Modalità di attuazione. La formazione viene effettuata in proprio avvalendosi diformatori dell’Ente a titolo volontario e delle risorse tecniche di cui al punto 25. Questi saranno affiancati, in maniera sensibilmente inferiore, da Docenti Esterni ed Esperti, anche su base professionale, attraverso la realizzazione di Seminari di Studio e approfondimento. L’intervento formativo si sviluppa in più fasi, attraverso un continuo scambio tra esperienza e momenti didattici, nel corso di tutto il periodo in cui i volontari svolgono il Servizio Civile. Nella fase iniziale i Volontari ricevono per lo più informazioni e conoscenze necessarie per interpretare correttamente il ruolo richiesto, conoscere gli aspetti etici e giuridici del SC ed inserirsi rapidamente ed efficacemente nel nuovo ambiente lavorativo, adeguandosi alle regole formali ed informali, con particolare riguardo alla cultura organizzativa delle Pro Loco e dell’U.N.P.L.I. . Nelle fasi intermedie, il processo formativo si sofferma su aspetti relativi alla verifica della esperienza in corso, in cui i partecipanti svolgono un ruolo più attivo rispetto alla prima fase, sia in termini di una presa di coscienza e di rielaborazione delle informazioni acquisite, sia in termini propositivi circa eventuali correttivi da apportare alle modalità di realizzazione dell’attività. A prescindere dai momenti formativi “ufficiali”, nel corso dell’anno i volontari saranno seguiti costantemente nella formazione per gli ambiti dei beni culturali, dell’uso degli strumenti informatici e del WEB, nella conoscenza della gestione amministrativa, nella realizzazione di reti di rapporti relazionali etc. Nella fase conclusiva è previsto un momento finale di verifica sul lavoro svolto, finalizzato a rilevare gli apprendimenti, il gradimento da parte dei Volontari ed il livello di rispondenza alle aspettative iniziali. Avrà una durata di 42 ore, - ORDINARIE n. 30 ore - AGGIUNTIVE n. 12 ore Essa avverrà con l’apporto di formatori accreditati all’UNSC, in base alle loro conoscenze e specifiche competenze riguardo agli argomenti previsti. Per alcuni moduli formativi sono previsti, come già citato al box 30,interventi di Xxxxxxx affiancati sempre in aula dai formatori dell’UNPLI. La formazione generale sarà erogata entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. All’inizio dei corsi sarà somministrato ai Volontari un Questionario di Ingresso; al termine del ciclo formativo verrà somministrato un test di autovalutazione (post-test formativo). La metodologia prevista mira essenzialmente al coinvolgimento diretto dei soggetti da formare. Saranno quindi utilizzati metodi non direttivi (suscitare motivazioni e automotivazioni) e con alto grado di interazione per consentire la partecipazione condivisa sugli argomenti e sui contenuti della formazione. Nel pieno rispetto delle “linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile volontario”, la metodologia sarà, pertanto, attiva, anche se nella progettazione articolata delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso anche alla classica e tradizionale lezione frontale. Il formatore fornirà ai volontari le motivazioni necessarie ad attivare uno spirito di gruppo che consenta di recepire in pieno il senso di solidarietà e l’importanza della condivisione e della convivenza tra giovani, alla base della cultura del volontariato. In sintesi, la Formazione Generale sarà somministrata come riportato nella tabella sottostante: MONTE ORE DI FORMAZIONE GENERALE LEZIONI FRONTALI ore percentuale DINAMICHE DI GRUPPO ore percentuale FORMAZIONE A DISTANZA ore percentuale 42 13 30,9 % 17 40,5 % 12 28,6 % Tale formazione sarà erogata con l’utilizzo di diverse metodologie così previste: Momento di formazione d’aula tradizionale (max n. 25 unità per aula),prevede sia la trasmissione di contenuti didattici secondo funzioni e ruoli acquisiti e consolidati da docenti e discenti, sia momenti interattivi grazie allo spazio riservato al confronto e alla discussione tra i partecipanti, per fare in modo che tale processo non si limiti a mera illustrazione di contenuti. I/le formatori/formatrici si avvarranno di esperti della materia trattata; i nominativi degli esperti saranno indicati nei registri della formazione a cui verranno allegati i curricula vitae che saranno resi disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.
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Modalità di attuazione. La formazione viene effettuata Regione, prima della scadenza di cui all’art. 1, provvederà alla proroga delle assegnazioni già in proprio avvalendosi diformatori dell’Ente essere presso gli Uffici giudiziari, previa richiesta degli assegnatari e rinnovo del consenso da parte dei dipendenti già assegnati per portare a titolo volontario termine i progetti in essere o realizzare nuove progettualità. Gli Uffici giudiziari, al fine di richiedere ulteriore personale, predisporranno nuovi progetti mirati meglio indicati al successivo articolo 4. I progetti dettaglieranno le varie fasi di gestione amministrativa, individuando particolari criticità relative alle procedure interessate e delle risorse tecniche indicando, altresì, obiettivi specifici e tempistiche, nonché eventuali professionalità ritenute necessarie. I progetti saranno trasmessi alla Regione del Veneto, secondo le modalità previste nel protocollo stipulato il 3 novembre 2016, per il tramite della Corte d’Appello o della Procura Generale che provvederanno al coordinamento degli stessi. La Regione del Veneto, per dare attuazione a nuove richieste pervenute dagli Uffici giudiziari, provvederà alla pubblicazione di uno o più avvisi volti ad acquisire la disponibilità al distacco di altri dipendenti regionali. Gli avvisi di cui al punto 25. Questi saranno affiancaticapoverso precedente, considerando le peculiarità dei progetti presentati, potranno essere estesi al personale degli Enti strumentali della Regione del Veneto e, in maniera sensibilmente inferioregenere, da Docenti Esterni ed Espertia tutti gli Enti pubblici del territorio regionale, anche su base professionalerichiedendo agli Enti stessi la pubblicazione sui relativi siti web. I dipendenti candidatisi all’assegnazione in questione saranno avviati a colloquio conoscitivo con il rappresentante dell’Ufficio giudiziario interessato, attraverso individuato dalla Corte d’Appello e dalla Procura Generale, al fine di verificare la realizzazione di Seminari di Studio e approfondimentocompatibilità professionale degli stessi con le attività proposte. L’intervento formativo si sviluppa in più fasiSarà cura della Regione, attraverso un continuo scambio tra esperienza e momenti didatticiinoltre, nel corso di tutto assicurare che il periodo in cui i volontari svolgono il Servizio Civile. Nella fase iniziale i Volontari ricevono per lo più informazioni e conoscenze necessarie per interpretare correttamente il ruolo richiesto, conoscere gli aspetti etici e giuridici del SC ed inserirsi rapidamente ed efficacemente nel nuovo ambiente lavorativo, adeguandosi alle regole formali ed informali, con particolare riguardo alla cultura organizzativa delle Pro Loco e dell’U.N.P.L.I. . Nelle fasi intermedie, il processo formativo si sofferma su aspetti relativi alla verifica della esperienza in corso, in cui i partecipanti svolgono un ruolo più attivo rispetto alla prima fase, personale sia in termini di una presa di coscienza possesso dei requisiti propri dei dipendenti dell’Amministrazione giudiziaria quali le qualità morali e di rielaborazione delle informazioni acquisitecondotta previste dall’art. 35, sia in termini propositivi circa eventuali correttivi da apportare alle modalità comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. I nominativi del personale selezionato saranno comunicati dalla Regione alla Corte di realizzazione dell’attività. A prescindere dai momenti formativi “ufficiali”Appello ed alla Procura Generale, nel corso dell’anno i volontari saranno seguiti costantemente nella formazione per che provvederanno all’assegnazione presso gli ambiti dei beni culturali, dell’uso degli strumenti informatici e Uffici di rispettiva competenza del WEB, nella conoscenza della gestione amministrativa, nella realizzazione di reti di rapporti relazionali etc. Nella fase conclusiva è previsto un momento finale di verifica sul lavoro svolto, finalizzato a rilevare gli apprendimenti, il gradimento da parte dei Volontari ed il livello di rispondenza alle aspettative iniziali. Avrà una durata di 42 ore, - ORDINARIE n. 30 ore - AGGIUNTIVE n. 12 ore Essa avverrà con l’apporto di formatori accreditati all’UNSC, in base alle loro conoscenze e specifiche competenze riguardo agli argomenti previsti. Per alcuni moduli formativi sono previsti, come già citato al box 30,interventi di Xxxxxxx affiancati sempre in aula dai formatori dell’UNPLIproprio Distretto. La formazione generale sarà erogata entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. All’inizio dei corsi sarà somministrato ai Volontari un Questionario Regione svolgerà funzioni di Ingresso; raccordo tra gli Uffici giudiziari, gli Enti strumentali e gli altri Enti pubblici i cui dipendenti manifestino la disponibilità al termine del ciclo formativo verrà somministrato un test di autovalutazione (post-test formativo). La metodologia prevista mira essenzialmente al coinvolgimento diretto dei soggetti da formare. Saranno quindi utilizzati metodi non direttivi (suscitare motivazioni e automotivazioni) e con alto grado di interazione per consentire la partecipazione condivisa sugli argomenti e sui contenuti della formazione. Nel pieno rispetto delle “linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile volontario”, la metodologia sarà, pertanto, attiva, anche se nella progettazione articolata delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso anche alla classica e tradizionale lezione frontale. Il formatore fornirà ai volontari le motivazioni necessarie ad attivare uno spirito di gruppo che consenta di recepire in pieno il senso di solidarietà e l’importanza della condivisione e della convivenza tra giovani, alla base della cultura del volontariato. In sintesi, la Formazione Generale sarà somministrata come riportato nella tabella sottostante: MONTE ORE DI FORMAZIONE GENERALE LEZIONI FRONTALI ore percentuale DINAMICHE DI GRUPPO ore percentuale FORMAZIONE A DISTANZA ore percentuale 42 13 30,9 % 17 40,5 % 12 28,6 % Tale formazione sarà erogata con l’utilizzo di diverse metodologie così previste: Momento di formazione d’aula tradizionale (max n. 25 unità per aula),prevede sia la trasmissione di contenuti didattici secondo funzioni e ruoli acquisiti e consolidati da docenti e discenti, sia momenti interattivi grazie allo spazio riservato al confronto e alla discussione tra i partecipanti, per fare in modo che tale processo non si limiti a mera illustrazione di contenuti. I/le formatori/formatrici si avvarranno di esperti della materia trattata; i nominativi degli esperti saranno indicati nei registri della formazione a cui verranno allegati i curricula vitae che saranno resi disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civiledistacco.
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Modalità di attuazione. La Il presente Accordo verrà gestito per tramite dell’Ufficio di Piano Intercomunale, struttura attraverso cui i Comuni intendono perseguire il proprio obiettivo di gestione del processo di costruzione del PUG intercomunale. L’Ufficio di Piano sarà costituito nella prima fase di avvio delle attività, ai sensi dell’art. 55 della L.R. 24/2017, sarà dotato delle competenze professionali richieste per lo svolgimento delle funzioni di governo del territorio, tra cui quelle in campo pianificatorio, paesaggistico, ambientale, giuridico ed economico- finanziario e sarà costituito nel rispetto della Delibera di Giunta Regionale n.1255 del 30/07/2018 recante “Definizione degli standard minimi degli Uffici di Piano Il PUG sarà elaborato a partire dall’analisi e valutazione dei quadri conoscitivi che i singoli comuni metteranno a disposizione al fine di costituire un unico Quadro conoscitivo, avente le caratteristiche indicate all’art. 22 della L.R. 24/2017, predisposto attraverso una metodologia unica unitamente alla Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat). A tal fine, nonostante la L.R. 24/2017 consenta ai Comuni dotati degli strumenti urbanistici predisposti ai sensi della L.R. 20/2000, di approvare la Variante generale di conformazione dei piani vigenti ai contenuti del PUG, senza la consultazione preliminare prevista all’art. 44 della citata Xxxxx, iI Comuni sottoscrittori il presente Accordo, si impegnano a prevedere comunque una fase preliminare alla formazione viene effettuata del piano, utile ad integrare e aggiornare i loro quadri conoscitivi, in proprio avvalendosi diformatori dell’Ente a titolo volontario primo luogo con il censimento degli edifici che presentano scarsa qualità edilizia e delle risorse tecniche aree dismesse, non utilizzate o abbandonate e di cui quelle degradate. Tale lavoro sarà svolto con il coinvolgimento di ARPAE e degli altri soggetti competenti in materia ambientale. Si ritiene necessaria questa fase per condividere una lettura diagnostica dei dati dei quadri conoscitivi, utile assieme al punto 25documento di Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale ad individuare le scelte strategie più efficaci e coerenti con le potenzialità e caratteristiche del territorio da pianificare. Questi saranno affiancatiIn questa fase si attiveranno anche i processi partecipativi e di consultazione che accompagneranno il percorso di formazione del piano. La procedura per approvare la variante seguirà di seguito le fasi di formazione e di approvazione del Piano, in maniera sensibilmente inferioreai sensi rispettivamente degli artt. 45 e 46 della L.R. 24/2017, usufruendo di termini temporali dimezzati, come previsto dal comma 2, art. 3 della Legge citata. Il PUG sarà approvato singolarmente da ciascun Comune sottoscrittore, secondo le tempistiche previste dall’allegato A Cronoprogramma delle Attività, parte integrante del presente Accordo, In particolare i Comuni sottoscrittori si impegnano approvare il PUG intercomunale, entro la scadenza prevista dal Bando regionale approvato con la delibera di Giunta Regionale n.1706 del 23/11/2020 e cioè entro il 31/12/2021, salva la facoltà, prevista dall’art 11. Variazioni di crono programmi e termini del bando stesso, di ottenere proroghe previa richiesta e approvazione della stessa, da Docenti Esterni ed Esperti, anche su base professionale, attraverso la realizzazione di Seminari di Studio parte della Giunta Regionale. In tal caso sarà ridefinito il crono programma e approfondimentoconseguentemente il programma finanziario. L’intervento formativo si sviluppa in più fasi, attraverso un continuo scambio tra esperienza e momenti didattici, nel corso di tutto il periodo Nel caso in cui il contributo non venisse concesso, i volontari svolgono il Servizio Civile. Nella fase iniziale i Volontari ricevono per lo più informazioni Comuni si impegnano a ridefinire un crono programma e conoscenze necessarie per interpretare correttamente il ruolo richiesto, conoscere gli aspetti etici e giuridici del SC ed inserirsi rapidamente ed efficacemente nel nuovo ambiente lavorativo, adeguandosi alle regole formali ed informali, con particolare riguardo alla cultura organizzativa delle Pro Loco e dell’U.N.P.L.I. . Nelle fasi intermedie, il processo formativo si sofferma su aspetti relativi alla verifica della esperienza in corso, in cui i partecipanti svolgono un ruolo più attivo rispetto alla prima fase, sia in termini di una presa di coscienza e di rielaborazione delle informazioni acquisite, sia in termini propositivi circa eventuali correttivi da apportare alle modalità di realizzazione dell’attività. A prescindere dai momenti formativi “ufficiali”, nel corso dell’anno i volontari saranno seguiti costantemente nella formazione per gli ambiti dei beni culturali, dell’uso degli strumenti informatici e del WEB, nella conoscenza della gestione amministrativa, nella realizzazione di reti di rapporti relazionali etc. Nella fase conclusiva è previsto un momento finale di verifica sul lavoro svolto, crono programma finanziario finalizzato a rilevare gli apprendimenti, il gradimento da parte dei Volontari ed il livello concludere l’iter di rispondenza alle aspettative iniziali. Avrà una durata di 42 ore, - ORDINARIE n. 30 ore - AGGIUNTIVE n. 12 ore Essa avverrà con l’apporto di formatori accreditati all’UNSC, in base alle loro conoscenze e specifiche competenze riguardo agli argomenti previsti. Per alcuni moduli formativi sono previsti, come già citato al box 30,interventi di Xxxxxxx affiancati sempre in aula dai formatori dell’UNPLI. La formazione generale sarà erogata approvazione del PUG intercomunale entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. All’inizio dei corsi sarà somministrato ai Volontari un Questionario di Ingresso; al termine del ciclo formativo verrà somministrato un test di autovalutazione (post-test formativo). La metodologia prevista mira essenzialmente al coinvolgimento diretto dei soggetti da formare. Saranno quindi utilizzati metodi non direttivi (suscitare motivazioni e automotivazioni) e con alto grado di interazione per consentire la partecipazione condivisa sugli argomenti e sui contenuti della formazione. Nel pieno rispetto delle “linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile volontario”, la metodologia sarà, pertanto, attiva, anche se nella progettazione articolata delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso anche alla classica e tradizionale lezione frontale. Il formatore fornirà ai volontari le motivazioni necessarie ad attivare uno spirito di gruppo che consenta di recepire in pieno il senso di solidarietà e l’importanza della condivisione e della convivenza tra giovani, alla base della cultura del volontariato. In sintesi, la Formazione Generale sarà somministrata come riportato nella tabella sottostante: MONTE ORE DI FORMAZIONE GENERALE LEZIONI FRONTALI ore percentuale DINAMICHE DI GRUPPO ore percentuale FORMAZIONE A DISTANZA ore percentuale 42 13 30,9 % 17 40,5 % 12 28,6 % Tale formazione sarà erogata con l’utilizzo di diverse metodologie così previste: Momento di formazione d’aula tradizionale (max n. 25 unità per aula),prevede sia la trasmissione di contenuti didattici secondo funzioni e ruoli acquisiti e consolidati da docenti e discenti, sia momenti interattivi grazie allo spazio riservato al confronto e alla discussione tra i partecipanti, per fare in modo che tale processo non si limiti a mera illustrazione di contenuti. I/le formatori/formatrici si avvarranno di esperti della materia trattata; i nominativi degli esperti saranno indicati nei registri della formazione a cui verranno allegati i curricula vitae che saranno resi disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.31/12/2022
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Samples: wwwold.unioneappennino.bo.it
Modalità di attuazione. La formazione viene effettuata in proprio avvalendosi diformatori dell’Ente a titolo volontario e delle risorse tecniche di cui al punto 25. Questi saranno affiancati, in maniera sensibilmente inferiore, da Docenti Esterni ed Esperti, anche su base professionale, attraverso la realizzazione di Seminari di Studio e approfondimento. L’intervento formativo si sviluppa in più fasi, attraverso un continuo scambio tra esperienza e momenti didattici, nel corso di tutto il periodo in cui i volontari svolgono il Servizio Civile. Nella fase iniziale i Volontari ricevono per lo più informazioni e conoscenze necessarie per interpretare correttamente il ruolo richiesto, conoscere gli aspetti etici e giuridici del SC ed inserirsi rapidamente ed efficacemente nel nuovo ambiente lavorativo, adeguandosi alle regole formali ed informali, con particolare riguardo alla cultura organizzativa delle Pro Loco e dell’U.N.P.L.I. . Nelle fasi intermedie, il processo formativo si sofferma su aspetti relativi alla verifica della esperienza in corso, in cui i partecipanti svolgono un ruolo più attivo rispetto alla prima fase, sia in termini di una presa di coscienza e di rielaborazione delle informazioni acquisite, sia in termini propositivi circa eventuali correttivi da apportare alle Le modalità di attuazione di questo obiettivo dipendono strettamente dallo sviluppo della riforma e da come troveranno realizzazione dell’attivitàle case della comunità e le COT sul territorio. A prescindere dai momenti formativi “ufficiali”Difficile pertanto definire in sede di attuale programmazione azioni puntuali, nel corso dell’anno i volontari saranno seguiti costantemente se non per la parte di diretta competenza del sistema socio-assistenziale. - Rafforzamento del coordinamento nella formazione comunicazione, informazione e orientamento sulle misure/interventi in sostegno all’assistenza (PUA – case della comunità) - Messa in rete degli sportelli assistenti famigliari con snodi della rete territoriale - Prosecuzione sperimentazione sulla domiciliarità - Sviluppo di interventi in sostegno ai care giver Indicatori di valutazione Indicatori di processo - Costituzione unità zonale non autosufficienza - Istituzione tavolo territoriale anziani - Iniziative promozionali dello sportello assistenti famigliari dell’ambito - Prosecuzione attuazione sperimentazione domiciliarità - Sviluppo progettualità in favore di azioni di supporto ai care giver Indicatori di output - Identificazione referente unità zonale - n. incontri – n. soggetti partecipanti tavolo anziani – almeno 3 incontri annui e 6 realtà partecipanti - n. di realtà del territorio intercettate dallo sportello – almeno 5 - n. contributi erogati per gli ambiti dei beni culturali, dell’uso degli strumenti informatici sperimentazione domicliarità – almeno 10 - Progetto caregiver Indicatori di outcome - Incrementi n. di consulenze sportello badanti – almeno + 30% annuo - Incremento beneficiari sperimentazione - +30% - n. di caregiver supportati – almeno 10 Obiettivo Invecchiamento attivo e del WEB, nella conoscenza della gestione amministrativa, nella realizzazione sviluppo di reti di rapporti relazionali etcprossimità Descrizione Intercettare i bisogni della popolazione anziana prima che si sviluppino necessità di assistenza continuativa, favorendo l’invecchiamento attivo e il coinvolgimento della comunità nella promozione di azioni di prossimità e supporto leggero. Nella fase conclusiva è previsto un momento finale di verifica sul lavoro svolto, finalizzato a rilevare gli apprendimenti, il gradimento da parte dei Volontari ed il livello di rispondenza alle aspettative iniziali. Avrà una durata di 42 ore, - ORDINARIE n. 30 ore - AGGIUNTIVE n. 12 ore Essa avverrà con l’apporto di formatori accreditati all’UNSC, in base alle loro conoscenze e specifiche competenze riguardo agli argomenti previsti. Per alcuni moduli formativi sono previsti, come già citato al box 30,interventi di Xxxxxxx affiancati sempre in aula dai formatori dell’UNPLI. La formazione generale sarà erogata entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. All’inizio dei corsi sarà somministrato ai Volontari un Questionario di Ingresso; al termine del ciclo formativo verrà somministrato un test di autovalutazione (post-test formativo). La metodologia prevista mira essenzialmente al coinvolgimento diretto dei soggetti da formare. Saranno quindi utilizzati metodi Obiettivo non direttivi (suscitare motivazioni e automotivazioni) e con alto grado di interazione per consentire la partecipazione condivisa sugli argomenti e sui contenuti della formazione. Nel pieno rispetto delle “linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile volontario”, la metodologia sarà, pertanto, attiva, anche se presente nella progettazione articolata delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso anche alla classica e tradizionale lezione frontale. Il formatore fornirà ai volontari le motivazioni necessarie ad attivare uno spirito di gruppo che consenta di recepire in pieno il senso di solidarietà e l’importanza della condivisione e della convivenza tra giovani, alla base della cultura del volontariato. In sintesi, la Formazione Generale sarà somministrata come riportato nella tabella sottostante: MONTE ORE DI FORMAZIONE GENERALE LEZIONI FRONTALI ore percentuale DINAMICHE DI GRUPPO ore percentuale FORMAZIONE A DISTANZA ore percentuale 42 13 30,9 % 17 40,5 % 12 28,6 % Tale formazione sarà erogata con l’utilizzo di diverse metodologie così previste: Momento di formazione d’aula tradizionale (max n. 25 unità per aula),prevede sia la trasmissione di contenuti didattici secondo funzioni e ruoli acquisiti e consolidati da docenti e discenti, sia momenti interattivi grazie allo spazio riservato al confronto e alla discussione tra i partecipanti, per fare in modo che tale processo non si limiti a mera illustrazione di contenuti. I/le formatori/formatrici si avvarranno di esperti della materia trattata; i nominativi degli esperti saranno indicati nei registri della formazione a cui verranno allegati i curricula vitae che saranno resi disponibili per ogni richiesta dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civileprecedente programmazione.
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