Archeologia Clausole campione

Archeologia. 5.6.1. Entrambe le Parti manifestano il proprio interesse a collaborare e conoscere meglio i modelli di organizzazione e gestione del rispettivo patrimonio archeologico. 5.6.2. La Parte portoghese, attraverso l’Instituto Português de Arqueologia (IPA), manifesta interesse a: 5.6.3. Le condizioni dovranno essere negoziate da ambo le Parti, per il tramite dei canali diplomatici.
Archeologia. 10.Struttura socio-economica 11.Partecipazione pubblica – L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV),, esaminati i documenti trasmessi da Veneto city spa ha elaborato la propria istruttoria; Che gli strumenti di pianificazione sovraordinati (PTRC e PTCP di Venezia) hanno tenuto conto e, quindi, valutato, l’aspetto strategico dell’ambito in esame. Pertanto, l’AdP non influenza detti strumenti. Il documento di valutazione evidenzia le tipologie di impatto e anche un bilancio tra impatti negativi e positivi. Inoltre, si evidenzia che l’AdP in esame si propone come progetto di elevata qualità architettonica, soprattutto per gli edifici più significativi dell’intero complesso per caratterizzarne ulteriormente l’immagine nel paesaggio veneto. Elevati standard architettonici non significano tuttavia solo elevata qualità estetica degli edifici, ma anche garanzia per la sostenibilità ambientale, paesaggistica, energetica, con un’attenzione particolare al profilo ecologico delle tecniche edilizie adottate. Il principio della densità insediativa interna, perseguita tramite lo sviluppo in verticale degli edifici, mira alla possibilità di mantenere a verde una porzione rilevante dell’area di progetto (minimo 30%) e di ridurre la superficie coperta al 20% della superficie complessiva. Il progetto prevede di sviluppare soluzioni di efficienza energetica e miglioramento idraulico tese a massimizzare il risparmio idrico ed energetico. L’utilizzo esteso di soluzioni basate sull’energia solare termica, fotovoltaica, geotermica unitamente ad un sistema di teleriscaldamento concorrono a dar vita ai concetti di innovazione e sostenibilità sui quali si fonda il progetto di “VenetoCity”, contribuendo al contempo a connotarlo in modo distintivo aumentandone l’attrattività. Localizzato in corrispondenza dell’innesto del nuovo Passante di Mestre, “VenetoCity” si propone dunque come uno dei grandi progetti di concentrazione e densificazione delle funzioni nei nodi infrastrutturali, auspicati dagli strumenti di pianificazione territoriale regionale e provinciale. Il documento di verifica contiene due schede di valutazione con le quali viene espresso un giudizio di non assoggettabilità a procedura VAS in quanto per ogni matrice ambientale il valutatore ha “suggerito alla pianificazione e alla progettazione” tutta una serie di misure di mitigazione/compensazione che la bozza di AdP le assunte inserendole nelle NT. Sul punto, si ritiene di potere condividere l’es...
Archeologia. L’analisi di rischio archeologico elaborata consente di suggerire le seguenti indicazioni: • utilizzazione della trama e dell’orientamento della centuriazione come base per la progettazione urbanistica; • presenza durante l’attività di cantiere, dell’assistenza archeologica come condizione base al proseguo delle attività.
Archeologia. In base ai numerosi reperti archeologici rinvenuti, è possibile affermare che la Vena del Gesso Romagnola è stata frequentata assiduamente dall’uomo almeno dall’età del Rame, cioè a partire da circa 5.500 anni fa. Questa costante presenza umana ha lasciato numerosissime ed interessanti testimonianze, attraverso i millenni. Dapprima le grotte furono frequentate per la sepoltura di membri importanti delle popolazioni delle zone circostanti, poi furono utilizzate come luogo di culto, in cui praticare riti divinatori e fare offerte votive, anche da parte di popolazioni provenienti da aree più distanti. La presenza dell’uomo è poi proseguita in epoca Romana, come testimoniano le recenti scoperte di edifici ad uso agricolo ed abitativo. Durante l’Alto Medioevo la Vena del Gesso rappresentò probabilmente parte della linea di confine tra l’Impero Romano d’Occidente e i Longobardi e furono costruiti castelli da difesa militare in tutte le principali cime dell’affioramento; alcuni di questi castelli furono trasformati ed ingentiliti nel successivo periodo basso medievale e nel Rinascimento, di molti altri restano sparuti ruderi. A partire dal Basso Medioevo e nel Rinascimento cominciarono ad affermarsi due centri abitati costruiti direttamente sulla Vena del Gesso ed il cui sviluppo è dovuto, in buona parte, al fiorire dell’attività estrattiva e della lavorazione del gesso come materiale per l’edilizia. Questa attività si è protratta in Età Moderna, sviluppandosi attraverso il XVIII e il XIX secolo e divenendo una più importante (ed impattante) attività industriale dai primi decenni del XX secolo. L’affioramento gessoso non è praticamente mai stato utilizzato per l’agricoltura, poiché la roccia non costituisce, ovviamente, un suolo ideale per le coltivazioni, se si eccettuano alcuni fondi di doline e i migliori versanti settentrionali per la coltivazione del castagno da frutto. Tuttavia, le aree a ridosso della Vena del Gesso, grazie al microclima caldo garantito dalle rupi esposte a meridione, sono state da secoli utilizzate per alcune colture tipicamente mediterranee, in primo luogo l’olivo, che ancora oggi rappresenta, assieme all’albicocco, la coltura più caratteristica di questa parte dell’Appennino settentrionale. L’uso agricolo della Vena, ha lasciato edifici rurali di interesse poiché costruiti con modalità edilizie pressoché uniche al mondo: in blocchi di gesso tagliato e lavorato, tenuti assieme da malta realizzata con xxxxx xxxxx, pestato e rimpastato con...
Archeologia. In corrispondenza delle aree oggetto di variante sono già previste delle indagini di archeologia preventiva (wbs di progetto: AH07, AH08), alcune delle quali già eseguite.
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  • SOCCORSO ISTRUTTORIO Le carenze di qualsiasi elemento formale della domanda, e in particolare, la mancanza, l’incompletezza e ogni altra irregolarità essenziale degli elementi e del DGUE, con esclusione di quelle afferenti all’offerta economica e all’offerta tecnica, possono essere sanate attraverso la procedura di soccorso istruttorio di cui all’art. 83, comma 9 del Codice. L’irregolarità essenziale è sanabile laddove non si accompagni ad una carenza sostanziale del requisito alla cui dimostrazione la documentazione omessa o irregolarmente prodotta era finalizzata. La successiva correzione o integrazione documentale è ammessa laddove consenta di attestare l’esistenza di circostanze preesistenti, vale a dire requisiti previsti per la partecipazione e documenti/elementi a corredo dell’offerta. Nello specifico valgono le seguenti regole: - il mancato possesso dei prescritti requisiti di partecipazione non è sanabile mediante soccorso istruttorio e determina l’esclusione dalla procedura di gara; - l’omessa o incompleta nonché irregolare presentazione delle dichiarazioni sul possesso dei requisiti di partecipazione e ogni altra mancanza, incompletezza o irregolarità del DGUE e della domanda, ivi compreso il difetto di sottoscrizione, sono sanabili, ad eccezione delle false dichiarazioni; - la mancata produzione della dichiarazione di avvalimento o del contratto di avvalimento, può essere oggetto di soccorso istruttorio solo se i citati elementi erano preesistenti e comprovabili con documenti di data certa anteriore al termine di presentazione dell’offerta; - la mancata presentazione di elementi a corredo dell’offerta (es. garanzia provvisoria e impegno del fideiussore) ovvero di condizioni di partecipazione gara (es. mandato collettivo speciale o impegno a conferire mandato collettivo), entrambi aventi rilevanza in fase di gara, sono sanabili, solo se preesistenti e comprovabili con documenti di data certa, anteriore al termine di presentazione dell’offerta; - la mancata presentazione di dichiarazioni e/o elementi a corredo dell’offerta, che hanno rilevanza in fase esecutiva (es. dichiarazione delle parti del servizio/fornitura ai sensi dell’art. 48, comma 4 del Codice) sono sanabili. Ai fini della sanatoria la stazione appaltante assegna al concorrente un congruo termine - non superiore a dieci giorni - perché siano rese, integrate o regolarizzate le dichiarazioni necessarie, indicando il contenuto e i soggetti che le devono rendere. Ove il concorrente produca dichiarazioni o documenti non perfettamente coerenti con la richiesta, la stazione appaltante può chiedere ulteriori precisazioni o chiarimenti, fissando un termine perentorio a pena di esclusione. In caso di inutile decorso del termine, la stazione appaltante procede all’esclusione del concorrente dalla procedura. Al di fuori delle ipotesi di cui all’articolo 83, comma 9, del Codice è facoltà della stazione appaltante invitare, se necessario, i concorrenti a fornire chiarimenti in ordine al contenuto dei certificati, documenti e dichiarazioni presentati.

  • Quando comincia la copertura e quando finisce? L’assicurazione decorre dalle ore 24 del giorno indicato in polizza; se viene pagata dopo tale data decorre dalle ore 24 del giorno di pagamento. L’assicurazione scade alla data indicata in polizza; se non viene inviata disdetta con un preavviso di almeno 30 giorni dalla scadenza, si rinnova automaticamente per un anno, e così successivamente.

  • COPERTURA Garanzia di ricevere una prestazione al verificarsi di determinati eventi a fronte di un rischio.

  • COMMISSIONE GIUDICATRICE La commissione giudicatrice è nominata, ai sensi dell’art. 216, comma 12 del Codice, dopo la scadenza del termine per la presentazione delle offerte ed è composta da un numero dispari pari a n. 3 membri, esperti nello specifico settore cui si riferisce l’oggetto del contratto. In capo ai commissari non devono sussistere cause ostative alla nomina ai sensi dell’art. 77, comma 9, del Codice. A tal fine i medesimi rilasciano apposita dichiarazione alla stazione appaltante. La commissione giudicatrice è responsabile della valutazione delle offerte tecniche ed economiche dei concorrenti e fornisce ausilio al RUP nella valutazione della congruità delle offerte tecniche (cfr. Linee guida n. 3 del 26 ottobre 2016). La stazione appaltante pubblica, sul profilo di committente, nella sezione “amministrazione trasparente” la composizione della commissione giudicatrice e i curricula dei componenti, ai sensi dell’art. 29, comma 1 del Codice.

  • Pavimenti I pavimenti, di qualunque genere, saranno valutati per la superficie vista tra le pareti intonacate dell'ambiente. Nella misura non sarà perciò compresa l'incassatura dei pavimenti nell'intonaco. I prezzi di elenco per ciascun genere di pavimento comprendono l'onere per la fornitura dei materiali e per ogni lavorazione intesa a dare i pavimenti stessi completi e rifiniti come prescritto nelle norme sui materiali e sui modi di esecuzione, compreso il sottofondo. In ciascuno dei prezzi concernenti i pavimenti, anche nel caso di sola posa in opera, si intendono compresi gli oneri, le opere di ripristino e di raccordo con gli intonaci, qualunque possa essere l'entità delle opere stesse.

  • Manodopera Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi. L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non soddisfino alla Direzione dei Lavori. Circa le prestazioni di mano d'opera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi. Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'Appaltatore si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti dalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti. L'Appaltatore si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza e fino alla sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci. I suddetti obblighi vincolano l'Appaltatore anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale della stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale. L'Appaltatore è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell'osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto. Il fatto che il subappalto sia o non sia stato autorizzato, non esime l'Impresa dalla responsabilità di cui al comma precedente e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della Stazione Appaltante.

  • Informazioni sulla situazione patrimoniale dell’impresa I dati di seguito riportati si riferiscono all’ultimo bilancio approvato relativo all’esercizio 2014: • il Patrimonio netto ammonta a 45,35 milioni di Euro, di cui 25,00 milioni di Euro di Capitale Sociale e 20,35 milioni di Euro di Riserve patrimoniali; • l’indice di solvibilità risulta essere pari a 3,46. L’indice di solvibilità rappresenta il rapporto tra l’ammontare del margine di solvibilità disponibile pari a 35,41 milioni di Euro e l’ammontare del margine di solvibilità richiesto dalla normativa vigente pari a 10,23 milioni di Euro. Per la consultazione degli aggiornamenti dei dati patrimoniali dell’Impresa si rinvia al sito internet dell’Impre- sa: xxx.xxxxx-xxxxxxxx.xx.

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