PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ. Attraverso il presente Contratto di Fiume si vogliono raggiungere le finalità previste dalla Comunità Europea in materia ambientale e, in particolare, in materia di acque, suoli, biodiversità e si configura come forma di Accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale” (World Water Forum, 2000). Un simile obiettivo richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale, ma anzitutto culturale, affinché le acque, non solo i fiumi, ma, più in generale, il territorio del bacino venga percepito e governato come “paesaggio di vita”. Inoltre, il Contratto di Fiume intende far proprio il concetto comunitario di partecipazione alle decisioni, che costituisce l’asse portante dei principi democratici del Trattato di Lisbona: quale processo partecipato territoriale coglie appieno quella “dimensione regionale e locale” che l’Unione Europea intende indagare con le consultazioni e riflettere nelle proprie proposte legislative. In particolare, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e al principio dello sviluppo locale partecipato: in quanto processo di governance che fa riferimento ad un approccio ecosistemico, deve fare leva sulla responsabilità della società insediata, che riconosce nel bacino del fiume una delle matrici della propria identità culturale. Si vuole ispirare, infine, al principio della sostenibilità: è finalizzato a sviluppare, in condivisione, politiche atte a indirizzare i processi di trasformazione insediativa verso la valorizzazione delle risorse territoriali, il contenimento del potenziale degrado e la riqualificazione paesaggistico-ambientale dei territori del bacino del Fiume, al fine di raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque, contenimento di uso del suolo, sicurezza idraulica, qualità ecosistemica, fruibilità, semplificazione amministrativa ed efficacia, efficienza ed economicità delle politiche. Poiché solamente la creazione di una visione condivisa può permettere il riorientamento delle programmazioni e delle risorse finanziarie, parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Contratto saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori. Proprio per la sua natura di processo condiviso continuo, il Contratto di Fiume non ha un termine temporale prefissato, ma resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderirvi da parte dei soggetti sottoscrittori. Essi, nel sottoscriverlo, si impegneranno al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità e mediante l’impegno delle proprie disponibilità umane e finanziarie, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli per ciò che riguarda l’attuazione delle singole azioni. Attraverso il Contratto di Fiume la Regione Lombardia, ai sensi della L.r. 26/03, vuole promuovere la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico. Il Contratto di Fiume Mincio rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” nato dalla volontà istituzionale di Parco del Mincio, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio del Mincio e Labter-Crea Mantova, e sviluppatosi come lungo percorso di collaborazione e condivisione avente lo scopo prioritario di portare il Mincio ad una condizione di più elevato valore ambientale.
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Samples: Accordo Di Programmazione Negoziata
PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ. Attraverso il Il presente Contratto di Fiume si vogliono raggiungere le è teso al raggiungimento delle finalità previste dalla Comunità Europea in materia ambientale e, in particolare, in materia di acque, suoli, biodiversità e si configura come forma di Accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale” (World Water Forum, 20002001). Un simile obiettivo richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale, ma anzitutto culturale, affinché le acque, non solo i fiumi, ma, più in generale, il territorio del bacino venga percepito e governato come “paesaggio di vita”. Inoltre, il presente Contratto di Fiume intende far fa proprio il concetto comunitario di partecipazione alle decisioni, che costituisce l’asse portante dei principi democratici del Trattato di Lisbona: quale processo partecipato territoriale coglie appieno quella “dimensione regionale e locale” che l’Unione Europea intende indagare con le consultazioni e riflettere nelle proprie proposte legislative. In particolare, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e al principio dello sviluppo locale partecipato: in quanto processo di governance che fa riferimento ad un approccio ecosistemico, deve fare leva sulla responsabilità della società insediata, che riconosce nel bacino del fiume una delle matrici della propria identità culturale. Si vuole ispirareispira, infine, al principio della sostenibilità: è finalizzato a sviluppare, in condivisione, politiche atte a indirizzare i processi di trasformazione insediativa verso la valorizzazione delle risorse territoriali, il contenimento del potenziale degrado e la riqualificazione paesaggistico-ambientale dei territori del bacino del Fiume, al fine di raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque, contenimento di uso del suolo, sicurezza idraulica, qualità ecosistemica, neoruralizzazione, fruibilità, semplificazione amministrativa ed efficacia, efficienza ed economicità delle politiche. Poiché solamente la creazione di una visione condivisa può permettere il riorientamento delle programmazioni e delle risorse finanziarie, parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Contratto saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori. Proprio per la sua natura di processo condiviso continuo, il Contratto di Fiume non ha un termine temporale prefissato, ma resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderirvi da parte dei soggetti sottoscrittori. Essi, nel sottoscriverlo, si impegneranno impegnano al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità e mediante l’impegno delle proprie disponibilità umane e finanziarie, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli per ciò che riguarda l’attuazione delle singole azioni. Attraverso il Contratto di Fiume la Regione Lombardia, ai sensi della L.r. 26/03, vuole promuovere promuove la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico. Il presente Contratto di Fiume Mincio rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” nato dalla volontà istituzionale di Parco del Mincio, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio del Mincio e Labter-Crea Mantova, e sviluppatosi come lungo percorso di collaborazione e condivisione avente lo scopo prioritario di portare il Mincio ad una condizione di più elevato valore ambientale.
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PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ. Attraverso il presente Contratto di Fiume si vogliono raggiungere le finalità previste dalla Comunità Europea in materia ambientale e, in particolare, in materia di acque, suoli, biodiversità e si configura come forma di Accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale” (World Water Forum, 20002001). Un simile obiettivo richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale, ma anzitutto culturale, affinché le acque, non solo i fiumi, ma, più in generale, il territorio del bacino venga percepito e governato come “paesaggio di vita”. Inoltre, il Contratto di Fiume intende far proprio il concetto comunitario di partecipazione alle decisioni, che costituisce l’asse portante dei principi democratici del Trattato di Lisbona: quale processo partecipato territoriale coglie appieno quella “dimensione regionale e locale” che l’Unione Europea intende indagare con le consultazioni e riflettere nelle proprie proposte legislative. In particolare, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e al principio dello sviluppo locale partecipato: in quanto processo di governance che fa riferimento ad un approccio ecosistemico, deve fare leva sulla responsabilità della società insediata, che riconosce nel bacino del fiume una delle matrici della propria identità culturale. Si vuole ispirare, infine, al principio della sostenibilità: è finalizzato a sviluppare, in condivisione, politiche atte a indirizzare i processi di trasformazione insediativa verso la valorizzazione delle risorse territoriali, il contenimento del potenziale degrado e la riqualificazione paesaggistico-ambientale dei territori del bacino del Fiume, al fine di raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque, contenimento di uso del suolo, sicurezza idraulica, qualità ecosistemica, fruibilità, semplificazione amministrativa ed efficacia, efficienza ed economicità delle politiche. Poiché solamente la creazione di una visione condivisa può permettere il riorientamento delle programmazioni e delle risorse finanziarie, parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Contratto saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori. Proprio per la sua natura di processo condiviso continuo, il Contratto di Fiume non ha un termine temporale prefissato, ma resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderirvi da parte dei soggetti sottoscrittori. Essi, nel sottoscriverlo, si impegneranno al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità e mediante l’impegno delle proprie disponibilità umane e finanziarie, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli per ciò che riguarda l’attuazione delle singole azioni. Attraverso il Contratto di Fiume la Regione Lombardia, ai sensi della L.r. 26/03, vuole promuovere la concertazione e l’integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione di soggetti pubblici e privati, per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico. Il Contratto di Fiume Mincio rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” nato dalla volontà istituzionale di Parco del Mincio, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio del Mincio e Labter-Crea Mantova, e sviluppatosi come lungo percorso di collaborazione e condivisione avente lo scopo prioritario di portare il Mincio ad una condizione di più elevato valore ambientale.
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Samples: Accordo Di Programmazione Negoziata
PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ. Attraverso I sottoscrittori del presente Atto d’Impegno condividono il presente Contratto principio che solo attraverso un’azione sinergica tra i soggetti portatori di Fiume si vogliono raggiungere le finalità previste dalla Comunità Europea in materia ambientale einteresse, in particolare, in materia di acque, suoli, biodiversità pubblici e si configura come forma di Accordo che permette di "adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale” (World Water Forum, 2000). Un simile obiettivo richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale, ma anzitutto culturale, affinché le acque, non solo i fiumi, ma, più in generale, il territorio del bacino venga percepito e governato come “paesaggio di vita”. Inoltre, il Contratto di Fiume intende far proprio il concetto comunitario di partecipazione alle decisioni, che costituisce l’asse portante dei principi democratici del Trattato di Lisbona: quale processo partecipato territoriale coglie appieno quella “dimensione regionale e locale” che l’Unione Europea intende indagare con le consultazioni e riflettere nelle proprie proposte legislative. In particolareprivati, si ispira possa invertire la tendenza all’indifferenza rispetto ai cambiamenti climatici ed al degrado territoriale/ambientale delle aree urbane europee e a perseguire obiettivi di riqualificazione ambientale, paesaggistica, sociale ed economica. A tal fine si impegnano, nel rispetto delle competenze di ciascuno, ad operare in un quadro di forte valorizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e integrazione delle strategie attivando tutti gli strumenti partenariali utili al principio dello sviluppo locale partecipato: in quanto processo di governance che fa riferimento ad un approccio ecosistemico, deve fare leva sulla responsabilità della società insediata, che riconosce nel bacino del fiume una delle matrici della propria identità culturalepieno raggiungimento degli obiettivi condivisi. Si vuole ispirare, infine, al principio della sostenibilità: è finalizzato a sviluppareIl presente Atto d’Impegno rappresenta, in condivisionequesto senso, politiche atte a indirizzare i processi lo strumento utile per dare operatività all’approccio volontario, basato sulla programmazione strategica e negoziata, rappresentato dal CIdFU. In congruenza con le direttive e gli strumenti di trasformazione insediativa verso la valorizzazione delle risorse territorialipianificazione e di programmazione in premessa, prestando altresì particolare attenzione all’evoluzione normativa in materia, il contenimento del potenziale degrado CIdFU è teso alla realizzazione di un programma di attività ed interventi di interesse comune, nel proprio ambito territoriale di riferimento (art. 2), con politiche integrate e la riqualificazione paesaggistico-ambientale dei territori del bacino del Fiumeil più possibile unitarie, al fine di raggiungere perseguendo nel contempo gli obiettivi di qualità delle acquedella semplificazione amministrativa, contenimento di uso del suolo, sicurezza idraulica, qualità ecosistemica, fruibilità, semplificazione amministrativa ed efficaciadell’innovazione e dell’efficacia, efficienza ed economicità delle politicheazioni previste. Poiché solamente In particolare il CIdFU persegue l’obiettivo generale di intervenire dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, e della governance, per accrescere la creazione resilienza del sistema urbano e potenziare la capacità di una visione condivisa può permettere il riorientamento adattamento e risposta al cambiamento climatico attraverso l’infrastruttura verde urbana. Il CIdFU persegue i seguenti obiettivi specifici: • aumentare la disponibilità di spazi verdi all’interno del tessuto insediativo; • riqualificare dal punto di vista ecologico-ambientale le aree verdi esistenti; • valorizzare le funzioni integrate dell’infrastruttura verde con l’ausilio di NBS – comfort termico, ciclo delle programmazioni acque, difesa del suolo, atmosfera e salute; • favorire le connessioni ecologiche extraurbane; • valorizzare la fruizione delle risorse finanziariearee verdi, parte integrante nello sviluppo del processo generato dal presente Contratto saranno tutte le attività di informazione, animazione, comunicazione, formazione, educazione ambientale che di comune accordo metteranno in campo i sottoscrittori. Proprio per la sua natura di processo condiviso continuo, il Contratto di Fiume non ha un termine temporale prefissato, ma resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderirvi da parte dei soggetti sottoscrittori. Essi, nel sottoscriverlo, si impegneranno al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità e mediante l’impegno delle proprie disponibilità umane e finanziarie, fatti salvi i compiti specifici individuati dai successivi articoli per ciò che riguarda l’attuazione delle singole azioni. Attraverso il Contratto di Fiume la Regione Lombardia, ai sensi della L.r. 26/03, vuole promuovere la concertazione pluralità di usi e l’integrazione delle politiche a livello il presidio collettivo, favorire l’inclusione sociale; • favorire lo sviluppo di bacino filiere produttive e sottobacino idrograficoopportunità occupazionali in settori dell’economia verde (ecoturismo e attività outdoor, con florovivaismo, manutenzione del verde, …); • migliorare l’efficacia della pianificazione e regolamentazione urbanistica e del verde; • favorire la partecipazione collaborazione tra le istituzioni; • favorire il ruolo attivo di soggetti pubblici cittadini, associazioni, imprese; • informare e privati, per sensibilizzare la tutela popolazione e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia dal rischio idraulico. Il Contratto di Fiume Mincio rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Da Agenda 21 ad Azione 21. Progetto di riqualificazione integrata e partecipata del Fiume Mincio” nato dalla volontà istituzionale di Parco del Mincio, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Consorzio del Mincio e Labter-Crea Mantova, e sviluppatosi come lungo percorso di collaborazione e condivisione avente lo scopo prioritario di portare il Mincio ad una condizione di più elevato valore ambientalegli stakeholder.
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