PROTOCOLLO D’INTESA
Prot. DG/2022/0003645
del 23/03/2022
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA
Roma Capitale, con sede in Xxx xxx Xxxxxxxxxxx x. 0 – 00000, XXXX, (CF 02438750586), rappresentata dal Sindaco Xxxxxxx Xxxxxxxxx, nato a Roma (RM), il 19 luglio 1966, domiciliato per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta deliberazione di Giunta Capitolina n.25 del 3 febbraio 2022
e
Città metropolitana di Roma Capitale, con sede in Xxx XX Xxxxxxxx 000/X – 00187, ROMA, (CF 80034390585), rappresentata dal Sindaco della Città Metropolitana Xxxxxxx Xxxxxxxxx, nato a Roma (RM), il 19 luglio 1966, domiciliato per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta decreto del Sindaco Metropolitano deliberazione di Giunta Capitolina n.19 del 16 febbraio 2022
e
Sapienza Università di Roma, con sede in xxxxxxxx Xxxx Xxxx x. 0 - 00000, XXXX (CF 80209930587), rappresentata dalla Rettrice pro tempore, prof.ssa Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, nata a Roma il 6 ottobre 1962, domiciliata per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta deliberazioni del Senato Accademico n.15 del 18 gennaio 2022 e del Consiglio di Amministrazione n. 28 del 27 gennaio 2022
e
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, con sede in Xxx Xxxxxxxx x. 00 – 00000, XXXX (CF 80213750583), rappresentata dal Rettore pro tempore, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx nato a Roma, il 27 aprile 1966, domiciliato per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 22 febbraio 2022
e
Università degli Studi “Roma Tre”, con sede in Xxx Xxxxxxxx, x. 000 00000 XXXX (CF 04400441004), rappresentata dal Rettore pro tempore, xxxx. Xxxx Xxxxxxxxxxxx, nato a Roma, il 13 giugno 1959, domiciliato per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta deliberazioni del Senato Accademico del 25 gennaio 2022 e del Consiglio di Amministrazione del 31 gennaio 2022
e
Università degli Studi della Tuscia, con sede in Xxx X.X. xx Xxxxx x. 0, 00000 XXXXXXX (CF 80029030568), rappresentata dal Rettore pro tempore, xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx, nato a Perugia, il 9 luglio 1974, domiciliato per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta deliberazioni del Senato Accademico del 25 gennaio 2022 e del Consiglio di Amministrazione del 27 gennaio 2022
e
Università LUISS “Libera università internazionale degli studi sociali Xxxxx Xxxxx”
con sede in Xxxxx Xxxx x. 00, 00000 XXXX (CF 02508710585) rappresentata dal Direttore Generale, dott. Xxxxxxxx Xx Xxxxxx, nato a Troia (FG) il 03 dicembre 1970 domiciliato per la carica presso la sede istituzionale, che interviene nel presente protocollo giusta deliberazione del Senato Accademico n. 358 del 22 febbraio 2022
di seguito, a seconda dei casi, denominate congiuntamente “Parti” e singolarmente “Parte”
PREMESSO CHE
le città e le aree urbane costituiscono, oggi, i luoghi in cui si concentrano e manifestano maggiormente le dinamiche e le criticità ambientali, sociali ed economiche dello sviluppo sostenibile, con la conseguente connotazione urbana di tematiche quali l’inquinamento ambientale e i cambiamenti climatici, l’innovazione tecnologica e la crescita economica, l’inclusione sociale e le pari opportunità, la tutela dell’ambiente e la qualità degli insediamenti;
la centralità urbana ha imposto una forte accelerazione ai processi di localizzazione delle politiche di sviluppo, trovando uno spazio rilevante nelle principali agende strategiche internazionali;
al riguardo, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, individua l’Obiettivo 11, il quale, puntando a trasformare le città in centri sostenibili di innovazione, di sviluppo, individua le seguenti specifiche priorità:
• accessibilità e adeguatezza degli alloggi e dei servizi base;
• sostenibilità, accessibilità e sicurezza del sistema di trasporto pubblico;
• pianificazione territoriale finalizzata ad assicurare la sostenibilità e l’inclusività dei processi di urbanizzazione;
• potenziamento e salvaguardia del patrimonio culturale e naturale;
• messa in sicurezza del territorio;
• riduzione dell’impatto negativo ambientale, con particolare riguardo alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti;
• accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili;
• supportare i positivi legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali;
in linea con il suddetto Obiettivo 11, la conferenza Habitat III dell’Onu ha adottato la New urban Agenda, un documento di indirizzo con lo scopo di connettere le principali dichiarazioni programmatiche volte a riorientare il modo in cui le città e gli insediamenti umani sono pianificati, progettati, finanziati, sviluppati, governati e gestiti;
a livello europeo, il Patto di Amsterdam ha visto la stesura dell’Agenda Urbana Europea, contenente 12 tematiche sulle quali sviluppare altrettanti partenariati tra rappresentanti degli Stati membri, autorità urbane ed esperti, con l’obiettivo di sviluppare, attraverso la condivisione delle migliori pratiche, la capacità delle città di attuare le politiche dell’Ue e accedere ai relativi finanziamenti;
il Consiglio Europeo, nella seduta del 20 giugno 2019, ha adottato la nuova agenda strategica 2019- 2024, nella quale sono enunciati i profili di inclusività e sostenibilità che devono accompagnare i cambiamenti determinati dalla globalizzazione, dal progresso tecnologico e dalla transizione verde, il cui successo dipenderà da una consistente mobilizzazione di investimenti privati e pubblici e dalla disponibilità di un'efficace economia circolare;
l’11 dicembre 2019, come primo atto della nuova Commissione Europea, è stato presentato il Green Deal, quale parte integrante di una Strategia europea per attuare l’Agenda ONU 2030 e avente l’obiettivo di dotare l’Unione Europea, attraverso una transizione giusta e inclusiva, di un'economia moderna, competitiva e sostenibile, puntando all’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050;
a fronte dei cambiamenti strutturali proposti dal Green Deal, la Commissione Europea, con la Comunicazione COM(2020) 14 final, del 14.01.2020, ha manifestato l’esigenza di garantire l’elevata qualità dei sistemi di protezione sociale, individuando nel Pilastro europeo dei diritti sociali, già proclamato congiuntamente da Parlamento Europeo, Consiglio e Commissione europea il 17 novembre 2017, la strategia sociale per assicurare l’equità e la giustizia sociali della transizione climatica, digitale e demografica;
la Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 dell’Unione Europea, di cui alla Comunicazione della Commissione Europea del 17.09.2020 COM(2020) 575 final, pone l’attenzione su interventi di sviluppo e diffusione di energie rinnovabili e di tecnologie pulite, di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici, di digitalizzazione dei servizi pubblici, di miglioramento dei livelli di accessibilità e sostenibilità del sistema di trasporto pubblico, di riqualificazione e aggiornamento delle competenze;
tali precondizioni richiedono una necessaria valutazione sulla direzione futura dei processi di sviluppo locale, indirizzandoli verso quelle politiche urbane caratterizzate da approcci innovativi e interdisciplinari nonché da un forte indirizzo dei governi locali sul tema dello sviluppo sostenibile;
dette politiche urbane, nell’accogliere le priorità indicate dalle diverse strategie sovranazionali sopra richiamate, generano degli obiettivi altamente sfidanti, tra i quali, ad esempio:
• adeguamento e adeguatezza degli attuali standard abitativi, conseguente alle mutate esigenze del tessuto sociale, attraverso la riclassificazione degli alloggi in diverse e nuove tipologie abitative e l’introduzione di nuove forme di gestione degli immobili;
• architettura e design urbano innovativi, combinando performance ambientale, architettura di alta qualità, design urbano e benefici per la comunità, al fine di assicurare uno sviluppo urbano compatto e sostenibile per un’idea di città vivibile, piacevole e inclusiva;
• efficientamento energetico, quale priorità nella progettazione e messa in opera di edifici e spazi pubblici, promuovendo la produzione e l’uso di energia pulita nel sito per il raggiungimento di un consumo netto di energia nullo o di uno stato di “energia positiva”;
• resilienza e adattamento climatico attraverso l’utilizzo di materiali ad alta efficienza energetica e controllo LCA, di accorgimenti per limitare l’innalzamento delle temperature (Isola di Calore), la gestione sostenibile delle risorse idriche, la realizzazione di superfici esterne permeabili, l’utilizzo di materiali di finitura e dispositivi a basso consumo idrico, di contatori intelligenti, di dispositivi di recupero delle acque piovane, la gestione sostenibile dei rifiuti e forme di economia circolare;
• servizi urbani ecologici per il territorio, finalizzati alla promozione di stili di vita e di abitudini di consumo più sostenibili, alla riduzione dell’impatto ambientale e alla creazione di lavori “green”;
• biodiversità, riforestazione urbana ed agricoltura per assicurare la sostenibilità ambientale, la mitigazione dei rischi climatici, la conservazione e la promozione della biodiversità urbana lo sviluppo di agricoltura urbana a km 0, la sensibilizzazione della comunità sui benefici derivanti dal consumo di cibi stagionali e dalla produzione locale;
• forme di organizzazione, gestione e welfare urbano (abitare sicuro, disagio abitativo, sicurezza, integrando i processi di rigenerazione urbana con una prospettiva sociale, culturale attraverso lo sviluppo di servizi e interventi inclusivi che soddisfino le esigenze dei residenti e delle attività locali, sia in termini di economia formale sia informale);
• economia circolare e riduzione dell’impronta ambientale dei rifiuti;
in questo contesto si è intensificata la costruzione di reti di città finalizzate alla collaborazione, alla condivisione di obiettivi, nonché allo scambio di buone pratiche utili a gestire questa transizione;
Roma Capitale è presente in alcune di queste reti di città che, anche con la sottoscrizione di indirizzi e obiettivi programmatici comuni, si stanno impegnando per il rispetto ed il perseguimento di obiettivi di sostenibilità tra i quali:
• l’adesione al Network 100 Resilient Cities, lanciato e finanziato dalla Fondazione Xxxxxxxxxx per supportare le città partner nella costruzione di una strategia di Resilienza Urbana a mediante l’applicazione di una metodologia di lavoro comune a tutto il Network;
• l’adesione al Patto Globale dei Sindaci per il Clima e l'Energia, il più grande movimento di enti locali impegnati sul cambiamento climatico, che riunisce più di 7.500 aderenti, provenienti da 53 Paesi, coinvolgendo circa 250 milioni di persone, con il conseguente impegno, attraverso l’approvazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), di ridurre le emissioni di gas serra del proprio territorio di almeno il 40% entro il 2030;
• la partecipazione ai lavori dell’U20 (la rete delle città degli stati membri del G20) per l’elaborazione delle linee strategiche da portare all’attenzione dei governi nazionali;
• l’adesione alla rete internazionale C40 Cities che collega 97 delle più grandi città del mondo, rappresentando oltre 700 milioni di cittadini e un quarto dell'economia globale e supporta i sindaci delle città aderenti a realizzare gli obiettivi più ambiziosi dell'Protocollo di Parigi a livello locale, nonché ad intraprendere azioni mirate alla sostenibilità ambientale e al contenimento del cambiamento climatico;
la Città metropolitana di Roma Capitale è presente in reti città metropolitane, con la partecipazione alle seguenti iniziative:
• l’adesione al Progetto “Metropoli strategiche”, finanziato nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 che ha come obiettivo lo sviluppo delle competenze necessarie alla piena realizzazione di politiche integrate di scala metropolitana;
• la partecipazione al Programma europeo IIC “Intelligence Cities Challenge” che ha l’obiettivo di aiutare 100 città europee a diventare più verdi, più inclusive e più intelligenti grazie alle tecnologie emergenti (digitali e non);
• l’adesione alla Rete European Metropolitan Authorities (EMA) che ha l’obiettivo di offrire uno spazio condiviso per discutere le sfide della governance metropolitana europea e definire le basi di una collaborazione che avviene soprattutto nel Forum annuale al termine del quale viene adottata una dichiarazione politica congiunta;
• partecipazione alla Rete delle Regioni ed aree metropolitane europee (METREX), alla quale aderiscono membri provenienti da più di 50 tra regioni, aree metropolitane e città europee, nata per promuovere lo scambio di conoscenze, competenze ed esperienze che coinvolgono anche l’ambito metropolitano, nonché per la promozione di azioni congiunte su temi di comune interesse del partenariato;
• l’adesione al Network Città per l’Apprendistato, iniziativa guidata dalla Città metropolitana di Roma Capitale e sostenuta dalla Commissione Europea nell’ambito dell’Alleanza Europea per l’Apprendistato, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del ruolo potenziale delle città nel sostenere l’apprendistato, diventare una piattaforma di sostegno e fornire alle città informazioni, formazione e assistenza tecnica e di policy per lo sviluppo delle competenze verdi e digitali nell’apprendistato;
• adesione al Patto dei Sindaci per l’Energia sostenibile e il Clima in qualità di coordinatore territoriale, con l’obiettivo di fornire supporto tecnico e finanziario ai Comuni nella redazione dei PAESC;
• partecipazione al progetto “Opengov: metodi e strumenti per “l’amministrazione aperta”, realizzato dall’Area Innovazione Digitale di Formez PA a supporto del Dipartimento della Funzione Pubblica, che è finalizzato a sostenere la diffusione del modello e dei principi del governo aperto nella PA attraverso l’elaborazione di una strategia nazionale, la promozione della cultura e delle competenze necessarie a progettare e gestire processi decisionali trasparenti, inclusivi e rendicontabili;
il quadro programmatico sovra nazionale illustrato, peraltro, è stato fortemente condizionato dagli effetti sul tessuto socio-economico causati dalla pandemia da Covid-19, con la nuova l’esigenza di dare risposte alle urgenze e alle vulnerabilità sociali emerse ed esacerbate con la crisi sanitaria,
confermando e rafforzando la necessità di impostare una prospettiva, soprattutto a livello locale, di una maggiore correlazione tra le componenti ambientali sociali ed economiche dello sviluppo;
per combattere gli effetti della crisi sanitaria e rilanciare l'economia europea in attuazione delle strategie di sostenibilità sopra richiamate, la Commissione ha affiancato al Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 il piano Next Generation European Union (NGEU), quale strumento temporaneo per stimolare una ripresa, andando a costituire un pacchetto finanziario da 2.018 miliardi di euro a prezzi correnti, destinato a sostenere la transizione verde e digitale, rendendola più equa, più resiliente e più sostenibile per le generazioni future;
in tale contesto globale, l’agenda di Roma Capitale e della Città metropolitana di Roma Capitale nel periodo 2020-2030 è caratterizzata dalla presenza di alcuni possibili vettori di sviluppo che possono restituire alla città utilità di lungo periodo, veicolando risorse e investimenti per la realizzazione di un complesso integrato di interventi, in grado di migliorare la capacità attrattiva del territorio urbano e potenziare i livelli di sostenibilità sia ambientale e sociale;
tale percorso si snoda, innanzitutto, attraverso le iniziative e le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lo strumento attuativo del dispositivo per la ripresa e la resilienza della Commissione Europea parte del NGEU, il quale sviluppa il rilancio del Paese intorno ai tre assi strategici della digitalizzazione e innovazione, della transizione ecologica e dell’inclusione sociale;
in particolare gli investimenti nella digitalizzazione e innovazione sono finalizzati alla riduzione del ritardo accumulato, tra l’altro, nell’adozione delle tecnologie digitali nei servizi pubblici, gli interventi per la transizione ecologica puntano a realizzare il nuovo modello di sviluppo delineato dall’Agenda ONU 2030 e dal Green Deal mentre le misure relative all’inclusione mirano a realizzare una piena coesione sociale per aiutare la crescita dell’economia e superare diseguaglianze profonde spesso accentuate dalla pandemia;
alle importanti risorse previste dal PNRR si aggiungono quelle presenti negli altri strumenti ricompresi nel NGEU, tra cui il React-EU, il fondo integrativo della politica di coesione 2014-2020 e indirizzato ai Paesi più colpiti dalla pandemia, quelle previste, per il periodo 2021-2027, dal Quadro Finanziario Pluriennale europeo e, a livello nazionale, quelle stanziate nel Fondo di Sviluppo e Coesione;
in aderenza al quadro strategico sopra delineato:
• l’Amministrazione Capitolina si è dotata di alcuni piani e linee di indirizzo per la definizione di obiettivi e progettualità da realizzare negli ambiti fondamentali per la crescita e la ripresa della città, quali la mobilità sostenibile intelligente e integrata, il miglioramento dei sistemi di gestione e raccolta dei rifiuti, l’implementazione di infrastrutture digitali e di servizi smart, la mitigazione del rischio idraulico, la riqualificazione del patrimonio arboreo e della foresta urbana, la valorizzazione culturale, sportiva e ambientale, lo sviluppo sostenibile del tessuto economico locale;
• la Città metropolitana di Roma Capitale si è dotata di linee di indirizzo e ha avviato la redazione di pianificazioni finalizzate alla definizione di strategie, obiettivi e progettualità per rispondere prioritariamente alla crisi climatica e al contrasto delle disuguaglianze socioeconomiche e spaziali, attraverso il sostegno alla transizione ecologica delle economie e dei territori, lo sviluppo della mobilità sostenibile, il potenziamento dei servizi di
istruzione, l’organizzazione e la promozione di servizi di rete e processi di digitalizzazione in funzione della costruzione di modelli di sviluppo territoriale più sostenibili ed inclusivi nella logica della smart land;
in particolare:
• con la deliberazione 116/2018, la Giunta Capitolina ha approvato la “Strategia di Resilienza di Roma Capitale”, prima città italiana a dotarsi di questo strumento e unirsi ad altre metropoli come New York, Parigi e Città del Messico, al cui interno sono individuati gli strumenti necessari a fronteggiare gli shock e gli stress causati dai fenomeni legati alla crescente urbanizzazione e alle sfide economiche, sociali e ambientali;
• con deliberazione della Giunta Capitolina n. 151/2018, sono state approvate le Linee Guida di Forestazione Urbana Sostenibile per Roma Capitale, redatte in collaborazione con ISPRA e contenenti il riferimento tecnico-scientifico per le future attività di forestazione urbana e, nello specifico, le indicazioni generali per gli interventi di forestazione in ambito urbano e periurbano, mirati alla specifica realtà territoriale della città di Roma e in funzione del contesto bioclimatico, pedologico e vegetazionale in cui ci si trova ad operare;
• con deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 129/2020, è stato approvato il Piano Sociale Cittadino, quale documento programmatico, a valenza pluriennale, che individua le politiche sociali di Roma Capitale e definisce la cornice di riferimento per l’elaborazione e la definizione dei Piani Sociali Municipali;
• con deliberazione della Giunta Capitolina n. 45/2021, si è provveduto ad approvare il Piano Smart City, contenente la strategia volta all’implementazione delle infrastrutture tecnologiche immateriali e materiali abilitanti al fine di un loro Protocollo e integrazione con i settori di intervento dell’Amministrazione quali sviluppo economico, partecipazione culturale, trasformazione urbana, turismo, educazione e scuole, sociale, energia, ambiente e mobilità;
• con deliberazione n. 55/2021, l’Assemblea Capitolina ha approvato il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC), quale strumento di pianificazione essenziale che detta, per i prossimi anni, le strategie di mitigazione ed adattamento climatico in tutti gli ambiti dell’organizzazione urbana, attraverso una visione onnicomprensiva della città che coinvolge il sistema del trasporto pubblico, lo sviluppo del tessuto urbano, gli standard energetici, l’uso di energie rinnovabili, l’economia circolare, la rigenerazione del patrimonio edilizio, l’illuminazione stradale, il verde pubblico, il ciclo dei rifiuti, il sistema degli appalti (Green Public Procurement, GPP) e i cosiddetti “Sportelli Energia Sostenibile”;
• con decisione di Giunta Capitolina n. 96/2021, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Capitolina, è stato definitivamente adottato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), lo strumento di pianificazione strategica che, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana, proponendo il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali;
• con il decreto del Vice Sindaco metropolitano n. 99 del 1.09.2020 è stato approvato il “Documento Preliminare del Piano Strategico Metropolitano (PSM)” che contiene le Linee di indirizzo per la predisposizione del Piano Strategico Metropolitano e dell’Agenda metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile che lega il PSM agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 tramite un quadro di coerenza con la Strategia Nazionale (SNSvS) e la Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile e individua due asset fondamentali, il Capitale naturale e il Capitale relazionale, sulla cui base sono organizzati gli assi tematici prioritari
• con il medesimo decreto n. 99/2020 è stata approvata la costituzione della Cabina di Regia per lo Sviluppo Sostenibile della Città metropolitana di Roma Capitale;
• con decreto della Sindaca metropolitana n.122 del 28 ottobre 2019 è stato approvato il documento “Linee di indirizzo per la redazione del Piano Urbano della Mobilità sostenibile della Città metropolitana di Roma Capitale” composto dai due elaborati “Quadro conoscitivo” ed “Obiettivi e strategie” e si è dato avvio alle procedure di redazione del PUMS;
• con il suddetto decreto n.122/2019 la Città metropolitana di Roma Capitale ha adottato, come attività propedeutica alla redazione del PUMS, le linee di indirizzo che si compongono di una gerarchia condivisa di 25 obiettivi prioritari e di 10 strategie operative che il PUMS dovrà perseguire per promuovere uno sviluppo maggiormente sostenibile del proprio sistema dei trasporti;
• con il Decreto del Sindaco n. 111 del 22 settembre 2021 è stato proposto all’approvazione del Consiglio metropolitano il Documento di Piano Strategico Metropolitano (PSM) - I fase, che restituisce gli esiti del processo di pianificazione e governance strategica e definisce l’impianto strategico di governance e le politiche di intervento istituzionale nel breve, medio e lungo periodo. La proposta dovrà essere sottoposta all’approvazione del Consiglio metropolitano dopo l’implementazione, attualmente in corso, del quadro strategico in azioni concrete di trasformazione del territorio da individuare, integrare, progettare e co-disegnare con la collaborazione dei molteplici attori del territorio alle diverse scale e nei diversi ambiti di progettazione;
CONSIDERATO CHE
Roma Capitale, in attuazione dei propri principi statutari, rappresenta la comunità di donne e uomini che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi, ne promuove il progresso e si impegna a tutelare i diritti individuali delle persone così come sanciti dalla Costituzione italiana e a promuovere, altresì, lo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità locale;
le Linee programmatiche 2021 – 2026 per il governo di Roma Capitale, approvate con la Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 106 del 19 novembre 2021, individuano tre importanti obiettivi per il prossimo quinquennio: tornare a far funzionare i servizi pubblici nella città e migliorare la qualità della vita; costruire le condizioni perché Roma torni a creare lavoro di buona qualità, a crescere e a trainare la ripresa di tutto il Paese; ricucire le fratture della città, contrastare le disuguaglianze, riavvicinare i quartieri a partire da quelli più periferici;
la Città metropolitana di Roma Capitale, in attuazione dei propri principi statutari, assicura la correlazione tra lo sviluppo della Città metropolitana e lo sviluppo nazionale, europeo e internazionale, perseguendo le più elevate condizioni di sviluppo economico e sociale del territorio metropolitano, finalizzate al superamento degli squilibri presenti nelle diverse aree del territorio medesimo, con particolare riferimento alle condizioni di fruizione dei servizi, rispettando e assecondando le vocazioni territoriali, valorizzando l’organizzazione del territorio per aree omogenee e definendo interventi che rafforzino la loro coesione interna e l’integrazione tra le stesse e la città di Roma Capitale;
i richiamati obiettivi saranno perseguiti sulla base delle tre grandi linee strategiche presupposto del Next Generation EU: la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione e l’inclusione e la coesione sociale, tutti settori di riforma e di sviluppo che coinvolgono strettamente gli ambiti di azione propri dei Comuni e delle Città e i processi di governo e trasformazione urbana;
tale ambizioso processo richiede capacità di esprimere progettualità e visione del territorio, con effetti che si rifletteranno nel breve, medio e lungo periodo sugli investimenti e sullo sviluppo della città;
ATTESO CHE
in tale quadro, appare di irrinunciabile valore cogliere l’opportunità di un confronto, in primo luogo, con le istituzioni del territorio, nonché con tutti gli istituti universitari che intendono condividere e tradurre in sinergia la collaborazione tra le professionalità e le competenze specialistiche d’eccellenza espresse dagli attori coinvolti chiamati, ciascuno, ad agire nei diversi ambiti di competenza, in funzione di finalità comuni di interesse pubblico;
tali forme di collaborazione possono trovare una proficua attuazione nella stipulazione di Protocolli d’Intesa con le istituzioni che operano nel campo della ricerca, al fine di coinvolgerle nella costruzione dell’infrastruttura necessaria a permettere il corretto incanalamento di fondi e procedure, favorendo anche un confronto ampio e qualificato sui contenuti per raggiungere gli obiettivi sfidanti posti dal momento storico in cui ci troviamo;
a tali fini sono state avviate interlocuzioni tra Roma Capitale e gli Atenei del territorio volte a sviluppare le prime progettualità nell’ambito di specifiche iniziative connesse a programmi e bandi correlati alle opportunità di finanziamento rese disponibili per i Comuni dai diversi livelli di governo;
al fine di dare esecuzione al processo di definizione del Piano Strategico metropolitano la Città metropolitana ha avviato dei progetti di ricerca, approvati mediante Accordi di collaborazione con diverse Università (Università degli Studi La Sapienza, Università di Tor Vergata, Università degli Studi di Firenze, Università del Molise e centri di ricerca (Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e Ambientale e CNR-IIA), che hanno supportato la definizione dei contenuti del Piano Strategico Metropolitano e dell’Agenda metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile della Città metropolitana di Roma Capitale;
RILEVATO CHE
tra le finalità istituzionali delle Università, accanto all’insegnamento e alla ricerca, ricopre un ruolo di particolare rilevanza la c.d. “terza missione” intesa quale promozione del sapere scientifico rivolto ai bisogni delle comunità in termini di conoscenze, trasferimento tecnologico e sviluppo economico e sociale;
tale finalità conferisce alle Università una nuova dimensione sociale ponendole in un processo di interazione diretta con la società civile che si esplica anche attraverso il c.d. Public engagement ossia un’attività senza scopo di lucro con valore educativo, culturale e di sviluppo della società;
la “terza missione” vede nella produzione di beni pubblici, ovvero nella capacità degli Atenei e dei dipartimenti di mettere a disposizione della società i risultati della propria ricerca e specifiche attività di servizio, una delle sue principali declinazioni;
CONDIVISO l’interesse alla creazione delle condizioni di contesto più favorevoli alla crescita e allo sviluppo economico della comunità secondo un modello in cui Roma Capitale, con il contributo degli Atenei in termini di condivisione delle conoscenze e del sapere scientifico, svolge un ruolo propulsore e di raccordo con gli stakeholders del territorio fornendo l’indirizzo strategico e canalizzando le risorse disponibili;
RITENUTO CHE
nell’ambito della terza missione già descritta, il contributo di strutture universitarie possa arricchire il lavoro delle strutture tecniche e amministrative dei Dipartimenti di Roma Capitale coinvolti nei processi, ampliando lo sguardo sulle possibili soluzioni innovative richieste sia con approfondimenti scientifici sia con supporti operativi;
l’esigenza di provvedere al raggiungimento degli obiettivi, come sopra delineati, rende ineludibile la necessità di attivare modalità operative improntate alla massima efficienza, collaborazione e condivisione, nell’ottica della valorizzazione delle sinergie tra risorse e competenze afferenti ai diversi attori istituzionali pubblici e privati;
DATO ATTO CHE Roma Capitale e la Città metropolitana di Roma Capitale intendono instaurare con gli Istituti Universitari un rapporto di continuativa e reciproca collaborazione, al fine di porre in essere e realizzare iniziative congiunte in vista dell’attuazione dell’Agenda ONU 2030, del Green Deal europeo e del PNRR;
TUTTO CIO’ PREMESSO, SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1 – PREMESSE
1. Le premesse che precedono, accettate dalle Parti, formano parte integrante e sostanziale del presente Protocollo di Intesa (di seguito chiamato per brevità “Protocollo”).
2. Per quanto non espressamente disposto dal presente Protocollo, si applicano le disposizioni normative vigenti.
Art. 2 – FINALITÀ
1. Le Parti intendono promuovere una sperimentazione istituzionale che, coniugando le competenze scientifiche delle Università con le competenze tecniche ed amministrative di Roma Capitale e della Città metropolitana di Roma Capitale, sia finalizzata a:
• configurare uno strumento qualificato di lettura delle esigenze delle città e dell’area metropolitana;
• consentire una più efficace attuazione delle strategie comunitarie, nazionali e locali, come individuate in premessa, in materia di rigenerazione urbana, transizione ecologica, transizione digitale ed inclusione sociale.
2. Roma Capitale e Città Metropolitana di Roma Capitale riconoscono nella collaborazione delle Università l’interesse ad avvalersi dell’eccellenza scientifica nella definizione del quadro esigenziale e delle soluzioni inerenti alle proprie progettualità.
3. Le Università riconoscono nella collaborazione di Roma Capitale e di Città Metropolitana di Roma Capitale l’interesse ad avvalersi delle Amministrazioni quali vettori per il trasferimento del proprio know-how nel tessuto sociale ed economico, in virtù della loro natura di enti esponenziali del contesto territoriale di riferimento.
4. Le Parti nel partecipare al raggiungimento dell’obiettivo comune, perseguono le proprie finalità statutarie e contribuiscono con l’apporto delle competenze istituzionali individuate dai rispettivi ordinamenti.
Art. 3 – OGGETTO
1. Oggetto del presente Protocollo è una collaborazione tra le Parti volta alla qualificazione e al potenziamento dell’attività progettuale nei seguenti ambiti d’intervento:
a) Rigenerazione Urbana;
b) Riqualificazione ed efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico;
c) Mobilità Sostenibile;
d) Innovazione e digitalizzazione, con particolare riguardo all’implementazione delle infrastrutture tecnologiche abilitanti;
e) Sicurezza informatica e sicurezza delle reti;
f) Rafforzamento amministrativo;
g) Progetti di Smart City e Smart Land;
h) Progetti di inclusione sociale, sviluppo locale e partecipazione democratica;
i) Ulteriori ambiti che le parti potranno concordare sui temi dell’innovazione e della digitalizzazione, della sostenibilità ambientale, della sicurezza e resilienza del territorio, della salvaguardia del patrimonio culturale, delle infrastrutture, dell’inclusione e della coesione sociale;
j) Servizi ecosistemici, rete ecologiche e capitale naturale;
k) Economia circolare;
l) Transizione ecologica del sistema produttivo.
2. Le Parti si danno atto e concordano che le previsioni del presente Protocollo non costituiscono né intendono costituire una joint venture o qualsivoglia legame di carattere societario.
3. Ciascuna Parte è e resterà indipendente dall’altra, conservando la propria autonomia nell’esecuzione, gestione ed amministrazione delle attività di propria competenza nell’ambito del presente Protocollo.
4. Roma Capitale e Città metropolitana di Roma Capitale, per l’interlocuzione con le Università parti del presente Protocollo, possono avvalersi ciascuna dei propri organismi partecipati, a ciò appositamente delegati.
5. Resta espressamente inteso e convenuto tra le Parti che il presente Protocollo non determina alcun vincolo di esclusiva tra le stesse per quanto riguarda l’area di collaborazione individuata, restando ciascuna delle Parti libera di concludere accordi con altri soggetti.
6. Le Parti partecipano al raggiungimento dell’obiettivo comune, perseguendo le proprie finalità statutarie e contribuendo con l’apporto delle risorse istituzionali, in termini di professionalità e competenze individuate dai rispettivi ordinamenti, fermo restando la facoltà di contribuire, eventualmente, anche a titolo gratuito, per gli interventi derivanti dall’attuazione del presente Protocollo.
Art. 4 – COMPITI E RESPONSABILITÀ
1. A Roma Capitale e Città metropolitana di Roma Capitale compete:
a) la titolarità formale della individuazione delle priorità e della definizione degli indirizzi strategici degli interventi da realizzare tramite le intese di cui al presente Protocollo, nonché delle procedure e degli iter amministrativi necessari alla loro approvazione e attuazione; b) garantire il coordinamento delle collaborazioni, assicurando l’istituzione di appositi Tavoli tecnici e/o Gruppi di lavoro per l'interazione e il confronto sistematico tra le Parti interessate agli interventi, il controllo e la supervisione, attraverso l’individuazione di appositi referenti per ciascun ente. | |
2. Le Università assicurano, nell’ambito delle proprie competenze tecnico-scientifiche e di alta formazione, le seguenti macro attività: | |
a) supporto tecnico e scientifico nell’ambito dei tavoli tecnici finalizzati alla definizione di progetti ed interventi innovativi; b) supporto, coordinamento o supervisione alla redazione dei documenti di progettazione. |
3. Le Parti, nelle attività riconducibili alla collaborazione di cui al presente Protocollo e agli Accordi esecutivi di cui all’articolo 5, sono responsabili, per quanto di propria competenza, della piena applicazione di tutte le prescrizioni derivanti dalla normativa vigente in materia
di rapporti di lavoro, di sicurezza sui luoghi di lavoro, di obblighi assicurativi, di assistenza e previdenza nonché dai contratti collettivi di lavoro di categoria applicabili.
4. Ciascuna Parte è esonerata da ogni responsabilità derivante dai rapporti di lavoro che venissero instaurati dall’altra nell’ambito delle attività di cui al presente Protocollo.
Art. 5 – ACCORDI ESECUTIVI
1. Le Strutture competenti ratione materiae di Roma Capitale e della Città metropolitana di Roma Capitale, anche singolarmente, stipulano con una o più delle altre Parti degli Accordi esecutivi, aventi ad oggetto, tra gli ambiti d’intervento di cui all’articolo 3, le singole iniziative oggetto delle forme di collaborazione discendenti dal presente Protocollo.
2. Gli Accordi esecutivi sono adottati con appositi atti, in coerenza con quanto definito sulla base del presente Protocollo ed indicano:
a) le articolazioni organizzative dei singoli enti che partecipano all’iniziativa;
b) l’ambito di intervento e l'oggetto della singola iniziativa;
c) le specifiche modalità di esecuzione delle attività di cui al precedente articolo 4;
d) le risorse umane e strumentali messe a disposizione da ciascuna delle Parti e le relative modalità d’impiego;
e) ai sensi dell’articolo 6, i flussi finanziari derivanti dalla realizzazione degli interventi compresi nel presente Protocollo, le modalità di rendicontazione e di rimborso delle spese sostenute dalle Università;
f) lo specifico output che deve essere prodotto dall’iniziativa e il termine di conclusione delle attività.
3. Gli Accordi sono concordati e stipulati dai rappresentanti delle Parti, sulla base di quanto previsto dai rispettivi ordinamenti interni.
Art. 6 – FLUSSI FINANZIARI
1. Le Parti, in considerazione del comune interesse al perseguimento degli obiettivi di cui in premessa, assumono sui rispettivi bilanci gli oneri finanziari per la realizzazione delle attività di propria competenza, oggetto della collaborazione.
2. Le Parti firmatarie del presente Protocollo di Intesa destineranno le occorrenti risorse umane e strumentali, ciascuno per quanto di competenza, ritenute necessarie alla realizzazione delle azioni per il raggiungimento delle finalità comuni.
3. Roma Capitale e Città Metropolitana riconosceranno agli istituti universitari il rimborso delle spese conseguenti all’utilizzo di personale dedicato al progetto, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, come indicato nell’art. 5, comma 2, lett. e).
4. Roma Capitale individua a proprio carico una disponibilità finanziaria da destinare ai singoli Accordi esecutivi, entro i limiti della quale riconosce a favore delle Università interessate il ristoro dei costi preventivati ed effettivamente sostenuti per le attività svolte nell’ambito dei medesimi Accordi esecutivi.
5. Città Metropolitana individua a proprio carico una disponibilità finanziaria da destinare ai singoli Accordi esecutivi, entro i limiti della quale riconosce a favore delle Università interessate il ristoro dei costi preventivati ed effettivamente sostenuti per le attività svolte nell’ambito dei medesimi Accordi esecutivi.
6. Sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa sostenute per la realizzazione delle attività previste nell’Accordo esecutivo, attinenti alla realizzazione delle attività medesime:
a) spese per borse di studio e dottorato;
b) spese per contratti e assegni di ricerca;
c) spese generali e strumentali da rimborsarsi in quota parte rispetto all’attività svolta.
7. Per ogni iniziativa, il relativo Accordo esecutivo individua le spese preventivamente ammissibili al rimborso, le modalità di rendicontazione e i termini per l’erogazione del rimborso da parte di Roma Capitale e/o della Città metropolitana di Roma Capitale.
8. I rimborsi a carico di Roma Capitale e/o della Città metropolitana di Roma Capitale sono liquidati sulla base della documentazione comprovante lo stato di avanzamento del progetto e previo espletamento delle verifiche e dei controlli di natura amministrativo-contabile previsti dalla normativa vigente.
9. Le Parti dichiarano che i flussi finanziari derivanti dalla realizzazione degli interventi compresi nel presente Protocollo dovranno riguardare esclusivamente il rimborso delle spese effettivamente sostenute dalle Università per singola iniziativa, come specificate nell’Accordo esecutivo.
10. Le Parti confermano che le somme versate per lo svolgimento delle attività, costituiscono mero ristoro di una quota delle spese sostenute, essendo escluso il pagamento di un vero e proprio corrispettivo, comprensivo di un margine di guadagno, per le attività svolte.
11. Le Parti dichiarano che le somme versate per lo svolgimento delle attività, stante il loro carattere di rimborso spese, non si configurano come corrispettivo di una prestazione o operazione di scambio di beni/servizi, sono escluse dall’ambito di applicazione del codice dei contratti di cui al D.lgs. 50/2016 e sono da ritenersi fuori campo applicazione IVA, ai sensi degli articoli 1 e 4 del DPR n. 633/1972.
Art. 7 - GRUPPO DI LAVORO CONGIUNTO
1. Per il coordinamento delle attività oggetto del presente Protocollo, affinché le attività espletate siano rispondenti alle finalità istituzionali di tutte le Parti, viene costituito un Tavolo tecnico e/o gruppo di lavoro con funzioni di coordinamento, controllo e supervisione delle attività previste.
Art. 8 – REFERENTI
1. I referenti designati dalle Parti per la gestione delle attività di cui all’articolo 7 sono:
• per Roma Capitale: Xxxx. Xxxxx Xxxxxx;
• per Città metropolitana di Roma Capitale: Arch. Xxxxxxx Xxxxxxxx, Dott. Xxxxxxx Xxxxx, Xxx. Xxxxxx Xxxxxxx;
• per l’Università di Roma “Sapienza”: Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxx;
• per l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx;
• per l’Università degli Studi “Roma Tre”: Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx;
• per l’Università degli Studi della Tuscia: Xxxx. Xxxxxxxxxx Xxxxxx;
• per la Libera università internazionale degli studi sociali Xxxxx Xxxxx: Xxxx. Xxxxxxx Xxxxx.
2. Ciascuno dei soggetti sopra indicati avrà facoltà di delegare altro soggetto per le attività di propria competenza.
3. Ciascuna Parte si riserva il diritto di sostituire il referente come sopra individuato, dandone tempestiva comunicazione alle altre Parti.
Art. 9 – PROPRIETÀ INTELLETTUALE E INDUSTRIALE
1. Tutti i risultati parziali e finali direttamente o indirettamente derivanti dal presente Protocollo saranno di proprietà di entrambe le Parti e dalle stesse utilizzabili per le proprie finalità istituzionali.
Art. 10 - RESPONSABILITÀ E COPERTURE ASSICURATIVE
1. Ciascuna Parte dichiara di avere idonea polizza assicurativa a copertura dei rischi per la responsabilità civile verso terzi per danni a persone o cose dei quali eventualmente è tenuta a rispondere.
2. Ciascuna Parte garantisce inoltre che il personale assegnato per lo svolgimento delle attività di cui al presente Protocollo è dotato di una copertura assicurativa INAIL per infortuni sul lavoro e per malattie professionali.
Art. 11 – RISERVATEZZA E CODICE DI CONDOTTA
1. Le Parti sono tenute a non divulgare, nei confronti di qualsiasi soggetto non coinvolto nell’espletamento delle attività oggetto del presente Protocollo, fatti, informazioni, cognizioni e documenti riservati di cui fossero venute a conoscenza, o che fossero loro comunicati in virtù del presente Protocollo o degli Accordi esecutivi.
2. Le informazioni riservate verranno comunicate unicamente a coloro che oggettivamente necessitino di acquisirne conoscenza per gli scopi del presente Protocollo e abbiano a loro volta previamente assunto un obbligo di riservatezza conforme alle previsioni del presente articolo.
3. Le Parti si danno reciprocamente atto che in nessun caso potranno essere considerate informazioni riservate quelle informazioni per le quali possa essere fornita prova che al momento della comunicazione siano generalmente note o facilmente accessibili agli esperti e agli operatori del settore o lo diventino successivamente per scelta del titolare, senza che la Parte che è venuta a conoscenza di dette informazioni abbia violato il presente Protocollo.
4. Le Parti si impegnano, nell'ambito di ogni forma di divulgazione, anche scientifica, riguardante - anche solo parzialmente - i risultati delle attività oggetto presente Protocollo e degli Accordi esecutivi, a riferire che i risultati raggiunti derivano da attività condotte nell'ambito di tali forme di collaborazione.
5. Ai fini dell’esecuzione del presente Protocollo, le Parti dichiarano di aver preso visione, di condividere e di aderire ai principi etici di riferimento ed alle norme di comportamento previste nei rispettivi Codici Etici e di Condotta, così come pubblicati nei rispettivi siti internet. Le Parti si impegnano, in maniera reciproca, a improntare i rispettivi comportamenti, finalizzati all’attuazione del presente Protocollo, ai principi di eticità contenuti nelle Leggi e nei Codici Etici.
Art. 12 –MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE E DURATA
1. Il presente Protocollo è stipulato mediante firma digitale delle Parti ai sensi dell’articolo 24 del D. Lgs. n. 82/2005.
2. Il presente Protocollo entra in vigore a decorrere dalla data di sottoscrizione a mezzo firma digitale e ha durata quinquennale e potrà essere rinnovato con atto deliberativo del competente organo di Roma Capitale.
Art. 13 – RECESSO
1. Ciascuna delle Parti ha facoltà di recedere dal presente Protocollo, in qualsiasi momento, previa comunicazione scritta da inviare all’altra con un preavviso di almeno 60 giorni. La Parte che esercita tale facoltà deve, contestualmente, comunicare se intende recedere anche da eventuali Accordi esecutivi in corso, per i quali dovrà essere calcolata la quota relativa alle spese ammissibili effettuate fino alla data della comunicazione.
Art. 14 - CONTROVERSIE E FORO COMPETENTE
1. Le eventuali controversie che dovessero insorgere in merito all'esecuzione del presente Protocollo verranno in prima istanza definita in via amichevole. Qualora non fosse possibile, il foro esclusivamente competente sarà quello di Roma.
Art. 15 – TRATTAMENTO DATI PERSONALI
1. I dati personali raccolti in esecuzione del presente Protocollo saranno trattati dalle Parti in qualità di autonomi Titolari, ciascuna per gli ambiti di propria e specifica competenza, attraverso programmi informatici, sistemi telematici e strumenti cartacei configurati in modo tale da garantirne la massima riservatezza, per il periodo di tempo necessario alla stipulazione ed esecuzione del presente Protocollo e degli Accordi esecutivi, in conformità alla normativa vigente di cui al Regolamento UE/679/16 e al D.lgs. n. 196/03 come modificato dal D.lgs. n. 101/18.
2. Ai fini della suddetta normativa, le Parti dichiarano che i dati personali forniti sono esatti e corrispondono al vero, esonerandosi reciprocamente da qualsivoglia responsabilità per
errori materiali di compilazione ovvero per errori derivanti da una inesatta imputazione dei dati stessi negli archivi elettronici e cartacei.
3. Il trattamento dei dati sarà improntato, da entrambe le Parti, ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e nel rispetto delle misure di sicurezza.
4. Le modalità del trattamento dei dati personali nonché tutte le informazioni previste dall’articolo 13 del GDPR, ivi comprese quelle relative ai responsabili interni e alle modalità di esercizio dei diritti dell’interessato previste dagli articoli 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del GDPR sono disponibili ai seguenti indirizzi:
• per Roma Capitale: xxxxxxxxxx.xxx@xxx.xxxxxx.xxxx.xx;
• per Città metropolitana di Roma Capitale: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxx/xxxxxxx;
• per l’Università di Roma “Sapienza”: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxxxx0.xx ;
• per l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”: xxx@xxx.xxxxxxx0.xx ;
• per l’Università degli Studi “Roma Tre”: xxxxxxx@xxxxxx.xxxxxxx0.xx ;
• per l’Università degli studi della Tuscia: UNITUS – Privacy ;
• per la Libera università internazionale degli studi sociali Xxxxx Xxxxx: xxxxxxx@xxxxx.xx .
5. Le Parti, ognuna per quanto di competenza, nell’ambito del presente Protocollo si impegnano a mantenersi reciprocamente indenni da ogni contestazione, azione o pretesa avanzate nei loro confronti da parte degli interessati e/o di qualsiasi altro soggetto e/o Autorità a seguito di eventuali inosservanze alla suddetta normativa privacy.
Art. 16 - MODIFICHE
1. Il presente Protocollo può essere emendato, modificato, sostituito, rinnovato o ampliato solo con atto deliberativo, firmato da ambo le Parti.
ART. 17 – CLAUSOLA DI APERTURA
1. Il presente Protocollo è aperto all’adesione da parte di altri Atenei, mediante richiesta da inviare a Roma Capitale.
Firmato digitalmente da
Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Firmato
digitalmente da
Xxxxxxx
Xxxxxxxxx
17 Gualtieri
CN = Xxxxxxx
C = IT
Roma Capitale
Il Sindaco Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Città metropolitana di Roma Capitale
Il Sindaco metropolitano Xxxxxxx Xxxxxxxxx
Università di Roma “Sapienza” La Rettrice Xxxxxxxxx Xxxxxxxx
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Il Rettore Xxxxxx Xxxxxxxxx
Università degli Studi “Roma Tre” Il Rettore Xxxx Xxxxxxxxxxxx
Università degli Studi della Tuscia
Il Rettore pro tempore, xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx
XXXXXXXXX XXXXXXXX 23.03.2022 09:52:31 GMT+01:00
Il Prorettore vicario
XXXXXXXX XXXXXX XXXXXX
29.03.2022 13:25:31
UTC
DE NONNO XXXXX
Professore Ordinario 08.04.2022
08:52:46
GMT+01:00
Firmato digitalmente da
XXXXXXX XXXXXXXX
SerialNumber = TINIT-BRTSFN74L09G478G C = IT
Università LUISS “Libera università internazionale degli studi sociali Xxxxx Xxxxx”
Il Direttore Generale, Xxxxxxxx Xx Xxxxxx
Digitally signed by LO XXXXXX XXXXXXXX
C=IT
O=XXXXX XXXXX XXXXX
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