Formazione ed aggiornamento professionale. 1. Le parti individuano nella formazione del personale del Corpo di polizia penitenziaria un fondamentale strumento di crescita professionale. L’attività formativa, anche con riferimento alla conoscenza di lingue straniere e dell’informatica, si realizza attraverso programmi per la formazione di base, l’aggiornamento, la qualificazione e la specializzazione; 2. Fermo restando quanto previsto dall’Ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria in materia di formazione ed aggiornamento, l’Amministrazione penitenziaria consentirà equamente a tutto il personale la possibilità di accedere a corsi ed a momenti di formazione e aggiornamento professionale a livello locale, provinciale, regionale e nazionale. L’Amministrazione continuerà ad impegnarsi a realizzare, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, ulteriori iniziative formative attraverso protocolli o convenzioni con enti locali, università, società private ed altre Amministrazioni; 3. Il modello organizzativo delle scuole di formazione ed aggiornamento del personale; la definizione dei criteri e delle modalità di scelta dei formatori e dei docenti; i criteri di rotazione dei formatori e del personale impegnato nell’attività didattica; la definizione dei criteri e delle modalità per l’aggiornamento del personale in servizio presso le scuole di formazione sono definiti dalla competente commissione prevista dall’art. 16 della Legge 395/90; 4. I corsi per la formazione e l’aggiornamento professionale devono essere programmati all’inizio di ciascun anno e devono essere effettuati rispettando le esigenze organizzative delle varie sedi. Durante la frequenza dei corsi a tempo pieno, l’orario di servizio giornaliero è quello stabilito, per lo svolgimento dell’attività didattica e/o addestrativi, dalla direzione dell’istituto presso cui ha sede il corso. Al predetto personale sarà corrisposto il compenso per prestazione straordinario qualora l’attività si protragga oltre il suddetto orario. Al fine di garantire un’omogenea attività di formazione ed aggiornamento professionale del personale l’Amministrazione Centrale, sentito il parere della commissione di cui al terzo comma dell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, invia all’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, alle Scuole di Formazione ed Aggiornamento del personale del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile, ai Provveditorati Regionali ed alle organizzazioni sindacali il piano annuale corredato delle indicazioni generali per l’organizzazione dei corsi da svolgersi nelle sedi periferiche; 5. D’intesa con la commissione prevista nell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, l’Amministrazione penitenziaria può prevedere che uno o più moduli, individuati per l’aggiornamento professionale, siano effettuati in collegamento con altri momenti formativi del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri. Per assicurare le attività formative l’Amministrazione può utilizzare oltre alle risorse previste dal relativo capitolo di bilancio anche altre eventuali disponibilità. In tale ipotesi è informata la commissione di cui al comma 3 dell’art. 22 del DPR 395/95; 6. E’ garantita la diffusione, presso gli istituti e servizi penitenziari, delle pubblicazioni e delle dispense elaborate dalle Scuole di Formazione e dall’ISSP che abbiano carattere di utilità generale per il personale. I corsi sull’addestramento al tiro e sulle tecniche operative, nonché quelli finalizzati all’aggiornamento professionale, avranno la durata complessiva di dodici giorni lavorativi annui possibilmente con cadenza bimestrale. Per specifiche esigenze addestrative correlate all’utilizzazione di nuovo armamento di reparto o individuale, ovvero ai fini della conoscenza di nuove tecniche e strategie operative, il modulo formativo potrà essere articolato su due giornate; per tali fattispecie il modulo successivo dovrà svolgersi entro il trimestre successivo. Le giornate destinate a detti corsi, qualora non siano utilizzate nel corso dell’anno per esigenze di servizio, sono recuperate nel semestre successivo; 7. Ferme restando le attività formative per tutti gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile sono demandate quelle che attengono alla formazione, all’aggiornamento, alla qualificazione ed alla specializzazione per il contingente minorile di cui al D.M. 26 marzo 1993.
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Samples: Accordo Quadro D’amministrazione Per Il Personale Appartenente Al Corpo Di Polizia Penitenziaria
Formazione ed aggiornamento professionale. 1. Si definisce quale oggetto di aggiornamento permanente: _ il consolidamento delle competenze del personale operante in quelle strutture che si presume siano interessate da particolari innovazioni nel campo organizzativo, tecnico ed assistenziale; _ l’adeguamento delle procedure informatiche già in uso ed estensione del loro impiego agli altri servizi.
2. Le tipologie di accesso all’istituto contrattuale della “formazione” sono tre: _ Obbligatoria da tenersi in sede aziendale _ Obbligatoria da svolgere in strutture esterne all’Azienda _ Facoltative, a richiesta dell’interessato.
3. L’Amministrazione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta, a norma del CCNL del 7-4-99, previa informazione alla RSU ed a tutte le XX.XX. rappresentative, concorda i seguenti criteri generali da rispettare al momento dell’attivazione di corsi ed interventi formativi rivolti al personale del Comparto: i fondi che devono essere destinati nel bilancio di ogni anno solare alla formazione degli operatori del comparto, ammontano all’1 % del monte salari e comunque devono rispettare le disposizioni in materia previste dalla normativa regionale. Il quale ammonta a Euro: ………………
4. In via prioritaria le iniziative di formazione devono riguardare tutto il personale, nel prossimo quadriennio, con scaglioni contingentati per ciascun anno numericamente corrispondenti a non meno del 25% del personale avente diritto e rispondere alle seguenti finalità: - sostenere la progressiva messa a regime dell’approccio manageriale nella gestione di tutti i servizi aziendali ; - valorizzare la disponibilità dei dipendenti che richiedono di essere coinvolti nelle iniziative obbligatorie di cui sopra ; - favorire, ricorrendo al criterio della rotazione, la partecipazione ai corsi delle figure professionali più toccate dall’innovazione tecnologica e dall’aggiornamento delle pratiche assistenziali, ricorrendo all’individuazione dei “referenti” di struttura o reparto; - realizzare iniziative formative tese a creare in sede un certo numero di formatori, scelti fra esperti interni che abbiano dato disponibilità a “reinvestire” sul miglioramento organizzativo dell’azienda.
5. Viene istituita una Commissione Paritetica cui è affidato il compito di definire le priorità formative, che verranno approvate sulla base dell’analisi annuali dei bisogni formativi aziendali trasmessi da parte della Direzione Generale coerentemente al programma strategico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta. La suddetta commissione provvederà altresì all’analisi del grado di raggiungimento degli obiettivi superiormente definiti, sulla scorta dei dati forniti alla stessa dall’apposito Ufficio.
6. Le parti individuano nella formazione del personale del Corpo convengono sull’opportunità di polizia penitenziaria un fondamentale strumento stabilire fin d’ora una modalità di crescita professionale. L’attività formativa, anche con riferimento alla conoscenza distribuzione percentuale fra le diverse categorie di lingue straniere e dell’informatica, si realizza attraverso programmi accesso al fondo annualmente stanziato per la formazione e nel rispetto di base, l’aggiornamento, la qualificazione e la specializzazione;
2. Fermo restando quanto previsto dall’Ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria in materia di dall’Art. 29 CCNL 07.04.1999 (Formazione e aggiornamento prof.) e dall’Art. 20 CCNL 19.04.2004 (formazione ed aggiornamentoECM), l’Amministrazione penitenziaria consentirà equamente a tutto il personale la possibilità in particolare si concorda di accedere a corsi dedicare alla: Formazione ed a momenti aggiornamento obbligatorio in sede aziendale, attivabile su richiesta della Direzione e dei Dirigenti di formazione e Struttura: -----_ 60 % Aggiornamento permanente obbligatorio - fuori sede - anch’esso richiesto dal management aziendale ed accettato dai dipendenti ai fini di sostenerli nel momento in cui si procede alla modifica dell’organizzazione precedente ed alla revisione delle procedure di lavoro --_ 20 % Formazione ed aggiornamento professionale a livello localefacoltativo, provincialecioè previsto per acquisire ulteriori titoli, regionale e nazionaleanche per fini di carriera --_ 10 %
7. L’Amministrazione continuerà La Direzione aziendale si riserva una quota pari al 10% del fondo annuo da destinare ad impegnarsi a realizzare, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, ulteriori iniziative formative attraverso protocolli o convenzioni con enti localiurgenti, universitàa carattere obbligatorio, società private ed altre Amministrazioni;che dovessero necessitare in funzione di modifiche organizzative non programmate ad inizio d’anno. La Direzione Aziendale informerà preventivamente la RSU e le XX.XX. quali attività formative intenderà adottare.
38. Il modello organizzativo I corsi che l’Azienda intende attivare debbono corrispondere alla finalità prioritaria di migliorare la funzionalità dei servizi e l’efficacia delle scuole prestazioni erogate, nonché l’economicità gestionale delle risorse; per garantire tutto ciò le parti convengono sui seguenti principi generali: - le iniziative di formazione ed aggiornamento devono prevedere presenze obbligatorie, documentate e, per valere quale titolo nelle selezioni e nei processi di progressione orizzontale e verticale, soggette a verifica finale; - l’orario di frequenza alle lezioni di corsi obbligatori è considerato orario di servizio a tutti gli effetti; - i dipendenti, in riferimento alla formazione obbligatoria, possono frequentare, nel quadriennio di riferimento un solo corso per volta; - i dipendenti che, dopo aver iniziato il corso obbligatorio con obbligo di frequenza al minimo 80%, non lo terminano o non superano l’esame finale, per ingiustificati motivi, perdono i benefici del personale“permesso di studio” ed il fatto viene registrato nella scheda di valutazione permanente, utile ai fini della progressione di carriera e per la partecipazione a future iniziative di formazione promossa dall’azienda stessa; I dipendenti che hanno frequentato corsi di formazione obbligatori: - se hanno partecipato a corsi finalizzati all’operatività (durata superiore a mesi 6) di un settore specifico, non possono accedere a mobilità volontaria prima che siano trascorsi due anni ; non può partecipare altresì alla mobilità volontaria, se non trascorsi mesi sei, il personale che ha partecipato a corsi finalizzati all’operatività del settore di appartenenza che pur se di durata inferiore a mesi sei sono strategici per l’azienda; - non possono accedere a mobilità volontaria i partecipanti a corsi professionalizzanti organizzate specificamente per una determinata Unità Operativa specifica, se non con l’autorizzazione del titolare del servizio.
9. Per la definizione formazione “facoltativa” sono ammesse le domande in numero compatibile con l’assegnazione prevista; qualora il corso sia coerente con la programmazione aziendale e gli argomenti rientrino fra quelli d’interesse della struttura di assegnazione, su richiesta, viene considerata la possibilità del pagamento della sola quota d’iscrizione o, se più favorevole per l’interessato, del 30% delle spese di viaggio, vitto ed alloggio debitamente documentate. In base al numero delle richieste, l’ufficio provvede all’autorizzazione svolgendo una selezione preliminare in base ad eventuali pregresse autorizzazioni od accessi di altro tipo godute dallo stesso dipendente a carico della ASP di Caltanissetta.
10. Di tutte le richieste avanzate, dell’esito delle medesime, dei criteri presumibili risultati conseguiti e delle documentati tramite l’elaborazione di appositi “questionari” di ingresso e d’uscita, si fa carico il predetto Ufficio Formazione. Per quanto riguarda modalità di scelta dei formatori e dei docenti; i criteri di rotazione dei formatori e del personale impegnato nell’attività didattica; la definizione dei criteri e delle modalità per l’aggiornamento del personale in servizio presso le scuole di formazione sono definiti dalla competente commissione prevista dall’art. 16 della Legge 395/90;
4. I corsi per la formazione e l’aggiornamento professionale devono essere programmati all’inizio di ciascun anno e devono essere effettuati rispettando le esigenze organizzative delle varie sedi. Durante la frequenza dei corsi a tempo pieno, l’orario di servizio giornaliero è quello stabilito, per lo svolgimento dell’attività didattica e/o addestrativi, dalla direzione dell’istituto presso cui ha sede il corso. Al predetto personale sarà corrisposto il compenso per prestazione straordinario qualora l’attività si protragga oltre il suddetto orario. Al fine di garantire un’omogenea attività di formazione ed aggiornamento professionale del personale l’Amministrazione Centrale, sentito il parere della commissione di cui al terzo comma dell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, invia all’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, accesso alle Scuole di Formazione ed Aggiornamento del personale del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile, ai Provveditorati Regionali ed alle organizzazioni sindacali il piano annuale corredato delle indicazioni generali per l’organizzazione dei corsi da svolgersi nelle sedi periferiche;
5. D’intesa con la commissione prevista nell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, l’Amministrazione penitenziaria può prevedere che uno o più moduli, individuati per l’aggiornamento professionale, siano effettuati in collegamento con altri momenti formativi del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri. Per assicurare le attività formative l’Amministrazione può utilizzare oltre alle risorse previste dal relativo capitolo di bilancio anche altre eventuali disponibilità. In tale ipotesi è informata la commissione di cui al comma 3 dell’art. 22 del DPR 395/95;
6. E’ garantita la diffusione, presso gli istituti e servizi penitenziari, delle pubblicazioni e delle dispense elaborate dalle Scuole si rimanda a quanto previsto nell’apposito regolamento dell’Ufficio Permanente di Formazione e dall’ISSP aggiornamento del Personale che abbiano carattere di utilità generale per il personaledeve essere concordato con la RSU e le XX.XX. I corsi sull’addestramento al tiro e sulle tecniche operative, nonché quelli finalizzati all’aggiornamento professionale, avranno la durata complessiva di dodici giorni lavorativi annui possibilmente con cadenza bimestrale. Per specifiche esigenze addestrative correlate all’utilizzazione di nuovo armamento di reparto o individuale, ovvero ai fini della conoscenza di nuove tecniche e strategie operative, il modulo formativo potrà essere articolato su due giornate; per tali fattispecie il modulo successivo dovrà svolgersi entro il trimestre successivo. Le giornate destinate a detti corsi, qualora non siano utilizzate nel corso dell’anno per esigenze di servizio, sono recuperate nel semestre successivo;
7. Ferme restando le attività formative per tutti gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile sono demandate quelle che attengono alla formazione, all’aggiornamento, alla qualificazione ed alla specializzazione per il contingente minorile di cui al D.M. 26 marzo 1993firmatarie del CCNL.
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Formazione ed aggiornamento professionale. 1. Le parti individuano nella formazione del personale del Corpo Gli enti, opere ed istituti promuovono e favoriscono forme permanenti di polizia penitenziaria un fondamentale strumento di crescita professionale. L’attività formativa, anche con riferimento alla conoscenza di lingue straniere e dell’informatica, si realizza attraverso programmi intervento per la formazione di baseformazione, l’aggiornamentol'aggiornamento, la qualificazione qualificazione, la specializzazione del personale. Entro tre mesi dalla firma del presente contratto si dovranno attivare le procedure per il raggiungimento in sede locale di un'intesa sulle modalità della formazione e la specializzazione;
2dell'aggiornamento del personale. Fermo restando quanto previsto dall’Ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria in materia La definizione dei piani dei corsi di formazione ed aggiornamento, l’Amministrazione penitenziaria consentirà equamente la definizione di orari privilegiati saranno definiti entro il 31 dicembre di ogni anno in accordo con le R.S.U., od in loro assenza con le R.S.A., od in loro assenza con le XX.XX. firmatarie del presente C.C.N.L. Il personale che, in base ai predetti programmi, è tenuto a tutto il personale la possibilità di accedere a partecipare ai corsi ed a momenti di formazione e aggiornamento professionale cui l'ente lo iscrive, è considerato in servizio a livello localetutti gli effetti ed i relativi oneri sono a carico dell'ente di appartenenza. Qualora i corsi si svolgano fuori sede, provincialecompete, regionale e nazionalericorrendone i presupposti, l'indennità di missione ed il rimborso delle spese secondo la normativa vigente. L’Amministrazione continuerà ad impegnarsi a realizzare, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, ulteriori iniziative formative attraverso protocolli o convenzioni con enti locali, università, società private ed altre Amministrazioni;
3. Il modello organizzativo delle scuole L'attività di formazione ed aggiornamento del personale; la definizione dei criteri è finalizzata: a) a garantire che ciascuna lavoratrice e ciascun lavoratore acquisisca le specifiche attitudini culturali o professionali necessarie allo svolgimento delle modalità di scelta dei formatori funzioni e dei docenticompiti attribuitile/gli nell'ambito delle strutture a cui è assegnata/o; b) a fronteggiare i criteri processi di rotazione riordinamento e di ristrutturazione organizzativa. La prima finalità sarà perseguita mediante corsi di aggiornamento che dovranno tendenzialmente investire la globalità delle lavoratrici e dei formatori lavoratori nell'ambito di una necessaria programmazione che privilegi specifiche esigenze prioritarie. La seconda finalità sarà perseguita mediante corsi di riqualificazione in modo da assicurare sia esigenze di specializzazione nell'ambito del profilo professionale, sia esigenze di riconversione e del personale impegnato nell’attività didattica; la definizione dei criteri e delle modalità per l’aggiornamento del personale in servizio presso di mobilità professionale. Nell'accordo decentrato con le scuole di formazione sono definiti dalla competente commissione prevista dall’art. 16 della Legge 395/90;
4. I corsi per la formazione e l’aggiornamento professionale devono essere programmati all’inizio di ciascun anno e devono essere effettuati rispettando le esigenze organizzative delle varie sedi. Durante la frequenza dei corsi a tempo pienoXX.XX., l’orario di servizio giornaliero è quello stabilito, per lo svolgimento dell’attività didattica si potranno prevedere i profili professionali e/o addestrativiposti di lavoro da ricoprirsi sulla base di esperienze professionali acquisibili solo all'interno dell'ente stesso. La frequenza a corsi di qualificazione professionale con valutazione finale positiva comporta l'inquadramento in qualifica funzionale superiore a decorrere dal termine finale del corso, dalla direzione dell’istituto presso cui ha sede il corsosempre che alla lavoratrice ed al lavoratore ne vengano assegnate le funzioni ai sensi di quanto previsto dall'art. Al predetto personale sarà corrisposto il compenso per prestazione straordinario qualora l’attività si protragga oltre il suddetto orario. Al fine 38; a detta lavoratrice e a detto lavoratore è riconosciuto, di garantire un’omogenea attività di formazione ed aggiornamento professionale del personale l’Amministrazione Centrale, sentito il parere della commissione di cui al terzo comma dell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, invia all’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, alle Scuole di Formazione ed Aggiornamento del personale del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile, ai Provveditorati Regionali ed alle organizzazioni sindacali il piano annuale corredato delle indicazioni generali per l’organizzazione dei corsi da svolgersi nelle sedi periferiche;
5. D’intesa con la commissione prevista nell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, l’Amministrazione penitenziaria può prevedere che uno o più moduli, individuati per l’aggiornamento professionale, siano effettuati in collegamento con altri momenti formativi del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri. Per assicurare le attività formative l’Amministrazione può utilizzare oltre alle risorse previste dal relativo capitolo di bilancio anche altre eventuali disponibilità. In tale ipotesi è informata la commissione di cui al comma 3 dell’art. 22 del DPR 395/95;
6. E’ garantita la diffusione, presso gli istituti e servizi penitenziari, delle pubblicazioni e delle dispense elaborate dalle Scuole di Formazione e dall’ISSP che abbiano carattere di utilità generale per il personale. I corsi sull’addestramento al tiro e sulle tecniche operative, nonché quelli finalizzati all’aggiornamento professionale, avranno la durata complessiva di dodici giorni lavorativi annui possibilmente con cadenza bimestrale. Per specifiche esigenze addestrative correlate all’utilizzazione di nuovo armamento di reparto o individuale, ovvero ai fini della conoscenza di nuove tecniche e strategie operativenorma, il modulo formativo potrà essere articolato su due giornate; diritto di precedenza nell'assegnazione delle nuove funzioni nel caso in cui se ne manifesti l'opportunità. Con protocollo integrativo le parti definiranno le modalità per tali fattispecie il modulo successivo dovrà svolgersi entro il trimestre successivo. Le giornate destinate a detti corsi, qualora non siano utilizzate nel corso dell’anno per esigenze di servizio, sono recuperate nel semestre successivo;
7. Ferme restando le attività formative per tutti gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile sono demandate quelle che attengono alla formazione, all’aggiornamento, alla qualificazione ed alla specializzazione per il contingente minorile di cui al D.M. 26 marzo 1993.l'acquisizione dei crediti formativi previsti dall'E.C.M.
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Formazione ed aggiornamento professionale. 1. Le parti individuano nella formazione Come previsto dalle vigenti norme del personale del Corpo di polizia penitenziaria un fondamentale strumento di crescita professionale. L’attività formativaCCNL, anche con riferimento alla conoscenza di lingue straniere l’Ente promuove e dell’informatica, si realizza attraverso programmi per favorisce la formazione di baseformazione, l’aggiornamento, la riqualificazione, la qualificazione e la specializzazione;
2. Fermo restando quanto previsto dall’Ordinamento specializzazione professionale del Corpo di polizia penitenziaria personale inquadrato in tutte le categorie e profili professionali, nel rispetto della vigente normativa che regolamenta la materia di formazione ed aggiornamento, l’Amministrazione penitenziaria consentirà equamente a tutto il personale la possibilità di accedere a corsi ed a momenti di formazione e aggiornamento professionale a livello locale, provinciale, regionale e nazionale. L’Amministrazione continuerà ad impegnarsi a realizzare, nell’ambito sulla base delle risorse finanziarie disponibili,compatibilmente con le norme finanziarie vigenti. Sarà garantita la giusta partecipazione di tutto il personale alla formazione.
2. L’Ente, ulteriori iniziative formative nell’arco di vigenza del presente CCDI, promuove direttamente, anche attraverso protocolli l’utilizzo di professionalità interne, o convenzioni tramite istituzioni od agenzie preposte, le seguenti forme di formazione/aggiornamento: - corsi di formazione professionale, per il personale neoassunto; per i primi tre mesi il personale neoassunto verrà affiancato da un collega più anziano di servizio, con enti localifunzioni di tutor, universitàindividuato tra quelli del medesimo Servizio, società private ed analogo affiancamento sarà previsto in casi di assegnazione di personale già in servizio a nuove mansioni o a nuovo Ufficio; - corsi di riqualificazione professionale, per il personale già in servizio che, a seguito di mobilità interna sia adibito ad altre Amministrazioni;mansioni considerate equivalenti di altro profilo professionale; tali corsi sono da effettuarsi nei primi tre mesi di inserimento nella nuova posizione lavorativa; - corsi di aggiornamento, qualificazione e specializzazione professionale, rivolti al restante personale.
3. La formazione e l’aggiornamento, nelle forme indicate nel precedente punto, dovrà privilegiare obiettivi di operatività da conseguirsi prioritariamente nei seguenti campi: - favorire la diffusione della cultura informatica e dell’utilizzo di strumenti informatici; - favorire la cultura del lavoro per obiettivi risultato e della verifica dell’attività svolta; - favorire l’analisi delle attività, delle procedure e dell’organizzazione; - favorire lo sviluppo di profili di managerialità capace di progettare le attività, di valutare comparativamente i risultati di gestione ed in grado di analizzare i costi ed i rendimenti; - favorire la formazione del personale a diretto contatto con gli utenti e di quello da adibire all’ufficio per le relazioni con il pubblico; - favorire la diffusione dell’apprendimento delle lingue straniere indirizzato, soprattutto, a quel personale che può farne uso pratico; - favorire la prevenzione degli infortuni e la sicurezza dei lavori a rischio in applicazione della normativa vigente e la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, del datore di lavoro, del responsabile della sicurezza e delle altre figure previste dal D.Lgs 81/2008, dei componenti il servizio di protezione/prevenzione; - favorire una sempre maggiore specializzazione e qualificazione del personale nelle mansioni proprie del profilo professionale di appartenenza, con particolare riguardo al personale neoassunto da un lato e dall’altro a favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze interdisciplinari che permettano maggiore flessibilità e maggiori opportunità di carriera; - favorire gli approfondimenti sulla normativa contrattuale e legislativa in materia di lavoro.
4. Il modello organizzativo delle scuole personale che partecipa a corsi di formazione ed aggiornamento del personale; la definizione dei criteri e delle modalità di scelta dei formatori e dei docenti; i criteri di rotazione dei formatori e del personale impegnato nell’attività didattica; la definizione dei criteri e delle modalità per l’aggiornamento del personale su indicazione dell’Ente, è considerato in servizio presso le scuole a tutti gli effetti ed i relativi oneri sono a carico dell’Amministrazione. Qualora i corsi si svolgano fuori sede, compete, ricorrendone i presupposti, il rimborso delle spese secondo la normativa vigente. L’eventuale surplus di orario effettuato per la partecipazione al corso sarà comunque remunerato come ore di straordinario o recuperato, a richiesta del dipendente, compresa la corresponsione dell’eventuale buono pasto. La formazione sono definiti dalla competente commissione prevista dall’artè da ritenersi a tutti gli effetti orario di lavoro.
5. 16 della Legge 395/90;
4. I corsi La disciplina di cui ai commi precedenti verrà attuata mediante la stesura di un piano annuale per la formazione e l’aggiornamento professionale devono essere programmati all’inizio che tenderà a prevedere il coinvolgimento del massimo numero possibile di ciascun anno e devono essere effettuati rispettando le esigenze organizzative delle varie sedidipendenti.
6. Durante la frequenza dei corsi Il personale, in aggiunta a tempo pienoquanto previsto ai precedenti commi, l’orario di servizio giornaliero è quello stabilitopuò chiedere all’Ente che gli vengano riconosciuti, per lo svolgimento dell’attività didattica e/o addestrativil’eventuale applicazione di altri istituti contrattuali, dalla direzione dell’istituto presso cui ha sede il corso. Al predetto personale sarà corrisposto il compenso per prestazione straordinario qualora l’attività si protragga oltre il suddetto orario. Al fine di garantire un’omogenea attività corsi di formazione ed aggiornamento professionale del personale l’Amministrazione Centralecui ha partecipato, sentito il parere della commissione con oneri a proprio carico, fuori orario di cui al terzo comma dell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995lavoro, n.395, invia all’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, alle Scuole di Formazione ed Aggiornamento del personale del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile, ai Provveditorati Regionali ed alle organizzazioni sindacali il piano annuale corredato delle indicazioni generali per l’organizzazione dei corsi da svolgersi nelle sedi periferiche;
5. D’intesa con la commissione prevista nell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, l’Amministrazione penitenziaria può prevedere che uno o più moduli, individuati per l’aggiornamento professionale, siano effettuati in collegamento con altri momenti formativi del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri. Per assicurare le attività formative l’Amministrazione può utilizzare oltre alle risorse previste dal relativo capitolo di bilancio anche altre eventuali disponibilità. In tale ipotesi è informata la commissione di cui al comma 3 dell’art. 22 del DPR 395/95;
6. E’ garantita la diffusione, presso gli istituti e servizi penitenziari, delle pubblicazioni e delle dispense elaborate dalle Scuole di Formazione e dall’ISSP che abbiano carattere di utilità generale per il personale. I corsi sull’addestramento al tiro e sulle tecniche operative, nonché quelli finalizzati all’aggiornamento professionale, avranno la durata complessiva di dodici giorni lavorativi annui possibilmente con cadenza bimestrale. Per specifiche esigenze addestrative correlate all’utilizzazione di nuovo armamento di reparto o individuale, ovvero ai fini della conoscenza di nuove tecniche e strategie operative, il modulo formativo potrà essere articolato su due giornate; per tali fattispecie il modulo successivo dovrà svolgersi entro il trimestre successivo. Le giornate destinate a detti corsi, qualora non siano utilizzate nel corso dell’anno per esigenze di servizio, sono recuperate nel semestre successivo;
7. Ferme restando le attività formative per tutti gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile sono demandate quelle che attengono alla formazione, all’aggiornamento, alla qualificazione ed alla specializzazione per il contingente minorile di cui al D.M. 26 marzo 1993purché sia stato rilasciato un attestato finale validamente riconosciuto.
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Samples: Contratto Decentrato Integrativo
Formazione ed aggiornamento professionale. 1. Le parti individuano nella formazione del personale del Corpo di polizia penitenziaria un fondamentale strumento di crescita professionale. L’attività formativa, anche con riferimento alla conoscenza di lingue straniere L’Ente promuove e dell’informatica, si realizza attraverso programmi per favorisce la formazione di baseformazione, l’aggiornamento, la riqualificazione, la qualificazione e la specializzazione;
2. Fermo restando quanto previsto dall’Ordinamento specializzazione professionale del Corpo di polizia penitenziaria personale inquadrato in tutte le categorie e profili professionali, nel rispetto della vigente normativa che regolamenta la materia di formazione ed aggiornamento, l’Amministrazione penitenziaria consentirà equamente a tutto il personale la possibilità di accedere a corsi ed a momenti di formazione e aggiornamento professionale a livello locale, provinciale, regionale e nazionale. L’Amministrazione continuerà ad impegnarsi a realizzare, nell’ambito sulla base delle risorse finanziarie disponibili.
2. A tal fine l’Ente, ulteriori iniziative formative attraverso protocolli o convenzioni con enti localiper gli anni 2013 - 2015, università, società private ed altre Amministrazioni;destina le risorse necessarie nel rispetto della normativa vigente e delle disponibilità di bilancio.
3. L’Ente, nell’arco di vigenza del presente CCDI, promuove direttamente, anche attraverso l’utilizzo di professionalità interne o, compatibilmente con le risorse di bilancio, tramite istituzioni od agenzie preposte, le seguenti forme di formazione/aggiornamento: - corsi di formazione professionale, per il personale neoassunto; per i primi tre mesi il personale neoassunto verrà affiancato da un collega più anziano di servizio, con funzioni di tutor, individuato tra quelli del medesimo servizio; - corsi di riqualificazione professionale, per il personale già in servizio che, a seguito di mobilità interna sia adibito ad altre mansioni considerate equivalenti di altro profilo professionale; tali corsi sono da effettuarsi nei primi tre mesi di inserimento nella nuova posizione lavorativa; - corsi di aggiornamento, qualificazione e specializzazione professionale, rivolti al restante personale.
4. La formazione e l’aggiornamento, nelle forme indicate nel precedente punto, dovrà privilegiare obiettivi di operatività da conseguirsi prioritariamente nei seguenti campi: - favorire la diffusione della cultura informatica e dell’utilizzo di strumenti informatici; - favorire la cultura del risultato e della rendicontazione dell’attività svolta; - favorire l’analisi delle attività, delle procedure e dell’organizzazione; - favorire lo sviluppo di profili di managerialità capace di progettare le attività, di valutare comparativamente i risultati di gestione ed in grado di analizzare i costi ed i rendimenti; - favorire la formazione del personale a diretto contatto con gli utenti e di quello da adibire all’ufficio per le relazioni con il pubblico; - favorire la diffusione dell’apprendimento delle lingue straniere indirizzato, soprattutto, a quel personale che può farne uso pratico; - favorire la prevenzione degli infortuni e la sicurezza dei lavori a rischio in applicazione della normativa vigente e la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, del datore di lavoro, del responsabile della sicurezza e delle altre figure previste dal D.Lgs 81/2006, dei componenti il servizio di protezione/prevenzione se istituito; - favorire una sempre maggiore specializzazione e qualificazione del personale nelle mansioni proprie del profilo professionale di appartenenza, con particolare riguardo al personale neoassunto da un lato e dall’altro a favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze interdisciplinari che permettano maggiore flessibilità e maggiori opportunità di carriera; - favorire gli approfondimenti sulla normativa contrattuale e legislativa in materia di lavoro.
5. Il modello organizzativo delle scuole personale che partecipa a corsi di formazione ed aggiornamento del personale; la definizione dei criteri e delle modalità di scelta dei formatori e dei docenti; i criteri di rotazione dei formatori e del personale impegnato nell’attività didattica; la definizione dei criteri e delle modalità per l’aggiornamento del personale cui l’Ente lo iscrive, è considerato in servizio presso le scuole a tutti gli effetti ed i relativi oneri sono a carico dell’Amministrazione. Qualora i corsi si svolgano fuori sede, compete, ricorrendone presupposti, il rimborso delle spese secondo la normativa vigente. L’eventuale surplus di formazione sono definiti dalla competente commissione prevista dall’artorario effettuato per la partecipazione al corso andrà comunque recuperato.
6. 16 della Legge 395/90;
4. I corsi La disciplina di cui ai commi precedenti verrà, per quanto possibile, attuata mediante la stesura di un piano annuale per la formazione e l’aggiornamento professionale devono essere programmati all’inizio che tenderà a prevedere il coinvolgimento del massimo numero possibile di ciascun anno e devono essere effettuati rispettando le esigenze organizzative delle varie sedidipendenti.
7. Durante la frequenza dei corsi Il personale, in aggiunta a tempo pienoquanto previsto ai precedenti commi, l’orario di servizio giornaliero è quello stabilitopuò chiedere all’Ente che gli vengano riconosciuti, per lo svolgimento dell’attività didattica e/o addestrativil’eventuale applicazione di altri istituti contrattuali, dalla direzione dell’istituto presso cui ha sede il corso. Al predetto personale sarà corrisposto il compenso per prestazione straordinario qualora l’attività si protragga oltre il suddetto orario. Al fine di garantire un’omogenea attività corsi di formazione ed aggiornamento professionale del personale l’Amministrazione Centralecui ha partecipato, sentito il parere della commissione con oneri a proprio carico, fuori orario di cui al terzo comma dell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995lavoro, n.395, invia all’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, alle Scuole di Formazione ed Aggiornamento del personale del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile, ai Provveditorati Regionali ed alle organizzazioni sindacali il piano annuale corredato delle indicazioni generali per l’organizzazione dei corsi da svolgersi nelle sedi periferiche;
5. D’intesa con la commissione prevista nell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, l’Amministrazione penitenziaria può prevedere che uno o più moduli, individuati per l’aggiornamento professionale, siano effettuati in collegamento con altri momenti formativi del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri. Per assicurare le attività formative l’Amministrazione può utilizzare oltre alle risorse previste dal relativo capitolo di bilancio anche altre eventuali disponibilità. In tale ipotesi è informata la commissione di cui al comma 3 dell’art. 22 del DPR 395/95;
6. E’ garantita la diffusione, presso gli istituti e servizi penitenziari, delle pubblicazioni e delle dispense elaborate dalle Scuole di Formazione e dall’ISSP che abbiano carattere di utilità generale per il personale. I corsi sull’addestramento al tiro e sulle tecniche operative, nonché quelli finalizzati all’aggiornamento professionale, avranno la durata complessiva di dodici giorni lavorativi annui possibilmente con cadenza bimestrale. Per specifiche esigenze addestrative correlate all’utilizzazione di nuovo armamento di reparto o individuale, ovvero ai fini della conoscenza di nuove tecniche e strategie operative, il modulo formativo potrà essere articolato su due giornate; per tali fattispecie il modulo successivo dovrà svolgersi entro il trimestre successivo. Le giornate destinate a detti corsi, qualora non siano utilizzate nel corso dell’anno per esigenze di servizio, sono recuperate nel semestre successivo;
7. Ferme restando le attività formative per tutti gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile sono demandate quelle che attengono alla formazione, all’aggiornamento, alla qualificazione ed alla specializzazione per il contingente minorile di cui al D.M. 26 marzo 1993purché sia stato rilasciato un attestato finale validamente riconosciuto.
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Samples: Contratto Collettivo Decentrato
Formazione ed aggiornamento professionale. 1. Le parti individuano nella formazione del personale del Corpo di polizia penitenziaria un fondamentale strumento di crescita professionale. L’attività formativa, anche con riferimento alla conoscenza di lingue straniere L’Ente promuove e dell’informatica, si realizza attraverso programmi per favorisce la formazione di baseformazione, l’aggiornamento, la riqualificazione, la qualificazione e la specializzazione;specializzazione professionale del personale inquadrato in tutte le categorie e profili professionali, nel rispetto della vigente normativa che regolamenta la materia.
2. Fermo restando quanto previsto dall’Ordinamento A tal fine l’Ente destina risorse nel rispetto della normativa vigente e delle disponibilità di bilancio.
3. L’Ente, nell’arco di vigenza del Corpo presente CCDI, promuove direttamente, anche attraverso l’utilizzo di polizia penitenziaria professionalità interne, o tramite istituzioni od agenzie preposte, le seguenti forme di formazione/aggiornamento: corsi di formazione professionale, per il personale neoassunto; per i primi tre mesi il personale neoassunto verrà affiancato da un collega più anziano di servizio, con funzioni di tutor, individuato tra quelli del medesimo Servizio. corsi di riqualificazione professionale, per il personale già in servizio che, a seguito di mobilità interna sia adibito ad altre mansioni considerate equivalenti di altro profilo professionale; tali corsi sono da effettuarsi nei primi tre mesi di inserimento nella nuova posizione lavorativa. corsi di aggiornamento, qualificazione e specializzazione professionale, rivolti al restante personale.
4. La formazione e l’aggiornamento, nelle forme indicate nel precedente punto, dovrà privilegiare obiettivi di operatività da conseguirsi prioritariamente nei seguenti campi, per favorire:
a) la diffusione della cultura informatica e dell’utilizzo di strumenti informatici;
b) la cultura del risultato e della rendicontazione dell’attività svolta;
c) l’analisi delle attività, delle procedure e dell’organizzazione;
d) lo sviluppo di profili di managerialità capace di progettare le attività, di valutare comparativamente i risultati di gestione ed in grado di analizzare i costi ed i rendimenti;
e) la formazione del personale a diretto contatto con gli utenti e di quello da adibire all’ufficio per le relazioni con il pubblico;
f) la diffusione dell’apprendimento delle lingue straniere indirizzato, soprattutto, a quel personale che può farne uso pratico;
g) la prevenzione degli infortuni e la sicurezza dei lavori a rischio in applicazione della normativa vigente e la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, del datore di lavoro, del responsabile della sicurezza e delle altre figure previste dal D.Lgs 81/2006, dei componenti il servizio di protezione/prevenzione se istituito;
h) una sempre maggiore specializzazione e qualificazione del personale nelle mansioni proprie del profilo professionale di appartenenza, con particolare riguardo al personale neoassunto da un lato e dall’altro a favorire l’acquisizione di conoscenze e competenze interdisciplinari che permettano maggiore flessibilità e maggiori opportunità di carriera;
i) gli approfondimenti sulla normativa contrattuale e legislativa in materia di formazione ed aggiornamento, l’Amministrazione penitenziaria consentirà equamente a tutto il lavoro.
5. Il personale la possibilità di accedere che partecipa a corsi ed a momenti di formazione e aggiornamento professionale a livello locale, provinciale, regionale e nazionale. L’Amministrazione continuerà ad impegnarsi a realizzare, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili, ulteriori iniziative formative attraverso protocolli o convenzioni con enti locali, università, società private ed altre Amministrazioni;
3. Il modello organizzativo delle scuole di formazione ed aggiornamento del personale; la definizione dei criteri e delle modalità di scelta dei formatori e dei docenti; i criteri di rotazione dei formatori e del personale impegnato nell’attività didattica; la definizione dei criteri e delle modalità per l’aggiornamento del personale cui l’Ente lo iscrive, è considerato in servizio presso le scuole a tutti gli effetti ed i relativi oneri sono a carico dell’Amministrazione. Qualora i corsi si svolgano fuori sede, compete, ricorrendone i presupposti, il rimborso delle spese secondo la normativa vigente.
6. La disciplina di formazione sono definiti dalla competente commissione prevista dall’art. 16 della Legge 395/90;
4. I corsi cui ai commi precedenti verrà attuata mediante la stesura di un piano annuale per la formazione e l’aggiornamento professionale devono essere programmati all’inizio che tenderà a prevedere il coinvolgimento del massimo numero possibile di ciascun anno e devono essere effettuati rispettando le esigenze organizzative delle varie sedi. Durante la frequenza dei corsi a tempo pieno, l’orario di servizio giornaliero è quello stabilito, per lo svolgimento dell’attività didattica e/o addestrativi, dalla direzione dell’istituto presso cui ha sede il corso. Al predetto personale sarà corrisposto il compenso per prestazione straordinario qualora l’attività si protragga oltre il suddetto orario. Al fine di garantire un’omogenea attività di formazione ed aggiornamento professionale del personale l’Amministrazione Centrale, sentito il parere della commissione di cui al terzo comma dell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, invia all’Istituto Superiore di Studi Penitenziari, alle Scuole di Formazione ed Aggiornamento del personale del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile, ai Provveditorati Regionali ed alle organizzazioni sindacali il piano annuale corredato delle indicazioni generali per l’organizzazione dei corsi da svolgersi nelle sedi periferiche;
5. D’intesa con la commissione prevista nell’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1995, n.395, l’Amministrazione penitenziaria può prevedere che uno o più moduli, individuati per l’aggiornamento professionale, siano effettuati in collegamento con altri momenti formativi del personale penitenziario appartenente al comparto ministeri. Per assicurare le attività formative l’Amministrazione può utilizzare oltre alle risorse previste dal relativo capitolo di bilancio anche altre eventuali disponibilità. In tale ipotesi è informata la commissione di cui al comma 3 dell’art. 22 del DPR 395/95;
6. E’ garantita la diffusione, presso gli istituti e servizi penitenziari, delle pubblicazioni e delle dispense elaborate dalle Scuole di Formazione e dall’ISSP che abbiano carattere di utilità generale per il personale. I corsi sull’addestramento al tiro e sulle tecniche operative, nonché quelli finalizzati all’aggiornamento professionale, avranno la durata complessiva di dodici giorni lavorativi annui possibilmente con cadenza bimestrale. Per specifiche esigenze addestrative correlate all’utilizzazione di nuovo armamento di reparto o individuale, ovvero ai fini della conoscenza di nuove tecniche e strategie operative, il modulo formativo potrà essere articolato su due giornate; per tali fattispecie il modulo successivo dovrà svolgersi entro il trimestre successivo. Le giornate destinate a detti corsi, qualora non siano utilizzate nel corso dell’anno per esigenze di servizio, sono recuperate nel semestre successivo;
7. Ferme restando le attività formative per tutti gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al Dipartimento per la Giustizia Minorile sono demandate quelle che attengono alla formazione, all’aggiornamento, alla qualificazione ed alla specializzazione per il contingente minorile di cui al D.M. 26 marzo 1993dipendenti.
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