Risultati attesi. Alle esigenze di depurazione di grandi volumi di reflui diluiti può dare una risposta adeguata la procedura della fitodepurazione e si attendono i seguenti risultati: • Identificare specie vegetali autoctone in grado completare la depurazione operata dalle vasche Imhoff anche con la sanificazione del refluo. • costi energetici per il trattamento ridottissimi; • assenza di continua sorveglianza tecnica e di guasti o fuori-servizio. Denominazione: CNR Area della Ricerca di Padova Sede: Corso Stati Uniti n.4, 00000 Xxxxxx Natura giuridica: Ente di Ricerca Denominazione: CRIBI Biotechnology Centre, Università di Padova Sede: Xxxxx X. Xxxxxxx 3, PADOVA Natura giuridica: Ente Pubblico Ricerca applicata: Settore di attività : 🞎 Agroalimentare 🞎 Chimico-Farmaceutico 🞎 Diagnostico Questo progetto di ricerca ha lo scopo di trasferire tecnologie avanzate ed innovative di biologia molecolare e genomica, già applicate in ambito biomedico per diagnosi e ricerca, per lo studio ed il monitoraggio dell’ambiente costiero usando Mytilus galloprovincialis come biosensore e per il controllo di qualità dei mitili al consumo umano. La figura che segue riassume in maniera sintetica obiettivi, contenuti e struttura del progetto. Analisi del trascrittoma in mitilo (MytArray 1.0 di 1.700 geni) Creazione di un subarray di facile trasferibilità Monitoraggio della Laguna di Venezia Studio dell’effetto di alcuni inquinanti in laboratorio Si propone il trasferimento di tecnologie avanzate di biologia molecolare e genomica, già applicate in ambito biomedico per diagnosi e ricerca, per lo studio ed il controllo dell’ambiente costiero usando Mytilus galloprovincialis come biosensore e per il controllo di qualità dei mitili avviati al consumo umano. I mitili bioaccumulano numerosi agenti inquinanti che producono danni funzionali individuabili, sono da tempo impiegati nel biomonitoraggio con tecniche tradizionali (rif. D.L. 152/99). Inoltre, sono una risorsa economica importante, la cui qualità va salvaguardata e certificata. Le risposte funzionali indotte, così come i processi fondamentali per la crescita e riproduzione, si basano sull’espressione di geni specifici e quindi di proteine che agiscono opportunamente a livello sub-cellulare, cellulare e tessutale. Anche le risposte difensive verso potenziali patogeni (virus, batteri, parassiti) e le modulazioni funzionali che si stabiliscono in condizioni critiche (es. temperatura elevata, ipossia, tossine algali) dipendono dall’espressione d...
Risultati attesi. (descrivere le modalità con cui si intercettano i bisogni da soddisfare, cioè l’offerta che si intende creare per soddisfare la domanda di cui sopra): Verranno sviluppate metodologie avanzate di chimica ed ecotossicologia, da applicarsi nell'ambito dei monitoraggi degli ambienti marino-costieri, per la valutazione della qualità degli ecosistemi acquatici. Saranno e/o ottimizzare metodologie di misura a supporto della normazione per il controllo e il raggiungimento di obiettivi di qualità ambientale. In particolare si prevede: - la relizzazione di nuovi sensori chimici luminescenti per la determinazione selettiva delle specie del mercurio. - l'identificazione di una batteria di saggi tossicologici innovativa ad elevata sensibilità dal punto di vista diagnostico ed elevata valenza ecologica. - applicazione del MytArray 1.0 ad altri siti dell’ambiente lagunare veneziano per i quali sia stato informatizzato un buon numero di dati relativi ad analisi geomorfologiche, chimiche e biologiche, queste ultime riferibili a biomarcatori tradizionali. Valutazione della soglia di sensibilità del MytArray 1.0 in mitili esposti a dosi scalari di miscele o singoli contaminanti chimici. - ampliamento del database integrato con tutte le informazioni genetiche disponibili per singole zone lagunari e con mappe georeferenziate relative ai dati ambientali. - allestimento e primo utilizzo in condizioni controllate di un miniarray (Mini-MytArray) di ~50 geni aventi potenziale valore diagnostico nell’accertamento della contaminazione dei mitili da metalli pesanti, composti organici e possibili altri contaminanti. Lattebusche sca Xxx Xxxxxxxxx, 00 - Xxxxxx xx Xxxxxxxxxxxxx (XX) Venetoagricoltura Xxx X. xxxxxxx, 74 – 36016 Thiene (VI) tel. 0000-000000 – fax. 0000-000000 eMail: xxxxxxxx.xxxxxx@xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx Continuazione del progetto “Azione Biotech I” n. 3 titolo breve PRODOTTI LATTIERO CASEARI CON PROBIOTICI Nuovo progetto Metodi biotecnologici innovativi per la produzione di molecole di interesse farmaceutico Ingegneria tissutale con l’utilizzo di matrici ripopolate con cellule staminali Diagnostica basata su tecnologie biologiche Metodi biotecnologici per il monitoraggio dell'inquinamento ambientale, bioremediation abbattimento di microinquinanti Applicazioni di tecniche biotecnologiche per lo sviluppo della produzione animale e vegetale Il progetto si propone di sviluppare i dati acquisiti nel corso della prima fase ed in particolar modo di ampliare la gamma dei prodotti l...
Risultati attesi. Il progetto si propone il raggiungimento degli obiettivi attraverso una serie di azioni ed attività finalizzate all’individuazione di composti aventi scarsa tossicità generale e soprattutto un meccanismo specifico e dimostrato di interazione con le cellule neoplastiche. La scelta dei coniugati aventi tali proprietà, permetterà di procedere con lo sviluppo preclinico e successivamente clinico in ottemperanza delle linee guida nazioni ed europee in tema di mezzi di indagine e farmaci oncologici. A fianco di questo risultato/obbiettivo finale risultano di fondamentale importanza anche i seguenti risultati collaterali che il progetto intende perseguire: Generazione di nuovo know-how: ideazione, sviluppo e messa a punto di processi innovativi nel campo biosintetico e biotecnologico con produzione di nuovi strumenti per il targeting selettivo di particolari tessuti o cellule. Tali conoscenze potranno essere esportate ed utilizzate per altri sistemi e molecole. Definizione di nuovi protocolli di diagnosi e terapia della malattia oncologica: la possibilità di identificazione e trattamento selettivi di alcune neoplasie permetterà di ridisegnare le linee guida per il paziente neoplastico. Sviluppo di innovazione nella piccola/media impresa italiana: l'integrazione tra Università e azienda nello sviluppo di metodologie applicative rende possibile la traslazione delle idee/tecnologie proprie del settore della ricerca universitaria a settori applicativi che spesso non riescono a beneficiarne in modo competitivo anche nei confronti del mercato internazionale. La ricaduta di questo processo si identifica anche sul piano occupazionale con la creazione di nuovi posti di lavoro nei settori della ricerca applicata.
Risultati attesi. Garantire la piena accessibilità degli spazi del Parco della Musica e del Teatro Lirico di Cagliari, al fine di consentire la fruibilità degli spazi per i cittadini e per la diversificazione e valorizzazione delle produzioni del Teatro, per l'internazionalizzazione e il potenziamento del turismo culturale, anche attraverso la valorizzazione degli attrattori territoriali regionali.
Risultati attesi. Definizione dei calendari di ripresa vegetativa, di fioritura, e maturazione delle castagne di accessioni presenti nel campo collezione ARSIAL per l’individuazione di genotipi di castagno da frutto vocati per una introduzione in coltura in ambiente laziale e a bassa suscettibilità a cinipide del castagno. Tra gli obiettivi attesi, oltre a fornire informazioni fenologiche utili per un ampliamento varietale, si auspica anche la possibilità di implementare futuri programmi di miglioramento genetico da realizzarsi tramite incrocio controllato; • Ampliamento del campo collezione tramite introduzione di nuovi genotipi migliorativi per un ampliamento del panorama varietale per un turnover varietale del panorama castanicolo, in grado di rispondere alle nuove esigenze ambientali, oltre a rispondere alla richiesta di mercato.
Risultati attesi. I risultati che si attendono da questo progetto sono, in prima istanza, • una riduzione delle predazioni agli allevamenti • in un tempo medio, la loro cessazione. Non si può escludere a priori che, al pascolo, non vi saranno ancora tentativi di predazione che talvolta potrebbero avere successo. Tuttavia, nelle esperienze maturate in altri contesti ambientali si è avuta, nel breve periodo, la quasi totale scomparsa degli attacchi agli animali domestici, fatte salve, in poche occasioni, l’attacco alle greggi da parte di numerosi cani inselvatichiti di grossa taglia. Di seguito si dettagliano i risultati attesi dalla realizzazione del progetto: ◼ Attivazione di un servizio di assistenza agli allevatori inerente la gestione corretta dei tentativi di predazione del lupo ◼ Formazione degli allevatori sulla problematica di gestione degli attacchi da lupo o Abbattimento delle predazioni a danno delle aziende zootecniche da parte del lupo e del cane randagio/inselvatichito ◼ -Formazione degli allevatori sulle pratiche di tutela degli allevamenti e della buona condotta dei cani da guardiania e delle strutture di protezione. Appare opportuno che all’interno di ogni azienda zootecnica vi sia almeno un operatore formato ed esperto nella tutela dell’allevamento dalle predazioni. Si è notato infatti che in molti contesti la conduzione degli animali viene affidata, dal proprietario, a personale non qualificato, scelto per lo più in base a un basso costo, impreparato ad affrontare situazioni di emergenza/urgenza. Tale personale deve essere formato allo scopo di ottimizzarne l’efficacia migliorando collateralmente la qualità di vita degli animali. dipartimento di medicina veterinaria ◼ Divulgazione di una corretta informazione che permetta una serena gestione del fenomeno. ◼ Xxxxxxxxxxx di una cooperazione e collaborazione fra allevatori e fra allevatori e ricercatori che contribuiscano ad un continuo aggiornamento delle situazioni nei vari contesti. In tal senso, la creazione di un numero verde da parte della Regione potrebbe costituire un elemento estremamente positivo. ◼ redazione di un manuale di buone pratiche (da produrre in caso di prolungamento del progetto) per la tutela degli allevamenti dalle predazioni da parte di carnivori selvatici. Unitamente ad una informazione rivolta alle associazioni degli allevatori e a incontri con gli operatori del settore, la diffusione di un manuale di buone pratiche a cui fare riferimento appare una soluzione adeguata per ottenere, ...
Risultati attesi. Questo progetto di ricerca è un elemento fondamentale per l’attivazione, nell’ambito delle iniziative del distretto tecnologico Veneto Nanotech, di un circolo virtuoso che porterà le PMI venete a poter utilizzare le nanotecnologie in un clima di sicurezza e di fiduciosa accoglienza da parte della popolazione. Nello specifico il trasferimento tecnologico è orientato a conseguire i seguenti risultati: − Protocolli d’analisi per il campionamento, separazione e analisi chimico-fisica e morfologica delle nanoparticelle nell’ambiente. − Protocolli di comportamento per la riduzione del rischio. − Monitoraggio completo del ciclo di vita di uno o più manufatti. Come già precedentemente accennato i beneficiari saranno: − Le imprese high-tech coinvolte nella produzione od utilizzo di nanoparticelle o nanostrutture in quanto potranno in un futuro garantire la qualità dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori nelle aree di produzione; − Le istituzioni destinate al controllo della salute e dell’ambiente quali ASL e ARPAV; − I laboratori analoghi che svolgono attività di ricerca nel campo delle nanotecnologie, che potranno così individuare sistemi di sicurezza adeguati; − La comunità scientifica che avrà a disposizione dati quasi unici per lo sviluppo di modelli e norme sull’inquinamento e rischio delle nanotecnologie.
Risultati attesi. La proposta di ricerca intende mettere a punto una serie di kit ottimizzati per la quantità di reagenti in essi contenuti e per la proposta metodologica formativa. In particolare si intende sviluppare kit formativi nelle seguenti materie di insegnamento: biologia biologia cellulare biologia cellulare biologia cellulare istologia - colture cellulari di linee primarie -transfezione mediante microelettroporazione - manipolazioni di GFP in lieviti e batteri - colorazione di preparati istologici produzioni animali biologia molecolare - identificazione di provenienza di carni o pesci microbiologia biologia molecolare - identificazione e quantificazione di agenti patogeni genetica biologia molecolare - identificazione di mutazioni correlate a patologie. - analisi di mutazioni con tecnologia dei microarray - tipizzazione tissutale HLA virologia biologia molecolare - identificazione e quantificazione di DNA virale Nello specifico si prevede di focalizzare maggiormente l’attenzione su quattro sistemi particolarmente interessanti dal punto di vista didattico e dell’innovazione: Qualsiasi esperienza di carattere biotecnologico non può prescindere dalla tecnica di polimerizzazione a catena del DNA. La tecnica PCR (Polymerase Chain Reaction) è stata la prima tecnica di amplificazione del DNA riportata in letteratura (Xxxxx RK et al., 1985). Può essere definita come una reazione di amplificazione in vitro di un segmento di DNA specifico (sequenza target), per mezzo di un enzima termostabile (DNA polimerasi). Nella reazione sono coinvolti tre segmenti di acidi nucleici: lo “stampo” di DNA a doppia elica, che deve essere amplificato (DNA target) e due “primers”, oligonucleotidi a singolo filamento che, accoppiandosi in maniera specifica con la molecola di DNA stampo, forniscono gli elementi di innesco per l’aggiunta di nucleotidi e la sintesi di un filamento di DNA complementare al target. Ripetendo numerose volte questa reazione si possono ottenere milioni di molecole identiche a quelle del DNA di partenza. Con lo sviluppo dell’amplificazione genica (PCR) sono stati raggiunti livelli di sensibilità mai ottenuti, associati ad altissima specificità e rapidità, che ha reso questa tecnica particolarmente adatta all’applicazione in diagnostica di laboratorio. Questa tecnologia ha avuto un ulteriore sviluppo nella possibilità di quantificare il numero di molecole ottenute nell’amplificazione. Tale tecnica, denominata Real-Time PCR, prevede l’utilizzo di particolari reagenti in ...
Risultati attesi. (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I])
Risultati attesi. (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P: R: I: ENTE COORDINATORE DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO TITOLO PROGETTO/AZIONE PREMESSA DI CONTESTO FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE OBIETTIVI SPECIFICI SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)