Common use of Classificazione dei rifiuti Clause in Contracts

Classificazione dei rifiuti. 1. Ai fini del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2, 3 e 4, ai sensi dell’art. 184 del D.Lgs. n. 152/2006. 2. Sono rifiuti urbani: a. I rifiuti domestici, anche ingombranti provenienti da locali ed aree ad uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucina; ii. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privato; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; iv. Rifiuto urbano residuo (RUR) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, del D.Lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare). b. Rifiuti assimilati: i rifiuti provenienti da locali ed aree adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a, non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° del presente Regolamento; c. Rifiuti dallo spazzamento delle strade; d. Rifiuti esterni, di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico, sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e. Rifiuti vegetali provenienti da aree verdi pubbliche, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle aree cimiteriali; f. Rifiuti cimiteriali: rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali diversi da quelli di cui alle precedenti lettere b), c) e d). 3. Sono rifiuti speciali: a. I rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b. I rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo; c. I rifiuti da lavorazioni industriali; d. I rifiuti da lavorazioni artigianali; e. I rifiuti da attività commerciali; f. I rifiuti da attività di servizio; g. I rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi; h. I rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi del D.P.R. n. 158/2003; i. I macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j. I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, e loro parti. 4. Sono rifiuti pericolosi i rifiuti non domestici elencati nell’Allegato della Decisione 2014/955/UE del 18/12/2014 della Commissione Europea contrassegnati con “*”.

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Samples: Regolamento Per La Gestione Dei Rifiuti Urbani Ed Assimilati

Classificazione dei rifiuti. 1. Ai fini del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2, 3 e 4, ai sensi dell’art. 184 del D.LgsD.lgs. n. 152/2006. 2. Sono rifiuti urbani: a. I rifiuti domestici, anche ingombranti provenienti da locali ed aree ad uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucina; ii. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privatoprivato e pubblico, comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle aree cimiteriali; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; iv. Rifiuto urbano residuo (RUR) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): ) di provenienza domestica: i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, del D.LgsD.lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare)d’aria. b. Rifiuti assimilati: i rifiuti provenienti da locali ed aree adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a, non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° III del presente Regolamento; c. Rifiuti dallo spazzamento delle strade; d. Rifiuti esterni, di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico, sulle spiagge marittime e lacuali pubblico e sulle rive dei corsi d’acqua; e. Rifiuti vegetali provenienti da aree verdi pubbliche, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle ed aree cimiteriali; f. Rifiuti cimiteriali: rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali diversi da quelli di cui alle precedenti lettere b), c) e d). 3. Sono rifiuti speciali: a. I rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 cc; b. I rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavoscavo fermo restando quanto disposto dall’art. 184-bis; c. I rifiuti da lavorazioni industriali; d. I rifiuti da lavorazioni artigianali; e. I rifiuti da attività commerciali; f. I rifiuti da attività di servizio; g. I rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi; h. I rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi del D.P.R. n. 158/2003; i. I macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j. I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, e loro parti. 4. Sono rifiuti pericolosi i rifiuti non domestici elencati nell’Allegato della Decisione 2014/955/UE del 18/12/2014 della Commissione Europea contrassegnati con “*”.

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Samples: Regolamento Per La Gestione Dei Rifiuti Urbani Ed Assimilati E Per La Pulizia Del Territorio

Classificazione dei rifiuti. 1. Ai fini del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2, 3 e 4, ai sensi dell’art. 184 184, comma 2 del D.Lgs 152/06, così come modificato dal Decreto Legislativo 16 gennaio 2008 n. 4, dalla L. 166/2009 e dal D.Lgs. n. 152/2006. 2. Sono 205/2010, sono classificati come rifiuti urbani: a. I a) i rifiuti domestici, anche ingombranti ingombranti, provenienti da locali ed aree e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucina; ii. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privato; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; iv. Rifiuto urbano residuo (RURb) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, del D.Lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare). b. Rifiuti assimilati: i rifiuti non pericolosi provenienti da locali ed aree e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° del presente Regolamentodei successivi criteri; c. Rifiuti c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d. Rifiuti esterni, d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico, pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali la- cuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e. Rifiuti e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi pubblicheverdi, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle aree cimiteriali; f. Rifiuti cimiteriali: f) i rifiuti cimiteriali provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali diversi da quelli di cui alle precedenti lettere b), c) e d)ai sensi del D.P.R 254/2003. 32. Sono Ai sensi dell’art. 184, comma 3 D.Lgs 152/06, così come modificato dal Decreto Legislativo 16 gennaio 2008 n. 4 e dal D.Lgs. 205/2010 sono classificati come rifiuti speciali: a. I a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 c.c.; b. I b) i rifiuti derivanti da attività di demolizione, ,costruzione, ,nonché i rifiuti che derivano dalle attività atti- vità di scavo, fermo restando quanto disposto dall’art. 184-bis del D.Lgs 152/06 come mo- dificato sopra richiamato; c. I c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d. I d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e. I e) i rifiuti da attività commerciali; f. I f) i rifiuti da attività di servizio; g. I g) i rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di dei rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione potabi- lizzazione e da altri trattamenti delle acque e acque, dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento ab- battimento di fumi; h. I h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi del D.P.R. n. 158/2003;. i. i) I macchinari e le apparecchiature deteriorati deteriorate ed obsoletiobsolete; j. j) I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, uso e le loro parti.; 4k) Il combustibile derivato dai rifiuti 3. Sono considerati assimilati ai rifiuti pericolosi urbani i rifiuti non domestici pericolosi che rispettano i criteri quali- quantitativi elencati nell’Allegato nel presente articolo e che derivano da: a) attività agricole, attività artigianali, attività commerciali e di servizio, di cui all’articolo 184 comma 3, del D.Lgs 152/06; b) attività di tipo industriale o agro-industriale limitatamente alle superfici destinate ad uso uf- ficio , magazzini, reparti di spedizione, locali accessori, mense interne, locali di preparazio- ne pasti, con esclusione delle superfici in cui si producono rifiuti da lavorazioni industriali di cui all’articolo 184, comma3, lettera c) del D.Lgs. 152/2006; c) strutture pubbliche e private, individuate ai sensi del D.Lgs 30 dicembre 1992 n. 502 e s.m.i, che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, di diagnosi, di cura, di ria- bilitazione e di ricerca ed erogano le prestazioni di cui alla Legge 23 dicembre 1977, n. 833 e che abbiano le seguenti caratteristiche ai sensi del D.P.R 254/2003: •rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie; •rifiuti derivanti dall’attività di ristorazione e residui dei pasti provenienti da reparti di xxxxx- za delle strutture sanitarie, esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie in- fettive per i quali sia ravvisata clinicamente, dal medico che li ha in cura, una patologia tra- smissibile attraverso tali residui; •vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in genere, nonché altri rifiuti non perico- losi che abbiano le caratteristiche qualitative e quantitative indicate ai successivi punti; •spazzatura; •indumenti e xxxxxxxx xxxxxxx e quelli di cui il detentore intende disfarsi; •rifiuti provenienti da attività di giardinaggio effettuata nell’ambito delle strutture sanitarie; •gessi ortopedici e le bende, gli assorbenti igienici, anche contaminati da sangue esclusi quelli dei degenti infettivi, i pannolini pediatrici e i pannoloni i contenitori e le sacche utiliz- zate per le urine; •i rifiuti sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione effet- tuato ai sensi della Decisione 2014/955/UE lettera m) del 18/12/2014 della Commissione Europea contrassegnati con “*”D.P.R 254/2003, a condizione che lo smaltimento avven- ga in impianti di incenerimento per rifiuti urbani o in discarica in base alle condizioni di cui all'articolo 11, comma 1, lettera c) del D.P.R 254/2003, solo nel caso in cui siano destinati a tali destinazioni nell’ambito territoriale ottimale.

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Samples: Regolamento Comunale Per La Gestione Dei Rifiuti Urbani

Classificazione dei rifiuti. 1. Ai fini del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2, 3 e 4, ai sensi dell’art. 184 del D.Lgs. n. 152/2006. 2. Sono rifiuti urbani: a. I rifiuti domestici, anche ingombranti provenienti da locali ed aree ad uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucina; ii. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privatoprivato e pubblico, comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle aree cimiteriali; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; iv. Rifiuto urbano residuo (RUR) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche attivato la raccolta separata della differenziata compresa la frazione organicaumida; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 2002 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, del D.Lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, esempio frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare)d’aria. b. Rifiuti assimilati: i rifiuti provenienti da locali ed aree adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a, non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° del presente Regolamento; c. Rifiuti dallo spazzamento delle strade; d. Rifiuti esterni, di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico, sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e. Rifiuti vegetali provenienti da aree verdi pubbliche, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle ed aree cimiteriali; f. Rifiuti cimiteriali: rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali diversi da quelli di cui alle precedenti lettere b), c) e d). 3. Sono rifiuti speciali: a. I rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b. I rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo; c. I rifiuti da lavorazioni industriali; d. I rifiuti da lavorazioni artigianali; e. I rifiuti da attività commerciali; f. I rifiuti da attività di servizio; g. I rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi; h. I rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi del D.P.R. n. 158/2003; i. I macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j. I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, e loro parti. 4. Sono rifiuti pericolosi i rifiuti non domestici elencati nell’Allegato A della Decisione 2014/955/UE Direttiva ministeriale del 18/12/2014 della Commissione Europea Ministero dell’Ambiente e di Tutela del Territorio del 9 aprile 2002 contrassegnati con “*”.

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Samples: Regolamento Di Igiene Urbana E Ambientale

Classificazione dei rifiuti. 1. Ai fini dell’attuazione del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2, 3 e 4, ai sensi dell’art. 184 del in base al D.Lgs. n. 152/2006, i rifiuti sono classificati, secondo l’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. 2. Sono rifiuti urbani: a. I a) i rifiuti domestici, anche ingombranti ingombranti, provenienti da locali ed e aree ad a uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucina; ii. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privato; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; iv. Rifiuto urbano residuo (RURb) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, assimilati: i rifiuti non pericolosi (in base alla classificazione del D.Lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare). b. Rifiuti assimilati: i rifiuti ) provenienti da locali ed e aree adibiti ad a usi diversi da quelli di cui alla lettera a), non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° dell’art. 11 del presente RegolamentoRegolamento e in base ai criteri del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.; c. Rifiuti dallo c) i rifiuti derivanti da spazzamento delle strade; d. Rifiuti esterni, : i rifiuti provenienti dallo spazzamento di strade e aree e i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed e aree pubbliche o sulle strade ed e aree private comunque soggette ad a uso pubblico, ; d) i rifiuti abbandonati: i rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade e aree pubbliche o sulle strade e aree private comunque soggette a uso pubblico o sulle spiagge marittime e o lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e. Rifiuti e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi pubblicheverdi, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle ed aree cimiteriali; f. Rifiuti f) i rifiuti cimiteriali: i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali cimiteriale diversi da quelli di cui alle precedenti lettere b), c) e d); g) i rifiuti sanitari: i rifiuti che derivano da strutture pubbliche o private, individuate ai sensi del D.Lgs. 30/12/1992, n.502, e ss.mm.ii., che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, di diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca ed erogano prestazioni di cui alla Legge 23/12/1978, n. 833, e in ottemperanza a quanto previsto dal D.P.R. 254/2003, assimilati ai sensi dell’art. 12 del presente Regolamento. 3. Sono rifiuti speciali: a. I a) i rifiuti derivanti da attività agricole e agro-industrialiindustriali ai sensi e per gli effetti dell’art. 2135 c.c.; b. I b) i rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall’art. 186 del D.Lgs.152/2006 e ss.mm.ii.; c. I c) i rifiuti derivanti da lavorazioni industriali; d. I d) i rifiuti derivanti da lavorazioni artigianali; e. I e) i rifiuti derivanti da attività commerciali; f. I f) i rifiuti derivanti da attività di servizio; g. I g) i rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e acque, dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h. I h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi a esclusione di quelli di cui al comma 2, lettera f), del D.P.R. n. 158/2003; i. I macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j. I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, e loro partipresente articolo. 4. Sono rifiuti pericolosi i rifiuti non domestici elencati nell’Allegato quelli che recano le caratteristiche di cui all'allegato I della Decisione 2014/955/UE parte quarta del 18/12/2014 della Commissione Europea contrassegnati con “*”D.lgs. 152/2006.

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Samples: Regolamento Di Bacino Per Il Servizio Di Gestione Dei Rifiuti

Classificazione dei rifiuti. 1. Ai fini dell’attuazione del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2, 3 e 4, ai sensi dell’art. 184 del in base al D.Lgs. n. 152/2006, i rifiuti sono classificati, secondo l’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. 2. Sono rifiuti urbani: a. I i rifiuti domestici, anche ingombranti provenienti indifferenziati e da locali ed aree ad uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani ivi compresi: carta e costituito da residui alimentaricartone, ovvero scarti di cucina; ii. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privato; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosimetalli, plastica, cartarifiuti organici, cartonelegno, anche mescolati tra lorotessili, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccaniciimballaggi, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti ingombranti, ivi compresi materassi e mobili; iv. Rifiuto urbano residuo (RUR) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): b. i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, i rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da altre fonti che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici indicati nell'allegato L-quater del D.Lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare).152/2006 prodotti dalle attività riportate nell'allegato L-quinquies del medesimo decreto legislativo; b. Rifiuti assimilati: c. i rifiuti provenienti da locali ed aree adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a, non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° del presente Regolamento; c. Rifiuti dallo spazzamento delle stradestrade e dallo svuotamento dei cestini portarifiuti; d. Rifiuti esterni, i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico, pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acquad'acqua; e. Rifiuti vegetali i rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d'erba e potature di alberi, nonché i rifiuti risultanti dalla pulizia dei mercati; f. i rifiuti provenienti da aree verdi pubblichecimiteriali, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle aree cimiteriali; f. Rifiuti cimiteriali: rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali cimiteriale diversi da quelli di cui alle precedenti lettere b)c, c) d, e. 3. I rifiuti urbani non includono i rifiuti della produzione, dell'agricoltura, della silvicoltura, della pesca, delle fosse settiche, delle reti fognarie e d)degli impianti di trattamento delle acque reflue, ivi compresi i fanghi di depurazione, i veicoli fuori uso o i rifiuti da costruzione e demolizione. 34. Sono rifiuti speciali: a. I i rifiuti da prodotti nell'ambito delle attività agricole e agricole, agro-industrialiindustriali e della silvicoltura, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2135 del codice civile, e della pesca; b. I i rifiuti derivanti da prodotti dalle attività di costruzione e demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 184-bis del D.Lgs. n. 152/2006; c. I rifiuti da lavorazioni industriali; d. I rifiuti da lavorazioni artigianali; e. I rifiuti da attività commerciali; f. I rifiuti da attività di servizio; g. I i rifiuti derivanti da attività dall'attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie; h. I d. i veicoli fuori uso; e. Sono altresì rifiuti speciali se diversi dai rifiuti urbani: i. i rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi del D.P.R. n. 158/2003; i. I macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoletiii. i rifiuti prodotti nell'ambito delle lavorazioni industriali; j. I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, e loro partiiii. i rifiuti prodotti nell'ambito delle lavorazioni artigianali; iv. i rifiuti prodotti nell'ambito delle attività commerciali; v. i rifiuti prodotti nell'ambito delle attività di servizio. 45. Sono rifiuti pericolosi i rifiuti non domestici elencati nell’Allegato quelli che recano le caratteristiche di cui all'allegato I della Decisione 2014/955/UE parte quarta del 18/12/2014 della Commissione Europea contrassegnati con “*”D.lgs. 152/2006.

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Samples: Regolamento Per Il Servizio Di Gestione Dei Rifiuti Urbani

Classificazione dei rifiuti. Il comma 9 dell’art.1 del D.lgs. 116/2020 modifica il comma 1 dell’art.183 del D.lgs. 152/2006, introducendo, alla lettera b-ter), una nuova definizione dei rifiuti urbani, che ora vengono così identificati: 1. Ai fini del presente Regolamento si adottano le classificazioni riportate ai successivi commi 2i rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta differenziata, 3 ivi compresi: carta e 4cartone, ai sensi dell’art. 184 del D.Lgs. n. 152/2006.vetro, metalli, plastica, rifiuti organici, legno, tessili, imballaggi, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti ingombranti, ivi compresi materassi e mobili; 2. Sono i rifiuti urbani: a. I rifiuti domestici, anche ingombranti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da locali ed aree ad uso di civile abitazione, ulteriormente suddivisi in: i. Frazione organica dei altre fonti che sono simili per natura e composizione ai rifiuti solidi urbani (FORSU): materiale organico putrescibile ad alto tasso di umidità proveniente dalla raccolta differenziata, dei rifiuti urbani e costituito da residui alimentari, ovvero scarti di cucinadomestici indicati nell'allegato L-quater del D.lgs. 152/2006 prodotti dalle attività riportate nell'allegato L-quinquies del D.lgs. 152/2006; ii3. Frazione verde: frazione costituita, esclusivamente, da scarti della manutenzione del verde privato; iii. Frazioni secche recuperabili: le frazioni costituite da materiali recuperabili, costituiti ad esempio da vetro, metalli ferrosi e non ferrosi, plastica, carta, cartone, anche mescolati tra loro, ma selezionabili con procedimenti manuali o meccanici; iv. Rifiuto urbano residuo (RUR) o rifiuto secco non recuperabile: rifiuto urbano misto che residua dopo aver attivato, oltre alle raccolte obbligatorie, anche la raccolta separata della frazione organica; v. Rifiuti particolari: pile, farmaci, contenitori marchiati “T” e “F”, batterie per auto, altri prodotti classificati come pericolosi secondo l’elenco CER 2014 (contrassegnati con “*”); vi. Ingombranti: rifiuti eterogenei di grandi dimensioni per i quali non è individuabile un materiale prevalente e che non rientrano in altre categorie; vii. Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (R.A.E.E.): i rifiuti di cui all’art. 227, c. 1, lett. a, del D.Lgs. n. 152/2006, quali, ad esempio, frigoriferi, surgelatori e congelatori, televisori, computer, lavatrici e lavastoviglie, condizionatori d’aria (e qualsiasi apparecchio che utilizza elettricità per funzionare). b. Rifiuti assimilati: i rifiuti provenienti da locali ed aree adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a, non pericolosi ed assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi del titolo III° del presente Regolamento; c. Rifiuti dallo spazzamento delle stradestrade e dallo svuotamento dei cestini portarifiuti; d. Rifiuti esterni, 4. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico, pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acquad'acqua; e. Rifiuti vegetali 5. i rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d'erba e potature di alberi, nonché i rifiuti risultanti dalla pulizia dei mercati; 6. i rifiuti provenienti da aree verdi pubblichecimiteriali, quali giardini, parchi comprendente sfalci e potature, anche provenienti dalle aree cimiteriali; f. Rifiuti cimiteriali: rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriali cimiteriale diversi da quelli di cui alle precedenti lettere ai punti 3, 4 e 5. Sono considerati rifiuti urbani quelli prodotti dalle attività riportate nell’allegato L-quinquies del D.lgs. 152/2006. Si riporta di seguito l’elenco delle attività che producono rifiuti di cui all'articolo 183, comma 1, lettera b-ter), c) e d)punto 2): -Allegato L-quinquies Dlgs 116/2020- 1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto. 3. Sono rifiuti speciali: a. I rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b. I rifiuti derivanti da attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo; c. I rifiuti da lavorazioni industriali; d. I rifiuti da lavorazioni artigianali; e. I rifiuti da attività commerciali; f. I rifiuti da attività di servizio; g. I rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento fumi; h. I rifiuti derivanti da attività sanitarie, ai sensi del D.P.R. n. 158/2003; i. I macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j. I veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso, e loro parti. 4. Sono rifiuti pericolosi i rifiuti non domestici elencati nell’Allegato della Decisione 2014/955/UE del 18/12/2014 della Commissione Europea contrassegnati con “*”.

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Samples: Regolamento Di Igiene Urbana E Gestione Del Centro Comunale Di Raccolta Rifiuti