Common use of Considerazioni conclusive Clause in Contracts

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca, la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costi.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale di statistica astrofisica (Inaf), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è un il principale ente pubblico di ricerca, la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati ricerca nel campo dell’astrofisica e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND)dell’astronomia. È stato oggetto della riforma contenuta nel d.lgs. n. 218 del 2016, che prevede ha comportato la realizzazione rivisitazione dello statuto e del regolamento di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambioorganizzazione, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat mentre il regolamento di contabilità non è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Datiancora deliberato. I compensi individuali annui lordi dei componenti L’andamento della gestione economica e finanziaria degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ultimi esercizi ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione risentito degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuarianecessari per le procedure di stabilizzazione del personale. Al riguardoL’incremento registrato, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioniinfatti, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 nel 2019 (euro 30.921.592 poi stabilizzata nel 2020), mentre l’importo nell’assegnazione ordinaria del Foe, da parte del Mur, è stato quasi interamente assorbito dalle procedure di aggiudicazione ammonta complessivamente stabilizzazione previste dall’art. 20 del d.lgs. n. 75 del 2017. La situazione è stata aggravata dall’incremento esponenziale dei costi, diretti e indiretti, del personale, imputabile, oltre che all’aumento della dotazione organica, anche alle dinamiche retributive che le nuove assunzioni con rapporto di lavoro a 153.216.245 eurotempo indeterminato hanno attivato (ricostruzioni di carriera e passaggi di fascia stipendiale). Nel 2021 erano attivi n. 321 contrattiUn problema altrettanto importante riguarda i finanziamenti destinati alla realizzazione di programmi e progetti di ricerca erogati da altri soggetti, pubblici o privati. Questi ultimi destinano, generalmente, alla copertura delle spese generali una misura percentuale ridotta, che, nella maggior parte dei casi, non corrisponde a quella effettivamente necessaria per lo svolgimento delle attività. Pertanto, l’Istituto, per accedere a questi fondi, deve assicurare un ulteriore apporto finanziario, che, spesso, non è in grado di garantire. Sul piano organizzativo e della governance interna va salutato con favore il rinnovo, intervenuto fra fine 2019 ed inizio 2020, del Presidente e dei consiglieri di amministrazione (e, a cascata, di cui Direttore scientifico e Direttore generale), nonché l’immediata sostituzione, a fine 2020, del Presidente, a seguito dell’improvviso decesso del precedente. E’ stato concluso il processo teso ad adeguare il regolamento di organizzazione e funzionamento (adottato dal Cda dell’Inaf e approvato dal parte del Mur), mentre continua a dover essere aggiornato il regolamento di amministrazione e contabilità alla successiva evoluzione normativa (in particolare, avente fonte nel d.lgs. n. 67 attraverso l’utilizzo 218 del 2016, di convenzioni Consipsemplificazione dell’attività degli enti di ricerca, e nel d.lgs. n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA91 del 2011, di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti pubblici non territoriali, entrato in vigore a regime dal 2016). Il procedimento di costituzione della società 3Per quanto riguarda la gestione economico-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mlnfinanziaria, l’esercizio 2021 si chiude con 2020 ha fatto registrare un disavanzo di competenza pari a 23,97 mlneuro 16.274.999 (in controtendenza rispetto ai saldi positivi conseguiti nei precedenti esercizi, da ultimo nel 2019, per euro 27.403.071, e nel 2018, per euro 9.251.264). Resta apprezzabile, pur riducendosi, il rapporto fra il “fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca” (Foe), pari, nel 2020, a euro 94.572.966 (nel 2019, euro 94.535.47) e le entrate complessive dell’Istituto (al netto delle partite di giro), pari a euro 147.846.722 (nel 2019, euro 171.811.481), palesante una percentuale del 63,96 per cento (nel 2019, 55,02 per cento), che evidenzia la capacità di reperire fondi non esclusivamente dal bilancio dello Stato, ma anche da convenzioni o progetti con altri enti di ricerca (su tutti, l’Asi) o, in generale, altre amministrazioni pubbliche e l’Unione europea. Anche nel 2020 la maggiore categoria di spesa corrente è stata il personale (78,02 milioni, compresi gli oneri riflessi), in crescita rispetto ai 76,53 milioni del 2019 ed ai 72,55 del 2018. Tale voce ha assorbito il 47,54 per cento degli impegni di spesa complessivi (escluse le partite di giro) ed il 55,30 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente pari al 52,9 ed al 55,6 per cento). Le spese per acquisto di beni e servizi, pari a 21,75 milioni (in netta riduzione rispetto ai 28,2 milioni del 2019), hanno assorbito, invece, il 13,25 per cento della spesa complessiva e il 15,42 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente pari al 19,52 ed al 20,49 per cento). Gli oneri per il personale, in particolare di quello assunto a tempo indeterminato, sono cresciuti in ragione del citato processo di stabilizzazione, avviato nel 2018, ponendo la necessità, da parte dell’Istituto, di valutare la relativa sostenibilità prima di procedere a nuove assunzioni. Le spese per trasferimenti correnti, pari a 35,76 milioni (nel 2019, 27,39 milioni), sono risultate in crescita significativa ed hanno assorbito il 16,6 per cento della spesa complessiva ed il 19,91 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente, il 16 ed il 19,9 per cento). Queste ultime, che si sostanziano, principalmente, in trasferimenti finalizzati al finanziamento di progetti di ricerca, in base ad accordi e convenzioni con istituzioni scientifiche esterne, denotano una maggiore capacità attrattiva, in merito, da parte dell’Istituto. Va segnalato come, nel 2020, la spesa annua per investimenti (euro 22,84 milioni) abbia raggiunto la percentuale del 13,92 per cento di quella totale, in sensibile incremento, in termini assoluti e percentuali, rispetto al 2019 (in cui era stata pari ad euro 6,6 milioni, 4,60 per cento delle spese complessive). A tale voce, vanno aggiunti, naturalmente, tutti gli investimenti immateriali legati all’attività di ricerca che, in base al prospetto di riclassificazione in missioni e programmi, sommano impegni per euro 151,83 milioni. Il risultato di amministrazione a fine 2020 ammonta a euro 156.560.626, registrando una riduzione percentuale del 9,62 per cento rispetto al 2019, in cui era stato pari a euro 173.229.658 (comunque superiore a quello degli esercizi 2018, euro 146.893.081, e 2017, euro 137.585.019). E’ costituito, in prevalenza, da economie vincolate (euro 147.856.517), alcune delle quali aventi fonte in fenomeni necessitanti di azioni correttive, quali il sensibile ritardo nella costituzione dei fondi per la contrattazione del personale e nella stipula dei contratti integrativi, criticità attenuatesi nel corso dell’esercizio (con l’intervenuta certificazione, da parte del Collegio dei revisori dei conti e dei ministeri vigilanti, dei fondi di contrattazione del personale dirigente e dei livelli IV-VIII per il triennio 2015-2017). La quota libera di avanzo è cresciuta, nel 2020, fino ad euro 8.704.109 (contro gli euro 7.539.847 del 2019), consentendo di dare copertura, oltre che a progetti di ricerca, anche ad alcuni oneri (quota annuale di accantonamento a Tfr e Tfs), che, più opportunamente, dovrebbero trovare pertinenti stanziamenti nel bilancio di previsione. Più volte anche il Collegio dei revisori dei conti ha prospettato la necessità che la programmazione finanziaria dell’Istituto tenga conto delle effettive capacità di spesa (in particolare, per progetti) da parte delle Strutture territoriali di ricerca. Le ridette osservazioni sono state fatte proprie, da ultimo, anche dalla Ragioneria generale dello Stato, in sede di esame del rendiconto consuntivo 2020. In proposito, questa Corte ritiene opportuna l’indicazione, in nota integrativa, anche dell’esercizio di attribuzione dei finanziamenti finalizzati a progetti di ricerca, al fine di poter valutare eventuali ritardi nell’attuazione delle iniziative o della conseguente rendicontazione. Inoltre, appare necessario proseguire l’attività di corretta quantificazione dell’importo annuale dell’accantonamento a trattamento di fine rapporto (costantemente pari, da vari esercizi, a euro 2,3 milioni), nonché di verifica della corretta copertura finanziaria dei trattamenti corrisposti, in anni precedenti, ai dipendenti collocati in quiescenza (se effettivamente finanziati su capitoli di spesa coperti dal fondo Tfr o da ulteriori autonomi stanziamenti di bilancio, in modo da pervenire, eventualmente, ad una riduzione della quota vincolata nel risultato di amministrazione). La gestione finanziaria ha palesato, al 31 dicembre 2020, residui attivi per euro 46.356.691 (sostanzialmente stabili rispetto a fine 2019, pari a euro 46.911.239), alcuni dei quali risalenti nel tempo o non esattamente quantificati, criticità che sono state in parte attenuate, da un lato mediante l’iscrizione di un fondo svalutazione crediti e, dall’altro, con la radiazione di alcune posizioni valutate inesigibili. I residui passivi, a fine 2020, sono stati pari a euro 41.850.402 (in sensibile crescita rispetto al 2019, in cui erano pari a euro 19.999.613), senza che siano emerse, tuttavia, situazioni patologiche sotto il profilo del ritardo nei pagamenti. L’indicatore di tempestività, infatti, registra un valore medio ponderato di -8,86 (palesante un anticipo di circa 9 giorni rispetto ai 30 prescritti, in via ordinaria, dalla legge), mentre l’importo dei pagamenti eseguiti in ritardo è stato di euro 3.734.969 (su un ammontare complessivo pari a euro 19.581.702), in miglioramento rispetto al 2019. L’Inaf è tenuto ad approvare, a fini conoscitivi, anche i documenti propri della contabilità economico-patrimoniale. L’utile del conto economico è cresciuto, nel 2020, da 10,98 a 13,57 milioni di euro, in particolare grazie alla gestione operativa, che presenta un saldo di 13,93 milioni (in crescita rispetto agli 11,03 del 2019) e all’aumento dei proventi, che ha permesso di compensare i maggiori costi. La gestione finanziaria presenta un saldo negativo di soli 145 mila euro (in linea con gli euro 154.810 del 2019), derivanti da interessi passivi sugli unici due mutui contratti dall’Istituto. La gestione straordinaria chiude con un saldo negativo di parte capitale 208 mila euro, derivante da “insussistenze dell’attivo” (2,24 milioni), superiori alle “insussistenze del passivo” (1,56 milioni) ed alle “sopravvenienze attive” (475 mila) di 28,45 mln ed un saldo positivo cui, tuttavia, i documenti di parte corrente bilancio non specificano le motivazioni contabili sottostanti (come già rilevato nella Relazione di soli 4,48 mlnquesta Sezione, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statisticiapprovata con determinazione n. 38/2021). La consistenza di cassa finale L’importo complessivo dell’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2020 è stabile, stato pari a 432,68 mln, euro 242.587.233 (in aumento lieve crescita rispetto agli euro 241.828.534 di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mlnfine 2019). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. ConseguentementeIn particolare, il patrimonio netto passa aumenta da 231,36 mln euro 138.065.174 ad euro 151.641.672, in ragione dell’utile registrato dalla gestione economica nel 2020). Si ribadisce, in proposito, la presenza di discrasie fra gli importi esposti a titolo di credito e debito con quelli riportati, nelle scritture finanziarie, come residui attivi e passivi, incongruenze che rendono necessaria la prosecuzione delle azioni tese a integrare le scritture finanziarie ed economico patrimoniali, rendendone coerenti gli esiti (esigenza già segnalata nelle relazioni di questa Sezione sugli esercizi 2018 e 2019, approvate con determinazioni n. 66/2020 e n. 38/2021). Nel corso del 2020 sono state completate alcune delle programmate fasi del processo di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare detenuto, a 196,54 mln vario titolo, dall’Istituto, presupposto funzionale non solo ad una migliore utilizzazione ma anche all’osservanza delle regole di euro nel finanza pubblica che al ridetto aggregato fanno riferimento. Appare, in prospettiva, necessario assicurare la coincidenza (o meglio, la conciliabilità) fra i dati ed i valori riportati nell’inventario e quelli esposti nello stato patrimoniale. Invece, risulta conclusa l’operazione del trasferimento in proprietà dei beni immobili del Cnr, utilizzati da tempo dall’Inaf in virtù di contratti di comodato. L’Istituto, con la deliberazione n. 1 del 29 gennaio 2021, di approvazione del piano periodico di revisione delle partecipazioni societarie per il 2020, ha confermato, come già fatto con le precedenti deliberazioni n. 97/2017, n. 110/2018 e n. 28/2020, di mantenere le quote di minoranza detenute presso tre consorzi, espletanti attività di ricerca inerente alla propria missione istituzionale, la cui costituzione è stata promossa e autorizzata a suo tempo dal Miur, e che non comportano oneri finanziari. Meritevoli di particolare attenzione risultano i rapporti con la “Fondazione Xxxxxxx Xxxxxxx – Inaf Fundacion Canaria, ente di diritto spagnolo, costituita nel 2004 dall’Inaf (previa autorizzazione del Miur), in attuazione di accordi diplomatici intervenuti tra l’Italia e la Spagna, per la gestione di un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto)telescopio nelle Isole Canarie. La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del A seguito dei rilievi formulati dal Collegio dei revisori (ripresi dalle relazioni di questa Sezione per gli esercizi 2018 e 2019), sono stati messi a disposizione del Consiglio d’amministrazione i documenti di bilancio della Fondazione, anche al fine di valutare la nota congruità del Mef ad esito contributo annuo erogato dall’Istituto (cresciuto nel 2019, e mantenuto nel 2020, a 2,7 milioni) e che, a seguito della verifica sul rendiconto medesimo riduzione, sempre dal 2019, del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguitifinanziamento ministeriale (da 2,5 a 2 milioni annui), incide, parzialmente, su risorse proprie. La Corte dei conti ribadisce, in proposito, la necessità che l’Inaf prosegua l’avviato percorso, teso ad effettuare controlli periodici e monitoraggi in ordine al regolare utilizzo, da parte della Fondazione, del contributo annuale ad essa erogato, nonché sulla congruità di quest’ultimo. Il rendiconto 2020 dell’Istituto mantiene una situazione creditoria nei confronti del Consiglio nazionale delle ricerche a titolo di quote per trattamento di fine rapporto o di fine servizio maturate dal personale già in servizio presso quest’ultimo e transitato all’Inaf (in numero di 317 unità) a decorrere dal 1° gennaio 2005. Nel febbraio 2020 il Cnr ha quantificato il debito residuo (al netto delle cessazioni intervenute fra il 2005 ed il 2019) in euro 5.007.599 e le modalità di adempimento (rateizzate in base all’esercizio di programmato pensionamento del personale), importo aggiornato, da ultimo, nel gennaio 2021, in euro 5.162.772. Analoghe problematiche permangono con riguardo ai crediti vantati dall’Inaf nei confronti dell’Inps, gestione ex Inpdap, stimati in euro 4.581.955, a titolo di tesoreria registra contributi previdenziali versati in eccesso, a titolo di Tfr/Tfs, nell’arco temporale 2006-2009 (riscosso per circa 50 mila euro nel 2021 un incremento di 2,76 mln2020). Sul punto, risultante da riscossioni per 294,08 mln il Consiglio d’amministrazione ha accantonato a fondo svalutazione crediti l’importo di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 20211.350.000, pari a 510,24 mln presenta un decrementocirca il 30 per cento della posizione in esame. Gli importi non risultano ancora, rispetto all’anno precedente (530,46 mln)nemmeno parzialmente, del 3,81 per centoriscossi. Infine, principalmentesono proseguite le azioni tese a recuperare il credito, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento)pari a circa trecentomila euro, che passano da 78,94 mln l’Inaf vanta nei confronti del presidente e dei componenti del Consiglio di amministrazione in carica nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2007, a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 titolo di indennità percepite per cento), che passano da 21,97 mln un importo superiore a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costiquello spettante.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Dell'istituto Nazionale Di Astrofisica (Inaf) 2020

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca, la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia di produzione dei dati, nonché presente documento sono stati illustrati i risultati delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica elaborazioni per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione verifica della capacità di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) laminazione dell’invaso della diga di Monte Crispu sul fiume Temo. Le analisi sviluppate per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere via simulativa dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con DICAAR hanno avuto la finalità di assicurare sia fornire le basi per la sostenibilità prospettica predisposizione di bilancio sia gli standard quali-quantitativi un documento che possa essere di supporto alla redazione dei “Piani di laminazione statica, anche speditivi”, così come definiti sulla base delle rilevazioni programmate Il valore decisioni assunte dal Tavolo Tecnico nella riunione del 10 Febbraio 2016 e riportato nel documento in data 16 Febbraio 2016, prot. n. 0001522 dell’Agenzia di Distretto Idrografico della Sardegna. Sono stati analizzati i risultati ottenuti con le attuali regole gestionali, confrontandoli con quelli ottenuti con ulteriori ipotesi di gestione degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora scarichi dell’invaso proposte in essere sede di Tavolo Tecnico, utilizzando due differenti scenari idrologici: con e senza riduzione del volume di piena. Le configurazioni gestionali analizzate si differenziano per la quota di invaso alla quale avviene l’apertura dello scarico di alleggerimento: - 24.8 m s.l.m. (attuale regola adottata dal gestore); - 60 o chiusi durante l’anno, 62 m s.l.m.; - 68.15 m s.l.m. Dai risultati ottenuti è stato pari a euro 28.010.929 emerso che: • in termini di portata laminata in uscita dall’invaso o per lo scenario con volume di piena ridotto l’attuale configurazione risulta quella più cautelativa per il tempo di ritorno maggiore (euro 30.921.592 nel 2020Tr=200 anni), mentre l’importo per gli altri due tempi di aggiudicazione ammonta complessivamente ritorno il maggior beneficio in termini di riduzione del colmo di portata laminata è fornito dall’attivazione dello scarico di alleggerimento a 153.216.245 europartire dalla quota di 68.15 m s.l.m. Nel 2021 erano attivi n. 321 contrattiLa configurazione intermedia, con apertura al raggiungimento di quota 60 m s.l.m., risulta un buon compromesso tra i due casi precedenti in quanto assicura gli stessi benefici della terza configurazione per tempi di ritorno più bassi e limita l’incremento della portata laminata per i due tempi di ritorno maggiori, con il raggiungimento di un livello massimo d’invaso ben al di sotto della quota limite; o anche per lo scenario con volume di piena non ridotto l’attuale configurazione risulta la più cautelativa per il tempo di ritorno maggiore, la terza è invece teoricamente da preferire in termini di riduzione del colmo di portata laminata per gli altri tempi di ritorno ma risulta comunque da escludere in quanto determina per Tr 200 il superamento della quota di xxxxxxx xxxxxx. La configurazione intermedia per tale scenario, con apertura al raggiungimento della quota di 68.15 m s.l.m., assume una rilevanza limitata in quanto pur assicurando gli stessi benefici della terza configurazione per tempi di ritorno più bassi e limitando l’incremento di portata laminata per i tempi di ritorno maggiori, determina il raggiungimento di un livello di invaso critico determina il raggiungimento di un livello di invaso critico, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo poco inferiore alla quota di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo massimo invaso in occasione della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA)piena bicentenaria; • le differenze tra i valori della portata propagata nelle sezioni di valle per i tempi di ritorno maggiori si riducono notevolmente fra le tre configurazioni analizzate. Il procedimento In definitiva lo scarico di costituzione della società 3-I S.palleggerimento dovrà essere mantenuto sempre aperto.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costi.

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Samples: Accordo Di Collaborazione

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca, ricerca la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 20212022, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari sono intervenute diverse norme che hanno attribuito all’Istat compiti specifici. Particolare rilevanza assume n. 53 dl 2022 (“Disposizioni in materia di produzione dei statistiche in tema di violenza di genere”) che assegna una serie di compiti e adempimenti all’Istituto, per garantire un flusso informativo sulla tematica, al fine di consentire l’adozione di politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno. All’Istituto stesso è stato assegnato, in coerenza con la missione istituzionale e la natura di ente di ricerca, lo sviluppo di due linee di intervento nell’ambito della Missione 1 del PNRR, in qualità di ente attuatore. La prima riguarda la progettazione e la realizzazione del c.d. “Catalogo nazionale dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento attività relativa alla Transizione Digitale transizione digitale specifica per la componente dati e interoperabilità all’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata nell’ambito della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). La seconda afferisce alla misurazione ed il monitoraggio delle azioni di semplificazione della PA, che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambionell’ambito delle riforme previste dal PNRR. In aggiunta, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat l’Istat, è stato individuato quale con decreto direttoriale MUR (Direzione della ricerca) n. 0001557 del 11.10.2022 come “soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Datiaffiliato” ai due Spoke, (l’Università di Firenze e l’Università di Bologna), partecipando al partenariato esteso “Age-It”, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, Allo stato attuale l’Istat ha attestato che risultano conseguite tutte le milestones previste dal cronoprogramma delle attività. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi di governance sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat, per un costo complessivo di euro 91.848. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. decreto-legge 6 luglio 2012 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 13595, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 2022 unicamente il rimborso spese. L’attuale Nel corso del 2023 il mandato del Presidente è scaduto ed è stato sostituito dal consigliere anziano in attesa del completamento della procedura di nomina del successore. Il Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, 2019 per un triennio triennio, è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il Il costo del personale risulti nell’esercizio 2022 risulta leggermente in flessione dell’1,20 per cento (euro 118.426.189 rispetto al 2020ai 119.271.563 euro del 2021), mentre il suo costo medio, pari ad euro 61.244 63.567 lordi, registra un incremento del 3,53 3,8 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha aveva quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha è stato preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600. Per le spese censuarie sia il costo 2022 che la previsione del fabbisogno per il triennio 2023- 2025 non risulta coerente con le risorse previste a regime, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuariatalché la copertura finanziaria viene assicurata mediante applicazione dell’avanzo vincolato. Al riguardoCome già nella precedente relazione, si la Sezione richiama l’attenzione sulla necessità sia di necessità, a legislazione vigente, che l’Istituto attui una adeguata accorta programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazionigestionale, con la finalità di finalizzata ad assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio bilancio, sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’annoprogrammati, è stato pari al fine di dare un adeguato quadro informativo statistico a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020)livello nazionale, mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA regionale e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA)locale. Il bilancio 2022 è relativo al primo esercizio in contabilità economico-patrimoniale dell’Istituto, contabilità adottata ai sensi del decreto legislativo n. 218 del 2016. Pertanto, questo primo bilancio deve essere inquadrato in un procedimento di costituzione progressivo affinamento che si completerà nei prossimi esercizi. L’adozione della società 3-I S.p.A.nuova metodologia ha comportato una completa revisione dei tradizionali prospetti di bilancio, a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività con riclassificazioni che per il 2022 comportano una ridotta possibilità di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istatconfronto con gli esercizi precedenti. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabileil totale dell’attivo dello stato patrimoniale nel 2022, pari a 432,68 519,81 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, aumento rispetto all’anno precedente (530,46 510,24 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione dell’incremento delle immobilizzazioni (-25,21 per cento)immobilizzazioni, che passano da 78,94 59,03 mln a 59,03 84,17 mln, e del decremento dell’incremento dei crediti (-16,03 per cento)crediti, che passano da 21,97 18,45 mln a 18,45 21,12 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia Si evidenzia, inoltre, un incremento del patrimonio netto, che passa da 196,54 mln a 215,04 mln rispetto all’esercizio 2021 a seguito dell’avanzo economico (22,23 mln), nonché un incremento dei fondi rischi e del trattamento di fine rapporto. Le disponibilità monetarie, nel 2022, diminuiscono di 18,22 mln, rispetto al valore iniziale dell’esercizio, passando da 432,68 mln a 414,46 mln. Al riguardo, l’Istat ha utilizzato la liquidità generata dalla gestione reddituale (23,39 mln) per coprire la liquidità assorbita dall’attività degli investimenti (-37,87 mln), finalizzati allo sviluppo dei software ed alla costituzione della produzione società 3-I S.p.a. anche ai fini del conseguimento degli obiettivi indicati dal PNRR, oltre a coprire le spese necessarie per lo svolgimento dei censimenti (3,74 mln). In ordine all’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, il valore, per l’anno 2022, è pari a complessivi 248,29 mln4,72 giorni, nel in sensibile peggioramento rispetto ai -12,59 giorni del 2021, rispetto da imputare principalmente sia alla modifica del sistema contabile in uso presso l’Istituto sia al passaggio dalla contabilità finanziaria a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costiquella economico patrimoniale.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale di statistica L’INAPP è un ente pubblico di ricercaricerca istituito nel 1973 (ex ISFOL), le cui funzioni e compiti, oggi individuati nell’articolo 10 del d.lgs. n. 150 del 2015 e nel proprio statuto, si concretano, segnatamente, nell’attività di analisi, monitoraggio e valutazione delle politiche economiche, sociali, del lavoro, dell’istruzione e della formazione professionale, nella loro promozione, diffusione e disseminazione presso il più ampio pubblico, e nell’attività di ausilio e supporto scientifico al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nelle materie di sua competenza. La vigilanza sull’Istituto è esercitata dal Ministero del lavoro e delle politiche di vigilanza, che impartisce annualmente direttive e linee di indirizzo cui deve essere conformata la programmazione dell’attività di ricerca (istituzionale e scientifica), monitora la rispondenza dell’azione rispetto agli obiettivi programmati, approva i più importanti atti (statuto, regolamenti, piano integrato delle attività, bilanci…), nomina i componenti degli organi. Sullo stato di previsione della spesa del citato dicastero grava il contributo che annualmente è erogato all’Istituto per assicurarne il funzionamento, che per il 2021 è stato pari a euro 26.351.098, ritenuto tuttavia dal medesimo Istituto insufficiente a fornire completa copertura finanziaria alle spese di funzionamento ritenute incomprimibili (spese per il personale; spese per l’acquisto di beni e servizi strumentali). Oltre al contributo istituzionale del Ministero vigilante, l’Istituto è destinatario di significative risorse finanziarie di provenienza europea e internazionale per la realizzazione di progetti, programmi, analisi, studi e ricerche negli ambiti di competenza, che nel 2021 sono ammontate a euro 66.631.250. Tra queste vanno segnalate, per la loro rilevanza, le risorse finanziarie di cui finalità l’Istituto è beneficiario in veste di organismo intermedio (OI) del Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l’occupazione (PON SPAO) per il sessennio 2018/2024, a valere sul Fondo sociale europeo (FSE), e nella qualità di Agenzia nazionale per le azioni decentrate (Azioni chiave 1: mobilità individuale ai fini dell’apprendimento; Azione chiave 2: innovazione e buone pratiche; Azione chiave 3: sostegno alla riforma delle politiche) del Programma “Erasmus+” per il periodo 2021-2027, a valere sul bilancio della Commissione europea. Gli esiti del monitoraggio sulle attività di ricerca attestano che nell’annualità considerata l’Istituto ha prodotto per ricerca istituzionale è il rilevamento e, in parte, Terzo settore, 133 elaborati complessivi; mentre per quel che riguarda la ricerca scientifica, su 29 linee di ricerca approvate nell’ambito dei Nuclei tematici descritti in precedenza, 20 hanno ricevuto piena attuazione, 7 sono stati parzialmente realizzati, con slittamento del loro completamento nell’annualità 2022, e 2 sono rimasti inattuati a motivo delle incertezze sulle tempistiche per la diffusione messa a disposizione, da parte di altra amministrazione pubblica, dei dati statisticinecessari all’avvio e/o prosecuzione degli stessi. Nel Inoltre, nel corso dell’anno 2021del 2021 sono state completate le attività di studio, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemiaanalisi, l’Istat ha proseguitoe valutazione che trovavano causa in convenzioni, accordi e protocolli d’intesa stipulati con istituzioni ed enti, pubblici e privati, in attuazione della normativa nazionale esercizi precedenti e di cui era prevista la conclusione entro l’annualità qui considerata, e sono stati sottoscritti 23 nuovi atti di collaborazione. Infine, nel rispetto degli obblighi comunitari in materia 2021 l’Istituto non ha partecipato, direttamente o insieme ad altri enti, a gare per l’assegnazione di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie fondi per la realizzazione di progetti riconducibili a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel una o più missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Pertanto, approvato nel 2021 non risultano assegnati direttamente all’Istituto progetti a valere sul PNRR, né collaborazioni con enti attuatori di tali progetti. Per quel che concerne l’organizzazione, sono organi statutari dell’Istituto il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione EuropeaPresidente, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat il cui attuale titolare è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei nominato nel febbraio 2020; il Consiglio di amministrazione, i cui componenti degli organi sono stati rinnovati nel settembre 2021; il Comitato scientifico, i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consigliocui componenti sono stati nominati nel 2021; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertitoi cui attuali componenti sono stati nominati nel 2021, con modificazionieccezione del suo attuale Presidente, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135nominato nel 2022. Completa l’apparato organizzativo l’Organismo indipendente di valutazione della “performance” (OIV), costituto in forma monocratica, il Presidente dell’Istat ha percepito cui attuale titolare è stato nominato nel novembre 2020 per la durata di tre anni. La spesa aggregata sostenuta dall’Istituto per il funzionamento degli organi statutari e dell’OIV nel 2021 è stata pari a euro 158,8 mila (+8,96 per cento sul 2020). Il personale in servizio al 31 dicembre 2021 è pari a 403 unità, in lieve riduzione rispetto al 2020. Si tratta pressoché esclusivamente di personale subordinato a tempo indeterminato, essendo l’unica posizione a tempo determinato presente nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale considerato quella del Direttore generale. La spesa di personale a tempo indeterminato nell’esercizio in esame è pari a euro 23,8 mln, nominato in data 19 aprile 2019, aumento rispetto al 2020 del 4,56 per un triennio cento. Il ciclo di valutazione della “performance” è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 implementato in relazione al personale amministrativo dirigenziale e non dirigenziale e a quello di ricerca preposto al coordinamento di unità organizzative di primo e secondo livello. Per il restante personale di ricerca e tecnologo la valutazione delle relative attività e dei correlati comportamenti organizzativi è stata effettuata nell’ambito dell’applicazione di istituti di contrattazione collettiva nazionale per l’attribuzione di specifiche indennità o per progressioni stipendiali. Peggiora il triennio 2022–2024. Benché rapporto tra il valore della produzione ed il costo del personale risulti (33 per cento, era il 23,4 per cento nel 2020), per il concorrente aumento delle spese di personale e diminuzione dei componenti positivi della gestione. In controtendenza rispetto all’esercizio 2020, la gestione nel 2021 chiude con un disavanzo finanziario di competenza di circa euro 3,5 mln, mentre il risultato di amministrazione, ancorché in flessione dell’1,20 diminuzione rispetto al 2020 (-17,04 per cento), risulta positivo per euro 22,2 mln, anche grazie alle significative disponibilità di cassa registrate al termine dell’esercizio (euro 67,6 mln: +83,1 per cento rispetto al 2020). Dall’analisi degli indicatori gestionali, il suo costo mediocon riferimento alle entrate, pari ad euro 61.244 lordisi evidenzia una capacità di riscossione complessivamente del 75,2 per cento del totale degli accertamenti iscritti a bilancio, registra un incremento del 3,53 in lieve aumento rispetto al 2020 (+1,8 per cento, in quanto nell’anno in questione furono complessivamente riscosse entrate per effetto della cessazione un importo pari al 73,4 per cento del totale degli accertamenti iscritti nel relativo bilancio). Appare in diminuzione, invece, la capacità di 93 unità pagamento in rapporto al totale degli impegni di spesa assunti entro la fine dell’esercizio, che è risultata essere pari al 46,12 (circa il 22 per cento in meno rispetto all’esercizio precedentealla capacità di pagamento attestata nel precedente esercizio: 68 per cento). L’indicatore di tempestività dei pagamenti dei debiti commerciali risulta peraltro negativo per – 16,07 giorni, migliorando il risultato conseguito nel 2020. Nel 2021 l’Istituto ha proseguito nell’analisi e verifica analitica dei residui pregressi, specie quelli riferibili alle gestioni anteriori al 2018, per il loro corretto riaccertamento negli esercizi successivi, che ha condotto alla cancellazione di residui attivi per circa euro 2 mln. Il comma 237 dell’artconto economico presenta un risultato di esercizio positivo per circa euro 2,5 mln, in diminuzione rispetto al risultato del 2020 (circa euro 3,7 mln). 1 della legge n. 205 Lo stato patrimoniale espone nel 2021 un valore del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa patrimonio netto pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 12,7 mln, in aumento di 0,73 del 24,28 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 consistenza del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, patrimonio immobiliare è mutata per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento)compravendita dell’immobile di proprietà nel Comune di Albano Laziale, che passano da 78,94 mln a 59,03 conclusasi nel marzo del 2021. Il relativo prezzo di vendita, euro 1,2 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 interamente incassato, è stato accantonato in contabilità finanziaria al Fondo per cento)il finanziamento spese in c/capitale in vista dell’eventuale acquisto, che passano da 21,97 mln parte dell’Istituto, di un immobile da destinare a 18,45 mlnpropria sede istituzionale. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore A seguito della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln ricognizione fisica dell’intero patrimonio inventariale dell’Istituto avvenuta nel 2020, l’inventario risulta aggiornato e le acquisizioni effettuate nel corso dell’esercizio sono state correttamente registrate. Nell’agosto 2021 l’Istituto ha stipulato con la Provincia di Benevento un decremento contratto di 109,45 mln comodato d’uso di durata novennale con decorrenza dal 25 novembre 2021 (data di presa di possesso), di un immobile, di proprietà di detto ente locale, sito a Benevento e destinato a ospitare una sede operativa dell’Istituto per attività di ricerca e di assistenza tecnico-scientifico in specifiche tematiche che riguardano, in particolare, il Mezzogiorno e l’integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche di sviluppo del territorio. Gli oneri derivanti dall’uso dell’immobile di cui si tratta sono stati stimati in euro (-30,59 per cento)1.700 annui. La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovutapossibilità per l’Istituto di costituire sedi operative sul territorio nazionale rinviene il proprio fondamento nell’articolo 1, in partecomma 5, al rallentamento dell’attività del Regolamento di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generatoorganizzazione e funzionamento degli organi e delle strutture, che ha determinato ricavi sospesiadottato con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 18 del 18 dicembre 2020 e approvato, per complessivi 54,2 mlnsenza rilievi, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costidal Ministero vigilante.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale Nazionale di statistica Astrofisica (INAF), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è il principale Ente per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. E’ stato oggetto della riforma contenuta nel d.lgs. n. 218 del 2016, che ha comportato la rivisitazione dello statuto e del regolamento di organizzazione, mentre i regolamenti di contabilità e del personale non sono stati ancora deliberati dal Consiglio di amministrazione. La Relazione del Presidente al rendiconto 2018 ha evidenziato come la programmazione finanziaria dell’INAF sia stata caratterizzata, negli ultimi anni, da alcune difficoltà connesse alla mancata copertura, da parte del FOE, erogato annualmente dal MIUR (oggi, MUR), del budget necessario ai principali impegni internazionali. Questa circostanza è stata fronteggiata ricorrendo all’utilizzo della quota premiale del FOE medesimo, lasciando, tuttavia, pochi margini alla ricerca libera, al finanziamento di bandi interni per la ricerca, a borse di dottorato o ad altre iniziative tese a mantenere elevato il profilo scientifico dell’Istituto. Nel 2018 si è assistito ad un ente pubblico significativo riequilibrio delle quote assegnate, all’interno del FOE, alla “Ricerca a valenza internazionale” ed alla “Progettualità straordinaria”, garantendo copertura alle iniziative internazionali già attive. Nel 2018 sono proseguite le principali iniziative internazionali. La citata Relazione del Presidente ha sottolineato, in proposito, che la gestione delle grandi infrastrutture astronomiche richiede, a causa del continuo upgrade della strumentazione necessaria, un budget annuo che oscilla fra il 5 e il 10 per cento del loro valore capitale. Ai ridetti costi annuali, si aggiungono quelli del progetto straordinario dell’ESO “E-ELT”, il cui contributo annuale a carico all’INAF oscilla fra i 4 ed i 6 milioni di euro, per un totale annuo pari a circa 15 milioni di euro. Il 2018 ha visto anche la conclusione dei negoziati, presieduti dal Ministero per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, finalizzati all’avvio di ulteriori iniziative internazionali, finanziate, da MAECI e MIUR, per circa 15 milioni di euro. Le disposizioni del MIUR, che, a partire dal 2018, hanno consentito di iscrivere a bilancio l’ex “quota premiale”, finalizzandola al completamento del processo di stabilizzazione del personale c.d. precario hanno posto, nuovamente, un problema di risorse per la “ricerca di base”. Sotto tale profilo, la Relazione al rendiconto 2018 auspica che l’Istituto possa attingere al Fondo integrativo speciale per la ricerca del MIUR, per il quale la legge di bilancio n. 145 del 2018 aveva previsto, per il triennio 2019-2021, un finanziamento annuale pari a circa 25 milioni di euro (da erogare su base competitiva). Rimane, invece, attuale il sottodimensionamento del FOE ordinario, in particolare per la necessità di proseguire il processo di stabilizzazione e, in generale, quello di reclutamento del personale. In questo quadro, un ausilio è stato fornito dalla decisione, da parte del MUR, di incrementare, nel 2019, il FOE dell’INAF. Sul piano organizzativo e della governance interna, va salutato con favore il recente rinnovo, intervenuto fra fine 2019 ed inizio 2020, del Presidente e dei consiglieri di amministrazione (nonché, a cascata, di Direttore scientifico e Direttore generale), mentre è ancora in itinere il processo teso ad adeguare il Regolamento di organizzazione e funzionamento ed il Regolamento di amministrazione e contabilità alle recenti novità normative (in particolare, aventi fonte, nel d.lgs. n. 218 del 2016, di semplificazione dell’attività degli enti di ricerca, e nel d.lgs. n. 91 del 2011, di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti pubblici non territoriali, entrato in vigore a regime dal 2016, dopo un periodo di sperimentazione). Per quanto riguarda la cui finalità istituzionale gestione economico-finanziaria, l’esercizio 2018, si è chiuso, registrando un avanzo finanziario di competenza pari a euro 9.251.264 (nel 2017, euro 11.704.965; nel 2016, euro 7.655.621). La spesa per il rilevamento personale, pari a 72,556 milioni di euro, compresi gli oneri riflessi, ha assorbito, come negli anni precedenti, la quota percentuale maggiore (55 per cento) di quella complessiva (in lieve calo rispetto al 57 per cento del 2017). Le spese per “acquisto di beni e la diffusione dei dati statisticiservizi”, pari a 25,173 milioni di euro, si sono attestate al 19 per cento sia della spesa complessiva che di quella corrente (in entrambi i casi, al netto delle partite di giro), mentre le spese per “trasferimenti correnti”, pari a 24,123 milioni di euro, hanno costituito il 18 per cento della spesa complessiva ed il 19 per cento di quella corrente. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguitoVa segnalato come gli oneri per il personale, in attuazione della normativa nazionale particolare di quello assunto a tempo indeterminato, sono destinati a crescere in ragione del citato processo di stabilizzazione, avviato nel 2018 e nel ancora in corso. Le spese in conto capitale incidono sul totale, al netto delle partite di giro, per il 4,23 per cento (sostanzialmente stabili rispetto degli obblighi comunitari al 4,31 per cento del 2017). Il risultato di amministrazione ammonta, al 31 dicembre 2018, ad euro 146.893.081 (in materia crescita rispetto agli euro 137.585.019 di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRRfine 2017), approvato ed è costituito, in prevalenza da risorse vincolate (euro 140.573.484), alcune delle quali aventi fonte in fenomeni patologici, quali il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica sensibile ritardo nella costituzione dei fondi per la componente dati contrattazione del personale e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioninella stipula dei contratti integrativi, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati criticità attenuatesi nel successivo esercizio 2019 (PDND)con l’intervenuta certificazione, che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore da parte del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 conti e dei Ministeri vigilanti, dei fondi di contrattazione del personale dirigente e dei livelli IV-VIII fino all’anno 2016). Anche l’avanzo libero è cresciuto, nel 2018, fino ad euro a ciascuno dei quattordici membri 6.319.597 (contro gli euro 1.587.931 del Comstat2017), consentendo di dare copertura ad alcuni oneri (TFR e TFS) e rischi potenziali (svalutazione crediti). In quanto particolare, su indicazione del Collegio dei revisori dei conti e sulla base di apposito accordo intervenuto con il Ministero dell’economia e delle finanze, l’Amministrazione ha destinato una quota cospicua (euro 2.825.368) dell’avanzo citato a copertura dell’onere derivante dal mancato versamento all’entrata del bilancio dello Stato, in quiescenza esercizi anteriori al 2018 (in particolare, dal 2011 al 2017), dei risparmi conseguenti al rispetto di norme di finanza pubblica. La gestione finanziaria ha palesato, al 31 dicembre 2018, residui attivi per 24.794.263, alcuni dei quali risalenti nel tempo o non esattamente quantificati, criticità che sono state in parte attenuate mediante l’implementazione di un fondo svalutazione crediti (in particolare, per alcuni progetti di ricerca non ancora rendicontati). I residui passivi, a fine 2018, sono stati pari a euro 15.258.125, senza far emergere situazioni patologiche sotto il profilo del ritardo nei pagamenti. L’indicatore medio di tempestività, infatti, registra un valore medio ponderato di -2,98 (palesante un anticipo di circa 3 giorni rispetto ai 30 prescritti, in via ordinaria, dalla legge), anche se l’importo dei pagamenti eseguiti in ritardo è stato di euro 3.599.927 (rendendo opportune azioni tese a ridurlo). L’INAF è tenuto ad approvare, a fini conoscitivi, anche i documenti propri della contabilità economico-patrimoniale. L’utile del conto economico è cresciuto, nel 2018, da euro 1.710.163 ad euro 2.018.910, in particolare grazie alla gestione operativa, che presenta un saldo di euro 2.284.888 (in crescita rispetto agli euro 1.583.573 del 2017) e all’aumento del valore della produzione, che ha permesso di compensare i maggiori costi. La gestione finanziaria presenta un saldo negativo pari a euro 163.689 (in linea con gli euro 171.603 del 2017), mentre quella straordinaria chiude in negativo per 102.288 euro (a fronte del saldo positivo di euro 298.193 del 2017). L’importo complessivo dell’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2018 è stato pari a euro 204.290.582 (in lieve crescita rispetto agli euro 198.134.864 di fine 2017), mentre il patrimonio netto cresce da euro 125.065.252 ad euro 127.084.252 (in ragione dell’utile registrato nel 2018). Va osservato che, nel corso del 2018, sono state completate alcune delle programmate fasi del processo di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare detenuto, a vario titolo, dall’Istituto, presupposto funzionale non solo ad una migliore utilizzazione ma anche all’osservanza delle regole di finanza pubblica che al ridetto aggregato fanno riferimento. Appare, in prospettiva, necessario assicurare la coincidenza (o meglio, la conciliabilità) fra i dati ed i valori riportati nell’inventario e quelli esposti nello stato patrimoniale. Inoltre, risulta necessario completare l’avviata operazione del trasferimento in proprietà dei beni immobili del CNR, utilizzati da tempo dall’INAF in virtù di contratti di comodato. L’Istituto, con la deliberazione n. 110 del 18 dicembre 2018, di approvazione del primo piano periodico di revisione delle partecipazioni societarie, ha ribadito, come già fatto con la precedente deliberazione n. 97/2017, di mantenere le partecipazioni di minoranza detenute presso tre consorzi, espletanti attività di ricerca inerente alla propria missione istituzionale, la cui costituzione è stata promossa e autorizzata a suo tempo dal MIUR, e che non comportano oneri finanziari per l’Istituto (decisione confermata nella deliberazione CdA del 5 maggio 2020). Meritevoli di particolare attenzione risultano i rapporti finanziari con la “Fondazione Xxxxxxx Xxxxxxx – Inaf Fundacion Canaria, ente di diritto spagnolo, costituita nel 2004 dall’INAF (previa autorizzazione del MIUR), in attuazione di accordi diplomatici intervenuti tra l’Italia e la Spagna, per la gestione di un telescopio nelle Isole Canarie. Recentemente, sono stati messi a disposizione del nuovo Consiglio d’amministrazione (oltre che del Collegio dei revisori) i documenti di bilancio della Fondazione, anche al fine di una rivalutazione della congruità del contributo annuo erogato dall’Istituto (pari, nel 2018, a 2,5 milioni di euro e cresciuto, nel 2019 e nel 2020, a 2,7 milioni), che, a seguito della riduzione, nel 2019, del finanziamento ministeriale (da 2,5 a 2 milioni di euro annui), incide, parzialmente, su risorse proprie. Il rendiconto 2018 riportava, come nei precedenti esercizi, una indefinita situazione creditoria nei confronti del Consiglio nazionale delle ricerche a titolo di accantonamenti per trattamento di fine rapporto o di fine servizio maturato dal personale già in servizio presso il CNR transitato all’INAF (in numero complessivo di 317 unità) a decorrere dal 1° gennaio 2005. Di recente (febbraio 2020), il CNR ha quantificato il debito residuo (al netto delle cessazioni intervenute fra il 2005 ed il 2019) in euro 5.007.599 (oltre ad euro 454.321, riferiti ai pensionamenti previsti nel 2020) e le modalità di adempimento (rateizzate in base all’esercizio di programmato pensionamento del personale). Analoghe problematiche erano emerse, e tuttora permangono, con riguardo ai crediti vantati dall’INAF nei confronti dell’INPS, gestione ex INPDAP, stimato in euro 4.581.955, a titolo di contributi previdenziali versati in eccesso, a titolo di TFR/TFS, nell’arco temporale 2006-2009. Sul punto, il Consiglio d’amministrazione, con delibera n. 85 del 26 novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre accantonato a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre fondo svalutazione crediti l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabileeuro 1.350.000, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 circa il 30 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln)della posizione in esame. L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessioneInfine, passando da 286,08 mln nel 2020 appare necessario proseguire le azioni tese a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, recuperare il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021credito, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento)circa trecentomila euro, che passano da 78,94 mln l’INAF vanta nei confronti del Presidente e dei componenti del Consiglio di amministrazione in carica nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2007, a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 titolo di indennità percepite per cento), che passano da 21,97 mln un importo superiore a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costiquello spettante.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Dell'istituto Nazionale Di Astrofisica (Inaf)

Considerazioni conclusive. L’Istituto La Fondazione MAXXI, ente di diritto privato in controllo pubblico, è una istituzione nazionale di statistica è un ente pubblico di ricercadedicata alla creatività contemporanea, la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione sottoposta al controllo della Corte dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 conti con Decisione di esecuzione decreto del Presidente del Consiglio dell’Unione Europeadei ministri del 15 febbraio 2017 ai sensi degli artt. 1 e 12 della legge n. 259/1958. Sono organi di governo della Fondazione il Presidente, è stata individuata una linea il Consiglio di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati amministrazione, il Comitato scientifico e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti. L’assetto organizzativo della Fondazione è composto dalla Dirigenza di vertice e da quattro dipartimenti di livello dirigenziale. L’Organismo interno di valutazione della performance non è stato istituito, al riguardo è stato chiesto un parere al MiBACT che non si è ancora pronunciato. Il personale della Fondazione consta, nel 2017, di 44 unità effettive su 76 posizioni previste dalla pianta organica dell’Ente, definita con delibera approvata dal Ministero. I proventi della gestione, nel 2017, sono stati pari ad euro 11.044.165,00 composti da 7.259.812,00 di euro di contributi di gestione; 5.020 1.093.613,00 di euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstatderivanti da ricavi di biglietteria; 2.169.824,00 di euro da altri ricavi e proventi e 520.916,00 di euro da altri contributi. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019I costi di gestione, ai sensi dell’art. 5nello stesso anno, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertitosono stati pari ad euro 10.936.544,00, con modificazionioneri per il personale di euro 1.735.464. I costi per servizi di euro 7.572.175 includono altri costi per il personale pari ad euro 1.005.892, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135riguardanti i compensi per il personale temporaneo, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019assunto per specifici progetti culturali, per il personale temporaneamente distaccato dal MIBAC e in somministrazione. Le spese per mostre ed attività culturali costituiscono il 28,60 per cento del totale dei costi per servizi. Il conto economico chiude con un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta utile pari ad euro 3.954, in decremento del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 57 per cento rispetto al 20202016, il suo costo medioderivato dal risultato positivo della gestione caratteristica, pari ad euro 61.244 lordi107.621, registra che ha compensato il saldo negativo della gestione finanziaria e le imposte. Lo stato patrimoniale evidenzia un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa patrimonio netto pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 12.632.217 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo 11.291.940 costituito dal fondo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mlndotazione, in aumento di 0,73 dell’8,79 per cento rispetto al 2020 2016 per effetto delle donazioni, degli investimenti con vincolo di destinazione e per i contributi versati dai mecenati per l’Art bonus. Le immobilizzazioni registrano, complessivamente, un incremento del 5,53 per cento, grazie alla crescita delle opere d’arte (429,52 mln)7,79 per cento) e delle altre immobilizzazioni immateriali (7,01 per cento) aumentate a seguito delle spese sostenute per la ristrutturazione e cambio di destinazione d'uso di uno spazio museale, che hanno compensato i valori in diminuzione. L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessioneL’attivo circolante registra un aumento del 62,18 per cento, passando dovuto soprattutto all’incremento conseguente all’erogazione a fine anno del contributo per il progetto MAXXI Aquila da 286,08 mln nel 2020 parte del Ministero. I crediti verso clienti, pari a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 1 mln di euro nel 2021, con evidenziano un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un notevole incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente 2016 (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 111,65 per cento). I debiti, in aumento del 3,21 per cento, mostrano un importo pari a 3,9 mln di euro, dei quali la quota più significativa è costituita da quelli verso i fornitori, di circa 2,6 mln di euro. I ratei e risconti riguardano nella maggioranza dei casi contributi da riscuotere, ragion per cui andrebbero attivate procedure idonee a ridurre il cumulo delle passività pregresse. Alla luce dei dati sopra delineati appare con evidenza che i fabbisogni generati dalla gestione caratteristica del MAXXI sono coperti in maggior parte con contributi pubblici, così che l’attività è fortemente dipendente dalla consistenza e mantenimento della entità di tali contributi, oltre che dalla pianificazione dei costi. La flessione Fondazione dovrebbe conseguentemente perseguire l’obiettivo di incrementare la soglia delle entrate proprie, che si assesta sotto la percentuale del 35 per cento dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovutatotali, in parteper aumentare il margine della propria autonomia finanziaria. Inoltre, al rallentamento dell’attività l’incremento dei crediti verso clienti e del relativo fondo di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generatosvalutazione dovrebbe indurre la Fondazione ad attivare procedure di monitoraggio per una migliore gestione della riscossione dei crediti e per la ricognizione di quelli divenuti inesigibili. L'evoluzione della gestione deve obbligatoriamente tener conto anche dell’impegno assunto per l’apertura della sede dell'Aquila, che ha determinato ricavi sospesinei primi anni di attività potrà sostenersi nei limiti del contributo statale, dal momento che l'autofinanziamento richiederà tempo per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costioffrire risultati apprezzabili.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale L’esercizio al 31 dicembre 2017 di statistica ENAV Spa si è chiuso con un ente pubblico utile netto di ricerca94,5, la cui finalità istituzionale è ml in incremento rispetto all’esercizio precedente (71,4 ml) di 23,1 ml. Anche il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguitobilancio d’esercizio di Gruppo, in attuazione linea con quello della normativa nazionale Capogruppo, chiude con un utile netto di 101,5 ml, in aumento di 25,1 ml rispetto all’esercizio precedente (76,3 ml). Tale risultato della Società è legato all’incremento dei ricavi di rotta e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia dei ricavi di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle terminale sia per le maggiori unità di rilevazione servizio sviluppate nell’esercizio, pari rispettivamente a +4 per fornire i dati nei tempi cento e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 +3,1 per cento rispetto al 20202016, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra che per le tariffe applicate relative al terminale. La tariffa di rotta è rimasta sostanzialmente invariata. I ricavi da mercato non regolamentato ammontano a 10,4 ml e registrano un incremento rispetto all’esercizio precedente del 3,53 4 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedentele maggiori e proficue attività svolte sul mercato estero. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 Si è così generato un EBITDA in incremento del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario 10,9 per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, cento rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari attestandosi a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 275,6 ml (429,52 mln248,5 ml nel 2016). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 si attesta a 196,54 mln di euro nel 2021, con 1.141,7 ml e registra un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione 1,2 ml di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mlneuro, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre 2016, per il pagamento del 2020dividendo di 95,3 ml; il patrimonio netto consolidato si attesta a 1.119,9 ml e registra un lieve incremento rispetto al 31 dicembre 2016, a seguito principalmente dell’utile dell’esercizio 2017 pari a 101,5 ml. Per ciò che concerne la qualità del servizio di gestione del traffico aereo, espressa come puntualità dei voli e continuità dell’erogazione dei servizi di navigazione aerea in rotta, i dati riferiti dalla società, per il 2017, confermano la positiva gestione operativa di ENAV. Anche dal punto di vista della sicurezza, Enav ha raggiunto livelli di Safety Performance in linea o migliori di quelli inseriti nel Performance Plan 2015-2019, già valutati coerenti e adeguati a contribuire agli obiettivi europei e locali stabiliti con la Decisione 2014/035/R adottata dalla Commissione europea, in accordo al netto Regolamento (UE) n. 390/2013. Nel 2017 è aumentato lo scambio di informazioni “safety related” con gli airspace users, con altri fornitori e con le Società di gestione aeroportuale con cui la Società ha sottoscritto uno specifico protocollo di collaborazione, diretto al miglioramento dei livelli di Safety dell’intera filiera aeronautica. Con le azioni implementate nel corso del saldo 2017, secondo la Società, risultano concluse il 94 per cento delle attività previste nel Safety Plan 2015-2017, mentre il nuovo Safety Plan 2018-2022 è indirizzato verso i nuovi “Requisiti comuni per i fornitori di ANS” e il nuovo “Performance La società è impegnata, in particolare, in attività orientate alla mitigazione dell’impatto dei rischi connessi alle modifiche introdotte nel sistema funzionale ATM (gestione del conto postale traffico aereo), nonché all’integrazione con il sistema di Enterprise Risk Management di Gruppo. Ciò, anche in considerazione della normativa comunitaria in materia di performance che prevede l’applicazione del meccanismo del rischio traffico (condivisione del rischio tra provider e utenti dello spazio aereo) e del rischio costi (eliminazione della possibilità di trasferire integralmente ai vettori, attraverso le tariffe, gli eventuali scostamenti di costo tra quanto pianificato nel piano di performance e quanto consuntivato a fine anno). Il piano degli interventi per il 2017 è stato quello previsto nel secondo anno del piano investimenti del triennio 2016-2018, approvato ad inizio del 2016, con il quale la Società intende realizzare un sistema tecnologico all’avanguardia, in linea con i concetti del nuovo network ATM (rete di gestione del traffico aereo) che sta caratterizzando il quadro di riferimento internazionale. ENAV, inoltre, si propone come operatore di riferimento per lo sviluppo del mercato dei velivoli a pilotaggio remoto (droni), ancora in fase embrionale ma con grandi potenzialità. Al 31 dicembre 2017, relativamente agli investimenti del piano approvato, sono stati avviati programmi per circa 71 ml. Nell’ambito delle attività internazionali la Società ha proseguito le attività di consolidamento dei rapporti con gli altri Air Navigation Service Provider e con le principali Organizzazioni internazionali esistenti nell’ambito del trasporto aereo (tra le quali le principali: Commissione europea, EASA, CANSO, EUROCONTROL, ICAO); sui principali processi industriali attraverso partecipazioni dirette quali: SESAR Joint Undertaking, SESAR Deployment Manager, European Satellite Service Provider (ESSP) per EGNOS, programmi di cooperazione bilaterale con NAV (Canada), DSNA (Francia), NATS (Regno Unito), DFS (Germania), State ATM Corporation (Federazione Russa), Hungarocontrol (Ungheria) o multilaterale con altri Service Provider quali: A6, FAB BLUE MED; programmi multi-stakeholder per lo sviluppo di sistemi tecnologici, quali Coflight e 4-FLIGHT o con attori industriali del settore del trasporto aereo, come Airbus, Boeing, Xxxxxxxx Xxxxxx, Raytheon, Thales, nonché su nuove tecnologie satellitari come AIREON. Inoltre, la Società ha proseguito le collaborazioni, già attivate, con organizzazioni europee ed internazionali istituzionalmente coinvolte, in coerenza, come già evidenziato, con gli obiettivi fissati dalla Commissione europea con la creazione del Single European Sky che ha modificato sostanzialmente il contesto dei servizi di Air Traffic Management ed ha avviato una profonda fase di ristrutturazione delle strategie di business e di sviluppo di tutti gli operatori del settore coinvolti nel processo di integrazione comunitario dell’assistenza al volo. Giova ricordare che il processo di quotazione di ENAV si è concluso nel 2016, come noto, con la quotazione della Società sul mercato telematico azionario della Borsa italiana e che, a seguito del processo di privatizzazione, il Ministro dell’economia e delle finanze, precedentemente azionista unico, detiene alla data del 30 ottobre 2017 una partecipazione maggioritaria al capitale sociale di ENAV pari al 53,28 per cento. In relazione alla suddetta quota di capitale sociale, il MEF esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministro delle infrastrutture e dei conti economali trasporti, che è anche il Ministro vigilante per il settore dell’aviazione civile. In occasione dell’assemblea degli azionisti tenutasi nel mese di euro 413.058maggio 2018, è stata approvata la distribuzione di un dividendo ordinario agli azionisti di 95,3 ml per l’esercizio 2017, superiore all’utile dell’esercizio, equivalente ad un dividendo per azione di 0,176 euro; tale operazione ha comportato, come sopra evidenziato, una diminuzione del patrimonio netto. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo In conseguenza del processo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivoquotazione la Società, nel 2021corso dell’esercizio, pari ha consolidato il proprio assetto di corporate governance secondo le raccomandazioni contenute del Codice di autodisciplina delle società quotate, oltre che delle best practice di riferimento. L’ENAV ha altresì adeguato i processi, le procedure ed i sistemi informativi agli standard contabili internazionali IAS/IFRS (International Accounting Standards) ed aggiornato il proprio Sistema di controllo di gestione e dei processi di chiusura contabile in conformità con le linee guida di Borsa italiana. Ha infine adottato un nuovo Modello organizzativo 231/2001, realizzato tenendo conto delle linee guida di Confindustria e delle best practice in materia di responsabilità amministrativa degli enti ed ha aggiornato il proprio Codice etico estendendo il suo perimetro di applicabilità a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), tutte le società del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costiGruppo.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Di Enav s.p.A.

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale Nel presente documento sono stati illustrati i risultati delle simulazioni per la verifica della capacità di statistica è un ente pubblico di ricercalaminazione dell’invaso della diga dell’Alto Temo, la cui finalità istituzionale attuale quota di esercizio autorizzata è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia di produzione dei dati, nonché delle indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600222.5 m s.l.m., il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria2.5 m al di sotto della quota di massima regolazione. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con Le analisi sviluppate per via simulativa dal DICAAR hanno avuto la finalità di assicurare sia fornire le basi per la sostenibilità prospettica predisposizione di bilancio sia gli standard quali-quantitativi un documento che possa essere di supporto alla redazione dei “Piani di laminazione statica, anche speditivi”, così come definiti sulla base delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora decisioni assunte dal Tavolo Tecnico nella riunione del 10 Febbraio 2016 e riportato nel documento in essere o chiusi durante l’annodata 16 Febbraio 2016, prot. n. 0001522 dell’Agenzia di Distretto Idrografico della Sardegna. Sono stati analizzati i risultati ottenuti con le attuali regole gestionali, confrontandoli con quelli ottenuti con ulteriori ipotesi di gestione dell’invaso, proposte in sede di Tavolo Tecnico. Inoltre, sono state verificate le possibilità di erogazione tramite la simulazione del sistema di approvvigionamento idrico facente capo all’invaso dell’Alto Temo. Per quanto riguarda la capacità di erogazione dell’invaso sono stati considerati tre differenti scenari in funzione del livello massimo d’invaso autorizzato: - scenario 1: massima quota invasabile 221.8 m s.l.m., pari alla quota della soglia dello scarico di superficie; - scenario 2: attuale configurazione, massima quota invasabile 222.5 m s.l.m.; - scenario 3: massima quota invasabile 225 m s.l.m., pari alla quota di massima regolazione. Considerando le serie idrologiche PSURI la simulazione del sistema idrico ha evidenziato la presenza di deficit strutturali nel trasferimento all’utenza irrigua in maniera proporzionale al diminuire del volume utile di regolazione. Se però si considera il massimo deficit annuo consentito, ipotizzato pari al 10%, è stato emerso per i primi due scenari lo stesso numero di anni caratterizzati da deficit. D’altro canto, si è evidenziato che considerando come input al serbatoio le serie storiche di deflusso SISS-2 si evidenzia l’annullamento dei deficit irrigui in tutti e tre gli scenari. Nell’ambito della laminazione sono state analizzate tre configurazioni gestionali: - configurazione A: stessa configurazione utilizzata nel PSFF, paratoie completamente abbattute massima quota d’invaso 221.8 m s.l.m.; livello iniziale d’invaso 221.8 m s.l.m.; - configurazione B: attuale configurazione gestionale degli scarichi, paratoie parzializzate alla quota attualmente autorizzata; massima quota d’invaso 222.5 m s.l.m.; livello iniziale d’invaso 222.5 m s.l.m.; - configurazione C: paratoie sollevate, massimo livello d’invaso 225.0 m s.l.m.; tre livelli iniziali d’invaso considerati 221.8, 222.5, 225 m s.l.m.; La configurazione C è stata quindi analizzata considerando tre diversi livelli inziali d’invaso pari a euro 28.010.929 quelli caratterizzanti i tre scenari di regolazione. In sintesi, dai risultati ottenuti è emerso che: - l’incremento della quota autorizzata al valore di massima regolazione, 225 m s.l.m., comporta una portata in uscita dall’invaso superiore rispetto all’attuale configurazione, con conseguente incremento del colmo dell’onda di piena laminata in arrivo all’invaso di Monte Crispu; - la ulteriore diminuzione della quota autorizzata al valore di 221.8 m s.l.m. non procura un significativo beneficio in termini di laminazione, soprattutto in considerazione della riduzione del colmo di piena propagata a valle dell’invaso; - considerando l’attuale quota autorizzata di 222.5 m s.l.m., la terza configurazione gestionale, che consente di invasare durante l’evento di piena senza rilasciare a valle fino a quota 225 m s.l.m., è quella che consente di laminare maggiormente l’onda di piena verso valle. Sulla base delle precedenti considerazioni si ritiene che l’attuale quota autorizzata rappresenti il giusto compromesso tra potenzialità di regolazione e capacità di laminazione dell’invaso dell’Alto Temo, e pertanto si ritiene non necessaria una modifica della limitazione di quota di invaso attualmente adottata, confermando il valore di 222.5 m s.l.m. Si suggerisce, però, una variazione dell’attuale regola gestionale delle paratoie dello scarico di superficie della diga che consenta, durante gli eventi di piena, il raggiungimento della quota di massima regolazione (euro 30.921.592 nel 2020)225 m s.l.m.) al fine di contenere maggiormente il volume idrico in arrivo all’invaso e realizzare una maggior laminazione. Tale configurazione produrrebbe maggiori benefici soprattutto in termini di onda di piena propagata a valle, mentre l’importo in particolare si otterrebbe una riduzione sostanziale del colmo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 europiena in ingresso alla diga di Monte Crispu. Nel 2021 erano attivi n. 321 contrattiPGRA per le valutazioni idrologiche e, pertanto, anche nel presente documento, si sono seguite le indicazioni e le quantificazioni delle portate di cui n. 67 attraverso l’utilizzo piena ai diversi tempi di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA)ritorno date nel PSFF. Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, Si ricorda che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio calcolo dell'idrogramma di corrispondenza dei ricavi ai costi.piena il PSFF, come esplicitato nell'elaborato “Integrazioni metodologiche”1, utilizza una metodologia semplificata proposta dal Soil Conservation Service. E’ infatti detto in PSFF: La definizione dell’idrogramma di piena, allorché la portata al colmo è stimata con il metodo diretto (analisi locale o metodo regionale) può essere condotta con tecniche semplificate, quale quella proposta dal SCS. Queste assegnano la forma triangolare dell’idrogramma, ipotizzando che il tempo di base, Tb, sia dato da: T = 2 ⋅W Qmax dove W è il volume dell’idrogramma depurato della portata di base e quindi pari al volume di pioggia netta e Qmax la portata al colmo stimata. Tp = Tb

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Samples: Accordo Di Collaborazione

Considerazioni conclusive. L’Istituto nazionale La gestione commissariale è cessata, dopo successive proroghe, con l’approvazione dello statuto (d.m. 1° marzo 2018). Nonostante l’intervenuta ridefinizione delle competenze, risulta non risolta la demarcazione dei rapporti tra il Consigliere delegato e il Sovrintendente. Si è riproposta un’ulteriore soluzione di statistica è continuità nella governance dell’Ente con la sostituzione del Consigliere delegato alla fine del 2018. I dati finanziari trasmessi dall’amministrazione ai fini del presente referto sono risultati spesso non in linea con quelli del bilancio di esercizio, che presenta un ente pubblico avanzo economico di ricerca132.420 euro. Il valore della produzione, la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021di 6.493.388 euro, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguitodiminuisce rispetto al precedente esercizio, in attuazione cui era stato di 6.658.407 euro. I ricavi dell’attività teatrale e, in generale, le entrate proprie, rimangono ancora insufficienti in un’ottica di autonomia economica della normativa nazionale Fondazione, che continua a dipendere, in parte, dai contributi pubblici. È necessario, pertanto, incrementare ulteriormente le entrate di biglietteria; dal momento che i prezzi degli spettacoli hanno raggiunto valori ragguardevoli, andrebbero fatti ulteriori sforzi per l’aumento della partecipazione agli spettacoli e nel rispetto per ridurre il numero dei biglietti gratuiti. Benché la Fondazione possa essere sostenuta anche da soggetti privati, l’apporto di questi è ormai quasi inesistente (50 mila euro). Molti crediti nei confronti della Regione appaiono di difficile realizzazione, in quanto la stessa ha avviato la revoca anche di risorse già erogate, per cui la loro acquisizione definitiva dipende dagli esiti del contenzioso. Tale situazione potrebbe avere ripercussioni rilevanti sull’equilibrio economico-finanziario dell’Ente. Infatti, i crediti a titolo di cofinanziamento Fesr, se divenissero inesigibili, produrrebbero insussistenze dell’attivo, con un’ingente perdita del patrimonio. La capienza del fondo per rischi e oneri risulta pari a 2.019.382 euro, per far fronte anche all’eventuale esito negativo dei giudizi pendenti. Risulta ineludibile, come anche ripetutamente segnalato dal Collegio dei revisori, un più puntuale e generalizzato ricorso alle procedure ad evidenza pubblica, in un contesto di maggiore trasparenza, per l’acquisto di beni e servizi e per gli incarichi di collaborazione. Si impone, dopo anni di invito in tal senso degli obblighi comunitari in materia organi di produzione dei daticontrollo, nonché delle indicazioni fornite da Eurostatil ricorso a rigorose selezioni per il personale docente dell’Accademia, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è stata individuata attraverso una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica qualificata commissione per la componente dati loro valutazione. È necessaria una particolare attenzione da parte del Ministero vigilante e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un Catalogo Nazionale Dati (NDC) per favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei componenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, ai sensi dell’art. 5, comma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di 93 unità rispetto all’esercizio precedente. Il comma 237 dell’art. 1 della legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una media di circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e n. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e sulle criticità rilevate recentemente nella gestione dell’Ente, quali la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme corresponsione di contenimento delle premi individuali di produzione, rimborsi spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mlnospitalità, rifusione di parcelle ad amministratori e dipendenti, ecc. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale Vanno monitorati i contenziosi in atto della Fondazione con il precedente e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovutal’attuale Sovrintendente, in parte, al rallentamento dell’attività quanto scaturiti da decisioni illegittime da parte dei vertici dell’Ente e potenzialmente produttive di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costidanno erariale.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Della Fondazione Istituto Nazionale Del Dramma Antico (Inda)