Attività. 1- Il presente protocollo si prefigge la realizzazione delle seguenti attività:
a) Individuare 35 minori non accompagnati rifugiati in Niger di età compresa tra i 16 e i 17 anni, fortemente motivati ad intraprendere in Italia un percorso di studi superiore o un percorso di formazione professionale, dopo il conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo di istruzione. La selezione dei beneficiari sarà effettuata mediante una valutazione olistica che tenga conto di una serie di criteri (in primis la motivazione allo studio e l’impegno dimostrato nelle attività educative in Niger) con procedure trasparenti che tengano il superiore interesse del minore quale considerazione preminente, nel rispetto delle norme internazionali e nazionali, secondo criteri e metodologie delineate nelle “Guidelines on assessing and determining the best interests of the child” di UNHCR del 2018.
b) Fornire ai minori selezionati tutte le informazioni rilevanti inerenti il progetto e i diritti/doveri connessi alla loro permanenza in Italia al fine di consentire loro di compiere una scelta informata rispetto alla loro adesione al progetto, nel rispetto del diritto alla partecipazione piena e consapevole.
c) Per ciascuno dei minori selezionati che avranno espresso la propria volontà di aderire al progetto, saranno adottate procedure finalizzate all’eventuale rintraccio dei genitori al fine di informarli di tale opportunità e chiedere il loro consenso, che sarà acquisito in conformità con quanto previsto dall’art. 3 del Decreto del Ministero degli Affari Esteri dell’11 maggio 2011 Definizione delle tipologie dei visti d'ingresso e dei requisiti per il loro ottenimento. Nei casi in cui non sia possibile rintracciare i genitori, UNHCR predisporrà una dichiarazione per certificare che i genitori sono risultati irreperibili.
d) Individuare, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Torino e con l’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, famiglie disponibili ed idonee ad assumere il ruolo di famiglie affidatarie dei minori selezionati per il progetto. Una volta compiuto il percorso previsto dal Comune di Torino per diventare affidatari, le famiglie valutate idonee dai servizi sociali riceveranno una preparazione specifica riguardante il contesto di provenienza e i bisogni dei minori beneficiari del progetto.
e) Effettuare, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Torino, l’abbinamento tra i minori individuati come beneficiari e le famiglie disponibili...
Attività. 1. Le attività, svolte in coerenza con quanto previsto dal precedente articolo 2, hanno ad oggetto l’attuazione di un sistema amministrativo e informatico finalizzato alla gestione dell’accreditamento dei provider ECM regionali, dei loro eventi formativi e di tutte le attività connesse.
2. Il sistema informatico per la gestione dell’accreditamento dei provider ECM regionali è un’applicazione web presente nel sito istituzionale dell’Agenas; tramite tale applicazione sarà possibile gestire tutte le pratiche necessarie per ottenere l’accreditamento come provider ECM, per richiedere l’accreditamento di un evento ECM, gestire gli eventi già inseriti, registrare i pagamenti, inserire i rapporti sulla partecipazione.
3. L’Agenas e la Regione si impegnano a definire, aggiornare e adeguare la procedura di accreditamento dei provider nell’ambito del territorio della Regione medesima. A tal fine le Parti possono personalizzare il sistema informatico e le procedure finalizzate all’accreditamento, adattando l’uno e le altre alle specifiche esigenze della Regione, entro i limiti consentiti dalla normativa vigente e dalle decisioni della Commissione nazionale per la formazione continua.
4. L’Agenas si impegna a effettuare l’attività istruttoria necessaria per lo svolgimento del procedimento amministrativo finalizzato all’accreditamento, nonché la successiva attività di monitoraggio e gestione dei provider accreditati e delle attività formative da questi erogate. Tali adempimenti non comprendono la valutazione dei requisiti tecnico-scientifici necessari ai fini dell’accreditamento, per i quali si rinvia al successivo comma 5.
5. La Regione si impegna, con il supporto del personale competente dell’Agenas, a dotarsi di un proprio organismo (Referee della Commissione regionale ECM) per la valutazione degli aspetti scientifici della struttura dell’aspirante provider regionale ECM e delle attività formative erogate, entro il termine di mesi. L’Agenas, su formale richiesta della Regione, utilizzerà i componenti della Commissione nazionale quali Referee regionali, nelle more di detto termine.
6. Le attività oggetto della presente Convenzione sono specificamente dettagliate nel Piano operativo, allegato sub 1 alla presente Convenzione, al quale si rinvia per quanto non espressamente disciplinato dal presente articolo.
Attività. L'assicurazione è prestata per la responsabilità civile derivante ai sensi di legge alla Contraente in relazione allo svolgimento della sua attività istituzionale, ai sensi del decreto legislativo 30.12.1992 n. 502 e successive modifiche e integrazioni, di qualunque fonte, e comunque di fatto svolta, comprese tutte le attività e i servizi che in futuro possano essere espletati, anche in forma di consorzi o società miste, anche quelli di carattere amministrativo, sociale, culturale e assistenziale. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, sono compresi in garanzia l'esercizio di ospedali, comprese le sedi distaccate, di centri per il recupero e l'inserimento lavorativo di soggetti con handicap, anche mentali e tossicodipendenti, centri di educazione psicomotoria, distretti socio- sanitari ecc. L'assicurazione comprende tutte le attività accessorie, complementari, connesse e collegate, preliminari e conseguenti alle principali, comunque e ovunque svolte, nessuna esclusa né eccettuata.
Attività. Un’importante opportunità è rappresentata dalla possibilità per le Casse/Enti bilaterali di ampliare il proprio raggio d’azione attraverso lo svolgimento di ulteriori compiti e funzioni rispetto a quelli originariamente previsti (integrazione malattia e infortuni). In particolare, ai sensi dell’art. 8 del vigente CCNL operai agricoli e florovivaisti, i predetti organismi potranno svolgere le funzioni oggi demandate agli Osservatori provinciali, ai Comitati territoriali per la sicurezza, ai Centri di formazione agricola. Potranno inoltre essere affidati alle Casse/Enti bilaterali nuovi compiti in linea con le previsioni delle nuove disposizioni legislative in materia di bilateralità quali, ad esempio, quelli previsti dall’Avviso comune del 16.09.2011 in materia di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitaria per le imprese che impiegano lavoratori stagionali ciascuno dei quali non superi le cinquanta giornate lavorative (convenzioni con le ASL e con i medici competenti, certificazione di opuscoli per la formazione/informazione dei lavoratori, etc.). Al fine di allargare la platea delle imprese aderenti, potrebbe essere opportuno pubblicare sul web lo statuto e la modulistica. Gli enti potranno dotarsi di apposita struttura per svolgere le funzioni previste dal contratto e dallo statuto. Le eventuali strutture dovranno ispirarsi a criteri di snellezza operativa e di economicità di gestione.
Attività. 1. Il Centro concorre alle finalità generali del Servizio Nazionale della Protezione Civile, descritte all’art.1 comma 1 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n.1., come l’insieme delle competenze e delle attività volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l'ambiente, dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo.
2. Ai sensi dell’art.2 comma 1 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n.1., sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro superamento.
3. Per il raggiungimento delle finalità definite all’art. 2 del presente Regolamento e nello spirito dello Statuto dell’Università degli Studi di Firenze, il Centro:
a) svolge attività ordinarie e operative in favore delle strutture di Ateneo e delle componenti del Servizio nazionale che includono, tra l’altro, il monitoraggio e la sorveglianza degli eventi, lo sviluppo di banche dati e ogni altra attività utile per la gestione delle emergenze e la previsione e prevenzione dei rischi naturali e antropici;
b) svolge attività di sperimentazione propedeutiche alle attività di cui alla lettera a) e realizza contributi scientifici e di sintesi di ricerche esistenti;
c) svolge ricerca finalizzata propedeutica alla realizzazione di prodotti utili alla gestione dei rischi naturali e antropici e allo studio dei relativi scenari;
d) collabora alle attività di predisposizione di piani, programmi e normativa tecnica in materia di protezione civile;
e) sostiene e promuove la ricerca scientifica di base e applicata, lo sviluppo di tecnologie innovative, la formazione e la cultura, nell’ambito delle attività di protezione civile;
f) organizza iniziative di formazione, quali corsi di aggiornamento professionale, corsi di perfezionamento, master, esercitazioni, funzionali per le attività di protezione civile, con particolare riferimento al personale di ateneo;
g) partecipa a progetti di ricerca e sviluppo, cooperazione, trasferimento tecnologico e conoscitivo, funzionali per le attività di protezione civile;
h) favorisce lo scambio di informazioni, documentazione e materiali per realizzare un’effettiva collaborazione con il Servizio nazionale di protezione civile;
i) organizza l’unità di crisi di ateneo in caso di eventi calamitosi naturali o antropici per coordinare le azioni necessarie per mitigare i rischi e i per...
Attività. L’attività di diagnostica genetica è rivolta a: ● Unità Operative dell’Azienda U.L.S.S. 8 Berica ● Unità Operative delle altre XX.XX.XX. della Provincia di Vicenza nell’ambito di progetto provinciale “Progetto per l’attività di genetica dell’Azienda ULSS 8 Berica di Vicenza a valenza provinciale” (DGR n.2342 del 16 dicembre 2013) ● Unità Operative di altre Aziende Ospedaliere convenzionate della Regione Veneto ● Utenti esterni ● Cell Factory
Attività. Il servizio per l’integrazione si sostanzia nei seguenti interventi, di norma individuati e previsti nei Piani Educativi Individualizzati (PEI): • Interventi socio-educativi utili alla realizzazione degli obiettivi formativi stabiliti dalla programmazione scolastica e dal PEI; • Realizzazione di attività finalizzate all’acquisizione delle autonomie sociali e all’integrazione; • Supporto ad attività motorie, manipolative ed espressive; • Supporto relazionale e comunicativo nello svolgimento delle attività didattiche; • Predisposizione di interventi individualizzati mirati a favorire l’autonomia dei ragazzi con disabilità, la socializzazione e la relazione, nonché la loro piena partecipazione alla vita scolastica, in condivisione con i docenti di riferimento; • Raccordo con i docenti delle istituzioni educative coinvolte, i servizi sanitari, i servizi sociali, laddove coinvolti, e le famiglie dei bambini/ragazzi, al fine di garantire la necessaria cooperazione, finalizzata alla definizione, realizzazione e verifica del Piano Educativo Individualizzato di ogni ragazzo disabile. • Partecipazione agli incontri necessari per: • Stesura e verifica del Piano Educativo Individualizzato; • Programmazione del lavoro all’interno della scuola (consigli di classe, riunioni di equipe ecc); • Incontri con Asl, famiglie, Servizi Sociali; • Collaborazione con il personale ausiliario della scuola nella cura della persona per i bisogni fisiologici dei ragazzi, negli spostamenti interni ed esterni alla scuola (palestra, laboratori ecc); • Partecipazione, in accompagnamento agli insegnanti di classe e di sostegno, a momenti collettivi utili all’integrazione dei bambini/ragazzi, quali la partecipazione alle gite scolastiche (non in sostituzione del personale insegnante), previa motivata richiesta inviata dalla Scuola al Comune. Qualora l’impegno orario superi il normale orario di lavoro previsto, le ore svolte in più saranno di norma recuperate. • Osservazione e documentazione delle attività svolte in generale e relative a ciascun progetto educativo; • Supporto all’utilizzo di attrezzature ed ausili didattici atti a facilitare la permanenza e l’integrazione del minore nelle strutture scolastiche; Sono a carico della Ditta affidataria tutti gli oneri per il personale che presti assistenza nel caso di uscite didattiche all’esterno del plesso scolastico. In tal caso il Comune riconosce alla Ditta affidataria : • per le uscite giornaliere le ore di servizio come da tabella oraria co...
Attività. L’Ente Bilaterale intende realizzare i propri scopi attraverso: • La valutazione dell’andamento complessivo dell’occupazione disaggregata per tipologia di rapporto • L’analisi degli effetti di consistenti riduzioni di operai a tempo indeterminato e non, verificatesi nell'ambito territoriale anche a seguito di processi di ristrutturazione, sollecitando e promuovendo, ove possibile e necessario, gli opportuni interventi di formazione e di riqualificazione professionale finalizzata al reimpiego nel settore e fuori di esso delle unità lavorative cessate • La verifica, prima di ogni annata agraria, delle condizioni del Mercato del Lavoro e l’accertamento delle possibilità d’impiego della manodopera, anche in rapporto agli organismi di governo del Mercato del Lavoro. A tale scopo saranno ricercati accordi e convenzioni specifiche con gli Organismi pubblici per il collegamento in rete informatica, al fine di condividere in tempo reale i dati necessari al conseguimento delle finalità che l' Ente Bilaterale si prefigge. • L’esame delle problematiche connesse all’inserimento lavorativo della manodopera extracomunitaria, con particolare riferimento alle condizioni di accoglienza (trasporto, alloggio, collocazione lavorativa). In tale ambito promuove una specifica attività per la concreta efficacia delle convenzioni relative ai flussi e deflussi di manodopera extracomunitaria in corrispondenza alle campagne di raccolta, in relazione alla domanda, e alla verifica della qualità dell’offerta, con particolare attenzione alle specificità dell’agricoltura veronese ed ai suoi settori merceologici,in una visione di rispetto della legalità nei rapporti di lavoro. • L’esame della qualità e la quantità dei flussi occupazionali, con particolare riguardo alla condizione dei giovani e delle donne, anche allo scopo di formulare proposte all’Osservatorio Regionale e di impegnare le Regioni e, per quanto di competenza, le Province ad inserire nel proprio bilancio finanziamenti relativi a programmi di formazione specifici per l’agricoltura. • Il coordinamento di adozione di azioni positive per l’occupazione femminile idonee a superare le eventuali disparità di fatto esistenti, ad offrire pari opportunità nel lavoro e nella professionalità, a garantire l'effettiva applicazione delle leggi nazionali e delle direttive comunitarie in materia di parità. • L’analisi della situazione dell'agricoltura veronese anche utilizzando la collaborazione dell’Università, della Cciaa, degli Enti e delle...
Attività. È prevista l’organizzazione di eventi volti a promuovere e diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente: incontri, conferenze, mostre
Attività. 1. Per le finalità di cui all’articolo 2, le parti si impegnano a promuovere attività comuni dirette a:
1. offrire adeguati servizi di informazione e di comunicazione tra le reti di impresa, al fine di illustrare le opportunità offerte dall’Art bonus in termini di partecipazione collettiva alla salvaguardia e alla promozione dei beni culturali del Paese. Tale attività potrà portare alla realizzazione di workshop itineranti finalizzati a promuovere la costituzione di nuove Reti d’Impresa con finalità culturali;
2. armonizzare il sistema di informazioni riguardanti l’Art bonus, ove presente, sulle pagine web delle Associazioni appartenenti al Sistema Confindustria, anche prevedendo una sezione informativa specifica per le reti di impresa;
3. promuovere un riconoscimento di qualità, anche con visibilità pubblica sul portale xxxx://xxxxxxxx.xxx.xx, all’opera di mecenatismo realizzata da una rete d’impresa, o da singole imprese associate a Confindustria, che, attraverso la somma delle singole donazioni, o in unica soluzione se da parte di un’unica impresa, consenta di raggiungere il fabbisogno necessario ad un intervento di significativa rilevanza;
4. garantire la più ampia visibilità delle iniziative realizzate in virtù del presente Accordo, sia attraverso la diffusione via web (anche attraverso sezioni dedicate sui siti delle parti ), sia attraverso occasioni di incontro pubblico (seminari, convegni, workshop);
5. garantire lo scambio regolare di aggiornamenti e informazioni tra il MiBACT- Ales e Confindustria, relativamente alle aree di specifico interesse del presente Accordo.