti lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero: − impiegati in forza ai Centri di Sicurezza Autostradale; − operai in forza ai Centri di Sicurezza Autostradale; − ausiliari della viabilità. |
Presenza di sovrapposizioni di più attività svolte ad opera di appaltatori diversi | Attualmente non sono preventivabili rischi interferenziali di tale natura. Pertanto, in assenza di attività di altri appalti nelle stesse aree di lavoro, il Direttore dell’Esecuzione del Contratto, preavvisato delle attività oggetto del contratto di competenza, confermerà all’affidatario l’assenza di altre imprese e/o lavoratori autonomi operanti nello stesso ambiente di lavoro. Nella circostanza in cui nei luoghi di lavoro si concretizzasse tuttavia la presenza non prevista di altre imprese, e/o personale di questa Società, i responsabili delle stesse, prima di intervenire, dovranno cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi sul lavoro, coordinando gli interventi e informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra le varie attività. Il Direttore dell’Esecuzione del Contratto, debitamente interpellato dall’Impresa affidataria di competenza, promuoverà tale coordinamento e valuterà forme e modalità di trasmissione delle eventuali informazioni aggiuntive indispensabili allo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative provvedendo a coordinare le stesse laddove esistessero interferenze tra le attività ed implementando, se del caso, le procedure di adeguamento del DUVRI. |
Nel caso in cui si concretizzasse l’eventualità, attualmente non prevista, della necessità di intervento in aree dove sono preventivabili rischi interferenziali per la presenza di attività di altri appalti nelle stesse aree di lavoro bisognerà attuare le seguenti modalità di promozione della cooperazione e coordinamento a seconda della natura dell’appalto ospitante che potrebbe essere: 1) un appalto di lavori in regime di Titolo IV del D. Lgs. 81/2008 che preveda la nomina di un Coordinatore per l’Esecuzione; 2) un appalto di lavori in regime di Titolo IV del D. Lgs. 81/2008 che non prevedeva la nomina di un Coordinatore per l’Esecuzione; 3) un appalto di lavori, servizi o forniture in regime di art. 26 del D. Lgs. 81/2008. | |
Nel primo caso (intervento nel contesto di un appalto di lavori in regime di Titolo IV del D. Lgs. 81/2008 che preveda la nomina di un Coordinatore per l’Esecuzione), il Direttore dell’Esecuzione del Contratto di cui al presente documento, comunicherà al Direttore Lavori dell’appalto ospitante in regime di Titolo IV, la necessità da parte della propria ’impresa di intervenire nelle stesse aree occupate dai lavoratori dell’impresa di sua competenza. Tale Direttore Xxxxxx potrà così comunicare l’ingresso della nuova impresa al Coordinatore per l’Esecuzione, che procederà all’attività di organizzazione della cooperazione e coordinamento e della reciproca informazione tra datori di lavoro in adempimento dell’art. 92 comma 1 lett. c del D. Lgs. 81/2008. | |
Nel secondo caso (intervento nel contesto di un appalto di lavori in regime di Titolo IV del D. Lgs. 81/2008 che non prevedeva la nomina di un Coordinatore per l’Esecuzione), il Direttore dell’Esecuzione del Contratto di cui al presente documento, comunicherà al Direttore Lavori dell’appalto ospitante in regime di Titolo IV, la necessità da parte della propria ’impresa di |
intervenire nelle stesse aree occupate dai lavoratori dell’impresa di sua competenza. Tale Direttore Xxxxxx dovrà far valutare al RUP la sussistenza o meno delle condizioni previste dall’art. 90 comma 3 ed eventualmente avviare le procedure di nomina di un Coordinatore per l’Esecuzione, che procederà all’attività di organizzazione della cooperazione e coordinamento e della reciproca informazione tra datori di lavoro in adempimento dell’art. 92 comma 1 lett. c del D. Lgs. 81/2008. Nel caso in cui non fosse necessaria la nomina di un Coordinatore per l’Esecuzione, i due Direttori, accordatisi sulle modalità di intervento, comunicheranno l’ingresso della nuova impresa alle rispettive imprese affidatarie, promuovendo la cooperazione, il coordinamento e la reciproca informazione tra datori di lavoro aggiornando il DUVRI precedentemente redatto per l’appalto in regime di art. 26 e facendo aggiornare il Piano Sostitutivo di sicurezza dell’impresa esecutrice del cantiere ospitante in regime di Titolo IV. I responsabili delle due imprese, prima di intervenire nello stesso ambiente di lavoro, dovranno cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi sul lavoro, coordinando gli interventi e informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra le attività. Nel terzo caso (intervento nel contesto di un appalto di lavori, servizi o forniture in regime di art. 26 del D. Lgs. 81/2008), il Direttore dell’Esecuzione del Contratto di cui al presente documento comunicherà al Direttore Lavori/Direttore dell’Esecuzione del Contratto dell’appalto ospitante in regime di art. 26 del D. Lgs. 81/2008, la necessità da parte della propria ’impresa di intervenire nelle stesse aree occupate dai lavoratori dell’impresa di sua competenza. Accordatisi sulle modalità di intervento, i due Direttori Xxxxxx/Direttori dell’Esecuzione del Contratto comunicheranno l’ingresso della nuova impresa alle rispettive imprese affidatarie, promuovendo la cooperazione, il coordinamento e la reciproca informazione tra datori di lavoro e valutando la necessità di aggiornare i rispettivi DUVRI precedentemente redatti, in adempimento dell’art. 26 comma 3 del D. Lgs. 81/2008 del D. Lgs. 81/2008. I responsabili delle due imprese, prima di intervenire nello stesso ambiente di lavoro, dovranno cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi sul lavoro, coordinando gli interventi e informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare i rischi dovuti alle interferenze tra le attività. | |
Presenza di terzi | Si fa presente che, oltre alla categoria “lavoratori dipendenti” è soggetto in credito di sicurezza qualsiasi persona che, legittimamente, si trovi all’interno della sfera operativa di un’attività lavorativa e quindi esposta ai rischi tipici di essa. |
3.1 Rischi interferenziali dovuti alla presenza di lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono direttamente nei luoghi dell’appalto o nell’ambito delle proprie mansioni
RISCHI INTERFERENZIALI | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELLA COMMITTENZA | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELL’OPERATORE ECONOMICO AFFIDATARIO |
Investimento nelle aree operative da mezzi operativi degli operatori economici esecutori del contratto | Utilizzo di indumenti fluororifrangenti. Utilizzo di scarpe antinfortunistiche. Mantenere le distanze di sicurezza dai mezzi operativi, in particolare laddove le stesse operano in spazi ristretti e prestare attenzione agli avvisatori acustici montati sugli automezzi in manovra. | All'interno delle aree la circolazione dei mezzi deve avvenire a passo d'uomo. Assicurare un’adeguata visibilità dal posto guida dei mezzi, prevedendo, ove necessario, il supporto di personale a terra per l'esecuzione in sicurezza di operazioni in spazi ristretti o con visibilità insufficiente. Assicurare un’adeguata visibilità dei mezzi operativi, con idonea segnalazione, acustica e luminosa, durante la fase operativa e di manovra. |
Investimento da mezzi della Società | All'interno delle aree la circolazione dei mezzi deve avvenire a passo d'uomo. Assicurare un’adeguata visibilità dal posto guida dei mezzi, prevedendo, ove necessario, il supporto di personale a terra per l'esecuzione in sicurezza di operazioni in spazi ristretti o con visibilità insufficiente. Assicurare un’adeguata visibilità dei mezzi operativi, con idonea segnalazione, acustica e luminosa, durante la fase operativa e di manovra. | Utilizzo di indumenti fluororifrangenti. Utilizzo di scarpe antinfortunistiche. Mantenere le distanze di sicurezza dai mezzi operativi, in particolare laddove le stesse operano in spazi ristretti e prestare attenzione agli avvisatori acustici montati sugli automezzi in manovra. |
Rischio di cesoiamento - stritolamento per attività degli operatori economici esecutori del contratto | Non violare le delimitazioni delle aree poste in essere a delimitazione dell'area di pericolo. | Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
Rischio di punture/tagli/abrasioni per attività compiute dagli operatori economici esecutori del contratto | Non violare le delimitazioni delle aree poste in essere a delimitazione dell'area di pericolo. | Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti accidentali. Tenere a debita distanza il personale non addetto ai lavori delimitando le aree a rischio. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
RISCHI INTERFERENZIALI | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELLA COMMITTENZA | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELL’OPERATORE ECONOMICO AFFIDATARIO |
Rischio di urti - colpi - impatti - compressioni per attività compiute dagli operatori economici esecutori del contratto | Porre attenzione ad eventuali depositi temporanei di materiale. | I depositi temporanei di materiali devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione.I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
Rischio di cadute di materiali dall'alto per attività compiute dagli operatori economici esecutori del contratto | Impiego di elmetto protettivo. Mantenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi. | Le perdite di stabilità incontrollate dell'equilibrio di masse materiali devono essere impediti mediante la corretta sistemazione delle masse o attraverso l'adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso. Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere eliminati impedendo l'accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del pericolo. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
3.2 Rischi interferenziali dovuti alla presenza di lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono nei luoghi dell’appalto nell’ambito delle proprie mansioni
Nota: Nel caso in cui nella tabella che segue non siano previste misure di prevenzione e protezione a carico della committenza, ciò è dovuto al fatto che le misure previste a carico dell’affidatario sono giudicate sufficienti a gestire i rischi di natura interferenziale indicati oppure al fatto che non sono previste misure a carico dei lavoratori dipendenti di Autostrada del Brennero che intervengono nei luoghi dell’appalto nell’ambito delle proprie mansioni ulteriori rispetto a quelle già previste per la loro mansione specifica all’interno del documento di valutazione dei rischi della Società.
RISCHI INTERFERENZIALI | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELLA COMMITTENZA | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELL’OPERATORE ECONOMICO AFFIDATARIO |
Investimento nelle aree operative da mezzi operativi degli operatori economici esecutori del contratto | Vedi nota all’inizio del paragrafo | All'interno delle aree la circolazione dei mezzi deve avvenire a passo d'uomo. Assicurare un’adeguata visibilità dal posto guida dei mezzi, prevedendo, ove necessario, il supporto di personale a terra per l'esecuzione in sicurezza di operazioni in spazi ristretti o con visibilità insufficiente. Assicurare un’adeguata visibilità dei mezzi operativi, con idonea segnalazione, acustica e luminosa, durante la fase operativa e di manovra. |
Investimento da mezzi della Società | All'interno delle aree la circolazione dei mezzi deve avvenire a passo d'uomo. Assicurare un’adeguata visibilità dal posto guida dei mezzi, prevedendo, ove necessario, il supporto di personale a terra per l'esecuzione in sicurezza di operazioni in spazi ristretti o con visibilità insufficiente. Assicurare un’adeguata visibilità dei mezzi operativi, con idonea segnalazione, acustica e luminosa, durante la fase operativa e di manovra. | Utilizzo di indumenti fluororifrangenti. Utilizzo di scarpe antinfortunistiche. Mantenere le distanze di sicurezza dai mezzi operativi, in particolare laddove le stesse operano in spazi ristretti e prestare attenzione agli avvisatori acustici montati sugli automezzi in manovra. |
Rischio di cesoiamento - stritolamento per attività degli operatori economici esecutori del contratto | Vedi nota all’inizio del paragrafo | Il cesoiamento e lo stritolamento di persone tra parti mobili di macchine e parti fisse delle medesime deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
RISCHI INTERFERENZIALI | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELLA COMMITTENZA | MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE A CARICO DELL’OPERATORE ECONOMICO AFFIDATARIO |
Rischio di punture/tagli/abrasioni per attività compiute dagli operatori economici esecutori del contratto | Vedi nota all’inizio del paragrafo | Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti accidentali. Tenere a debita distanza il personale non addetto ai lavori delimitando le aree a rischio. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
Rischio di urti - colpi - impatti - compressioni per attività compiute dagli operatori economici esecutori del contratto | Vedi nota all’inizio del paragrafo | I depositi temporanei di materiali devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione.I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
Rischio di cadute di materiali dall'alto per attività compiute dagli operatori economici esecutori del contratto | Vedi nota all’inizio del paragrafo | Le perdite di stabilità incontrollate dell'equilibrio di masse materiali devono essere impediti mediante la corretta sistemazione delle masse o attraverso l'adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso. Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere eliminati impedendo l'accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del pericolo. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
4. Prescrizioni particolari |
Coordinamento delle attività Tutte le attività dovranno essere programmate e coordinate con il Responsabile del CSA, che provvederà al coordinamento con le strutture aziendali interessate. Al fine di impedire l’accesso a personale non addetto ai lavori ed eliminare ogni possibile rischio per le persone presenti durante le fasi di carico e scarico il personale dell’Impresa dovrà segnalare e delimitare le aree di operazione, ove sia presente il rischio di caduta dall’alto di materiale vario. Dovrà inoltre essere evidenziato il divieto di accesso a tale zona al personale non autorizzato. |
Valutazione dei rischi specifici Il presente documento riporta le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è stato possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze, informazioni fornite all’affidatario e quelle ricevute dall’affidatario relativamente ai rischi di natura interferenziale a cui potrebbero essere soggetti i lavoratori di Autostrada del Brennero e/o quelli delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione del contratto. Il documento non tratta dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese esecutrici o dei singoli lavoratori autonomi. Infatti, relativamente a tali rischi, i datori di lavoro degli operatori economici esecutori del contratto dovranno adempiere puntualmente ai loro doveri di valutazione di tutti i rischi a cui potranno essere esposti i lavoratori nell’esecuzione delle attività previste dal contratto, in adempimento dell’art. 17 del D. Lgs. 81/08 e con le modalità previste dagli artt. 28 e 29 dello stesso decreto. Ogni nuovo elemento relativo alla natura del presente documento ovvero nel caso di modifiche di carattere tecnico, logistico o organizzativo, dovrà essere segnalato al referente di Autostrada del Brennero con adeguato anticipo, affinché lo stesso possa valutare se dette variazioni siano tali da incidere sui rischi interferenziali previsti e per mettere in atto eventuali ulteriori provvedimenti. |
Sopralluoghi tecnici preventivi ai fini della sicurezza Prima dell’invio dell’offerta, l’Offerente avrà l’obbligo di recarsi autonomamente presso i luoghi dove è prevista l’esecuzione del servizio in oggetto, dopo aver preventivamente contattato i Responsabili di C.S.A., in qualità di Responsabili della gestione dei rifiuti, allo scopo di effettuare un sopralluogo tecnico preventivo delle aree di intervento in cui si effettueranno le attività ai fini della contestualizzazione delle prescrizioni contenute nel presente documento e di valutare eventuali necessità di aggiornamento dello stesso. |
Obblighi dei datori di lavoro degli operatori economici esecutori del contratto I datori di lavoro degli operatori economici durante l'esecuzione delle attività osservano le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 del D. Lgs. 81/08 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare: - il mantenimento delle aree operative in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità; - la scelta dell'ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione; - le condizioni di movimentazione dei vari materiali; - la manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli apprestamenti, delle attrezzature di lavoro, degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; - la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose; - l'adeguamento, in funzione dell'evoluzione di quanto previsto dal contratto, della durata effettiva da attribuire alle varie attività o fasi di lavoro; - la cooperazione e il coordinamento tra datori di lavoro e lavoratori autonomi; - le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimità delle aree operative - la gestione delle emergenze incendio e pronto soccorso |
Obblighi del datore di lavoro dell’affidatario L’affidatario verifica le condizioni di sicurezza delle attività previste dal contratto e l’applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni contenute nel presente documento, anche nel caso di affidamento di singole attività a suoi subcontraenti. L’affidatario in particolare: - verifica l’idoneità tecnico professionale dei propri subcontraenti; - coordina gli interventi previsti a carico dei datori di lavoro degli operatori economici e/o i lavoratori autonomi esecutori del contratto; |
- raccoglie dagli operatori economici e/o i lavoratori autonomi esecutori del contratto le informazioni specifiche di cui all'art. 26 comma 2 lettera b del D. Lgs. 81/08, necessarie all'eliminazione dei rischi da interferenze. Per lo svolgimento di tali attività, il datore di lavoro dell’impresa affidataria, i dirigenti e i preposti devono essere in possesso di adeguata formazione. |
Gestione delle emergenze Per tutte le necessità avvertire immediatamente gli enti preposti, il personale di Autostrada del Brennero presente nei luoghi di lavoro e/o informare il Centro di Assistenza Utenza della Società contattandolo ai numeri 0461-212851 + selezione 1 o 0461-980085 + selezione 1 Il personale dell’Operatore economico esecutore è tenuto al rispetto delle norme di comportamento da adottare in caso di emergenza, indicate nelle piante del Piano di emergenza esposte nei vari insediamenti della Società e che è obbligatorio visionare al momento dell’ingresso. Il personale dell’operatore economico esecutore dovrà sottostare a tutte le indicazioni e le richieste che potranno pervenire dagli addetti all’emergenza di questa Società. |
Modalità di esecuzione del servizio di ritiro rifiuti Il referente della Società contatterà l’impresa per richiedere il ritiro dei rifiuti informandola anche in merito a eventuali prescrizioni aggiuntive relative alla sicurezza e concordando la modalità di ritiro dei rifiuti in funzione del rifiuto e compatibilmente agli spazi disponibili. La Società dovrà effettuare il ritiro dei rifiuti entro 72 ore dalla chiamata ed in modalità tale da non interrompere il servizio Il posizionamento di tutti i container per il deposito temporaneo dei rifiuti è già stato individuato. Il trasportatore dell’affidataria dovrà opportunamente interagire con il personale della Società presente cooperando all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività lavorativa oggetto del contratto e coordinando gli interventi di prevenzione e protezione dai rischi, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra le attività coinvolte nell'esecuzione del servizio. In ogni caso il personale dell’operatore economico esecutore dovrà aver cura di: • procedere a velocità ridotta, verificando la presenza di eventuali dossi rallentatori; • limitare l’intersecazione dei flussi veicolari; • limitare le manovre in retromarcia e le sterzate a raggio stretto; • prestare particolare attenzione ai veicoli in transito e ai mezzi operativi in manovra; • mantenersi ad adeguata distanza da qualsiasi altra area non pertinente il servizio . Il conducente arrivato alla sede presso la quale è stato richiesto il ritiro dovrà posizionare il mezzo in modo da non intralciare la circolazione di altri mezzi nel piazzale. In nessun caso il posizionamento del mezzo potrà creare intralcio alle vie di fuga dei locali. Il veicolo dovrà essere parcheggiato applicando il freno a mano e spento il motore. Il personale dovrà utilizzare i percorsi pedonali di collegamento per aver accesso agli ambienti di lavoro circostanti, prestando particolare attenzione ai veicoli in transito e ai mezzi operativi in manovra. Il conducente si porterà presso gli uffici dove contatterà i/il referente/i della Società in loco, i quali impartiranno le istruzioni in merito al punto di parcheggio del veicolo e le modalità di carico. Per l’accesso ai CSA il personale dell’operatore economico esecutore dovrà parcheggiare i mezzi nelle aree predisposte ai margini dei fabbricati in modo da non intralciare la circolazione di altri mezzi nel piazzale, e utilizzare i percorsi pedonali di collegamento per aver accesso agli uffici, prestando particolare attenzione agli eventuali veicoli in transito ed ai mezzi operativi in manovra. In nessun caso il posizionamento del mezzo potrà creare intralcio all’accesso ai parcheggi ed alle vie di fuga dei locali. Il veicolo dovrà essere parcheggiato applicando il freno a mano e spento il motore. Il conducente, arrivato negli uffici, contatterà i referenti della Società in loco, i quali impartiranno le istruzioni in merito al punto di parcheggio del veicolo e le modalità di carico. Durante le eventuali operazioni di carico e scarico effettuate da personale della Società con il carrello elevatore l’autista non dovrà sostare nella zona di carico del rifiuto ma attendere disposizioni in cabina del proprio mezzo rimanendovi per tutta la durata delle operazioni di carico. È vietato recarsi in altre zone del piazzale. La modalità di accesso al magazzino di Lavis dovrà essere preventivamente concordata con il Responsabile del CSA di X. Xxxxxxx. La modalità di accesso alle altre sedi dovrà essere preventivamente concordata con il Direttore di Esecuzione del Contratto, o persona da lui individuata. |
Xxxxx e attrezzature dell’impresa L’affidataria dovrà utilizzare macchine e attrezzature in buono stato ed idonee, in particolare sotto il profilo della sicurezza e seguire, nel loro uso, le istruzioni del fabbricante e dovrà aver ottemperato agli obblighi di manutenzione e di controllo periodico. La conduzione e la manutenzione delle attrezzature sarà affidata a personale con formazione adeguata ed addestramento specifico. |
Utilizzo promiscuo di macchine/attrezzature L’impresa non potrà utilizzare alcuna macchina/attrezzatura di Autostrada del Brennero. Il personale di Autostrada del Brennero non potrà utilizzare alcuna macchina/attrezzatura dell’affidataria. |
Riunioni di cooperazione e coordinamento L'impresa ha l'obbligo di partecipare alle riunioni di cooperazione e coordinamento che verranno indette ai fini della gestione dei rischi interferenziali |
Informazione e formazione del personale Il personale che, a qualsiasi titolo, entrerà nei luoghi di lavoro dovrà essere stato preventivamente formato ed informato sui rischi presenti nell'ambiente in cui sono previsti i lavori e sulle conseguenti procedure di sicurezza da adottare. Il personale addetto all'uso di macchine e attrezzature dovrà essere stato preventivamente istruito sui rischi specifici delle stesse e autorizzato al loro uso, oltre quanto già prescritto nei precedenti capitoli. |
Dotazione di tutti i dipendenti di tessera di riconoscimento. Nell'ambito dello svolgimento delle attività oggetto del contratto, il personale dell'affidatario o del sub-affidatario deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento contenente, oltre alla fotografia, le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro, anche la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione, mentre per i lavoratori autonomi è d'obbligo anche l'indicazione del committente, in conformità all'art. 5 della legge 23/8/2010 n. 136 pubblicata sulla G. U. n. 196 del 23/8/2010. |
Possibilità di utilizzo dei servizi igienici presenti. Il personale dell’Operatore economico esecutore che svolgerà il servizio presso gli insediamenti della Società potrà disporre dei servizi igienici e sanitari presenti nei CSA e nel magazzino di Lavis. |
5. Procedure autorizzative minime |
Ai fini della verifica della sua idoneità tecnico-professionale, l'affidatario dovrà trasmettere al Direttore dell'Esecuzione del Contratto la seguente documentazione: - iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell'appalto; - autocertificazione del possesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale, ai sensi dell'articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445; - autodichiarazione di aver assolto agli obblighi imposti dal D.Lgs. 81/08. |
L’affidatario dovrà assicurare costantemente le informazioni specifiche di cui all'art. 26 comma 2 lettera b del D.Lgs. 81/08, necessarie all'eliminazione dei rischi da interferenze estraendone i contenuti dal documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a) dopo averli contestualizzati alle attività previste dal contratto in oggetto. Se necessario, il Direttore Xxxxxx/ Direttore dell’Esecuzione del Contratto provvederà ad attivare le procedure per l’adeguamento del presente documento. |
Nel caso in cui l'affidatario intenda utilizzare operatori economici subaffidatari, ai fini della verifica della loro idoneità tecnico-professionale, l'affidatario dovrà raccogliere e trasmettere al Direttore Xxxxxx/Direttore dell'Esecuzione del Contratto la seguente documentazione: - iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia dell'appalto; - autocertificazione del possesso dei requisiti di idoneità tecnico-professionale, ai sensi dell'articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445; - autodichiarazione di aver assolto agli obblighi imposti dal X.Xxx. 81/08. |
L’affidatario dovrà assicurare costantemente anche le informazioni specifiche di cui all'art. 26 comma 2 lettera b del D. Lgs. 81/08, necessarie all'eliminazione dei rischi da interferenze, di competenza degli operatori economici sub- affidatari, che ne estrarranno i contenuti dal loro documento di valutazione dei rischi di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a) dopo averli contestualizzati alle attività previste dal contratto in oggetto. Per questo motivo, dopo aver raccolto tal informazioni provvederà a trasmetterle al Direttore Xxxxxx/ Direttore dell’esecuzione del contratto che, se del caso, provvederà ad attivare le procedure per l’adeguamento del presente documento. |
Per eventuali lavori in presenza di traffico nelle pertinenze di Autostrada del Brennero chiedere preventivamente l’autorizzazione per l’esecuzione di lavori in presenza di traffico. |
6. Aggiornamenti del documento |
Il presente documento non può considerarsi un documento “statico” ma necessariamente “dinamico” (si veda a tale proposito la circolare n. 24 del novembre 2007 del ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale). Ogni nuovo elemento relativo alla natura del presente documento ovvero nel caso di modifiche di carattere tecnico, logistico o organizzativo dei processi, dovrà essere segnalato al referente di Autostrada del Brennero con adeguato anticipo, affinché lo stesso possa valutare se dette variazioni siano tali da incidere sui rischi interferenziali previsti e per mettere in atto eventuali ulteriori provvedimenti, anche in conformità a quanto previsto al punto 3 del presente documento. Qualora tali aggiornamenti riguardassero lavori edili o di ingegneria civile, come definiti dall’Allegato X del D.Lgs. 81/08, o lo svolgimento delle attività previste dal contratto all’interno di cantieri, bisognerà mettere in atto le procedure previste dal Titolo IV dello stesso Decreto. In particolare in presenza di più imprese la Società nominerà il Coordinatore per l’Esecuzione, che redigerà il piano di sicurezza e coordinamento (PSC); in tale caso le imprese esecutrici saranno tenute alla redazione del POS. In caso di unica impresa, la stessa sarà tenuta alla redazione del Piano Sostitutivo di Sicurezza (PSS) e del Piano Operativo di Sicurezza (POS). |
7. Elenco degli allegati |
“Manuale per la sicurezza dell’operatore in autostrada” |
1 Derivanti dall’interferenza tra le attività svolte dalla Committente e l’impresa appaltatrice o tra appalti diversi (comprese le Subappaltatrici).
MANUALE PER LA SICUREZZA
DELL’OPERATORE IN AUTOSTRADA
documento elaborato con il contributo dell’Aiscat
S.P.P. febbraio 2003
1. PREMESSA
1.1. GLI OPERATORI AUTOSTRADALI E LA SICUREZZA
L'autostrada può essere considerata alla stregua di un "sistema" oppure di un "ambiente" in cui componenti tra loro eterogenee interagiscono.
L'interazione di queste componenti è subordinata ad una serie di regole, le quali presiedono, come in ogni sistema, allo svolgersi degli eventi caratteristici del sistema stesso.
Se quindi in un sistema fisico, ad esempio un liquido oppure un gas, l'apparentemente disordinato interagire delle particelle è subordinato ad alcune leggi, allo stesso modo il movimento e l'interazione delle nostre "particelle" (veicoli, esseri umani ecc.) è assoggettato ad una serie di regole, poste al fine di ottimizzare il risultato (lo spostamento) minimizzando le possibili conseguenze negative (collisioni ecc.).
Queste regole sono di diversa natura: alcune di esse sono leggi dello stato, altre normative o raccomandazioni che divengono vincolanti solamente in particolari condizioni; altre ancora fanno parte di una tradizione di buona pratica di comportamento soggetta quasi a trasmissione orale della conoscenza.
Obiettivo del manuale è quello di fornire un inquadramento generale del "sistema autostrada" finalizzato alla sicurezza di una delle componenti in gioco, cioè gli operatori che, con il loro lavoro e la loro esperienza, contribuiscono a far funzionare questo delicato meccanismo. Ad essi infatti è affidato il compito di intervenire per prevenire disfunzioni nel sistema (con il monitoraggio e la manutenzione ad esempio) e per sanare le disfunzioni che dovessero verificarsi (incidenti, rotture ecc.).
Gli operatori devono poter svolgere il loro lavoro in condizioni di piena sicurezza.
1.2. IL MANUALE: CRITERI ED OBIETTIVI
Il presente manuale è stato redatto mettendo insieme esperienze e conoscenze comuni ad altre Società al fine di presentare una posizione omogenea del settore autostradale di fronte al comportamento degli "operatori" in autostrada ed alla loro sicurezza.
Oltre alle linee guida contenute nel presente manuale, gli operatori dovranno sempre rispettare ed applicare le disposizioni ed i criteri di prevenzione, che sono stati adottati e prescritti dalla Società a seguito della mappatura dei rischi già effettuata.
1.3. LA SICUREZZA
1.3.1. perché
Sembra superfluo chiedersi perché sia necessario affrontare l'argomento sicurezza, tanto esso è sentito.
E' però necessario affrontare il tema in maniera sistematica, così da avere una chiara visione delle componenti del problema e degli interventi da attuare.
1.3.2. discende dalla conoscenza
Conoscere un problema è il primo passo necessario ad affrontarlo in maniera adeguata. Una corretta analisi e suddivisione del tema permetterà infatti di individuare le aree di criticità, ripartire le competenze in maniera adeguata, organizzare strategie di intervento efficaci.
Per esemplificare, l'intervento in caso di manutenzione richiederà procedure differenti dall'intervento in caso di incidente, pur avendone alcune caratteristiche in comune (predisposizione della segnaletica).
Altro problema, sempre a titolo di esempio, è costituito dai lavori in soggezione di traffico.
L'operatore incaricato dovrà essere al corrente di tutti i problemi che possono sorgere nel corso del suo intervento, così da salvaguardare la propria personale incolumità e svolgere al meglio i propri compiti.
1.3.3. si concretizza con la "previsione"
Quanto detto significa, evidentemente, cercare di prevedere nel massimo dettaglio possibile le necessità operative al fine di prevenire "disfunzioni" nell'intervento.
Poiché un intervento sarà composto da una serie di azioni, corrispondenti agli anelli di una catena operativo-informativa che mira al raggiungimento di un preciso risultato, queste azioni dovranno essere, almeno per grandi linee, codificate, così da ridurre l'area di rischio, sempre connessa ad interventi su sistemi complessi.
1.4. LA PREVENZIONE
1.4.1. la cultura della prevenzione
Operare come descritto in precedenza comporta la necessità di coinvolgere tutti i protagonisti dei processi in esame.
Si tratta quindi di mettere a punto una vera e propria "cultura della prevenzione" che metta in grado il singolo di applicare al particolare caso una logica coerente e orientata alla sicurezza.
Detto in maniera schematica è sempre necessario, per tutti gli operatori coinvolti, siano essi su strada, in una centrale operativa o altro, chiedersi al momento di agire:
- Sto agendo nella maniera giusta?
- Quali conseguenze avrà la mia azione?
- Esistono delle indicazioni su come operare?
Questo tipo di cultura, applicato a tutta quella serie di azioni che vengono giornalmente eseguite, può portare ad evitare l'insorgere di molte situazioni di potenziale pericolo.
1.4.2. nessuno in autostrada se ne può esimere
L'applicazione della cultura della prevenzione è indispensabile per tutti.
Questo poiché da una nostra azione dipende non solo la nostra salvaguardia, ma anche quella delle persone che le nostre decisioni coinvolgono, quindi anche colleghi ed operatori di organismi diversi.
Quella della prevenzione è una catena in cui tutti gli anelli devono avere eguale robustezza.
1.4.3. le opere e le azioni in autostrada, già dal momento che vengono pensate, presuppongono questa cultura
L'autostrada rappresenta un sistema evoluto di strada, in cui fin dalle prime fasi di progetto vengono esaminati i potenziali fattori di rischio.
Questo fa sì che l'applicazione della cultura della prevenzione sia, almeno in linea di principio, più agevole.
Difatti le varie parti dell'infrastruttura sono pensate e realizzate in maniera da: ridurre al minimo l'insorgere di eventi imprevedibili, quali allagamenti ecc.; ridurre i potenziali conflitti di marcia (carreggiate a senso unico e intersezioni non a raso); ridurre il numero delle componenti del sistema (solo veicoli a motore).
Tutto ciò fa sì che sia più agevole in autostrada effettuare un "frazionamento" del problema e esaminare le varie parti di esso.
2. L'AUTOSTRADA
2.1. COS'È; DEFINIZIONI DEL CODICE DELLA STRADA
Il Codice della Strada italiano definisce l'autostrada come segue (Codice della Strada art. 2 DL 30-4-1992 n° 285):
Autostrada: strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente lungo l'intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine; per la sosta devono essere previste apposite aree con accessi dotati di corsie di decelerazione e accelerazione.
2.2. COME SI IDENTIFICA: TERMINOLOGIA
La sede stradale è suddivisa generalmente in due carreggiate divise da uno spartitraffico.
Le carreggiate sono successivamente suddivise in corsie, che possono essere diverse per numero e conformazione.
2.2.1. principali componenti stradali
Lo spartitraffico centrale è composto da una zona delimitata di solito in terreno vegetale generalmente protetta da barriera di sicurezza in acciaio o in cemento, che può essere assente per particolari configurazioni geometriche.
All'interno possono trovare collocazione: siepe anabbaggliante, drenaggio sotterraneo, canaletta per lo scarico delle acque di superficie, pozzetti di scarico, impianti segnaletici.
A cadenza regolare si incontra un tratto opportunamente pavimentato (definito interscambio o by-pass) per eventuali deviazioni di traffico.
Corsia di sorpasso: per autoveicoli in sorpasso.
Corsia di marcia: per tutti gli autoveicoli.
Corsia di marcia lenta: per tutti gli autoveicoli che procedono a velocità ridotta.
Corsia di emergenza: riservata per brevi servizi operativi di emergenza e per eventuali brevi soste solo quando non sia possibile raggiungere le piazzole di sosta.
Corsia di arrampicamento: riservata ai veicoli lenti in salite particolarmente ripide.
Corsia di decelerazione: riservata alla decelerazione per l'immissione in un'area di servizio e/o di parcheggio e/o di uscita dall'Autostrada (svincoli di uscita).
Corsia di accelerazione: riservata all'accelerazione per l'immissione da un'area di servizio e/o di parcheggio e/o di entrata in Autostrada (svincoli di entrata).
Svincoli di entrata ed uscita: corsie per il raccordo tra Stazione Autostradale ed Autostrada e viceversa.
Intersezioni a livello sfalsato: insieme di infrastrutture (sovrappassi, sottopassi e rampe) che consente lo smistamento delle correnti veicolari fra rami di strade poste a diversi livelli.
Raccordi con altre Autostrade: corsie per il raccordo (interconnessioni) tra diverse autostrade.
Segnaletica orizzontale: suddivide le corsie ed evidenzia immissioni ed uscite.
Segnaletica verticale: segnala obblighi, pericoli, direzioni, informazioni e quant'altro di utilità, nel rispetto del Codice della Strada.
Banchina erbosa: delimita in destra la corsia di emergenza e/o il ciglio della carreggiata.
Scarpata: superficie inclinata ricoperta di terreno vegetale e inerbita che protegge il rilevato stradale o la trincea.
Contro banca: superficie orizzontale al piede delle scarpate in rilevato o in sommità delle stesse in trincea; può essere situata anche a mezza altezza della scarpata dei rilevati molto alti o delle trincee profonde per interrompere la continuità della scarpata.
Fosso di guardia: situato al piede delle scarpate in rilevato o in sommità delle trincee; serve per proteggere il corpo stradale allontanando l'acqua di superficie.
Recinzione: delimitazione esterna del corpo autostradale con funzione di impedimento dell'accesso di terzi o animali.
Barriera di sicurezza: protezione in acciaio o cemento al fine di garantire la sicurezza sia nella zona centrale che laterale dell'Autostrada.
Barriera anti rumore: manufatto di natura composita con spiccate qualità di abbattimento del rumore, solitamente collocata ai margini delle carreggiate in prossimità di aree abitate, provocato dai mezzi in transito.
Stazioni Autostradali: sono gli accessi di entrata ed uscita dell'Autostrada; sono attrezzate di fabbricati di stazione, isole corredate con cabine di esazione pedaggio; il tutto opportunamente organizzato e segnalato per un migliore servizio all'utenza.
Raccordi con la viabilità ordinaria (aree di pertinenza): tratti che collegano la zona antistante alla Stazione Autostradale alla viabilità ordinaria (esterna) con opportune corsie e/o svincoli.
Aree di servizio: aree al servizio dell'utenza e possono comprendere, oltre a distributori di carburante, autofficine e bar, anche ristoranti e motel.
Aree di parcheggio: aree adibite alla sosta; possono essere fornite di tavoli e panchine, acqua, energia elettrica e servizi igienici; sono inoltre piantumate a verde ed alberate.
Piazzole di sosta: aree di limitate superfici adibite per la sosta temporanea per emergenza.
Pertinenze autostradali: proprietà autostradali limitrofe alle carreggiate, alle stazioni autostradali ed agli svincoli.
Colonnine S.O.S.: manufatti posti al margine della carreggiata al servizio dell'utenza in caso di bisogno per segnalazione incidenti, guasti, richiesta intervento medico, eccetera; sono utilizzabili mediante pulsanti oppure pulsanti + fonia.
Ponte Radio: serve per le comunicazioni esterne fra gli operatori della manutenzione, assistenza al traffico, esazione, tecnici, Polizia Stradale, fra loro e/o il Centro di Assistenza Utenza.
Centri di servizi: uffici dislocati presso alcune stazioni autostradali o altre infrastrutture, in grado di fornire una sorta di servizi all’utenza, quali eseguire operazioni commerciali, fornire informazioni ecc.
Servizio radio: informazione radiofonica all’utenza di carattere nazionale (Isoradio 103.3) e locale (Inforadio).
2.2.2. definizioni delle componenti fisiche del piano stradale
La sezione schematica di una pavimentazione stradale si presenta come illustrato nella figura seguente.
Le definizioni per gli strati successivi contenute nel “Catalogo delle pavimentazioni” redatto dal CNR nel 1994 vanno dal tappeto di usura - a contatto diretto con i pneumatici dei veicoli - alla fondazione - a contatto diretto con il terreno sottostante.
2.2.3. sezioni autostradali schematiche
Di seguito sono presentate le sezioni schematiche, assolutamente non esaustive dei casi possibili, per autostrade a due e tre corsie per senso di marcia.
2.2.4. le opere d'arte
2.2.4.1. gallerie
Gallerie naturali: opere realizzate mediante lo scavo di un passaggio nel terreno e consolidate con strutture usualmente in cemento armato, destinate a consentire il passaggio al disotto di ostacoli naturali altrimenti invalicabili - montagne, altre asperità ecc.-
Gallerie artificiali: manufatti realizzati mediante lo sbancamento di ostacoli naturali e successiva costruzione della struttura con ripristino delle preesistenze esterne; oppure per protezione della strada - caduta massi ecc.
Fornici: i singoli passaggi monodirezionali da cui è normalmente costituito un passaggio autostradale in galleria (canne).
Impianto di illuminazione: impianto atto a consentire una illuminazione dell’interno della galleria.
Impianto di ventilazione: insieme di macchinari atti a consentire il ricambio dell’aria nella galleria.
Nicchie di ricovero: piccole cavità ricavate nelle pareti della galleria in cui è possibile per gli addetti ripararsi in caso di passaggio mezzi.
Passaggi di collegamento: passaggi che mettono in comunicazione i due fornici di una galleria permettendo l’eventuale evacuazione da uno di essi nel caso di ostruzione dell’altro.
2.2.4.2. viadotti e ponti
Ponti e viadotti: manufatti composti da una o più campate che consentono lo scavalcamento di infossamenti naturali o preesistenze artificiali.
Spalle: manufatti di appoggio verso il terreno delle estremità di ponti e viadotti.
Pile: manufatti di appoggio intermedi di ponti e viadotti.
Impalcato: manufatto di collegamento fra gli appoggi - spalle e/o pile - su cui posa l’insieme delle componenti del piano stradale.
Campata: parte del ponte o viadotto costituita da due appoggi ed un impalcato.
Giunti: apparecchiature che consentono la continuità della pavimentazione tra una campata e l’altra, comunque alla fine di una campata, assorbendo le deformazioni dovute ai cambiamenti di temperatura.
2.3. COME SI LOCALIZZA
La sigla: parte delle infrastrutture componenti la rete autostradale italiana è individuabile per mezzo di una sigla:
• A seguita da un numero - A1, A3 ecc. - per le autostrade
• T seguito da un numero - T1, T2 ecc. - per i trafori;
sono anche presenti tangenziali urbane contraddistinte da denominazioni proprie (es.:
Tangenziale Est di Milano) o raccordi autostradali, anch’essi contraddistinti da denominazioni proprie.
La chilometrica: per convenzione la progressiva ha andamento Nord - Sud e Est - Ovest; le distanze progressive chilometriche vengono indicate con cartelli distanziometrici i quali segnalano (regolamento di esecuzione del C.d.S. Figura II 263):
• alle progressive terminanti con i numeri 1,3,4,6,7 e 9 il nome della prossima stazione e la relativa distanza;
• alle progressive i cui numeri terminano con 2,5 e 8 le aree di servizio e le aree di parcheggio più prossime e le relative distanze;
• alle progressive con il numero finale 0, il capoluogo o il capostrada, e la relativa distanza.
3. LA CIRCOLAZIONE IN AUTOSTRADA
3.1. PRINCIPI GENERALI (CODICE DELLA STRADA ART. 1 D.L. 30.4.1992, N° 285)
La circolazione sulle strade è regolata dalle Norme del Codice della Strada e dai provvedimenti emanati in applicazione di esse, nel rispetto delle normative internazionali e comunitarie in materia.
Le Norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al principio della sicurezza stradale perseguendo gli obiettivi di una razionale gestione della mobilità, della protezione dell'ambiente e del risparmio energetico.
3.2. REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE
L'Ente Concessionario (Autostrada), previa comunicazione (Ordinanza) all'Ente Concedente (A.N.A.S.), può, per motivi di sicurezza pubblica o inerenti alla sicurezza dalla circolazione, di tutte o alcune categorie di veicoli, disporre, per il tempo strettamente necessario, la sospensione o la limitazione della circolazione.
In caso di urgenza, i relativi provvedimenti possono essere adottati anche senza preventiva comunicazione all'Ente Concedente che può, eventualmente, revocare gli stessi.
3.3. COMPORTAMENTI DEI MEZZI DI SERVIZIO DURANTE LA CIRCOLAZIONE
Quando sussistono effettive esigenze di servizio, ai conducenti dei veicoli adibiti ai servizi dell'Autostrada e agli altri operatori, muniti di specifica autorizzazione, è consentito compiere, tutte od in parte, le sottoelencate manovre:
- percorrere e/o attraversare a piedi la carreggiata,
- eseguire la manovra di inversione di xxxxxx,
- eseguire l'inversione di marcia e attraversamento sui xxxxxxxx xxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxxxxx,
- xx xxxxx, xxxxxx e retromarcia sulle corsie di emergenza,
- il traino di veicoli in avaria,
- il trasporto e deposito di materiale sulle aree destinate al cantiere opportunamente indicate dalle segnaletiche di obbligo,
- effettuare manovre di accesso ed uscita dai cantieri situati in Autostrada.
I conducenti nell'effettuare le manovre devono adottare tutti gli accorgimenti necessari per evitare qualsiasi incidente o fatto lesivo per se stessi, per gli utenti o loro beni.
I veicoli nell'effettuare le manovre devono tenere in funzione il dispositivo supplementare visivo a luce gialla lampeggiante (Codice della Strada Art. 176 comma 12/13 D.L. 30.4.1992, n° 285).
3.4. CONDIZIONI E LIMITAZIONI DELLA CIRCOLAZIONE SULLE AUTOSTRADE
E' vietata la circolazione dei seguenti veicoli sulle Autostrade:
A. velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore a 150 cc se a motore termico e motocarrozzette di cilindrata inferiore a 250 cc se a motore termico;
B. altri motoveicoli di massa a vuoto fino a 400 kg o di massa complessiva fino a 1300 kg;
C. veicoli non muniti di pneumatici;
D. macchine agricole, macchine operatrici e carrelli;
E. veicoli con carico disordinato e non solidamente assicurato e fissato e/o di dimensioni che sporgono oltre i limiti consentiti;
F. veicoli trainati, ad eccezione dei rimorchi e dei veicoli soccorsi per avaria durante la marcia in autostrada;
G. veicoli a tenuta non stagna e con carico scoperto, se trasportano materie suscettibili di dispersione;
H. veicoli il cui carico o dimensioni superino i limiti previsti;
I. veicoli cingolati o con gomme piene.
Le esclusioni sopra riportate non si applicano ai veicoli appartenenti agli Enti Proprietari o Concessionari o da essi autorizzati.
E' inoltre vietata la circolazione dei pedoni e animali, eccezione fatta per le Aree di Servizio e le aree di Sosta.
E' consentito soltanto il transito dei pedoni lungo le corsie di emergenza al solo scopo del raggiungimento dei punti per le richieste di soccorso.
Nelle pertinenze autostradali E' VIETATO:
• trainare veicoli che non siano rimorchi, tranne i soggetti autorizzati;
• richiedere o concedere passaggi;
• svolgere attività commerciali con offerta di vendita agli utenti, tranne i soggetti autorizzati.
La sosta in corsia di emergenza non deve eccedere il tempo necessario per superare l'emergenza stessa che non deve protrarsi oltre le 3 ore.
Nelle aree di parcheggio e servizio è vietato lasciare in sosta il veicolo per un tempo superiore alle 24 ore ad eccezione che nei parcheggi riservati agli alberghi esistenti nell'ambito autostradale.
Decorsi tali termini, gli organi di Polizia provvedono, attraverso gli Enti e le Imprese autorizzate, alla rimozione ed al trasporto nei centri di raccolta autorizzati dei veicoli in sosta che, per il loro stato o per altro fondato motivo, possono ritenersi abbandonati.
L'espletamento di prevenzione e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione spetta alla Polizia Stradale che oltre alla rilevazione degli incidenti stradali ed alle operazioni di soccorso automobilistico e stradale in genere provvede all'esecuzione e predisposizione dei servizi diretti a regolare il traffico.
In autostrada è inoltre vietato danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale, ogni altro manufatto ad essa attinente, gettare, scaricare e depositare rifiuti o materiale di qualsiasi specie.
3.5. CARTELLONISTICA PUBBLICITARIA IN AUTOSTRADA
Lungo le Autostrade e loro pertinenze o da esse visibili è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, nonché sorgenti luminose che possano produrre abbagliamento o distrazione dell'attenzione nella guida per i conducenti dei veicoli.
3.6. VEICOLI E TRASPORTI ECCEZIONALI (T.E.)
Le disposizioni che regolano il transito dei T.E. prevedono che i veicoli e trasporti che per le loro dimensioni o il loro carico eccedono i limiti stabiliti dagli art. 61 e 62 del nuovo C.d.S., siano soggetti a specifica autorizzazione alla circolazione rilasciata dall’Ente proprietario o concessionario.
Tale autorizzazione è rilasciata volta per volta per singoli transiti oppure per più transiti, da effettuarsi entro un determinato periodo di tempo. Sulla autorizzazione è indicato un percorso definito ed in considerazione delle caratteristiche dimensionali del trasporto l’eventuale scorta di P.S. In relazione alla tipologia del tratto autostradale interessato ed alle condizioni di viabilità la P.S. potrà autorizzare l’impresa a servirsi di propri autoveicoli come scorta.
Il T.E. militare è regolato da una procedura particolare per l’autorizzazione al transito. Non è prevista una autorizzazione specifica come nel caso dei T.E. civili, ma un attestato di transito contenente tutte le caratteristiche dimensionali e di massa del veicolo/convoglio militare. Il pagamento del pedaggio ed eventuale costo di usura avviene in modo differito a conclusione del transito.
Sono soggetti ad autorizzazione per T.E. pure i veicoli/convogli denominati mezzi d’opera come descritti nell’art. 54 del C.d.S., quindi tutti quei veicoli o complessi di veicoli per il trasporto di materiali di impiego o di risulta in genere (trasporto materiali inerti, sabbia, bitume) o che completano durante la marcia il ciclo produttivo di specifici materiali per la costruzione edilizia (autobetoniera).
I suddetti veicoli o complessi hanno una xxxxx xxx complessiva a pieno carico di 33 t fino a 3 assi per veicolo e di 56 t per i convogli a 5 o più assi, a differenza delle autobetoniere la cui xxxxx xxx complessiva a pieno carico è di 54 t.
Sono considerati eccezionali i veicoli e trasporti che superano i limiti di sagoma o massa consentiti, in particolare:
Tab. 3.6.1
lunghezza | larghezza | altezza |
Veicolo singolo >= 12 m Autotreno >= 18,75 m Autoarticolato >=16,50 m Autobus a due assi>= 12,00 m | >= 2,55 m | >= 4 m (*) |
(*) Salvo deroghe previste dalla vigente normativa.
E’ consentita inoltre una sporgenza posteriore del carico, sempre che indivisibile, dei 3 / 10 della lunghezza del veicolo stesso purché non vengano superate le misure massime d’ingombro sopra riportate.
Tab. 3.6.2
TABELLA RIEPILOGATIVA
SAGOME MASSIME
Lunghezza massima: Veicolo a motore metri 12,00 Rimorchio metri 12,00 Autoarticolato metri 15,50 - 16,50 Autotreno metri 18,00 - 18,75 Larghezza massima: (tutti) metri 2,55 Altezza massima: metri 4,00 (*) | |||||
PESI MASSIMI | |||||
Autoarticolati: | 3 Assi (2+1) | tonnellate 30 | |||
4 Assi (2+2) | tonnellate 40 | ||||
4 Assi (3+1) | tonnellate 37/38 | ||||
5 Assi (2+3) | tonnellate 44 | ||||
5 Assi (3+2) | tonnellate 44 | ||||
Autotreni: | 3 Assi (2+1) | tonnellate 24 | |||
4 Assi (2+2) | tonnellate 40 | ||||
5 Assi (2+3) | tonnellate 44 | ||||
5 Assi (3+2) | tonnellate 44 | ||||
Autocarri: | 2 Assi | tonnellate 18 | |||
3 Assi | tonnellate 25/26/32 | ||||
Rimorchi: | 2 Assi | tonnellate 22 | |||
3 Assi | tonnellate 26 |
(*) Salvo deroghe previste dalla vigente normativa.
3.7. DISCIPLINA DEL TRASPORTO SU STRADA DI MATERIALI PERICOLOSI
Per sostanze pericolose si intendono tutte quelle materie che per ragioni diverse hanno potenzialità di generare pericoli per le persone, le cose o l’ambiente.
La potenzialità del pericolo rende necessarie ed indispensabili particolari cautele.
Le sostanze pericolose sono riconoscibili da particolari etichettature che le accompagnano. Esistono infatti codici di identificazione e codici di pericolo.
I codici di pericolo e di identificazione sono riportati su “Etichette” e “Pannelli” applicati ai vettori.
ETICHETTE DI PERICOLO
Di forma quadrata con linea nera sul bordo sono applicate all’esterno dei contenitori o delle cisterne.
PANNELLI DI PERICOLO
Devono essere almeno due, posti uno anteriormente e l’altro posteriormente al veicolo; riportano due gruppi di cifre che indicano nella parte superiore il numero di identificazione del pericolo (KEMLER) nella parte inferiore quello della sostanza (ONU).
CODICE PERICOLO (KEMLER)
1280
336
CODICE PRODOTTO (ONU)
336 ⇒ SOSTANZA ALTAMENTE INFIAMMABILE E TOSSICA
1280 ⇒ OSSIDO DI PROPILENE
Il personale che interviene deve individuare ed identificare immediatamente la sostanza, avvertire il C.A.U. (Centro di Assistenza Utenza), fornendo notizie utili circa la natura, quantità della sostanza pericolosa, il tipo e le dimensioni del sinistro, la località e le caratteristiche dell’area interessata.
Queste notizie consentiranno ai Vigili del Fuoco una rapida attivazione delle misure di sicurezza per ridurre e circoscrivere l’evento e quindi scongiurare possibili sciagure che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità pubblica.
4. NORME DI COMPORTAMENTO NELLE MANOVRE CONSENTITE SOLO PER EMERGENZA O PER LAVORO
4.1. PRINCIPI GENERALI
La circolazione sulle strade è regolata dalle norme del C.d.S. e dai provvedimenti emanati in applicazione di esse.
Le norme e i provvedimenti attuativi tengono a perseguire, principalmente, la sicurezza stradale e la fluidità del traffico.
Per il raggiungimento di tali obiettivi, la legge demanda ai proprietari e ai concessionari delle strade e delle autostrade l'onere della manutenzione del corpo stradale, della segnaletica e di ogni altro provvedimento atto a garantire la sicurezza del traffico.
Alla Polizia stradale è demandato il compito di vigilanza permanente in autostrada con i servizi previsti, in linea generale, dall'art. 11 del C.d.S.
Lungo l’autostrada le pattuglie della Polizia stradale effettuano il servizio continuo durante le 24 ore.
Nello svolgimento del servizio la Polstrada coopera, oltreché con il proprio C.O.A. (Centro Operativo Autostradale) e con il C.A.U., anche con i servizi di assistenza sanitaria e meccanica.
In particolare la P.S. interviene in caso di incidenti per la rilevazione dei medesimi e per concorrere alle operazioni di soccorso e di normalizzazione del traffico.
La Polstrada, inoltre, dà pronta comunicazione al C.O.A. ed al C.A.U. di ogni situazione anomala che si verifichi in autostrada e che possa costituire pericolo per la circolazione o per le strutture autostradali.
La Società concessionaria dell’Autostrada è tenuta a collaborare con la Polstrada relativamente alla sicurezza del traffico e all'assistenza dell'utenza.
Per adempiere a tali incombenze, nonché agli interventi di ordinaria manutenzione, la Società dispone di strutture operative nelle quali il personale operante nelle attività esposte al traffico è impegnato in modo più o meno diretto.
La Società dispone di squadre di addetti che, dislocate lungo l'autostrada presso i Centri di Assistenza al Traffico nell'arco delle 24 ore, dotati di automezzi particolarmente attrezzati, effettuano un servizio continuo di pattugliamento della rete autostradale e quindi, all'occorrenza, svolgono tutti i necessari compiti di sorveglianza, pronto intervento, soccorso, piccoli interventi di manutenzione. Dette squadre possono all’occorrenza essere integrate da altro personale.
4.2. NORME DI COMPORTAMENTO
Il personale dipendente con specifiche mansioni ed autorizzato come da punto 3.3 del presente manuale, che percorre l'autostrada, può essere coinvolto in operazioni di prevenzione e/o assistenza al traffico anche prima dell'arrivo delle pattuglie della Polizia Stradale.
In tali circostanze dovrà provvedere, nei limiti delle proprie possibilità, ad effettuare, nel migliore dei modi, le operazioni indispensabili per evitare l'aggravamento delle situazione e possibili danni agli utenti.
Nello svolgimento di tali compiti il personale dovrà operare con la massima precauzione al fine di salvaguardare la propria incolumità e, a tale riguardo, avrà cura di indossare il vestiario ad alta visibilità e i Dispositivi di Protezione individuale in dotazione e di attenersi alle seguenti indicazioni.
4.2.1. rimozione piccoli ostacoli dalla carreggiata
La rimozione dei piccoli ostacoli dalla carreggiata, da parte del personale di servizio, richiede la massima attenzione per la salvaguardia della propria incolumità.
a) Se l'ostacolo si trova in una zona prospiciente e in prossimità di piazzole di sosta, parcheggi, Aree di Servizio, e piste di accesso agli svincoli, l'intervento può essere effettuato fermando l'autoveicolo a lato delle relative piste di scorrimento; dopo aver azionato il girofaro, l'operatore, adottando le necessarie precauzioni, potrà intervenire per eliminare l'ostacolo in condizioni di sicurezza nei riguardi dei veicoli in arrivo.
b) Quando l'ostacolo si trovi in zona ove sia pericoloso fermare il veicolo, l'intervento potrà essere eseguito con le seguenti modalità: fermato l'automezzo in posizione di sicurezza, dopo aver attivato il girofaro, l'operatore, percorrendo a piedi la banchina laterale, raggiungerà il luogo indicato per la rimozione dell'ostacolo, in condizioni di sicurezza nei riguardi dei veicoli in arrivo. In particolari situazioni l'intervento potrà essere eseguito con l'ausilio di una seconda persona.
4.2.2. intervento di una sola persona
Avuta notizia o percepita la presenza di una situazione anomala in autostrada, a qualsiasi causa dovuta, la persona in arrivo deve:
a) Rallentare subito l'andatura, predisponendosi alle operazioni di emergenza, azionando il girofaro.
b) Posizionare l'automezzo con il girofaro acceso e con le frecce lampeggianti (dispositivo hazard) in posizione visibile agli utenti in arrivo, per quanto possibile sulla destra e per quanto possibile con netto anticipo rispetto all'ostacolo.
c) Verificare brevemente la situazione in atto e dare succinta informazione al C.A.U. della situazione visibile e se del caso attendere adeguate istruzioni sui compiti da svolgere.
d) Munirsi di eventuali altri elementi di sicurezza (bandierina e/o torcia e/o cartelli segnaletici, ecc.), e procedere a piedi verso il traffico in arrivo per segnalare la presenza del pericolo.
e) Arretrare ad idonea distanza rispetto alla zona di pericolo, mettersi sul lato della strada ove riterrà siano migliori le condizioni di sicurezza, di visibilità e di fuga sempre con le dovute precauzioni. In definitiva occorre sempre mettersi in una posizione idonea per essere visti, ma quanto più possibile di sicurezza per la propria incolumità. Proseguire nella segnalazione in attesa di ricevere le dovute istruzioni e/o informazioni degli altri servizi in arrivo e della Polizia Stradale.
f) Preavvisare gli utenti di un pericolo presente in autostrada con lo sbandieramento, o le segnalazioni con torcia lampeggiante in caso di scarsa visibilità e di notte, consistente nel far oscillare lentamente la bandiera o la torcia. L’oscillazione deve avvenire orizzontalmente, all’altezza della cintola.
4.2.3. intervento di due persone
a) Uno dei presenti deve subito attuare, nell'ordine, tutte le operazioni di cui al precedente punto.
b) L'altro, invece, si reca con le opportune precauzioni sul posto del sinistro o dell'ostacolo, verifica brevemente la situazione in atto, tranquillizza gli eventuali bisognosi di soccorso, e torna subito al proprio automezzo, se non dotato di radio portatile, per dare le dovute indispensabili informazioni al C.A.U. Prima di allontanarsi di nuovo dal veicolo, di norma attende le istruzioni del caso dal C.A.U. stesso e/o dai superiori.
c) E' opportuno che tale persona si mantenga il più possibile in contatto radio per informare dell'evolversi della situazione e per ricevere istruzioni.
4.2.4. intervento con più di due persone
Nel caso le persone sopraggiunte nel luogo del pericolo siano tre o più, due di queste, opportunamente intervallate tra loro, devono fare presegnalazione con le procedure e precauzioni di cui al paragrafo 4.2.2., mentre gli altri si comporteranno secondo le disposizioni del paragrafo 4.2.3..
4.2.5. spostamento a piedi
L'attività degli operatori addetti, ed all'uopo autorizzati, comporta in talune occasioni la necessità di effettuare brevi spostamenti a piedi sull'autostrada.
L'attraversamento della carreggiata autostradale e lo spostamento a piedi per il personale autorizzato sono consentiti solo per validi motivi inerenti il lavoro da svolgere, indossando il previsto vestiario ad alta visibilità, secondo quanto segue:
a) Attraversamento della carreggiata
• deve essere effettuato da un solo addetto per volta, tranne nel caso di trasporto di cartelli segnaletici di notevoli dimensioni o in altri casi simili;
• deve avvenire perpendicolarmente alla carreggiata, nel minore tempo possibile, con margine di sicurezza rispetto ai veicoli sopraggiungenti e in condizioni di massima visibilità.
Nel caso sia indispensabile la posa della segnaletica in tratti a visibilità ridotta (dossi, curve, gallerie, ecc.) l'attraversamento dovrà essere presegnalato da un altro uomo provvisto di bandierina rossa, il quale deve posizionarsi a debita distanza e sul punto di maggiore visibilità del traffico al fine di agevolare l'attraversamento usando le modalità di sbandieramento di cui al punto f) del paragrafo 4.2.2.
b) Spostamento a piedi
Gli spostamenti a piedi (in situazioni di normalità) lungo la carreggiata devono essere effettuati in fila unica sull'estremo margine destro della carreggiata.
I trasferimenti in galleria impongono che il primo della fila, se lo spostamento avviene in senso contrario al traffico, o l'ultimo se avviene nello stesso senso, segnali la presenza di uomini mediante lampade a luce intermittente gialla. Lo spostamento avverrà percorrendo in fila unica il marciapiede destro (riferito alla direzione del traffico).
Percorrendo viadotti muniti di marciapiede, lo si percorrerà sul lato destro (riferito alla direzione del traffico); lungo rilevati e viadotti senza marciapiede si percorrerà similmente il lato destro riferito alla marcia, se non esiste o non è percorribile la banchina del rilevato. Nel caso in cui gli addetti siano seguiti da un automezzo, esso dovrà tenere una distanza minima di 50 m. Gli addetti devono sempre precedere l’automezzo, mai seguirlo.
Gli spostamenti a piedi sono sconsigliati in caso di nebbia, di precipitazioni nevose, di notte o comunque in condizioni che possono gravemente limitare la visibilità o le caratteristiche di aderenza della pavimentazione, salvo situazioni di emergenza.
4.2.6. manovra con l’automezzo (sosta e fermate sulla carreggiata)
E' vietato sostare o anche solo fermarsi con i veicoli sulla carreggiata libera al traffico, restando escluse le operazioni di posa in opera delle segnaletiche temporanee e delle situazioni di pericolo per l'utenza (in presenza di incidenti, soccorso di mezzi in panne, rimozione di ostacoli, ecc.).
Per qualsiasi arresto anche se brevissimo, il conducente dovrà portare possibilmente il veicolo entro la corsia di emergenza, nelle piazzole di sosta e/o di emergenza oppure completamente all'interno delle zone di lavoro debitamente limitate, o della striscia bianca di margine e, comunque, sul lato destro della carreggiata, salvo condizioni di miglior sicurezza sullo spartitraffico.
E' vietato, salvo situazioni di emergenza, fermarsi nelle gallerie se non entro delimitazioni di un cantiere o entro piazzole o corsie di emergenza.
Dopo la fermata è indispensabile ed obbligatorio che ogni operazione di salita o discesa di persone, carico o scarico di materiali, avvenga esclusivamente all'interno delle zone delimitate o sull'estremo margine destro della carreggiata, salvo condizioni di miglior sicurezza sullo spartitraffico.
Il prelevamento di materiali e cartelli deve essere effettuato dal lato destro e, solo in caso di impossibilità, dal retro del mezzo operativo.
E’ comunque vietato durante tale operazione mantenersi in bilico sul guard-rail.
I cartelli devono essere prelevati dall’automezzo uno solo per volta. I cartelli rettangolari di maggiori dimensioni devono essere movimentati preferibilmente da 2 addetti congiuntamente.
Durante tali operazioni gli addetti non devono sporgersi oltre la linea di delimitazione della corsia di emergenza e/o del cantiere per non invadere la corsia di marcia con materiali o segnaletica.
Per l'eventuale sosta su tratte di carreggiata prive di corsia di emergenza e di piazzole di sosta, un addetto, ad una distanza di circa 150 m, deve avvisare il traffico mediante sbandieramento secondo le modalità di cui al comma f) del paragrafo 4.2.2. e 4.2.8 comma c)
Riprendendo la marcia, il conducente deve obbligatoriamente dare la precedenza ai veicoli sopraggiungenti e segnalare con gli indicatori di direzione le sue intenzioni.
Una volta inseritosi nel normale flusso veicolare spegnerà i girofari.
4.2.7. dotazioni
a) Vestiario
L'art. 37 del regolamento di esecuzione del Nuovo Codice della Strada dispone che "coloro che operano in prossimità delle delimitazioni di un cantiere o che comunque sono esposti a traffico di veicoli nello svolgimento della loro attività lavorativa, devono essere visibili sia di giorno che di notte mediante indumenti di lavoro fluorescenti e rifrangenti".
La norma impone quindi al personale operante in presenza di traffico, l'obbligo di indossare indumenti aventi tali caratteristiche.
E' bene ricordare inoltre l'obbligatorietà d'uso dei "dispositivi personali di protezione" in dotazione, quali: scarpe di sicurezza, occhiali, cuffie, guanti, elmetti di protezione, ecc.
Tali mezzi di protezione individuali dovranno essere indossati ogni qualvolta si eseguano particolari attività e comunque nei casi previsti dalla specifica normativa antinfortunistica.
b) Automezzi
I veicoli operativi impiegati nei lavori di manutenzione devono essere dotati posteriormente di un pannello a strisce bianche e rosse con freccia di direzione, come da fig.II 398 del Codice della Strada, ed essere equipaggiati da una o più luci gialle lampeggianti (girofari).
4.2.8. norme generali
a) Le norme di comportamento descritte ai precedenti punti sono da attuarsi nel periodo transitorio, cioè da quando si viene a conoscenza dell'insorgere della situazione anomala, fino a quando non sono state adottate, dai competenti Organi della Società e/o della Polizia stradale, i provvedimenti necessari per la rimozione del pericolo.
b) Xxx durante la fase transitoria che durante la fase di rimozione del pericolo, il personale deve sempre prestare la massima attenzione alla propria incolumità; in particolare, ogni persona che interviene in autostrada, deve sempre durante tutte le manovre o movimenti o spostamenti per l'esecuzione o lo svolgimento delle operazioni succitate, mantenere la massima calma, porre grande attenzione nell'attraversamento della carreggiata, spostarsi celermente lungo i tratti autostradali pericolosi e porsi sempre in posizione di sicurezza durante le segnalazioni di rallentamento.
c) Lo sbandieramento per la segnalazione di rallentamento, come descritto al punto f) del paragrafo 4.2.2., dovrà essere effettuato con metodo, senza movimenti improvvisi, ma con cadenza regolare, e stando sempre rivolti verso il traffico, in modo da permettere all'utente in transito di percepire la gravità del pericolo, senza che l'utente stesso sia portato ad effettuare con troppa pericolosità la manovra di rallentamento. Per dar modo di rallentare gradatamente, è opportuno che la segnalazione venga effettuata a debita distanza dalla zona dove inizia l'impedimento.
d) Nel caso in cui la situazione di pericolosità dovesse perdurare, il responsabile più alto in grado del settore di competenza presente dovrà farsi carico del coordinamento dell'operato di tutto il personale.
e) Tutti devono tenere sempre viva l'attenzione alle norme di sicurezza e operare sempre nello stato di massima concentrazione e ricordare che il pericolo non ammette mai confidenze, né distrazioni.
f) La presente normativa non può esaurire tutta la fattispecie di situazioni di emergenza di fronte alle quali si può trovare chi opera in autostrada. Tuttavia la sua applicazione con spirito di adattamento alla contingente situazione, e sempre in stato di massima all'erta, costituisce sicuramente buona regola per affrontare l'emergenza in ogni occasione ed operare per la salvaguardia dell'incolumità di tutti.
g) A cadenza periodica saranno effettuate riunioni con il personale, per la verifica e l'aggiornamento delle norme operative relative alla sicurezza sul lavoro.
5. L'ORGANIZZAZIONE DEL SOCCORSO IN AUTOSTRADA
5.1. CENTRO DI ASSISTENZA UTENZA
E’ la struttura aziendale operativa tramite la quale avviene il coordinamento delle attività di soccorso, di controllo del traffico in autostrada e di informazioni all’utenza.
Al C.A.U. è garantita la presenza di personale specializzato 24 ore al giorno 365 giorni all’anno.
Ad esso è affidata la gestione delle informazioni sul traffico, sulla viabilità, sulle condizioni meteorologiche provenienti in tempo reale dai sensori installati lungo l’arteria e delle informazioni trasmesse dal personale operativo in strada, da Enti e da utenti in transito attraverso telefono cellulare o colonnine S.O.S..
L’operatore canalizza le informazioni ricevute alle strutture aziendali competenti, agli enti esterni di soccorso ed anche agli utenti direttamente attraverso la segnaletica a messaggio variabile, indirettamente attraverso emittenti radiotelevisive nazionali e locali.
In funzione dell’evento al C.A.U. sono necessarie informazioni di tipo diverso. In ogni caso è indispensabile agli operatori individuare con precisione la zona interessata dall’evento (chilometrica e carreggiata), il tipo di evento (soccorso meccanico, sanitario, incidente....) e, particolarmente in condizioni di emergenza, la gravità dello stesso (feriti, incendi, traffico bloccato...), oltre alle condizioni ambientali rilevanti (nebbia, ghiaccio ...).
5.2. ASSISTENZA AL TRAFFICO
La Società garantisce la presenza di personale e mezzi per l’assistenza al traffico e ad utenti in difficoltà.
Il personale, particolarmente addestrato che interviene in situazioni di emergenza, ha in dotazione mezzi appositamente attrezzati ed equipaggiati ed è inquadrato in squadre in continuo collegamento radio con il Centro di Assistenza Utenza.
La Società attraverso queste strutture assicura interventi finalizzati a:
• prevenzione e sicurezza
• viabilità
• assistenza all’utenza
Obiettivi che si esplicano attraverso:
• la vigilanza ed il controllo del percorso autostradale e sue pertinenze
• il ripristino della funzionalità minimale delle infrastrutture stradali
• la rilevazione di dati informativi
Le attività principali che l’addetto all’assistenza traffico svolge sono:
• pattugliamento della tratta di competenza
• rimozione di ostacoli dalla carreggiata e pulizia della sede autostradale
• segnalazione dei mezzi bloccati in posizione pericolose
• segnalazione di ogni fatto anomalo e primo intervento (ammaloramenti del manto stradale, recinzioni rotte, segnaletiche irregolari, frane...)
• segnalazione code e rallentamenti
• controllo della regolarità della segnaletica di cantiere e della chiusura di varchi
• posa di segnaletica di emergenza a protezione di zone interessate da incidenti
• rilievo dati di mezzi coinvolti in incidenti
• rilievo di dati meteorologici.
Particolarmente incisivo risulta essere l’intervento delle squadre di assistenza al traffico
negli incidenti dato che generalmente sono i primi soccorsi a giungere sul luogo
dell’evento e, pertanto, forniscono le prime vere informazioni sulla situazione in atto con il conseguente allertamento mirato da parte del C.A.U. e degli Enti preposti giuridicamente al soccorso. Il compito primario affidato in queste occasioni agli uomini della Società in collaborazione con la P.S. è garantire l’operare in sicurezza ai vigili del fuoco, ai sanitari ed a quant’altri siano impegnati sul luogo dell’evento, posizionando la segnaletica di delimitazione della zona interessata e rimuovendo per quanto possibile il materiale in carreggiata al fine di ristabilire al più presto la transitabilità dell’arteria. Non da ultimo gli operatori pongono in atto tutti gli accorgimenti possibili per segnalare il pericolo agli utenti in arrivo. Un addetto all’assistenza al traffico deve quindi prestare la massima attenzione a garantire la sicurezza dei soccorritori e degli utenti ed anche la propria, viste le condizioni di pericolo in cui può trovarsi ad operare.
5.3. IL SOCCORSO DI POLIZIA STRADALE
5.3.1. compiti della P.S.
La casistica degli interventi della P.S. è tanto vasta, che sintetizzando si può affermare che nulla - o quasi - avviene sull'autostrada senza che ne sia coinvolta.
In essa confluiscono i compiti più disparati: da quelli strettamente legati alla viabilità, fino all'impiego istituzionale di Polizia giudiziaria. La P.S. quindi è sempre inviata dal
C.A.U. o dal C.O.A., per qualsiasi turbativa al traffico o per ogni altra esigenza, sia quando esplicitamente richiesta dall'utente, sia d'iniziativa o dietro sollecito del personale su strada.
Solo per esemplificare, alcuni casi di turbativa al traffico:
• incidenti;
• veicoli abbandonati in particolari posizioni di pericolo e di intralcio al traffico, o abbandonati da tempo;
• investimento di animali o cose;
• intervento dei VV.F.;
• intervento ambulanza, xxxxxxxxxxxx;
• qualsiasi turbativa creata da pedoni, animali, veicoli;
• persone in atteggiamenti sospetti sui cavalcavia;
• code, assistenza a cantieri, ecc.
Casi di Polizia giudiziaria:
• furti o rapine (alle stazioni autostradali, alle Aree di Servizio, agli autogrill, agli utenti);
• risse, liti, ferimenti;
• indagini connesse a reati consumati in autostrada (scarichi abusivi di sostanze tossiche, furti, omicidi, ecc.).
Si ricorda che la P.S. viene inviata anche quando l'utente, non solo non la chiede, ma addirittura non la vorrebbe. Per esempio:
• incidenti senza feriti, ma con danni al patrimonio autostradale;
• invasioni o insediamenti abusivi;
• atti delinquenziali;
• manovre pericolose, intralci al traffico, ecc.
5.3.2. la convenzione
I rapporti tra la Concessionaria e la P.S. sono, regolati da apposita convenzione, stipulata a livello Ministeriale.
Oggetto di questa convenzione sono le operazioni che esulano dalla normale sorveglianza, che istituzionalmente è già di competenza della Polizia su tutte le strade del territorio nazionale, quindi anche sulle autostrade.
In essa sono specificati i compiti che spettano alla Polizia e gli obblighi dell'Autostrada nei suoi confronti. Alla Stradale in modo precipuo compete la responsabilità della viabilità, l'intervento sugli incidenti, le operazioni di polizia riferite alla salvaguardia del patrimonio autostradale, ecc. Viceversa sulla Concessionaria ricadono gli oneri per la fornitura dei materiali di consumo, connessi allo svolgimento delle operazioni di viabilità; la fornitura e la manutenzione delle vetture; la disponibilità dei locali per gli uffici e per accasermare il personale.
5.3.3. il C.O.A.
Il C.O.A., o Centro Operativo Autostradale, è la centrale operativa della Polizia Stradale, addetta alla gestione di tratte autostradali.
In stretta collaborazione con i C.A.U. della Società, esso ha il compito di coordinare gli interventi delle Pattuglie e le operazioni inerenti il traffico e la circolazione. E' l'interlocutore diretto del C.A.U., che ad esso si riferisce per ogni necessità di Polizia ed ad esso segnala qualsiasi turbativa al traffico od evento, che crei o che potrebbe creare pericolo.
Anche il C.O.A. è una struttura approntata a cura della Concessionaria.
5.3.4. la collaborazione
Deve essere cura particolare di chi con la Polizia ha contatti di lavoro, a tutti i livelli, il far sì che, nel rispetto della convenzione, questa collaborazione cresca e diventi sempre più proficua.
5.4. IL SOCCORSO MECCANICO
5.4.1. cos'è
Per soccorso meccanico si intende la prestazione offerta all'utente, rimasto in panne con il suo veicolo (traino, trasporto, riparazioni, rifornimenti).
Nel soccorso meccanico si fa rientrare anche il traino od il trasporto di veicoli sequestrati, incidentati od abbandonati, ovvero di utenti non più in grado di guidare.
5.4.2. a chi compete
Come enunciato dal Regolamento di esecuzione e di attuazione del CdS, all'art. 374: "L'attività del soccorso stradale e di rimozione dei veicoli sulle autostrade può essere affidata in concessione dall'Ente proprietario a soggetti autorizzati all'esercizio delle attività di autoriparazione di cui alla legge 5/2/1992, n° 122".
E all'art. 175 del CdS, comma 12:
"Il soccorso stradale e la rimozione dei veicoli sono consentiti solo agli enti e alle imprese autorizzati, anche preventivamente, dall'ente proprietario. Sono esentati dall'autorizzazione le Forze Armate e di polizia".
Le autostrade hanno affidato in genere il soccorso meccanico all'ACI-SAS e sue officine autorizzate, oppure a più soggetti autorizzati (Europ Assistance, ACI-SAS ecc.).
5.4.3. l’ACI - la convenzione
L'ACI-SAS, emanazione dell'ACI, è una società privata con prevalenza di capitale pubblico ed ha come scopo il soccorso stradale.
L'attività viene esplicata attraverso centri interni all'autostrada con personale proprio, e/o a mezzo di officine esterne delegate con apposita convenzione.
Le convenzioni tra Società e soggetti autorizzati al soccorso meccanico sono in via di definizione e prevederanno:
• tariffe controllate;
• interventi rapidi;
• rispetto delle condizioni.
5.4.4. i mezzi (interni - esterni)
I mezzi adibiti al soccorso meccanico sono carri-attrezzi:
• leggeri per la prestazione a veicoli leggeri (vetture o furgoni fino a 2,5 t).
• pesanti o medio pesanti, se il soccorso deve essere prestato a veicoli di peso superiore alle 2,5 t.
I carri leggeri possono essere:
• stazionanti in autostrada negli appositi centri ACI-SAS, con orari di presenza distribuiti di norma su due turni giornalieri;
• di officine convenzionate, con intervento su chiamata.
I carri pesanti sono di officine convenzionate ed intervengono su chiamata. Operano
anche quelli dei VV.F. nei casi in cui sono coinvolti mezzi pesanti che trasportano merci tossiche o pericolose. Il loro intervento è limitato al tempo occorrente a far cessare lo stato di pericolo, dopodiché subentrano i carri ACI per il traino all'officina convenzionata o a destinazione.
5.4.5. cosa fare
In particolare si dovrà:
• operare solo in sicurezza per sé e per gli altri, siano essi gli utenti soccorsi o quelli in transito;
• indossare sempre gli appositi indumenti da lavoro fluororifrangenti;
• fermarsi davanti al veicolo da soccorrere;
• chiedere ed attendere l'intervento della P.S., se fosse necessario eseguire manovre che impegnino la corsia di transito;
• segnalare sempre l'inizio e il termine del soccorso al C.A.U.;
• liberare al più presto le carreggiate;
• nella nebbia, o comunque con avverse condizioni atmosferiche, rendersi il più possibile visibili (fari, lampeggianti, ecc.).
5.4.6. cosa non fare
• Soffermarsi in carreggiata a riparare i veicoli.
• Autorizzare l'utente a far intervenire la propria officina o il proprio carro attrezzi.
• Attardarsi sulla carreggiata con scarsa visibilità.
• Fermarsi sulla traiettoria dei veicoli sopraggiungenti, sulle corsie di transito o in posizioni nascoste, tranne che su ordine della P.S. e sotto il loro controllo.
• Rimuovere o spostare veicoli incidentati senza autorizzazione della P.S. o del C.A.U.
5.4.7. come rapportarsi al C.A.U.
Il soccorso meccanico è un servizio che le Società Autostradali offrono ai loro utenti attraverso un Ente esterno. Di conseguenza l'operatore del carro-attrezzi in autostrada si attiene alle disposizioni del C.A.U., al quale si dovrà rapportare.
Con esso e con gli addetti alla viabilità dovrà sempre mantenere un rapporto di collaborazione, in particolare trasmettendo al C.A.U. tutti i dati inerenti il soccorso, ed è opportuno che l'operatore del soccorso meccanico segnali gli eventuali danni, provocati al patrimonio autostradale dal veicolo assistito, così come le condizioni del traffico e tutte le anomalie (atmosferiche o riferite dal corpo autostradale) che dovesse riscontrare lungo la tratta da lui percorsa.
5.4.8. come rapportarsi alla P.S.
E' evidente che si dovrà ottemperare alle disposizioni impartite dalla P.S., che istituzionalmente è il gestore del traffico per antonomasia.
Qualora dovessero essere impartite dalla P.S. disposizioni diverse o contrastanti da quelle ricevute dal C.A.U., l'operatore del soccorso meccanico si atterrà alle disposizioni della P.S., dandone comunicazione al C.A.U., che è il suo primo referente in autostrada, così che eventuali incongruenze possano essere chiarite attraverso il C.O.A.
5.5. ORGANISMI ESTERNI ALL'AUTOSTRADA
5.5.1. una regola fondamentale di comportamento
Quando, per un soccorso, è chiamato all'intervento in autostrada un organo esterno alla sua struttura, quindi persone che non hanno la dimestichezza tipica di chi opera normalmente su di essa, è bene che si tenga sempre presente che: "Il soccorso in autostrada, qualunque sia l'emergenza cui far fronte, non deve essere anteposto alla sicurezza degli utenti ed alla incolumità del soccorritore stesso".
La prima, essenziale cosa da tenere presente è che in autostrada i veicoli viaggiano a velocità molto elevate. Di conseguenza è fondamentale informare l’organo esterno di tali problemi in modo da adattare il proprio comportamento alle specifiche condizioni richieste dalla guida in autostrada.
Inoltre occorrerà far presente che ci si trova su un'autostrada che ha proprie regole anche per le situazioni di emergenza.
Elenchiamo perciò alcune informazioni che vanno date agli organi esterni in caso di chiamata in autostrada.
5.5.2. cosa fare
• adattare il proprio comportamento alle specifiche condizioni richieste dalla guida in autostrada;
• rendersi visibili indossando il vestiario ad alta visibilità;
• mettersi in una posizione idonea per essere visti, ma quanto più possibile di sicurezza per la propria incolumità;
• porre grande attenzione e non indugiare negli spostamenti a piedi e nell'attraversare le corsie aperte al traffico;
• qualunque operazione si debba fare su una carreggiata aperta al traffico, rapportare ogni azione all'elevata velocità di marcia dei veicoli in autostrada;
• fermare l'automezzo in posizione visibile per i veicoli sopraggiungenti o, in caso di incidente, sulla corsia già ingombra e davanti a quelli incidentati ed attenersi alle disposizioni della P.S. e degli addetti della Concessionaria, per mettere il
mezzo in sicurezza per sé e per gli altri;
• operare nel senso di xxxxxx e possibilmente senza volgere le spalle al traffico;
• prima di imboccare una carreggiata o una rampa contromano, chiedere autorizzazione alla P.S. o conferma al C.A.U. della sua chiusura ed attenersi alle loro disposizioni;
5.5.3. cosa non fare
• fermarsi sulla corsia di sinistra, per eseguire l'intervento nell'altra carreggiata, se l'autostrada non è chiusa o non si sia protetti da segnaletica, dalla P.S., o dagli addetti della Concessionaria;
• sostare a cavallo della corsia d'emergenza invadendo la corsia di xxxxxx;
• fermarsi su corsie non precluse al transito senza la protezione della P.S. o degli addetti della Concessionaria;
• percorrere contromano una rampa di svincolo o un tratto di carreggiata, senza che la manovra sia stata concordata con la P.S. o con gli addetti della Concessionaria;
• mettersi in mezzo alle corsie di transito per fare segnalazioni, o farle in modo improvviso e concitato, tale da indurre i guidatori dei veicoli sopraggiungenti ad effettuare manovre brusche e precipitose;
• fare manovre in presenza di traffico senza autorizzazione e protezione della P.S.;
• dare per scontato che chi sopraggiunge non possa non averci visti.
5.6. IL SOCCORSO SANITARIO
5.6.1. cos'è
Definiamo soccorso sanitario l'aiuto prestato all'utente o al personale operante in autostrada (sia di imprese che dipendente) colto da malore, rimasto ferito o contuso per qualsivoglia tipo di incidente (stradale, di lavoro, rapine, risse, ecc.). Di norma consiste nell'inoltro di una o più ambulanze, del medico o dell'eliambulanza.
5.6.2. a chi compete
Il soccorso sanitario in autostrada viene richiesto attraverso il C.A.U. all’Ente di competenza, che provvede ad inoltrare direttamente mezzi e personale necessario, attenendosi a procedure stabilite e ormai collaudate secondo criteri di priorità e di vicinanza.
5.6.3. i mezzi (ambulanze - eliambulanze)
I mezzi che si utilizzano sono naturalmente le ambulanze, alle quali da qualche anno si affianca sempre più di frequente l'eliambulanza.
5.6.4. cosa fare
Si richiamano qui le sempre valide norme di comportamento suggerite nel capitolo 9 ("Pronto Soccorso").
Riferendoci in particolare ad eventi sulla strada, per trasmettere con precisione al
C.A.U. e guadagnare tempo prezioso, si dovrà accertare:
• numero dei feriti e, nei limiti del possibile, loro condizioni;
• posizione esatta dell'incidente (autostrada, progressiva, carreggiata, svincolo, ecc.);
• eventuali difficoltà per il raggiungimento dei feriti;
• l'esistenza di impedimenti per l'atterraggio dell'eliambulanza;
• condizioni ambientali (se critiche o comunque rilevanti);
• se occorrono i VV.F. per:
• estrazione degli infortunati dai veicoli;
• presenza di fuoco o rischio d'incendio;
• recupero da corsi d'acqua;
• presenza di materie pericolose e/o inquinanti.
Se necessario, in attesa della P.S. o di personale addetto, segnalare al traffico l’incidente
da posizione protetta.
5.6.5. cosa non fare
• Spostare o estrarre i feriti dai veicoli incidentati quando per loro non sussiste pericolo immediato di vita.
• Manovre sulle carreggiate senza che vi siano la P.S. o gli addetti della Concessionaria a presegnalarle, o sostare in posizioni che creino comunque i presupposti di ulteriori incidenti.
• Fermarsi sulle corsie di marcia senza la protezione della P.S. o degli addetti della Concessionaria.
5.6.6. il medico di passaggio
Quando sul luogo di un incidente o di un infortunio si ferma - o viene fermato - un medico di passaggio, è evidente che questi dovrà essere la fonte di tutte le notizie riguardanti gli infortunati.
Per qualsiasi intervento sui feriti, ci si dovrà attenere quindi alle sue disposizioni.
5.6.7. chi può e quando sospendere l'intervento dei mezzi di soccorso
Essendo il medico l'unica figura qualificata per accertare lo stato reale dei feriti o per costatarne il decesso, nessuno che non sia medico dovrà sospendere l'intervento delle ambulanze.
5.7. I VIGILI DEL FUOCO
5.7.1. la chiamata
La chiamata dei Vigili del Fuoco in autostrada è opportuno che passi di norma dal C.A.U.
5.7.2. quando
Il loro intervento può essere richiesto per molteplici motivi. Diamo di seguito la descrizione di quelli più ricorrenti.
Per estrazione feriti E' forse la causa più frequente della chiamata dei VV.F. in autostrada. Quando non si riesce, con le attrezzature a disposizione, ad estrarre gli occupanti dai veicoli incidentati, si richiede il loro intervento.
Per incendio Incendi di qualunque genere: vegetazione e scarpate che bruciano, provocando pericolo per il fumo che riduce la visibilità; veicoli, o loro carico, che hanno preso fuoco; incendio di fabbricati e strutture, ecc.
Per presidio Vengono chiamati perché esiste un pericolo di incendio, di deflagrazione, di inquinamento. Quando sono coinvolti carichi a rischio (incidenti con veicoli a GPL o metano; avarie a mezzi pesanti carichi di sostanze pericolose che potrebbero reagire al caldo, alla pioggia, ecc.).
Per recuperi in acqua Veicoli o persone precipitati in corsi o specchi d'acqua. Recuperi che richiedono l'intervento di sommozzatori.
Per interventi di protezione civile Quando richiesti per incidenti o sversamenti che coinvolgono sostanze pericolose, rifiuti speciali, materiali tossici o radioattivi (cisterne con idrocarburi, prodotti chimici o infiammabili; merci come solventi, vernici, gas; sostanze nocive; materiali radioattivi).
5.7.3. come
E' opportuno soffermarsi sulle precisazioni, che vanno fornite ai VV.F., per evitare contrattempi, che potrebbero risultare fatali.
Prima di chiamarli è necessario aver accertato il motivo per cui sono richiesti, così da metterli in condizioni di intervenire con l'equipaggiamento più idoneo.
E' quindi molto importante fornire loro, secondo i casi e nei limiti del possibile, notizie su:
• numero dei mezzi coinvolti;
• posizione dei veicoli (ribaltato, in fondo a scarpata alta, ecc.);
• numero dei feriti da liberare;
• tipo di sostanza che brucia, o che rischia d'incendiarsi;
• sostanze trasportate;
• consigli sul percorso più veloce per trovarsi sulla carreggiata giusta, senza pericolose manovre, tenuto conto delle code e dei tratti senza corsia d'emergenza.
5.7.4. come rapportarsi al C.A.U.
Chi sull'autostrada dovesse riscontrare la necessità di un intervento dei VV.F., è bene che li richieda sempre attraverso il C.A.U., suggerendo ad esso le notizie e le precisazioni di cui più sopra abbiamo trattato.
5.7.5. come rapportarsi alla P.S. e ai funzionari dell'autostrada
E' noto che i Vigili del Fuoco sono l'Autorità competente in materia di Protezione Civile. Quando sono chiamati per interventi che riguardano la sicurezza (pericolo di incendi, di scoppi, di avvelenamenti, ecc.) anche in autostrada la loro autorità è al di sopra di quella della Polizia Stradale (naturalmente non in materia di viabilità).
Ciò comporta a volte l'insorgere di conflitti in ordine alla opportunità di talune decisioni inerenti il traffico.
Le decisioni dovrebbero essere prese di comune accordo, prospettando al Responsabile dei VV.F. gli inconvenienti ed i costi sociali ai quali si va incontro con l'adozione di eventuali provvedimenti, in modo che sia messo nelle condizione di ponderare tutti gli aspetti e di valutare con cognizione di causa fino a che punto e se si possano correre i rischi da lui paventati.
Allorquando sono richiesti in autostrada, anche i VV.F. devono rammentare che la sicurezza degli utenti in transito non è seconda a quella di coloro, che eventualmente sono stati chiamati a soccorrere.
Elenchiamo alcune informazioni specifiche da dare loro oltre alle norme generali di comportamento su:
5.7.6. cosa fare:
• metterli al corrente, specificando anche il tipo di prestazione richiesta;
• dirgli di attenersi alle disposizioni della P.S. e degli addetti della Concessionaria, per mettere il mezzo in sicurezza per sé e per gli altri;
• chiedergli di evitare il più possibile di creare turbativa al traffico;
• spiegargli che nell'eventualità che si rendesse necessario percorrere un tratto di strada contromano, debbono attendere l'autorizzazione della P.S. (anche tramite il
C.A.U.).
• dirgli di non fermarsi in una carreggiata, per estinguere un incendio nella carreggiata opposta (a meno che l'autostrada sia chiusa o si sia protetti da segnaletica, dalla P.S., o dagli addetti);
• dirgli di non sostare a cavallo della corsia d'emergenza, od impegnare inutilmente le corsie di transito;
• vietargli di procedere d'iniziativa a porre in opera deviazioni, senza la presenza della P.S. o degli addetti della Concessionaria, o quantomeno senza preventivo assenso del C.A.U.;
• chiedergli di non provocare inutilmente congestione del traffico, pericolosa per i possibili tamponamenti in coda;
• vietargli di fare manovre in presenza di traffico senza autorizzazione e protezione della P.S.
5.8. L'UNITÀ SANITARIA LOCALE (USL)
5.8.1. quando
L'USL viene chiamata in autostrada per svariati motivi, in quanto autorità competente per la salute dei cittadini e per i problemi legati alla tutela ecologica del territorio.
Il suo intervento in autostrada è richiesto in ordine:
• alla difesa della salute degli utenti e di chi abita nei pressi dell'autostrada, nel caso di incidenti che coinvolgono sostanze venefiche, irritanti, o prodotti chimici che possono liberare nubi e vapori tossici, ecc.;
• al verificarsi di incidenti in cui siano coinvolti autoveicoli per trasporto di animali, di merci deperibili, ecc.;
• alla difesa dell'ambiente, nel caso di sversamento di rifiuti speciali o materiali inquinanti, per le opportune analisi e per le direttive finalizzate al disinquinamento di acque e terreni.
Vale la pena ricordare che l'USL non interviene mai direttamente, né per rimuovere questi prodotti nocivi, né per bonificare. Il suo compito è di controllo e di direttiva, perché vengano rispettate tutte le misure previste dalle leggi e dai regolamenti nazionali, regionali o locali in materia di limitazione e contenimento dei rischi ed in ordine agli inquinamenti.
La normativa sugli animali, in particolare sui cani randagi, attribuisce un altro compito all'USL. Quando si tratta di prelevare un cane vagante in autostrada, ci si rivolge quindi all'USL, dalla quale dipendono i canili.
5.8.2. modalità degli interventi
Anche per il personale dell'USL, che viene ad operare in autostrada, valgono le raccomandazioni specificate nelle "Norme generali di comportamento" e nelle informazioni specifiche da dare loro (Vedi VV.F.)
Si raccomanda invece, nel caso di una chiamata per animali vaganti, di operare sempre con la presenza della P.S. e degli addetti della Concessionaria, in modo da farlo in sicurezza per sé e per gli altri.
5.8.3. come rapportarsi al C.A.U.
Per qualunque esigenza il personale dell'USL si può rivolgere al C.A.U., che - ventiquattro ore su ventiquattro - sarà in grado di far fronte alle richieste, o direttamente o attivando le posizioni aziendali interessate.
Quindi per chiamate di Polizia, ambulanze e Vigili del Fuoco, o per qualunque altra necessità di mezzi o personale, la richiesta deve passare attraverso il C.A.U., il quale, oltre a provvedere all'inoltro, sarà così costantemente al corrente di quanto avviene sulla strada e potrà adempiere anche alle altre incombenze, conseguenti all'evento (segnalazioni, informazioni all'utenza, preallarme al personale, predisposizione di eventuali deviazioni e chiusure, ecc.).
5.8.4. come rapportarsi alla P.S.
Va rammentato al personale della USL, che dovesse intervenire in autostrada, che l'autorità competente in materia di viabilità ed ordine pubblico è la Polizia della Strada e che ad essa dovrà fornire la massima collaborazione, soprattutto nell'espletamento di eventuali sue indagini.
5.9. LA PROTEZIONE CIVILE
5.9.1. quando
Rammentiamo che la Protezione Civile è di norma rappresentata dai VV.F. Si potrebbe dare il caso di intervento invece delle squadre dei volontari in essa inquadrati.
L'opera della Protezione Civile in autostrada è richiesta abbastanza di rado: l'evento, che ne determina la chiamata, è quindi eccezionale.
E' pur vero che è sempre più frequente il coinvolgimento di gruppi di volontariato della
P.C. anche in avvenimenti che, pur nella loro tragicità, rientrano per un'autostrada nella gestione dell'ordinario. Come talvolta hanno fatto le Prefetture, inviando, in funzione precauzionale presso alcune stazioni autostradali delle zone con maggior rischio nebbia, delle squadre pronte ad intervenire sugli incidenti. Così come i volontari radioamatori sono stati invitati a pattugliare alcune tratte autostradali.
Operazioni di assistenza all’utenza in occasione di incolonnamenti e/o blocchi della circolazione autostradale vengono svolte, su richiesta del C.A.U., dalla Croce Bianca di Bolzano sul tratto Brennero - S. Xxxxxxx e dai Vigili del Fuoco Volontari della Provincia di Trento sul tratto S. Xxxxxxx - Affi. Tali interventi consistono nella distribuzione di generi di prima necessità (d’estate acqua, latte, viveri; d’inverno coperte, bevande calde, ecc.) e nella informazione all’utenza.
La P.C. viene invece chiamata quando in un incidente sono coinvolte materie pericolose, venefiche o fortemente inquinanti, i cui effetti rischiano di interessare, oltre alle carreggiate autostradali, anche il territorio circostante con i suoi abitanti, o corsi d'acqua. O quando sono necessarie particolari attrezzature e/o competenze specifiche e assai singolari.
5.9.2. come
Comunque la P.C. intervenga, inviata dall'esterno o chiamata dall'interno, è opportuno che le modalità siano concordate preventivamente con la Concessionaria.
In questo modo è più facile che si operi a vantaggio degli utenti e non, al contrario, con un aumento dei rischi, facilmente intuibili quando i comportamenti sono difformi dal corretto modo di operare su un'autostrada aperta al traffico.
E' bene che in questi frangenti, per operare in sicurezza, i volontari della P.C. si attengano alle disposizioni dei Responsabili della Concessionaria, che sono, con la P.S., gli "esperti" del caso.
5.10. CARABINIERI - I VIGILI URBANI
5.10.1. quando
Di norma i CC non operano in autostrada, essendo notoriamente questa affidata alla P.S., né tantomeno le Vigilanze Urbane.
Essi comunque hanno a che fare con l’autostrada, più di quanto a prima vista potrebbe apparire. Infatti sono chiamati spesso in azioni coordinate con la P.S., sia all'esterno che alle stazioni autostradali.
Si vuole qui richiamare l'attenzione sui casi in cui i CC, o i VV.UU. possono collaborare, fornendo un aiuto prezioso anche nella gestione del traffico. Secondo le loro competenze (i CC talvolta sono l'unica "Forza Pubblica" del luogo), devono essere sempre chiamati direttamente dal C.A.U.:
• a dirigere il traffico all'esterno delle stazioni autostradali, per congestioni sulla viabilità ordinaria, soprattutto se si ripercuotono in autostrada con code pericolose (specie nella nebbia);
• per regolare il traffico sulla viabilità ordinaria alla stazione autostradale dov'è posta l'uscita obbligatoria, quando gli eventi richiedono la chiusura dell'autostrada;
• quando si attua una deviazione non programmata, anche se parziale, del traffico autostradale su percorsi alternativi, avvisando sia i CC che le VV.UU. di tutti i paesi interessati (se è programmato, dovrebbero già essere stati avvertiti).
Possono invece essere chiamati a collaborare:
• quando si devono chiudere degli svincoli, allorché la P.S. ed il personale dell'autostrada non è sufficiente per presidiare tutti gli accessi (soprattutto nel caso di autostrade di tipo aperto);
• quando si rende necessaria la loro presenza per garantire il rispetto delle chiusure degli svincoli, anche se presente personale dell'autostrada (forzatura dei blocchi, ecc.);
• a prevenzione e repressione dei comportamenti delittuosi attuati dall'esterno della autostrada.
5.11. IL COORDINAMENTO DEL SOCCORSO
5.11.1. a chi compete
In autostrada il coordinamento del soccorso compete alla Concessionaria tramite il C.A.U., in accordo ed in collaborazione con il C.O.A. Esso utilizza risorse interne all'Azienda, avvalendosi anche di Imprese collegate; oppure mobilita, secondo i casi, mezzi ed Istituzioni esterne, annesse ai servizi di pubblico soccorso.
In materia di viabilità, inviando la P.S. ed il personale interno a ciò adibito, provvede ad un coordinamento di primo intervento per porre in opera deviazioni o chiusure, o per il ripristino delle normali condizioni del traffico. Ne consegue che il C.A.U. debba essere tenuto al corrente di tutto quanto avviene sulla strada.
5.11.2. le priorità
L'inoltro (come la richiesta) dei mezzi di soccorso avviene secondo priorità, che già logica e buon senso suggeriscono.
Ci si deve occupare nell'ordine: dei feriti; delle segnalazioni e degli interventi sul traffico, per evitare ulteriori incidenti; del ripristino della viabilità; del recupero dei mezzi.
Quindi:
xxxxxx - xxxxxxxxx, eliambulanza
- vigili del fuoco
- polizia
interventi - assistenti al traffico
sul traffico - personale C.S.A.
- polizia
- informazioni all'utenza
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6. GLI INCIDENTI STRADALI
6.1. NOZIONI GENERALI SULL'INCIDENTE IN AUTOSTRADA
6.1.1. cosa significa; differenze con quelli sulla viabilità ordinaria
L'incidente che si verifica in autostrada presenta differenze con quelli che si possono verificare sulla viabilità ordinaria per più motivi:
• i mezzi si muovono generalmente a velocità più alta;
• gli utenti tendono a sottovalutare gli spazi di arresto;
• fino all'arrivo del personale specializzato (P.S. ed operatori concessionarie) nessun tipo di intervento di regolazione della circolazione è, di norma, possibile o
prevedibile,
• per gli utenti non vi sono alternative possibili di tracciato.
A fronte quindi della disponibilità di maggiori accorgimenti preventivi rispetto alle
situazioni ordinarie, è necessario prevedere una serie di procedure particolari quando l'incidente ha avuto luogo.
Ad esempio ogni intervento dovrà passare per il più vicino punto di accesso, e percorrere l'autostrada stessa per raggiungere il luogo dell'incidente.
Inoltre, proprio per prevenire la possibilità di incidentalità indotta, lo sgombero delle sedi ha una priorità molto alta rispetto ad altre attività.
Per questi ed altri motivi l'intervento in caso di incidente si presenta come estremamente delicato.
6.2. RUOLO ED INCOMBENZE DEGLI OPERATORI IN CASO DI INCIDENTE
Le presenti considerazioni riguardano i provvedimenti che gli operatori dovranno adottare in base alla posizione in autostrada degli incidenti.
I fatti per i quali l’operatore è chiamato ad intervenire, specie se riguardanti la sicurezza, possono richiedere provvedimenti diversi a seconda della gravità e della posizione dell’incidente.
E’ impossibile una classificazione ed un’elencazione completa di tutti gli eventi, in base alla loro gravità, pertanto è più opportuno seguire dei criteri di carattere del tutto generale, che servono da guida nel comportamento di tutti (operatori e non).
I provvedimenti da attuare devono rispettare sempre le seguenti regole, nell'ambito di quanto già illustrato al capitolo 4:
a) Sicurezza per chi opera e per gli utenti: la prima preoccupazione deve essere di evitare che qualunque fatto possa diventare fonte di pericolo sia per gli operatori sia per gli utenti.
b) Assicurare la viabilità una volta garantita la sicurezza, ridurre al minimo possibile ogni disagio per gli utenti, cercando di eliminare al più presto le interruzioni di qualunque tipo.
I provvedimenti da prendere dipendono dalla natura, dalla gravità e dalla posizione
dell’interruzione.
I fatti che riguardano la sicurezza del traffico possono suddividersi in diversi gruppi in funzione delle conseguenze sul traffico e della posizione del sinistro.
6.2.1. alcune tipologie di incidenti
Nel seguito vengono descritte le situazioni che maggiormente si verificano.
Attività comune a tutti i casi descritti è la richiesta dell’intervento degli enti istituzionalmente preposti al soccorso in funzione delle necessità. Inoltre l’operatore deve tenere aggiornato il C.A.U. sull’evolversi della situazione al fine di permettergli di attuare le procedure previste.
a) Incidente con uscita di strada dell’autoveicolo senza conseguenze per la circolazione dato che tutte le operazioni si svolgono fuori strada: l’operatore fornisce al C.A.U. le necessarie informazioni, in base alle quali si richiede l’intervento degli organismi interessati (118, VV.F., P.S.), e segue l’intervento anche in funzione di evitare rallentamenti creati da curiosi.
b) Incidente sulla corsia di emergenza: evento che crea lieve pericolo, rallentamento od intralcio alla circolazione; si attiva la deviazione prevista per la chiusura della corsia di emergenza e si forniscono al C.A.U. le necessarie informazioni in base alle quali si richiede l’intervento degli organismi interessati dando tutta l’assistenza del caso.
c) Incidente sulla corsia di marcia: si attiva la deviazione prevista per la chiusura della corsia di marcia e si agisce come al punto precedente.
d) Incidente sulla corsia di sorpasso: si attiva la deviazione prevista e si agisce come al punto precedente.
e) Incidente sulla corsia di sorpasso di entrambe le carreggiate: dovranno essere utilizzati contemporaneamente diversi operatori agenti in sintonia; si dovrà predisporre la chiusura della corsia di sorpasso di entrambe le carreggiate, agendo come nei due punti precedenti.
f) Incidente che comporta la totale chiusura di non breve durata di un’intera carreggiata impone il ripristino della viabilità con la predisposizione di una deviazione di carreggiata:
• si dovrà attivare la segnaletica per la deviazione di carreggiata nel tratto interessato ed eventualmente la segnaletica di uscita obbligatoria alla stazione autostradale precedente più idonea;
• si dovrà avvisare il C.A.U. affinché attivi tutte le procedure previste;
• in accordo e in presenza della Polizia della Strada é opportuno che le zone di deviazione siano presidiate per impedire manovre scorrette.
g) Incidente che comporta la totale chiusura di non breve durata di un intera carreggiata e parte di quella opposta:
• si dovrà attivare la segnaletica per il blocco del traffico nel tratto interessato ed eventualmente la segnaletica di uscita obbligatoria alla stazione autostradale precedente più idonea;
• si dovrà avvisare il C.A.U. affinché attivi tutte le procedure previste;
• in accordo e in presenza della Polizia della Strada si faranno eventualmente defluire i veicoli imbottigliati, facendo fare conversione ad U ed immettendoli
nella carreggiata opposta o facendo loro percorrere in senso inverso la carreggiata chiusa al traffico. In questo caso i veicoli usciranno dalla stazione autostradale percorrendo la pista di entrata; é opportuno che le zone di deviazione siano presidiate per impedire manovre scorrette.
h) Incidenti sulle rampe degli svincoli: se l’interruzione interessa mezza larghezza della corsia si deve delimitare la zona con l’apposita segnaletica e si deve far rallentare la velocità dei veicoli in transito; se l’interruzione di uno svincolo di uscita è tale da non permettere il transito di alcun veicolo si deve deviare il traffico allo svincolo successivo; se ad essere completamente ostruito è lo svincolo di entrata si deve interdire l’ingresso in autostrada dei veicoli per la direzione interessata dal blocco.
i) Incidenti in aree di sosta, pertinenze autostradali: valgono gli interventi precedentemente descritti.
j) Incidenti su ponti e/o viadotti: oltre a quanto descritto si dovrà accertare che nessun veicolo o persona siano precipitati. Per incidenti sotto ponti, viadotti si deve, inoltre, accertare che non vi siano pericoli per gli utenti sovrapassanti; si dovrà accertare che non vi siano danni alle strutture portanti che possano pregiudicare la stabilità del manufatto. La verifica va eseguita anche in caso di incendio soprattutto in presenza di strutture in acciaio.
k) Incidente interessante una galleria, oltre alle prescrizioni precedentemente descritte è necessario far rispettare l’obbligo di spegnere i motori durante il periodo di sosta forzata.
6.2.2. prevedere per prevenire
L'esperienza ha insegnato che, specie in presenza di nebbia, è molto più rovinoso e miete più vittime l'incidente che si verifica in coda, che non il primo sinistro, magari banale, che talora rischia di diventare la causa scatenante di vere e proprie sciagure.
Non di rado poi, sulla carreggiata opposta, la curiosità - ed in alcune circostanze l'inesperta ansia di soccorrere - porta gli utenti ad agire in modo inconsulto, provocando così altri incidenti.
La prevenzione quindi deve essere finalizzata, in prima istanza e prioritariamente, ad impedire che succedano altri incidenti in coda o nella direzione contraria. Per cui occorrerà essere molto tempestivi nell'attivare le risorse umane e/o tecnologiche, che ogni Società si è data, per la segnalazione delle code.
In seconda istanza l'attenzione sarà volta ad attenuare od a limitare al massimo gli ingorghi, le code ed il blocco della circolazione. Le conseguenze negative di queste congestioni del traffico, specialmente attorno alle grandi città, hanno raggiunto costi sociali così elevati, che non possono lasciare indifferente alcun operatore della viabilità.
6.2.2.1. accorgimenti negli incidenti a catena
Nell'evenienza di sinistri plurimi o a catena, è molto importante riuscire a dare l'esatta cognizione dello stato dei fatti al C.A.U., chiamato a coordinare gli interventi di soccorso.
Occorrerà quindi, risalendo la catena o percorrendo la carreggiata opposta, segnalare con puntualità ogni incidente che si incontra, precisandone ubicazione, entità, gravità dei feriti e mezzi necessari. Potranno così essere inviati i soccorsi in funzione delle priorità, ovviando al dannoso inconveniente di conoscere troppo tardi altri fatti più gravi, capitati a valle. Cosa che potrebbe facilmente succedere, se il personale si concentrasse tutto sui primi incidenti in coda.
Nella rimozione dei mezzi si inizierà naturalmente da valle. Quando la carreggiata fosse chiusa, per sveltire le operazioni, può essere conveniente operare agendo contemporaneamente sui due fronti: a valle, nel senso di marcia; a monte, con le debite cautele, contromano.
In questi casi il tutto dovrà sempre essere concordato con la P.S. anche tramite il
C.A.U. Nessuno, per la sua e l'altrui sicurezza, deve sentirsi autorizzato dall'emergenza a manovre contro il codice della strada.
6.2.2.2. la prevenzione praticamente
Il primo effetto di un incidente sulla circolazione è la diminuzione della velocità di scorrimento. Tale rallentamento, più o meno rilevante, può giungere al blocco vero e proprio del traffico: dipende dalla tipologia dell'intralcio, prodotto dal sinistro, dall'ora in cui avviene e dalla quantità dei veicoli.
Ci si dovrà quindi attendere formazione di coda, tanto più lunga, quanto maggiore è il volume del traffico. Né, con un minimo di conoscenza delle tratte di propria competenza, dovrebbe essere difficile prevedere i tempi e la misura del suo allungarsi od esaurirsi.
Anche in funzione delle condizioni atmosferiche e della strada (pioggia, neve, nebbia, ecc.), ci si attiverà di conseguenza. Così come, sempre in funzione delle predette condizioni, si dovrà essere solleciti a far rimuovere veicoli in panne, cantieri od ostacoli sulla carreggiata.
6.2.2.3. dove posizionare le uscite obbligatorie
Vengono messe in atto quando il blocco della carreggiata prevede tempi troppo lunghi per il ripristino della viabilità; quando si verificano eventi, anche esterni, tali da richiederla (materie pericolose, manufatti pericolanti, ecc.); quando indispensabile per consentire i soccorsi o per la sicurezza di chi vi sta operando.
Gli accorgimenti, che in questi casi occorre aver presenti, sono principalmente:
• effettuare l'uscita obbligatoria su arterie esterne di soddisfacente capacità;
• evitare chiusure troppo distanti, per non penalizzare inutilmente chi non deve transitare nella zona del blocco;
• non attuare chiusure senza inibire gli accessi posti tra le stesse ed il blocco a valle;
• tenere presente che l'autostrada è un buon serbatoio, dove il traffico può essere più facilmente controllato, specie se la viabilità esterna fosse paralizzata;
• avvertire i Carabinieri, i VV.UU. dei Comuni e/o gli Enti gestori delle vie, sulle quali si dirotta il traffico;
• accertare che la strada, sulla quale si devia il traffico, non abbia impedimenti (lavori, limitazioni, interruzioni, ecc.);
• essere solleciti nell'avvisare i mass media e nel segnalare, ove possibile, con i cartelli a messaggio variabile.
6.2.2.4. evitare le code
Già più sopra si è detto quanto siano dannose le code, per il rischio del tamponamento alla sua estremità. E' quindi ovvio che occorre porre in atto ogni accorgimento utile ad evitarle.
Così come è utile rimuovere al più presto i mezzi incidentati, perché non diventino causa di code e di distrazioni pericolose.
Una particolare attenzione è richiesta dalla presenza dei cantieri. Già le norme di sicurezza ci dicono che vanno rimossi in caso di avverse condizioni atmosferiche e di visibilità, ma sarebbe opportuno farlo anche quando provocano code che raggiungono punti dove vengono nascoste da dossi o curve, ovvero dove la visibilità, a differenza della zona di cantiere, fosse scarsa. Se proprio non fosse possibile l'espianto, diverrà indispensabile presidiare e segnalare con mezzi adeguati la coda stessa.
L'informazione agli utenti dell'esistenza di una coda è principalmente un motivo di sicurezza. Infatti non vengono avvertiti soltanto perché, se la vogliono evitare, cambino strada, ma soprattutto perché si preparino all'ostacolo dei veicoli fermi o quasi. Più cresce il numero di utenti avvisati, più diminuisce il rischio del tamponamento sulla coda.
Ecco perché, se la coda non si può evitare, diventa necessario informarne l'utenza con tutti i mezzi che si hanno a disposizione: radio, messaggi variabili, P.S. o personale appositamente istruito per presegnalarla.
6.2.3. indicazioni generali di comportamento
L’operatore che interviene in incidenti od in altre emergenze deve improntare il proprio comportamento al rispetto delle norme di sicurezza descritte nel capitolo 4. Certamente non sarà possibile agire come nelle situazioni programmate ma il conservare la padronanza di sé permette di osservare quelle norme di sicurezza che garantiscono un agire efficace ed efficiente per la propria e l’altrui sicurezza.
Obiettivo primario dell’operatore nelle situazioni di emergenza è evitare il verificarsi di eventi ancor più gravi. Egli dovrà quindi adoperarsi per segnalare ai veicoli sopraggiungenti la propria presenza e la zona interessata dall’evento che al più presto deve essere sgombrata o almeno delimitata con l’apposita segnaletica.
A fronte di sinistri l’operatore svolge un insieme di attività comuni alle diverse tipologie di eventi ed altre che variano. Le attività comuni si possono riassumere nelle seguenti:
1. posizionare il mezzo di servizio con le luci di segnalazione accese (bliz, alogeni) in corsia di emergenza a monte dell’evento o comunque in posizione tale da presegnalare il pericolo;
2. comunicare al C.A.U. gli enti soccorso da allertare, ed inoltre:
• le coordinate del sinistro (km, carreggiata)
• effetti sulla circolazione (nessuno, rallentato, bloccato. )
• la presenza o meno di feriti e la loro presumibile gravità
• utenti incastrati
• incendi o pericoli di incendio
• corsie ostruite
• numero, tipo (pesanti, leggeri) posizione dei veicoli coinvolti (in strada, rovesciati. )
• perdita del carico
• presenza di sostanze pericolose
• condizioni ambientali (se critiche o comunque rilevanti)
(Sono informazioni che permettono ai centri di controllo di avere una situazione chiara dell’evento e quindi predisporre interventi più efficaci ed efficienti.)
3. delimitare la zona interessata dall’evento
4. adoperarsi per il ripristino della transitabilità.
Un comportamento a favore della sicurezza da adottare da parte degli operatori è quello di posizionare i mezzi di servizio a protezione della zona in cui essi si trovano ad operare soprattutto con traffico non o poco rallentato (si vedano le norme comportamentali descritte al punto 4.2.2 punto b).
Al verificarsi di eventi particolari l’operatore, come già detto, svolge altre attività. In particolare in presenza:
di feriti,
• ne constata le condizioni,
• lascia il ferito dove si trova,
• estrae la chiave di accensione dal veicolo incidentato,
• se è possibile stacca la batteria,
• xxxxxxxxx il ferito sul suo stato e sull’arrivo dei mezzi di soccorso,
• non dà da bere,
• rende più agevole la respirazione (es. slacciare la cravatta),
• non fa affollare attorno al ferito,
• non fuma e fa spegnere le sigarette,
• i feriti vanno estratti dal veicolo solo in caso di pericolo di incendio, di affondamento o di caduta nel vuoto. Allo scopo indossare possibilmente un paio
di guanti tipo usa e getta,
di morti,
• non sposta nulla ed attende le disposizioni della autorità competente,
di incendio,
• fa allontanare le persone dal mezzo in fiamme e se le condizioni lo permettono ed ha le conoscenze necessarie interviene con l’estintore. In ogni caso delimita la zona interessata,
di sostanze pericolose,
• applica le precauzioni previste nel paragrafo 6.3 “Le sostanze pericolose”,
di sversamenti,
• se in possesso di attrezzatura o materiale idonei e trattasi di liquido non pericoloso per la propria salute, cerca di contenere l’espansione dello stesso costruendo ad esempio un piccolo argine e/o utilizzando opportuni assorbenti,
di perdita di carico,
• comunica al C.A.U. quali mezzi sono necessari per un rapido recupero del materiale (pale, autocarri) e mette in atto le disposizioni previste nel capitolo 4.
6.3. LE SOSTANZE PERICOLOSE
6.3.1. criteri generali di classificazione per il trasporto
Materiali pericolosi sono quelli appartenenti alle classi indicate negli allegati dell'ACCORDO EUROPEO (A.D.R.) relativo al trasporto internazionale su strada di merci pericolose. Tali sostanze, la cui identificazione avverrà nei modi più oltre descritti, possono costituire fonti di pericolo.
La natura del pericolo e le eventuali conseguenze variano sensibilmente da una materia all'altra, anche nell'ambito della stessa categoria. Le fonti di pericolo sono state pertanto inquadrate nelle seguenti proprietà:
Reattività. E' la proprietà di combinarsi chimicamente con altre sostanze. La reazione ha generalmente un effetto termico apprezzabile e può dar luogo allo sviluppo di prodotti a loro volta nocivi.
Infiammabilità. E' la reattività con l'ossigeno dell'aria o con altre sostanze ossidanti con sviluppo di fiamma, intenso calore e fumi nocivi. L'estensione del fuoco è generalmente crescente passando da materie solide a liquidi e da queste a gassose. Nella maggior parte dei casi l'incendio non si sviluppa se non innescato mediante fiamma o scintilla, tuttavia il contatto con parti calde del veicolo può talvolta costituire causa sufficiente di innesco. Per alcune materie definite "autoinfiammabili" l'incendio si può sviluppare alla semplice esposizione all'aria.
Esplosività. E' la proprietà di reagire, generalmente con l'ossigeno dell'aria o con altre sostanze ossidanti, con estrema rapidità determinando la propagazione di violente onde di pressione e la proiezione di materia in tutte le direzioni. E' tipica di determinate materie perciò definite "esplosive". I vapori di talune materie infiammabili formano inoltre con l'aria miscele che, in un determinato intervallo di composizione, acquistano caratteristiche di esplosività. Il contatto con fiamme o scintille, l'urto ed il riscaldamento rapido costituiscono inneschi di esplosione.
Corrosività. E' la proprietà di talune materie solide, liquide e gassose di deteriorare per reazione chimica la superficie delle strutture metalliche, dei manufatti, dei tessuti cutanei con cui vengono a contatto, determinandone la progressiva distruzione.
Solvenza. E' la proprietà di talune materie liquide di deteriorare disciogliendone le strutture e i manufatti con cui vengono a contatto.
Tossicità. E' la proprietà di causare lesioni fisiche o disturbi fisiologici all'organismo umano. Gli effetti tossici si possono verificare in conseguenza dell'inalazione della materia pericolosa allo stato vapore, gassoso o anche di polvere fine, della sua ingestione o del contatto cutaneo. E' da osservare che mentre l'ingestione rappresenta un evento del tutto accidentale nel corso delle operazioni qui considerate, l'inalazione ed il contatto cutaneo sono invece assai più probabili e debbono essere prevenuti attraverso l'uso degli appositi mezzi protettivi.
Volatilità. E' la tendenza delle materie solide e soprattutto liquide a passare allo stato gassoso. La volatilità rappresenta una fonte indiretta di pericolo in quanto esalta tutte le precedenti, favorendo la diffusione della materia nell'ambiente. Le materie comprese nella presente raccolta sono state definite "fortemente volatili", "volatili" e "poco volatili" a seconda che il loro punto di ebollizione sia inferiore a 50° C o superiore a 200° C.
In caso di sversamento di sostanze pericolose si devono tener presente le seguenti necessità:
A. l'identificazione della sostanza oggetto dello sversamento;
B. la tutela dell'incolumità degli utenti autostradali, siano essi coinvolti o meno nel sinistro;
C. la tutela dell'incolumità del personale addetto al primo intervento e al ripristino delle normali condizioni di viabilità;
D. la salvaguardia delle opere e delle attrezzature autostradali;
E. la salvaguardia dell'ambiente circostante.
6.3.2. come riconoscerle
Individuare la sostanza oggetto dello sversamento è la prima incombenza del personale che interviene su una "emergenza". Ciò è possibile in tre diversi modi:
• leggere i numeri del pannello colore arancio che ogni mezzo trasportante materie pericolose ha sul retro;
• chiedere, se possibile, al conducente del veicolo;
• reperire la "SCHEDA TRASPORTO" del materiale con le istruzioni di sicurezza e le direttive di emergenza.
La "SCHEDA TRASPORTO" non è sempre accessibile se si tratta di sinistro e, peraltro, avvicinarsi all'autocarro senza sapere cosa trasporta può comportare gravi rischi.
Rimane pertanto il pannello arancione come più sicuro sistema di individuazione della sostanza.
Questo porta due serie di numeri: una in alto composta da due o tre cifre che evidenzia la pericolosità della materia trasportata ed una inferiore composta da quattro cifre che individua la sostanza trasportata.
Esistono pubblicazioni con tabelle di riferimento da cui possono essere rilevate le fasi di rischio, consigli di sicurezza, equipaggiamento operatore, elenco estinguenti.
6.3.3. come individuare tipo e grado di pericolosità
vedi punto 3.7 a pag. 14.
6.3.4. le conseguenze per il traffico
In linea generale possiamo precisare che al verificarsi di tali eventi dovranno essere prese immediate misure nei confronti del traffico e quindi provvedere il più rapidamente possibile alla rimozione del carico dalla sede stradale.
La semplice regolazione del traffico interessato al sinistro, allo scopo di impedire la possibilità di manovre imprudenti da parte dei veicoli sopraggiungenti o l'arresto di curiosi, è sufficiente quando il pericolo sia legato esclusivamente al contatto diretto con la materia pericolosa.
L'interruzione del traffico sulla sola carreggiata interessata è da attuare quando le caratteristiche della materia pericolosa siano tali da localizzare le fonti di pericolo nel solo punto del sinistro.
L'interruzione del traffico su entrambe le carreggiate si richiede quando la possibilità di diffusione della materia pericolosa o la natura del pericolo ne allarghino sensibilmente l'area.
L'evacuazione delle gallerie è generalmente necessaria qualora il sinistro si verifichi al loro interno, giacché la ristrettezza dell'ambiente accresce l'entità del pericolo e rende più problematiche le operazioni di intervento e di soccorso.
L'evacuazione dei ponti e dei viadotti appare invece necessaria soltanto nel caso di pericolo di esplosioni o incendi di grosse proporzioni che possano compromettere la stabilità dell'opera.
6.3.5. le conseguenze per chi interviene
Ai fini della tutela dell'incolumità del personale di intervento esiste una gran varietà di mezzi protettivi espressamente studiati in relazione alle diverse fonti di pericolo.
Il personale date le dovute informazioni al C.A.U. si atterrà alle disposizioni impartite dall'autorità competente.
6.4. NOZIONI MINIME SULL’INFORTUNISTICA STRADALE
6.4.1. concetto tecnico-giuridico dell’incidente stradale
Per incidente stradale si deve intendere un qualsiasi fatto accidentale, che si verifica sulla strada e che sia causa di danno a persone o cose, provocato da collisioni tra più veicoli o tra un veicolo ed un ostacolo fisso o mobile, ovvero dovuto a guasti ad organi meccanici del veicolo, allo sbandamento o ribaltamento.
In senso tecnico l'incidente stradale assume una propria denominazione in funzione della traiettoria dei veicoli e del punto di collisione:
• incidente con urto tra parte anteriore di un veicolo e fiancata dell'altro, conseguente a due traiettorie perpendicolari (tipico da incrocio);
• tamponamento (o investimento) quando, avanzando nella stessa direzione, due veicoli collidono l'uno con la parte anteriore contro la posteriore dell'altro (tipico delle grandi strade a scorrimento veloce);
• scontro quando due veicoli, provenienti da due opposte direzioni di xxxxxx, collidono con le parti frontali.
6.4.2. elementi della infortunistica
Il fenomeno circolazione si impernia su tre fattori essenziali, che non possono essere ignorati sia dal punto di vista tecnico che generico, perché determinano quell'aspetto particolare della materia, che si definisce "fatto tecnico" della circolazione.
Questi elementi sono:
• l'uomo,
• il mezzo,
• l'ambiente.
Essi rappresentano un aspetto unitario, anche quando si scende all'esame dei comportamenti ed in particolare quando, per loro conseguenza, si determina un incidente ed occorre cercarne le cause.
Dal momento che l'operatore interverrà sugli incidenti stradali, dovrà tenere conto (anche se non sarà interessato al rilievo tecnico e fotoplanimetrico, in quanto competenza della Polizia), del fattore uomo con le sue doti fisiche, psichiche e la sua manchevolezza naturale ed emotiva.
Così l'indagine della responsabilità di un incidente stradale è legata tanto ad una accurata analisi dell'elemento oggettivo (il mezzo e la strada), quanto dell'elemento soggettivo (l'uomo).
tempo psico-tecnico
Potrà tornare utile avere qualche minima nozione sul tempo psico-tecnico. Nessuno può conoscere a priori le reazioni di un individuo in circostanze eccezionali: nell'indagine psicologica di un conducente, sussiste un ampio margine di incertezza sulle sue prevedibili reazioni ad un pericolo improvviso.
Spesso si è costretti ad effettuare manovre d'emergenza per evitare un ostacolo inaspettato. Questo è un allenamento al pericolo, che dà a ciascuno il metro delle proprie capacità reattive di fronte ad insorgenze improvvise ed alla conseguente emozione, che esse suscitano sul nostro sistema nervoso e sulla nostra sfera psichica.
Un operatore autostradale, ancor più di un utente ben preparato, deve sempre avere un elevato grado di percezione del pericolo, intuendolo al primo insorgere attraverso l'osservazione del comportamento degli altri.
E' quindi evidente quanto la lunghezza del tempo psicotecnico sia variabile da individuo a individuo, essendo conseguente, oltre che dalle doti psicofisiche, anche dal grado di attenzione prestato al momento in cui si riceve la sensazione dello stimolo, dal grado di emotività, che esso suscita, e di rappresentazione preventiva che l'individuo stesso può aver avuto.
La fase psichica e fisica si suddivide nei seguenti periodi:
A. percezione pericolo: tanto più breve, quanto più elevata l'attenzione al momento;
B. reazioni intuitive: si manifestano in atti automatici o riflessi di fronte al pericolo;
C. reazioni coscienti: che insorgono cioè nella sfera volitiva, dall'eccitazione sensoria allo stimolo, si passa quindi all'azione cosciente sui propri muscoli;
D. reazioni muscolari: conseguenza del comando psichico.
6.5. I DANNI AL PATRIMONIO AUTOSTRADALE
6.5.1. il rilievo
Quando un incidente provoca danni al patrimonio autostradale, ancorché non vi siano feriti, deve essere rilevato dalla P.S.
Al personale dell'autostrada compete comunque il rilievo del danno (anche se questo figurerà nel rapporto della Stradale), quantomeno per trasmetterlo alle posizioni aziendali competenti al ripristino ed al suo ricupero economico.
L'elenco deve essere preciso ed è opportuno confrontarlo con quello della P.S., se ancora presente per i rilievi, al fine di evitare discordanze o dimenticanze, che successivamente si trasformerebbero in contestazioni o ritardi nei rimborsi da parte delle assicurazioni, che notoriamente privilegiano quanto figura nei verbali della Polizia, perché documenti ufficiali.
6.5.2. la casistica
Un buon operatore autostradale però non si deve limitare ad un'elencazione dei danni, quasi fosse un'asettica trascrizione notarile.
Dovrà invece saperli osservare con occhio critico: un'attenta analisi può essere utile alla ricostruzione dell'accaduto, a mettere meglio a fuoco la dinamica dell'incidente.
Ma, per un'attenta osservazione, altri possono essere gli aspetti, che si dovrebbero tenere presenti. Uno, ad esempio, è verificare che la struttura autostradale danneggiata, magari messa in opera per la sicurezza dell'utente, non si sia invece rivelata causa di più gravi conseguenze. Un altro è il controllo, che andrebbe eseguito su ogni incidente, che l'evento non comporti una qualche responsabilità dell'Azienda.
Da ultimo un'osservazione, magari lapalissiana, ma che vale comunque la pena di ricordare, se non altro per quelli che si apprestano alle prime esperienze sugli incidenti: l'attenzione alla casistica. Che, senza voler nulla togliere alle elaborazioni statistiche più approfondite, deve almeno saper focalizzare i punti, dove sulla strada avvengono più di frequente gli incidenti: ciò non certamente per mera esercitazione, ma perché, con un minimo di attenzione, da questa analisi potrebbero scaturire constatazioni su difetti strutturali, che - una volta eliminati - renderebbero la strada più sicura con conseguente diminuzione degli incidenti.
Quest'ultima attenzione critica dovrebbe essere costume mentale di tutti coloro che sono chiamati al rilievo dei danni da incidente. Per un vero servizio alla sicurezza del traffico, è fondamentale. Ma è anche di molto gratificante per chi, con la sua analisi critica ed il conseguente intervento correttivo alla struttura, avrà la soddisfazione di aver evitato incidenti (e salvato vite umane) con il suo impegno professionale.
Per quanto riguarda la sicurezza personale, va da sé che i rilievi e le fotografie sulla strada devono essere eseguiti possibilmente quando ancora è presente la P.S., cioè quando ancora sono in atto le limitazioni e le segnalazioni ad evento in corso. Le analisi e quanto può essere fatto a tavolino, non si indugi a farlo sulla strada: prima ci si toglie, meglio è.
Si richiamano comunque anche qui le norme di sicurezza ed in particolare quanto esposto sotto l'argomento "come procedere in sicurezza".
6.5.3. come procedere in sicurezza
Molta importanza riveste la sicurezza personale di chi partecipa al rilievo, planimetrico o fotografico, dell'incidente. Solo in casi abbastanza rari si eseguono a carreggiata chiusa, per cui è indispensabile prestare sempre moltissima attenzione al traffico sopraggiungente.
Di solito si verificano due opposte situazioni. L'una in presenza di traffico rallentato, con code provocate dalla limitazione delle corsie o, molto più spesso di quanto si creda, dalla curiosità dei conducenti i veicoli in transito. L'altra invece vede un traffico scarso, ma pericolosamente veloce.
Nel primo caso il rischio di essere investiti, mentre si eseguono rilievi, osservazioni e fotografie, è più limitato: l'attenzione deve essere posta sulla disattenzione degli utenti distratti dalla curiosità.
Nel secondo caso i pericoli sono di gran lunga assai più elevati. E' necessario, anzi indispensabile ancor più che nella situazione precedente, segnalare a monte la zona dell'incidente (e quindi dei rilievi) con la segnaletica richiesta dalle norme di sicurezza. Quand'anche però questa fosse la più corretta e visibile, non ci si deve mai sentire sicuri: la troppa confidenza farebbe perdere la necessaria concentrazione sulla prevenzione. Qualunque azione si intraprenda, bisogna saper prevedere il sempre possibile imprevisto.
Questo stare all'erta con tutti i sensi, deve raggiungere il suo culmine quando si verificasse la concomitanza di più fattori negativi: traffico velocissimo, di notte, con pioggia o con nebbia.
7. TURBATIVE PARTICOLARI
Vi sono eventi abbastanza usuali che l’operatore autostradale si troverà ad affrontare. Essi richiedono sempre comportamenti caratterizzati dal rispetto delle norme di sicurezza precedentemente viste ed altre attività particolari.
a) ostacoli ed animali in carreggiata
Si attua quando previsto nel capitolo 4.
b) atti vandalici
Si segnalano al C.A.U. tutti gli atti di danneggiamento al patrimonio autostradale ed, in particolare per gli atti che possono pregiudicare la propria e l’altrui sicurezza si attiva il competente comando P.S. o CC cercando di fornire il maggior numero di informazioni utili per l’identificazione degli autori del gesto. Nel caso di manomissione di segnaletica o della recinzione si provvede, inoltre, alla rapida sostituzione di quando danneggiato o asportato.
c) veicoli
Nei casi descritti dal presente paragrafo l’operatore oltre ad attenersi a quanto previsto dalle norme generali di comportamento (capitolo 4) deve attuare procedure attinenti alle singole situazioni.
c.1 veicoli non autorizzati al transito (es. biciclette, motocicli)
• segnalare le coordinate dell’evento al C.A.U.
• segnalare la presenza del mezzo non autorizzato fermandosi in corsia di emergenza e attivando gli apparati di segnalazione luminosa
• impedire nel limite del possibile il proseguire del mezzo
• invitare l’utente ad uscire, caricando se possibile il veicolo non autorizzato sul mezzo di servizio o richiedendo l’intervento del soccorso autostradale,
accompagnandolo se necessario alla prima stazione autostradale
• in caso di rifiuto sollecitare l’intervento della P.S.
• se il veicolo si rimette in marcia l’operatore a debita distanza lo scorterà per segnalarne la presenza ai veicoli sopraggiungenti, in attesa dell’arrivo della P.S.
c.2 veicoli fermi in corsia di emergenza
• posiziona il mezzo di servizio in corsia di emergenza, dietro il veicolo fermo con gli apparati di segnalazione in funzione
• invita gli occupanti del mezzo, se presenti, a raggiungere con il mezzo la più vicina piazzola di emergenza, area di sosta o altro spazio idoneo a fornire maggiore sicurezza rispetto a quella garantita dalla corsia di emergenza
• se non è possibile richiede con il consenso dell’utente l’intervento dei mezzi di soccorso idonei e provvede a segnalare il veicolo in sosta con la segnaletica prevista dalle norme. In caso di sosta prolungata oltre i tempi previsti dal Codice
della Strada si richiede l’intervento della P.S.
c.3 veicoli fermi corsia di marcia o sorpasso od in altro luogo di transito
attua quanto previsto nel paragrafo norme di comportamento ed in ogni caso si attiva per il sollecito sgombero della carreggiata invitando gli utenti a spostare i loro mezzi o richiedendo l’intervento dei mezzi di soccorso.
d) incendi o principi di incendi
In particolare nel periodo estivo sono frequenti gli incidenti nelle scarpate e nello spartitraffico. L’operatore come già detto in ogni sua attività deve attuare comportamenti rispettosi delle norme di sicurezza.
Particolare attenzione deve essere prestata al fumo che può ridurre la visibilità in entrambe le carreggiate.
d.1 Incendio o principio di incendio nello spartitraffico
• posiziona il mezzo di servizio in corsia di emergenza, prima dell’incendio con gli apparati di segnalazione in funzione
• accerta la gravità dell’incendio e gli eventuali riflessi sulla viabilità informando il C.A.U.
• Se l’incendio è di notevoli dimensioni:
- sollecita l’intervento dei vigili del fuoco
- predispone la chiusura della corsia di sorpasso ed eventualmente della corsia della marcia
- aggiorna frequentemente il C.A.U. dell’evolversi della situazione
• Se si tratta di un principio di incendio:
- Interviene direttamente predisponendo una segnaletica di sicurezza e
adoperandosi per lo spegnimento utilizzando i mezzi in dotazione.
d.2 Incendio o principio di incendio lungo le pertinenze autostradali o zone limitrofe
• posiziona il mezzo di servizio in corsia di emergenza, prima dell’incendio con gli apparati di segnalazione in funzione
• accerta la gravità dell’incendio e gli eventuali riflessi sulla viabilità informando il Centro di Assistenza Utenza.
• Se l’incendio è di notevoli dimensioni:
- sollecita l’intervento dei vigili del fuoco
- predispone la chiusura di corsie per l’intervento dei VV.F.
- aggiorna frequentemente il Centro di Assistenza Utenza dell’evolversi della situazione
• Se si tratta di un principio di incendio:
- Interviene direttamente predisponendo una segnaletica di sicurezza e
adoperandosi per lo spegnimento utilizzando i mezzi in dotazione.
8. CANTIERI E SERVIZI
8.1. LA POSA DELLA SEGNALETICA DI CANTIERE
8.1.1. premessa
In tutti i casi di lavoro sulla sede autostradale e sue pertinenze è imposta l’osservanza del:
1. Codice della Strada, del suo Regolamento di esecuzione ed attuazione, delle Circolari del Ministero dei LL.PP. e, in generale di tutte le disposizioni emanate in materia dagli Organi competenti.
2. A cura dell’AISCAT è stato redatto un fascicolo illustrante la Circolare n. 2900 del 20/11/1984 del Ministero dei LL.PP. sulla segnaletica relativa a lavori in autostrada e sue pertinenze, comportanti l’occupazione delle corsie di traffico.
3. Le Società Concessionarie dispongono inoltre anche di specifiche “Norme” interne che hanno lo scopo di integrare le succitate disposizioni, disciplinando gli apprestamenti e le cautele indispensabili, ai fini della sicurezza e del regolare svolgimento della circolazione per l’esecuzione dei lavori in autostrada in presenza di traffico, nonché in qualsiasi altra circostanza per la quale si preveda di dover apportare variazioni temporanee al normale regime della circolazione autostradale.
4. La segnaletica ha lo scopo di segnalare agli utenti in transito le situazioni che contemplino la presenza di persone e mezzi di lavoro sulla carreggiata e pertinenze autostradali.
8.1.2. disposizioni generali
Il personale operativo preposto alla posa in opera e successiva rimozione dei cartelli segnaletici deve rispettare scrupolosamente le previste disposizioni e norme operative relative all’apposizione dei dispositivi segnaletici temporanei.
Nessuna attività di lavoro programmata può essere svolta in caso di nebbia e di precipitazioni nevose o di condizioni di visibilità tali da non dare sufficienti garanzie di sicurezza.
Qualora tali condizioni negative sopravvengano successivamente all’inizio dei lavori, questi dovranno essere immediatamente sospesi, con conseguente rimozione del cantiere e della segnaletica.
Il divieto sopraindicato non si applica ai lavori di emergenza necessari per eliminare situazioni di più grave pericolo per la circolazione, nonché a quei lavori per i quali sia tecnicamente impossibile il temporaneo ripristino delle normali condizioni di transitabilità.
8.1.3. la posa della segnaletica temporanea
a) Il segnalamento di emergenza per situazioni contingenti od impreviste (quali incidenti, interruzioni, ecc.) di breve durata, può essere effettuato mediante l’apposizione di cartelli segnaletici inferiori per numero e dimensioni rispetto agli schemi previsti.
b) Segnali necessari per la parzializzazione del traffico relativi ad un cantiere devono essere posti in opera secondo gli schemi previsti nella citata Circolare del Ministero dei LL.PP. n. 2900/84, relativamente alle seguenti tipologie:
• chiusura parziale corsia di emergenza;
• chiusura parziale rampe di svincolo o di raccordo;
• riduzione di carreggiata (corsie);
• scambio carreggiata.
8.1.4. norme comportamentali
Individuata la posizione di partenza ove iniziare la posa dei cartelli, il conducente del furgone, attiverà i dispositivi di sicurezza in dotazione all’automezzo (cartello “Lavori in corso”, se in dotazione) girofari e lampeggiatori di emergenza, quindi marciando lentamente, prima di ogni fermata presterà attenzione al traffico sopraggiungente, osservando lo specchietto retrovisore.
Durante le operazioni di posa in opera, che iniziano dal cartello più lontano dalla testata del cantiere, gli addetti devono prelevare dall’automezzo un solo cartello per volta, ciascuno.
L’attraversamento della carreggiata deve essere effettuato:
• da un solo addetto per volta;
• perpendicolarmente alla carreggiata e con lo sguardo costantemente rivolto verso la corrente del traffico;
• in condizioni di massima visibilità;
• solo dopo essersi accertati che nessun veicolo sia in arrivo o che il primo in arrivo sia sufficientemente lontano da garantire l’attraversamento stesso.
Le deviazioni dovranno essere controllate periodicamente.
8.1.5. testate delle deviazioni
Lo sbarramento obliquo delle deviazioni, costituito da cartelli di obbligo di direzione e con i paletti verticali a strisce bianco/rosso, di norma, deve essere posizionato in corrispondenza di tratti di strada rettilinei e comunque in punti ove ne sia consentito l’agevole avvistamento a distanza da parte degli utenti; tale posizionamento garantisce anche maggiore sicurezza degli operatori all’interno del cantiere.
8.1.6. rimozione della segnaletica
La rimozione dei cartelli segnaletici di deviazione avverrà con ordine inverso rispetto alle operazioni di posa in opera.
8.2. CANTIERI DI LAVORO CON PERSONALE DELLA SOCIETÀ
8.2.1. canalizzazione del traffico
Per l’esecuzione di tutte le attività operative da effettuarsi in presenza del traffico, (ispezioni opere d’arte, manutenzione sicurvia, pulizie corpo autostradale, ricambio lampade nelle gallerie, ecc.), è obbligatorio procedere preventivamente alla parzializzazione del traffico secondo gli schemi segnaletici emanati dal Ministero dei LL.PP. con la Circolare n. 2900/84 o di altri schemi segnaletici comunque approvati da tale Ministero.
L’esecuzione di lavori interessanti le rampe di svincolo o di raccordo a doppio senso di circolazione potrà avvenire previa parzializzazione del traffico con l’adozione delle prescrizioni di cui all’art. 42 del regolamento di esecuzione del Nuovo Codice della Strada.
8.2.2. organizzazione delle squadre
Il numero di uomini necessari per la realizzazione dei cantieri in autostrada (a 2 corsie con corsia di emergenza) non può essere inferiore a due unità.
8.2.3. indumenti e mezzi personali
Tutti gli operatori addetti alla realizzazione dei cantieri sulla sede autostradale, devono obbligatoriamente indossare indumenti di lavoro ad alta visibilità e utilizzare i dispositivi di protezione individuale forniti dalla Società.
Particolare attenzione deve essere rivolta al buono stato degli indumenti ad alta visibilità che servono a garantire la visibilità degli addetti agli utenti in transito.
8.3. CANTIERI DI LAVORO CON PERSONALE DI DITTE ESTERNE
8.3.1. disposizioni generali
E’ fatto obbligo alle imprese incaricate di eseguire lavori in autostrada in presenza di traffico, di prendere contatto prima di dare corso all’inizio dei lavori, con i preposti uffici della Società al fine di ricevere le prescrizioni e le autorizzazioni necessarie.
8.3.2. posa in opera della segnaletica temporanea
Nessun lavoro può essere iniziato sull’autostrada prima che l’impresa già in possesso dell’autorizzazione all’esecuzione dei lavori in presenza di traffico, emessa dalla Direzione Tecnica, non abbia informato anche il Centro di servizio per la Sicurezza Autostradale di competenza a collocare tutta la segnaletica prescritta, provvedendo inoltre a:
a) controllare costantemente la posizione degli appostamenti segnaletici (cartelli, cavalletti, coni, ecc.) ripristinando l’esatta collocazione ogni qual volta gli stessi vengano spostati od abbattuti dal traffico, da eventi atmosferici o per ogni altra causa;
b) mantenere puliti segnali anche in occasione di precipitazioni nevose, in modo da consentire sempre la chiara percezione dei messaggi;
c) mantenere accesi e perfettamente visibili - nelle ore notturne e comunque, in condizioni di scarsa visibilità - i dispositivi luminosi previsti provvedendo, ove necessario, anche alla loro eventuale alimentazione e/o sostituzione;
d) provvedere alla copertura dei segnali esistenti che risultino eventualmente in contrasto con la segnaletica provvisoria disposta in occasione dei lavori stessi. Tali coperture, al termine dei lavori, devono essere completamente rimosse a cura dell’Impresa.
Il personale addetto alla sorveglianza dovrà essere dotato di idoneo strumento per le eventuali necessità di comunicazione con il C.A.U.
Il servizio di sorveglianza di cui sopra dovrà essere assicurato in via continuativa per l’intero periodo di mantenimento in opera della segnaletica di cantiere, compresi quindi anche i periodi di sospensione diurna e notturna dell’attività lavorativa.
L’Impresa sarà responsabile dell’operato del personale di sorveglianza.
8.3.3. operai e mezzi di lavoro
a) Tutto il personale delle Imprese e tutti coloro che operano in prossimità della delimitazione di un cantiere o che comunque sono esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro attività lavorativa, devono essere visibili sia di giorno che di notte e dovranno, pertanto, indossare gli indumenti di lavoro e quelli ad alta visibilità prescritti dal Codice della Strada, dal suo Regolamento di esecuzione e dalle disposizioni legislative integrative. Le Imprese sono tenute a curare il trasporto degli operai da o verso il luogo di lavoro mediante l’impiego di mezzi di trasporto collettivi, al fine di evitarne la circolazione alla spicciolata lungo l’autostrada. Per ciascuna squadra o gruppo di lavoro, le Imprese dovranno assicurare la presenza costante di un Assistente o Caposquadra.
b) Gli automezzi adibiti alla posa o alla rimozione della segnaletica dovranno essere attrezzati con:
• dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante - girofaro; tale dispositivo potrà essere composto da una o più sorgenti luminose;
• segnale temporaneo “Passaggio obbligatorio per veicoli operativi” applicato sul lato posteriore del veicolo.
E’ vietato il trasferimento diretto lungo l’autostrada di macchine operatrici (compressori stradali, escavatori, ecc.) o qualsiasi altro veicolo o mezzo di lavoro la cui ridottissima velocità di traslazione possa costituire pericolo per gli utenti.
Il suddetto macchinario potrà essere trasferito lungo l’autostrada solo se caricato su idonei rimorchi, carrelli o pianali, salvo idonea autorizzazione.
Nessun veicolo, strumento o materiale appartenente o in uso all’Impresa dovrà essere abbandonato sulla carreggiata durante le sospensioni del lavoro.
Qualora, per esigenze di lavoro, si rendesse necessario mantenere la chiusura totale o parziale della carreggiata anche durante le sospensioni, sia diurne che notturne, dell’attività lavorativa, tutti i mezzi di lavoro e i materiali dovranno essere raggruppati od allineati tutti sul lato del cantiere, il più lontano possibile dagli sbarramenti obliqui di deviazione e non in curva.
8.4. I SERVIZI DI VIABILITÀ INVERNALE
8.4.1. premessa
Neve, ghiaccio e nebbia costituiscono, anche per l’Autostrada, i principali fattori di turbativa per il traffico e la circolazione nei mesi invernali.
Il costante miglioramento della viabilità ed il continuo sviluppo della circolazione impongono sempre più all’Ente autostradale di assicurare idonee condizioni di sicurezza e transitabilità anche durante il periodo invernale.
Le operazioni di manutenzione invernale delle strade consistono essenzialmente negli interventi di prevenzione della formazione del ghiaccio o nell'eliminarne la presenza dopo le nevicate, utilizzando in modo appropriato gli appositi fondenti chimici (cloruri) e sgombrando dalla neve la sede stradale con l’uso continuo delle lame sgombraneve.
Il buon esito degli interventi è determinato, oltre che dall'efficienza delle attrezzature, soprattutto da una corretta organizzazione del servizio e della struttura operativa, opportunamente coordinata e da una buona informazione del personale.
Si dovranno istruire gli autisti degli automezzi a noleggio, per le incombenze di competenza; agli autisti dipendenti o delle Imprese, conducenti i mezzi spargisale, si dovranno indicare anche, di volta in volta, le quantità e le modalità di spargimento dei fondenti chimici.
Le imprese sono tenute a mantenere in perfetta efficienza gli automezzi, le attrezzature e i dispositivi supplementari di segnalazione visiva a luce lampeggiante - giro faro, luci d’ingombro, bandierine e la pulizia del segnale di passaggio obbligatorio (fig. II 398 C.d.S.) posteriore qualora coperto dalla neve.
Tenuto conto di quanto sopra, viene fornita una sommaria descrizione delle principali operazioni necessarie per lo svolgimento del servizio in oggetto.
8.4.2. modalità operative
Il servizio di viabilità invernale, in via generale si compone delle seguenti attività:
- informazioni sugli eventi meteo e condizioni della strada;
- interventi di prevenzione ghiaccio;
- sgombero neve;
- interventi manutentivi antighiaccio;
- Raccolta dati meteorologici
La conoscenza delle più attendibili previsioni dello stato del tempo e degli eventi atmosferici che si possono verificare lungo il tracciato autostradale costituisce elemento essenziale ai responsabili del servizio per la programmazione delle misure operative che si potranno adottare.
Queste informazioni possono provenire da:
- uffici meteo di zona (aeronautica, ecc.)
- stazioni o rilevatori meteo dislocati lungo l'autostrada
- Polizia Stradale in servizio di pattugliamento
- personale dipendente operante in autostrada, ecc.
- Prevenzione ghiaccio (trattamento preventivo)
Lo scopo di questo intervento è quello di non farsi sorprendere da un improvviso cambiamento delle condizioni atmosferiche, tali da causare possibili formazioni di "verglass" o da improvvise precipitazioni nevose.
Allo scopo il personale dipendente e/o delle Imprese appaltatrici dovrà intervenire tempestivamente per spargere sul piano viabile i fondenti chimici (cloruri), nelle quantità e modalità prestabilite, utilizzando le speciali attrezzature.
- Sgombero neve
Lo sgombero della neve accumulatasi sul piano viabile viene effettuato da "treni" di lame, di proprietà della Società e date in uso alle Imprese di manutenzione preposte allo specifico servizio.
Tale servizio deve essere svolto con la massima accuratezza, tenuto conto che trattasi di attrezzature speciali operanti in presenza di traffico; inoltre dovrà essere prestata la massima attenzione a non fare precipitare blocchi di neve su sottostanti strade, case ed altre attività in genere.
Le operazioni di sgombero neve dovranno essere coordinate con le operazioni di spargimento dei fondenti (cloruri) al fine di ottimizzare i risultati degli interventi agli effetti della sicurezza del traffico e degli operatori.
- Trattamento manutentivo
Dopo aver effettuato lo sgombero della neve, generalmente rimane sulla pavimentazione un lieve strato di neve compatta o di ghiaccio.
Per lo scioglimento dell'eventuale strato di ghiaccio giacente sulla strada, ovvero con strada bagnata a temperature inferiori a 0° è necessario provvedere a cospargere il piano viabilile con materiali fondenti (cloruri) nelle quantità previste secondo schemi e tabelle disponibili presso i Centri di servizio per la Sicurezza Autostradale.
- Le operazioni nebbia
Diversamente dalle possibili turbative conseguenti a precipitazioni nevose e dalla formazione di ghiaccio sulla sede stradale, più complesso è invece il problema della nebbia, contro il quale in pratica ben poco si può fare in via preventiva, non potendo andare oltre la generica segnalazione del fenomeno stesso, quando presente.
Il fenomeno, come anzidetto, di difficile soluzione, comporta notevoli problemi di sicurezza oltre che per il traffico anche per gli operatori che operano in autostrada, preposti alle operazioni di soccorso, viabilità e di pronto intervento i quali dovranno adottare gli opportuni dispositivi per rendersi visibili dall’utente ed adeguare il proprio comportamento negli interventi a tali condizioni ambientali.
Lungo il tracciato autostradale tra le stazioni di Nogarole Rocca e Pegognaga, su entrambe le carreggiate, sono posizionati impianti sperimentali di segnaletica per nebbia con tecnologia a Laser ed a Led installati nello spartitraffico centrale allo scopo di creare una guida luminosa all’utente.
9. PRONTO SOCCORSO
9.1. COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO O INCIDENTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
E’ importante:
1. Non perdere la calma
2. Chiedere subito aiuto
3. Attivare i primi soccorsi
4. Avvertire i responsabili
9.1.1. provvedimenti immediati: richiami normativi
In questo paragrafo è riportato il Decreto Ministeriale 12 marzo 1959, nella parte che indica le norme di Pronto Soccorso negli ambienti di lavoro.
DECRETO MINISTERIALE 12 MARZO 1959 - ALLEGATO A
Istruzioni sul modo di usare i presidi medico-chirurgici e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico.
Medicazione ferite
1. Lavarsi bene le mani con acqua e sapone prima di toccare qualunque ferita o il materiale di medicazione; in caso di mancanza d’acqua, pulirsi le mani con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool.
2. Lavare la ferita con acqua pura e sapone, servendosi della garza per allontanare il terriccio, la povere, le schegge, ecc.; in mancanza d’acqua, lavare la pelle intorno alla ferita con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool.
3. Lasciare uscire dalla ferita alcune gocce di sangue ed asciugare con garza sterile.
4. Trattare la ferita con acqua ossigenata oppure con il liquido di Carrel-Xxxxx servendosi della garza.
5. Asciugare la ferita con garza e applicarvi un poco di tintura di iodio ovvero di polvere antibiotico-sulfamidica; coprire con garza; appoggiare sopra la garza uno strato di cotone idrofilo; fasciare con una benda di garza, da fermare alla fine con uno spillo o con un pezzetto di cerotto, nel caso di piccola ferita, fissare la medicazione con striscioline di cerotto.
Emorragie
6. Se dalla ferita esce molto sangue, chiedere l’intervento del medico e, in attesa, comprimere la ferita con garza e cotone idrofilo. Se la perdita di sangue non si arresta e la ferita si trova in un arto, in attesa che l’infortunato riceva le cure del medico, applicare il laccio emostatico, secondo i casi, a monte della ferita, o a valle di essa, o in ambedue le sedi, fino a conseguire l’arresto dell’emorragia. Quando la sede della ferita non consenta l’uso del laccio emostatico, e in ogni caso di emorragia grave, praticare una o più iniezioni intramuscolari del preparato emostatico.
Lesioni agli occhi
7. Nel caso delle lesioni agli occhi lavare la lesione soltanto con acqua, coprirla con garza sterile e cotone idrofilo, fissare la medicazione con una benda ovvero con striscioline di cerotto.
Animali
8. In caso di punture di insetti e morsi di animali ritenuti velenosi, spremere la ferita e applicarvi sopra un po' di ammoniaca, salvo che non si tratti di lesioni interessanti gli occhi. Se la persona è stata morsa da un rettile, o se versa in stato di malessere, richiedere subito l’intervento del medico.
Ustioni
9. In caso di scottature, se queste sono provocate da calore e si presentano con arrossamento della pelle oppure con qualche flittena (bolla), applicare con delicatezza sulla bolla un po’ del preparato antiustione, coprire con garza sterile e fissare la medicazione con una benda ovvero con striscioline di cerotto. Quando le ustioni siano provocate da sostanze chimiche (acidi e alcali), prima di applicare il preparato, lavare prolungatamente con acqua. Se si tratta, invece, di ustioni estese e profonde, limitarsi a coprirle con garza sterile e richiedere le cure del medico, in attesa del quale, se le condizioni del soggetto appaiono gravi, si potrà sostenerle con iniezioni di canfora e di caffeina. Provvedere al trasporto sollecito del paziente in luogo di cura.
Fratture e lussazioni
00.Xx caso di frattura, di lussazione, di distorsione od anche di grave contusione, chiedere l’intervento del medico e, in attesa, adagiare l’infortunato in modo da far riposare bene la parte offesa, ed evitare movimenti bruschi. Qualora sia assolutamente necessario il trasporto dell’infortunato, immobilizzare la parte lesa mediante bendaggio convenientemente imbottito con cotone idrofilo. In caso di frattura o di sospetta frattura di un arto, immobilizzare questo con stecche di forma e grandezza adatte, convenientemente imbottite con cotone idrofilo e mantenute aderenti con fasciatura. Se la sede della frattura presenta anche ferite, con o senza sporgenza di frammenti ossei, disinfettare la lesione con liquido Carrel-Xxxxx o con acqua ossigenata, coprirla con garza sterile e immobilizzare la parte così come si trova, senza toccare o spostare i frammenti. Trasportare quindi con ogni cautela il ferito al posto di cura. In tutte le ferite provocate da chiodi, schegge, spine ecc., specialmente ai piedi, ed in quelle che mostrino i tessuti lacerati o imbrattati da terriccio, massimamente se inquinato da letame, come pure nelle ustioni estese e nelle fratture esposte che si presentino nelle suddette condizioni, è prudente, qualora non sia possibile consultare un medico in giornata, praticare una iniezione di siero antitetanico. In tal caso occorre però, attenersi rigorosamente alle indicazioni contenute nella nota b) in calce alle presenti istruzioni.
Malore improvviso
00.Xx caso di malore improvviso, chiedere l’intervento del medico, e, in attesa, liberare il colpito da ogni impedimento (cravatta, colletto, cintura, ecc.) e portarlo con cautela in un luogo aerato.
Asfissia
00.Xx caso di asfissia da cause meccaniche o tossiche (soffocamento da corpi estranei, da strangolamento, da seppellimento, da gas, ecc.) o da folgorazione da corrente elettrica, ove non sia possibile ottenere l’intervento immediato del medico in un vicino luogo di cura, portare detto infortunato in luogo aerato, e praticargli immediatamente ed a lungo la respirazione artificiale, insieme anche ad iniezioni di canfora, di caffeina e di lobelina.
Insolazione
00.Xx caso di insolazione, chiedere l’intervento del medico e, in attesa, portare l’infortunato in luogo fresco e ventilato dopo averlo liberato da ogni impedimento (cravatta, colletto, cintura, ecc.); tenere la testa sollevata se il viso è fortemente arrossato, e allo stesso livello del tronco se il viso è, invece, pallido; raffreddargli il corpo con impacchi freddi sul viso, sulla testa e sul petto; non somministrare bevande alcoliche; praticare la respirazione artificiale se il respiro è assente o irregolare.
Assideramento
00.Xx caso di assideramento, chiedere l’intervento del medico e, in attesa, trasportare il colpito in luogo riparato dal freddo, ma non riscaldato, svestirlo, tagliando o scucendo gli abiti onde evitare di piegare le membra eventualmente irrigidite; frizionare le parti assiderate con panni bagnati d’acqua fredda finché non abbiano ripreso aspetto e consistenza normali; quando il soggetto comincia a riprendersi, porlo al caldo e somministrargli bevande calde ed eccitanti (caffè, tè, ecc.).
NOTA A
Il materiale di medicazione deve sempre essere adoperato in modo da toccarlo il meno possibile con le dita. Servirsi delle pinze per prendere ed usare la garza nel lavaggio e nella disinfezione delle ferite. Servirsi delle forbici per tagliare bende, cerotto, ecc. Prima dell’uso, disinfettare i suddetti strumenti mediante ebollizione o, almeno in caso di urgenza, ripassandoli accuratamente con un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto di alcool. Disinfettare sempre, prima dell’uso delle siringhe sterilizzate.
NOTA B
L’uso delle fialette per iniezioni, contenute nella cassetta, è riservato al medico, ovvero può essere fatto soltanto dietro sua indicazione e sotto la sua responsabilità, salvo in casi di assoluta irreperibilità del sanitario. Per quanto riguarda in particolare l’iniezione antitetanica, è da avvertire, tuttavia, che essa può essere praticata soltanto quando si sia certi che il paziente non abbia ricevuto altra volta anche in epoca remota iniezioni di siero. Qualora tale precedente non possa essere escluso con assoluta certezza, l’uso del siero antitetanico va riservato esclusivamente al medico in quanto, in tali casi, l’iniezione di detto siero deve essere praticata secondo una particolare tecnica, di esclusiva competenza del medico. E’ ugualmente riservato al giudizio del medico determinare i casi nei quali sia indicato l’uso del vaccino antitetanico in luogo del siero, nonché i casi nei quali convenga associare i due farmaci.
9.2. ALCUNE TECNICHE DI INTERVENTO
9.2.1. morso di vipera
Pericolo - Diffusione del veleno dal punto della morsicatura
Intervento immediato - Se la ferita è su un arto, legare strettamente l’arto a monte della ferita. Mantenere il paziente immobile e tranquillizzarlo, in attesa dei soccorsi. L’arto non dovrà essere sollevato.
In mancanza di laccio emostatico, si fanno due legature con qualsiasi mezzo e poi se ne stringe una opportunamente con un bastoncello, che si fissa nell’altra. Rilasciare per qualche istante (e non troppo) la pressione ogni 4 minuti.
9.2.2. emorragia
Pericolo - Dissanguamento e choc.
Intervento immediato - Le emorragie degli arti si attenuano tenendoli sollevati il più possibile rispetto alla posizione del cuore. Il primo soccorritore, osservando la ferita, cercherà il più efficace punto di compressione per ridurre l’emorragia.
Ricerca del punto di compressione più opportuno per limitare l’emorragia (presso le articolazioni, spingendo contro le ossa).
Il secondo soccorritore preparerà ed eseguirà fasciatura compressiva sul punto individuato.
Compressione diretta sulle ferite - si può effettuare con le mani o, se è possibile, con una stretta fasciatura sotto la quale si dispone uno spesso tampone.
Nelle emorragie alla testa e al tronco, il miglior intervento, se non vi è fuoriuscita di visceri, è la compressione diretta sulla ferita.
Compressione diretta manuale.
Nelle sospette emorragie interne alla cavità addominale distendere il paziente supino, impedirgli sforzi e movimenti, porre un cuscino o simile spessore sotto le ginocchia per rilassare i muscoli addominali.
Posizione di sicurezza per traumi addominali.
Nelle sospette emorragie interne toraciche tenere il paziente in posizione semiseduta per agevolare la respirazione.
9.2.3. choc
Sintomi - In seguito ad emorragia, il polso diventa sempre più debole e frequente, il colorito terreo, la pelle è fredda, il paziente, pur conservando la coscienza, è scosso da brividi.
Intervento antichoc - Porre il ferito supino: sollevargli le gambe ad angolo retto; dopo un po' appoggiare le gambe su un oggetto dell’altezza di una sedia. Evitare il raffreddamento del paziente, stendendo una coperta o una giacca sotto le spalle, facendola passare sotto il paziente dai piedi verso le spalle.
Posizione antichoc.
Come mettere la coperta
9.2.4. perdita di coscienza per sospetta commozione cerebrale
Se il respiro è presente, porre il ferito in posizione di sicurezza.
Accertamento del respiro - Il modo più semplice consiste nell’appoggiare una mano sull’ultima costola e l’altra sullo stomaco: in questo modo si avvertono i movimenti respiratori.
controllo della presenza della funzione respiratoria.
Posizione di sicurezza - Partendo dalla posizione supina, occorre sollevare lateralmente il tronco all’altezza del bacino e sospingervi sotto il braccio del paziente;
Infilare la mano del paziente sotto il gluteo.
piegare la gamba dallo stesso lato in modo che il piede sia vicino alla natica;
afferrare la spalla e l’anca opposta e far ruotare presso di sé il ferito;
portarsi sull’altro lato e tirare indietro il braccio presso il suolo;
sistemare la testa all’indietro e voltare il viso verso terra; porre la mano prossimale del paziente sotto la guancia.
La posizione di sicurezza è stata raggiunta, col risultato di sistemare il ferito in posizione stabile, e con la bocca nel punto più basso, evitando, anche spostando la testa all’indietro, possibilità di soffocamento per retrazione della lingua o vomito.
Posizione di sicurezza.
9.2.5. rianimazione
Arresto del respiro.
La possibilità di sopravvivere cessa dopo 4 minuti dall’arresto del respiro.
Se accertate con la semplice tecnica descritta al punto precedente, l’arresto del respiro, l’unica possibilità di sopravvivenza è il ripristino della funzione respiratoria con la respirazione artificiale. Se avete paura di sbagliare, tenete a mente soprattutto i due punti seguenti:
1. qualsiasi tecnica che porti alla compressione e decompressione ritmica dei polmoni apporta ossigeno, sia pure in quantità insufficienti, e può riattivare la respirazione;
2. di tutte le tecniche che non utilizzano mezzi meccanici, la più efficace è la respirazione bocca/bocca o bocca/naso.
9.2.5.1. respirazione artificiale Xxxxxxxxx
• L’infortunato è supino.
• Primo movimento - afferrare le braccia all’altezza del gomito e portarle estese dietro la testa.
• Secondo movimento - riportare le braccia in avanti, e schiacciare i gomiti contro il torace.
• Frequenza: circa 16 movimenti completi al minuto.
• Controindicazioni: ferite importanti alle braccia.
9.2.5.2. respirazione artificiale Xxxxxxxx
• L’infortunato è bocconi.
• Porsi a cavalcioni del ferito, con le ginocchia appena dietro alla vita del paziente e le mani sulle costole più basse.
• Primo movimento: appoggiare sulle mani tutto il peso del corpo.
• Secondo movimento: cessare la pressione, rilassandosi ma senza abbandonare la posizione delle mani.
• Frequenza: 16 movimenti al minuto.
9.2.5.3. respirazione bocca/bocca o bocca/naso
• Sistemare il paziente supino con uno spessore sotto le spalle in modo da poter decisamente reclinargli la testa all’indietro.
• Aprirgli la bocca e chiudergli il naso (o viceversa per bocca/naso).
• Inspirare profondamente e soffiare nella bocca (naso) tenendo una mano sul torace per controllare che si sollevi.
• Allontanarsi per inspirare nuovamente, mentre l’aria defluisce dai polmoni del paziente.
• Frequenza:. inizialmente, quando si può; stabilizzarsi dopo poche insufflazioni su un intervallo di 4-5 secondi per ciclo completo. Per vincere
l’eventuale ripugnanza all’operazione, appoggiare sul viso dell’infortunato una garza o un fazzoletto.
9.2.5.4. arresto cardiaco
Se si verifica arresto cardiaco è necessario praticare sollecitamente il massaggio cardiaco esterno. Porsi a cavalcioni o di fianco al paziente supino e assestare un forte pugno sull’estremità dello sterno del paziente (dove le costole più basse si congiungono); tastare il polso; se i battiti non riprendono, occorre sovrapporre le mani aperte nello stesso punto dello sterno, e premere fortemente (la depressione deve essere almeno 2 cm) e ritmicamente (contare normalmente 401, 402, 403 ecc. ).
Controllo del polso.
Il massaggio cardiaco è generalmente associato alla respirazione artificiale. Se si opera da soli, occorre praticare 2 insufflazioni ogni 15 compressioni cardiache; se si è in due, 1 insufflazione ogni 5 compressioni.
Associazione di massaggio cardiaco e respirazione artificiale.
9.2.6. lesioni alla colonna vertebrale
Se si sospettano lesioni alla colonna vertebrale, occorre evitare per quanto possibile i movimenti del paziente, e limitarsi a proteggerlo da altri danni in attesa del soccorso da parte di esperti. In ogni caso, qualunque spostamento avverrà per trazione o non per spinta.
9.2.7. una tecnica di sopravvivenza: come liberarsi dalla corrente elettrica
E’ noto che la mano che stringe un conduttore sotto tensione può chiudersi spasmodicamente e rendere impossibile lasciare la presa.
E’ altrettanto noto che la possibilità di sopravvivenza diminuisce con il tempo di esposizione ad una corrente elettrica. In queste occasioni, è possibile liberarsi utilizzando questa tecnica: sollevare decisamente le punte dei piedi in modo da restare in equilibrio sui tacchi delle scarpe; contemporaneamente, liberare la mano con uno strattone. Lo scopo della manovra è di aumentare la resistenza al passaggio dell’elettricità e conseguentemente diminuire la tensione muscolare della mano.
9.3. TAVOLE RIASSUNTIVE SUL PRONTO SOCCORSO
CAUSA CONSEGUENZE COSA FARE
asfissia soffocamento; scarica elettrica
difficoltà’ di respirazione respirazione artificiale - tempestiva, efficace e per un
periodo di tempo sufficientemente prolungato; difficoltà cardiache massaggio al cuore - tempestivo, efficace e per un periodo di
tempo sufficientemente prolungato;
ferite superficiale emorragia, infezione lavare la ferita, versare acqua ossigenata e bendare; profonda emorragia, infezione medicazione compressiva;
penetrante emorragia, infezione legare a monte della ferita e trasportare al pronto soccorso;
lesioni contusioni dolore, tumefazione violacea impacchi freddi, parte a riposo;
strappi, storte, lussazioni
dolore, limitazione dei movimenti articolari o immobilizzo del colpito
lievi frizioni, immobilizzo della articolazione; trasporto al pronto soccorso;
fratture dolore, impotenza funzionale e deformazione fasciatura, immobilizzo e trasporto al pronto soccorso;
lesioni da caldo pallore e congestione al volto, eccitazione nervosa
slacciare gli indumenti, ventilare moderatamente;
colpo di calore mal di testa, difficoltà respiratorie se possibile somministrare acqua, bicarbonato e sale; ove
occorra praticare la respirazione artificiale in attesa del medico;
colpo di sole mal di testa, allucinazioni, difficoltà respiratorie praticare impacchi freddi, bendare, mettere il corpo supino in
attesa del medico;
lesioni da freddo assideramento torpore, perdita di sensibilità portare in luogo asciutto e riparato dal vento, slacciare gli
indumenti eventualmente toglierli se umidi, frizionare il corpo mantenendolo sveglio poi farlo camminare, somministrare bevande calde, caffè e tè molto zuccherate. NIENTE ALCOLICI;
congelamento la zona (naso, orecchie, guance, mani e piedi)
pallida o bluastra, vescicole
frizionare la parte colpita fino a riattivare la circolazione, attenzione a non ledere le vescicole in attesa del medico;
ustioni termiche; 1° grado pelle arrossata, un po’ gonfia, lucida e dolente pulire, ricoprire con pomata e garza, coprire con un panno
CAUSA CONSEGUENZE COSA FARE
termiche; 2° grado pelle arrossata e vesciche contenenti liquido
sieroso
pulito, eventualmente fasciare e trasportare l’infortunato al pronto soccorso;
togliere qualsiasi costrizione, coprire con panno pulito, tenere caldo l’infortunato e trasportarlo d’urgenza al pronto
soccorso; termiche, 3° grado distruzione più o meno profonda dei tessuti
chimiche lavare a lungo con acqua, coprire ed attendere il medico;
da catrame o miscele isolanti
NON TENTARE DI TOGLIERE IL MATERIALE, coprire e
trasportare al pronto soccorso;
da corrente elettrica EVENTUALMENTE DISTACCARE L’INFORTUNATO DALL’ELEMENTO DI CONTATTO IN TENSIONE E, SE OCCORRE, PRATICARE IMMEDIATAMENTE LA RIANIMAZIONE, non
applicare pomate, coprire le ustioni, se possibile somministrare 300 grammi di acqua, bicarbonato e sale, trasferire d’urgenza al pronto soccorso;
avvelenamento da morsicature
di vipera sensazione di puntura improvvisa, attorno ai due puntini un arrossamento ed un edema duro; sete intensa, vomito, diarrea, crampi muscolari, pallore
bloccare la circolazione a monte, incidere i due fori d’ingresso e premere con forza, iniettare il siero e trasportare al pronto soccorso;
di animali rabbici o sospetti
xxxxxx xxxxxx-contusa, tra i 6 e i 20 giorni successivi, eventualmente, disturbi nervosi e sete intensa
lavare la ferita, disinfettare con tintura di iodio in sito, avviare l’infortunato al centro antirabbico, far catturare l’animale;
punture di insetti, di ragni e di scorpioni
la parte lesa è arrossata, tumefatta; dolore, prurito estrarre il pungiglione, cospargere di ammoniaca o tintura di
iodio e pomata antiallergica.
INDICE
1. PREMESSA 1
1.1. GLI OPERATORI AUTOSTRADALI E LA SICUREZZA 1
1.2. IL MANUALE: CRITERI ED OBIETTIVI 1
1.3. LA SICUREZZA 2
1.3.1. perché 2
1.3.2. discende dalla conoscenza 2
1.3.3. si concretizza con la "previsione" 2
1.4. LA PREVENZIONE 2
1.4.1. la cultura della prevenzione 2
1.4.2. nessuno in autostrada se ne può esimere 3
1.4.3. le opere e le azioni in autostrada, già dal momento che vengono pensate,
presuppongono questa cultura 3
2. L'AUTOSTRADA 4
2.1. COS'È; DEFINIZIONI DEL CODICE DELLA STRADA 4
2.2. COME SI IDENTIFICA: TERMINOLOGIA 4
2.2.1. principali componenti stradali 4
2.2.2. definizioni delle componenti fisiche del piano stradale 6
2.2.3. sezioni autostradali schematiche 7
2.2.4. le opere d'arte 8
2.2.4.1. gallerie 8
2.2.4.2. viadotti e ponti 8
2.3. COME SI LOCALIZZA 9
3. LA CIRCOLAZIONE IN AUTOSTRADA 10
3.1. PRINCIPI GENERALI (CODICE DELLA STRADA ART. 1 D.L. 30.4.1992, N° 285) 10
3.2. REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE 10
3.3. COMPORTAMENTI DEI MEZZI DI SERVIZIO DURANTE LA CIRCOLAZIONE 10
3.4. CONDIZIONI E LIMITAZIONI DELLA CIRCOLAZIONE SULLE AUTOSTRADE 11
3.5. CARTELLONISTICA PUBBLICITARIA IN AUTOSTRADA 12
3.6. VEICOLI E TRASPORTI ECCEZIONALI (T.E.) 12
3.7. DISCIPLINA DEL TRASPORTO SU STRADA DI MATERIALI PERICOLOSI 14
4. NORME DI COMPORTAMENTO NELLE MANOVRE CONSENTITE SOLO PER EMERGENZA O PER LAVORO 16
4.1. PRINCIPI GENERALI 16
4.2. NORME DI COMPORTAMENTO 16
4.2.1. rimozione piccoli ostacoli dalla carreggiata 17
4.2.2. intervento di una sola persona 17
4.2.3. intervento di due persone 18
4.2.4. intervento con più di due persone 18
4.2.5. spostamento a piedi 18
4.2.6. manovra con l’automezzo (sosta e fermate sulla carreggiata) 19
4.2.7. dotazioni 20
4.2.8. norme generali 20
5. L'ORGANIZZAZIONE DEL SOCCORSO IN AUTOSTRADA 22
5.1. CENTRO DI ASSISTENZA UTENZA 22
5.2. ASSISTENZA AL TRAFFICO 22
5.3. IL XXXXXXXX XX XXXXXXX XXXXXXXX 00
5.3.1. compiti della P.S. 23
5.3.2. la convenzione 23
5.3.3. il C.O.A. 24
5.3.4. la collaborazione 24
5.4. IL XXXXXXXX XXXXXXXXX 00
5.4.1. cos'è 24
5.4.2. a chi compete 24
5.4.3. l’ACI - la convenzione 25
5.4.4. i mezzi (interni - esterni) 25
5.4.5. cosa fare 25
5.4.6. cosa non fare 26
5.4.7. come rapportarsi al C.A.U. 26
5.4.8. come rapportarsi alla P.S. 26
5.5. ORGANISMI ESTERNI ALL'AUTOSTRADA 26
5.5.1. una regola fondamentale di comportamento 26
5.5.2. cosa fare 27
5.5.3. cosa non fare 27
5.6. IL SOCCORSO SANITARIO 28
5.6.1. cos'è 28
5.6.2. a chi compete 28
5.6.3. i mezzi (ambulanze - eliambulanze) 28
5.6.4. cosa fare 28
5.6.5. cosa non fare 28
5.6.6. il medico di passaggio 29
5.6.7. chi può e quando sospendere l'intervento dei mezzi di soccorso 29
5.7. I VIGILI DEL FUOCO 30
5.7.1. la chiamata 30
5.7.2. quando 30
5.7.3. come 30
5.7.4. come rapportarsi al C.A.U. 31
5.7.5. come rapportarsi alla P.S. e ai funzionari dell'autostrada 31
5.7.6. cosa fare: 31
5.8. L'UNITÀ SANITARIA LOCALE (USL) 32
5.8.1. quando 32
5.8.2. modalità degli interventi 32
5.8.3. come rapportarsi al C.A.U. 32
5.8.4. come rapportarsi alla P.S. 33
5.9. LA PROTEZIONE CIVILE 33
5.9.1. quando 33
5.9.2. come 33
5.10. CARABINIERI - I VIGILI URBANI 34
5.10.1. quando 34
5.11. IL COORDINAMENTO DEL SOCCORSO 35
5.11.1. a chi compete 35
5.11.2. le priorità 35
6. GLI INCIDENTI STRADALI 36
6.1. NOZIONI GENERALI SULL'INCIDENTE IN AUTOSTRADA 36
6.1.1. cosa significa; differenze con quelli sulla viabilità ordinaria 36
6.2. RUOLO ED INCOMBENZE DEGLI OPERATORI IN CASO DI INCIDENTE 36
6.2.1. alcune tipologie di incidenti 37
6.2.2. prevedere per prevenire 38
6.2.2.1. accorgimenti negli incidenti a catena 39
6.2.2.2. la prevenzione praticamente 39
6.2.2.3. dove posizionare le uscite obbligatorie 39
6.2.2.4. evitare le code 40
6.2.3. indicazioni generali di comportamento 40
6.3. LE SOSTANZE PERICOLOSE 43
6.3.1. criteri generali di classificazione per il trasporto 43
6.3.2. come riconoscerle 44
6.3.3. come individuare tipo e grado di pericolosità 44
6.3.4. le conseguenze per il traffico 44
6.3.5. le conseguenze per chi interviene 45
6.4. NOZIONI MINIME SULL’INFORTUNISTICA STRADALE 45
6.4.1. concetto tecnico-giuridico dell’incidente stradale 45
6.4.2. elementi della infortunistica 45
6.5. I DANNI AL PATRIMONIO AUTOSTRADALE 46
6.5.1. il rilievo 46
6.5.2. la casistica 46
6.5.3. come procedere in sicurezza 47
7. TURBATIVE PARTICOLARI 49
8. CANTIERI E SERVIZI 51
8.1. LA POSA DELLA SEGNALETICA DI CANTIERE 51
8.1.1. premessa 51
8.1.2. disposizioni generali 51
8.1.3. la posa della segnaletica temporanea 52
8.1.4. norme comportamentali 52
8.1.5. testate delle deviazioni 52
8.1.6. rimozione della segnaletica 52
8.2. CANTIERI DI LAVORO CON PERSONALE DELLA SOCIETÀ 53
8.2.1. canalizzazione del traffico 53
8.2.2. organizzazione delle squadre 53
8.2.3. indumenti e mezzi personali 53
8.3. CANTIERI DI LAVORO CON PERSONALE DI DITTE ESTERNE 53
8.3.1. disposizioni generali 53
8.3.2. posa in opera della segnaletica temporanea 53
8.3.3. operai e mezzi di lavoro 54
8.4. I SERVIZI DI VIABILITÀ INVERNALE 55
8.4.1. premessa 55
8.4.2. modalità operative 55
9. PRONTO SOCCORSO 57
9.1. COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO O INCIDENTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO57
9.1.1. provvedimenti immediati: richiami normativi 57
9.2. ALCUNE TECNICHE DI INTERVENTO 59
9.2.1. morso di vipera 59
9.2.2. emorragia 60
9.2.3. choc 62
9.2.4. xxxxxxx di coscienza per sospetta commozione cerebrale 63
9.2.5. rianimazione 66
9.2.5.1. respirazione artificiale Xxxxxxxxx 66
9.2.5.2. respirazione artificiale Xxxxxxxx 67
9.2.5.3. respirazione bocca/bocca o bocca/naso 68
9.2.5.4. arresto cardiaco 69
9.2.6. lesioni alla colonna vertebrale 70
9.2.7. una tecnica di sopravvivenza: come liberarsi dalla corrente elettrica 70
9.3. TAVOLE RIASSUNTIVE SUL PRONTO SOCCORSO 72
SIGLE ED ABBREVIAZIONI
C.d.S.: Codice della Strada
T.E.: Trasporti Eccezionali C.A.U.: Centro di Assistenza Utenza P.S.: Pubblica Sicurezza
C.O.A.: Centro Operativo Autostradale ACI: Automobile Club Italiano
VV.F.: Vigili del Fuoco
U.S.L.: Unità Sanitaria Locale
CC: Carabinieri VV.UU.: Vigili Urbani
A.N.A.S.: Ente Nazionale Autonomo Strade C.R.I.: Croce Rossa Italiana
A.d.S.: Area di Servizio
ACI/SAS: Automobile Club Italiano/Soccorso Automobilistico Stradale GPL: Gas Propano Liquido
P.C.: Protezione Civile
A.D.R.: Accordo internazionale per il trasporto di merci pericolose Min. LL.PP.: Ministero dei Lavori Pubblici
AISCAT: Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori