Unità di base di contrattazione Clausole campione

Unità di base di contrattazione. La base delle contrattazioni è il chilogrammo.
Unità di base di contrattazione. Le contrattazioni si fanno a chilo.
Unità di base di contrattazione. L’unità di peso-base di contrattazione è il chilogrammo.
Unità di base di contrattazione. Le contrattazioni si effettuano generalmente a capo.
Unità di base di contrattazione. Le contrattazioni avvengono sempre a vista, mai a peso vivo.
Unità di base di contrattazione. Il bestiame bovino da macello è contrattato usualmente in base al peso vivo di ogni capo di bestiame e, talvolta, a vista. Quando si contratta in stalla, a peso vivo, il bestiame deve avere digiunato da almeno 12 ore, salvo accordo tra le parti di stabilire una certa tara definibile di volta in volta. Si usa però, vendere anche a peso morto. Le contrattazioni avvengono: a peso vivo, a peso morto, ad occhio. La resa per il bestiame adulto è, in linea di massima mediamente, del 50%,. Essa, però, è sempre del 50% circa per le vacche, del 55- 60% circa per i vitelloni ed i xxxxx e del 60-65% circa per i vitelli da latte. Quando si vende a peso morto, in tutta la Provincia di Latina, si pesano i quattro quarti o mezzene, escludendo il quinto quarto che comprende la testa, la goletta, la corata (cuore, polmoni, milza e fegato), la trippa, le zampe, la coda, le mammelle, la pelle e i visceri.
Unità di base di contrattazione. Le contrattazioni si effettuano a peso o ad occhio; i maiali grassi si contrattano generalmente a peso.
Unità di base di contrattazione. A parte gli abbacchi che vengono sempre venduti “a peso” le altre contrattazioni di xxxxx e caprini vengono fatte, d’uso, “a capo” od “a peso” , sempre che vengano vendute all’ingrosso, altrimenti vale la regola del contratto avendo oggetto la cessione al minuto. La vendita può essere effettuata anche senza scelta contrattando, cioè, un determinato numero di bestie a mandria od a masseria col sistema detto “a spunta”.
Unità di base di contrattazione. Le contrattazioni vengono stipulate in base al peso morto, al peso vivo, a capo o ad occhio. In particolare: - nei Comuni di Fondi, Monte X. Xxxxxx e Spigno Saturnia si vende usualmente a peso vivo; - nel Comune di Lenola è molto in uso la vendita a capo, mentre è usata pochissimo nel Comune di Sperlonga; - in quasi tutti gli altri Comuni della Provincia la vendita è fatta, generalmente, a - peso per gli abbacchi ed i capretti, mentre per gli animali più grandi la vendita avviene ad occhio. Nelle vendite a peso morto, in genere si escludono la pelle, le zampe, la testa e le interiora, fatta eccezione per gli abbacchi ed i capretti. Per gli abbacchi ed i capretti, invece, nulla esclude, se la vendita è stata fatta alla “caprettara”, vengono escluse solamente le interiora non utilizzabili. Sempre per gli abbacchi, se la vendita è fatta “alla romana”, si esclude la pelle (bassetta), le zampe e parte delle interiora (ossia quelle non utilizzabili). La bassetta – salvo patto contrario – spetta usualmente al compratore. E’ d’uso far digiunare le bestie, esclusi gli abbacchi, per almeno dodici ore.
Unità di base di contrattazione. Il pollame viene contrattato vivo o macellato. Quello da allevamento (pulcini, pollastrelle, pollastre da uova, anitre appena sgusciate, oche, tacchini novelli, ecc.) si contratta di regola, a capo, tenuto conto della razza. Il pollame da xxxxxxx si contratta a peso vivo o a peso morto. Il pollame viene distinto in diverse categorie a seconda della grandezza, della provenienza, della razza e della stagione nella quale si contratta.