Potature. Le operazioni di potatura, intese in senso generale, sono varie, perchè diverse sono le condizioni in cui si presenta la pianta e differenti i risultati che si vogliono ottenere ed infatti, come meglio illustrato qui di seguito, si possono realizzare potature di sfoltimento, rimonda, contenimento, formazione, ristrutturazione e mantenimento, ecc. Tutte le potature in ogni caso, escludendo quelle di formazione, di rimonda e quelle legate a situazioni specifiche, oppure interventi di leggerissima entità, sono operazioni quasi sempre dannose per la pianta anche se spesso necessarie per ovviare alla mancanza di spazio o ad interventi precedenti di potatura mal eseguiti. Quasi sempre le potature drastiche o irrazionali contribuiscono a rendere un albero pericoloso poichè ne modificano la forma naturale e la disposizione della chioma ed impediscono alla pianta di attivare sistemi naturali (tensione o compressione dei tessuti del legno) di resistenza alle azioni meccaniche provocate dagli agenti meteorici (neve, vento). Le potature creano tutta una serie di scompensi sia sull’apparato radicale che sull’intera fisiologia della pianta rendendola più debole, soprattutto se vecchia o sensibile alla potatura. L’apertura di grosse ferite permette anche a molti parassiti da ferita di attaccare l’albero provocandone il deperimento progressivo. Molto gravi sono i casi degli olmi e dei platani che, proprio attraverso le ferite di potatura (ma non solo attraverso queste) possono essere attaccati rispettivamente dalla grafiosi (Graphium ulmi) e dal cancro colorato (Ceratocystis fimbriata) che ne provocano la morte. In ultima analisi le potature, salvo la rimonda o tagli molto leggeri, non andrebbero mai eseguite; se invece, per vari motivi risultasse indispensabile effettuare grossi tagli, bisogna tener presente che una pianta drasticamente potata va periodicamente riassogettata a tale intervento, proprio per eliminare possibili situazioni di pericolo che si vengano a creare in seguito ai tagli. Riportiamo qui di seguito i principali interventi di potatura e la loro classificazione: a) Potatura di rimonda: consiste nell’insieme di operazioni di rimonda di tutte le parti secche, ammalate o pericolose presenti nella chioma poste a qualsiasi altezza e di qualsiasi dimensione (tranne i rametti molto piccoli) comprese le rifilature di eventuali rami spezzati da agenti meteorici, nonchè un leggero sfoltimento dei rami in soprannumero. L’ispezione della chioma diviene parte integrante della potatura, così come la slupatura delle carie eventualmente presenti sulle branche e sui rami e la formazione di opportuni drenaggi di tutte le sacche dove avviene ristagno di acqua. Durante l’esecuzione delle slupature e dei drenaggi non si dovrà in nessun modo intaccare le barriere protettive che l’albero ha attivato naturalmente (tessuti del legno duri e sani) e se ciò non fosse possibile bisognerà preavvisare la D.L. che provvederà ad impartire le direttive del caso. La D.L. dovrà altresì essere tempestivamente avvisata qualora le carie risultassero molto estese e si scorgessero lesioni o possibili punti di rottura tali da compromettere la stabilità dell’albero o parti di questo. Durante la potatura si dovrà anche provvedere al taglio dell’edera (o altre infestanti) che avviluppano la pianta. I tagli, quando vanno eseguiti in prossimità del fusto (o di grosse branche) non devono danneggiarlo in alcun modo, evitando inoltre di lasciare monconi. Più precisamente la parte che va maggiormente preservata da qualsiasi danneggiamento è il collare del ramo. In ultima analisi il taglio va effettuato nel punto naturale di abscissione del ramo che in genere si trova ad alcuni centimetri dall’inserzione sul fusto o sulla branca principale. Bisogna poi evitare di provocare “scosciature” e pertanto il taglio dovrà essere eseguito in due tempi: prima a circa 30-40 centimetri dal punto previsto, successivamente proprio dove il ramo dovrà essere reciso. Salvo casi particolari, preventivamente indicati dalla D.L., tutti i tagli dovranno essere eseguiti lasciando rami di ritorno e se le ferite risultassero di diametro superiore ai 10 cm, 3 cm. nel caso di potature di cipressi, olmi, platani, andranno disinfettate con appositi prodotti antiparassitari, indicati o approvati dalla D.L. e quindi ricoperti con mastici impermeabilizzanti e cicatrizzanti. La potatura di rimonda del secco o le potature che prevedono tagli molto limitati, possono essere eseguite durante tutto il corso dell’anno; gli altri interventi di potatura vanno eseguiti o durante il periodo di riposo vegetativo, evitando in ogni caso i giorni di gelo. Le potature non vanno poi eseguite durante la schiusura delle gemme e, soprattutto, prima della caduta delle foglie. b) Interventi di dendrochirurgia: la dendrochirurgia o chirurgia degli alberi è quell’insieme di pratiche che cerca di risanare le piante mediante particolari operazioni di eliminazione delle parti malate; comprende il consolidamento delle zone instabili e il drenaggio dell’acqua stagnante. Le principali operazioni di dendrochirurgia, spesso tra loro legate, da eseguire su alcuni alberi sono la slupatura, il drenaggio ed il consolidamento.
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Potature. Le operazioni di potatura, intese in senso generale, sono varie, perchè diverse sono le condizioni in cui si presenta la pianta e differenti i risultati che si vogliono ottenere ed infatti, come meglio illustrato qui di seguito, si possono realizzare potature di sfoltimento, rimonda, contenimento, formazione, ristrutturazione e mantenimento, ecc. Tutte Per le potature delle piante arboree si fa riferimento alle relative prescrizioni contenute: - nelle Linee Guida per L’Esecuzione Delle Potature Degli Alberi In Ambiente Urbano del Comune di Firenze in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Firenze - nel “Manuale per tecnici del verde urbano” della Città di Torino di X. Xxxx, X. Xxxxxxxxx, X. Xxxxx e X. Xxxxx, che nelle pagine da 239 a 278 costituisce parte integrante del presente documento anche se non fisicamente allegate. In ogni caso, escludendo quelle di formazionesalvo diversa indicazione della Direzione Lavori, di rimonda e quelle legate a situazioni specifiche, oppure interventi di leggerissima entità, sono operazioni quasi sempre dannose per la pianta anche se spesso necessarie per ovviare alla mancanza di spazio o ad interventi precedenti di potatura mal eseguiti. Quasi sempre le potature drastiche saranno di norma eseguite in conformità ad un campione fatto predisporre dalla stessa Direzione Lavori all’Impresa o irrazionali contribuiscono a rendere un albero pericoloso poichè ne modificano terzi, a cui l’Impresa dovrà comunque attenersi. La potatura comprende di norma anche la forma naturale spollonatura lungo il fusto e al colletto, l’eventuale ricopertura delle superfici di taglio con idonei mastici cicatrizzanti addizionati o meno di fungicidi, su indicazione della Direzione Lavori; l’eventuale disinfezione degli strumenti di taglio tra pianta e pianta, con idonei prodotti secondo l’indicazione della Direzione Lavori; l’uso di piattaforma aerea con braccio articolato di altezza adeguata, munita di cestello mobile in elevazione a comandi autonomi; il recupero e smaltimento dei materiali legnosi a cura dell’Impresa, e relativa pulizia della sede stradale nei tempi stabiliti dalla Direzione Lavori; la disposizione della chioma ed impediscono alla pianta predisposizione di attivare sistemi naturali (tensione o compressione dei tessuti del legno) adeguata segnaletica a pericolo come da norme di resistenza alle azioni meccaniche provocate dagli agenti meteorici (nevelegge, vento). Le potature creano tutta una serie di scompensi sia sull’apparato radicale che sull’intera fisiologia della pianta rendendola più debole, soprattutto se vecchia o sensibile alla potatura. L’apertura di grosse ferite permette anche a molti parassiti da ferita di attaccare l’albero provocandone il deperimento progressivo. Molto gravi sono i casi degli olmi e dei platani che, proprio attraverso comprese tutte le ferite di potatura (ma non solo attraverso queste) possono essere attaccati rispettivamente dalla grafiosi (Graphium ulmi) e dal cancro colorato (Ceratocystis fimbriata) che ne provocano la morte. In ultima analisi le potature, salvo la rimonda o tagli molto leggeri, non andrebbero mai eseguite; se invece, per vari motivi risultasse indispensabile effettuare grossi tagli, bisogna tener presente che una pianta drasticamente potata va periodicamente riassogettata a tale intervento, proprio per eliminare possibili situazioni di pericolo che si vengano a creare in seguito ai tagli. Riportiamo qui di seguito i principali interventi di potatura e la loro classificazione:
a) Potatura di rimonda: consiste nell’insieme di operazioni di rimonda transennatura, ivi inclusa la richiesta di tutte le parti secche, ammalate eventuale provvedimento di divieto di sosta o pericolose presenti nella chioma poste a qualsiasi altezza e di qualsiasi dimensione (tranne i rametti molto piccoli) comprese le rifilature regolamentazione della viabilità per ottenere l’area di eventuali rami spezzati lavoro libera da agenti meteorici, nonchè un leggero sfoltimento dei rami in soprannumeroveicoli. L’ispezione della chioma diviene parte integrante della potatura, così come la slupatura delle carie eventualmente presenti sulle branche e sui rami e la formazione di opportuni drenaggi di tutte le sacche dove avviene ristagno di acqua. Durante l’esecuzione delle slupature e dei drenaggi non si dovrà in nessun modo intaccare le barriere protettive che l’albero ha attivato naturalmente (tessuti del legno duri e sani) e se ciò non fosse possibile bisognerà preavvisare la D.L. che provvederà ad impartire le direttive del caso. La D.L. dovrà altresì essere tempestivamente avvisata qualora le carie risultassero molto estese e si scorgessero lesioni o possibili punti di rottura tali da compromettere la stabilità dell’albero o parti di questo. Durante Nei casi disposti dalla Direzione Lavori la potatura si dovrà anche provvedere al taglio dell’edera (o altre infestanti) che avviluppano la pianta. I tagli, quando vanno eseguiti in prossimità del fusto (o di grosse branche) non devono danneggiarlo in alcun modo, evitando inoltre di lasciare monconi. Più precisamente la parte che va maggiormente preservata da qualsiasi danneggiamento è il collare del ramo. In ultima analisi il taglio va effettuato nel punto naturale di abscissione del ramo che in genere si trova ad alcuni centimetri dall’inserzione sul fusto o sulla branca principale. Bisogna poi evitare di provocare “scosciature” e pertanto il taglio delle piante dovrà essere eseguito in due tempi: prima regime controllato cioè con calata a terra dei rami mediante attrezzatura idonea e certificata (carrucole, corde e frizioni). Ai fini della contabilità dei lavori, il diametro dei fusti degli alberi in potatura è calcolato come medio, a seguito della misurazione della circonferenza “a petto d’uomo”, ossia a circa 30-40 centimetri dal punto previsto130 cm da terra. Come è convenzione, successivamente proprio dove il ramo sono da escludere comunque dalla rilevazione eventuali difetti strutturali quali cancri, iperplasie, tumori, ecc. Allorché possibile in base ai dati di partenza e all’organizzazione del cantiere, a discrezione della Direzione Lavori, l’Impresa dovrà essere reciso. Salvo casi particolarifornire tempestiva comunicazione scritta dell’avvenuta potatura, preventivamente indicati dalla D.L.con dettaglio di luogo, tutti i tagli dovranno essere eseguiti lasciando rami di ritorno specie e se le ferite risultassero di diametro superiore ai 10 cmnumero identificativo SIT, 3 cm. nel caso di potature di cipressi, olmi, platani, andranno disinfettate con appositi prodotti antiparassitari, indicati o approvati dalla D.L. al fine delle successive verifiche e quindi ricoperti con mastici impermeabilizzanti e cicatrizzanti. La potatura di rimonda del secco o le potature che prevedono tagli molto limitati, possono essere eseguite durante tutto il corso dell’anno; gli altri interventi di potatura vanno eseguiti o durante il periodo di riposo vegetativo, evitando in ogni caso i giorni di gelo. Le potature non vanno poi eseguite durante la schiusura delle gemme e, soprattutto, prima dell’aggiornamento degli archivi della caduta delle fogliestazione appaltante.
b) Interventi di dendrochirurgia: la dendrochirurgia o chirurgia degli alberi è quell’insieme di pratiche che cerca di risanare le piante mediante particolari operazioni di eliminazione delle parti malate; comprende il consolidamento delle zone instabili e il drenaggio dell’acqua stagnante. Le principali operazioni di dendrochirurgia, spesso tra loro legate, da eseguire su alcuni alberi sono la slupatura, il drenaggio ed il consolidamento.
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