Principali problemi e sfide. Poiché circa la metà di tutti i contratti collettivi non affronta in modo sano il livello sa- lariale, che è una delle sfide principali della contrattazione collettiva in Croazia (Bagić 2019: 103-105), la quota di contrattazione a livello aziendale che non consente ai lavo- ratori di partecipare alla distribuzione del valore aggiunto in modo tempestivo e com- pleto e quindi non raggiunge il suo scopo primario è ancora più alta. Esistono numerosi accordi che prevedono cicli di contrattazione regolari, ma senza stabilire con precisione i livelli salariali e i criteri per la loro correzione. Si parla invece di altri diritti materiali, come le gratifiche natalizie e le ferie, i premi giubilari, ecc. Una sfida importante è quella di aumentare la disponibilità dei datori di lavoro a parte- cipare alla contrattazione collettiva, soprattutto per quanto riguarda i salari. L’ostacolo della struttura sfavorevole della HUP, con associazioni di categoria dei datori di lavoro frammentate e autonome, rimane in sospeso. Tuttavia, partendo dal presupposto che i datori di lavoro non faranno i primi passi critici per aumentare la copertura della con- trattazione collettiva, ai sindacati sono state rivolte raccomandazioni (Bagić 2022) per investire maggiori sforzi in tre direzioni: consolidare le loro azioni nella contrattazione collettiva con programmi a livello di sindacato e confederazione con un’agenda più ambiziosa, aumentare il loro potenziale di conflitto da un lato e impegnarsi a raggiun- xxxx un consenso con i datori di lavoro sull’importanza della contrattazione collettiva nella gestione delle dinamiche del mercato del lavoro dall’altro, sfruttando la carenza di lavoratori senza precedenti nel mercato del lavoro croato. L’ostacolo legale implicito per lo sciopero legato alla contrattazione collettiva, ricono- sciuto come tale nella prassi giudiziaria, è persino più alto dell’ostacolo per la rappre- sentatività stessa, ossia la partecipazione alla contrattazione collettiva. In particolare, l’accordo collettivo e quindi lo sciopero sono validi solo se i sindacati firmatari riunisco- no almeno il 50% degli iscritti ai sindacati rappresentativi. Gotovac (2023) ritiene che questa percentuale sia inaccettabile e che porti a una situazione in cui i datori di lavoro possono concludere un accordo collettivo con i sindacati più numerosi, indipendente- mente dalla loro reale capacità di esercitare pressioni per proteggere e promuovere gli interessi dei loro membri. Gotovac ha ...