Common use of Risultati macroeconomici Clause in Contracts

Risultati macroeconomici. Secondo le stime, la crescita del PIL nel 1999, su cui ha inciso negativamente la crisi del Kosovo, dovrebbe essere stata del 9%. Per il 2000 le autorità avevano previsto inizialmente una crescita del PIL dell'ordine del 12-15%, ma secondo le stime la crescita non è stata superiore al 10%, dati gli effetti nefasti di una delle peggiori siccità avutesi nella B-E negli ultimi anni. La forte crescita economica ha avuto scarsi influssi sulla disoccupazione, che secondo le stime colpiva a fine 1999 il 40% della manodopera. L'ottemperanza alle regole del regime del comitato monetario (CBA) ha contribuito a moderare le pressioni inflazionistiche. Secondo le previsioni, nel 2000 l'inflazione annua misurata in konvertible marka (KM), la moneta messa in circolazione dal comitato monetario dalla metà del 1998, dovrebbe risultare del 3% in entrambe le entità. A fine 2000 il KM era accettato nella B-E in misura quasi integrale, come attesta l'ingente incremento delle riserve estere detenute dalla Banca centrale, che a fine 1999 erano di 866 milioni KM (pari a circa 2,5 mesi d'importazioni) rispetto a 300 milioni KM a fine 1998. Per quanto riguarda il settore finanziario, secondo le proiezioni iniziali i disavanzi globali in rapporto al PIL (senza tener conto delle sovvenzioni) dovevano situarsi rispettivamente all'1,6% e al 3,3% per la Federazione e per la Repubblica Serba (1,1% e 2,1% tenuto conto delle sovvenzioni), ma disavanzi maggiori del previsto, dovuti all'aumento delle spese per i salari e le pensioni e ad ammanchi nelle entrate, hanno costretto le due entità a prendere provvedimenti per adeguare le spese correnti alle risorse disponibili. Il disavanzo delle partite correnti si era ridotto di molto nel 1999 (a circa il 21% del PIL, rispetto al 32% nel 1998) come risultato del duplice rallentamento nell'attuazione dei progetti di ricostruzione e nella crescita della domanda privata interna. Il disavanzo è ancora diminuito nel 2000 ed è rimasto finanziato per la maggior parte dall'assistenza di donatori. Il debito estero è tuttora elevato (nel 1999 era pari a circa il 70% del PIL), il che è dovuto in parte al gravoso onere del debito ereditato dall'ex Repubblica federativa socialista di Iugoslavia. Nondimeno, il servizio del debito come percentuale delle esportazioni di merci e di servizi è relativamente basso, perché si tratta in gran parte di prestiti agevolati e anche perché i Club di Londra e di Parigi hanno acconsentito a concedere favorevoli ritempificazioni del debito.

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Risultati macroeconomici. Secondo le stimeDopo un periodo di stagnazione all'inizio del 2000, la crescita del PIL nel 1999si è accelerata sino a raggiungere nei primi dieci mesi dell'anno circa il 4%, su cui base annua, grazie all'accelerarsi della produzione industriale e delle costruzioni. La produzione agricola, invece, ha inciso negativamente la crisi del Kosovo, dovrebbe essere stata del 9%risentito della grave siccità estiva. Per il Nel 2000 le autorità avevano previsto inizialmente una crescita del PIL dell'ordine del 12-15entrate di bilancio sono ancora rimaste al di sotto dei livelli indicati nelle proiezioni, con conseguenti tagli delle spese e il rapido accumularsi di arretrati di spesa. L'inflazione si è arrestata: i prezzi sono scesi di circa lo 0,5%, ma secondo le stime la crescita non nonostante il considerevole rincaro dell'energia. La moneta nazionale si è stata superiore al 10deprezzata nel 2000 di circa il 6%, dati gli effetti nefasti di una delle peggiori siccità avutesi nella B-E negli ultimi anniin termini nominali, rispetto al dollaro USA. La forte crescita economica ha avuto scarsi influssi sulla disoccupazione, che secondo le stime colpiva a fine 1999 il 40% della manodopera. L'ottemperanza alle regole Nei primi otto mesi del regime del comitato monetario (CBA) ha contribuito a moderare le pressioni inflazionistiche. Secondo le previsioni, nel 2000 l'inflazione annua misurata in konvertible marka (KM), la moneta messa in circolazione dal comitato monetario dalla metà del 1998, dovrebbe risultare del 3% in entrambe le entità. A fine 2000 il KM era accettato nella B-E in misura quasi integralefatturato commerciale è cresciuto del 13% (su base annua) sino a raggiungere 740 milioni USD. Tuttavia, come attesta l'ingente incremento sempre su base annua, nei primi nove mesi del 2000 si è registrato un lieve peggioramento del disavanzo commerciale, nonostante il notevole accelerarsi della crescita delle riserve estere detenute dalla Banca centrale, esportazioni. Si prevede che a fine 1999 erano di 866 milioni KM (pari a circa 2,5 mesi d'importazioni) rispetto a 300 milioni KM a fine 1998. Per quanto riguarda il settore finanziario, secondo le proiezioni iniziali i disavanzi globali in rapporto al PIL (senza tener conto delle sovvenzioni) dovevano situarsi rispettivamente all'1,6% disavanzo commerciale e al 3,3% per la Federazione e per la Repubblica Serba (1,1% e 2,1% tenuto conto delle sovvenzioni), ma disavanzi maggiori del previsto, dovuti all'aumento delle spese per i salari e le pensioni e ad ammanchi nelle entrate, hanno costretto le due entità a prendere provvedimenti per adeguare le spese correnti alle risorse disponibili. Il il disavanzo delle partite correnti resteranno molto gravi (pari a oltre il 20% del PIL) sinché resterà in vigore il blocco commerciale imposto dall'esterno a causa dell'irrisolto conflitto del Nagorno Karabakh. Nella prima metà del 2000 si era ridotto è accresciuta di molto nel l'entità totale degli IED, con cospicui afflussi da parte degli investitori stranieri residenti e la ripresa degli investimenti da parte della Russia. Le riserve in valuta estera sono rimaste al rassicurante livello di oltre 3 mesi d'importazioni. Il debito estero ammontava a fine 1999 (a circa il 21850 milioni USD, pari al 47% del PIL, rispetto e il servizio del debito era pari al 3217% nel 1998) come risultato del duplice rallentamento nell'attuazione dei progetti delle entrate di ricostruzione e nella crescita della domanda privata interna. Il disavanzo è ancora diminuito nel 2000 ed è rimasto finanziato per la maggior parte dall'assistenza di donatoribilancio. Il debito estero è tuttora elevato (nel 1999 era pari a circa il 70% del PIL), il che è dovuto ingente in parte al gravoso onere termini di quoziente entità del debito ereditato dall'ex Repubblica federativa socialista di Iugoslavia. Nondimeno, il più servizio del debito/esportazioni, anche se si prevede che l'Armenia beneficerà di cospicui trasferimenti e investimenti dall'estero; è invece ritenuto ragionevolmente sostenibile se misurato in termini di quoziente entità del debito come percentuale delle esportazioni di merci e di servizi è relativamente basso, perché si tratta in gran parte di prestiti agevolati e anche perché i Club di Londra e di Parigi hanno acconsentito a concedere favorevoli ritempificazioni più servizio del debito/gettito fiscale.

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Risultati macroeconomici. Secondo Dopo un altro calo (dello 0,4%) nel 1999, l'economia ha registrato una forte ripresa nel 2000, dovuta soprattutto al ragguardevole andamento delle esportazioni. Il PIL si è accresciuto del 6% in termini reali e la produzione industriale si è incrementata del 12%. Sono i primi tassi annuali positivi dopo la proclamazione dell'indipendenza. Su base annuale, l'inflazione in termini d'IPC si è accelerata dal 18,4% nell'ottobre 1999 al 28,9% nel novembre 2000 in seguito al forte deprezzamento del grivna nel periodo delle elezioni presidenziali di ottobre/novembre 1999 e in seguito anche al rincaro del petrolio, ai ritocchi dei prezzi amministrativi e alla crescita monetaria relativamente rapida. La massa monetaria si è accresciuta al tasso annuale di circa il 36%, il che riflette in parte la rimonetazione strutturale dell'economia, ma anche l'incidenza che ha avuto sulla moneta nazionale l'insuccesso del Governo di assicurare il proprio servizio del debito nei confronti della BNU. Questa, dal canto suo, non è stata in grado di controbilanciare tale situazione con operazioni di riduzione della liquidità. Il disavanzo statale consolidato, misurato in denaro contante e compresi i proventi in conto capitale derivanti dalle privatizzazioni, si è ridotto dal 2,4% del PIL nel 1999 all'1,5% del PIL, secondo le stime, la crescita nel 2000, il che riflette in parte l'effetto positivo esercitato sul gettito fiscale da un'attività economica più vigorosa del previsto, ma anche i ritardi nei pagamenti del servizio del debito alla BNU e l'accumularsi di certi arretrati nel settore dell'energia. Il saldo delle partite correnti in Ucraina è balzato da un disavanzo di circa il 3% del PIL nel 1998 a un'eccedenza del 2,7% del PIL nel 1999, su cui il che si spiega per il fatto che un nuovo calo delle esportazioni è stato ampiamente controbilanciato dall'effetto negativo che il ridursi della produzione ha inciso negativamente la crisi esercitato sulle importazioni. Tuttavia, in seguito al deprezzamento del Kosovogrivna e all'aumento della domanda da parte dei principali partner commerciali dell'Ucraina, dovrebbe essere stata dagli ultimi mesi del 9%1999 le esportazioni hanno registrato un considerevole incremento. Per Sebbene si sia accelerato anche l'incremento delle importazioni, come conseguenza della ripresa della domanda interna, il 2000 le autorità avevano previsto inizialmente saldo delle partite correnti ha registrato una crescita considerevole eccedenza nei primi tre trimestri del PIL dell'ordine 2000. Nell'aprile 2000, circa 2,6 miliardi USD di debito estero, perlopiù eurobbligazioni detenute da investitori privati ma anche una parte del 12-15%debito ucraino nei confronti della società russa di distribuzione del gas Gazprom, ma secondo le stime la crescita non è stata superiore al 10%sono stati convertiti in obbligazioni a sette anni, dati gli effetti nefasti di una delle peggiori siccità avutesi nella B-E negli ultimi anniin euro o in dollari. La forte crescita economica ha avuto scarsi influssi sulla disoccupazioneL'Ucraina, che secondo ha smesso di onorare il servizio dei propri debiti al Club di Parigi nel gennaio 2000, ha cercato di ottenere la ritempificazione di questi debiti (che ammontano a circa 700 milioni USD). In seguito alla decisione dell'FMI di riprendere a concedere prestiti all'Ucraina, si prevede che il Club di Parigi prenderà in considerazione la possibilità di ritempificare i debiti dell'Ucraina nei confronti dei suoi membri. Nonostante il miglioramento del saldo delle partite correnti e la ritempificazione del debito obbligazionario con i privati, la bilancia dei pagamenti resta vulnerabile. Gli afflussi di IED hanno continuato a essere deludenti e le stime colpiva riserve ufficiali in valuta estera sono rimaste esigue (1,15 miliardi USD a fine 1999 il 40% della manodopera. L'ottemperanza alle regole del regime del comitato monetario (CBA) ha contribuito a moderare le pressioni inflazionistichenovembre 2000, ossia l'equivalente di 3¾ settimane d'importazioni). Secondo le previsioni, nel inoltre, il fabbisogno d'ingenti importazioni di carburante avrà avuto un effetto negativo sulla bilancia dei pagamenti nell'inverno 2000/20018. Nel gennaio 2000 l'inflazione annua misurata la Moody's, in konvertible marka base alla sua percezione di un maggiore rischio d'inadempienza, ha retrocesso l'Ucraina dalla classificazione B3 alla Caa1 (KMun grado di rating corrispondente a inadempienza), la moneta messa in circolazione dal comitato monetario dalla metà del 1998, dovrebbe risultare del 3% in entrambe le entità. A fine 2000 il KM era accettato nella B-E in misura quasi integrale, come attesta l'ingente incremento delle riserve estere detenute dalla Banca centrale, che a fine 1999 erano Dopo un deprezzamento di 866 milioni KM (pari a circa 2,5 mesi d'importazioni) rispetto a 300 milioni KM a fine 1998. Per quanto riguarda il settore finanziario, secondo le proiezioni iniziali i disavanzi globali in rapporto al PIL (senza tener conto delle sovvenzioni) dovevano situarsi rispettivamente all'1,6% e al 3,3% per la Federazione e per la Repubblica Serba (1,1% e 2,1% tenuto conto delle sovvenzioni), ma disavanzi maggiori del previsto, dovuti all'aumento delle spese per i salari e le pensioni e ad ammanchi nelle entrate, hanno costretto le due entità a prendere provvedimenti per adeguare le spese correnti alle risorse disponibili. Il disavanzo delle partite correnti si era ridotto di molto nel 1999 (a circa il 2120% tra il luglio 1999 e il gennaio 2000, il grivna è rimasto relativamente stabile. Tale relatività stabilità nei confronti del PILdollaro, con il concomitante apprezzamento del dollaro USA e con l'ampio differenziale d'inflazione tra l'Ucraina ed i suoi principali partner commerciali, ha portato dal febbraio 2000 a un considerevole apprezzamento del corso di cambio in termini reali, soprattutto nei confronti della zona euro (dato il grave deprezzamento dell'euro rispetto al 32% nel 1998) come risultato dollaro). Quest'apprezzamento in termini reali va considerato tuttavia, in ampia misura, una rettifica dell'eccessivo deprezzamento registrato tra la fine del duplice rallentamento nell'attuazione dei progetti 1999 e l'inizio del 2000: si ritiene che il corso di ricostruzione e nella crescita della domanda privata interna. Il disavanzo è ancora diminuito nel 2000 ed è rimasto finanziato per la maggior parte dall'assistenza di donatori. Il debito estero è cambio sia tuttora elevato (nel 1999 era pari a circa il 70% del PIL), il che è dovuto in parte al gravoso onere del debito ereditato dall'ex Repubblica federativa socialista di Iugoslavia. Nondimeno, il servizio del debito come percentuale delle esportazioni di merci e di servizi è relativamente basso, perché si tratta in gran parte di prestiti agevolati e anche perché i Club di Londra e di Parigi hanno acconsentito a concedere favorevoli ritempificazioni del debitocompetitivo.

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Risultati macroeconomici. Secondo Tra il 1993 e il 1996, con l'aiuto di un'ingente assistenza internazionale l'Albania ha compiuti notevoli progressi nella stabilizzazione e liberalizzazione della sua economia e nell'attuazione delle riforme strutturali. Dopo un periodo di tensione nel 1997 in seguito al crollo degli schemi piramidali, il nuovo Governo è riuscito a ripristinare la stabilità macroeconomica. Dopo un programma semestrale di emergenza, le stimeautorità albanesi hanno attuato un amplissimo programma di aggiustamento macroeconomico e strutturale a medio termine, la al quale l'FMI ha concesso il suo appoggio nell'ambito della PRGF (che ha sostituito l'ESAF). Il promettente inizio di ripresa manifestatosi nel 1998 è proseguito nel 1999, con una crescita del PIL nel 1999di circa l'8% per il secondo anno successivo. A fine 1999 l'inflazione annua era negativa, su il disavanzo del bilancio alimentato da finanziamenti interni si era ancora ridotto e il disavanzo delle partite correnti, di cui ha inciso negativamente la si aspettava un grave peggioramento come conseguenza della crisi del Kosovo, dovrebbe essere stata è stato contenuto all'8,5% del 9%PIL. Per Il miglioramento della situazione politica interna e il 2000 le autorità avevano previsto inizialmente rafforzamento delle istituzioni hanno consentito di conseguire una stabilità sufficiente perché l'economia registrasse ragguardevoli risultati nel 2000. La crescita del PIL dell'ordine del 12-15ha raggiunto il 7,8%, ma con l'apporto principale dei settori delle costruzioni, dei trasporti e dell'agricoltura. Nonostante il rincaro del petrolio e la crisi dell'energia nell'ultimo trimestre dell'anno, l'inflazione è rimasta sotto controllo (il 4% a fine anno), grazie al rigoroso controllo monetario, all'aumento generale della produttività e alla stabilità della moneta nazionale, il lek. Sviluppi positivi si sono avuti anche nel settore tributario: in seguito a un ingente aumento del gettito fiscale (del 25% rispetto al 1999), secondo le stime la crescita non il disavanzo fiscale si è stata superiore ridotto dall'11,5% del PIL nel 1999 al 10%9,5% nel 2000. Il finanziamento da fonti interne è calato in lieve misura (il 5,0% nel 2000 rispetto al 5,4% nel 1999), dati gli effetti nefasti ma i cospicui proventi delle privatizzazioni hanno consentito di una ridurre di molto l'indebitamento. Per quanto riguarda le spese, l'esecuzione del bilancio 2000 ha corrisposto alle previsioni. Nel 2000 è migliorato anche il saldo delle peggiori siccità avutesi partite correnti. Come di consueto, ingenti rimesse da parte degli Albanesi all'estero (nella B-E negli ultimi anni. La forte crescita economica ha avuto scarsi influssi sulla disoccupazioneprima metà del 2000 sono affluiti in Albania circa 160 milioni USD) hanno compensato parzialmente il disavanzo commerciale, che tuttora molto elevato, cosicché il disavanzo delle partite correnti, secondo le stime colpiva a fine 1999 il 40% della manodopera. L'ottemperanza alle regole del regime del comitato monetario (CBA) ha contribuito a moderare le pressioni inflazionistiche. Secondo le previsioni, nel 2000 l'inflazione annua misurata in konvertible marka (KM), la moneta messa in circolazione dal comitato monetario dalla metà del 1998, dovrebbe risultare di circa 260 milioni USD, pari a circa il 7% del 3PIL (rispetto all'8% nel 1999). Gli investimenti esteri diretti sono aumentati in entrambe le entitàmisura considerevole, grazie in particolare ai proventi della privatizzazione della società di telefonia mobile AMC. A fine 2000 il KM era accettato nella B-E in misura quasi integralele riserve ufficiali lorde sono arrivate a 550 milioni USD, come attesta l'ingente incremento delle riserve estere detenute dalla Banca centrale, che a fine 1999 erano di 866 milioni KM (pari a circa 2,5 4,5 mesi d'importazioni) rispetto . Non vanno sottovalutate, tuttavia, le ripercussioni che potrebbe esercitare sulla situazione economica la crisi dell'energia: si prevede infatti che la penuria d'energia avrà un'incidenza negativa sulla produzione industriale, e l'inflazione potrebbe aggravarsi a 300 milioni KM a fine 1998causa del rincaro dell'energia. Per quanto riguarda il settore finanziariotributario, secondo se alcune imprese dovessero cessare la loro attività potrebbe ridursi il gettito fiscale, mentre potrebbero aumentare le proiezioni iniziali sovvenzioni governative alle importazioni di energia. In un simile contesto, è stato elaborato un piano d'azione per il settore dell'elettricità, inteso nel breve periodo a combattere i disavanzi globali in rapporto al PIL (senza tener conto furti di elettricità e il non pagamento delle sovvenzioni) dovevano situarsi rispettivamente all'1,6% e al 3,3% per la Federazione e per la Repubblica Serba (1,1% e 2,1% tenuto conto delle sovvenzioni)bollette dell'elettricità e, ma disavanzi maggiori del previstonel più lungo periodo, dovuti all'aumento delle spese per i salari e ad ammodernare le pensioni e ad ammanchi nelle entrate, hanno costretto le due entità a prendere provvedimenti per adeguare le spese correnti alle risorse disponibili. Il disavanzo delle partite correnti si era ridotto reti di molto nel 1999 (a circa il 21% del PIL, rispetto al 32% nel 1998) come risultato del duplice rallentamento nell'attuazione dei progetti di ricostruzione e nella crescita della domanda privata interna. Il disavanzo è ancora diminuito nel 2000 ed è rimasto finanziato per la maggior parte dall'assistenza di donatori. Il debito estero è tuttora elevato (nel 1999 era pari a circa il 70% del PIL), il che è dovuto in parte al gravoso onere del debito ereditato dall'ex Repubblica federativa socialista di Iugoslavia. Nondimeno, il servizio del debito come percentuale delle esportazioni di merci produzione e di servizi è relativamente bassodistribuzione dell'elettricità, perché si tratta in gran parte di prestiti agevolati e anche perché i Club di Londra e di Parigi hanno acconsentito a concedere favorevoli ritempificazioni del debitoche sono ampiamente obsolete.

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Risultati macroeconomici. Secondo le stimeDopo la proclamazione dell'indipendenza, la crescita del PIL nel 19991991, su cui l'economia della Moldova ha registrato un regresso di oltre il 60%: il paese risente tuttora gravemente delle perturbazioni derivanti dalla crisi russa, e nel 2000 hanno inciso negativamente la crisi del Kosovosulla crescita le sfavorevoli condizioni climatiche e il rincaro dell'energia. Tuttavia, dovrebbe essere stata del 9%valide politiche finanziarie, combinandosi con il graduale miglioramento dell'economia dei principali partner commerciali della Moldova, hanno favorito, anche se a livelli molto bassi, una certa stabilizzazione finanziaria e macroeconomica. Per il 2000 le autorità avevano previsto inizialmente Le più recenti previsioni indicano una crescita del PIL dell'ordine dell'1,0% nel 2000. La ripresa è derivata principalmente dall'incremento della domanda di consumi: il fatturato del 12-15commercio al minuto (delle imprese registrate) è aumentato di circa il 5,0%, dopo il crollo del 27,8% nel 1999. A causa della siccità, la produzione agricola si è ridotta di quasi il 10%, ma secondo le stime la produzione industriale ha avuto una considerevole ripresa, con una crescita non di oltre il 2% dopo il calo del 9% nel 1999. Dopo il rapido accelerarsi dell'inflazione, sino al tasso di circa il 45% nel 1999, grazie a un risoluto inasprimento delle politiche fiscale e monetaria la Moldova è riuscita entro la fine del 2000 a ridurre l'aumento dell'inflazione dei prezzi al consumo appena al di sopra del 20%. Nel 1999 e nel 2000 la politica finanziaria ha registrato un andamento al tempo stesso impressionante e inusitato, dovuto in gran parte alla razionalizzazione delle spese nel settore sanitario, nell'istruzione e nel settore pubblico. Il disavanzo del bilancio statale come percentuale del PIL si è ridotto da oltre l'8% nel 1998 al 2,6% nel 1999 ad appena più dell'1% nel 2000. La politica monetaria è stata superiore al 10%resa più rigorosa nel 2000. I cospicui afflussi di valuta estera hanno portato a un lieve apprezzamento del corso di cambio del leu, dati consentendo alla banca centrale di rimpinguare le proprie riserve internazionali, nonostante gli effetti nefasti ingenti obblighi di una delle peggiori siccità avutesi nella B-E negli ultimi anni. La forte crescita economica ha avuto scarsi influssi sulla disoccupazione, che secondo le stime colpiva a fine 1999 il 40% della manodopera. L'ottemperanza alle regole servizio del regime del comitato monetario (CBA) ha contribuito a moderare le pressioni inflazionistiche. Secondo le previsioni, nel 2000 l'inflazione annua misurata in konvertible marka (KM), la moneta messa in circolazione dal comitato monetario dalla metà del 1998, dovrebbe risultare del 3% in entrambe le entità. A fine 2000 il KM era accettato nella B-E in misura quasi integrale, come attesta l'ingente incremento delle riserve estere detenute dalla Banca centrale, che a fine 1999 erano di 866 milioni KM (pari a circa 2,5 mesi d'importazioni) rispetto a 300 milioni KM a fine 1998. Per quanto riguarda il settore finanziario, secondo le proiezioni iniziali i disavanzi globali in rapporto al PIL (senza tener conto delle sovvenzioni) dovevano situarsi rispettivamente all'1,6% e al 3,3% per la Federazione e per la Repubblica Serba (1,1% e 2,1% tenuto conto delle sovvenzioni), ma disavanzi maggiori del previsto, dovuti all'aumento delle spese per i salari e le pensioni e ad ammanchi nelle entrate, hanno costretto le due entità a prendere provvedimenti per adeguare le spese correnti alle risorse disponibilidebito. Il disavanzo delle partite correnti si era ridotto di molto è accentuato nel 1999 (2000 sino a circa il 21l'8% del PIL, rispetto in gran parte per l'aumento delle importazioni in concomitanza con l'incremento del reddito. Le esportazioni sono rimaste fiacche, in parte come conseguenza della siccità: sono aumentate del 5%, mentre le importazioni risultavano accresciute di oltre il 30%, su base annua, al 32dicembre 2000. Nel 2000 si sono intraprese iniziative per ridurre gli arretrati dei pagamenti nel servizio del debito e nel settore dell'energia. In marzo sono stati pagati 137 milioni USD di arretrati dovuti alla Gazprom, mediante (i) il rilascio di cambiali dirette per il valore di 90 milioni USD, per saldare i debiti relativi alle forniture di gas naturale nel 1996 e nel 1997 e (ii) la conclusione di un accordo di permuta ("swap") debito/partecipazione azionaria nel settore del gas, in base al quale la Gazprom ha acquisito il 51% nel 1998) come risultato della Moldovagaz rinunciando in cambio al suo credito di 47 milioni USD di arretrati (soprattutto grazie a quest'operazione, gli afflussi di IED si sono considerevolmente accelerati, passando dal 2,6% del duplice rallentamento nell'attuazione dei progetti di ricostruzione e nella crescita della domanda privata interna. Il disavanzo è ancora diminuito nel 2000 ed è rimasto finanziato per la maggior parte dall'assistenza di donatori. Il debito estero è tuttora elevato (PIL nel 1999 era pari a circa il 70al 10% del PIL, ossia 143 milioni USD, nel 2000), il che . In aprile è dovuto in parte al gravoso onere stato firmato infine l'accordo di ritempificazione con le autorità russe riguardo alla totalità del debito ereditato dall'ex Repubblica federativa socialista nei confronti della Russia, compreso quello con la Oneximbank. Inoltre, sono stati avviati colloqui per la ritempificazione con vari creditori commerciali detentori di Iugoslaviagaranzie governative. NondimenoNonostante le iniziative per concludere con i creditori accordi di ritempificazione e per normalizzare le relazioni con i fornitori di energia, il servizio persistono rischi sulla sostenibilità del debito come percentuale delle esportazioni di merci e di servizi è relativamente basso, perché si tratta in gran parte di prestiti agevolati e anche perché i Club di Londra e di Parigi hanno acconsentito a concedere favorevoli ritempificazioni del debitoestero della Moldova.

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