Requisiti della merce. Art. 67 - Prezzo
Requisiti della merce. Il pollame macellato si intende spennato, dissanguato, senza «interiora» (intestino) e a gozzo vuoto. Tuttavia per anatre, oche, piccioni e selvaggina è ammesso il commercio con le «interiora», salvo quanto stabilito per legge.
Requisiti della merce. Gli animali devono essere esenti da malattie infettive e contagio- se: ogni convenzione in contrario si considera nulla. Per i bovini la garanzia di sanità dalla tubercolosi, dalla brucellosi e dalla leucosi bovina enzootica, è comprovata dal certificato di Sta- to.
Requisiti della merce. I materiali di cemento prodotti nelle diverse forme, devono avere una stagionatura di almeno trenta giorni.
Requisiti della merce. I manufatti di grès per quanto concerne prove, dimensioni e caratteristiche, si intendono compravenduti con riferimento alle norme UNI. Se il contratto non precisa la scelta del materiale, nè l’applicazione della giunzione prefabbricata, il manufatto si intende fornito di scelta standard.
Requisiti della merce. I materiali refrattari sono contrattati con riferimento, per quanto concerne prove e dati tecnici, alle norme UNI.
Requisiti della merce. Se nel contratto è convenuto grano di tipo «fino» la merce consegnata deve risultare di produzione e provenienza notoriamente pregiata e di varietà omogenea. Se è stato convenuto grano «buono mercantile» la merce deve essere almeno di provenienze comuni costituite anche da diverse varietà ma similari purché convenientemente miscelate. Il grano contrattato come «mercantile» deve essere almeno di produzione comune, anche di varietà diverse.
Requisiti della merce. Per latte si intende il prodotto ottenuto dalla mungitura, regolare, ininterrotta e completa della mammella di capi in lattazione in buono stato di salute e di nutrizione, dopo la cessazione del periodo colostrale. Il latte così ottenuto viene utilizzato per la produzione in latte alimentare, per trasformazione in derivati o per uso alimentare diretto (latte crudo).
Requisiti della merce. Si intende per formaggio il prodotto della coagulazione presamica o acida del latte, o della crema o panna, ovvero dell’uno e dell’altra miscelati, mediante uso di caglio, di fermenti o di antifermentativi consentiti dalla legge, e successivamente sottoposti a una adeguata salagione. I formaggi possono essere:
1. “a pasta molle”, se ottenuti da latte intero, cioè non scremato, e in genere sottoposti a stagionatura o venduti freschi. Tali sono il “gorgonzola”, il “taleggio”, il “salva”, il “quartirolo lombardo”, l’”italico”, lo “stracchino della Valsassina”, il “latte crudo”, la “crescenza”, la “robiola”, il “pannerone”, “caprini e simili”.
2. “a pasta semidura”, se ottenuti da latte intero o parzialmente scremato e sottoposti a una adeguata stagionatura. Tali sono il “latteria”, il “xxxxxxx”, il “branzi”, il “fontal”, l’”asiago” e simili.
3. “a pasta dura”, se ottenuti da latte parzialmente scremato e sottoposti a lunga stagionatura. Tali sono il “grana”, il “grana padano”, il “reggiano parmigiano”, lo “usomonte”, il “canestraio” e simili. Essi, qualora prodotti nel periodo dall’11 novembre al 31 marzo, costituiscono la partita o sorte vernenga, mentre, prodotti nel periodo 1° aprile – 10 novembre, costituiscono la partita o sorte maggenga.
4. “a pasta filata”, se ottenuti da latte intero e sottoposti a filatura. Tali sono il “provolone”, la “mozzarella” e la “scamorza”. A loro volta le partite di formaggio “a pasta dura” e “semidura” possono essere classificate nelle seguenti categorie:
a) scelte;
b) sottoscelte;
c) mezzane;
d) di scarto. Le forme di formaggio “grana” si classificano in:
a) scelte, le cui caratteristiche sono: forma perfetta di pasta compatta e uniforme, con frattura tipica del grana, crosta immune da difetti (correzione, screpolature, acari), sapore, aroma e colore normale;
b) zero, quando, pur rispondendo alle caratteristiche delle “scelte”, presentano alla superficie della crosta una piccola correzione, fatta in modo perfetto e senza che la forma risulti deformata;
c) uno, quando presentano leggera occhiatura, ovvero una o due piccole sfoglie di dimensioni varianti da uno a due centimetri, difetti questi rilevabili alla percussione con il martello;
d) sottoscelto, quando, pur essendo di buona qualità, di sapore e aroma gradevoli, presentano alcune piccole sfoglie e/o occhiature;
e) mezzano, quando presentano occhiatura larga, sfoglie accentuate senza odori sgradevoli;
f) scarto, quando sono gonfie, scoppiate, crepate con ripetute e acc...
Requisiti della merce. La lana lavata a fondo deve risultare liberata dalle sostanze grasse con una tolleranza massima sino all’1%, quindi in condizioni da poter essere sempre adoperata senza bisogno di altri trattamenti.