Reati commessi all’estero. Secondo l’art. 4 del D. Lgs. 231/2001, l’Ente può essere chiamato a rispondere in Italia in relazione a reati contemplati dal D. Lgs. 231/2001 e commessi all’estero. La Relazione illustrativa al D. Lgs. 231/2001 sottolinea la necessità di non lasciare esente da sanzioni una situazione criminologica che possa introdurre a facili elusioni dell’intero impianto normativo in oggetto. I presupposti su cui si fonda la responsabilità dell’Ente per reati commessi all’estero sono: • il reato deve essere commesso all’estero da un Soggetto funzionalmente legato all’Ente, ai sensi dell’art. 5, comma 1, del D. Lgs. 231/2001; • l’Ente deve avere la propria sede principale nel territorio dello Stato italiano; • l’Ente può rispondere solo nei casi ed alle condizioni previste dagli artt. 7, 8, 9, 10 c.p. (nei casi in cui la Legge preveda che il colpevole - persona fisica - sia punito a richiesta del Ministro di Xxxxxx e Giustizia, si procede contro l’Ente solo se la richiesta è formulata anche nei confronti dell’Ente stesso); • lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto non proceda nei confronti dell’Ente, pur alla luce delle condizioni di cui ai predetti articoli del codice penale.
Appears in 1 contract
Samples: Modello Di Organizzazione, Gestione E Controllo Ex D. Lgs. 231/2001
Reati commessi all’estero. Secondo l’artL’art. 4 del D. Lgs. 231/2001Decreto prevede, l’Ente può essere chiamato a rispondere in Italia in relazione a inoltre, che la responsabilità amministrativa possa configurarsi anche qualora i reati contemplati dal D. Lgs. 231/2001 e di cui al Decreto siano commessi all’estero, sempre che siano soddisfatti i criteri di imputazione oggettivi e soggettivi stabiliti dal Decreto. La Relazione illustrativa al D. Lgs. 231/2001 sottolinea Il Decreto, tuttavia, condiziona la necessità possibilità di non lasciare esente da sanzioni una situazione criminologica che possa introdurre a facili elusioni dell’intero impianto normativo in oggetto. I presupposti su cui si fonda la responsabilità dell’Ente perseguire l’ente per reati commessi all’estero sonoall’esistenza dei seguenti ulteriori presupposti: • che lo Stato del luogo in cui è stato commesso il reato non proceda già nei confronti dell’ente; • il reato deve essere commesso all’estero da un Soggetto soggetto funzionalmente legato all’Enteall’ente, ai sensi dell’art. 5, comma 1, del D. Lgs. 231/2001Decreto; • l’Ente l’ente deve avere la propria sede principale nel territorio dello Stato italiano; • l’Ente può rispondere solo nei casi ed alle condizioni previste dagli l’ente risponde qualora ricorrano i presupposti di cui agli artt. 7, 8, 9, 10 c.p. (nei casi Peraltro, in applicazione del principio di territorialità4, non possono considerarsi escluse dall’applicazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa quelle società estere che operano nel territorio italiano e i cui amministratori o dipendenti commettano uno o più dei reati indicati nel D.Lgs. n. 231/2001. La presenza nel territorio nazionale di sedi secondarie di società estere non comporta, invece, la Legge preveda che il colpevole - persona fisica - sia punito a richiesta del Ministro perseguibilità di Xxxxxx e Giustizia, si procede contro l’Ente solo se la richiesta è formulata questi enti anche nei confronti dell’Ente stesso); • lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto non proceda nei confronti dell’Ente, pur alla luce delle condizioni per gli illeciti commessi nel paese di cui ai predetti articoli del codice penale.origine o comunque
Appears in 1 contract
Samples: Modello Di Organizzazione, Gestione E Controllo Ex d.lgs. N. 231/01
Reati commessi all’estero. Secondo Premesso che i reati commessi all’estero rappresentano una materia in continua evoluzione giurisprudenziale, l’art. 4 del D. Lgs. 231/2001, l’Ente può essere chiamato a rispondere in Italia in relazione a Decreto prevede che la responsabilità amministrativa dell’ente possa configurarsi anche qualora i reati contemplati dal D. Lgs. 231/2001 e presupposto siano commessi all’estero, sempre che siano soddisfatti i criteri di imputazione oggettivi e soggettivi stabiliti. La Relazione illustrativa al D. Lgs. 231/2001 sottolinea Il Decreto, infatti, condiziona la necessità possibilità di non lasciare esente da sanzioni una situazione criminologica che possa introdurre a facili elusioni dell’intero impianto normativo in oggetto. I presupposti su cui si fonda la responsabilità dell’Ente perseguire l’ente per reati Reati commessi all’estero sonoall’esistenza dei seguenti ulteriori presupposti: • il reato deve essere commesso all’estero da un Soggetto soggetto funzionalmente legato all’Ente, ai sensi dell’art. 5, comma 1, del D. Lgs. 231/2001all’ente; • l’Ente l’ente deve avere la propria sede principale nel territorio dello Stato italiano; • l’Ente l’ente può rispondere solo nei casi ed e alle condizioni previste dagli artt. 7, 8, 9, 10 c.p. (nei casi in cui la Legge preveda legge prevede che il colpevole - reo-persona fisica - sia punito a richiesta del Ministro di Xxxxxx e della Giustizia, si procede contro l’Ente l’ente solo se la richiesta è formulata anche nei confronti dell’Ente dell’ente stesso). Il rinvio agli artt. 7-10 c.p. è da coordinare con le previsioni dei reati di cui al Capo I del D. Lgs. n. 231/2001, sicché – anche in ossequio al principio di legalità di cui all’art. 2 del D. Lgs. n. 231/2001 – a fronte della serie di reati menzionati dagli artt. 7-10 c.p., l’ente potrà rispondere soltanto di quelli per i quali la sua responsabilità sia prevista da una disposizione legislativa ad hoc; • sussistendo i casi e le condizioni di cui ai predetti articoli del Codice Penale, nei confronti dell’ente non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto. Peraltro, in applicazione del principio di territorialità9, non possono considerarsi escluse dall’applicazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa quegli enti esteri che operano nel territorio italiano e i cui amministratori o dipendenti commettano uno o più dei reati indicati nel D. Lgs. n. 231/2001. La presenza nel territorio nazionale di sedi secondarie di enti esteri non comporta, invece, la perseguibilità di questi enti anche per gli illeciti commessi nel paese di origine o comunque fuori dall’Italia. Esula dal campo applicativo del Decreto il fatto non proceda nei confronti dell’Ente, pur alla luce delle condizioni commesso nell’interesse di un ente straniero la cui ai predetti articoli del codice penalelacuna organizzativa si sia realizzata interamente all’estero.
Appears in 1 contract
Samples: Modello Di Organizzazione, Gestione E Controllo Ex D. Lgs. N. 231/2001
Reati commessi all’estero. Secondo l’artL’art. 4 del D. Lgs. 231/2001Decreto prevede, l’Ente può essere chiamato a rispondere in Italia in relazione a inoltre, che la responsabilità amministrativa possa configurarsi anche qualora i reati contemplati dal D. Lgs. 231/2001 e di cui al Decreto siano commessi all’estero, sempre che siano soddisfatti i criteri di imputazione oggettivi e soggettivi stabiliti dal Decreto. La Relazione illustrativa al D. Lgs. 231/2001 sottolinea Il Decreto, tuttavia, condiziona la necessità possibilità di non lasciare esente da sanzioni una situazione criminologica che possa introdurre a facili elusioni dell’intero impianto normativo in oggetto. I presupposti su cui si fonda la responsabilità dell’Ente perseguire l’ente per reati commessi all’estero sonoall’esistenza dei seguenti ulteriori presupposti: • lo Stato del luogo in cui è stato commesso il reato non proceda già nei confronti dell’ente; • il reato deve essere commesso all’estero da un Soggetto soggetto funzionalmente legato all’Enteall’ente, ai sensi dell’art. 5, comma 1, del D. Lgs. 231/2001Decreto; • l’Ente l’ente deve avere la propria sede principale nel territorio dello Stato italiano; • l’Ente può rispondere solo nei casi ed alle condizioni previste dagli l’ente risponde qualora ricorrano i presupposti di cui agli artt. 7, 8, 9, 10 c.p. (nei casi Peraltro, in applicazione del principio di territorialità3, non possono considerarsi escluse dall’applicazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa quelle società estere che operano nel territorio italiano ed i cui amministratori o dipendenti commettano uno o più dei reati indicati nel D.Lgs. n. 231/2001. La presenza nel territorio nazionale di sedi secondarie di società estere non comporta, invece, la Legge preveda che il colpevole - persona fisica - sia punito a richiesta perseguibilità di questi enti anche per gli illeciti commessi nel paese di origine o comunque fuori dall’Italia. Esula dal campo applicativo del Ministro di Xxxxxx e Giustizia, si procede contro l’Ente solo se la richiesta è formulata anche nei confronti dell’Ente stesso); • lo Stato del luogo in cui è stato commesso Decreto il fatto non proceda nei confronti dell’Ente, pur alla luce delle condizioni commesso nell’interesse di un ente straniero la cui ai predetti articoli del codice penalelacuna organizzativa si sia realizzata interamente all’estero.
Appears in 1 contract
Samples: Modello Di Organizzazione, Gestione E Controllo Ex d.lgs. N. 231/01