Contract
Unione dei Comuni di Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Lajatico, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Terricciola
Zona Valdera
Provincia di Pisa
PROTOCOLLO D’INTESA
“Patto per una Comunità Educante in Valdera”
Le Parti
L’Amministrazione Provinciale di Pisa con sede in Pisa, X.xxx X. Xxxxxxxx XX, rappresentata dalla dirigente, Xxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx;
e
la Conferenza zonale per l'Educazione e l'Istruzione della Valdera, rappresentata dal Presidente dell’Unione Valdera Xxxxxxx Xxxxx;
e
l'Unione Valdera, rappresentata dal sindaco delegato all'istruzione, sindaco di Calcinaia, Xxxxx Xxxxxx;
e
l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Xxxx, rappresentato dal direttore, xxxx. Xxxxx Xxxxx;
e
la Rete Unitaria degli Istituti della Valdera Costellazioni rappresentata dal Presidente, prof.ssa Xxxxxxx Xxxxxxxxx;
e
Gli Istituti Scolastici operanti nella Valdera e precisamente:
• L’Istituto Comprensivo “Xxxxx Xxxxx” con sede in Bientina, via Xxxxxxxx xx Xxxxx 43, C.F 81002980506 legalmente rappresentato da Xxxxxx Xxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “Xxxxxx Xxxxxx Xxxx” con sede in Calcinaia, via Garemi 3,
C.F 81002290500 legalmente rappresentato da Xxxx Xxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “X. Xxxxxxx” con sede in Capannoli, via Xxxx Xxxx 4, C.F 81001570506 legalmente rappresentato da Xxxxx Xxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “Xxxxxxxx Xxxxxx” con sede in Fauglia, Corso della Repubblica 125, C.F 81001430503 legalmente rappresentato da Xxxxxxx Xxxxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo di Casciana Terme Lari con sede in Lari, via Xxxxxx Xxxxxxx 1, C.F 81002050508 legalmente rappresentato da Xxxxxx Xxxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “Marchese Xxxx Xxxxxxxxx” con sede in Ponsacco, via Melegnano 107, C.F 81002090504 legalmente rappresentato da Xxxxx Xxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxx” con sede in Pontedera, via Xxxxxx Xxxxx 43, C.F 81004200507 legalmente rappresentato da Xxxxxxx Xxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “Xxxxxxx Xxxxxxxxx” con sede in Pontedera, via Xxxxx Xxxxxxxxx 42, C.F 81001970508 legalmente rappresentato da Xxxxxxxxxx X’Xxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Comprensivo “Xxxxxx Xxxxxxxx” con sede in S. Xxxxx a Monte, via Querce 13 - 15, C.F 81002410504 legalmente rappresentato da Xxxxxxxx Xxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L'Istituto Comprensivo “Fra' Domenico da Peccioli” con sede in Xxxxxxxx, Xxx Xxxxxxxxx 0, C.F. 81001730506 legalmente rappresentato da La Forgia Xxxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L'istituto Comprensivo “Curtatone e Montanara” con sede in Pontedera, Via della Stazione Vecchia P.I. 81001930502 legalmente rappresentato da Xxxxxxxx Xxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• Il Liceo Statale Superiore “Xxxxxxx Xxxxxxx” con sede in Pontedera, via Salcioli 1,
C.F 81002950509 legalmente rappresentato da Xxxxx Xxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Xxxxxx Xxxxx” con sede in Pontedera, via Firenze 51, C.F 81002250504 legalmente rappresentato da Xxxxx Xxxxxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Tecnico Industriale Statale “Xxxxxxxxx Xxxxxxx” con sede in Pontedera, xxx Xxxxxx 00, C.F 81002020501 legalmente rappresentato da Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• L’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato “Xxxxxxx Xxxxxxxxx” con sede in Pontedera, via Salcioli 1, C.F 81001910504 legalmente rappresentato da Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx in qualità di dirigente scolastico
• Il Liceo Classico Scientifico “XXV Aprile” con sede in Pontedera, xxx Xxxxxx 00,
C.F. 81001750504 legalmente rappresentato da Xxxxxxx Xxxxxx in qualità di dirigente scolastico.
Premesso che
- a Pontedera ha sede l’Unione Valdera che, con autonomia statutaria e regolamentare nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione, dalle norme comunitarie, statali e regionali, ha lo scopo di esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni e servizi di competenza dei Comuni della Valdera: Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Lajatico, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Terricciola;
- l’Unione Valdera, cui sono attribuite statutariamente funzioni programmatorie e gestionali in ambito educativo e scolastico, è titolare, unitamente ai Comuni ad essa aderenti, delle competenze di cui all'art 139, comma 2, del D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59" ed in particolare delle azioni tese a realizzare le pari opportunità di istruzione, delle azioni di supporto tese a promuovere e sostenere la coerenza e la continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi e ordini di scuola, degli interventi perequativi e degli interventi integrati di prevenzione della dispersione scolastica e di educazione alla salute;
- la programmazione degli interventi concreti sul territorio è definita al livello delle zone socio- sanitarie, con attribuzione dei poteri decisionali alle Conferenze zonali per l'educazione e l'istruzione, che hanno competenza per tutto ciò che concerne lo sviluppo a livello locale del sistema di educazione e istruzione; partecipano alla conferenza della Valdera, oltre agli enti locali sopra citati, i comuni di Crespina Xxxxxxxxx, Fauglia, Orciano Pisano, Santa Luce, Santa Xxxxx a Monte;
- l'Unione Valdera assicura il coordinamento tecnico ed organizzativo dell'omonima Conferenza zonale, con l'ausilio del CRED Valdera Xxxxxx Xxxxxx, organismo deputato al sostegno tecnico operativo della funzione educativa in ambito scolastico e pre-scolastico;
- in Valdera opera da diversi anni la Rete di scuole “Costellazioni”, composta da tutti gli istituti del territorio di riferimento, con gli obiettivi di: migliorare la qualità del servizio scolastico; favorire la sperimentazione, l’innovazione e la ricerca didattica ed educativa; promuovere la continuità e l’orientamento tra le diverse scuole; favorire l’integrazione tra scuola e territorio; favorire la partecipazione di alunni e genitori; contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile;
- la Provincia di Pisa ha tra i suoi scopi istituzionali e statutari quello di elevare la qualità del sistema educativo e formativo, e lo persegue sia con un’attività di coordinamento dei Comuni e di collaborazione con le Conferenze zonali per l’istruzione, in particolare svolgendo un ruolo di supporto alla programmazione attraverso l'attività dll'Osservatorio Scolastico Provinciale;
- la Scuola Superiore Sant’Xxxx è riconosciuta a livello internazionale come un’istituzione di eccellenza scientifica e formativa, in particolare con il Polo Sant’Xxxx Xxxxxxx a Pontedera, dove ha sede l’Istituto di BioRobotica, che ha dato negli anni un segnale forte e visibile del livello internazionale della ricerca e della capacità di educare i giovani all’innovazione, connettendo il mondo della scuola, dell’università e della ricerca con quello dell’industria e dei servizi, soprattutto grazie alla Robotica e alla Biorobotica;
- fra Amministrazione Provinciale, Unione Valdera, Scuola Superiore Sant’Xxxx e Rete di scuole “Costellazioni” è stato firmato un primo Patto di Comunità Educante il 1° febbraio 2006, con l’obiettivo di costruire un sistema formativo integrato che utilizzi tutte le risorse scolastiche ed extrascolastiche presenti sul territorio, in direzione di una offerta educativa aperta, multidisciplinare, integrata e partecipata; il Patto è stato rinnovato, con validità quinquennale, nel mese di novembre 2010;
- il Patto di Comunità Educante in Valdera rinnovato nel 2010 introduceva per la prima volta la realizzazione di Laboratori Didattici sulla Robotica Educativa gestiti dall’attuale Istituto di BioRobotica in partnership con i docenti delle classi in Valdera; ad aprile 2011 è stato firmato un Accordo per la creazione di un network nazionale di Robotica Educativa per la creazione di una strategia nazionale per l’inserimento della robotica educativa nelle scuole; a marzo 2015, l’Istituto di BioRobotica ha firmato un Accordo di Rete Regionale di Robotica Educativa, di cui è capofila, con cui ha avviato i corsi di Alta Formazione sulla Robotica Educativa per 400 docenti delle 150 scuole toscane che hanno aderito;
- la Regione Toscana, l’Unione Valdera, la Rete Unitaria degli Istituti della Valdera “Costellazioni”, l'Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, l’Istituto nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) e la Provincia di Pisa hanno sottoscritto in data 16 ottobre 2015 una convenzione finalizzata a sperimentare nuove modalità di autovalutazione degli istituti scolastici e, conseguentemente, strategie didattiche innovative, orientate alla riduzione della dispersione scolastica e all'innalzamento dei livelli e capacità di apprendimento;
Visti
• la Legge 59 del 15/04/97,” Delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa”, in particolare l’articolo 21 – Autonomia delle Istituzioni scolastiche;
• il Xxxx XXX, xxx X.X.xx x. 000/00, il Capo III, Titolo IV del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59, in particolare gli artt. 138 e 139;
• il Xxxxxxx xxx Xxxxxxxxxx xxxxx Xxxxxxxxxx 0 marzo 1999, n, 275 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche”;
• L. R. 26.07.02 n.32, le relative disposizioni di attuazione; Reg 47/R e ss. Mm. e ii.
• Legge 28 marzo 2003, n. 53 “ Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale”;
• L. 133/2008 “Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto legge 25 giugno 2008, n.112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”;
• Regolamento recante “Revisione dell’assetto ordina mentale, organizzativo e didattico dei licei, degli Istituti tecnici e professionali si sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133”;
• L. 169 del 30/10/2008 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 1 settembre 2008, n.137, recente disposizioni urgenti in materia di istruzione e università”;
• lL. 13 luglio 2015, n.107, "Riforma del sistema di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" con particolare riguardo ai seguenti commi dell'articolo 1 (unico):
▪ comma 1, in cui la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche è finalizzata ad “affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento”, a “contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali”, a “prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione”, a “realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva”, a “garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini”;
▪ comma 2, in cui è richiamata la necessità del coordinamento delle istituzioni scolastiche con il contesto territoriale per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali;
▪ comma 7, con l’individuazione degli obiettivi formativi prioritari in relazione all’offerta formativa che le scuole intendono realizzare;
▪ comma 14 punto 5, in cui sono richiamati i necessari rapporti “con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio” ai fini della predisposizione del Piano triennale dell’offerta formativa;
▪ commi 33-44, dedicati all’alternanza scuola lavoro e comma 60, in cui si prevedono i “laboratori territoriali per l’occupabilità”;
▪ commi 70-71, con la previsione di Reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale e la stipula di “accordi di Rete” per la realizzazione di progetti e iniziative di interesse territoriale
Convengono e stipulano quanto segue
Art. 1 - Finalità
Il nuovo Patto per una Comunità Educante della Valdera riconosce nella scuola un bene comune strategico e ne afferma il ruolo centrale nella società della conoscenza, per lo sviluppo complessivo della comunità e delle competenze e capacità dei giovani. Mediante il Patto vengono individuate e perseguite le seguenti finalità strategiche:
1. migliorare il funzionamento complessivo del sistema e delle istituzioni scolastiche della Valdera, al fine di innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento;
2. prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, rafforzando i processi e gli strumenti di inclusione anche in rapporto ai bisogni educativi speciali dei ragazzi;
3. realizzare condizioni di pari opportunità tra i ragazzi frequentanti, contrastando le diseguaglianze socioculturali e territoriali e cercando di rimuovere o mitigare gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione del potenziale insito in ciascuno, garantendo il diritto allo studio e pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini;
4. realizzare una scuola aperta, laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, nonché di partecipazione ed educazione alla cittadinanza attiva, promuovendo la partecipazione responsabile di tutti i portatori di interesse rispetto al sistema scuola, in una logica di apporti sinergici e integrati;
5. realizzare un sistema integrato di istruzione, formazione, orientamento e sostegno allo studio a livello territoriale, attraverso la cooperazione strutturata tra i diversi attori, che sia in grado di aumentare il numero di diplomati e laureati nella Valdera, mettendo in sinergia i mondi della scuola, dell’università e della ricerca e l’insieme di questi con le eccellenze e le vocazioni imprenditoriali del territorio, per generare innovazione e sviluppo sociale ed economico.
Art. 2 - Valori e indirizzi condivisi
Le Istituzioni scolastiche e gli enti locali si impegnano, per le rispettive funzioni, a diffondere i valori ed i principi riportati nella Costituzione, idonei ad una formazione di soggetti liberi, responsabili e partecipi alla vita della comunità locale, nazionale ed internazionale, nella comune convinzione che la scuola sia il luogo per eccellenza dove tali valori e principi si elaborano e si apprendono.
Costituiscono un punto di riferimento condiviso, per le finalità e le attività previste dal Patto, le 8 competenze chiave individuate dal Consiglio di Europa quale combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto; sono la comunicazione nella madrelingua, la comunicazione nelle lingue straniere; la competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; la competenza digitale; imparare ad imparare; le competenze sociali e civiche; lo spirito di iniziativa e la capacità imprenditoriale, la consapevolezza ed espressione culturale.
Le parti firmatarie fanno inoltre propri gli indirizzi e le strategie di intervento riportate nel provvedimento approvato dal Consiglio dell’Unione Valdera in data 27 novembre 2015 “Indirizzi per lo sviluppo del sistema educazione-istruzione nella zona Valdera”.
Art. 3 Ambito di applicazione
L’ambito territoriale di intervento è quello di pertinenza della Conferenza zonale per l'educazione e l'istruzione della Valdera, corrispondente ai comuni di Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Crespina Xxxxxxxxx, Fauglia,
Lajatico, Orciano Pisano, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, S. Xxxxx a Monte, Santa Luce e Terricciola, cui afferiscono 11 istituti comprensivi e 5 istituti di istruzione superiore.
L'Unione rappresenta l'ente gestore dell'implementazione del Patto, anche attraverso l'azione specifica del CRED Valdera. Il coinvolgimento operativo dei comuni non inclusi nell'Unione è realizzato attraverso specifiche convenzioni; il raccordo politico istituzionale è realizzato in sede di Conferenza Educativa.
Art. 4 Obiettivi specifici
Costituiscono obiettivi specifici del Patto:
1. realizzare in forma collaborativa e integrata i processi di autovalutazione delle performance delle singole istituzioni scolastiche, attraverso le analisi dei dati storicizzati dell'anagrafe degli studenti, in modo da finalizzare la programmazione delle singole scuole e le azioni di sostegno degli enti locali alle problematiche oggettivamente evidenziate dai dati disponibili;
2. incrementare l'efficacia dell'insegnamento, in particolare delle materie tecniche e scientifiche, anche attraverso lo sviluppo di moderne metodologie laboratoriali e l'incremento delle attività di laboratorio;
3. sviluppare un sistema efficiente di gestione delle diversità in ambito scolastico, attraverso l'integrazione delle competenze e delle risorse disponibili, in una logica orientata all'innovazione, alla prevenzione e al contrasto della dispersione scolastica e di ogni forma di discriminazione e del bullismo anche informatico, al potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;
4. sviluppare il collegamento tra le scuole superiori e il mondo del lavoro attraverso un sistema strutturato di alternanza scuola-lavoro, in direzione di un più agevole collocamento al lavoro degli studenti in uscita dai percorsi formativi;
5. costruire percorsi di orientamento agli studi basati su sistemi e metodologie condivise e uniformi, in cui siano coinvolti contestualmente i diversi ordini di scuole;
6. diffondere in tutte le scuole:
a) l'impiego dell'arte, della musica e della multimedialità in genere a sostegno e integrazione dei processi di apprendimento;
b) progetti di potenziamento delle competenze linguistiche e della lingua inglese in particolare, anche attraverso l'utilizzo della metodologia content language integrated learning;
c) progetti per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riferimento al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media;
d) interventi per la promozione della cittadinanza attiva e democratica dei giovani, l'educazione alla legalità, alla pace, al rispetto delle differenze e al dialogo tra le culture, alla solidarietà e alla cura dei beni comuni;
e) l'innovazione didattica, quali ad esempio le classi 2.0, la robotica educativa, le classi Xxxxx Xxxxx, le flipped classroom;
f) interventi per l'educazione alla salute e l'alimentazione sana, in collaborazione con la Società della Salute della Valdera, la promozione dell'attività sportiva non agonistica, l'educazione ambientale - incluse le cognizioni basilari in materia di protezione civile.
Art. 5 Azioni attuative del Patto
1. Le parti firmatarie si impegnano, in linea generale, a confrontarsi su piani, progetti, interventi ed attività, di rispettiva competenza, che possono contribuire al conseguimento delle finalità indicate all’art. 1 e degli obiettivi specifici di cui all'art. 4, sviluppando ogni possibile sinergia tra di essi e con altri enti in grado di contribuire allo sviluppo del sistema formativo.
2. In particolare, alla data di sottoscrizione del protocollo, concordano di sviluppare complessivamente, anche per sottoinsiemi di scuole, le seguenti azioni:
a. Laboratorio Didattico Territoriale (LDT)
b. Centro territoriale per l'Inclusione (CTI)
c. Sistema organico di alternanza scuola-lavoro
d. Implementazione dell'uso di arte e musica nei percorsi didattici
e. Promozione della cittadinanza attiva e responsabile, del principio di legalità e del valore della pace
f. Educazione alla salute ed educazione ambientale
g. Costruzione di un sistema unitario di orientamento a livello di sistema scolastico territoriale
h. Implementazione del progetto Valutazione Valdera (Val Val)
i. Consolidamento del Coordinamento pedagogico unitario 0-6 anni
j. Sviluppo di metodologie didattiche innovative, con particolare riguardo ai progetti
• Senza zaino
• Robotica educativa
• Classi 2.0
• Content language integrated learning (CLIL)
3. La Scuola Superiore X. Xxxx costituisce un punto di riferimento per l'innovazione tecnico-scientifica e didattica, con particolare riferimento agli obiettivi specifici di cui punti 2 e 6a del precedente articolo 4. La Scuola, anche attraverso intese dirette con le singole istituzioni scolastiche, mette a disposizione le proprie esperienze e competenze in tali ambiti, per supportare dirigenti ed insegnanti nella definizione di strategie di insegnamento innovative, inclusa la formazione di docenti o altre figure degli organici scolastici in grado di diffonderle nei diversi contesti.
4. Per ciascuna azione di cui al comma 2, si rinvia alla scheda allegata al presente Patto per formarne parte integrante e sostanziale. Le schede potranno essere variate e integrate, sulla base dell'esperienza sul campo ed a seguito di accordo nel tavolo di coordinamento, senza necessità di aggiornare il presente protocollo.
Art. 6 Le risorse
Dato atto che la risorsa primaria della scuola sono gli insegnanti e gli studenti che ad essa danno vita, costituiscono ulteriori risorse stabili per l’implementazione del presente patto:
a) i laboratori, le biblioteche, i locali scolastici, nonché la documentazione di esperienze e buone pratiche resi disponibili dalle scuole;
b) gli uffici competenti dell'Unione in materia di educazione e istruzione, il CRED Valdera “Xxxxxx Xxxxxx”, i servizi di rete come gli Informagiovani, le biblioteche, i centri di documentazione e in genere tutte le strutture di servizio distribuite sul territorio, nonché i locali e le attrezzature disponibili nelle proprie sedi e presso i singoli comuni, che potranno essere utilizzate anche dalle Istituzioni scolastiche nell’ambito delle disponibilità esistenti;
c) le analisi effettuate dall'Osservatorio Scolastico Provinciale, anche sulla base di specifiche richieste delle istituzioni scolastiche, in ordine agli esiti scolstici ed alle correlazioni tra variabili incidenti;
d) i laboratori, le competenze e le documentazioni in ambito scientifico della Scuola Superiore S. Xxxx, nei limiti delle disponibilità esistenti;
e) le aziende della realtà produttiva locale che mettono a disposizione i propri contesti per avvicinare i giovani al mondo del lavoro;
f) le associazioni e le agenzie formative pubbliche e private che concorrono all'arricchimento dell'offerta formativa nel sistema Valdera.
L'Unione Valdera si impegna inoltre ad investire un proprio specifico ufficio per un'azione di coordinamento e sostegno all'elaborazione e presentazione ad enti finanziatori di progetti inerenti le molteplici linee di azioni sopra indicate.
Art. 7 – Programmazione
Le parti concordano nell'individuare nei processi di programmazione partecipata lo strumento essenziale per perseguire coerentemente nel tempo le finalità e gli obiettivi del Patto.
Le istituzioni scolastiche e gli enti locali si impegnano a coordinare i processi di programmazione di rispettiva competenza, con particolare riguardo al Piano Triennale dell'Offerta Formativa, al Piano Educativo di Zona e ai protocolli di intesa fra i Comuni e gli Istituti Scolastici, anche allo scopo di attuare in modo efficace e sinergico il presente Patto.
A tal fine, la Rete di Scuole “Costellazioni” partecipa, anche attraverso figure appositamente delegate, ai processi di programmazione della rete scolastica, alla formazione dei Piani educativi di zona e agli ulteriori momenti di decisione di competenza della Conferenza Educativa, esprimendo, laddove occorra o sia ritenuto utile, un apposito parere consultivo. Analogamente, un rappresentante della Conferenza prende parte alle riunioni del Comitato Direttivo della Rete di Scuole.
Periodicamente, e comunque con cadenza almeno annuale, il Direttore della Scuola S. Xxxx o suo delegato partecipano alla Conferenza Educativa per la verifica dei progetti di comune interesse realizzati, nonché per la definizione congiunta degli eventuali nuovi interventi, in ambito didattico e formativo.
Art. 8 – Partecipazione
I partecipanti al patto condividono e intendono sviluppare un sistema di governance partecipato, in quanto solo politiche ed azioni largamente condivise con tutti i portatori di interesse possono produrre risultati significativi ed effetti moltiplicativi.
Il metodo utilizzato per il raggiungimento delle finalità del presente Patto è quello del confronto e della concertazione tra le parti, con il coinvolgimento, nelle fasi e con le modalità possibili, di tutti i portatori di interesse nel campo dei servizi scolastici (studenti, insegnanti, famiglie, servizi scolastici, cittadinanza in genere).
Le osservazioni e proposte provenienti dai portatori di interesse pertinenti le finalità e gli oggetti del presente patto dovranno obbligatoriamente essere considerate dal tavolo di coordinamento e dagli altri organi di sistema interessati.
Art. 9 – Aggiornamento e formazione
Le Parti riconoscono nelle attività formative una leva indispensabile per realizzare le finalità del presente Patto, attraverso il costante adeguamento delle competenze degli addetti ai lavori, la disponibilità alla valutazione per la verifica dei risultati conseguiti ed il contributo alla diffusione di una nuova cultura scientifica legata all’appartenenza al territorio e ad un approccio all’innovazione per il futuro sviluppo della Valdera.
La formazione, nel periodo di validità del Patto, sarà prioritariamente orientata verso le pratiche ed i contenuti di cui alle azioni riportate al comma 2 dell'art. 5.
Art. 10 – Valutazione delle prestazioni scolastiche
Le parti riconoscono nel sistema di autovalutazione uno strumento utile per evidenziare le prestazioni specifiche di ogni singolo Istituto, prendendo a riferimento una serie di indicatori statistici ottenuti attraverso i dati dell'anagrafe storicizzata degli studenti, sulla base delle specifiche contenute nella scheda allegata.
L'Osservatorio Scolastico Provinciale, titolare dei dati ed esperto nella loro analisi, si impegna a rendere disponibilile le serie di indicatori individuate, nonché gli ulteriori dati funzionali alla valutazione della singola scuola.
L'Unione, anche con il contributo delle Amministrazioni comunali, si impegna ad effettuare valutazioni congiunte dei dati con le istituzioni scolastiche di riferimento, destinando le risorse disponibili agli interventi sui fattori e fenomeni che evidenziano maggiore criticità. Le azioni di miglioramento e di innovazione didattica saranno predisposte con il contributo dei tecnici dell'INDIRE.
Le scuole e i comuni, nel rinviare la definizione a regime del sistema di autovalutazione al termine della sperimentazione in atto con il progetto Val Val (di cui alla scheda allegata), concordano di definire obiettivi comuni di miglioramento per il sistema Valdera a fronte di problematiche diffuse. Nella prima fase di attuazione, l'obiettivo comune sarà la riduzione della dispersione scolastica registrata nel passaggio dalla scuola media inferiore alla superiore.
Art. 11 - Interventi per il diritto allo studio
Le parti firmatarie concordano nel ritenere essenziali gli interventi di sostegno agli allievi ed alle loro famiglie per l’effettivo diritto allo studio, quali il supporto agli alunni con handicap, il sostegno specifico all’integrazione scolastica degli alunni stranieri, gli interventi di sostegno economico per le famiglie meno abbienti e in generale tutti le azioni utili a rendere effettivo il diritto di apprendimento in una logica di pari opportunità.
I servizi e gli interventi economici per il diritto allo studio sono di competenza dell'Unione Valdera e dei comuni appartenenti alla zona educativa ma non all'Unione; le azioni per l'integrazione scolastica dei ragazzi disabili e degli alunni stranieri sono riportati nella scheda relativa al Centro Territoriale per l'Inclusione (CTI).
Costituiscono elementi basilari per l'effettivo diritto allo studio anche le infrastrutture e i servizi di supporto, quali la connettività ad Internet, i servizi di refezione e di trasporto. Le eventuali carenze e le prospettive di sviluppo in tali campi saranno oggetto di valutazione congiunta nelle fasi di programmazione congiunta di cui al precedente articolo 7.
Art. 12 – Albo delle agenzie formative per l'integrazione dell'offerta formativa
Le parti firmatarie riconoscono l'intervento qualificato di agenzie esterne nei percorsi formativi degli studenti come fattore essenziale di arricchimento dell'offerta formativa scolastica, in vista dell'obiettivo di formare cittadini consapevoli e responsabili, secondo le linee guida emanate dalla Regione Toscana1.
Al fine di assicurare l'effettivo possesso di competenze specifiche nonché l'adesione ad un approccio pedagogico corretto e coerente con quello utilizzato nel percorso curriculare, l'Unione Valdera ha formato un Albo delle agenzie e dei professionisti accreditati ad intervenire all'interno dei percorsi educativi e scolastici. L'accreditamento è rilasciato a seguito della verifica delle competenze e condizionatamente all'accettazione della metodologia didattica da seguire, illustrata attraverso momenti formativi obbligatori.
Le parti concordano che l'iscrizione all'Albo costituisce requisito obbligatorio per gli interventi formativi in ambito scolastico, salvo deroghe temporanee adeguatamente motivate.
Art. 13 – Sistema di alternanza scuola lavoro
L'alternanza scuola lavoro è organizzata per costituire un sistema territoriale coordinato ed integrato, con la partecipazione diretta di aziende ed agenzie formative accreditate, improntato ai principi di flessibilità e coerenza, sulla base delle indicazioni operative contenute nella scheda allegata.
L'alternanza scuola lavoro è sviluppata in forma collegata al sistema della formazione professionale e della formazione tecnica superiore, nonché alle azioni sulla categoria dei NEET.
Fermo restando lo spazio di azione autonomo di ciascuna istituzione scolastica, le parti tutte concordano di istituire allo scopo un tavolo specifico, da cui possano emergere indicazioni sia per riorientare l'offerta formativa tecnico professionale in ambito scolastico, sia per migliorare
1 Il riferimento è al documento predisposto dal Settore Educazione e Istruzione della Regione Toscana “Educazione alla cittadinanza attiva e responsabile: proposte alle istituzioni scolastiche per la quota oraria del 20% dei piani di studio” (2012)
l'operatività degli stage nelle aziende, negli enti pubblici e del Terzo Settore, in direzione di una più elevata ed efficace capacità di inserimento nel mondo del lavoro.
Art. 14 – Uso extrascolastico dei locali scolastici
Le parti firmatarie convengono di poter utilizzare i locali scolastici, nei periodi di sospensione delle attività didattiche curriculari, per lo svolgimento di attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive rivolte sia agli studenti che a categorie specifiche di cittadini.
L'effettivo svolgimento delle attività proposte è subordinato alla predisposizione degli strumenti organizzativi necessari a garantirne la sicurezza, nonché il ripristino della normale agibilità prima dell'inizio delle lezioni.
I programmi di utilizzo, che possono prevedere la partecipazione degli studenti anche in funzione di tutor e/o co-docenza, sono visionati al Tavolo di Coordinamento per un impiego razionale ed efficiente delle risorse disponibili ed evitare sovrapposizioni o duplicazioni di intervento.
Art. 15 – Manutenzione dei locali e degli spazi scolastici
Ferme restando le competenze e le responsabilità dei diversi enti circa la funzionalità dei locali scolastici, le parti firmatarie condividono una strategia volta alla responsabilizzazione dei fruitori del servizio nella valorizzazione e corretta manutenzione ordinaria degli spazi ad uso scolastico.
A tal fine, sulla base di esperienze già in atto nelle quali i cittadini sono stati coinvolti nella gestione e manutenzione di beni comuni delle città, l'Unione predisporrà un regolamento tipo, che potrà essere preso a riferimento anche in ambito scolstico, per la partecipazione volontaria dei ragazzi e delle loro famiglie ad azioni dirette ad assicurare la migliore funzionalità delle strutture scolastiche, nel rispetto dei vincoli normativi.
Art. 16 – Tavolo di coordinamento
E’ istituito tra le parti firmatarie un tavolo di coordinamento per l’attuazione delle previsioni del presente protocollo, composto dai rappresentanti degli enti firmatari e avente sede presso l’Unione Valdera.
Il Tavolo, che si dota di un regolamento di funzionamento, è convocato e presieduto dal Presidente della Conferenza Educativa o suo delegato, si riunisce ogniqualvolta sia necessario e comunque almeno due volte l’anno, anche su richiesta di uno o più enti. Le funzioni di segreteria e verbalizzazione sono assicurate dall’Unione Valdera.
Per l’attuazione di obiettivi specifici, potranno essere formati appositi gruppi tecnici come sottogruppi del Tavolo di Coordinamento, con possibilità di farvi partecipare anche membri di organizzazioni non firmatarie del protocollo.
Il Xxxxxx può tenere sedute congiunte, nei casi in cui sia reputato necessario, con gli altri organi decisionali, tecnici e di partecipazione del sistema di governance educativa della Valdera (3^ Commissione consiliare, Conferenza Educativa, Esecutivo di Settore, CRED Valdera, rappresentanze degli studenti e dei genitori).
Il Tavolo è supportato nella sua attività dai tecnici degli enti firmatari, in relazione alla competenza specifica nelle tematiche trattate.
Art. 17 – Comunicazioni
Le Parti individuano nella comunicazione elettronica lo strumento idoneo per far circolare le informazioni all’interno della rete locale. I firmatari del presente Patto convengono di utilizzare reciprocamente, per le comunicazioni tra le componenti interne della rete, la posta elettronica, anche non certificata, sia per ragioni di celerità che di efficienza amministrativa. A tal fine, ciascun ente sottoscrittore comunica gli indirizzi telematici a cui devono essere inoltrate le comunicazioni con la richiesta di utilizzo dello strumento di conferma di ricezione.
Art. 18 – Durata dell’intesa
Il presente Patto è valevole fino al termine dell'anno scolastico 2018-2019, corrispondente al termine di riferimento dei nuovi Piani dell'Offerta Formativa. La validità del Patto potrà essere estesa ad un ulteriore triennio mediante conferma espressa di tutte le parti firmatarie.
Tenuto conto che il protocollo tratta contenuti in parte innovativi e soggetti a rapida evoluzione, è possibile procedere ad una sua revisione anche prima delle scadenze sopra indicate, su istanza di una o più delle parti contraenti, previo confronto nel merito delle modifiche ritenute necessarie.
Art. 19 – Norme finali
Per tutto quanto non previsto dalla presente convenzione, le parti fanno riferimento alle norme del Codice Civile in materia di obbligazioni.
Ai sensi e per gli effetti dell’art.16 della tabella, allegato b), del DPR n.642/72, il presente atto è esente da imposta di bollo e soggetto a registrazione solo in caso d’uso, ai sensi dell’art.5, comma 1, del DPR. N.131/86.
Pontedera, lì
CONFERENZA ZONALE PER L'EDUCAZIONE E L'ISTRUZIONE
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
RETE UNITARIA DEGLI ISTITUTI DELLA VALDERA COSTELLAZIONI
ISTITUTO DI BIOROBOTICA SCUOLA SUPERIORE SANT’XXXX
ISTITUTI COMPRENSIVI
ISTITUTI SUPERIORI
TITOLO PROGETTO/AZIONE
"LDT – Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza"
PREMESSA DI CONTESTO
Con la costituzione del Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza -novembre 2010, nell’ambito del Patto di Comunità Educante-, il sistema territoriale della scuola della Valdera, in collaborazione con la Provincia di Pisa, i Comuni dell’Unione Valdera, il Polo Valdera della Scuola Superiore Sant’Xxxx, si è posto l’obiettivo di superare le carenze che la cultura scientifica registra nelle nostre scuole – come del resto nell’insieme del Paese in base a quanto emerge dalle indicazioni della ricerca internazionale –, di incrementare l’interesse dei giovani per le discipline scientifiche, promuovere il riconoscimento sociale della scienza quale elemento essenziale dello sviluppo.
In questi anni numerose sono state le iniziative per costituire in ogni scuola gruppi di lavoro sull’educazione scientifica e un coordinamento di Rete fra i Referenti di educazione scientifica di tutti gli istituti, per avviare attività di ricercazione centrate sulla laboratorialità e supportate da iniziative di formazione, per valorizzare il ruolo delle scuole nella promozione sul territorio della cultura scientifica con due edizioni della “Festa della Scienza nelle scuole della Valdera” e l’avvio di iniziative di “Caffè Scienza” in collaborazione con gli Istituti Superiori.
Alcuni dati di sintesi dell’attività nei vari anni scolastici:
2010-2011 | 4 giornate di formazione sulla didattica laboratoriale rivolte a circa 100 docenti |
0000-0000 | 000 partecipanti alla formazione, 82 i docenti impegnati in ricercazione |
2012-2013 | formazione e ricercazione: 101 docenti, 19 sezioni di scuola dell’infanzia, 35 classi |
di primaria, 15 di secondaria di 1° grado, per un totale di 1786 alunni | |
2013-2014 | 38 docenti impegnati nelle attività di coordinamento di Rete, |
formazione e ricercazione: 101 docenti, 28 sezioni di scuola dell’infanzia, 40 classi | |
di primaria, 17 di secondaria di 1° grado, per un totale di 1406 alunni | |
2014-2015 | 85 docenti partecipanti alle attività di formazione, ricercazione in oltre 50 classi e |
circa 1000 studenti coinvolti (rilevazioni tuttora in corso). |
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Il progetto “LDT - Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza” ha lo scopo di concorrere al superamento delle difficoltà che si registrano nei processi di apprendimento nel campo delle discipline scientifiche e che costituiscono spesso un elemento che concorre in maniera significativa all’insuccesso e alla dispersione scolastica. Le iniziative di formazione e di innovazione didattica mirano quindi a rafforzare le competenze scientifiche di alunni e studenti del sistema formativo della Valdera, valorizzando il ruolo della scuola anche nel promuovere la cultura scientifica nell'intera comunità di riferimento.
OBIETTIVI SPECIFICI
− promuovere in ogni istituto scolastico la costituzione dei Gruppi di lavoro per l’educazione scientifica e di riflessione sull’adeguatezza delle pratiche didattiche e dei percorsi di apprendimento;
− favorire la didattica laboratoriale e l’apertura al territorio (relazioni sociali, risorse naturali e ambientali, attività produttive, innovazioni e centri di ricerca), per una didattica di riconoscimento della realtà e di confronto operativo con il mondo più che trasmissione di saperi già confezionati, per una scuola di rielaborazione critica dell’esperienza da parte dell’allievo e di tutte le sue competenze;
− contribuire sul versante delle discipline scientifiche al coordinamento verticale dei curricoli, per una scuola come sistema integrato di “Rete”, al servizio della persona in formazione e dei suoi bisogni;
− valorizzare il ruolo dei docenti e degli istituti scolastici come risorse per la promozione della cultura scientifica nella comunità territoriale
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il “Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza”, sviluppa la propria iniziativa progettuale attorno alle seguenti azioni:
1. costituire in ogni singolo istituto della Rete territoriale “Costellazioni” i Gruppi di lavoro per l’educazione scientifica e consolidarne l’attività di riflessione sul lavoro didattico, di individuazione delle principali criticità, della definizione e condivisione delle buone pratiche, di documentazione delle attività nell’ambito dei saperi scientifici;
2. consolidare il coordinamento di rete territoriale rappresentato dal Comitato dei Referenti per l’educazione scientifica, espressione di tutti gli istituti della Rete, soprattutto come centro stabile di definizione e realizzazione di iniziative di aggiornamento e formazione e per la verticalizzazione dei curricoli;
3. valorizzare e promuovere pratiche didattiche innovative centrate sulla laboratorialità nella ricercazione di “Prima Scienza” e di “Robotica Educativa”; particolare attenzione sarà dedicata all’acquisizione e allo sviluppo di competenze matematiche;
4. sostenere, per quanto attiene la Robotica Educativa, in collegamento con le attività di cui al punto precedente, la partecipazione della nostra area al piano di formazione previsto in sede di rete regionale, mantenendo il coordinamento fra gli istituti partecipanti anche dopo la fase di formazione e prevedendo attività di ricercazione nelle classi con il sostegno di personale esperto proveniente sia dal Sant’Xxxx che dalle disponibilità di docenti della rete territoriale;
5. valorizzare il ruolo della scuole nella diffusione della cultura scientifica attraverso iniziative rivolte alla cittadinanza (festa della scienza, caffè-scienza…)
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto LDT - Laboratorio Didattico Territoriale Valdera Scuola Scienza assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti in collegamento con le attività di autovalutazione degli istituti anche nel loro coordinamento d’area.
ATTORI
Sono coinvolti nel progetto:
- Gli istituti comprensivi della Valdera
- Gli istituti secondari superiori di Pontedera
- La Rete “Costellazioni” degli Istituti scolastici della Valdera
- Il Polo Valdera della Scuola Superiore Sant’Xxxx
- Il servizio educativo dell'Unione dei Comuni della Valdera
- Il Cred Valdera
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
1. Risorse umane: i Referenti LDT per l’Educazione Scientifica in ogni singolo istituto coordinano i Gruppi di confronto o le Strutture Dipartimentali impegnate nell’educazione scientifica. Costituiscono altresì il Comitato dei Referenti per il Coordinamento di Rete delle attività LDT, la cui attuazione, in stretto collegamento con il Comitato dei Referenti, è demandata al Gruppo operativo di indirizzo e coordinamento, diretto da un Dirigente Scolastico in rappresentanza della Rete Costellazioni e costituito da rappresentanti e operatori del sistema scolastico territoriale, dell’Istituto Superiore S. Xxxx e del Cred.
2. Risorse tecniche e strutture di riferimento: sedi di attività, materiali e attrezzature necessarie saranno messi a disposizione dagli istituti comprensivi e dalle scuole superiori, dall'Unione dei Comuni, dai Comuni e dalle loro strutture di attività pubblica (Biblioteche, Teatri), dall’Istituto Superiore Sant’Xxxx, e da quanto perverrà dalla collaborazione con il territorio, le sue associazioni, il sistema produttivo.
3. Fondi liquidi necessari: quelli assegnati dal Pez; gli stanziamenti specificamente previsti nel Bilancio dell’Unione dei Comuni o in quelli dei singoli comuni per le scuole di competenza; le risorse eventualmente disponibili da progetti finanziati da bandi regionali, nazionali, europei; ulteriori eventuali contribuzioni da aziende e privati.
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
− l’adesione al progetto di tutti gli istituti comprensivi e superiori della Valdera
− la partecipazione dei docenti dei vari livelli scolari, con particolare riferimento ai docenti della scuola secondaria di 1° e 2 ° grado
− la diffusione nelle classi delle attività di Ricercazione
− il rafforzamento degli incontri di coordinamento organizzativo e didattico sia di istituto che di Rete.
− l’impegno delle scuole in iniziative pubbliche di diffusione della cultura scientifica
R:
− l’adozione di curricoli verticali coordinati e orientati all’acquisizione di competenze
− La definizione nei POF e l’attivazione di specifici spazi e attività laboratoriali
− la predisposizione di attività di apertura al territorio e di utilizzo delle sue risorse a fini didattici
− il miglioramento dei risultati scolastici nelle discipline scientifiche
I:
− la riduzione dell'indice di insuccesso nel passaggio dalla media inferiore a quella superiore
− la riduzione del tasso di dispersione
− l’incremento delle iscrizioni alla facoltà scientifiche e del numero degli interessati ad attività di ricerca
− il superamento delle differenze di genere nelle scelte professionali di tipo Stem
− l’incremento dell’attenzione della comunità locale nei confronti della cultura scientifica
ENTE COORDINATORE
CRED Valdera
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
- Numero speciale, dedicato al Laboratorio Didattico Territoriale “G. Salcioli”, della rivista del Cred Valdera Fare Form@zione, n. 0 nuova serie, anno 2010-11, settembre 2011, Tagete Edizioni Pontedera
- CRED Valdera, Quaderno di documentazione n.8 “Prima Scienza” 2011-12, giugno 2013, Tagete Edizioni Pontedera
- Le relazioni finali di attività di LDT per gli anni dal 2010-2011 al 2014-2015
- Gli atti di indirizzo e di programmazione per l’elaborazione dei PEZ annuali
TITOLO PROGETTO/AZIONE
"CTI Valdera – Per una scuola inclusiva e di valorizzazione delle diversità"
PREMESSA DI CONTESTO
Le trasformazioni sociali in corso, nelle fragilità che determinano in relazione anche al protrarsi di un lungo periodo di crisi, hanno determinato nei sistemi della formazione una maggiore consapevolezza di come “l’area dello svantaggio scolastico sia molto più ampia di quella della disabilità: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e delle lingua italiana perché appartenenti a culture diverse” (Direttiva Miur 27/12/2012).
Ma si è anche diffusa una cultura della “diversità” che riconosce quanto siano diverse le modalità di apprendimento degli alunni, così come sono diversi i loro stili, i loro vissuti, i contesti della loro vita, e la necessità di valorizzare le differenze evitando che si trasformino in diseguaglianze.
Nel corso degli anni scolastici 2012- 2013 e 2013-2014 ha avuto attuazione il progetto “A scuola di diversità”, finanziato dalla Regione Toscana ai fini della realizzazione del Piano di Gestione delle Diversità previsto dalla DGR 530/2008, con l’adesione di tutti gli istituti della Rete di scuole della Valdera e la partecipazione di circa un centinaio di insegnanti ai moduli formativi.
Un Gruppo di lavoro per la costituzione del Centro Territoriale per l’Inclusione ha poi avviato una prima azione di conoscenza e coordinamento degli strumenti regolamentari e dei protocolli adottati nelle scuole per l’inclusione (modulistica per i Piani Didattici Personalizzati, prima analisi dei Piani Attuativi), ed ha infine predisposto un Protocollo di Rete per l’attivazione del CTI a partire dall’anno scolastico 2014/15 che in data 25 novembre 2014 è stato formalmente sottoscritto dai Dirigenti Scolastici di tutti gli Istituti Comprensivi e Superiori della Valdera. Nel corso di quest’ultimo anno scolastico il gruppo di progetto del CTI, formato dai referenti per l’inclusione degli istituti della Rete Costellazioni, ha elaborato un primo programma di attività e di attivazione dei relativi servizi
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Costruire una scuola effettivamente inclusiva che sia veramente di tutti e di ciascuno nel riconoscimento e nella valorizzazione delle diversità, intese come risorsa e occasione di innovazione della didattica, migliorando i risultati di apprendimento e riducendo la dispersione scolastica nelle fasce di svantaggio.
OBIETTIVI SPECIFICI
− sostenere e rafforzare il ruolo del Gruppo di lavoro sull'inclusione in ogni istituto, costituito come struttura formale e stabile;
− costituire un coordinamento d'area per la condivisione di linguaggi, approcci, procedure, modalità di rilevazione dei bisogni, in direzione di un comune tessuto di riferimenti per una politica dell'inclusione coordinata a livello di Rete;
− mettere a sistema nel settore specifico i vari interventi degli enti locali, del Servizio sociosanitario, delle associazioni e della cooperazione;
− proporre e organizzare iniziative di formazione docenti e di valorizzazione del loro ruolo per l’individualizzazione degli obiettivi e la personalizzazione degli apprendimenti;
− contribuire a diffondere la cultura dell’inclusione nelle famiglie e della comunità locale.
− valorizzare la ricchezza culturale e linguistica di alunni di origine non italiana;
− promozione di forme di apprendimento collaborativo, dal cooperative learning, al tutoring, all’apprendimento tra pari, con impiego di tecniche facilitanti (software dedicati, audiovisivi, etc.).
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il “Centro Territoriale per l’inclusione in Valdera”, sviluppa la propria iniziativa progettuale attorno ai seguenti ambiti di intervento operativo:
1. Servizio ausili, supporti didattici e nuove tecnologie: ricognizione delle risorse didattiche per l’inclusione attraverso l’elaborazione di una sitografia ragionata delle disponibilità in
rete; individuazione delle risorse presenti sul territorio (biblioteche, attività dlle associazioni…); contatti e collaborazioni con i centri di ricerca del settore (CNR, Sant’Xxxx, Stella Maris, Università…)
2. Rapporti con le strutture sanitarie e gli Enti locali: definizione di un programma di incontri fra il CTI e i soggetti istituzionali e specializzati, per affrontare le criticità finora incontrate nella collaborazione con la scuola e con le famiglie e definire precisi e soddisfacenti protocolli di intesa.
3. Iniziative di formazione: Incontri di formazione, a livello di Rete di scuole, rivolto a dirigenti e docenti ma aperto anche ai genitori sui temi e le problematiche BES; a livello di singolo istituto attività di formazione da parte dei Referenti di istituto per l’inclusione rivolto a docenti, personale ATA, famiglie, per indicazioni sulla normativa, il progetto di istituto, la modulistica.
4. Servizi di informazione e comunicazione: vademecum con le informazioni essenziali relative all’inclusione, al protocollo di accoglienza, ai servizi attivati, ai contatti cui rivolgersi; apertura di uno sportello informativo e di consulenza per docenti, studenti, famiglie; gestione delle informazioni e dei contatti su sito, social, e-mail.
5. Prosecuzione del Progetto Xxxxxxxx a cui aderiscono le scuole della specifica Rete, per l’individuazione precoce dei disturbi di apprendimento e la definizione di percorsi e attività di recupero e superamento delle difficoltà.
6. Per quanto attiene all’inclusione di alunni e studenti con diversità di lingua e cultura di provenienza, il CTI articola la propria iniziativa con gli interventi annuali previsti, anche in ambito PEZ , in collaborazione con La Tavola della Pace e Cooperazione di Pontedera e le altre associazioni impegnate nel settore.
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto "CTI Valdera – per una scuola inclusiva e di valorizzazione delle diversità" si svolge lungo l’intero arco di validità del Patto di comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti, in collegamento con le attività di autovalutazione degli istituti.
ATTORI
Sono coinvolti nel progetto:
- Gli istituti comprensivi della Valdera
- Gli istituti secondari superiori di Pontedera
- La Rete “Costellazioni” degli Istituti scolastici della Valdera
- La zona sanitaria Valdera della ASL
- I servizi educativi dell'Unione dei Comuni della Valdera
- La tavola della Pace e Cooperazione di Pontedera
- Il Cred Valdera
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
1. Risorse umane: i Referenti per l’inclusione in ogni singolo istituto che costituiscono anche il Gruppo di progetto e di indirizzo previsto dall’Accordo di Rete CTI Valdera, gli operatori dei servizi sociosanitari, delle realtà professionali e cooperative e delle specifiche associazioni di volontariato operanti nel settore del disagio e dei disturbi di apprendimento.
Saranno in particolare valorizzate, nelle iniziative di formazione, anche le competenze disponibili fra gli stessi docenti del sistema scolastico territoriale.
2. Risorse tecniche e strutture di riferimento: le sedi di attività, i materiali e le attrezzature disponibili presso gli istituti comprensivi e le scuole superiori, l'Unione dei Comuni e i singoli Comuni; le strutture sociosanitarie della Usl zona Valdera; gli ausili e specifiche risorse didattiche per l’inclusione presso l’Istituto Comprensivo Pacinotti polo di riferimento del CTI; le risorse presenti sul territorio con particolare riferimento ai centri di ricerca del settore (CNR, Sant’Xxxx, Stella Maris)
3. Fondi liquidi necessari: quelli assegnati dal Pez; gli stanziamenti specificamente previsti nel Bilancio dell’Unione dei Comuni o in quelli dei singoli comuni per le scuole di competenza;
le specifiche risorse messe a disposizione dalla Società della Salute e dalle istituzioni sociosanitarie di zona; le risorse eventualmente disponibili da progetti finanziati da bandi regionali, nazionali, europei; ulteriori eventuali contribuzioni.
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
− l’adesione al progetto di tutti gli istituti comprensivi e superiori della Valdera
− la partecipazione e il coinvolgimento dei docenti e del personale ATA
− la condivisione di modelli organizzativi, procedure d’accoglienza, pratiche e modalità didattiche nel coordinamento di istituto e territoriale di Rete
R:
− l’integrazione effettiva degli alunni di origine culturale diversa e il miglioramento del livello del loro successo scolastico
− il miglioramento dei risultati scolastici degli alunni con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento
I:
− il rafforzamento e la formalizzazione di una didattica centrata sull’individualizzazione degli obiettivi e sulla personalizzazione degli apprendimenti, nella costante sperimentazione di strategie inclusive;
− la riduzione del tasso di dispersione nelle fasce di ragazzi svantaggiati;
− la diffusione della cultura dell’inclusione attraverso il coinvolgimento delle famiglie, della comunità locale e di tutte le sue risorse culturali, solidaristiche, professionali
ENTE COORDINATORE
CTI Valdera in collaborazione con CRED Valdera
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
- Il testo dell’Accordo di Rete CTI Valdera (Centro Territoriale per l’inclusione) è riportato sulla rivista del Cred Valdera Fare Form@zione, 2015, Tagete Edizioni Pontedera, pagg. 91- 98
- Una breve sintesi delle fasi d’avvio dell’esperienza di costituzione del CTI in Valdera nello stesso numero della rivista alle pagg. 77-90
- Sul tema della diversità e dell’intercultura (con il testo della “Delibera di San Rossore”, DGRT 230/2008) si veda anche Fare Form@zione, 2012, Tagete Edizioni Pontedera, pagg. 105-139
TITOLO PROGETTO/AZIONE
" Valdera Scuola Lavoro"
PREMESSA DI CONTESTO
Gli interventi previsti dalla legge 107/2015 di riordino del sistema scolastico e formativo riguardano anche un più forte collegamento fra istruzione e mondo del lavoro (cc.33-44). In particolare, si introduce una previsione di durata minima dei percorsi di alternanza nell’ultimo biennio di scuola secondaria di secondo grado (almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e almeno 200 ore nei licei); disponendo che l’alternanza può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche anche all’estero, o con la modalità dell’impresa formativa simulata.
In Valdera, gli Istituti superiori gestiscono da tempo percorsi di alternanza scuola-lavoro, facendo riferimento ad un 'portafoglio' autonomo di organizzazioni (aziende, associazioni, studi professionali, enti pubblici), costruito nel corso degli anni. Non esiste però, al momento, un sistema complessivamente integrato, in grado di indirizzare i ragazzi nei contesti più adeguati sulla base di bilanci di competenze e valutazioni attitudinali, in risposta alle esigenze della realtà produttiva e in connessione anche con gli enti deputati a facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro (centro per l'impiego, associazioni di categoria e professionali, agenzie formative)
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Contrastare la dispersione scolastica e il fenomeno NEET, attraverso modalità didattiche ed esperienziali centrate sul “fare” e sviluppando la partecipazione diretta delle risorse imprenditoriali e formative del territorio alla governance del sistema.
OBIETTIVI SPECIFICI
− organizzare un coordinamento organico degli istituti scolastici superiori nel loro rapporto con il sistema produttivo territoriale, istituendo luoghi e strumenti di confronto e di condivisione metodologica;
− correlare l’offerta formativa con le politiche di sviluppo del territorio, soprattutto sul versante dell’innovazione tecnologica, creando percorsi che portino anche al collocamento diretto nel mondo del lavoro al termine del percorso di studio;
− favorire le modalità di apprendimento basate sul collegamento sistematico di formazione ed esperienza pratica, la personalizzazione dei percorsi formativi e la valorizzazione delle competenze acquisite sia in ambito scolastico che in attività lavorative;
− promuovere accordi di Rete per l’utilizzo condiviso di laboratori pubblici e privati, favorire esperienze di “laboratori per l’occupabilità” (c. 60, art. 1, legge 107/2015), di “botteghe a scuola”, di “scuola impresa” (impresa simulata o altre inziative come “Impresa in azione – Junior achievement”), di sperimentazione delle nuove opportunità previste dalla normativa su apprendistato e “sistema duale”;
− trasmettere e far riconoscere il valore formativo dell’esperienza lavorativa come strumento fondamentale dell’apprendere;
− realizzare iniziative finalizzate all’orientamento e alla conoscenza del mondo del lavoro, a partire anche dalla scuola secondaria di 1° grado
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il progetto “Valdera Scuola Lavoro” SI sviluppa nelle seguenti fasi principali:
1. costituire un coordinamento di Rete per le attività di alternanza scuola lavoro, individuando per ogni istituto superiore un Referente, per procedere alla ricognizione dei rapporti esistenti con il mondo delle imprese e le altre opportunità lavorative, per favorire la conoscenza delle migliori pratiche, adottare modalità operative condivise, protocolli e convenzioni tipo;
2. definire iniziative coordinate di formazione sulla didattica laboratoriale in collaborazione fra la scuola e le varie espressioni del mondo del lavoro, anche attraverso la costituzione di organismi ad hoc;
3. sostenere la capacità progettuale delle singole scuole, in ragione degli indirizzi previsti per ciascuna dagli ordinamenti, anche con il concorso organizzativo di risorse del sistema produttivo, entro un quadro di riferimento coordinato ai programmi di sviluppo dell’area definiti dalle istituzioni titolari delle funzioni di governo del territorio (agricoltura e ambiente, manifattura e innovazione tecnologica, turismo e valorizzazione del territorio, servizi, servizi socio-sanitari…);
4. promuovere esperienze di alternanza in ambito europeo, utilizzando anche la rete Eurodesk e la rete dei gemellaggi attivati dagli Enti locali;
5. coordinare e sostenere l’avvio di sperimentazioni di sistema duale;
6. definire procedure di individuazione NEET e interventi di riorientamento formativo e occupazionale per i soggetti coinvolti
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto Valdera Scuola Lavoro assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti in collegamento con le attività di autovalutazione degli istituti anche nel loro coordinamento d’area.
ATTORI
Sono coinvolti nel progetto:
- gli istituti secondari superiori di Pontedera
- la Rete “Costellazioni”
- gli Istituti scolastici superiori della Valdera
- il Polo Valdera della Scuola Superiore Sant’Xxxx
- Pont-Tech
- l’Unione dei Comuni della Valdera
- i singoli Comuni dell’area
- l’Osservatorio Scolastico Provinciale
- il Cred Valdera
- imprese e loro associazioni rappresentative
- le organizzazioni del Terzo Settore
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
1. Risorse umane: i referenti per l’alternanza dei singoli istituti scolastici, gli operatori messi a disposizione dal sistema delle istituzioni, delle imprese e dei soggetti interessati, dell’Istituto Superiore S. Xxxx, del Cred Valdera, dell’Osservatorio Scolastico Provinciale.
2. Risorse tecniche e strutture di riferimento: sedi di attività, materiali e attrezzature necessarie saranno messi a disposizione dagli istituti comprensivi e dalle scuole superiori, dall'Unione dei Comuni, dai Comuni e dalle loro strutture di attività pubblica (Biblioteche, Teatri), dall’Istituto Superiore Sant’Xxxx, e da quanto perverrà dalla collaborazione con il territorio, le sue associazioni, con particolare riferimento agli “incubatori di impresa”, alle sedi di attività e alle strutture delle imprese e di tutti i soggetti coinvolti.
3. Fondi liquidi necessari: gli stanziamenti specificamente previsti nel bilancio dell’Unione dei comuni o in quelli dei singoli comuni; le risorse eventualmente disponibili da progetti finanziati da bandi regionali, nazionali, europei; ulteriori eventuali contribuzioni da aziende e privati.
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
− l’adesione al progetto di tutti gli istituti superiori della Valdera;
− la partecipazione dei docenti agli interventi formativi rivolti alla conoscenza delle opportunità offerte dal quadro normativo nei suoi sviluppi, alla conoscenza del mondo del lavoro e alle prospettive dello sviluppo territoriale, all’adozione di modalità didattiche fondate sulla laboratorialità e finalizzate all’acquisizione di competenze;
− il rafforzamento del coordinamento organizzativo e didattico sia di istituto che di Rete;
− l’impegno di coordinamento di scuole ed enti locali nel rapporto con il territorio e le sue risorse produttive.
R:
− l’ampliamento del numero delle imprese disponibili ad attività in alternanza e il coinvolgimento di tutti i principali settori della struttura produttiva dell’area;
− la definizione coordinata di procedure di Rete per l’elaborazione dei progetti dei singoli istituti, la condivisione di protocolli, convenzioni, modalità di monitoraggio e valutazione dei risultati;
− avvio di esperienze innovative, fin dal primo anno di validità del Patto, nel campo dei “laboratori per l’occupabilità”, “scuola impresa”, formazione in apprendistato (sperimentazione del sistema duale);
− la definizione, in collaborazione con l’OSP, delle procedure di monitoraggio del fenomeno NEET per predisporne modalità e strategie di contenimento.
I:
− la riduzione del numero dei soggetti in situazione di NEET
− il miglioramento delle opportunità occupazionali in Valdera nel superamento anche degli squilibri di genere.
ENTE COORDINATORE
Unione Valdera
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
MIUR - Attività di alternanza scuola lavoro - Guida operativa per la scuola
TITOLO PROGETTO/AZIONE
Promozione della cittadinanza attiva consapevole e responsabile, del principio di legalità, del rispetto dei diritti umani, della pratica nonviolenta, della giustizia e della pace
PREMESSA DI CONTESTO
Nel nostro paese Il livello medio complessivo di attenzione, di consapevolezza e di impegno sui temi richiamati nel titolo di questo progetto non è adeguato alle necessità del contesto sociale in cui viviamo. E lo è anche nel nostro territorio, nonostante che da tempo alcuni Soggetti pubblici (i Comuni) e privati (diverse Associazioni di società civile) vi dedichino una parte più o meno rilevante della propria attività.
Basta seguire le notizie diffuse quotidianamente dagli organi di stampa per rendersi conto di quanto siano diffuse l'illegalità, anche nei comportamenti quotidiani di molti, i comportamenti di natura mafiosa, le violazioni dei diritti civili e delle persone, gli atteggiamenti xenofobi, l'uso della violenza, sia nei rapporti tra le persone che nelle relazioni tra Stati e, di conseguenza, quanto sia necessario promuovere e diffondere i valori antitetici a questi fenomeni.
La Tavola della Pace e della Cooperazione (più avanti definita anche più semplicemente la Tavola), fu istituita per la prima volta nel 1999 con delibera del Consiglio comunale di Pontedera, previo accordo con le Associazioni di Società civile locali: Era quindi uno strumento del comune finalizzato alla promozione della cultura dei diritti umani e della pace.nel territorio comunale, dove ha realizzato in continuità programmi di educazione e formazione rivolti in generale alla popolazione e, particolarmente, a studenti ed insegnanti delle scuole.
Il 4 luglio 2007, avendo allargato la propria iniziativa oltre il territorio comunale di Pontedera, la Tavola fu trasformata in soggetto giuridico avente statuto autonomo, con l’atto costitutivo sottoscritto dai Rappresentanti legali dei quindici Comuni di “Valdera Associata” e di circa venti Associazioni di società civile. Divenne quindi un ente partecipato dotato degli organismi necessari a garantirne sia il funzionamento operativo che il carattere democratico.
La Tavola ha sviluppato negli anni una lunga serie di progetti, sia nel campo della cooperazione decentrata, sia nel campo della promozione della cultura della pace, stipulando nel 2008 un protocollo d’intesa con la Rete di scuole Costell@zioni, nel quale si riconoscono, come parte integrante dell’offerta formativa (POF), i laboratori nelle classi e le altre attività proposte dalla Tavola, che sono accolte dagli insegnanti e dai Consigli di classe nell’ambito dei programmi formativi. In virtù di quel protocollo la Tavola realizza ogni anno programmi formativi con i laboratori nelle classi, con un corso di formazione per insegnanti, con un concorso per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
FINALITA' DEL PROGETTO-AZIONE
La finalità ultima del lavoro della Tavola è quello di contribuire, nell’ambito del territorio di riferimento, allo sviluppo di una società più consapevole, più giusta e più impegnata nei campi che sono richiamati nel titolo del presente progetto.
OBIETTIVI SPECIFICI
-Coinvolgere il maggior numero possibile di classi e di studenti nelle attività extracurricolari organizzate dalla Tavola
-Offrire ad almeno 20/30 insegnanti un corso di formazione, finalizzato a fornire loro conoscenze e metodi atti a improntare la didattica in modo tale da restituire ai loro alunni la cultura della partecipazione, della cittadinanza attiva e responsabile, dei diritti umani e della pace.
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
1. Laboratori nelle classi su materie extracurriculari: in ciascun anno, viene svolto un incontro con le/i referenti degli Istituti scolastici per la presentazione delle proposte formative da parte di formatori esterni, che vertono su temi come: sull’educazione alla mondialità, gestione nonviolenta dei conflitti, partecipazione e educazione alla pace
2. Concorso per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: la comunicazione del bando per l’anno appena iniziato avverrà non appena avviati i laboratori, che devono concludersi con la consegna alla Tavola di un prodotto rappresentativo dell’attività svolta, necessario per la partecipazione della classe al concorso.
1
3. Formazione insegnanti: Xxx individuata la persona a cui sarà affidato l’incarico di fornire alle/agli insegnanti due giornate di formazione sul tema della partecipazione, intesa come pratica educativa da acquisire per riversarla nella formazione degli studenti.
4. Rinnovo del Protocollo d’Intesa con la Rete Costell@zioni: la Tavola ha proposto alla Presidenza della Rete di scuole Costell@zioni il rinnovo e l’aggiornamento del protocollo d’intesa che fu stipulato per la prima volta nel 2008, quale proiezione locale dell’analogo protocollo stipulato nel 2007 fra il Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e il Ministero della Pubblica Istruzione. L’importanza del protocollo consiste nel riconoscimento, da parte delle Autorità scolastiche ai rispettivi livelli, che le attività riguardanti la promozione della cultura dei diritti umani e della pace possono essere assunte nei Piani dall’Offerta Formativa (POF) delle Scuole.
5. Interventi di mediazione linguistico didattica nelle scuole secondarie di secondo grado: consistono nell’insegnamento delle materie nella lingua madre ai figli di immigrati che giungono da noi per ricongiungimento familiare. Questi alunni, che non conoscono la lingua italiana, non possono comprendere la lezione degli insegnanti né utilizzare i libri di testo. Questi interventi rispondono alle richieste fortemente sostenute dai presidi e dagli insegnanti delle scuole.
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto della Tavola della Pace e della Cooperazione assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di Comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti
ATTORI
Sono coinvolti nel progetto:
-i Comuni Soci
-le Associazioni Socie
-diverse altre Associazioni presenti nel territorio
-le sezioni ANPI presenti nel territorio
-la Rete di Scuole Costell@azioni
-gli Istituti secondari di secondo grado
-gli Istituti Comprensivi
-gli insegnanti e gli studenti delle scuole della Rete Xxxxxxx@xxxxx
-il CRED Valdera
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
PROFILI PROFESSIONALI
per i laboratori nelle classi personale incaricato dalle Associazioni portatrici delle esperienze e delle competenze necessarie
per la formazione insegnanti persone dotate di competenze di livello universitario e/o di esperienze di alto livello professionale
per gli interventi di mediazione linguistico – didattica nelle scuole secondarie di secondo grado personale in grado di insegnare agli alunni immigrati, che non conoscono l’italiano, le materie ministeriali nella lingua madre e di renderne conto in lingua italiana agli insegnanti di cattedra. Generalmente si ricorre a studenti universitari dotati delle competenze scientifiche corrispondenti alle materie da insegnare.
LOCALI IN CUI SI SVOLGONO LE AZIONI
I locali sono scelti di volta in volta in base alle disponibilità tenendo conto delle caratteristiche specifiche delle varie azioni: classi o le aule magne delle scuole, locali attrezzati avuti in concessione gratuita dai Comuni o dalle Associazioni socie, locali affittati per l’occasione
FONDI LIQUIDI NECESSARI
Le risorse finanziarie impiegate nelle azioni derivano da diverse fonti.
La base di partenza per le attività nelle scuole consiste nelle quote sociali dei comuni soci, ma per la sostenibilità e per la gestione complessiva dei diversi programmi messi in atto, si cerca di ottenere contributi partecipando a progetti presentati in occasione dei bandi emanati dalla Regione, dal Ministero dell’Interno (F.E.I.) e, per programmi particolari, ai fondi assegnati dal P.E.Z.
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RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
Per ogni anno scolastico
- Adesione di tutti gli Istituti secondari di secondo grado alle proposte formative (laboratori nelle classi, corso formazione insegnanti, concorso studenti, convegno di fine anno scolastico).
R:
- Almeno 15 laboratori nelle classi
- Almeno 20 insegnanti che aderiscono al xxxxx xx xxxxxxxxxx
- Xxxxxx 00 studenti premiandi al termine del concorso
- Un elevato livello di soddisfazione per le prestazioni di mediazione linguistico didattica svolte nelle scuole.
I.:
- Avere contribuito al processo di crescita intellettuale e culturale delle nuove generazioni con l’aumento della voglia di conoscere e dello spirito critico in merito alle grandi questioni della cittadinanza attiva consapevole e responsabile, del principio di legalità, del rispetto dei diritti umani, della pratica nonviolenta e della pace
- Avere fornito ai cittadini nuovi strumenti di conoscenza e di analisi dei fatti che accadono nel mondo e che incidono sulla vita delle persone a tutti i livelli, per saper guardare oltre la narrazione semplificata della realtà propria dei canali di informazione di massa.
- Avere aumentato nei cittadini l’impegno alla partecipazione attiva per contribuire ad una società più giusta e alla pace.
ENTE COORDINATORE
Tavola della Pace e della Pace e della Cooperazione
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
- “Educazione alla cittadinanza attiva e responsabile: proposte alle istituzioni scolastiche per la quota oraria del 20% dei piani di studio” - documento redatto dal Settore Educazione e Istruzione della Regione Toscana (2012)
- le “Carte” dei diritti (Dichiarazione universale dei diritti umani, Carta di Nizza sui diritti e le libertà nell'ambito della UE, etc.)
- la Costituzione italiana
- il Protocollo d’intesa con la Rete di Scuole Costell@zioni
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TITOLO PROGETTO/AZIONE
Educazione alla salute ed educazione ambientale
PREMESSA DI CONTESTO
Le scuole della Zona educativa Valdera da diversi anni hanno progettato e realizzato interventi volti a creare negli studenti e nelle famiglie sensibilità, conoscenze e competenze in merito ai temi legati alla salute e all'ambiente.
Sia nell'ambito dell'educazione alla salute che in quello dell'educazione ambientale i vari progetti sono stati per lo più coordinati dall'Unione Valdera in collaborazione con la SdS Valdera e l'Azienda USL n.5 anche se non sono mancate scuole che si sono mosse in modo autonomo, anche a prescindere da finanziamenti regionali o locali.
L'obiettivo che ha guidato gli istituti scolastici nella realizzazione di azioni in ambito di educazione alla salute è stato quello di promuovere quel complesso di comportamenti efficaci per creare e mantenere nel tempo l’equilibrio di salute in ciascun individuo. Importante nella costruzione di questi percorsi è stata la collaborazione del Terzo settore che, attraverso competenze specifiche, ha contribuito a mettere in atto le azioni concrete. Lo stesso è accaduto nell'ambito dell'educazione ambientale, dove la crescita delle competenze dello stesso corpo insegnante è diventato il vero motore dei progetti.
Attualmente la situazione sul territorio della Valdera è la seguente:
a) per i progetti di educazione alla salute, l'Unione Valdera sostiene economicamente alcuni progetti di educazione alimentare che gli Istituti Comprensivi, seguendo linee guida locali, propongono all'inizio di ciascun anno scolastico. Nell'ultimo anno scolastico sono stati sostenuti n.5 progetti;
b) sul tema dell'educazione ambientale le scuole, tenuto conto delle specifiche linee guida approvate dalla Regione Toscana, progettano interventi per la costruzione di Unità di Competenza in tema ambientale. Nell'ultimo anno scolastico sono stati realizzati n.6 progetti per la costruzione di n. 39 Unità di competenza in altrettante scuole primarie.
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
I progetti di educazione ambientale in ambito scolastico realizzano le finalità previste dagli indirizzi regionali e locali, intesi a dar vita a:
a) un sistema di governance territoriale delle azioni educative, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti (istituzionali e non) che operano all'interno delle Conferenze Zonali, con lo scopo di implementare una progettazione locale di qualità, che possa progressivamente interessare diffusamente tutto il territorio di riferimento;
b) interventi che vadano ad incrementare le competenze sul tema dei cambiamenti climatici, in collegamento anche ad altre azioni quali i Laboratori dei Saperi Scientifici.
I progetti di educazione alla salute sono finalizzati alla promozione e diffusione di una corretta alimentazione e di stili di vita salutari nella popolazione scolastica.
OBIETTIVI SPECIFICI
- valorizzare il ruolo dei docenti e degli istituti scolastici come risorse per la promozione della salute e dell'educazione ambientale nella comunità territoriale;
- innovare la didattica;
- sviluppare buone pratiche educative e concrete e comportamenti sostenibili nella vita;
- responsabilizzare ai temi della salute e dell'ambiente gli studenti, le famiglie, il personale docente e non docente;
- promuovere l'acquisizione di competenze e conoscenze sui temi specifici.
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il progetto si configura ormai come intervento 'a sistema'.
Attraverso la collaborazione con il Laboratorio del Sapere Scientifico, con la SdS Valdera e l'ASL 5 (quest'ultime in particolare sui temi dell'educazione alla salute), tenuto conto delle linee guida regionali e locali e degli interessi maturati e sviluppati nel corso degli anni, le scuole progettano i loro interventi e le loro azioni negli ambiti dell'educazione alla salute e dell'educazione ambientale.
PERIODO DI SVOLGIMENTO
L'azione è continuativa nel tempo - Il periodo temporale di progettazione è quelle relativo all'anno scolastico.
ATTORI
Sono coinvolti nel progetto:
- Gli istituti comprensivi della Valdera
- Gli istituti secondari superiori di Pontedera
- La Rete “Costellazioni” degli Istituti scolastici della Valdera
- Il Cred Valdera
- i soggetti iscritti nell'elenco zonale dei soggetti del terzo settore e privati e degli operatori individuali per lo svolgimento di attività e progetti nelle scuole.
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
1. Risorse umane: nella progettazione e attuazione dei progetti sono potenzialmente coinvolti tutti gli insegnanti degli istituti scolastici della Valdera con particolare riferimento ai referenti per l'educazione ambientali (se presenti). Possono essere coinvolti, su richiesta delle scuole, anche specialisti del Terzo settore.
Per quanto attiene i progetti di educazione alla Salute sono coinvolte la SdS Valdera e l'ASL 5 (U.O. Educazione alla salute e bioetica).
2. risorse tecniche e strutture di riferimento: sedi di attività, materiali e attrezzature necessarie sono messi a disposizione dagli istituti comprensivi e dalle scuole superiori, dall'Unione dei Comuni, dai Comuni e dalle loro strutture di attività pubblica (Biblioteche, Teatri, ecc.) e da quanto perverrà dalla collaborazione con il territorio e le sue associazioni.
3. Risorse finanziarie: quelle assegnati dalla Regione Toscana, dalla SdS nel Piano Integrato di Salute, dall'Unione Valdera e dai singoli Comuni.
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
− l’adesione ai progetti di un numero sempre crescente di istituti comprensivi e superiori della Valdera
− la partecipazione dei docenti dei vari livelli scolari
− la diffusione delle buone prassi
− il rafforzamento del coordinamento con Il laboratorio dei Saperi Scientifici
− La definizione nei POF delle attività
R:
− il miglioramento degli stili di vita e dei comportamenti sostenibili
ENTE COORDINATORE
Unione Valdera.
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
- “Indirizzi per l'attuazione degli interventi di educazione ambientale 2013-2015” (approvato con DGR 1074/2013 e 352/2014)
- Piani integrati di Salute SdS Valdera.
TITOLO PROGETTO/AZIONE
"Orientamento Valdera”
PREMESSA DI CONTESTO
Nella risoluzione del Consiglio d’Europa del 21.11.2008 l’orientamento è considerato come “un insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le loro capacità, competenze, interessi; prendere decisioni consapevoli in materia di istruzione, formazione, occupazione; gestire i propri percorsi personali di vita nelle situazioni di apprendimento, di lavoro e in qualsiasi altro contesto in cui tali capacità e competenze vengono acquisite e/o sviluppate”. Indiscutibile pertanto il ruolo strategico dell’orientamento nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo, sia nell’attribuire valore orientativo all’insieme dell’attività didattica, sia nel predisporre specifici servizi di orientamento e attività di tutorato e di accompagnamento, integrando infine l’intervento che si esercita in ambito scolastico con le azioni delle istituzioni locali nell’esercizio delle competenze previste dal D. Legsl. 112/31marzo1998.
Attualmente, gli Istituti scolastici della Valdera gestiscono autonomamente questa importante funzione, attraverso giornate di presentazione ai ragazzi dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia e della primaria di secondo grado e, per gli studenti in uscita dalla scuola dell'obbligo, attraverso il consiglio orientativo. L'esistenza di un elevato grado di dispersione nel primo anno della scuola superiore evidenzia la scarsa efficacia dell'attuale sistema, quantunque il tasso di dispersione non possa essere evidentemente ascritto principalmente a questo solo fattore.
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Contribuire alla definizione e realizzazione di un “sistema di orientamento” (legge 107/2015, art. 1
c. 7 lett. s) che integri scuola e territorio nel promuovere in tutti i cittadini in formazione le più ampie possibilità di valorizzazione delle proprie capacità e competenze, sulla base di azioni e metodologie coerenti ed integrate.
OBIETTIVI SPECIFICI
− costituire all’interno delle scuole figure di riferimento e tutors per la definizione e la realizzazione di percorsi e servizi a carattere orientativo, in rapporto anche alle attività di alternanza scuola-lavoro, favorendo il coordinamento orizzontale e verticale fra i vari istituti della Rete di scuole della Valdera;
− favorire la mobilità degli studenti tra i diversi istituti superiori anche in corso d'anno;
− sviluppare opportune sinergie tra i sistemi di istruzione, formazione, servizi per l’impiego, enti locali e servizi sociali per l’individuazione delle opportunità territoriali da utilizzare a fini orientativi per le scelte delle persone;
− coordinare in Rete attività di formazione in servizio del personale sull’orientamento come caratterizzazione della didattica e su specifici servizi e interventi orientativi;
− sviluppare modalità didattiche a carattere orientativo per la crescita della persona e delle sue competenze e per la gestione consapevole da parte degli studenti del proprio percorso scolastico e del proprio progetto di vita e di lavoro.
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il progetto “Orientamento Valdera”, sviluppa la propria iniziativa attorno alle seguenti azioni:
1. costituire un coordinamento di Rete per le attività di orientamento, eventualmente anche in collegamento con le attività di alternanza scuola-lavoro, individuando per ogni istituto superiore un Referente/Tutor per l’orientamento;
2. definire iniziative coordinate di formazione, rivolte sia ai Referenti/Tutors che al personale docente in generale, sulla normativa e i suoi sviluppi, sulle procedure di attuazione degli interventi, sulla didattica orientativa;
3. costituire uno specifico tavolo di lavoro per il coordinamento delle attività orientative nel passaggio dal 1° al 2° ciclo del sistema di istruzione, a partire da una verifica dei giudizi orientativi e dei loro esiti;
4. costituire uno specifico tavolo di lavoro per la definizione di modalità condivise e coordinate della gestione dei passaggi tra i diversi ordini e indirizzi di studio e tra i sistemi di istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento al primo biennio della scuola superiore;
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto Valdera Orientamento assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti, in collegamento con le attività di autovalutazione degli istituti anche nel loro coordinamento d’area.
ATTORI
Sono coinvolti nel progetto:
- Gli istituti comprensivi e secondari superiori di Pontedera
- La Rete “Costellazioni” degli Istituti scolastici della Valdera
- l’Unione dei Comuni della Valdera
- i singoli Comuni dell’area
- l’Osservatorio Scolastico Provinciale
- Il Cred Valdera
- le agenzie impegnate in interventi di formazione professionale
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
1. Risorse umane: i referenti per l’orientamento dei singoli istituti scolastici, gli operatori del Cred Valdera e dell’Osservatorio Scolastico Provinciale.
2. Risorse tecniche e strutture di riferimento: sedi di attività, materiali e attrezzature necessarie saranno messi a disposizione dagli istituti comprensivi e dalle scuole superiori, dall'Unione dei Comuni, dai Comuni e dagli altri soggetti coinvolti.
3. Fondi liquidi necessari: gli stanziamenti specificamente previsti nel Bilancio dell’Unione dei Comuni o in quelli dei singoli comuni; le risorse eventualmente disponibili da progetti finanziati da bandi regionali, nazionali, europei; ulteriori eventuali contribuzioni da aziende e privati.
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
− l’adesione al progetto di tutti gli istituti comprensivi superiori della Valdera;
− la partecipazione dei docenti agli interventi formativi rivolti alla conoscenza del quadro normativo nei suoi sviluppi, alla conoscenza delle risorse e delle opportunità offerte dal territorio, all’adozione di modalità didattiche a carattere orientativo e finalizzate all’acquisizione di competenze;
− il rafforzamento del coordinamento organizzativo e didattico sia di istituto che di Rete;
R:
− la definizione coordinata di procedure di Rete per la gestione degli interventi e servizi orientativi, e delle modalità di monitoraggio e valutazione dei risultati;
− avvio di esperienze innovative per la gestione del passaggio dal 1° al 2° ciclo del sistema di istruzione e una più attenta verifica degli esiti dei giudizi orientativi;
− la definizione di modalità condivise e coordinate della gestione dei passaggi tra i diversi ordini e indirizzi di studio e tra i sistemi di istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento al primo biennio della scuola superiore;
− la definizione, in collaborazione con l’OSP, delle procedure di monitoraggio del fenomeno NEET per predisporne modalità e strategie di contenimento.
I:
− l’abbassamento degli esiti negativi e la conseguente riduzione del tasso di dispersione, soprattutto in riferimento ai risultati del primo anno della scuola superiore;
− la riduzione del numero dei soggetti in situazione di NEET;
− il miglioramento delle opportunità occupazionali in Valdera, nel superamento anche degli squilibri di genere.
ENTE COORDINATORE
RETE DI SCUOLE COSTELLAZIONI
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
TITOLO PROGETTO/AZIONE
Progetto ValVal
PREMESSA DI CONTESTO
Con l’anno scolastico 2014/15 è andato a regime in forma ordinaria in tutte le scuole italiane il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) che prevede per le scuole l'autoanalisi dei punti critici, a partire dai quali sviluppare una serie di azioni, da realizzare in un arco temporale di medio termine, volte a migliorare la qualità del servizio scolastico offerto ai cittadini-studenti, per portarli a raggiungere livelli di istruzione - sia quantitativi che qualitativi - in linea con l’Europa e con le prospettive di sviluppo socio-economico del nostro paese.
Il SNV è uno strumento decisivo per migliorare i risultati del servizio di istruzione, ma presenta alcuni punti di criticità che rischiano di vanificarne gli obiettivi. In particolare:
- le scuole non detengono i dati e le competenze analitiche necessari per redigere il Rapporto di Auto Valutazione (RAV) e il successivo piano di miglioramento;
– gli enti locali, secondo il modello ministeriale, non sono parte attiva del processo di valutazione, mentre, in ossequio alle previsioni del D. Lgs. 112/98, dovrebbero essere direttamente coinvolti, sia per aiutare le scuole nella stesura e nell’attuazione del piano di miglioramento, sia per verificare i risultati degli interventi messi in atto.
Le Scuole e gli EELL della nostra Zona educativa hanno ritenuto essenziale, per migliorare la qualità del servizio di istruzione, far si che il sistema di valutazione non sia l’ennesimo adempimento burocratico che non porta nessun beneficio alla scuola e non abbassa il livello di insuccesso scolastico e di dispersione, ancora così lontani dagli obiettivi europei.
A partire da questi presupposti, in data 20 ottobre 2015 è stata sottoscritta una convenzione tra Unione Valdera, Regione Toscana, Rete unitaria degli Istituti della Valdera “Costellazioni”, Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana attraverso l'Ufficio territoriale di Pisa, lNDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), Provincia di Pisa e Società Soluxioni srl (attuale gestore operativo dell'Osservatorio Scolastico Provinciale), per consentire
• alle scuole di poter sviluppare miglioramenti dei processi di istruzione e nei livelli di apprendimento, basandosi su analisi statistiche di dati storicizzati rese disponibili dall'Osservatorio Scolastico;
• all'Unione e ai comuni di esercitare le proprie competenze ex D. Lgs. 112/98, ovvero supportare adeguatamente l'orientamento scolastico e professionale, realizzare condizioni di pari opportunità tra gli studenti e intervenire per la prevenzione della dispersione scolastica.
Di fatto, è stato costituito un gruppo di riferimento, cui partecipano insegnanti dei diversi istituti scolastici, per condividere le metodologie valutative e sviluppare indicazioni per i piani di miglioramento, anche grazie al contributo dei tecnici dell'INDIRE.
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Fornire alle scuole i dati e le analisi necessarie per ridurre il fenomeno della dispersione scolastica, in direzione dell'obiettivo fissato a livello regionale (14%)
OBIETTIVI SPECIFICI
1 – mettere a disposizione di Xxxxxx e Comuni indicatori dettagliati sulle criticità del sistema scolastico locale, più ampi ed efficaci rispetto a quelli forniti dal MIUR, che consentano a tutti di capire dove investire le risorse per il successo scolastico e formativo;
2 - fare azioni di formazione e supporto – a beneficio di tutte le componenti in gioco (scuole e comuni in particolare) - per la lettura degli indicatori e sulle azioni di miglioramento conseguenti;
3 - monitorare nel tempo i risultati delle azioni messe in atto
4 – supportare gli EELL nell’individuazione dei principali problemi incontrati dai propri cittadini- studenti nel percorso scolastico, in modo da finalizzare opportunamente il loro sostegno storico agli interventi di miglioramento. Ciò per far si che le risorse da essi investite sulla scuola si concentrino sulle principali criticità trovate anziché disperdersi in una molteplicità di progetti magari utili ma che non aggrediscono l’insuccesso e la dispersione.
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il progetto è iniziato in fase sperimentale sul finire dell’anno scolastico 2014/15, poi formalizzato con la convenzione riportata in premessa. A coordinare e supportare lo sviluppo del progetto è stato nominato un Nucleo di Zona formato dai rappresentanti degli Enti firmatari e supportato dall’OSP di Pisa e dal CRED Valdera.
L’anno scolastico 2015/16 dovrà vedere le seguenti fasi principali:
1 – completamento degli incontri tra EELL e Istituti scolastici, propedeutici alla condivisione del Piano di miglioramento che ogni scuola deve stendere;
2 – supporto alla stesura dei piani di miglioramento sia con incontri formativi comuni, sia con supporti specifici per le situazioni più complesse, con il contributo dei tecnici dell'INDIRE;
3 – individuazione delle strategie da mettere in atto per risolvere una delle criticità comuni di tutta la Zona, costituita dal forte insuccesso scolastico nel passaggio tra scuola secondaria di I grado e II grado;
4 – Formazione e condivisione lavoro tra le Istituzioni scolastiche
5 - Analisi dei risultati ai fini della replicabilità del processo e della modellizzazione del sistema 6 - Diffusione dei risultati
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto Val Val assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di comunità educante, con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti
ATTORI
Unione dei Comuni, Rete Costellazioni, Regione Toscana, Provincia di Pisa INDIRE
Ufficio scolastico territoriale, Società SOLUXIONI srl.
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
Le risorse finanziarie derivano in parte dalla convenzione citata nei documenti di riferimento, cui si aggiungeranno i contributi ottenuti su specific bandi regionali e nazionali (già presentata un'istanza al MIUR)
Le risorse professionali di carattere pedagogico sono fornite dall'INDIRE e dal CRED Valdera, quelle statistiche dall'Osservatorio scolastico provinciale
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I])
Il risultato atteso è il miglioramento degli indicatori di dispersione e il raggiungimento entro il 2020 degli obiettivi europei.
ENTE COORDINATORE
Unione Valdera
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
L.R. 32/2002
D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59
Convenzione n. reg. 356 in data 20 ottobre 2015 tra Unione Valdera, Regione Toscana, Rete unitaria degli Istituti della Valdera “Costellazioni”, Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, INDIRE, Provincia di Pisa e Società Soluxioni srl, per la realizzazione del progetto ValVal
TITOLO PROGETTO/AZIONE
Coordinamento Pedagogico Zonale per i servizi all'infanzia 0-6
PREMESSA DI CONTESTO
La Conferenza Zonale per l'istruzione promuove un organismo di Coordinamento Gestionale e Pedagogico per i Servizi all'infanzia da zero a sei anni, secondo le previsioni del Regolamento n.33/R del 20/06/2014.
Il Coordinamento Pedagogico (C.P.) costituisce uno strumento fondamentale e necessario per favorire l'integrazione tra i Servizi all' infanzia pubblici e privati, nonché per sostenere educatrici ed insegnanti, nella ricerca di una migliore qualità ed efficienza delle prestazioni.
In Valdera, attualmente, sono operativi 33 servizi alla prima infanzia con oltre 800 posti disponibili.
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Il C.P. Zonale mira all'integrazione dei servizi pubblici e privati per una più efficace azione educativa in risposta ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, proponendosi come finalità il riconoscimento delle potenzialità d'apprendimento e la socialità fin dalla primissima infanzia, nonché la valorizzazione qualitativa dell'offerta di servizi integrati da zero a sei anni, mediante un ventaglio di attività teorico pratiche che rendono operativo il principio di una Comunità Educante.
OBIETTIVI SPECIFICI
Esercitare le funzioni di Coordinamento gestionale e pedagogico con il concorso dei responsabili dei Servizi pubblici e privati per individuare indirizzi e criteri di sviluppo del sistema integrato
Elaborare materiale informativo sui dati di accesso, frequenza, qualità dei Servizi, per una partecipazione sempre più consapevole da parte delle famiglie.
Promuovere, in accordo con i Coordinatori dei servizi, il Piano della formazione degli operatori ed il monitoraggio della sua attuazione
Mantenere rapporti con l'Azienda unità sanitaria locale per gli ambiti di competenza
Supportare la Conferenza Zonale per l'istruzione per la programmazione di specifici interventi afferenti i servizi educativi, tenendo conto delle evidenze risultanti dalle analisi disponibili
Elaborare il Progetto Pedagogico di Zona secondo le linee di indirizzo regionali
Promuovere una formazione continua, secondo le modalità della ricercazione, per il personale operante nei servizi e per le famiglie, con progetti e percorsi finalizzati ad una formazione congiunta ed un confronto attivo di reciproche esperienze tra tutto il personale che opera nei servizi
Documentare in libri e quaderni le esperienze formative e la loro distribuzione per un’opportuna socializzazione ad Enti e Famiglie
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
Il progetto generale del Coordinamento gestionale e pedagogico prevede momenti operativi che si identificano sommariamente in tre tempi:
• Un periodo iniziale per l’analisi dei bisogni gestionali e formativi del mondo 0-6 con attenzione ai processi di continuità-discontinuità nella vita dei servizi e nella formazione degli adulti.
• La individuazione di eventuali criticità ed istanze verso l’innovazione nel cammino di ricerca della qualità diffusa, secondo linee di indirizzo regionali.
• Il monitoraggio, la documentazione, la valutazione di processi e prodotti della quotidianità e delle esperienze formative e di ricerca svolte dal personale del sistema integrato
PERIODO DI SVOLGIMENTO
L’intero arco di validità del Patto di comunità educante con i necessari adeguamenti in rapporto alle verifiche annuali delle attività svolte e al monitoraggio dei risultati raggiunti in riferimento agli sviluppi della normativa nazionale e regionale di settore.
ATTORI
Unione dei Comuni della Valdera Conferenza Educativa
Rete di scuole CRED Valdera
Coordinamento gestionale e pedagogico di Zona Consulta dei Coordinatori Pedagogici pubblici e privati Personale educativo e docente
Famiglie
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
Pedagogisti, psicologi, amministrativi, esperti, Enti di ricerca, che operano di concerto nei locali dell'Unione dei comuni, nei Servizi e nelle scuole, in altre sedi dislocate nel territorio della Valdera prevalentemente con il sostegno degli Enti locali. La regione Toscana interviene con il finanziamento dei Piani Educativi di Zona, l'Unione Valdera e gli altri comuni della Conferenza Educativa erogano un minimo contributo annuale alle spese del CRED, che opera principalmente con insegnanti ed esperti volontari (in quiescenza).
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I])
Ci proponiamo di favorire nel tempo una frequenza più alta dei servizi 0-3 attraverso un'azione educativa fortemente orientata alla qualità nell'ottica delle linee di indirizzo della Regione Toscana (L.32), consapevoli che questo dato è condizionato anche dall'alto costo dei servizi tutt'oggi a carico delle famiglie. In ogni modo si riconoscono come imprescindibili gli obiettivi di copertura dell’utenza fissati in sede di Comunità Europea al 33 % per i bambini sotto i tre anni e al 90 % per quelli dai tre ai sei anni.
Il risultato atteso più significativo è comunque quello di una costante integrazione dei servizi educativi dei nidi d'infanzia e il successivo livello della scuola dell'infanzia attraverso la condivisione e il coordinamento delle esperienze didattiche di educatori e insegnanti, nell'ottica di un sistema formativo territoriale sempre più integrato.
ENTE COORDINATORE
CRED Valdera
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
Legge 107 su “La buona scuola” Legge 32 Regione Toscana
Linee di indirizzo regionali e della Conferenza educativa di Zona Piano Educativo Zonale
Documentazione Istituto degli Innocenti
Studi e riflessioni a carattere pedagogico 0-6 per la progettazione nazionale
TITOLO PROGETTO/AZIONE
Xxxxx Xxxxx: per una scuola comunità
PREMESSA DI CONTESTO
La rete nazionale di scuole “Senza Zaino: per una scuola comunità” è attiva sul territorio della Valdera dal 2002. Ad oggi gli Istituti aderenti sono: “Xxxxxx” e “Curtatone” di Pontedera, “Xxxxx Xxxxx” di Bientina e Buti, “Carducci” di Santa Xxxxx a Monte, “Pertini” di Capannoli e “Mariti” di Fauglia, quest'ultimo in qualità di capofila della rete nazionale.
Insieme alla riqualificazione e alla ristrutturazione degli spazi scolastici attraverso arredi e strumenti di apprendimento funzionali, il modello Senza Xxxxx propone una didattica innovativa, inclusiva e nonviolenta attraverso il coinvolgimento degli studenti (a partire dalle scuole dell'infanzia e fino alla scuola secondaria di primo grado) nella progettazione del percorso formativo, la differenziazione dell'insegnamento e dell'apprendimento, la realizzazione della comunità dei docenti e dei genitori e l'apertura al territorio per l'ampliamento dell'offerta formativa.
Il Modello è sostenuto dalla Giunta Regionale Toscana che, per il prossimo quinquennio di legislatura, assicurerà alle scuole che vorranno aderire alla rete la formazione dei docenti. Anche le Amministrazioni comunali di riferimento sostengono il progetto garantendo alle scuole gli arredi e gli strumenti per la riorganizzazione degli ambienti di apprendimento.
Il Progetto prevede attività di formazione per i docenti delle scuole interessate, attività di formazione dei formatori, il coordinamento zonale per la formazione dei docenti nuovi arrivati nelle scuole e per l'attività di ricercazione, l'organizzazione e la gestione della “Fabbrica degli strumenti” (una struttura parallela che rende possibile la costruzione dei materiali didattici per l'autonomia da parte degli stessi docenti).
La tabella che segue mostra i dati relativi al coinvolgimento delle scuole nel Progetto all'inizio dell'anno scolastico 2015-2016:
N° Istituti | N° Classi | N° Alunni | N° Docenti | |
Toscana | 40 | 482 | 10089 | 1122 |
Prov. Pisa | 9 | 153 | 3268 | 377 |
Valdera | 6 | 137 | 2812 | 322 |
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Il Progetto ha lo scopo di diffondere nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie della Valdera il modello Senza Xxxxx come pratica didattica innovativa, che coinvolge gli studenti nel percorso di apprendimento partecipato e cooperativo e i docenti in percorsi di ricerca metodologico-didattica volti al miglioramento e alla crescita del modello stesso.
OBIETTIVI SPECIFICI
• Ampliare la rete di scuole Senza Zaino della Valdera con particolare riferimento agli Istituti finora non coinvolti;
• Coinvolgere in particolare le scuole secondarie di primo grado nel percorso di ricerca e nell'attuazione della metodologia Senza Zaino;
• Sostenere le attività della Fabbrica degli strumenti dell'Istituto Capofila anche attraverso accordi con il Fab Lab del Polo Tecnologico di Cascina;
• Organizzare il coordinamento zonale per la ricercazione dei docenti
• Ampliare l'Albo dei Formatori attraverso l'organizzazione di percorsi di formazione specifici;
• Organizzare convegni – seminari – iniziative di documentazione e diffusione delle pratiche Senza Zaino in Valdera.
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
• Incontri di presentazione del Modello ai Collegi dei Docenti
• Formazione dei docenti delle nuove scuole
• Formazione dei Formatori
• Percorsi di manutenzione
• Gruppi di coordinamento zonale
• Fabbrica degli strumenti
• Seminari – iniziative di documentazione.
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Arco di validità del Patto di Comunità Educante (2015-2019)
ATTORI
Istituti Comprensivi della Valdera Scuole Paritarie della Valdera Rete “Costell@zioni”
Servizi educativi dell'Unione dei Comuni Amministrazioni comunali dell'Area Educativa Regione Toscana
Università degli Studi di Firenze Università degli Studi di Bari Università degli Studi di Padova Polo Tecnologico di Cascina Politecnico di Milano Fondazione Agnelli di Torino
Centro Studi per la Musica di Lecco (CSMDB) CRED Valdera
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
• Risorse umane: Gruppo Promotore di Senza Zaino, Referenti Senza Zaino di ogni Istituto, Docenti formatori iscritti all'Albo formatori di Senza zaino, Gruppo di ricerca sugli spazi e gli arredi, Gruppo di “Amici Critici” di cui fanno parte tecnici e accademici a livello nazionale.
• Risorse tecniche e strutture di riferimento: strumenti e tecnologie didattiche presenti nei plessi scolastici, plessi scolastici, Fabbrica degli Strumenti, Fab Lab, CRED Valdera.
• Risorse finanziarie: Finanziamento Regionale, quote di adesione alla Rete di Scuole Senza Zaino, finanziamenti dei singoli Comuni, eventuale finanziamento dal “Patto di Comunità Educante”.
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I])
P
• Incontri di presentazione del Modello ai Collegi dei Docenti: uno per ogni Istituto interessato;
• Formazione dei docenti delle nuove scuole: 20 ore prima dell'attuazione del Modello nelle classi;
• Formazione dei Formatori: individuazione di almeno 10 docenti (scuola dell'infanzia, primaria e secondaria) sul territorio della Valdera disponibili a formarsi sulle
tecniche e i metodi della conduzione di gruppi di adulti per la formazione e il tutoraggio dei docenti delle nuove scuole;
• Percorsi di manutenzione: 10 ore in ogni scuola che aderisce alla rete da più di due anni;
• Gruppi di coordimamento zonale: uno o più referenti di ogni Istituto per la ricercazione sulla valutazione e l'autovalutazione degli studenti e le Linee Guida per la scuola secondaria;
• Fabbrica degli strumenti: accordo formale con il Polo Tecnologico per l'organizzazione di un Fab Lab didattico all'interno della Fabbrica;
• Seminari – iniziative di documentazione: un evento programmabile per la fine- primavera per la condivisione delle buone pratiche.
R
• Adesione al progetto degli Istituti non ancora coinvolti;
• Coinvolgere i docenti in percorsi di ricerca metodologico-didattica volti al miglioramento e alla crescita del modello didattico;
• Diffusione del modello nelle sezioni/classi fino a coinvolgere gli interi plessi;
• Elaborazione di linee-guida riferite alle tematiche affrontate nei percorsi di ricercazione (v. Autovalutazione e Valutazione degli studenti, Linee Guida per la scuola secondaria).
I
• Diffondere una nuova didattica innovativa, inclusiva, nonviolenta e personalizzata;
• Portare a sistema un modello di apprendimento partecipato;
ENTE COORDINATORE
Istituto Comprensivo “X.Xxxxxx” di Fauglia
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
• Accordo di Rete Nazionale delle “Scuole Senza Zaino per una scuola comunità”
• Linee Guida generali Xxxxx Xxxxx
• Xxxxx guida per gli spazi e gli arredi delle scuole dell'infanzia e primarie Xxxxx Xxxxx
• Disciplinare tecnico qualitativo per gli arredi delle scuole Senza Zaino
• Piano di Interesse Regionale (PIR Toscana)
• Convenzione con la Regione Toscana per il progetto “Cento scuole Senza Zaino in Toscana”
TITOLO PROGETTO/AZIONE
Costell@zioni (Classi 2.0)
PREMESSA DI CONTESTO
Nella Conferenza Stato-Regioni (Accordo del 25 Luglio 2012. Repertorio atti n. 118/CSR), sono state definite le linee guida del Piano Nazionale per la Scuola Digitale, incentrato sui seguenti obiettivi:
art. 1:
1. superare la separazione tra gli usuali metodi di insegnamento ed apprendimento a scuola ed i linguaggi del mondo digitale.
2. sviluppare l'uso delle tecnologie nelle attività di insegnamento ed apprendimento al fine di dotare le nuove generazioni di conoscenze e competenze necessarie nella società della conoscenza e dell'informazione
art. 2:
1. modificare gli ambienti di apprendimento ed adattarlo alle esigenze della società della conoscenza e dell'informazione
2. promuovere i contenuti digitali nell'insegnamento e nell'apprendimento
3. favorire la trasformazione del modello organizzativo e pedagogico, promuovendo un ruolo più attivo degli studenti al fine di rafforzare l'acquisizione di competenze, rompendo l'organizzazione tradizionale dei tempi e degli spazi sia a scuola che a casa
Secondo i dati OCSE sul Piano Nazione per la Scuola Digitale aggiornati al 2012, in Italia vi sarebbe un computer ogni 10 studenti di terza media (13-14 anni), contro una media europea di uno per ogni cinque (in Svezia, Norvegia, Danimarca e Spagna c’è un computer per ogni tre studenti). Sempre nel 2012, solo il 16 per cento delle classi italiane erano dotate di Lavagna interattiva multimediale - LIM (11% in più rispetto al 2010), mentre nel Regno Unito erano l’80 per cento (53% nei Paesi Bassi, 49% in Australia).
Secondo i dati dell’Osservatorio Tecnologico del Miur, aggiornati a fine agosto 2012 ed elaborati su una rilevazione che ha riguardato l’85% delle scuole di ogni ordine e grado, i computer presenti nelle scuole erano: 169.130 nella primaria (1 PC ogni 15 studenti); 150.385 nella secondaria di I grado (1 PC per ogni 11 studenti); 334.079 nella secondaria di II grado (1 PC per ogni 8 studenti). I dispositivi portatili (PC/tablet) in uso individuale agli studenti erano 13.650.
Le LIM installate ammontavano a 69.813, per una copertura del 21,6% delle aule scolastiche. Le aule connesse in rete erano circa il 54%, mentre l’82% circa delle scuole possedeva una connessione internet. Inoltre, sono state attivate fino al 2012 416 Cl@ssi 2.0 e 14 Scuole 2.0.
La dotazione strumentale e tecnologica delle scuole dei comuni della Valdera rispecchia in buona parte la realtà nazionale. Benché non si disponga di una rilevazione dei dati, la condivisione dei progetti e delle esperienze tra le varie scuole fa emergere, oltre che una notevole disparità nella attrezzatura degli ambienti di apprendimento tra scuola e scuola, una comune e diffusa mancanza della strumentazione indispensabile ad avviare il processo di cambiamento degli ambienti di apprendimento e, conseguentemente, della didattica e dei metodi di apprendimento. L'organizzazione di Classi 2.0 costituisce un prerequisito indispensabile per poter modificare il modo in cui docenti e studenti si accostano ai contenuti disciplinari, li condividono, li rielaborano, tanto in modo partecipato quanto singolarmente, con il sussidio di strumenti tecnologici che consentano in ogni momento di passare dal lavoro individuale a quello cooperativo e partecipato, e di qualificare l'attività laboratoriale rendendola un momento qualificato di acquisizione di competenze, tanto in campo digitale quanto in quello dei contenuti trattati.
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
L’intento di questa azione è mettere al centro la didattica laboratoriale, come punto d’incontro tra sapere e saper fare. L’idea è quella di creare aule che non siano solo contenitori di tecnologia, ma piuttosto “luoghi di innovazione”, di lavoro cooperativo tra gli allievi attraverso l'acquisizione di competenze digitali dirette a fini di crescita culturale, spazi per una didattica interattiva in cui gli strumenti multimediali, i dispositivi digitali ed analogici, utilizzati come strumenti quotidiani di lavoro, agevolino agli studenti tanto il percorso scolastico quanto l'integrazione nel mondo del lavoro e nei settori più avanzati della vita sociale.
OBIETTIVI SPECIFICI
OBIETTIVI DI PROCESSO E RISULTATO
• innovazione degli ambienti di apprendimento, per far sì che l'aula divenga un luogo in cui gli studenti attivamente contribuiscono alla costruzione dei saperi, dotata di ambienti flessibili pienamente adeguati all’uso del digitale.
• predisposizione di aule “aumentate”, cioè con postazioni per la fruizione individuale e collettiva del web e dei relativi contenuti, di laboratori mobili, ovvero dispositivi in carrelli e box mobili a disposizione di tutta la scuola
• integrazione di metodi innovativi di apprendimento (M-Learning, Ubiquitous Learning) che sostituiscano la unidirezionalità della lezione frontale e la fissità del testo a stampa con la varietà dei metodi di acquisizione delle conoscenze propri della società digitale
• rendere familiari ai ragazzi strumenti tecnologici quali netbook,eBook reader, iPad, iPod,cellulari che si affiancano alla LIM nella didattica quotidiana ed il cui utilizzo è finalizzato alla crescita delle competenze digitali, all'acquisizione di contenuti disciplinari, allo sviluppo di percorsi conoscitivi autonomi, che formino negli studenti la competenza dell'"imparare ad imparare"
• accrescere le competenze dei docenti nell'uso di software e dispositivi digitali e, più in generale, con la molteplicità di strumenti digitali utili per accedere, gestire, condividere e confrontare le informazioni
• modificare i metodi didattici, ossia il rapporto tra docente, contenuti disciplinari e discente. Questi tre termini, anziché in rapporto unidirezionale e discendente, verrebbero a porsi in relazione reciproca e circolare, poiché quanto gli studenti ottengono dalla ricerca su web e condividono in classe viene ad integrarsi ai contenuti loro proposti dal docente
• accrescere l'integrazione degli alunni BES, DSA, o in condizione di handicap attraverso l'utilizzo di tecnologica di supporto con funzione compensativa e l'adozione di una didattica laboratoriale che valuta il saper fare al pari del sapere e che agevola, nel lungo periodo, l'inserimento lavorativo degli studenti in situazione di svantaggio
• migliorare l'attenzione in classe, innalzare il livello di coinvolgimento degli alunni in difficoltà attraverso una didattica fondata sulla operatività
• diffondere ed accrescere le competenze digitali degli studenti di tutte le fasce di età e di tutte le fasce di rendimento scolastico
OBIETTIVI DI ESITO
• ridurre il fenomeno della dispersione scolastica - attualmente al 17% - attraverso l'innalzamento del livello delle competenze di base, in direzione dell'obiettivo fissato a livello regionale (14%)
• rendere più perequati i diversi percorsi scolastici, facilitando il superamento degli svantaggi culturali ed individuali
SVILUPPO DEL PROGETTO/AZIONE (anche in più fasi)
L'attuazione del progetto, che ha come fine la trasformazione degli ambienti di apprendimento, dipende in larga misura dalle risorse finanziarie che potranno essere reperite dai partecipanti alla rete di scuole e necessita di un piano di attuazione flessibile, da comporre in corso d'opera. L'implementazione strumentale prevede la realizzazione di reti wi-fi, l'incremento del numero di LIM e tablet in dotazione alle scuole, l'acquisizione di nuovi computer o la sostituzione di quelli obsoleti nei laboratori didattici.
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti, in collegamento con le attività di autovalutazione degli istituti anche nel loro coordinamento d’area.
ATTORI
- Gli istituti comprensivi della Valdera
- Gli istituti secondari superiori di Pontedera
- La Rete “Costellazioni” degli Istituti scolastici della Valdera
- I servizi educativi e informatici dell'Unione dei Comuni della Valdera
- Il Cred Valdera
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
RISORSE FINANZIARIE:
Fondi PON e FESR; fondi assegnati dal Pez; stanziamenti specificamente previsti nel Bilancio dell’Unione dei Comuni o in quelli dei singoli comuni per le scuole di competenza; fondi di bandi regionali e nazionali; risorse finanziarie non vincolate dei bilanci scolastici e sfruttabili per la dotazione tecnologica delle aule, anche attraverso acquisti da parte delle scuole in rete; assegnazione o cessione di strumentazione da parte di enti, agenzie, associazioni, soggetti economici o istituzioni culturali.
L'obiettivo di dotare le classi con la strumentazione tecnologica necessaria a renderle Classi 2.0 costituirà un elemento strutturale comune ai progetti sostenuti dalla rete Costellazioni in quanto la realizzazione di tale obiettivo costituisce il prerequisito per potenziare la ricaduta educativa, didattica e formativa di tutte le altre azioni. Si cercherà sempre, pertanto, di devolvere, nei limiti consentiti dalle norme, una parte dei finanziamenti legati ad altri progetti alla trasformazione degli ambienti di apprendimento delle scuole in cui essi si svolgeranno.
RISORSE UMANE:
Docenti formatori; tecnici informatici; personale di supporto delle ditte installatrici di software e hardware; esperti per la formazione sia tecnica che didattica del personale docente
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
• potenziamento dei processi formativi dei docenti
• riorganizzazione dell'attività didattica in classe
• ridotto utilizzo dei supporti cartacei per la trasmissione di contenuti
•
R:
• crescita delle competenze di base
• miglioramento degli apprendimenti
• nuove modalità di acquisizione delle competenze
• crescita delle competenze digitali
I:
• decremento della dispersione scolastica (fino all'obiettivo regionale del 14%)
ENTE COORDINATORE
Rete Costellazioni
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
Documenti tecnici di riferimento:
- Piano Nazionale Scuola Digitale
- Rapporto OCSE marzo 2013 sulla strategia italiana del Piano Nazionale Scuola Digitale
Ulteriori documenti utili:
• High Level Conference (Commissione Europea - Dicembre 2014 )
• pubblicazioni del Centre for Educational Research and Innovation dell’OCSE
• New Vision for Education Report del World Economic Forum
• L'Educazione del 21° secolo. La chiave per il rilancio e la competitività dell'Italia (ricerca di The Euopean House - Ambrosetti, per HP Italia)
TITOLO PROGETTO/AZIONE
Valdera CLIL
PREMESSA DI CONTESTO
Un migliore apprendimento delle lingue straniere è essenziale affinché l'Europa realizzi il suo potenziale, da un punto di vista sia economico, sia culturale o sociale (Consiglio Europeo di Lisbona 2000). L'apprendimento linguistico è stato sollecitato dal Piano d'azione 2004/2006 - Promuovere l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica - e dalla successiva comunicazione del settembre 2008 - Il multilinguismo, una risorsa per l'Europa e un impegno comune - al fine di migliorare le opportunità di vita dei cittadini, facilitando l'accesso ai servizi e diritti e aumentando la mobilità grazie a un migliore dialogo interculturale. La Raccomandazione della Commissione Europea Rethinking Education (2012) definisce la competenza linguistica in lingua straniera come dimensione chiave per la modernizzazione dei sistemi di istruzione europei e individua l'apprendimento integrato di lingua e contenuto (CLIL) come il motore del rinnovamento e del miglioramento dei curricoli scolastici. Il CLIL pone l'enfasi sull'uso della lingua quale veicolo per l'apprendimento di contenuti disciplinari non linguistici, in un contesto d'uso autentico e basato sull'apprendimento collaborativo.
Il CLIL fa parte dell'offerta formativa a livello primario e secondario nella maggior parte delle scuole dell'Unione Europea ed è stato introdotto nella scuola italiana in tempi più recenti con le Indicazioni Nazionali e i Regolamenti per il riordino degli istituti tecnici e dei licei (DPR 88/2010 e DPR 89/2010). Il CLIL viene utilizzato nell'ultimo anno dei licei e degli istituti tecnici, mentre nei licei linguistici ha inizio dalla classe terza e coinvolge, a partire dal quarto anno, una seconda disciplina in un'altra lingua straniera. Tale metodologie viene utilizzata in via sperimentale negli istituti professionali e nel primo ciclo d'istruzione, anche secondo quanto previsto dalle Indicazioni nazionali 2012.
FINALITA' DEL PROGETTO/AZIONE
Promuovere e accompagnare l'apprendimento integrato di lingua e contenuto (CLIL) al fine di migliorare le competenze comunicative in una o più lingue europee degli studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione.
OBIETTIVI SPECIFICI
1) Formare i docenti di lingua straniera (LS) e quelli di discipline non linguistiche (DNL) all'utilizzo della metodologia CLIL;
2) Sperimentare e diffondere la metodologia CLIL nella scuola del primo ciclo;
3) Potenziare e diffondere la metodologia CLIL nella scuola del secondo ciclo;
4) Elaborare unità di apprendimento (UdA) CLIL da utilizzare anche attraverso l’uso di tecnologie multimediali e in modalità di autoapprendimento.
SVILUPPO DEL/LA PROGETTO/AZIONE
Il progetto si sviluppa in tre fasi:
1) Fase di formazione dei docenti coinvolti nell'utilizzo della metodologia CLIL: aggiornamento delle competenze linguistico-comunicative dei docenti di DNL; aggiornamento relativo all'utilizzo della metodologia CLIL con particolare riferimento alle aree disciplinari interessate; elaborazione delle UdA CLIL per la scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado;
2) Fase di sperimentazione in classe delle UdA CLIL;
3) Verifica e valutazione delle UdA CLIL elaborate e sperimentate in classe; validazione e
diffusione delle UdA CLIL e loro diffusione tra le scuole della rete per una loro fruibilità generalizzata.
PERIODO DI SVOLGIMENTO
Il progetto assume come orizzonte temporale di riferimento l’intero arco di validità del Patto di comunità educante con verifiche annuali delle attività svolte e monitoraggio dei risultati raggiunti in collegamento con le attività di autovalutazione degli istituti anche nel loro coordinamento d’area
ATTORI
Unione dei Comuni della Valdera Rete di Scuole Costellazioni
RISORSE (finanziarie, tecniche, umane e strumentali)
Formatori CLIL
Docenti di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria (1^ e 2^ grado)
RISULTATI ATTESI (di processo [P], di risultato [R]) e di impatto [I]) P:
1. Partecipazione di almeno il 15% dei docenti di LS e DNL per ogni istituto
2. Validazione di almeno l'80% delle UdA CLIL elaborate
R:
1. Diffusione della metodologia CLIL in almeno il 20% delle classi di ogni istituto
2. Elaborazione di almeno 10 UdA CLIL per istituto
I:
1. Diffusione dell’utilizzo dell'apprendimento integrato di lingua e contenuto (CLIL) in tutte le scuole della Valdera
2. Miglioramento dei risultati di apprendimento delle lingue straniere nelle scuole della Valdera
ENTE COORDINATORE
Istituto comprensivo di Calcinaia
DOCUMENTI E ATTI DI RIFERIMENTO
Rapporto Eurydice Keydata on Languages at school in Europe (2012); Raccomandazione della Commisssione Europea Rethinking Education (2012); D
PR 89/2019 Regolamento recante Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione;
DPR 87/2010 Regolamento per il riordino degli istituti professionali; DPR 88/2010 Regolamento per il riordino degli istituti tecnici;
DPR 89/2010 Regolamento per il riordino dei Licei;