Common use of Considerazioni conclusive Clause in Contracts

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate è auspicabile un periodo di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Sport e salute S.p.a. è una società per azioni interamente posseduta dal Ministero dell’economia e delle misure applicate finanze. La sua finalità è auspicabile un periodo di monitoraggio post operam produrre e fornire servizi di interesse generale a favore dello sport, secondo le direttive e gli indirizzi dell’Autorità di Governo competente in materia, nei confronti della quale si pone come organismo in house. In base all’articolo 4 dello statuto l’attività è rivolta alla predisposizione di mezzi e strutture necessari per verificare l’effettivo utilizzo lo svolgimento di manifestazioni e attività sportive ed eventi collegati, nonché per la gestione di impianti sportivi, in particolare finalizzata a espletare attività strumentali volte al perseguimento e all’attuazione dei passaggicompiti istituzionali dell’ente pubblico Coni. Con apposito contratto di servizio, soprattutto da parte degli anfibiprevisto dall’art. 17, dopo l’entrata in esercizio comma 3, del d.lgs. 27 febbraio 2017, n. 43, la Società eroga prestazioni e servizi anche al Comitato Italiano Paralimpico (Cip), comprese le risorse umane. Il legislatore è intervenuto apportando sostanziali modifiche all’assetto istituzionale della stradaSocietà con la legge 30 dicembre 2018, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005)n. 145. Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano modifiche hanno riguardato principalmente: la sostanziale compatibilità ecosistemica denominazione, il finanziamento, l’istituzione di un sistema separato ai fini contabili ed ambientale dell’operaorganizzativi, la governance, le nomine ed il regime delle incompatibilità degli organi sociali. Nel corso del 2020 il fattore che ha caratterizzato il periodo è stata l’evoluzione della governance, sul primo biennio di attività di Sport e salute S.p.a. e le modifiche di organizzazione intervenute. Per quanto concerne riguarda gli effetti su vegetazioneorgani della Società, flora la prima nomina dell’Autorità di Governo in applicazione della legge n. 145 del 2018 era avvenuta a maggio 2019 con l’insediamento del nuovo C.d.a. e faunadel nuovo Presidente. Le dimissioni di quest’ultimo a fine dicembre 2019, essi risultano: ⮚ bassi relativamente hanno portato ad una fase transitoria di circa due mesi che ha assicurato la continuità aziendale e poi alla componente vegetazionalenomina (2 marzo 2020) di un nuovo Presidente, faunistica ed eco sistemicaal quale sono state attribuite anche le funzioni di amministratore delegato, da parte dell’Autorità di Governo. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni Questa situazione – coincisa quest’ultima, peraltro, con l’inizio della fase di habitat emergenza sanitaria durata per tutto il 2020 – ha condizionato l’avvio operativo della riforma del settore sportivo, considerando anche che la Società ha acquisito, per la prima volta, le linee di indirizzo gestionale dell’Autorità politica solo a fine aprile 2020, recepite nell’ambito di una riedizione del budget e della predisposizione di un action plan pluriennale a fine maggio 2020. I compensi degli organi della Società nel 2020 rispetto all’esercizio precedente sono rimasti invariati. Il costo del lavoro della Società nel 2020 rispetto all’esercizio precedente è rimasto sostanzialmente stabile attestandosi a 44,6 milioni. Al 31 dicembre 2020 il numero del personale è diminuito di 50 unità, anche in modo permanenteconseguenza della politica mirata di esodi incentivati, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presenteche la Società ha proseguito per il 2020. In considerazione ordine agli obblighi di pubblicazione previsti dalle norme anticorruzione e trasparenza (legge n. 190 del 2012 e d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33), la Società ha approvato il Piano triennale condiviso per la prevenzione della tipologia corruzione 2019-2021, provvedendo all’attuazione degli obiettivi annuali ivi previsti, nonché alla gestione del processo aziendale in ottemperanza agli obblighi di opere pubblicazione previsti dalle norme di trasparenza. Nel corso del 2020 la Società ha provveduto ai versamenti diretti alle casse dello Stato di quanto dovuto in progettotermini di “dividendo” deliberato dall’Azionista in sede di Assemblea di approvazione del bilancio 2019. L’attività contrattuale per il 2020, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ ha evidenziato il frequente ricorso a procedure sottosoglia comunitaria per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - altaimporti economici estremamente ridotti. In riferimento ai tempi di pagamento, nel 2020 l’indicatore di tempestività dei pagamenti mostra un ritardo di 29,38 giorni. Questa Corte raccomanda che vengano assunte misure – anche di tipo organizzativo e regolatorio – funzionali ad efficientare la dinamica dei pagamenti, al fine di eliminare i ritardi rispetto alla scadenza delle fatture. La Società Sport e salute ha introdotto, a partire dal precedente esercizio di bilancio, coerentemente con le prescrizioni normative, un sistema separato ai fini contabili ed organizzativi per il riparto delle risorse agli organismi sportivi che si è sostanziato nella separazione finanziaria, organizzativa, contabile, nonché delle operazioni di pagamento e trasferimento fondi. Nel corso dell’ esercizio in esame la Società è stata chiamata ad amministrare, nell’ambito della gestione separata, risorse per un ammontare complessivo pari a euro 1.202,6 mln di cui 393,4 mln a valere sulla gestione dei contributi agli Organismi Sportivi, 168,2 mln a valere su quella del fondo “Sport e Periferie” e, infine, 641 mln di euro relativamente alle indennità dei collaboratori sportivi in ragione di quanto disposto dall’art.96 del decreto – legge n. 18 del 17 marzo 2020, convertito con legge del 24 aprile 2020 n. 27 (“Fondo Cura Italia”). L’andamento dell’esercizio ha certamente risentito, sotto il profilo gestionale - come, d’altra parte, tutto il sistema sportivo e tutte le attività legate all’intrattenimento - dell’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid 19. A seguito della situazione generatasi con la pandemia, la Società ha visto mutare radicalmente il quadro economico di riferimento e molti dei presupposti gestionali su cui era stata impostata l’ipotesi di conto economico di budget 2020 del dicembre precedente; ciò, con impatti negativi sui ricavi - per l’annullamento di importanti eventi sportivi - e anche sui costi, sia per quelli correlati agli eventi descritti, che per molte altre attività e progetti inizialmente programmati, ma rivelatisi non procedibili o comunque molto rallentati. Con riferimento ai profili contabili e gestionali, il patrimonio netto risulta aumentato di euro 4.755.676, passando da euro 61.715.663 del 2019 a euro 66.471.339 del 2020. Al 31 dicembre 2020 i crediti, pari a euro 19.957.484 risultano aumentati di euro 7.630.495 rispetto al 31 dicembre 2019 (euro 12.326.989). In particolare, i crediti verso clienti sono pari a euro 14.739.745, con un incremento di euro 4.605.286 rispetto al precedente esercizio. La situazione debitoria ordinaria nell’esercizio 2020 pari a euro 120.595.384 registra una diminuzione (di euro 11.376.742) rispetto all’esercizio 2019 (euro 131.972.126). In particolare, nel corso del 2020, la Società ha diminuito del 7,9 per cento (euro 5.798.079) l’esposizione debitoria complessiva nei confronti degli Istituti di credito. Il fondo rischi ed oneri - che include il fondo di previdenza - alla data del 31 dicembre 2020, risulta pari a euro 148.406.017, in diminuzione di euro 1.692.588 rispetto all’esercizio precedente (euro 150.098.605). Il conto economico presenta un utile d’esercizio pari a euro 5.538.002, in aumento di euro 2.578.493 rispetto al 2019 (euro 2.959.509), dovuto principalmente, alle sopravvenienze attive da imposte precedenti in seguito all’accoglimento di un interpello presentato nell’esercizio all’Agenzia delle Entrate, che ha comportato un segno positivo alle imposte sul reddito di esercizio. Il miglioramento del risultato d’esercizio va, pertanto, valutato con cautela, in quanto non correlato ad una situazione strutturale ma ad un evento a carattere straordinario che ha inciso per oltre un terzo sull’utile conseguito. Si registra una diminuzione di euro 16.452.674 del valore della produzione rispetto all’esercizio precedente (da euro 152.439.330 a euro 135.986.656), cui peraltro, corrisponde una riduzione dei costi sostanzialmente proporzionale (da euro 145.239.214 a euro 130.593.930). Il risultato prima delle imposte pari a euro 3.508.979 (rispetto a euro 6.199.916 del 2019), registra un decremento pari al 43,40 per cento. Sotto il profilo finanziario, al 31 dicembre si registrano disponibilità finanziarie pari a 309,6 mln, con un rilevante incremento rispetto all’anno precedente (+103,9 mln), in conseguenza del saldo della gestione ordinaria (+23,8 mln) e dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica saldo della gestione separata che accoglie la liquidità affluita sul conto di assoggettabilità tesoreria centrale dello Stato (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 presso Banca d’Italia) intestato alla Società e vincolato per l’utilizzo nell’ambito del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto progetto “Sport e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….Periferie”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi e dalla gestione dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto contributi agli Organismi Sportivi (area geografica e densità di popolazione interessata+285,8 mln); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia PagoPA S.p.a. è una partecipata statale avente per azionista il Ministero dell’economia e delle misure applicate finanze (detentore del 100 per cento del capitale sociale), costituita per promuovere l’innovazione digitale, tramite lo sviluppo di infrastrutture e soluzioni tecnologiche avanzate al servizio del Paese. Costituita il 24 luglio 2019, per sviluppare e gestire progetti strategici e servizi digitali innovativi già lanciati, la Società ha visto crescere il novero delle sue attività nel corso del 2020 e anche nel 2021. Basti ricordare, al riguardo, lo sviluppo sull’app IO del c.d. Green pass per certificare la vaccinazione contro il Covid-19 in sede di spostamento. La Società stessa è auspicabile un periodo stata resa operativa in tempi rapidi per assolvere i tanti compiti progressivamente affidati. Nel 2020, il compenso annuale dell’Amministratore unico è stato di monitoraggio post operam euro 120.000, mentre il compenso del Collegio sindacale è stato determinato in euro 12.000 per verificare l’effettivo utilizzo il Presidente e in euro 8.000 per ciascuno degli altri componenti effettivi. Il corrispettivo di competenza dell’esercizio 2020 per i servizi resi dalla società di revisione legale è stato pari ad euro 5.250. Alla data del 31 dicembre 2020, il personale in servizio, di cui 2 unità in distacco, è di 70 unità, il cui costo complessivo ammonta a 4,38 mln. Nella nota integrativa è stato chiarito che l’incremento registrato è dovuto alle assunzioni perfezionate nell’anno di riferimento, in correlazione con lo sviluppo delle attività e dei passaggiprogetti che hanno portato la società alla piena operatività. PagoPA è chiamata a favorire la diffusione dei pagamenti cashless e dei servizi digitali nel Paese, soprattutto da parte degli anfibianche tramite lo sviluppo di piattaforme e nuove soluzioni tecnologiche, dopo l’entrata operando e fatturando nei confronti di soggetti terzi. Più in esercizio dettaglio, le principali attività che la Società è chiamata a svolgere per legge e per statuto sono: sviluppo, gestione e diffusione della stradapiattaforma PagoPA di cui all’art. 5 del d.lgs. n. 82 del 2005; sviluppo, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarossogestione e diffusione del punto di accesso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria cui all’art. 00-xxx xxx x.xxx. x. 00 xxx 0000 (xxx IO); sviluppo, gestione della piattaforma di cui all’art. 50-ter del d.lgs. n. 82 del 2005 (piattaforma digitale nazionale dati); sviluppo e gestione della piattaforma digitale per un periodo le notifiche, ai sensi dell’art. 1, comma 402, della legge n. 160 del 2019; valorizzazione della piattaforma PagoPA per facilitare e automatizzare attraverso i pagamenti elettronici i processi di almeno tre annicertificazione fiscale tra soggetti privati, poiché tra cui la fauna richiede un periodo di adattamentofatturazione elettronica e la memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri (c.d. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005fatturazione automatica). Le considerazioni emerse PagoPA offre servizi a circa 23.000 enti pubblici (7.904 comuni; oltre 140 enti regionali e provinciali; oltre 9.000 scuole e università; circa 90 enti del settore sanitario; oltre 5.000 amministrazioni centrali). La Società ha individuato 50 servizi da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’operadigitalizzare per ciascun Comune. Tali servizi sono, in tutto o in parte, rivolti a circa 25,7 milioni di famiglie e circa 6 milioni di imprese. Per quanto concerne gli effetti su vegetazionele altre Pubbliche Amministrazioni (con particolare riguardo agli enti sanitari e alle amministrazioni centrali, flora segnatamente Agenzia delle Entrate e faunaINPS), essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionalePagoPA ha individuato numerose situazioni di interazione con i cittadini, faunistica ed eco sistemica. Non che spesso terminano con moduli da compilare, pagamenti da effettuare o notifiche da ricevere, e che si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat svolgono in modo permanenteanalogico o telematico, tantomeno effetti permanenti ma solo raramente in forma digitale. Acquisiscono rilievo la diffusione della piattaforma di disturbo irreversibile pagamento PagoPA e della app “IO”, chiamata a diventare il punto di accesso unico per i servizi digitali della Pubblica Amministrazione. PagoPA si pone, dunque, come snodo importante nel quadro del processo di necessaria rivoluzione digitale della Pubblica Amministrazione e, in generale, del sistema-Paese. Il patrimonio netto è pari ad euro 1,05 mln, costituito dal capitale sociale di euro 1 mln, interamente versato, oltre all’utile d’esercizio pari ad euro 35.180 e degli utili portati a nuovo di euro 18.430. L’esercizio 2020 ha chiuso con un utile pari a 35.180 euro, con una variazione in aumento di 15.780 euro rispetto all’esercizio 2019 (19.400 euro). Il valore della produzione ammonta a euro 13.314.383, con una variazione in aumento di euro 9.244.280 rispetto all’esercizio 2019 (euro 4.070.103). I costi della produzione ammontano a euro 13.066.158, con una variazione in aumento di euro 9.028.795 rispetto all’esercizio 2019 (euro 4.037.363). La differenza tra i ricavi ed i costi ammonta a euro 248.225, con una variazione in aumento di euro 215.485 rispetto all’esercizio 2019 (euro 32.740). Il rendiconto finanziario è stato redatto con il metodo indiretto, utilizzando lo schema previsto dal principio OIC 10. Le disponibilità monetarie nette iniziali, pari a euro 4,25 mln di euro, sono passate a 14,42 mln di euro a fine esercizio, con un incremento di 10,17 mln di euro, dovuto principalmente al ricevimento a dicembre della prima tranche relativa alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia linea di opere in progettocredito ottenuta dalla Banca Europea per gli Investimenti (euro 7,5 mln), le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase oltre all’incasso di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatticrediti verso i PSP (euro 8,5 mln) ed ai fondi trasferiti dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) (euro circa 2 mln), di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura cui euro 1 mln da restituire alla Presidenza del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente …Consiglio dei ministri.”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Le funzioni dell’Istituto nazionale per l’analisi delle misure applicate è auspicabile politiche pubbliche (INAPP) sono state interessate da recenti interventi legislativi, che hanno configurato un periodo nuovo ruolo dell’Ente, nell’ambito delle politiche del lavoro in Italia, pur conservando linee di continuità con il precedente quadro ordinamentale. L’INAPP ,ai sensi del decreto legislativo 150 del 2015 e dello Statuto, si occupa di “ricerca, di analisi strategica, di monitoraggio post operam e di valutazione delle politiche economiche, sociali, del lavoro, dell’istruzione e della formazione professionale, al fine di trasferirne e applicarne i risultati per verificare l’effettivo utilizzo lo sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese e di fornire supporto tecnico-scientifico allo Stato e alle amministrazioni pubbliche”. Su tali tematiche fornisce supporto tecnico-scientifico al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed alla Presidenza del Consiglio dei passaggiMinistri. Promuove infine, soprattutto in linea con il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 218, il merito scientifico, secondo gli standard propri della ricerca internazionale, il confronto con la comunità scientifica internazionale e l’apertura verso di essa. Lo Statuto vigente è stato adottato nel gennaio 2018, in conformità all’art. 10 comma 2 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150 ed in ossequio al citato decreto legislativo 218 del 2016, dopo una lunga interlocuzione con il Ministero vigilante. In particolare, è previsto l’aumento, da tre a cinque, dei membri del Consiglio di amministrazione (art.6), così come richiesto dal Ministero stesso. Ad avviso di questa Corte, la disposizione non appare coerente con quanto disposto dall’art. 10 comma 1 del citato decreto legislativo 150 del 2015, che prevede la riduzione a tre unità dell’entità numerica dell’organo di indirizzo e programmazione generale dell’attività dell’Ente. Va precisato che attualmente lo statuto è oggetto di impugnativa, innanzi al Giudice amministrativo, da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, di una organizzazione sindacale. L’esercizio 2017 è stato caratterizzato da effettuare a cominciare dal primo anno stabilità e collegialità nell’attività di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contoindirizzo politico dell’Ente, in particolare: - ragione della portata dell'impatto (area geografica nomina del nuovo Consiglio di amministrazione alla fine del 2016; è stato altresì strutturato l’assetto organizzativo interno e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e sono state portate a termine le procedure per l’individuazione ed il trasferimento delle eventuali misure di mitigazione ad essi relativerisorse umane all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48sensi del medesimo decreto legislativo 150 del 2015.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate La gestione commissariale è auspicabile un periodo di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibicessata, dopo l’entrata in esercizio della stradasuccessive proroghe, con controllo l’approvazione dello statuto (d.m. 1° marzo 2018). Nonostante l’intervenuta ridefinizione delle orme o competenze, risulta non risolta la demarcazione dei rapporti tra il Consigliere delegato e il Sovrintendente. Si è riproposta un’ulteriore soluzione di continuità nella governance dell’Ente con strumentazione fotografica collegata la sostituzione del Consigliere delegato alla fine del 2018. I dati finanziari trasmessi dall’amministrazione ai fini del presente referto sono risultati spesso non in linea con quelli del bilancio di esercizio, che presenta un avanzo economico di 132.420 euro. Il valore della produzione, di 6.493.388 euro, diminuisce rispetto al precedente esercizio, in cui era stato di 6.658.407 euro. I ricavi dell’attività teatrale e, in generale, le entrate proprie, rimangono ancora insufficienti in un’ottica di autonomia economica della Fondazione, che continua a fotocellule all’infrarossodipendere, in parte, dai contributi pubblici. È necessario, pertanto, incrementare ulteriormente le entrate di biglietteria; dal momento che i prezzi degli spettacoli hanno raggiunto valori ragguardevoli, andrebbero fatti ulteriori sforzi per l’aumento della partecipazione agli spettacoli e per ridurre il numero dei biglietti gratuiti. Benché la Fondazione possa essere sostenuta anche da effettuare a cominciare dal primo anno soggetti privati, l’apporto di funzionamento dell’infrastruttura viaria questi è ormai quasi inesistente (50 mila euro). Molti crediti nei confronti della Regione appaiono di difficile realizzazione, in quanto la stessa ha avviato la revoca anche di risorse già erogate, per un periodo di almeno tre anni, poiché cui la fauna richiede un periodo di adattamentoloro acquisizione definitiva dipende dagli esiti del contenzioso. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da situazione potrebbe avere ripercussioni rilevanti sull’equilibrio economico-finanziario dell’Ente. Infatti, i crediti a titolo di cofinanziamento Fesr, se divenissero inesigibili, produrrebbero insussistenze dell’attivo, con un’ingente perdita del patrimonio. La capienza del fondo per rischi e oneri risulta pari a 2.019.382 euro, per far fronte anche all’eventuale esito negativo dei giudizi pendenti. Risulta ineludibile, come anche ripetutamente segnalato dal Collegio dei revisori, un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica più puntuale e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contogeneralizzato ricorso alle procedure ad evidenza pubblica, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica un contesto di maggiore trasparenza, per l’acquisto di beni e densità servizi e per gli incarichi di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine collaborazione. Si impone, dopo anni di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della duratainvito in tal senso degli organi di controllo, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49il ricorso a rigorose selezioni per il personale docente dell’Accademia, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere attraverso una qualificata commissione per la loro precisa individuazione valutazione. È necessaria una particolare attenzione da parte del Ministero vigilante e valutazionedel Collegio dei revisori sulle criticità rilevate recentemente nella gestione dell’Ente, quali la corresponsione di premi individuali di produzione, rimborsi spese e pagamenti per l’individuazione delle eventuali misure ospitalità, rifusione di mitigazione parcelle ad essi relativeamministratori e dipendenti, l’elaborazione ecc. Vanno monitorati i contenziosi in atto della Fondazione con il precedente e l’attuale Sovrintendente, in quanto scaturiti da decisioni illegittime da parte dei vertici dell’Ente e potenzialmente produttive di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48danno erariale.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel 2022, sono intervenute diverse norme che hanno attribuito all’Istat compiti specifici. Particolare rilevanza assume n. 53 dl 2022 (“Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”) che assegna una serie di compiti e adempimenti all’Istituto, per garantire un flusso informativo sulla tematica, al fine di consentire l’adozione di politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno. All’Istituto stesso è stato assegnato, in coerenza con la missione istituzionale e la natura di ente di ricerca, lo sviluppo di due linee di intervento nell’ambito della Missione 1 del PNRR, in qualità di ente attuatore. La prima riguarda la progettazione e la realizzazione del c.d. “Catalogo nazionale dati”, attività relativa alla transizione digitale specifica per la componente dati e all’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). La seconda afferisce alla misurazione ed il monitoraggio delle misure applicate azioni di semplificazione della PA, nell’ambito delle riforme previste dal PNRR. In aggiunta, l’Istat, è auspicabile un periodo stato individuato con decreto direttoriale MUR (Direzione della ricerca) n. 0001557 del 11.10.2022 come “soggetto affiliato” ai due Spoke, (l’Università di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo Firenze e l’Università di Bologna), partecipando al partenariato esteso “Age-It”, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, Allo stato attuale l’Istat ha attestato che risultano conseguite tutte le milestones previste dal cronoprogramma delle attività. I compensi individuali annui lordi dei passaggicomponenti degli organi di governance sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo costo complessivo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presenteeuro 91.848. In considerazione della tipologia di opere quanto in progettoquiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’operaai sensi dell’art. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 25, comma 179, d.lgsdel decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2022 unicamente il rimborso spese. n. 128 Nel corso del 2010) “ …42023 il mandato del Presidente è scaduto ed è stato sostituito dal consigliere anziano in attesa del completamento della procedura di nomina del successore. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorniIl Direttore generale, sulla base degli elementi di cui all'allegato V nominato in data 19 aprile 2019 per un triennio, è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Il costo del personale nell’esercizio 2022 risulta leggermente in flessione (euro 118.426.189 rispetto ai 119.271.563 euro del 2021), verifica se mentre il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”suo costo medio, ovvero come da Allegato V - Criteri pari ad euro 63.567 lordi, registra un incremento del 3,8 per la Verifica di assoggettabilità di cui all'artcento. 20 “ …3Il comma 237 dell’art. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere legge n. 205 del 2017 aveva quantificato il fabbisogno necessario per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una procedura media di valutazione”circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, è stato preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600. Per le spese censuarie sia il costo 2022 che la previsione del fabbisogno per il triennio 2023- 2025 non risulta coerente con le risorse previste a regime, talché la copertura finanziaria viene assicurata mediante applicazione dell’avanzo vincolato. Come già nella precedente relazione, la Sezione richiama l’attenzione sulla necessità, a legislazione vigente, che l’Istituto attui una accorta programmazione gestionale, finalizzata ad assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio, sia gli standard quali-quantitativi programmati, al fine di dare un adeguato quadro informativo statistico a livello nazionale, regionale e locale. Il bilancio 2022 è relativo al primo esercizio in contabilità economico-patrimoniale dell’Istituto, contabilità adottata ai sensi del decreto legislativo n. 218 del 2016. Pertanto, questo primo bilancio deve essere inquadrato in un procedimento di progressivo affinamento che si completerà nei prossimi esercizi. L’adozione della nuova metodologia ha comportato una completa revisione dei tradizionali prospetti di bilancio, con riclassificazioni che per il 2022 comportano una ridotta possibilità di confronto con gli esercizi precedenti. Venendo all’esame dei dati di bilancio, il totale dell’attivo dello stato patrimoniale nel 2022, pari a 519,81 mln, presenta un aumento rispetto all’anno precedente (510,24 mln), principalmente, per effetto dell’incremento delle immobilizzazioni, che passano da 59,03 mln a 84,17 mln, e dell’incremento dei crediti, che passano da 18,45 mln a 21,12 mln. Si evidenzia, inoltre, un incremento del patrimonio netto, che passa da 196,54 mln a 215,04 mln rispetto all’esercizio 2021 a seguito dell’avanzo economico (22,23 mln), nonché un incremento dei fondi rischi e del trattamento di fine rapporto. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURTdisponibilità monetarie, come previsto nel 2022, diminuiscono di 18,22 mln, rispetto al valore iniziale dell’esercizio, passando da 432,68 mln a 414,46 mln. Al riguardo, l’Istat ha utilizzato la liquidità generata dalla gestione reddituale (23,39 mln) per coprire la liquidità assorbita dall’attività degli investimenti (-37,87 mln), finalizzati allo sviluppo dei software ed alla costituzione della società 3-I S.p.a. anche ai commi 7 e 8 dell’artfini del conseguimento degli obiettivi indicati dal PNRR, oltre a coprire le spese necessarie per lo svolgimento dei censimenti (3,74 mln). 48In ordine all’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, il valore, per l’anno 2022, è pari a 4,72 giorni, in sensibile peggioramento rispetto ai -12,59 giorni del 2021, da imputare principalmente sia alla modifica del sistema contabile in uso presso l’Istituto sia al passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico patrimoniale.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia L’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale Ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. E’ stato oggetto della riforma contenuta nel d.lgs. n. 218 del 2016, che ha comportato la rivisitazione dello statuto e del regolamento di organizzazione, mentre i regolamenti di contabilità e del personale non sono stati ancora deliberati dal Consiglio di amministrazione. La Relazione del Presidente al rendiconto 2018 ha evidenziato come la programmazione finanziaria dell’INAF sia stata caratterizzata, negli ultimi anni, da alcune difficoltà connesse alla mancata copertura, da parte del FOE, erogato annualmente dal MIUR (oggi, MUR), del budget necessario ai principali impegni internazionali. Questa circostanza è stata fronteggiata ricorrendo all’utilizzo della quota premiale del FOE medesimo, lasciando, tuttavia, pochi margini alla ricerca libera, al finanziamento di bandi interni per la ricerca, a borse di dottorato o ad altre iniziative tese a mantenere elevato il profilo scientifico dell’Istituto. Nel 2018 si è assistito ad un significativo riequilibrio delle misure applicate quote assegnate, all’interno del FOE, alla “Ricerca a valenza internazionale” ed alla “Progettualità straordinaria”, garantendo copertura alle iniziative internazionali già attive. Nel 2018 sono proseguite le principali iniziative internazionali. La citata Relazione del Presidente ha sottolineato, in proposito, che la gestione delle grandi infrastrutture astronomiche richiede, a causa del continuo upgrade della strumentazione necessaria, un budget annuo che oscilla fra il 5 e il 10 per cento del loro valore capitale. Ai ridetti costi annuali, si aggiungono quelli del progetto straordinario dell’ESO “E-ELT”, il cui contributo annuale a carico all’INAF oscilla fra i 4 ed i 6 milioni di euro, per un totale annuo pari a circa 15 milioni di euro. Il 2018 ha visto anche la conclusione dei negoziati, presieduti dal Ministero per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, finalizzati all’avvio di ulteriori iniziative internazionali, finanziate, da MAECI e MIUR, per circa 15 milioni di euro. Le disposizioni del MIUR, che, a partire dal 2018, hanno consentito di iscrivere a bilancio l’ex “quota premiale”, finalizzandola al completamento del processo di stabilizzazione del personale c.d. precario hanno posto, nuovamente, un problema di risorse per la “ricerca di base”. Sotto tale profilo, la Relazione al rendiconto 2018 auspica che l’Istituto possa attingere al Fondo integrativo speciale per la ricerca del MIUR, per il quale la legge di bilancio n. 145 del 2018 aveva previsto, per il triennio 2019-2021, un finanziamento annuale pari a circa 25 milioni di euro (da erogare su base competitiva). Rimane, invece, attuale il sottodimensionamento del FOE ordinario, in particolare per la necessità di proseguire il processo di stabilizzazione e, in generale, quello di reclutamento del personale. In questo quadro, un ausilio è auspicabile stato fornito dalla decisione, da parte del MUR, di incrementare, nel 2019, il FOE dell’INAF. Sul piano organizzativo e della governance interna, va salutato con favore il recente rinnovo, intervenuto fra fine 2019 ed inizio 2020, del Presidente e dei consiglieri di amministrazione (nonché, a cascata, di Direttore scientifico e Direttore generale), mentre è ancora in itinere il processo teso ad adeguare il Regolamento di organizzazione e funzionamento ed il Regolamento di amministrazione e contabilità alle recenti novità normative (in particolare, aventi fonte, nel d.lgs. n. 218 del 2016, di semplificazione dell’attività degli enti di ricerca, e nel d.lgs. n. 91 del 2011, di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti pubblici non territoriali, entrato in vigore a regime dal 2016, dopo un periodo di monitoraggio post operam sperimentazione). Per quanto riguarda la gestione economico-finanziaria, l’esercizio 2018, si è chiuso, registrando un avanzo finanziario di competenza pari a euro 9.251.264 (nel 2017, euro 11.704.965; nel 2016, euro 7.655.621). La spesa per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggiil personale, soprattutto da parte degli anfibipari a 72,556 milioni di euro, dopo l’entrata compresi gli oneri riflessi, ha assorbito, come negli anni precedenti, la quota percentuale maggiore (55 per cento) di quella complessiva (in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria lieve calo rispetto al 57 per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005cento del 2017). Le considerazioni emerse spese per “acquisto di beni e servizi”, pari a 25,173 milioni di euro, si sono attestate al 19 per cento sia della spesa complessiva che di quella corrente (in entrambi i casi, al netto delle partite di giro), mentre le spese per “trasferimenti correnti”, pari a 24,123 milioni di euro, hanno costituito il 18 per cento della spesa complessiva ed il 19 per cento di quella corrente. Va segnalato come gli oneri per il personale, in particolare di quello assunto a tempo indeterminato, sono destinati a crescere in ragione del citato processo di stabilizzazione, avviato nel 2018 e ancora in corso. Le spese in conto capitale incidono sul totale, al netto delle partite di giro, per il 4,23 per cento (sostanzialmente stabili rispetto al 4,31 per cento del 2017). Il risultato di amministrazione ammonta, al 31 dicembre 2018, ad euro 146.893.081 (in crescita rispetto agli euro 137.585.019 di fine 2017), ed è costituito, in prevalenza da questo studio dimostrano risorse vincolate (euro 140.573.484), alcune delle quali aventi fonte in fenomeni patologici, quali il sensibile ritardo nella costituzione dei fondi per la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’operacontrattazione del personale e nella stipula dei contratti integrativi, criticità attenuatesi nel successivo esercizio 2019 (con l’intervenuta certificazione, da parte del Collegio dei revisori dei conti e dei Ministeri vigilanti, dei fondi di contrattazione del personale dirigente e dei livelli IV-VIII fino all’anno 2016). Per quanto concerne Anche l’avanzo libero è cresciuto, nel 2018, fino ad euro 6.319.597 (contro gli effetti su vegetazioneeuro 1.587.931 del 2017), flora consentendo di dare copertura ad alcuni oneri (TFR e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presenteTFS) e rischi potenziali (svalutazione crediti). In considerazione particolare, su indicazione del Collegio dei revisori dei conti e sulla base di apposito accordo intervenuto con il Ministero dell’economia e delle finanze, l’Amministrazione ha destinato una quota cospicua (euro 2.825.368) dell’avanzo citato a copertura dell’onere derivante dal mancato versamento all’entrata del bilancio dello Stato, in esercizi anteriori al 2018 (in particolare, dal 2011 al 2017), dei risparmi conseguenti al rispetto di norme di finanza pubblica. La gestione finanziaria ha palesato, al 31 dicembre 2018, residui attivi per 24.794.263, alcuni dei quali risalenti nel tempo o non esattamente quantificati, criticità che sono state in parte attenuate mediante l’implementazione di un fondo svalutazione crediti (in particolare, per alcuni progetti di ricerca non ancora rendicontati). I residui passivi, a fine 2018, sono stati pari a euro 15.258.125, senza far emergere situazioni patologiche sotto il profilo del ritardo nei pagamenti. L’indicatore medio di tempestività, infatti, registra un valore medio ponderato di -2,98 (palesante un anticipo di circa 3 giorni rispetto ai 30 prescritti, in via ordinaria, dalla legge), anche se l’importo dei pagamenti eseguiti in ritardo è stato di euro 3.599.927 (rendendo opportune azioni tese a ridurlo). L’INAF è tenuto ad approvare, a fini conoscitivi, anche i documenti propri della tipologia contabilità economico-patrimoniale. L’utile del conto economico è cresciuto, nel 2018, da euro 1.710.163 ad euro 2.018.910, in particolare grazie alla gestione operativa, che presenta un saldo di opere euro 2.284.888 (in progettocrescita rispetto agli euro 1.583.573 del 2017) e all’aumento del valore della produzione, le alterazioni che ha permesso di compensare i maggiori costi. La gestione finanziaria presenta un saldo negativo pari a euro 163.689 (in linea con gli euro 171.603 del 2017), mentre quella straordinaria chiude in negativo per 102.288 euro (a fronte del saldo positivo di euro 298.193 del 2017). L’importo complessivo dell’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2018 è stato pari a euro 204.290.582 (in lieve crescita rispetto agli euro 198.134.864 di fine 2017), mentre il patrimonio netto cresce da euro 125.065.252 ad euro 127.084.252 (in ragione dell’utile registrato nel 2018). Va osservato che, nel corso del 2018, sono state completate alcune delle programmate fasi del processo di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare detenuto, a vario titolo, dall’Istituto, presupposto funzionale non solo ad una migliore utilizzazione ma anche all’osservanza delle regole di finanza pubblica che al ridetto aggregato fanno riferimento. Appare, in prospettiva, necessario assicurare la coincidenza (o meglio, la conciliabilità) fra i dati ed i valori riportati nell’inventario e quelli esposti nello stato patrimoniale. Inoltre, risulta necessario completare l’avviata operazione del trasferimento in proprietà dei beni immobili del CNR, utilizzati da ricondursi alla fase tempo dall’INAF in virtù di cantiere e dicontratti di comodato. L’Istituto, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatticon la deliberazione n. 110 del 18 dicembre 2018, di bassa entitàapprovazione del primo piano periodico di revisione delle partecipazioni societarie, ha ribadito, come già fatto con la precedente deliberazione n. 97/2017, di mantenere le partecipazioni di minoranza detenute presso tre consorzi, espletanti attività di ricerca inerente alla propria missione istituzionale, la cui costituzione è stata promossa e autorizzata a suo tempo dal MIUR, e che non comportano oneri finanziari per l’Istituto (decisione confermata nella deliberazione CdA del 5 maggio 2020). Meritevoli di particolare attenzione risultano i rapporti finanziari con la “Fondazione Xxxxxxx Xxxxxxx – Inaf Fundacion Canaria, ente di diritto spagnolo, costituita nel 2004 dall’INAF (previa autorizzazione del MIUR), in attuazione di accordi diplomatici intervenuti tra l’Italia e la Spagna, per la gestione di un telescopio nelle Isole Canarie. Recentemente, sono mitigabili stati messi a disposizione del nuovo Consiglio d’amministrazione (oltre che del Collegio dei revisori) i documenti di bilancio della Fondazione, anche al fine di una rivalutazione della congruità del contributo annuo erogato dall’Istituto (pari, nel 2018, a 2,5 milioni di euro e cresciuto, nel 2019 e nel 2020, a 2,7 milioni), che, a seguito della riduzione, nel 2019, del finanziamento ministeriale (da 2,5 a 2 milioni di euro annui), incide, parzialmente, su risorse proprie. Il rendiconto 2018 riportava, come nei precedenti esercizi, una indefinita situazione creditoria nei confronti del Consiglio nazionale delle ricerche a titolo di accantonamenti per trattamento di fine rapporto o di fine servizio maturato dal personale già in servizio presso il CNR transitato all’INAF (in numero complessivo di 317 unità) a decorrere dal 1° gennaio 2005. Di recente (febbraio 2020), il CNR ha quantificato il debito residuo (al netto delle cessazioni intervenute fra il 2005 ed il 2019) in euro 5.007.599 (oltre ad euro 454.321, riferiti ai pensionamenti previsti nel 2020) e le modalità di adempimento (rateizzate in base all’esercizio di programmato pensionamento del personale). Analoghe problematiche erano emerse, e tuttora permangono, con misure molto ridotte e localizzate riguardo ai crediti vantati dall’INAF nei confronti dell’INPS, gestione ex INPDAP, stimato in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ euro 4.581.955, a titolo di contributi previdenziali versati in eccesso, a titolo di TFR/TFS, nell’arco temporale 2006-2009. Sul punto, il Consiglio d’amministrazione, con delibera n. 85 del 26 novembre 2019, ha accantonato a fondo svalutazione crediti l’importo di euro 1.350.000, pari a circa il 30 per quanto riguarda la struttura cento della posizione in esame. Infine, appare necessario proseguire le azioni tese a recuperare il credito, pari a circa trecentomila euro, che l’INAF vanta nei confronti del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute Presidente e dei pareri delle amministrazioni interessatecomponenti del Consiglio di amministrazione in carica nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2007, sulla base degli elementi a titolo di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere indennità percepite per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48un importo superiore a quello spettante.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Nel presente documento sono stati illustrati i risultati delle misure applicate simulazioni per la verifica della capacità di laminazione dell’invaso della diga dell’Alto Temo, la cui attuale quota di esercizio autorizzata è auspicabile un periodo pari a 222.5 m s.l.m., 2.5 m al di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio sotto della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno quota di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005)massima regolazione. Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano analisi sviluppate per via simulativa dal DICAAR hanno avuto la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’operafinalità di fornire le basi per la predisposizione di un documento che possa essere di supporto alla redazione dei “Piani di laminazione statica, anche speditivi”, così come definiti sulla base delle decisioni assunte dal Tavolo Tecnico nella riunione del 10 Febbraio 2016 e riportato nel documento in data 16 Febbraio 2016, prot. n. 0001522 dell’Agenzia di Distretto Idrografico della Sardegna. Sono stati analizzati i risultati ottenuti con le attuali regole gestionali, confrontandoli con quelli ottenuti con ulteriori ipotesi di gestione dell’invaso, proposte in sede di Tavolo Tecnico. Inoltre, sono state verificate le possibilità di erogazione tramite la simulazione del sistema di approvvigionamento idrico facente capo all’invaso dell’Alto Temo. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura capacità di erogazione dell’invaso sono stati considerati tre differenti scenari in funzione del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolarelivello massimo d’invaso autorizzato: - scenario 1: massima quota invasabile 221.8 m s.l.m., pari alla quota della portata dell'impatto (area geografica e densità soglia dello scarico di popolazione interessata)superficie; - della natura transfrontaliera dell'impattoscenario 2: attuale configurazione, massima quota invasabile 222.5 m s.l.m.; - dell'ordine scenario 3: massima quota invasabile 225 m s.l.m., pari alla quota di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”massima regolazione. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa Considerando le serie idrologiche PSURI la simulazione del sistema idrico ha evidenziato la presenza di effetti negativi significativi sull’ambientedeficit strutturali nel trasferimento all’utenza irrigua in maniera proporzionale al diminuire del volume utile di regolazione. Se però si considera il massimo deficit annuo consentito, tali ipotizzato pari al 10%, è emerso per i primi due scenari lo stesso numero di anni caratterizzati da richiedere per deficit. D’altro canto, si è evidenziato che considerando come input al serbatoio le serie storiche di deflusso SISS-2 si evidenzia l’annullamento dei deficit irrigui in tutti e tre gli scenari. Nell’ambito della laminazione sono state analizzate tre configurazioni gestionali: - configurazione A: stessa configurazione utilizzata nel PSFF, paratoie completamente abbattute massima quota d’invaso 221.8 m s.l.m.; livello iniziale d’invaso 221.8 m s.l.m.; - configurazione B: attuale configurazione gestionale degli scarichi, paratoie parzializzate alla quota attualmente autorizzata; massima quota d’invaso 222.5 m s.l.m.; livello iniziale d’invaso 222.5 m s.l.m.; - configurazione C: paratoie sollevate, massimo livello d’invaso 225.0 m s.l.m.; tre livelli iniziali d’invaso considerati 221.8, 222.5, 225 m s.l.m.; La configurazione C è stata quindi analizzata considerando tre diversi livelli inziali d’invaso pari a quelli caratterizzanti i tre scenari di regolazione. In sintesi, dai risultati ottenuti è emerso che: - l’incremento della quota autorizzata al valore di massima regolazione, 225 m s.l.m., comporta una portata in uscita dall’invaso superiore rispetto all’attuale configurazione, con conseguente incremento del colmo dell’onda di piena laminata in arrivo all’invaso di Monte Crispu; - la loro precisa individuazione ulteriore diminuzione della quota autorizzata al valore di 221.8 m s.l.m. non procura un significativo beneficio in termini di laminazione, soprattutto in considerazione della riduzione del colmo di piena propagata a valle dell’invaso; - considerando l’attuale quota autorizzata di 222.5 m s.l.m., la terza configurazione gestionale, che consente di invasare durante l’evento di piena senza rilasciare a valle fino a quota 225 m s.l.m., è quella che consente di laminare maggiormente l’onda di piena verso valle. Sulla base delle precedenti considerazioni si ritiene che l’attuale quota autorizzata rappresenti il giusto compromesso tra potenzialità di regolazione e valutazionecapacità di laminazione dell’invaso dell’Alto Temo, e pertanto si ritiene non necessaria una modifica della limitazione di quota di invaso attualmente adottata, confermando il valore di 222.5 m s.l.m. Si suggerisce, però, una variazione dell’attuale regola gestionale delle paratoie dello scarico di superficie della diga che consenta, durante gli eventi di piena, il raggiungimento della quota di massima regolazione (225 m s.l.m.) al fine di contenere maggiormente il volume idrico in arrivo all’invaso e realizzare una maggior laminazione. Tale configurazione produrrebbe maggiori benefici soprattutto in termini di onda di piena propagata a valle, in particolare si otterrebbe una riduzione sostanziale del colmo di piena in ingresso alla diga di Monte Crispu. Nel PGRA per l’individuazione le valutazioni idrologiche e, pertanto, anche nel presente documento, si sono seguite le indicazioni e le quantificazioni delle eventuali misure portate di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione piena ai diversi tempi di uno studio ritorno date nel PSFF. Si ricorda che per il calcolo dell'idrogramma di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURTpiena il PSFF, come previsto ai commi 7 esplicitato nell'elaborato “Integrazioni metodologiche”1, utilizza una metodologia semplificata proposta dal Soil Conservation Service. E’ infatti detto in PSFF: La definizione dell’idrogramma di piena, allorché la portata al colmo è stimata con il metodo diretto (analisi locale o metodo regionale) può essere condotta con tecniche semplificate, quale quella proposta dal SCS. Queste assegnano la forma triangolare dell’idrogramma, ipotizzando che il tempo di base, Tb, sia dato da: T = 2 ⋅W Qmax dove W è il volume dell’idrogramma depurato della portata di base e 8 dell’artquindi pari al volume di pioggia netta e Qmax la portata al colmo stimata. 48.Tp = Tb

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è auspicabile un periodo il principale ente pubblico per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. È stato oggetto della riforma contenuta nel d.lgs. n. 218 del 2016, che ha comportato la rivisitazione dello statuto e del regolamento di monitoraggio post operam organizzazione, mentre il regolamento di contabilità non è stato ancora deliberato. L’andamento della gestione economica e finanziaria degli ultimi esercizi ha risentito degli oneri necessari per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggile procedure di stabilizzazione del personale. L’incremento registrato, soprattutto infatti, nel 2019 (poi stabilizzata nel 2020), nell’assegnazione ordinaria del Foe, da parte del Mur, è stato quasi interamente assorbito dalle procedure di stabilizzazione previste dall’art. 20 del d.lgs. n. 75 del 2017. La situazione è stata aggravata dall’incremento esponenziale dei costi, diretti e indiretti, del personale, imputabile, oltre che all’aumento della dotazione organica, anche alle dinamiche retributive che le nuove assunzioni con rapporto di lavoro a tempo indeterminato hanno attivato (ricostruzioni di carriera e passaggi di fascia stipendiale). Un problema altrettanto importante riguarda i finanziamenti destinati alla realizzazione di programmi e progetti di ricerca erogati da altri soggetti, pubblici o privati. Questi ultimi destinano, generalmente, alla copertura delle spese generali una misura percentuale ridotta, che, nella maggior parte dei casi, non corrisponde a quella effettivamente necessaria per lo svolgimento delle attività. Pertanto, l’Istituto, per accedere a questi fondi, deve assicurare un ulteriore apporto finanziario, che, spesso, non è in grado di garantire. Sul piano organizzativo e della governance interna va salutato con favore il rinnovo, intervenuto fra fine 2019 ed inizio 2020, del Presidente e dei consiglieri di amministrazione (e, a cascata, di Direttore scientifico e Direttore generale), nonché l’immediata sostituzione, a fine 2020, del Presidente, a seguito dell’improvviso decesso del precedente. E’ stato concluso il processo teso ad adeguare il regolamento di organizzazione e funzionamento (adottato dal Cda dell’Inaf e approvato dal parte del Mur), mentre continua a dover essere aggiornato il regolamento di amministrazione e contabilità alla successiva evoluzione normativa (in particolare, avente fonte nel d.lgs. n. 218 del 2016, di semplificazione dell’attività degli anfibienti di ricerca, dopo l’entrata e nel d.lgs. n. 91 del 2011, di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti pubblici non territoriali, entrato in esercizio della stradavigore a regime dal 2016). Per quanto riguarda la gestione economico-finanziaria, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata l’esercizio 2020 ha fatto registrare un disavanzo di competenza pari a fotocellule all’infrarossoeuro 16.274.999 (in controtendenza rispetto ai saldi positivi conseguiti nei precedenti esercizi, da effettuare ultimo nel 2019, per euro 27.403.071, e nel 2018, per euro 9.251.264). Resta apprezzabile, pur riducendosi, il rapporto fra il “fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca” (Foe), pari, nel 2020, a cominciare euro 94.572.966 (nel 2019, euro 94.535.47) e le entrate complessive dell’Istituto (al netto delle partite di giro), pari a euro 147.846.722 (nel 2019, euro 171.811.481), palesante una percentuale del 63,96 per cento (nel 2019, 55,02 per cento), che evidenzia la capacità di reperire fondi non esclusivamente dal primo anno bilancio dello Stato, ma anche da convenzioni o progetti con altri enti di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo ricerca (su tutti, l’Asi) o, in generale, altre amministrazioni pubbliche e l’Unione europea. Anche nel 2020 la maggiore categoria di almeno tre annispesa corrente è stata il personale (78,02 milioni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamentocompresi gli oneri riflessi), in crescita rispetto ai 76,53 milioni del 2019 ed ai 72,55 del 2018. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicolivoce ha assorbito il 47,54 per cento degli impegni di spesa complessivi (escluse le partite di giro) ed il 55,30 per cento di quella corrente (nel 2019, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili rispettivamente pari al 52,9 ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005al 55,6 per cento). Le considerazioni emerse spese per acquisto di beni e servizi, pari a 21,75 milioni (in netta riduzione rispetto ai 28,2 milioni del 2019), hanno assorbito, invece, il 13,25 per cento della spesa complessiva e il 15,42 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente pari al 19,52 ed al 20,49 per cento). Gli oneri per il personale, in particolare di quello assunto a tempo indeterminato, sono cresciuti in ragione del citato processo di stabilizzazione, avviato nel 2018, ponendo la necessità, da questo studio dimostrano parte dell’Istituto, di valutare la sostanziale compatibilità ecosistemica relativa sostenibilità prima di procedere a nuove assunzioni. Le spese per trasferimenti correnti, pari a 35,76 milioni (nel 2019, 27,39 milioni), sono risultate in crescita significativa ed ambientale dell’operahanno assorbito il 16,6 per cento della spesa complessiva ed il 19,91 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente, il 16 ed il 19,9 per cento). Per quanto concerne Queste ultime, che si sostanziano, principalmente, in trasferimenti finalizzati al finanziamento di progetti di ricerca, in base ad accordi e convenzioni con istituzioni scientifiche esterne, denotano una maggiore capacità attrattiva, in merito, da parte dell’Istituto. Va segnalato come, nel 2020, la spesa annua per investimenti (euro 22,84 milioni) abbia raggiunto la percentuale del 13,92 per cento di quella totale, in sensibile incremento, in termini assoluti e percentuali, rispetto al 2019 (in cui era stata pari ad euro 6,6 milioni, 4,60 per cento delle spese complessive). A tale voce, vanno aggiunti, naturalmente, tutti gli effetti investimenti immateriali legati all’attività di ricerca che, in base al prospetto di riclassificazione in missioni e programmi, sommano impegni per euro 151,83 milioni. Il risultato di amministrazione a fine 2020 ammonta a euro 156.560.626, registrando una riduzione percentuale del 9,62 per cento rispetto al 2019, in cui era stato pari a euro 173.229.658 (comunque superiore a quello degli esercizi 2018, euro 146.893.081, e 2017, euro 137.585.019). E’ costituito, in prevalenza, da economie vincolate (euro 147.856.517), alcune delle quali aventi fonte in fenomeni necessitanti di azioni correttive, quali il sensibile ritardo nella costituzione dei fondi per la contrattazione del personale e nella stipula dei contratti integrativi, criticità attenuatesi nel corso dell’esercizio (con l’intervenuta certificazione, da parte del Collegio dei revisori dei conti e dei ministeri vigilanti, dei fondi di contrattazione del personale dirigente e dei livelli IV-VIII per il triennio 2015-2017). La quota libera di avanzo è cresciuta, nel 2020, fino ad euro 8.704.109 (contro gli euro 7.539.847 del 2019), consentendo di dare copertura, oltre che a progetti di ricerca, anche ad alcuni oneri (quota annuale di accantonamento a Tfr e Tfs), che, più opportunamente, dovrebbero trovare pertinenti stanziamenti nel bilancio di previsione. Più volte anche il Collegio dei revisori dei conti ha prospettato la necessità che la programmazione finanziaria dell’Istituto tenga conto delle effettive capacità di spesa (in particolare, per progetti) da parte delle Strutture territoriali di ricerca. Le ridette osservazioni sono state fatte proprie, da ultimo, anche dalla Ragioneria generale dello Stato, in sede di esame del rendiconto consuntivo 2020. In proposito, questa Corte ritiene opportuna l’indicazione, in nota integrativa, anche dell’esercizio di attribuzione dei finanziamenti finalizzati a progetti di ricerca, al fine di poter valutare eventuali ritardi nell’attuazione delle iniziative o della conseguente rendicontazione. Inoltre, appare necessario proseguire l’attività di corretta quantificazione dell’importo annuale dell’accantonamento a trattamento di fine rapporto (costantemente pari, da vari esercizi, a euro 2,3 milioni), nonché di verifica della corretta copertura finanziaria dei trattamenti corrisposti, in anni precedenti, ai dipendenti collocati in quiescenza (se effettivamente finanziati su vegetazionecapitoli di spesa coperti dal fondo Tfr o da ulteriori autonomi stanziamenti di bilancio, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanenteda pervenire, tantomeno effetti permanenti eventualmente, ad una riduzione della quota vincolata nel risultato di disturbo irreversibile amministrazione). La gestione finanziaria ha palesato, al 31 dicembre 2020, residui attivi per euro 46.356.691 (sostanzialmente stabili rispetto a fine 2019, pari a euro 46.911.239), alcuni dei quali risalenti nel tempo o non esattamente quantificati, criticità che sono state in parte attenuate, da un lato mediante l’iscrizione di un fondo svalutazione crediti e, dall’altro, con la radiazione di alcune posizioni valutate inesigibili. I residui passivi, a fine 2020, sono stati pari a euro 41.850.402 (in sensibile crescita rispetto al 2019, in cui erano pari a euro 19.999.613), senza che siano emerse, tuttavia, situazioni patologiche sotto il profilo del ritardo nei pagamenti. L’indicatore di tempestività, infatti, registra un valore medio ponderato di -8,86 (palesante un anticipo di circa 9 giorni rispetto ai 30 prescritti, in via ordinaria, dalla legge), mentre l’importo dei pagamenti eseguiti in ritardo è stato di euro 3.734.969 (su un ammontare complessivo pari a euro 19.581.702), in miglioramento rispetto al 2019. L’Inaf è tenuto ad approvare, a fini conoscitivi, anche i documenti propri della contabilità economico-patrimoniale. L’utile del conto economico è cresciuto, nel 2020, da 10,98 a 13,57 milioni di euro, in particolare grazie alla comunità faunistica presentegestione operativa, che presenta un saldo di 13,93 milioni (in crescita rispetto agli 11,03 del 2019) e all’aumento dei proventi, che ha permesso di compensare i maggiori costi. La gestione finanziaria presenta un saldo negativo di soli 145 mila euro (in linea con gli euro 154.810 del 2019), derivanti da interessi passivi sugli unici due mutui contratti dall’Istituto. La gestione straordinaria chiude con un saldo negativo di 208 mila euro, derivante da “insussistenze dell’attivo” (2,24 milioni), superiori alle “insussistenze del passivo” (1,56 milioni) ed alle “sopravvenienze attive” (475 mila) di cui, tuttavia, i documenti di bilancio non specificano le motivazioni contabili sottostanti (come già rilevato nella Relazione di questa Sezione, approvata con determinazione n. 38/2021). L’importo complessivo dell’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2020 è stato pari a euro 242.587.233 (in lieve crescita rispetto agli euro 241.828.534 di fine 2019). In considerazione della tipologia di opere in progettoparticolare, le alterazioni maggiori sono il patrimonio netto aumenta da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contoeuro 138.065.174 ad euro 151.641.672, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessataragione dell’utile registrato dalla gestione economica nel 2020); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata. Si ribadisce, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49in proposito, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambientediscrasie fra gli importi esposti a titolo di credito e debito con quelli riportati, tali nelle scritture finanziarie, come residui attivi e passivi, incongruenze che rendono necessaria la prosecuzione delle azioni tese a integrare le scritture finanziarie ed economico patrimoniali, rendendone coerenti gli esiti (esigenza già segnalata nelle relazioni di questa Sezione sugli esercizi 2018 e 2019, approvate con determinazioni n. 66/2020 e n. 38/2021). Nel corso del 2020 sono state completate alcune delle programmate fasi del processo di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare detenuto, a vario titolo, dall’Istituto, presupposto funzionale non solo ad una migliore utilizzazione ma anche all’osservanza delle regole di finanza pubblica che al ridetto aggregato fanno riferimento. Appare, in prospettiva, necessario assicurare la coincidenza (o meglio, la conciliabilità) fra i dati ed i valori riportati nell’inventario e quelli esposti nello stato patrimoniale. Invece, risulta conclusa l’operazione del trasferimento in proprietà dei beni immobili del Cnr, utilizzati da richiedere tempo dall’Inaf in virtù di contratti di comodato. L’Istituto, con la deliberazione n. 1 del 29 gennaio 2021, di approvazione del piano periodico di revisione delle partecipazioni societarie per il 2020, ha confermato, come già fatto con le precedenti deliberazioni n. 97/2017, n. 110/2018 e n. 28/2020, di mantenere le quote di minoranza detenute presso tre consorzi, espletanti attività di ricerca inerente alla propria missione istituzionale, la cui costituzione è stata promossa e autorizzata a suo tempo dal Miur, e che non comportano oneri finanziari. Meritevoli di particolare attenzione risultano i rapporti con la “Fondazione Xxxxxxx Xxxxxxx – Inaf Fundacion Canaria, ente di diritto spagnolo, costituita nel 2004 dall’Inaf (previa autorizzazione del Miur), in attuazione di accordi diplomatici intervenuti tra l’Italia e la Spagna, per la loro precisa individuazione gestione di un telescopio nelle Isole Canarie. A seguito dei rilievi formulati dal Collegio dei revisori (ripresi dalle relazioni di questa Sezione per gli esercizi 2018 e valutazione2019), sono stati messi a disposizione del Consiglio d’amministrazione i documenti di bilancio della Fondazione, anche al fine di valutare la congruità del contributo annuo erogato dall’Istituto (cresciuto nel 2019, e mantenuto nel 2020, a 2,7 milioni) e che, a seguito della riduzione, sempre dal 2019, del finanziamento ministeriale (da 2,5 a 2 milioni annui), incide, parzialmente, su risorse proprie. La Corte dei conti ribadisce, in proposito, la necessità che l’Inaf prosegua l’avviato percorso, teso ad effettuare controlli periodici e monitoraggi in ordine al regolare utilizzo, da parte della Fondazione, del contributo annuale ad essa erogato, nonché sulla congruità di quest’ultimo. Il rendiconto 2020 dell’Istituto mantiene una situazione creditoria nei confronti del Consiglio nazionale delle ricerche a titolo di quote per l’individuazione trattamento di fine rapporto o di fine servizio maturate dal personale già in servizio presso quest’ultimo e transitato all’Inaf (in numero di 317 unità) a decorrere dal 1° gennaio 2005. Nel febbraio 2020 il Cnr ha quantificato il debito residuo (al netto delle eventuali misure cessazioni intervenute fra il 2005 ed il 2019) in euro 5.007.599 e le modalità di mitigazione ad essi relativeadempimento (rateizzate in base all’esercizio di programmato pensionamento del personale), l’elaborazione importo aggiornato, da ultimo, nel gennaio 2021, in euro 5.162.772. Analoghe problematiche permangono con riguardo ai crediti vantati dall’Inaf nei confronti dell’Inps, gestione ex Inpdap, stimati in euro 4.581.955, a titolo di uno studio contributi previdenziali versati in eccesso, a titolo di impatto ambientale Tfr/Tfs, nell’arco temporale 2006-2009 (riscosso per circa 50 mila euro nel 2020). Sul punto, il Consiglio d’amministrazione ha accantonato a fondo svalutazione crediti l’importo di euro 1.350.000, pari a circa il 30 per cento della posizione in esame. Gli importi non risultano ancora, nemmeno parzialmente, riscossi. Infine, sono proseguite le azioni tese a recuperare il credito, pari a circa trecentomila euro, che l’Inaf vanta nei confronti del presidente e lo svolgimento dei componenti del Consiglio di una procedura amministrazione in carica nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2007, a titolo di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48indennità percepite per un importo superiore a quello spettante.

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Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Nel presente documento sono stati illustrati i risultati delle misure applicate è auspicabile un periodo elaborazioni per la verifica della capacità di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio laminazione dell’invaso della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno diga di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005)Monte Crispu sul fiume Temo. Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano analisi sviluppate per via simulativa dal DICAAR hanno avuto la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazionefinalità di fornire le basi per la predisposizione di un documento che possa essere di supporto alla redazione dei “Piani di laminazione statica, flora anche speditivi”, così come definiti sulla base delle decisioni assunte dal Tavolo Tecnico nella riunione del 10 Febbraio 2016 e faunariportato nel documento in data 16 Febbraio 2016, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgsprot. n. 128 0001522 dell’Agenzia di Distretto Idrografico della Sardegna. Sono stati analizzati i risultati ottenuti con le attuali regole gestionali, confrontandoli con quelli ottenuti con ulteriori ipotesi di gestione degli scarichi dell’invaso proposte in sede di Tavolo Tecnico, utilizzando due differenti scenari idrologici: con e senza riduzione del 2010) “ …4volume di piena. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri Le configurazioni gestionali analizzate si differenziano per la Verifica quota di assoggettabilità invaso alla quale avviene l’apertura dello scarico di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolarealleggerimento: - della portata dell'impatto 24.8 m s.l.m. (area geografica e densità di popolazione interessataattuale regola adottata dal gestore); - della natura transfrontaliera dell'impatto60 o 62 m s.l.m.; - dell'ordine 68.15 m s.l.m. Dai risultati ottenuti è emerso che: • in termini di grandezza portata laminata in uscita dall’invaso o per lo scenario con volume di piena ridotto l’attuale configurazione risulta quella più cautelativa per il tempo di ritorno maggiore (Tr=200 anni), mentre per gli altri due tempi di ritorno il maggior beneficio in termini di riduzione del colmo di portata laminata è fornito dall’attivazione dello scarico di alleggerimento a partire dalla quota di 68.15 m s.l.m. La configurazione intermedia, con apertura al raggiungimento di quota 60 m s.l.m., risulta un buon compromesso tra i due casi precedenti in quanto assicura gli stessi benefici della terza configurazione per tempi di ritorno più bassi e limita l’incremento della complessità dell'impattoportata laminata per i due tempi di ritorno maggiori, con il raggiungimento di un livello massimo d’invaso ben al di sotto della quota limite; - o anche per lo scenario con volume di piena non ridotto l’attuale configurazione risulta la più cautelativa per il tempo di ritorno maggiore, la terza è invece teoricamente da preferire in termini di riduzione del colmo di portata laminata per gli altri tempi di ritorno ma risulta comunque da escludere in quanto determina per Tr 200 il superamento della probabilità dell'impattoquota di xxxxxxx xxxxxx. La configurazione intermedia per tale scenario, con apertura al raggiungimento della quota di 68.15 m s.l.m., assume una rilevanza limitata in quanto pur assicurando gli stessi benefici della terza configurazione per tempi di ritorno più bassi e limitando l’incremento di portata laminata per i tempi di ritorno maggiori, determina il raggiungimento di un livello di invaso critico determina il raggiungimento di un livello di invaso critico, di poco inferiore alla quota di massimo invaso in occasione della piena bicentenaria; - • le differenze tra i valori della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”portata propagata nelle sezioni di valle per i tempi di ritorno maggiori si riducono notevolmente fra le tre configurazioni analizzate. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi In definitiva lo scarico di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa alleggerimento dovrà essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48mantenuto sempre aperto.

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