Common use of IL QUADRO NORMATIVO Clause in Contracts

IL QUADRO NORMATIVO. La normativa di riferimento è costituita dal Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50, entrato in vigore il giorno successivo, “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”, che ha sostituito il Codice dei Contratti, D. Lgs.163/2006, anch’esso di derivazione comunitaria. Si rileva subito che dal titolo della prima stesura della norma era scomparsa la parola “Codice”, che viene reintrodotto dal D. Lgs. 56/2017, che apporta sostanziali modifiche al D. Lgs. 50/2016, a partire dal titolo, che diventa “Codice dei Contratti Pubblici”. Per comodità di esposizione, comunque, chiameremo il D. Lgs. 50/2016 anche “Nuovo Codice dei Contratti”, per distinguerlo dal D. Lgs. 163/06. La legge Delega 11/2016 prevedeva l'intervento di manutenzione entro un anno dall’entrata in vigore del Codice. Tale intervento è stato effettuato appunto col D. Lgs. 56/2017, che comunque è entrato in vigore il 20/5/2017, ossia con un mese di ritardo, ipotizzando quindi la fattispecie dell’eccesso di delega.

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Samples: Contratti E Appalti

IL QUADRO NORMATIVO. L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), istituito dall’art. 4 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, è una fondazione di diritto privato, disciplinata dall’art. 14 e seguenti del codice civile, avente lo scopo “di promuovere lo sviluppo tecnologico del Paese e l’alta formazione tecnologica, favorendo così lo sviluppo del sistema produttivo nazionale”. La normativa Fondazione gode di riferimento finanziamenti pubblici (nel 2018 pari a 91,5 milioni di euro), è costituita dal Decreto Legislativo 18 aprile sottoposta alla vigilanza dei Ministeri dell’istruzione, dell’università e della ricerca (oggi Ministero dell’università e della ricerca) e dell’economia e delle finanze ed è ricompresa nell’elenco predisposto annualmente dall’ISTAT, ai sensi della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ricognitivo delle amministrazioni pubbliche. In considerazione della sua natura privatistica non è applicabile all’Istituto la disciplina sul lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165) e lo stesso non è ricompreso tra gli enti pubblici di ricerca (d.lgs. 25 novembre 2016, n. 50218). Con riferimento, entrato in vigore il giorno successivopoi, “Attuazione alla problematica dell’applicabilità alla Fondazione delle direttive 2014/23/UEdisposizioni recate dal d.lgs. 14 marzo 2013, 2014/24/UE n. 33 (come modificato dal d.lgs. 24 giugno 2014, n. 90 e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessionedal d.lgs. 25 maggio 2016, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente n. 97) in materia di contratti pubblici relativi obblighi di trasparenza, si richiamano le precedenti relazioni nelle quali sono stati riportati gli approfondimenti compiuti all’interno della Fondazione che hanno portato il Comitato esecutivo, su conforme parere del Collegio sindacale, ad escludere la riconducibilità dell’IIT nella categoria degli “enti di diritto privato in controllo pubblico” per come definiti dalla determinazione ANAC 17 giugno 2015, n. 8, in considerazione soprattutto della circostanza che la nomina degli organi di indirizzo e amministrazione non è effettuata su designazione diretta da parte di pubbliche amministrazioni. Analoghe motivazioni hanno, poi, indotto il Comitato esecutivo a lavoriritenere egualmente non applicabile la normativa in materia di accesso civico introdotta dall’art. 6 del d. lgs. n. 97 del 2016 di modifica dell’art. 5 del d. lgs. n. 33 del 2013. Ad un tempo va dato atto che l’organo di amministrazione, servizi nella seduta del 18 marzo 2016, ha condiviso l’avviso del Collegio sindacale di rafforzare i presidi di controllo contro la corruzione e forniture”ha ampliato al fine il contenuto del modello di organizzazione e gestione previsto dal d.lgs. 8 giugno 2001, che ha sostituito il Codice n. 231, nel rispetto delle indicazioni fornite dall’ANAC nella richiamata determinazione n. 8/2015. È stata, altresì, integrata la mappatura dei Contrattirischi connessi con i reati in linea con quanto previsto dalla legge 6 novembre 2012, D. Lgs.163/2006n. 190 ed è stata disposta la pubblicazione sul sito della Fondazione delle principali informazioni relative al funzionamento e all’andamento della stessa, anch’esso mutuando gli adempimenti previsti dalla determina ANAC n. 8/2015 per gli enti di derivazione comunitariadiritto privato e non in regime di controllo pubblico 1. Si rileva subito che A decorrere dal titolo 2017, poi, sul sito dell’IIT sono pubblicate anche le relazioni annuali della prima stesura della norma era scomparsa la parola “Codice”, che viene reintrodotto dal D. Lgs. 56/2017, che apporta sostanziali modifiche al D. Lgs. 50/2016, a partire dal titolo, che diventa “Codice Corte dei Contratti Pubblici”. Per comodità di esposizione, comunque, chiameremo il D. Lgs. 50/2016 anche “Nuovo Codice dei Contratti”, per distinguerlo dal D. Lgs. 163/06conti. La legge Delega 11/2016 prevedeva l'intervento istitutiva ha demandato allo statuto, approvato con d.P.R. 31 luglio 2005, l'individuazione degli organi dell'Istituto, della loro composizione e dei relativi compiti. La disciplina di manutenzione entro un anno dall’entrata in vigore del Codicedettaglio è affidata, poi, ai “Regolamenti di funzionamento generale”, deliberati dal Consiglio, con i quali, tra l’altro, sono stati definiti la normativa relativa alla pianificazione pluriennale della ricerca, il piano strategico, le modalità di allocazione delle risorse tra centri di ricerca, le politiche di gestione delle risorse umane e dei provvedimenti di valutazione dei risultati della ricerca. Tale intervento Il corpo normativo dell’Istituto è stato effettuato appunto col D. Lgs. 56/2017completato da regolamenti di settore (policies), deliberati dal Comitato esecutivo, che comunque è entrato vanno a costituire un complesso di principi e regole molto articolato. Nell’esercizio in vigore esame sono state interessate da modifiche, tra l’altro: la policy per la creazione, approvazione e diffusione di policy e procedure; il 20/5/2017regolamento del rapporto professionale tra la Fondazione e il personale dipendente con rapporto di lavoro subordinato non dirigenziale; il codice di comportamento e condotta scientifica; il modello 231 (prevedendo anche l’introduzione del whistleblowing); la procedura per la gestione del conflitto d’interesse; la procedura acquisti. 1 In particolare, ossia la Direzione Compliance, nel 2018, ha predisposto un report sulle misure di presidio per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza. Sono proseguite, poi, le attività di prevenzione del rischio corruttivo secondo i protocolli di cui all’Addendum al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (d.lgs. n. 231 del 2001), con un mese particolare focus sul conflitto di ritardo, ipotizzando quindi la fattispecie dell’eccesso di delegainteressi.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Della Fondazione Istituto Italiano Di Tecnologia (Iit)

IL QUADRO NORMATIVO. La normativa L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, con sede legale a Roma, è stato istituito con d.lgs. 25 luglio 1997 n. 250, modificato con d.p.r. 5 ottobre 2010 n. 188. L’Ente è disciplinato dal proprio statuto e dai dd.lgs. 9 maggio 2005 n. 96 e 15 marzo 2006 n. 151, emanati a norma dell’art. 2 della l. 9 novembre 2004 n. 265. Lo statuto dell’Ente, approvato dal Consiglio di riferimento amministrazione con delibera n.8 del 14 marzo 2013, è costituita dal Decreto Legislativo 18 aprile 2016stato successivamente recepito con d.m. n.13 del 19 gennaio 20151, registrato alla Corte dei conti il 12 marzo 2015. In base al d.lgs. n. 50250 cit. ed al proprio statuto, entrato in vigore il giorno successivol’ENAC è un ente pubblico non economico dotato di autonomia regolamentare, “Attuazione organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria ed è sottoposto all’indirizzo, alla vigilanza ed al controllo del Ministro delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE infrastrutture e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti (MIT). All’Ente sono state attribuite le funzioni amministrative e dei servizi postalitecniche già spettanti alla Direzione generale dell’Aviazione civile (D.G.A.C.), nonché per il riordino al Registro Aeronautico Italiano (R.A.I.) e all’Ente Nazionale gente dell’aria (E.N.G.A.). L'Ente, ai sensi del Codice della disciplina vigente navigazione, agisce come autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile in Italia. All’ENAC sono affidate le competenze in materia di contratti pubblici relativi controllo della sicurezza e della qualità dei servizi, di vigilanza sull’attuazione della normativa del settore, di regolazione economica e di tutela dell’ambiente. Gli specifici compiti dell’ENAC vengono elencati nell’art.2 dello statuto. L’ENAC rientra inoltre, come ente produttore di servizi economici, nell’elenco delle amministrazioni pubbliche, inserite nel conto economico consolidato, individuate annualmente dall’Istat a lavorinorma dell’art.1, servizi co.3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. 1 Decreto emanato dal Ministro delle Infrastrutture e forniture”, che ha sostituito dei Trasporti di concerto con il Codice Ministro dell’Economia e Finanze ed il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. 1.1 L’Autorità Indipendente di Regolazione dei Contratti, D. Lgs.163/2006, anch’esso di derivazione comunitaria. Si rileva subito che dal titolo della prima stesura della norma era scomparsa la parola “Codice”, che viene reintrodotto dal D. Lgs. 56/2017, che apporta sostanziali modifiche al D. Lgs. 50/2016, a partire dal titolo, che diventa “Codice dei Contratti Pubblici”. Per comodità di esposizione, comunque, chiameremo il D. Lgs. 50/2016 anche “Nuovo Codice dei Contratti”, per distinguerlo dal D. Lgs. 163/06. La legge Delega 11/2016 prevedeva l'intervento di manutenzione entro un anno dall’entrata in vigore del Codice. Tale intervento è stato effettuato appunto col D. Lgs. 56/2017, che comunque è entrato in vigore il 20/5/2017, ossia con un mese di ritardo, ipotizzando quindi la fattispecie dell’eccesso di delega.Trasporti (ART) e rapporti con

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Dell'ente Nazionale Per l'Aviazione Civile (Enac)

IL QUADRO NORMATIVO. I presenti indirizzi si collocano in un quadro istituzionale di programmazione, definito dalle normative nazionali e regionali, che definisce l’assetto organizzativo territoriale ed il sistema di governo locale. Ai sensi della Legge n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” le Province e le Città metropolitane, quali enti con funzioni di area vasta, esercitano tra le funzioni fondamentali, la programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale. La normativa Legge regionale n. 13 del 30 luglio 2015 di riforma del sistema di governo regionale e locale conferma quanto già disposto dalla Legge regionale n. 12 del 30 giugno 2003 ovvero conferma in capo alla Regione le funzioni di programmazione generale del sistema formativo attraverso la definizione di indirizzi generali per la programmazione territoriale dell'offerta di istruzione. Sono confermate in capo alla Città metropolitana di Bologna e alle Province le funzioni di programmazione della rete scolastica e programmazione dell'offerta formativa inerente all'istruzione, che sono esercitate nel rispetto degli indirizzi della Regione e fatte salve le competenze dei Comuni. Il presente documento di indirizzo trova inoltre il nuovo e necessario riferimento è costituita dal Decreto Legislativo 18 aprile 2016nel quadro delle norme e delle diposizioni di cui alla Legge 13 luglio 2015, n. 50107, entrato in vigore il giorno successivodi riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e nei successivi decreti legislativi di attuazione, “Attuazione riordino, semplificazione e codificazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente disposizioni legislative in materia di contratti pubblici relativi istruzione. La norma ha inteso “affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini” dando piena attuazione all'autonomia delle istituzioni scolastiche. In attuazione di quanto previsto dalla Legge n.107/2015 assume particolare importanza in materia di indirizzi per la programmazione dell’offerta di istruzione il nuovo quadro di cui al Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 61 di revisione dei percorsi dell'istruzione professionale e di raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale. Il disegno di revisione dei percorsi di Istruzione Professionale si fonda sulla ridefinizione degli indirizzi e sul potenziamento delle attività didattiche laboratoriali delineando un modello didattico improntato al principio della personalizzazione educativa volta a lavori, servizi consentire ad ogni studentessa e forniture”, che ha sostituito il Codice dei Contratti, D. Lgs.163/2006, anch’esso ad ogni studente di derivazione comunitaria. Si rileva subito che dal titolo della prima stesura della norma era scomparsa la parola “Codice”, che viene reintrodotto dal D. Lgs. 56/2017, che apporta sostanziali modifiche al D. Lgs. 50/2016, rafforzare e innalzare le proprie competenze per l'apprendimento permanente a partire dal titolodalle competenze chiave di cittadinanza, nonché' di orientare il progetto di vita e di lavoro della studentessa e dello studente, anche per migliori prospettive di occupabilità. Con riferimento al necessario raccordo tra i percorsi dell'istruzione professionale e i percorsi dell'istruzione e formazione professionale si evidenzia che, la Legge regionale n. 13 del 30 luglio 2015 ha disposto che diventa “Codice dei Contratti Pubblici”la Regione eserciti le funzioni in materia di programmazione e attuazione amministrativa dell'offerta formativa inerente all'istruzione e formazione professionale. Per comodità Con deliberazione dell’assemblea legislativa n. 190 del 20/12/2018, su proposta della Giunta regionale è stato approvato il documento di esposizione, comunque, chiameremo il D. Lgsprogrammazione triennale in materia di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale per gli xx.xx. 50/2016 anche “Nuovo Codice dei Contratti”, per distinguerlo dal D. Lgs. 163/062019/2020 2020/2021 e 2021/2022. La legge Delega 11/2016 prevedeva l'intervento popolazione scolastica dell’Xxxxxx-Romagna è passata da 402.991 unità nell'a.s. 2000/2001 a 549.100 nell'a.s. 2018/2019, con una crescita di manutenzione entro un anno dall’entrata in vigore del Codice146.109 alunni. Tale intervento In termini percentuali l'incremento è stato effettuato appunto col D. Lgsdel 36.3%. 56/2017Alunni 402.991 510.316 549.100 Classi 19.830 22.950 24.902 Istituzioni scolastiche 559 567 536 Sedi - plessi 2.326 2.375 2.416 Alunni/classe 20,3 22,2 22,1 Se si considera l'incremento della popolazione scolastica in un arco temporale più contenuto, ovvero rispetto all'a.s. 2010/11, il dato è pari al 7,6%. Un dato che, se confrontato sul piano nazionale, risulta particolarmente significativo e che comunque riflette l'incremento della popolazione emiliano-romagnola in età scolare nella fascia 3-18 anni (+8,1% dal 01/01/2010). Xxxxxx Xxxxxxx Toscana Lombardia Piemonte Lazio Liguria Veneto 5,3 5,2 1,7 1,6 0,8 0,7 0,6 0,5 -2,1 -4,6 -6,5 -8,1 -8,1 -9,8 -10,9 -12,1 Abruzzo Sardegna Campania -14,6 3-5 anni 6-10 anni 11-13 anni 14-18 anni 175.654 196.435 153.387 107.469 122.463 85.069 190.630 208.848 149.796 121.103 89.554 115.446 2000 2010 2018 Italia Molise Con riferimento alla composizione della popolazione scolastica si evidenzia come, dati al 2016/2017, il dato nazionale del 9,4% di alunni con cittadinanza non italiana sul totale sintetizza in realtà un’ampia variabilità territoriale. La regione in cui gli studenti con cittadinanza non italiana più incidono nel contesto scolastico locale è entrato l’Xxxxxx-Romagna dove quasi il 16 per cento degli studenti non ha la cittadinanza italiana. Segue la Lombardia con il 14,7%, al terzo e al quarto posto si collocano l’Umbria (13,8%) e la Toscana (13,1%), seguite dal Veneto e Piemonte (13,0%) e dalla Liguria (12,3%). 14 12 10 8 6 4 2 0 Sul territorio nazionale sono presenti 8.290 Istituzioni scolastiche statali di cui 536 in vigore Xxxxxx-Romagna distribuite nei territori provinciali. Alunni 549.100 7.682.635 7,1 Classi 24.902 370.611 6,7 Istituzioni scolastiche 536 8.290 6,5 Sedi - plessi 2.416 40.879 5,9 Istituzioni scolastiche statali per tipologia e regione_ A.S. 2018/2019 Direzioni Didattiche Istituti Comprensivi Istituti I grado Istituti II grado CPIA* Totale Istituzioni Scolastiche Piemonte 24 334 11 171 12 552 Lombardia 1 773 1 348 19 1.142 Veneto 1 393 0 199 7 600 Friuli Venezia Giulia 0 108 0 59 4 171 Liguria 0 118 0 66 6 190 Xxxxxx Xxxxxxx 27 312 14 171 12 536 Toscana 17 286 7 161 11 482 Umbria 24 66 5 44 1 140 Marche 2 146 0 84 5 237 Lazio 6 461 1 249 10 727 Abruzzo 8 115 6 65 3 197 Molise 3 26 1 23 2 55 Campania 116 504 50 318 8 996 Puglia 82 307 38 222 7 656 Basilicata 0 72 0 42 2 116 Calabria 3 227 3 127 6 366 Sicilia 92 465 31 253 10 851 Sardegna 14 154 7 96 5 276 Istituzioni scolastiche statali per tipologia - Xxxxxx-Romagna_ A.S. 2018/2019 Provincia Direzioni Didattiche Istituti Comprensivi Istituti I grado Istituti II grado CPIA* Totale Istituzioni Scolastiche Bologna 4 73 0 32 3 112 Ferrara 0 26 0 14 1 41 Forlì-Cesena 7 25 4 18 1 55 Modena 5 49 4 30 1 89 Parma 2 32 1 19 1 55 Piacenza 6 15 3 9 1 34 Ravenna 0 28 0 15 1 44 Reggio Emilia 0 44 0 21 2 67 Rimini 3 20 2 13 1 39 Ogni istituzione scolastica può essere costituita da diversi punti di erogazione del servizio (plessi). I plessi attivi nella regione Xxxxxx-Romagna sono complessivamente 2.416, con la seguente ripartizione per ordine di scuola. Sedi scolastiche statali per regione e livello scolastico_A.S. 2018/2019 Infanzia Primaria I grado II grado Totale sedi scolastiche Piemonte 1.094 1.268 524 346 3.232 Lombardia 1.334 2.188 1.097 653 5.272 Veneto 605 1.369 578 356 2.908 Friuli Venezia Giulia 300 365 156 123 944 Liguria 310 418 169 124 1.021 Xxxxxx Xxxxxxx 733 945 435 303 2.416 Toscana 929 937 398 333 2.597 Umbria 314 287 112 93 806 Marche 492 438 221 157 1.308 Lazio 1.044 1.128 567 456 3.195 Abruzzo 464 402 212 135 1.213 Molise 121 122 72 50 365 Campania 1.550 1.485 741 625 4.401 Puglia 972 725 415 456 2.568 Basilicata 212 197 135 107 651 Calabria 841 809 439 289 2.378 Sicilia 1.521 1.398 645 565 4.129 Sardegna 490 479 313 193 1.475 Gli alunni che nell’anno scolastico 2018/2019 frequentano le scuole statali sul territorio nazionale sono 7.682.635, di cui 549.100 studenti frequentano le scuole dell’Xxxxxx-Romagna. La scuola statale emiliano-romagnola, come numero complessivo di alunni frequentanti nei diversi ordini e gradi di scuola, rappresenta il 20/5/20177,1% del sistema scolastico nazionale. Alunni e classi per regione. Scuole statali A.S.2018/2019 Infanzia Primaria I grado II grado Totale Regione Alunni Sezioni Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Alunni Classi Piemonte 67.229 3.084 175.653 9.199 111.974 5.304 175.526 7.907 530.382 25.494 Lombardia 110.493 4.780 430.360 21.042 265.256 12.190 382.472 16.738 1.188.581 54.750 Veneto 42.463 1.930 213.637 11.005 134.907 6.271 203.908 8.959 594.915 28.165 Friuli Venezia Giulia 15.607 773 48.024 2.647 30.995 1.517 49.378 2.487 144.004 7.424 Liguria 19.838 863 54.049 2.845 36.602 1.693 61.302 2.701 171.791 8.102 Xxxxxx Xxxxxxx 51.521 2.242 188.765 9.107 117.499 5.224 191.315 8.329 549.100 24.902 Toscana 64.303 2.795 150.653 7.405 98.833 4.482 167.329 7.669 481.118 22.351 Umbria 17.744 770 37.306 2.041 24.009 1.124 38.606 1.816 117.665 5.751 Marche 31.659 1.394 65.751 3.445 41.308 1.900 71.327 3.310 210.045 10.049 Lazio 86.186 3.777 241.112 12.096 156.680 7.319 249.016 11.325 732.994 34.517 Abruzzo 27.787 1.253 53.822 2.920 34.466 1.704 56.986 2.728 173.061 8.605 Molise 5.416 291 11.228 689 7.523 390 13.912 682 38.079 2.052 Campania 117.140 5.961 259.339 14.146 187.798 9.441 315.284 14.753 879.561 44.301 Puglia 81.187 3.733 176.188 8.924 117.931 5.497 209.676 9.571 584.982 27.725 Basilicata 10.828 553 22.204 1.300 15.051 800 29.971 1.515 78.054 4.168 Calabria 38.626 1.983 83.536 4.981 55.249 2.926 98.337 4.907 275.748 14.797 Sicilia 105.883 5.133 224.914 12.066 152.595 7.521 246.418 11.499 729.810 36.219 Sardegna 25.181 1.271 61.980 3.496 40.765 2.197 74.819 4.275 202.745 11.239 Prendendo in esame le scuole secondarie di II grado, ossia su base regionale, trova sostanzialmente conferma la tendenza degli anni precedenti: 83.747 studenti dell’Xxxxxx-Romagna frequentano i licei (43,8%) mentre 107.568 i tecnici-professionali (56,2%). Nel dettaglio sono 66.399 gli alunni degli istituti tecnici (34,7%) e 41.169 quelli degli istituti professionali (21,5%). Alunni per regione e percorso di studio - Scuola secondaria di II grado statale A.S. 2018/2019 Percorso di studi Regione Licei Tecnici Professionali Totale Piemonte 83.304 58.979 33.243 175.526 Lombardia 178.316 135.875 68.281 382.472 Veneto 85.144 76.833 41.931 000.000 Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxx 22.721 18.207 8.450 49.378 Liguria 31.729 17.229 12.344 61.302 Xxxxxx Xxxxxxx 83.747 66.399 41.169 191.315 Toscana 82.690 49.842 34.797 167.329 Umbria 21.366 10.366 6.874 38.606 Marche 34.158 21.968 15.201 71.327 Lazio 150.923 62.808 35.285 249.016 Abruzzo 31.620 17.420 7.946 56.986 Molise 6.942 4.610 2.360 13.912 Campania 162.990 85.567 66.727 315.284 Puglia 98.107 66.854 44.715 209.676 Basilicata 14.652 8.687 6.632 29.971 Calabria 46.751 32.002 19.584 98.337 Sicilia 122.849 71.594 51.975 246.418 Sardegna 36.881 22.750 15.188 74.819 85.000 80.000 75.000 70.000 65.000 60.000 55.000 50.000 77.759 63.692 79.515 81.815 83.747 64.643 65.304 66.399 Tecnico Professionale Licei 45.000 40.000 35.000 43.207 42.862 42.003 41.169 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Guardando alla scuola secondaria di secondo grado, dall’anno scolastico 2010/2011, con un mese di ritardol’emanazione dei Decreti del Presidente della Repubblica nn. 87, ipotizzando quindi 88 e 89 del 15/3/2010, è stato avviato il riordino dell’istruzione secondaria superiore attuando la fattispecie dell’eccesso di delega.revisione degli assetti ordinamentali, organizzativi e didattici dei Licei, degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali. LICEO ARTISTICO Arti Figurative Architettura e Ambiente Design Audiovisivo Multimedia Grafica Scenografia LICEO LINGUISTICO LICEO MUSICALE E COREUTICO Sezione Musicale Sezione Coreutica LICEO SCIENTIFICO Opzione Scienze Applicate Sezione a indirizzo Sportivo LICEO DELLE SCIENZE UMANE Opzione Economico-Sociale

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Samples: Regional Guidelines for Territorial Planning in Education and School Network

IL QUADRO NORMATIVO. L'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è una fondazione di diritto privato istituita con l'art. 4 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, "con lo scopo di promuovere lo sviluppo tecnologico del Paese e l'alta formazione tecnologica, favorendo così lo sviluppo del sistema produttivo nazionale", posto sotto la vigilanza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del Ministero dell'economia e delle finanze. La normativa Fondazione, sulla scorta dell’interpretazione di riferimento è costituita dal Decreto Legislativo derivazione comunitaria con specifico riguardo al procedimento di affidamento dei contratti, ha anche l’ulteriore qualificazione di organismo di diritto pubblico, secondo i principi di cui all’art. 3, lett. d) del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, entrato in vigore il giorno successivo, “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione finalizzata alla individuazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori soggetti nei settori dell'acqua, dell'energia, confronti dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente quali trova applicazione la normativa in materia di contratti appalti pubblici. Dal 2006 l’Istituto è inoltre ricompreso nell'elenco predisposto annualmente dall’ISTAT, ai sensi della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ricognitivo delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, mentre non è riconducibile ad alcuna delle categorie relative alle pubbliche amministrazioni indicate dall’art. 1, comma 2 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, con la conseguenza che non trovano applicazioni le norme che fanno rinvio, nell’individuare l’ambito dei soggetti richiamati, alla citata normativa, né alla categoria degli enti pubblici relativi a lavoridi ricerca di cui al d.lgs. 25 novembre 2016, servizi n. 218. Questa Sezione, nella relazione sull’esercizio 2016, si è ampiamente soffermata sulla problematica dell’applicabilità alla Fondazione delle disposizioni recate dal d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (come modificato dal d.lgs. 24 giugno 2014, n. 90 e forniture”dal d.lgs. 25 maggio 2016, n. 97) in materia di obblighi di trasparenza, ricostruendo gli approfondimenti che ha sostituito all’interno dello stesso Istituto hanno trovato spazio negli anni 2015/2016 e che hanno portato il Codice dei ContrattiComitato esecutivo, D. Lgs.163/2006su conforme parere del Collegio sindacale, anch’esso ad escludere la riconducibilità dell’IIT nella categoria di derivazione comunitaria. Si rileva subito che dal titolo della prima stesura della norma era scomparsa la parola Codice”, che viene reintrodotto dal D. Lgs. 56/2017, che apporta sostanziali modifiche al D. Lgs. 50/2016, a partire dal titolo, che diventa “Codice dei Contratti Pubblici”. Per comodità enti di esposizione, comunque, chiameremo il D. Lgs. 50/2016 anche “Nuovo Codice dei Contrattidiritto privato in controllo pubblico”, per distinguerlo come definiti dalla determinazione ANAC del 17 giugno 2015, n. 81. 1 Il Collegio sindacale nella seduta del 15 luglio 2015 aveva sottolineato l’assenza nel modello di governance dell’Istituto degli elementi indicati dal D. LgsLegislatore ai fini della richiamata qualificazione. 163/06Elementi, a titolo esemplificativo, quali la nomina degli organi in capo direttamente alla P.A., la riserva, sempre rimessa alla P.A., della validazione di alcune delibere in Peraltro, il Comitato esecutivo, già nella riunione del 18 marzo 2016, ha condiviso l’avviso del Collegio di rafforzare in ogni caso i presidi di controllo contro la corruzione: è stato ampliato il contenuto del Modello di organizzazione e gestione previsto dal d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 nel rispetto delle indicazioni fornite sul punto dalla stessa ANAC nella determinazione n. 8/2015, con l’adozione di un’apposita sezione aggiuntiva. É stata altresì integrata la mappatura dei rischi connessi con i reati, previsti dal richiamato d.lgs. n. 231, con analoga analisi collegata con i reati richiamati dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 ed è stata disposta la pubblicazione sul sito della Fondazione delle principali informazioni relative al funzionamento e all’andamento della stessa, mutuando gli adempimenti previsti dalla determina ANAC n. 8/2015 per gli enti di diritto privato e non in regime di controllo pubblico. Con riguardo all’applicazione alla Fondazione del comma 2, dell’art. 2-bis, del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (introdotto dal comma 2, dell’art. 3 del d.lgs. 25 maggio 2016, n. 97) con il quale, in presenza di tre requisiti indicati dalla legge stessa2, è stata estesa anche alle fondazioni la disciplina in materia di diritto di accesso civico e di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si osserva che i titolari o i componenti dell'organo d'amministrazione o di indirizzo dell’IIT non sono designati da pubbliche amministrazioni3. Il Comitato esecutivo, nel mese di aprile 2017, ha comunque confermato la volontà di dare applicazione agli adempimenti previsti dalla determina ANAC n. 8 del 2015 per gli enti di diritto privato e non in regime di controllo pubblico e a decorrere dall’esercizio in esame sul sito dell’IIT sono pubblicate anche le relazioni annuali della Corte dei conti. Si ricorda che, attesa la natura giuridica dell’Istituto di ente di diritto privato, non trovano applicazione il d.lgs. n. 31 dicembre 2009, n. 213 di riordino degli enti di ricerca e il d.lgs. 25 specifiche materie, lo svolgimento di attività di stampo pubblicistico, l’assenza da parte dei Ministeri vigilanti dell’inserimento dell’Istituto nell’elenco degli enti tenuti al rispetto delle Linee guida dell’ANAC (richiamata delibera n. 8/2015). 2 a) Un bilancio superiore a cinquecentomila euro; b) un’attività finanziata in modo maggioritario per almeno due esercizi consecutivi nell’ultimo triennio da pubbliche amministrazioni; c) la totalità dei titolari o dei componenti dell’organo di amministrazione o di indirizzo è designata da pubbliche amministrazioni. 3 Lo Statuto, infatti, prevede tre organi, il Consiglio, il Comitato esecutivo e il Direttore scientifico. Il Consiglio, che nomina sia i componenti del Comitato esecutivo che il Direttore scientifico, è stato nominato, al momento dell’istituzione della Fondazione nel numero di tre, dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. I membri rimanenti sono stati successivamente scelti dai tre componenti di nomina governativa-A regime, al momento della loro scadenza sono sostituiti con atto del Consiglio senza alcun intervento da parte di altre pubbliche amministrazioni. novembre 2016, n. 218 di semplificazione delle attività di tali enti, adottato in attuazione dell’art. 13 della legge 7 agosto 2015 n. 124. Lo statuto, al quale è rimessa anche l’individuazione degli organi della Fondazione, è stato approvato con d.p.r. del 31 luglio 2005. La legge Delega 11/2016 prevedeva l'intervento disciplina di manutenzione entro dettaglio del funzionamento degli organi e delle strutture operative è demandata ai “Regolamenti di funzionamento generale” deliberati dal Consiglio, con i quali, in particolare, sono definiti la normativa relativa alla pianificazione pluriennale della ricerca, il piano strategico, le modalità di allocazione delle risorse tra i centri di ricerca, le politiche di gestione delle risorse umane e dei procedimenti di valutazione dei risultati della ricerca. I Regolamenti sono contenuti in un anno dall’entrata unico documento che ha subito nel corso degli anni diverse modifiche. I Regolamenti di settore (policies), deliberati dal Comitato esecutivo, costituiscono un complesso di principi e regole molto articolato che integra il corpo normativo dell'Istituto. Nell’esercizio in vigore esame sono state interessate da modifiche: a) la policy di classificazione degli accordi e dei progetti, tipologie di intervento tra loro distinte. Gli accordi di ricerca includono la costituzione di laboratori congiunti di ricerca per collaborazioni esterne e gli accordi per l’alta formazione, mentre i progetti competitivi per fund raising coinvolgono agenzie ed istituzioni finanziatrici pubbliche, private, nazionali e internazionali. Con la modifica della policy sono state definite le varie categorie di accordi: accordi istituzionali, con carattere programmatorio e con rilevanza strategica; accordi quadro (denominati memorandum of understanding o convenzioni quadro); convenzioni attuative; accordi di ricerca; accordi di formazione; accordi per i laboratori congiunti di ricerca; b) la policy per la promozione delle società Spin-off, revisione motivata dalla necessità di recepire le loro evoluzioni dopo un quinquennio di attività; c) la policy per la gestione finanziaria ed organizzativa degli investimenti in materia di Technology Transfer, le cui modifiche hanno riguardato i processi decisionali; d) la policy ICT, afferente tutti i sistemi e le dotazioni informatiche e di telecomunicazione di proprietà o nella disponibilità dell’IIT, adeguata alle evoluzioni intervenute nel tempo nella struttura e nei processi; e) la policy rimborso spese di missione, mezzi di trasporto e utilizzo carte di credito aziendali; f) la policy tenure track, con la quale è disciplinato il processo di selezione, inserimento e valutazione delle posizioni scientifiche in posizione Tenure Track all’interno dell’IIT; g) la policy per la gestione delle risorse umane, con riguardo ai lavoratori dipendenti subordinati, la cui modifica ha inteso regolamentare gli incarichi aggiuntivi; h) la policy relativa ai lavoratori autonomi e parasubordinati, per il coordinamento con la policy per la promozione delle società spin-off e con il codice di comportamento e di condotta scientifica, e per l’adeguamento alle variazioni introdotte dalla procedura per la gestione del Codice. Tale intervento è stato effettuato appunto col D. Lgs. 56/2017, che comunque è entrato in vigore il 20/5/2017, ossia con un mese conflitto di ritardo, ipotizzando quindi la fattispecie dell’eccesso di delegainteresse.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Della Fondazione Istituto Italiano Di Tecnologia (Iit)