Derivati. Finalità. Gli strumenti derivati possono essere utilizzati per copertura di un rischio (hed- ging), utilizzando un derivato con effetto opposto all’operazione che si vuole coprire (ad esempio, una opzione put può coprire il rischio di un acquisto long di uno strumento finanziario; se le quotazioni calano, l’opzione put aumenta di valore più che proporzionalmente, riducendo la perdita maturata del sottostan- te). In questa configurazione risultano molto utili per coprirsi dai rischi di prezzo (oscillazioni del prezzo del sottostante), tasso (modifica dei tassi di interesse) o cambio (oscillazioni del tasso di cambio). Possono anche essere usati a sé stanti per scopi speculativi sfruttando quello che in finanza è chiamato l’effetto leva. La leva, per via della presenza di ele- menti opzionali relativi a uno o più fattori di rischio, condizioni o meccanismi di amplificazione dell’andamento del sottostante, attribuisce la possibilità di effet- tuare un investimento che riguarda un elevato ammontare di risorse finanziarie, con un basso tasso di capitale effettivamente impiegato. La leva finanziaria è espressa dal rapporto tra il valore delle posizioni aperte e il capitale investito. Attraverso l’utilizzo della leva finanziaria (o “leverage”) un soggetto ha la pos- sibilità di acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto e, conseguentemente, di beneficiare di un rendimento potenziale maggiore rispetto a quello derivante da un investimento diretto nel sottostante e, di converso, di esporsi al rischio di perdite molto significative. L’eventuale presenza dell’effetto leva costituisce un fattore di rischio del- lo strumento finanziario derivato che si aggiunge a quelli sotto indicati. Un terzo uso è quello di effettuare arbitraggi.
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Derivati. Finalità. Gli strumenti derivati possono essere utilizzati per copertura di un rischio (hed- ging), utilizzando un derivato con effetto opposto all’operazione che si vuole coprire (ad esempio, una opzione put può coprire il rischio di un acquisto long di uno strumento finanziario; se le quotazioni calano, l’opzione put aumenta di valore più che proporzionalmente, riducendo la perdita maturata del sottostan- tesot- tostante). In questa configurazione risultano molto utili per coprirsi dai rischi di prezzo (oscillazioni del prezzo del sottostante), tasso (modifica dei tassi di interesse) o cambio (oscillazioni del tasso di cambio). Possono anche essere usati a sé stanti per scopi speculativi sfruttando quello quel- lo che in finanza è chiamato l’effetto leva. La leva, per via della presenza di ele- menti elementi opzionali relativi a uno o più fattori di rischio, condizioni o meccanismi meccani- smi di amplificazione dell’andamento del sottostante, attribuisce la possibilità di effet- tuare effettuare un investimento che riguarda un elevato ammontare di risorse finanziarie, con un basso tasso di capitale effettivamente impiegato. La leva finanziaria fi- nanziaria è espressa dal rapporto tra il valore delle posizioni aperte e il capitale investito. Attraverso l’utilizzo della leva finanziaria (o “leverage”) un soggetto ha la pos- sibilità possibilità di acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto e, conseguentemente, di beneficiare di un rendimento potenziale maggiore rispetto a quello derivante da un investimento investimen- to diretto nel sottostante e, di converso, di esporsi al rischio di perdite molto significative. L’eventuale presenza dell’effetto leva costituisce un fattore di rischio del- lo dello strumento finanziario derivato che si aggiunge a quelli sotto indicati. Un terzo uso è quello di effettuare arbitraggi.
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