Definizione di Fonte

Fonte. Gazzetta Ufficiale Europea URL: link ai documenti: xxxxx://xxxxxxxxxx.xxx.xxxxxx.xx/xxx/xxx-xxxxxxx.xxxx?xxxXx=0000
Fonte. Gazzetta Ufficiale Europea URL:
Fonte. Gazzetta Ufficiale Europea link ai documenti: xxxxx://xxxxxxxxxx.xxx.xxxxxx.xx/xxx/xxx-xxxxxxx.xxxx?xxxXx=0000

Examples of Fonte in a sentence

  • La Società – nata a dicembre 2004 - ha raggiunto nel corso di pochi anni un traguardo importante arrivando a detenere il primato di market share - oltre il 40% a fine 2008 (Fonte: "Mondo Hedge") - con riferimento alla massa gestita in fondi “single manager”.


More Definitions of Fonte

Fonte. Gazzetta Ufficiale italiana n. 16 del 10 feb 2020 link ai documenti: xxxxx://xxxxxxxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxx/xxxxx/xx/xxxxxx/xxxxxxxxxxx/xxxxxxx
Fonte. Servizio contratti pubblici URL: link ai documenti:
Fonte. Gazzetta Ufficiale Europea
Fonte analisi dati xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xx Il comparto delle piccole e medie imprese prevede percentuali di stabilizzazione del personale molto più in linea con i parametri fissati con la c.d. “Xxxxx Xxxxxxx” ed ora abrogati per effetto dell’entrata in vigore del Jobs Act. Nella maggioranza dei contratti analizzati, infatti, il tetto fissato per l’assunzione di nuovi apprendisti si aggira attorno al 50%. Xx xxxxx massime arrivano a toccare il 65%. A distanziarsi da quanto contenuto nella l. n. 92/2012, invece, è l’arco temporale di riferimento. Non xxxxxxx xxxx in cui il parametro sono solamente i dodici mesi precedenti alla nuova possibile assunzione. Tuttavia, se a prima vista il comparto segue le indicazioni della normativa nazionale, non mancano alcune criticità. Poco chiare risultano essere le clausole di stabilizzazione contenute negli accordi per il settore del legno del 29 novembre 2013 e del 25 ottobre 2013 così come quelle previste per il settore edile del 28 ottobre 2013. In questi casi. infatti, si fa riferimento alla normativa del Testo Unico ora abrogata, ma poi si usano parametri differenti e non del tutto coerenti con la disciplina esplicitamente richiamata. CONFIMI – FENEAL-UIL, FILCA-CISL, FILLEA-CGIL 16 gennaio 2014 L’assunzione di apprendisti è subordinata alla prosecuzione del rapporto con contratto a tempo indeterminato, nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno:  il 60% degli apprendisti, nelle aziende con almeno 10 dipendenti;  il 30% degli apprendisti (51% dal 18 luglio 2015) nelle aziende che occupano fino a 9 dipendenti. Conferma almeno 60% degli apprendisti, 36 mesi precedenti la nuova assunzione. 30%, nel caso di aziende fino a 9 dipendenti. Dalla predetta percentuale sono esclusi i rapporti cessati per recesso durante il periodo di prova, per dimissioni o per licenziamento per giusta causa. Qualora la percentuale non sia rispettata, è consentita l’assunzione di un ulteriore apprendista rispetto a quelli confermati, ovvero di un apprendista in caso di totale mancata conferma degli apprendisti pregressi.
Fonte. AFI-IPL Alquanto diffuso è l’indicatore “Margine Operativo”, che è più significativo rispetto al fatturato poiché prende in considerazione la capacità dell’impresa di creare ricchezza. Tale valore si ottiene sottraendo al valore aggiunto il costo del lavoro ed esprime la capacità dell’impresa di produrre un autofinanziamento lordo o, meglio, rappresenta il surplus ge- nerato dall’attività produttiva dopo aver remunerato il lavoro dipendente. Il costo del la- voro comprende, invece, tutte le voci che costituiscono la retribuzione lorda del personale dipendente: paga base, indennità di contingenza e altre indennità similari per la parte non conglobata, lavoro straordinario, compensi per ferie e festività, gratifiche natalizie, mensi- lità oltre la dodicesima e altre analoghe erogazioni e corresponsioni in natura. Sono inoltre incluse le spese per contributi sociali al netto di eventuali fiscalizzazioni, le provvidenze va- rie, le quote accantonate nell’esercizio per provvedere alla successiva corresponsione delle indennità di fine rapporto, nonché le varie spese sociali. In concreto, il premio può essere costruito prendendo quale “traguardo” il margine ope- rativo previsto dal budget al raggiungimento del quale si prevede l’intera erogazione del premio. In alternativa, si può indicare una gradualità di erogazione del premio in relazione alle diverse percentuali di margine operativo raggiunto rispetto a quello prestabilito e/o assunto come riferimento storico. È comprensibile che il sindacato voglia escludere dalla negoziazione le voci di bilancio che riguardano scelte di natura finanziaria e patrimoniale, frutto di decisioni sulle quali i lavora- tori non hanno possibilità di incidere. Tale diffidenza è accentuata dalle vicende che hanno messo in crisi la credibilità dei bilanci, anche se certificati. D’altra parte, l’impresa potrebbe preferire legare il premio a un indicatore sul quale esercita massimo controllo. Di seguito viene riportato il caso di un accordo che accentua al massimo la funzione distributiva del premio esponendo, in tal modo, i lavoratori al rischio imprenditoriale. Questo premio può avere una funzione incentivante solo se tale azienda rinnova negli anni risultati positivi (utile maggiore di zero).
Fonte. Elaborazione della Corte su dati forniti da Poste italiane s.p.a. Il ricorso all’albo fornitori ha interessato 309 contratti, 120 sono state le altre procedure di gara e 344 gli atti aggiuntivi (12 per cento del totale delle procedure di gara soggette al decreto legislativo n. 50 del 2016), attivati direttamente da Poste. Ai fini di una corretta valutazione dei dati, occorre tuttavia tener conto che le variazioni, in aumento o in diminuzione, dei valori assoluti e percentuali delle procedure competitive rispetto all’esercizio precedente, sono determinate prevalentemente dalla durata pluriennale dei contratti stessi, che possono determinare oscillazioni anche consistenti tra un anno e l’altro. Gli affidamenti diretti registrano una diminuzione del valore, che passa da 87 a 71 mln (5,8 per cento del totale), riduzione essenzialmente imputabile alle deroghe ex art. 125 decreto legislativo n. 50 del 201697, che passano da 72 mln del 2021 a 64 mln nel 2022 (5,3 per cento del totale). Il valore delle proroghe tecniche98 resta sostanzialmente ivariato, da 198 mln del 2021 a 197 mln nel 2022. La Società riferisce che il ricorso alle proroghe tecniche nel 2022 è dipeso da eventi non ricorrenti intervenuti in alcuni comparti quali: - servizi legati all’ICT per ca. 98 mln, in relazione alla complessità di predisposizione della gara per i servizi di supporto specialistico per i sistemi digitali, postali e corporate del Gruppo; ulteriori proroghe si sono rese necessarie per alcuni ricorsi intervenuti sulla gara di IT Service improvement per i sistemi Postali e Logistica Integrata; - servizio sostitutivo mensa (buoni pasto) per 46 mln, in relazione alle valutazioni di business innovative necessarie per potenziare i sistemi di pagamento digitali tramite app di PostePay; - servizio di trasporto dei prodotti postali e attività collegate afferenti alla rete di base nell’ambito territoriale per garantire la continuità del servizio postale per 29 mln99. Per quanto riguarda il settore degli appalti non ricadenti nel perimetro di applicazione del Codice dei contratti, si riepilogano di seguito sia gli atti di acquisto esclusi ex art. 6 e 7 del Codice, sia le altre procedure negoziali esperite per attività svolte in regime di concorrenza su mercati liberamente accessibili, ai sensi dell’art. 120 del Codice. Per quanto concerne la prima categoria, gli acquisti infragruppo hanno generato una spesa complessiva di 164 mln, (508 mln nel 2021)100. Gli acquisti del 2022 hanno riguardat...
Fonte. BNP Paribas Real Estate Research Contrariamente ad altri anni, le transazioni nel segmento alberghiero sono state inferiori ai 100 milioni di Euro, relative principalmente soltanto all’hotel Aldrovandi Villa Borghese. Nel primo trimestre, è stato compravenduto l’immobile ad uso uffici in Via San Xxxxxxx per il quale è in corso una trasformazione in hotel. L’hotel Eden, compravenduto nel 2013 è stato ristrutturato e verrà riaperto al pubblico ad aprile. Con la ripresa del mercato, infatti, gli investitori stanno valutando la trasformazione e la riconversione degli immobili direzionali sfitti nel CBD, in particolare in alberghi o in retail. Questo tipo di operazione non è possibile da realizzare per gli immobili in periferia, che sono la maggioranza di tutta l’offerta, in quanto mal localizzati e quindi di non facile riposizionamento. Il mercato romano necessita, quindi, di una collaborazione tra investitori per creare del nuovo prodotto di qualità.6 Il mercato delle locazioni uffici - Milano Dopo un 2015 molto vivace, grazie a delle importanti transazioni, l’attesa per il 2016 era di un mercato meno dinamico e più in linea con la media di lungo periodo. Questo “rallentamento”, infatti, è stato osservato nel primo trimestre. Tuttavia, a fronte di una domanda potenziale sostenuta si sono chiuse delle importanti transazioni che hanno portato il volume del take-up a raggiungere a fine 2016 un volume superiore ai 300.000 m², ben al di sopra della media.7 Figura 6 – Assorbimenti uffici a Milano 6 BNP Paribas Real Estate Research