Logiche di funzionamento Clausole campione

Logiche di funzionamento. Sono selezionate due differenti logiche di funzionamento dell'apparato la cui programmazione avviene utilizzando il DIP J2: 2 - Functioning Logic It is possible to program two different functioning logic by using DIP J2: * LOGICA SEMIAUTOMATICA [Portare su OFF il DIP J2] Il primo impulso di start apre la bascula, un secondo impulso ricevuto durante la fase di apertura comanda l'arresto ed infine il terzo impulso (o il comando ricevuto a cancello aperto) chiude la bascula. * SEMI-AUTOMATIC LOGIC [DIP J2 = OFF] The first start impulse opens the door, a second impulse given while opening stops the door and the third impulse (or an impulse given when the door is open) closes the door. *LOGICA AUTOMATICA [Portare su ON il DIP J2] Il primo impulso apre la bascula che effettua automaticamente un ciclo di pausa prima di chiudersi. Un impulso ricevuto durante la fase di pausa azzera il tempo di pausa, mentre durante la chiusura ordina la riapertura della bascula. Il tempo di pausa, che può variare da 5 a 120 secondi, è programmabile ruotando il TRIMMER TR2. In senso orario il tempo di pausa aumenta, In senso antiorario diminuisce. * AUTOMATIC LOGIC [DIP 2 = ON] The first impulse opens the door, that automatically waits for a pause cycle before closing. An impulse given during the pause time cancels the pause; an impulse given while the door is closing reopens the door. It is possible to set the pause time (from 5 to 120 s.) by turning Trimmer TR2. Turn TR2 clockwise to increase the pause time, clockwise to decrease.
Logiche di funzionamento. Il Centro Giovani Xxxxxxx Xxxxxxxx, si è progressivamente connotato come luogo/struttura/servizio capace di inventare, progettare e realizzare iniziative orientate verso quegli aspetti della cultura e dell’animazione, che hanno un forte potere di aggregazione superando limiti e differenze sociali e culturali e, fatto di primaria importanza, che possono essere fruibili in chiave formativa e ricreativa. E’ opinione comune che un approccio ad una attività formativa senza trascurarne l’aspetto ludico possa stimolare l’interesse e la motivazione del fruitore, specie quello giovanile, nella cui sfera esistenziale la dimensione ludica occupa ancora un posto prevalente. Le attività gestite da e con il Centro Giovani hanno messo in evidenza tra gli interessi molto diffusi tra i giovani, la musica e le forme espressive legate all’immagine, elemento quest’ultimo, che è divenuto sempre più parte integrante dell’esperienza quotidiana nella cultura mediale. In tal senso è importante mantenere e sviluppare quelli che sono stati individuati come interessi preminenti dei fruitori del centro nell’intento di costituire un vero e proprio spazio multimediale a servizio dei giovani, che possa essere strumento per un percorso di crescita, formazione e valorizzazione delle loro specificità Risulta importante attivare dei percorsi di continuità in campo artistico multimediale ed in campo musicale anche con il coinvolgimento delle associazione del territorio, che, a loro volta potranno trovare sostegno per le loro attività. La logica da seguire nella programmazione delle attività è quella di utilizzare i canali espressivi favoriti dalla popolazione giovanile, quali la musica, il cinema, le arti visive e multimediali come strumenti privilegiati per valorizzare le idee ed esperienze presenti tra i giovani, adottando linee di azione e metodologie che li rendano protagonisti nella scelta dei temi da esplorare, nella realizzazione specifica dei progetti e nelle iniziative volte alla divulgazione e promozione delle opere che ne scaturiscono.
Logiche di funzionamento. Il sistema di controllo dovrà consentire, tramite un apposito selettore posto sul fronte del quadro, i seguenti funzionamenti:

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  • XXXXXXXXXX, La nuova democrazia diretta, cit., 501, ma si v., per ripercorrere il discorso, 496 ss. 46 Cfr., sul punto, X. XX XXXXX, La “negoziazione legislativa”, Padova, 1984, 38 ss. affinità politico-programmatiche47. Questo parallelo confermerebbe l’ipotesi che la forma contrattuale sia volta ad assicurare un reciproco impegno in caso di significativa distanza politica fra le parti contraenti e che questo impegno non venga assunto tanto in termini “giuridici”, quanto in termini politici48. Ciò che imprime una significativa differenza fra il Contratto di governo “all’italiana” e il Koalitionsvertrag tedesco è, invece, il contesto istituzionale e politico entro il quale si collocano l’uno e l’altra. Non può, infatti, non tenersi conto del ruolo di fondamentale stabilizzazione e razionalizzazione svolto nell’ordinamento tedesco dalla sfiducia costruttiva49, che pone un significativo argine alle possibilità di crisi di governo determinate dai conflitti politici fra le forze in coalizione e che intensifica, quindi, la necessità di un’effettiva reciproca collaborazione fra di loro. Ma sono anche la storia e la cultura politica a differire notevolmente e ad incidere sull’effettiva vincolatività del contratto di coalizione poiché, mentre in Germania il mancato rispetto dell’accordo porterebbe all’isolamento del soggetto o del partito che se ne è reso responsabile, per via della sua inaffidabilità, nella nostra esperienza istituzionale non si registrano sanzioni di tipo politico a rinforzare la vincolatività del patto di governo50. Com’è stato efficacemente sintetizzato, «in Germania l’accordo è un metodo, è il fine della dialettica politica, in Italia è un mezzo per costringere quella stessa dialettica nelle strette maglie del testo scritto»; «in Germania il termine “contratto” non è stato scelto dalle parti, bensì è stato attribuito successivamente agli accordi a causa della forte vincolatività politica che presentavano. In Italia invece si è voluto utilizzare tale termine per attribuire, arbitrariamente, vincolatività ad un patto politico che (…) non può averne»51.

  • Conclusione Alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale brevemente illustrato si può affermare che sembra ormai trovare riconoscimento nel nostro ordinamento giuridico – accanto ad un’esigenza di tutela del debitore, quale soggetto debole del rapporto, da indebite pressioni psicologiche del creditore che possono tradursi in un ingiustificato arricchimento del creditore ai danni del debitore – un’esigenza, altrettanto meritevole di tutela, di facilitare la concessione del credito e di consentire una rapida ed efficiente soddisfazione del creditore, a condizione che vengano previsti accorgimenti giuridici che garantiscano un’equa soddisfazione del creditore e la restituzione al debitore dell’eccedenza di valore del bene che funge da garanzia dell’operazione di finanziamento. Ciò che il divieto di patto commissorio vuole evitare è che la situazione di temporanea difficoltà economica in cui si trova il debitore porti ad abusi del creditore che tenti di lucrare sulla differenza di valore tra il credito e la garanzia offerta dal debitore. La disciplina del patto commissorio ha alla base una presunzione di sproporzione tra il credito e il valore del bene che acquisirebbe il creditore in caso di inadempimento77. L’autonomia privata, nella predisposizione del regolamento contrattuale, deve farsi carico di prevedere meccanismi tecnici che valgano a superare l’accennata presunzione di sproporzione tra il valore del credito e quello del bene dato in garanzia. La prospettata impostazione è altresì conforme al canone di autoresponsabilità gravante sul soggetto che liberamente decide di immettersi nel traffico giuridico: non pare ragionevole né corretto attribuire al debitore, dopo avere concluso un contratto non squilibrato né viziato, re melius perpensa, invocare la nullità ex art. 2744 c.c. per liberarsi dalla garanzia convenzionale assunta, nonostante la sua inidoneità a tradursi in un sacrificio patrimoniale ingiusto, in contrasto con i principi della buona fede e della correttezza78 che animano la materia delle obbligazioni e quella del contratto79. 75 Parere sul disegno di legge n. 1564, in materia di prestito vitalizio ipotecario, della 14^ Commissione permanente (Politiche dell’unione europea), Roma, 11 marzo 2015, est. X. Xxxxxxxxxx (consultabile in xxxxxx.xx). 76 Parere sul disegno di legge n. 1564, cit.

  • Criteri generali I criteri generali, la cui descrizione analitica è distintamente riportata ai successivi punti 4.1.1 - 4.2.1 - 4.3.1 - 4.4.1 - 4.5.1.1 e 4.5.2.1 relativi a ciascuna tipologia di costo, sono ispirati al fine di adeguarli il più possibile alla realtà operativa.