Common use of Considerazioni conclusive Clause in Contracts

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate è auspicabile un periodo di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48.

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Samples: Servizi Di Architettura E Ingegneria

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), istituito con il d.lgs. 23 luglio 1999 n. 296, e successivamente riordinato con il d.lgs. 4 giugno 2003 n. 138, è auspicabile un periodo il principale ente pubblico per la ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia. È stato oggetto della riforma contenuta nel d.lgs. n. 218 del 2016, che ha comportato la rivisitazione dello statuto e del regolamento di monitoraggio post operam organizzazione, mentre il regolamento di contabilità non è stato ancora deliberato. L’andamento della gestione economica e finanziaria degli ultimi esercizi ha risentito degli oneri necessari per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggile procedure di stabilizzazione del personale. L’incremento registrato, soprattutto infatti, nel 2019 (poi stabilizzata nel 2020), nell’assegnazione ordinaria del Foe, da parte del Mur, è stato quasi interamente assorbito dalle procedure di stabilizzazione previste dall’art. 20 del d.lgs. n. 75 del 2017. La situazione è stata aggravata dall’incremento esponenziale dei costi, diretti e indiretti, del personale, imputabile, oltre che all’aumento della dotazione organica, anche alle dinamiche retributive che le nuove assunzioni con rapporto di lavoro a tempo indeterminato hanno attivato (ricostruzioni di carriera e passaggi di fascia stipendiale). Un problema altrettanto importante riguarda i finanziamenti destinati alla realizzazione di programmi e progetti di ricerca erogati da altri soggetti, pubblici o privati. Questi ultimi destinano, generalmente, alla copertura delle spese generali una misura percentuale ridotta, che, nella maggior parte dei casi, non corrisponde a quella effettivamente necessaria per lo svolgimento delle attività. Pertanto, l’Istituto, per accedere a questi fondi, deve assicurare un ulteriore apporto finanziario, che, spesso, non è in grado di garantire. Sul piano organizzativo e della governance interna va salutato con favore il rinnovo, intervenuto fra fine 2019 ed inizio 2020, del Presidente e dei consiglieri di amministrazione (e, a cascata, di Direttore scientifico e Direttore generale), nonché l’immediata sostituzione, a fine 2020, del Presidente, a seguito dell’improvviso decesso del precedente. E’ stato concluso il processo teso ad adeguare il regolamento di organizzazione e funzionamento (adottato dal Cda dell’Inaf e approvato dal parte del Mur), mentre continua a dover essere aggiornato il regolamento di amministrazione e contabilità alla successiva evoluzione normativa (in particolare, avente fonte nel d.lgs. n. 218 del 2016, di semplificazione dell’attività degli anfibienti di ricerca, dopo l’entrata e nel d.lgs. n. 91 del 2011, di armonizzazione dei sistemi contabili degli enti pubblici non territoriali, entrato in esercizio della stradavigore a regime dal 2016). Per quanto riguarda la gestione economico-finanziaria, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata l’esercizio 2020 ha fatto registrare un disavanzo di competenza pari a fotocellule all’infrarossoeuro 16.274.999 (in controtendenza rispetto ai saldi positivi conseguiti nei precedenti esercizi, da effettuare ultimo nel 2019, per euro 27.403.071, e nel 2018, per euro 9.251.264). Resta apprezzabile, pur riducendosi, il rapporto fra il “fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca” (Foe), pari, nel 2020, a cominciare euro 94.572.966 (nel 2019, euro 94.535.47) e le entrate complessive dell’Istituto (al netto delle partite di giro), pari a euro 147.846.722 (nel 2019, euro 171.811.481), palesante una percentuale del 63,96 per cento (nel 2019, 55,02 per cento), che evidenzia la capacità di reperire fondi non esclusivamente dal primo anno bilancio dello Stato, ma anche da convenzioni o progetti con altri enti di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo ricerca (su tutti, l’Asi) o, in generale, altre amministrazioni pubbliche e l’Unione europea. Anche nel 2020 la maggiore categoria di almeno tre annispesa corrente è stata il personale (78,02 milioni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamentocompresi gli oneri riflessi), in crescita rispetto ai 76,53 milioni del 2019 ed ai 72,55 del 2018. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicolivoce ha assorbito il 47,54 per cento degli impegni di spesa complessivi (escluse le partite di giro) ed il 55,30 per cento di quella corrente (nel 2019, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili rispettivamente pari al 52,9 ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005al 55,6 per cento). Le considerazioni emerse spese per acquisto di beni e servizi, pari a 21,75 milioni (in netta riduzione rispetto ai 28,2 milioni del 2019), hanno assorbito, invece, il 13,25 per cento della spesa complessiva e il 15,42 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente pari al 19,52 ed al 20,49 per cento). Gli oneri per il personale, in particolare di quello assunto a tempo indeterminato, sono cresciuti in ragione del citato processo di stabilizzazione, avviato nel 2018, ponendo la necessità, da questo studio dimostrano parte dell’Istituto, di valutare la sostanziale compatibilità ecosistemica relativa sostenibilità prima di procedere a nuove assunzioni. Le spese per trasferimenti correnti, pari a 35,76 milioni (nel 2019, 27,39 milioni), sono risultate in crescita significativa ed ambientale dell’operahanno assorbito il 16,6 per cento della spesa complessiva ed il 19,91 per cento di quella corrente (nel 2019, rispettivamente, il 16 ed il 19,9 per cento). Per quanto concerne Queste ultime, che si sostanziano, principalmente, in trasferimenti finalizzati al finanziamento di progetti di ricerca, in base ad accordi e convenzioni con istituzioni scientifiche esterne, denotano una maggiore capacità attrattiva, in merito, da parte dell’Istituto. Va segnalato come, nel 2020, la spesa annua per investimenti (euro 22,84 milioni) abbia raggiunto la percentuale del 13,92 per cento di quella totale, in sensibile incremento, in termini assoluti e percentuali, rispetto al 2019 (in cui era stata pari ad euro 6,6 milioni, 4,60 per cento delle spese complessive). A tale voce, vanno aggiunti, naturalmente, tutti gli effetti investimenti immateriali legati all’attività di ricerca che, in base al prospetto di riclassificazione in missioni e programmi, sommano impegni per euro 151,83 milioni. Il risultato di amministrazione a fine 2020 ammonta a euro 156.560.626, registrando una riduzione percentuale del 9,62 per cento rispetto al 2019, in cui era stato pari a euro 173.229.658 (comunque superiore a quello degli esercizi 2018, euro 146.893.081, e 2017, euro 137.585.019). E’ costituito, in prevalenza, da economie vincolate (euro 147.856.517), alcune delle quali aventi fonte in fenomeni necessitanti di azioni correttive, quali il sensibile ritardo nella costituzione dei fondi per la contrattazione del personale e nella stipula dei contratti integrativi, criticità attenuatesi nel corso dell’esercizio (con l’intervenuta certificazione, da parte del Collegio dei revisori dei conti e dei ministeri vigilanti, dei fondi di contrattazione del personale dirigente e dei livelli IV-VIII per il triennio 2015-2017). La quota libera di avanzo è cresciuta, nel 2020, fino ad euro 8.704.109 (contro gli euro 7.539.847 del 2019), consentendo di dare copertura, oltre che a progetti di ricerca, anche ad alcuni oneri (quota annuale di accantonamento a Tfr e Tfs), che, più opportunamente, dovrebbero trovare pertinenti stanziamenti nel bilancio di previsione. Più volte anche il Collegio dei revisori dei conti ha prospettato la necessità che la programmazione finanziaria dell’Istituto tenga conto delle effettive capacità di spesa (in particolare, per progetti) da parte delle Strutture territoriali di ricerca. Le ridette osservazioni sono state fatte proprie, da ultimo, anche dalla Ragioneria generale dello Stato, in sede di esame del rendiconto consuntivo 2020. In proposito, questa Corte ritiene opportuna l’indicazione, in nota integrativa, anche dell’esercizio di attribuzione dei finanziamenti finalizzati a progetti di ricerca, al fine di poter valutare eventuali ritardi nell’attuazione delle iniziative o della conseguente rendicontazione. Inoltre, appare necessario proseguire l’attività di corretta quantificazione dell’importo annuale dell’accantonamento a trattamento di fine rapporto (costantemente pari, da vari esercizi, a euro 2,3 milioni), nonché di verifica della corretta copertura finanziaria dei trattamenti corrisposti, in anni precedenti, ai dipendenti collocati in quiescenza (se effettivamente finanziati su vegetazionecapitoli di spesa coperti dal fondo Tfr o da ulteriori autonomi stanziamenti di bilancio, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanenteda pervenire, tantomeno effetti permanenti eventualmente, ad una riduzione della quota vincolata nel risultato di disturbo irreversibile amministrazione). La gestione finanziaria ha palesato, al 31 dicembre 2020, residui attivi per euro 46.356.691 (sostanzialmente stabili rispetto a fine 2019, pari a euro 46.911.239), alcuni dei quali risalenti nel tempo o non esattamente quantificati, criticità che sono state in parte attenuate, da un lato mediante l’iscrizione di un fondo svalutazione crediti e, dall’altro, con la radiazione di alcune posizioni valutate inesigibili. I residui passivi, a fine 2020, sono stati pari a euro 41.850.402 (in sensibile crescita rispetto al 2019, in cui erano pari a euro 19.999.613), senza che siano emerse, tuttavia, situazioni patologiche sotto il profilo del ritardo nei pagamenti. L’indicatore di tempestività, infatti, registra un valore medio ponderato di -8,86 (palesante un anticipo di circa 9 giorni rispetto ai 30 prescritti, in via ordinaria, dalla legge), mentre l’importo dei pagamenti eseguiti in ritardo è stato di euro 3.734.969 (su un ammontare complessivo pari a euro 19.581.702), in miglioramento rispetto al 2019. L’Inaf è tenuto ad approvare, a fini conoscitivi, anche i documenti propri della contabilità economico-patrimoniale. L’utile del conto economico è cresciuto, nel 2020, da 10,98 a 13,57 milioni di euro, in particolare grazie alla comunità faunistica presentegestione operativa, che presenta un saldo di 13,93 milioni (in crescita rispetto agli 11,03 del 2019) e all’aumento dei proventi, che ha permesso di compensare i maggiori costi. La gestione finanziaria presenta un saldo negativo di soli 145 mila euro (in linea con gli euro 154.810 del 2019), derivanti da interessi passivi sugli unici due mutui contratti dall’Istituto. La gestione straordinaria chiude con un saldo negativo di 208 mila euro, derivante da “insussistenze dell’attivo” (2,24 milioni), superiori alle “insussistenze del passivo” (1,56 milioni) ed alle “sopravvenienze attive” (475 mila) di cui, tuttavia, i documenti di bilancio non specificano le motivazioni contabili sottostanti (come già rilevato nella Relazione di questa Sezione, approvata con determinazione n. 38/2021). L’importo complessivo dell’attivo patrimoniale al 31 dicembre 2020 è stato pari a euro 242.587.233 (in lieve crescita rispetto agli euro 241.828.534 di fine 2019). In considerazione della tipologia di opere in progettoparticolare, le alterazioni maggiori sono il patrimonio netto aumenta da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contoeuro 138.065.174 ad euro 151.641.672, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessataragione dell’utile registrato dalla gestione economica nel 2020); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata. Si ribadisce, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49in proposito, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambientediscrasie fra gli importi esposti a titolo di credito e debito con quelli riportati, tali nelle scritture finanziarie, come residui attivi e passivi, incongruenze che rendono necessaria la prosecuzione delle azioni tese a integrare le scritture finanziarie ed economico patrimoniali, rendendone coerenti gli esiti (esigenza già segnalata nelle relazioni di questa Sezione sugli esercizi 2018 e 2019, approvate con determinazioni n. 66/2020 e n. 38/2021). Nel corso del 2020 sono state completate alcune delle programmate fasi del processo di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio immobiliare detenuto, a vario titolo, dall’Istituto, presupposto funzionale non solo ad una migliore utilizzazione ma anche all’osservanza delle regole di finanza pubblica che al ridetto aggregato fanno riferimento. Appare, in prospettiva, necessario assicurare la coincidenza (o meglio, la conciliabilità) fra i dati ed i valori riportati nell’inventario e quelli esposti nello stato patrimoniale. Invece, risulta conclusa l’operazione del trasferimento in proprietà dei beni immobili del Cnr, utilizzati da richiedere tempo dall’Inaf in virtù di contratti di comodato. L’Istituto, con la deliberazione n. 1 del 29 gennaio 2021, di approvazione del piano periodico di revisione delle partecipazioni societarie per il 2020, ha confermato, come già fatto con le precedenti deliberazioni n. 97/2017, n. 110/2018 e n. 28/2020, di mantenere le quote di minoranza detenute presso tre consorzi, espletanti attività di ricerca inerente alla propria missione istituzionale, la cui costituzione è stata promossa e autorizzata a suo tempo dal Miur, e che non comportano oneri finanziari. Meritevoli di particolare attenzione risultano i rapporti con la “Fondazione Xxxxxxx Xxxxxxx – Inaf Fundacion Canaria, ente di diritto spagnolo, costituita nel 2004 dall’Inaf (previa autorizzazione del Miur), in attuazione di accordi diplomatici intervenuti tra l’Italia e la Spagna, per la loro precisa individuazione gestione di un telescopio nelle Isole Canarie. A seguito dei rilievi formulati dal Collegio dei revisori (ripresi dalle relazioni di questa Sezione per gli esercizi 2018 e valutazione2019), sono stati messi a disposizione del Consiglio d’amministrazione i documenti di bilancio della Fondazione, anche al fine di valutare la congruità del contributo annuo erogato dall’Istituto (cresciuto nel 2019, e mantenuto nel 2020, a 2,7 milioni) e che, a seguito della riduzione, sempre dal 2019, del finanziamento ministeriale (da 2,5 a 2 milioni annui), incide, parzialmente, su risorse proprie. La Corte dei conti ribadisce, in proposito, la necessità che l’Inaf prosegua l’avviato percorso, teso ad effettuare controlli periodici e monitoraggi in ordine al regolare utilizzo, da parte della Fondazione, del contributo annuale ad essa erogato, nonché sulla congruità di quest’ultimo. Il rendiconto 2020 dell’Istituto mantiene una situazione creditoria nei confronti del Consiglio nazionale delle ricerche a titolo di quote per l’individuazione trattamento di fine rapporto o di fine servizio maturate dal personale già in servizio presso quest’ultimo e transitato all’Inaf (in numero di 317 unità) a decorrere dal 1° gennaio 2005. Nel febbraio 2020 il Cnr ha quantificato il debito residuo (al netto delle eventuali misure cessazioni intervenute fra il 2005 ed il 2019) in euro 5.007.599 e le modalità di mitigazione ad essi relativeadempimento (rateizzate in base all’esercizio di programmato pensionamento del personale), l’elaborazione importo aggiornato, da ultimo, nel gennaio 2021, in euro 5.162.772. Analoghe problematiche permangono con riguardo ai crediti vantati dall’Inaf nei confronti dell’Inps, gestione ex Inpdap, stimati in euro 4.581.955, a titolo di uno studio contributi previdenziali versati in eccesso, a titolo di impatto ambientale Tfr/Tfs, nell’arco temporale 2006-2009 (riscosso per circa 50 mila euro nel 2020). Sul punto, il Consiglio d’amministrazione ha accantonato a fondo svalutazione crediti l’importo di euro 1.350.000, pari a circa il 30 per cento della posizione in esame. Gli importi non risultano ancora, nemmeno parzialmente, riscossi. Infine, sono proseguite le azioni tese a recuperare il credito, pari a circa trecentomila euro, che l’Inaf vanta nei confronti del presidente e lo svolgimento dei componenti del Consiglio di una procedura amministrazione in carica nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2007, a titolo di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48indennità percepite per un importo superiore a quello spettante.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Dell'istituto Nazionale Di Astrofisica (Inaf) 2020

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia L’INAPP è un ente pubblico di ricerca istituito nel 1973 (ex ISFOL), le cui funzioni e compiti, oggi individuati nell’articolo 10 del d.lgs. n. 150 del 2015 e nel proprio statuto, si concretano, segnatamente, nell’attività di analisi, monitoraggio e valutazione delle misure applicate politiche economiche, sociali, del lavoro, dell’istruzione e della formazione professionale, nella loro promozione, diffusione e disseminazione presso il più ampio pubblico, e nell’attività di ausilio e supporto scientifico al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nelle materie di sua competenza. La vigilanza sull’Istituto è auspicabile un esercitata dal Ministero del lavoro e delle politiche di vigilanza, che impartisce annualmente direttive e linee di indirizzo cui deve essere conformata la programmazione dell’attività di ricerca (istituzionale e scientifica), monitora la rispondenza dell’azione rispetto agli obiettivi programmati, approva i più importanti atti (statuto, regolamenti, piano integrato delle attività, bilanci…), nomina i componenti degli organi. Sullo stato di previsione della spesa del citato dicastero grava il contributo che annualmente è erogato all’Istituto per assicurarne il funzionamento, che per il 2021 è stato pari a euro 26.351.098, ritenuto tuttavia dal medesimo Istituto insufficiente a fornire completa copertura finanziaria alle spese di funzionamento ritenute incomprimibili (spese per il personale; spese per l’acquisto di beni e servizi strumentali). Oltre al contributo istituzionale del Ministero vigilante, l’Istituto è destinatario di significative risorse finanziarie di provenienza europea e internazionale per la realizzazione di progetti, programmi, analisi, studi e ricerche negli ambiti di competenza, che nel 2021 sono ammontate a euro 66.631.250. Tra queste vanno segnalate, per la loro rilevanza, le risorse finanziarie di cui l’Istituto è beneficiario in veste di organismo intermedio (OI) del Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l’occupazione (PON SPAO) per il sessennio 2018/2024, a valere sul Fondo sociale europeo (FSE), e nella qualità di Agenzia nazionale per le azioni decentrate (Azioni chiave 1: mobilità individuale ai fini dell’apprendimento; Azione chiave 2: innovazione e buone pratiche; Azione chiave 3: sostegno alla riforma delle politiche) del Programma “Erasmus+” per il periodo 2021-2027, a valere sul bilancio della Commissione europea. Gli esiti del monitoraggio sulle attività di monitoraggio post operam ricerca attestano che nell’annualità considerata l’Istituto ha prodotto per verificare l’effettivo utilizzo ricerca istituzionale e, in parte, Terzo settore, 133 elaborati complessivi; mentre per quel che riguarda la ricerca scientifica, su 29 linee di ricerca approvate nell’ambito dei passaggiNuclei tematici descritti in precedenza, soprattutto 20 hanno ricevuto piena attuazione, 7 sono stati parzialmente realizzati, con slittamento del loro completamento nell’annualità 2022, e 2 sono rimasti inattuati a motivo delle incertezze sulle tempistiche per la messa a disposizione, da parte degli anfibidi altra amministrazione pubblica, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni dei dati necessari all’avvio e/o alterazioni prosecuzione degli stessi. Inoltre, nel corso del 2021 sono state completate le attività di habitat studio, analisi, e valutazione che trovavano causa in modo permanenteconvenzioni, tantomeno effetti permanenti accordi e protocolli d’intesa stipulati con istituzioni ed enti, pubblici e privati, in esercizi precedenti e di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presentecui era prevista la conclusione entro l’annualità qui considerata, e sono stati sottoscritti 23 nuovi atti di collaborazione. Infine, nel 2021 l’Istituto non ha partecipato, direttamente o insieme ad altri enti, a gare per l’assegnazione di fondi per la realizzazione di progetti riconducibili a una o più missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Pertanto, nel 2021 non risultano assegnati direttamente all’Istituto progetti a valere sul PNRR, né collaborazioni con enti attuatori di tali progetti. Per quel che concerne l’organizzazione, sono organi statutari dell’Istituto il Presidente, il cui attuale titolare è stato nominato nel febbraio 2020; il Consiglio di amministrazione, i cui componenti sono stati rinnovati nel settembre 2021; il Comitato scientifico, i cui componenti sono stati nominati nel 2021; il Collegio dei revisori dei conti, i cui attuali componenti sono stati nominati nel 2021, con eccezione del suo attuale Presidente, nominato nel 2022. Completa l’apparato organizzativo l’Organismo indipendente di valutazione della “performance” (OIV), costituto in forma monocratica, il cui attuale titolare è stato nominato nel novembre 2020 per la durata di tre anni. La spesa aggregata sostenuta dall’Istituto per il funzionamento degli organi statutari e dell’OIV nel 2021 è stata pari a euro 158,8 mila (+8,96 per cento sul 2020). Il personale in servizio al 31 dicembre 2021 è pari a 403 unità, in lieve riduzione rispetto al 2020. Si tratta pressoché esclusivamente di personale subordinato a tempo indeterminato, essendo l’unica posizione a tempo determinato presente nell’esercizio considerato quella del Direttore generale. La spesa di personale a tempo indeterminato nell’esercizio in esame è pari a euro 23,8 mln, in aumento rispetto al 2020 del 4,56 per cento. Il ciclo di valutazione della “performance” è stato implementato in relazione al personale amministrativo dirigenziale e non dirigenziale e a quello di ricerca preposto al coordinamento di unità organizzative di primo e secondo livello. Per il restante personale di ricerca e tecnologo la valutazione delle relative attività e dei correlati comportamenti organizzativi è stata effettuata nell’ambito dell’applicazione di istituti di contrattazione collettiva nazionale per l’attribuzione di specifiche indennità o per progressioni stipendiali. Peggiora il rapporto tra il valore della produzione ed il costo del personale (33 per cento, era il 23,4 per cento nel 2020), per il concorrente aumento delle spese di personale e diminuzione dei componenti positivi della gestione. In considerazione controtendenza rispetto all’esercizio 2020, la gestione nel 2021 chiude con un disavanzo finanziario di competenza di circa euro 3,5 mln, mentre il risultato di amministrazione, ancorché in diminuzione rispetto al 2020 (-17,04 per cento), risulta positivo per euro 22,2 mln, anche grazie alle significative disponibilità di cassa registrate al termine dell’esercizio (euro 67,6 mln: +83,1 per cento rispetto al 2020). Dall’analisi degli indicatori gestionali, con riferimento alle entrate, si evidenzia una capacità di riscossione complessivamente del 75,2 per cento del totale degli accertamenti iscritti a bilancio, in lieve aumento rispetto al 2020 (+1,8 per cento, in quanto nell’anno in questione furono complessivamente riscosse entrate per un importo pari al 73,4 per cento del totale degli accertamenti iscritti nel relativo bilancio). Appare in diminuzione, invece, la capacità di pagamento in rapporto al totale degli impegni di spesa assunti entro la fine dell’esercizio, che è risultata essere pari al 46,12 (circa il 22 per cento in meno rispetto alla capacità di pagamento attestata nel precedente esercizio: 68 per cento). L’indicatore di tempestività dei pagamenti dei debiti commerciali risulta peraltro negativo per – 16,07 giorni, migliorando il risultato conseguito nel 2020. Nel 2021 l’Istituto ha proseguito nell’analisi e verifica analitica dei residui pregressi, specie quelli riferibili alle gestioni anteriori al 2018, per il loro corretto riaccertamento negli esercizi successivi, che ha condotto alla cancellazione di residui attivi per circa euro 2 mln. Il conto economico presenta un risultato di esercizio positivo per circa euro 2,5 mln, in diminuzione rispetto al risultato del 2020 (circa euro 3,7 mln). Lo stato patrimoniale espone nel 2021 un valore del patrimonio netto pari a euro 12,7 mln, in aumento del 24,28 per cento rispetto al 2020. La consistenza del patrimonio immobiliare è mutata per effetto della tipologia compravendita dell’immobile di opere proprietà nel Comune di Albano Laziale, conclusasi nel marzo del 2021. Il relativo prezzo di vendita, euro 1,2 mln, interamente incassato, è stato accantonato in progettocontabilità finanziaria al Fondo per il finanziamento spese in c/capitale in vista dell’eventuale acquisto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impattiparte dell’Istituto, di bassa entitàun immobile da destinare a propria sede istituzionale. A seguito della ricognizione fisica dell’intero patrimonio inventariale dell’Istituto avvenuta nel 2020, l’inventario risulta aggiornato e le acquisizioni effettuate nel corso dell’esercizio sono mitigabili state correttamente registrate. Nell’agosto 2021 l’Istituto ha stipulato con misure molto ridotte la Provincia di Benevento un contratto di comodato d’uso di durata novennale con decorrenza dal 25 novembre 2021 (data di presa di possesso), di un immobile, di proprietà di detto ente locale, sito a Benevento e localizzate destinato a ospitare una sede operativa dell’Istituto per attività di ricerca e di assistenza tecnico-scientifico in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contospecifiche tematiche che riguardano, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica , il Mezzogiorno e densità l’integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine sviluppo del territorio. Gli oneri derivanti dall’uso dell’immobile di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”cui si tratta sono stati stimati in euro 1.700 annui. Analogamente come recepito dall’art. 49La possibilità per l’Istituto di costituire sedi operative sul territorio nazionale rinviene il proprio fondamento nell’articolo 1, comma 1 della L.R. 10/2010 5, del Regolamento di organizzazione e s.m.i. “l’autorità competentefunzionamento degli organi e delle strutture, tenuto conto delle osservazioni pervenute adottato con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 18 del 18 dicembre 2020 e dei pareri delle amministrazioni interessateapprovato, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente leggesenza rilievi, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48dal Ministero vigilante.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia La Fondazione Human Technopole è stata istituita con la l. 11 dicembre 2016, n. 232, art. 1, commi da 116 a 123, “per la creazione di un’infrastruttura scientifica e di ricerca, di interesse nazionale, multidisciplinare e integrata nei settori della salute, della genomica, dell’alimentazione e della scienza dei dati e delle misure applicate decisioni, e per la realizzazione del progetto scientifico e di ricerca Human Technopole”. La finalità è auspicabile un periodo rappresentata dall’incremento degli investimenti pubblici e privati nei settori della ricerca finalizzata alla prevenzione e alla salute, coerentemente con il Programma nazionale per la ricerca. Nell’esercizio 2020 hanno operato tutti gli organi della Fondazione, ossia il Presidente, il Consiglio di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo sorveglianza, il Comitato di gestione, il Direttore ed il Collegio dei passaggirevisori, soprattutto oltre all’organismo di consultazione scientifica, al quale sono stati demandati, in via temporanea, compiti, attribuzioni e funzioni del Comitato scientifico in una composizione numerica più ristretta. Sotto il profilo della pianificazione, il Consiglio di sorveglianza ha approvato in data 29 ottobre 2020, in base all’art. 13 dello statuto, il piano strategico 2020-2024 della Fondazione, all’esito di una attività di analisi intrapresa dal marzo 2020 e sentito l’organismo di consultazione scientifica. In buona sostanza, alla luce di quanto cristallizzato nel predetto documento, HT persegue la missione primaria di promuovere e contribuire al miglioramento della salute e del benessere dell’uomo, mediante il conseguimento di una serie di obiettivi strategici, quali promuovere lo sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria; offrire infrastrutture e servizi scientifici; sviluppare talenti scientifici di eccellenza; incentivare il trasferimento di tecnologia e l’innovazione. Nell’esercizio 2020 HT ha proceduto nel percorso funzionale all’implementazione delle attività scientifiche ed amministrative, anche mediante la progressiva selezione del relativo personale. L’insediamento dell’Ente sul sito dell’area ex Expo contempla l’utilizzo da parte degli anfibidella Fondazione di vari immobili di proprietà di Arexpo, dopo l’entrata ed in esercizio della stradaparticolare di Palazzo Italia, acquistato da HT in data 31 luglio 2020 per un prezzo pari ad euro 34.387.343, oltre imposte, nonchè del Cardo Nord Ovest/South Pavilion ed US6/North Pavilion, entrambi acquistati da HT, in data 28 settembre 2021, per un prezzo complessivo di euro 14.470.855,34 oltre IVA. La configurazione del campus ricomprende, altresì, un lotto di terreno di circa 22.000 mq ove insisterà il South Building, in relazione al quale è stato portato a compimento un concorso internazionale per il progetto di fattibilità tecnico- economica, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno spazi verdi ed aree tecniche di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’operasupporto. Per quanto concerne gli effetti le risorse umane, il personale in servizio, al 31 dicembre 2020, è pari a 70 dipendenti, di cui 21 dirigenti (compreso il Direttore), 17 quadri e 32 impiegati. Il totale del costo del personale relativo ai rapporti di lavoro subordinato in senso proprio, che include tutte le voci di costo, imputato a bilancio 2020 è pari a 4.154.009 euro, per un monte salari complessivo di euro 3.016.694. La retribuzione media unitaria ammonta ad euro 43.096, a fronte di un costo medio unitario di euro 59.343. Tale dato medio, comprensivo di tutte le voci esposte a bilancio relative ai rapporti di lavoro dipendente, risulta inferiore rispetto al precedente esercizio, attesa la differente composizione dell’organico connotato, nell’anno 2020, da una maggiore presenza di personale con qualifiche di quadro ed impiegato. Ai sensi dell’art. 6, c. 5, del regolamento di HT, il compenso del Direttore “è stabilito con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su vegetazione, flora proposta del Ministro dell’economia e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presentedelle finanze”. In considerazione mancanza del predetto d.p.c.m., a partire dall’esercizio 2019 HT ha stipulato con il Direttore un contratto di lavoro dirigenziale, con decorrenza dal 1° gennaio 2019 e scadenza in data 31 dicembre 2022, pattuendo un trattamento retributivo pari ad euro 240.000 lordi annui omnicomprensivi. La Fondazione ha, dunque, auto-applicato il limite massimo al compenso dei dipendenti pubblici, pari a tale importo. La Corte ribadisce la necessità dell’adozione del prescritto d.p.c.m., quale fonte normativamente abilitata a quantificare il compenso dell’organo burocratico di vertice di HT. La disciplina pattizia, nelle more vigente tra HT ed il Direttore, dovrà, poi, coordinarsi con le relative previsioni di cui all’emanando decreto. In materia di controlli interni, ferme le prerogative istituzionali del Consiglio di sorveglianza e del Collegio dei revisori, ha concorso all’assolvimento di tale funzione anche l’organismo di vigilanza (O.d.v.), competente sul funzionamento e sull’osservanza dei modelli di organizzazione e gestione di cui all’art. 6, c. 1, lett. b) del d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo ai sensi dell’art. 2 dello statuto. Inoltre, è stata istituita un’apposita area internal audit and compliance, la quale, impregiudicato il monitoraggio dei processi volta a volta individuati, ha fornito specifico supporto nella predisposizione di alcuni atti di natura generale. Per quanto concerne l’attività negoziale in materia di contratti pubblici, ferma la natura di organismo di diritto pubblico ed il conseguente assoggettamento all’evidenza pubblica di matrice comunitaria, nell’esercizio 2020 la gran parte dei contratti di lavori, servizi e forniture è stata stipulata a seguito di affidamenti diretti. In punto di diritto, la Fondazione ha sottolineato che il ricorso a questi ultimi ha avuto luogo nel rispetto del presupposto di soglia di valore di cui al codice dei contratti pubblici, secondo i criteri di proporzionalità, urgenza e confronto con prezzo standard. L’Ente ha, altresì, precisato a questa Corte che vi è stata una crescita nell’adesione alle convenzioni Consip e di procedere alla gestione di trattative per affidamenti diretti tramite la piattaforma della tipologia centrale acquisto telematica della regione Lombardia (Sintel) ed il proprio albo fornitori. Sotto il profilo contabile, la Fondazione intrattiene un rapporto di opere tesoreria con un istituto di credito ed ha, poi, aperto, nel mese di ottobre 2020, il conto infruttifero presso la Tesoreria dello Stato, ai sensi dell’art. 00, x. 0 xxx, xxx x.x. x. 00 del 2020, ove vengono accreditate le somme richieste al Ministero dell’economia e delle finanze a valere sugli importi spettanti ex lege alla Fondazione. Muovendo dallo stato patrimoniale, si segnala che i crediti iscritti nell’attivo circolante ammontano ad euro 308.023.261. Nell’ambito delle poste creditorie contabilizzate nell’attivo circolante, i crediti residui verso lo Stato per tali contributi, relativi all’arco temporale 2017 - 2020, sono stati pari ad euro 306.549.630. Nell’alveo del patrimonio netto, il fondo di dotazione, costituito dal fondo vincolato per l’avvio dell’attività del progetto scientifico Human Technopole è stato contabilizzato nel 2020 per un ammontare complessivo pari ad euro 77.261.869. Inizialmente attribuito all’Istituto italiano di tecnologia, per un ammontare originario di euro 79.900.000, esso è stato trasferito, sotto forma sia di risorse finanziarie sia di beni in progettonatura, le alterazioni maggiori sono alla Fondazione per l’importo residuo pari ad euro 77.230.557, corrispondente all’importo iniziale, al netto degli oneri sostenuti per il progetto da ricondursi IIT. Nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020, HT ha ricevuto un importo pari ad euro 31.312 da parte di IIT quale residuo del fondo di dotazione derivante dalla chiusura del conto corrente dedicato alla fase gestione del “Progetto HT”. Ai sensi dell’art. 6, c.4, dello statuto di cantiere HT e didell’art. 3 del regolamento, eventualetale fondo di dotazione è indisponibile e vincolato al perseguimento delle finalità statutarie. Il fondo di gestione, dismissione-demolizione dell’operaa chiusura dell’esercizio 2020, risulta iscritto nel patrimonio netto per un ammontare complessivo di euro 304.654.974; esso comprende i contributi ex art. Gli impatti1, c. 121 della l. n. 232 del 2016, relativi agli anni 2018, 2019 e 2020, per la quota non utilizzata alla data di chiusura dell’esercizio, ed i contributi erogati per il Centro per l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel campo delle scienze della vita, relativi all’anno 2020, per la quota da utilizzare. Tale fondo si compone, quindi, di bassa entitàdue voci: a) fondo di gestione HT per euro 294.745.749; b) fondo di gestione CITT per euro 9.909.225. Ai sensi dell’art. 6, sono mitigabili c. 4, dello statuto e dell’art. 3 del regolamento, il fondo di gestione è destinato alla copertura delle spese di funzionamento. Il conto economico chiude con misure molto ridotte un utile pari ad euro 13.918. I costi della produzione ammontano ad euro 12.187.935. I costi per servizi, che nel 2019 erano pari ad euro 2.551.697, ammontano ad euro 6.252.890, con un aumento di euro 3.701.193. La voce costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ di merci e costi per quanto servizi è pari ad euro 889.440 e riguarda la struttura i costi sostenuti per l’approvvigionamento del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica materiale di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2consumo, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi quale diretta conseguenza delle attività di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute ricerca e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi costi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali struttura sostenuti da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”HT. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48disponibilità liquide a fine esercizio ammontano ad euro 49.546.724.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Della Fondazione Human Technopole (Fht)

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia La Fondazione MAXXI, ente di diritto privato in controllo pubblico, è una istituzione nazionale dedicata alla creatività contemporanea, sottoposta al controllo della Corte dei conti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 febbraio 2017 ai sensi degli artt. 1 e 12 della legge n. 259/1958. Sono organi di governo della Fondazione il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Comitato scientifico e il Collegio dei revisori dei conti. L’assetto organizzativo della Fondazione è composto dalla Dirigenza di vertice e da quattro dipartimenti di livello dirigenziale. L’Organismo interno di valutazione della performance non è stato istituito, al riguardo è stato chiesto un parere al MiBACT che non si è ancora pronunciato. Il personale della Fondazione consta, nel 2017, di 44 unità effettive su 76 posizioni previste dalla pianta organica dell’Ente, definita con delibera approvata dal Ministero. I proventi della gestione, nel 2017, sono stati pari ad euro 11.044.165,00 composti da 7.259.812,00 di euro di contributi di gestione; 1.093.613,00 di euro derivanti da ricavi di biglietteria; 2.169.824,00 di euro da altri ricavi e proventi e 520.916,00 di euro da altri contributi. I costi di gestione, nello stesso anno, sono stati pari ad euro 10.936.544,00, con oneri per il personale di euro 1.735.464. I costi per servizi di euro 7.572.175 includono altri costi per il personale pari ad euro 1.005.892, riguardanti i compensi per il personale temporaneo, assunto per specifici progetti culturali, per il personale temporaneamente distaccato dal MIBAC e in somministrazione. Le spese per mostre ed attività culturali costituiscono il 28,60 per cento del totale dei costi per servizi. Il conto economico chiude con un utile pari ad euro 3.954, in decremento del 57 per cento rispetto al 2016, derivato dal risultato positivo della gestione caratteristica, pari ad euro 107.621, che ha compensato il saldo negativo della gestione finanziaria e le imposte. Lo stato patrimoniale evidenzia un patrimonio netto pari a 12.632.217 euro, di cui 11.291.940 costituito dal fondo di dotazione, in aumento dell’8,79 per cento rispetto al 2016 per effetto delle misure applicate donazioni, degli investimenti con vincolo di destinazione e per i contributi versati dai mecenati per l’Art bonus. Le immobilizzazioni registrano, complessivamente, un incremento del 5,53 per cento, grazie alla crescita delle opere d’arte (7,79 per cento) e delle altre immobilizzazioni immateriali (7,01 per cento) aumentate a seguito delle spese sostenute per la ristrutturazione e cambio di destinazione d'uso di uno spazio museale, che hanno compensato i valori in diminuzione. L’attivo circolante registra un aumento del 62,18 per cento, dovuto soprattutto all’incremento conseguente all’erogazione a fine anno del contributo per il progetto MAXXI Aquila da parte del Ministero. I crediti verso clienti, pari a 1 mln di euro evidenziano un notevole incremento rispetto al 2016 (111,65 per cento). I debiti, in aumento del 3,21 per cento, mostrano un importo pari a 3,9 mln di euro, dei quali la quota più significativa è auspicabile un periodo costituita da quelli verso i fornitori, di circa 2,6 mln di euro. I ratei e risconti riguardano nella maggioranza dei casi contributi da riscuotere, ragion per cui andrebbero attivate procedure idonee a ridurre il cumulo delle passività pregresse. Alla luce dei dati sopra delineati appare con evidenza che i fabbisogni generati dalla gestione caratteristica del MAXXI sono coperti in maggior parte con contributi pubblici, così che l’attività è fortemente dipendente dalla consistenza e mantenimento della entità di tali contributi, oltre che dalla pianificazione dei costi. La Fondazione dovrebbe conseguentemente perseguire l’obiettivo di incrementare la soglia delle entrate proprie, che si assesta sotto la percentuale del 35 per cento dei ricavi totali, per aumentare il margine della propria autonomia finanziaria. Inoltre, l’incremento dei crediti verso clienti e del relativo fondo di svalutazione dovrebbe indurre la Fondazione ad attivare procedure di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo una migliore gestione della riscossione dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica crediti e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica ricognizione di assoggettabilità quelli divenuti inesigibili. L'evoluzione della gestione deve obbligatoriamente tener conto anche dell’impegno assunto per l’apertura della sede dell'Aquila, che nei primi anni di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contoattività potrà sostenersi nei limiti del contributo statale, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere dal momento che l'autofinanziamento richiederà tempo per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48offrire risultati apprezzabili.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate La gestione commissariale è auspicabile un periodo di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibicessata, dopo l’entrata in esercizio della stradasuccessive proroghe, con controllo l’approvazione dello statuto (d.m. 1° marzo 2018). Nonostante l’intervenuta ridefinizione delle orme o competenze, risulta non risolta la demarcazione dei rapporti tra il Consigliere delegato e il Sovrintendente. Si è riproposta un’ulteriore soluzione di continuità nella governance dell’Ente con strumentazione fotografica collegata la sostituzione del Consigliere delegato alla fine del 2018. I dati finanziari trasmessi dall’amministrazione ai fini del presente referto sono risultati spesso non in linea con quelli del bilancio di esercizio, che presenta un avanzo economico di 132.420 euro. Il valore della produzione, di 6.493.388 euro, diminuisce rispetto al precedente esercizio, in cui era stato di 6.658.407 euro. I ricavi dell’attività teatrale e, in generale, le entrate proprie, rimangono ancora insufficienti in un’ottica di autonomia economica della Fondazione, che continua a fotocellule all’infrarossodipendere, in parte, dai contributi pubblici. È necessario, pertanto, incrementare ulteriormente le entrate di biglietteria; dal momento che i prezzi degli spettacoli hanno raggiunto valori ragguardevoli, andrebbero fatti ulteriori sforzi per l’aumento della partecipazione agli spettacoli e per ridurre il numero dei biglietti gratuiti. Benché la Fondazione possa essere sostenuta anche da effettuare a cominciare dal primo anno soggetti privati, l’apporto di funzionamento dell’infrastruttura viaria questi è ormai quasi inesistente (50 mila euro). Molti crediti nei confronti della Regione appaiono di difficile realizzazione, in quanto la stessa ha avviato la revoca anche di risorse già erogate, per un periodo di almeno tre anni, poiché cui la fauna richiede un periodo di adattamentoloro acquisizione definitiva dipende dagli esiti del contenzioso. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da situazione potrebbe avere ripercussioni rilevanti sull’equilibrio economico-finanziario dell’Ente. Infatti, i crediti a titolo di cofinanziamento Fesr, se divenissero inesigibili, produrrebbero insussistenze dell’attivo, con un’ingente perdita del patrimonio. La capienza del fondo per rischi e oneri risulta pari a 2.019.382 euro, per far fronte anche all’eventuale esito negativo dei giudizi pendenti. Risulta ineludibile, come anche ripetutamente segnalato dal Collegio dei revisori, un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica più puntuale e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contogeneralizzato ricorso alle procedure ad evidenza pubblica, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica un contesto di maggiore trasparenza, per l’acquisto di beni e densità servizi e per gli incarichi di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine collaborazione. Si impone, dopo anni di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della duratainvito in tal senso degli organi di controllo, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49il ricorso a rigorose selezioni per il personale docente dell’Accademia, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere attraverso una qualificata commissione per la loro precisa individuazione valutazione. È necessaria una particolare attenzione da parte del Ministero vigilante e valutazionedel Collegio dei revisori sulle criticità rilevate recentemente nella gestione dell’Ente, quali la corresponsione di premi individuali di produzione, rimborsi spese e pagamenti per l’individuazione delle eventuali misure ospitalità, rifusione di mitigazione parcelle ad essi relativeamministratori e dipendenti, l’elaborazione ecc. Vanno monitorati i contenziosi in atto della Fondazione con il precedente e l’attuale Sovrintendente, in quanto scaturiti da decisioni illegittime da parte dei vertici dell’Ente e potenzialmente produttive di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48danno erariale.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Della Fondazione Istituto Nazionale Del Dramma Antico (Inda)

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca, la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel corso dell’anno 2021, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia, l’Istat ha proseguito, in attuazione della normativa nazionale e nel rispetto degli obblighi comunitari in materia di produzione dei dati, nonché delle misure applicate indicazioni fornite da Eurostat, nello svolgimento delle azioni necessarie a sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate dalle unità di rilevazione per fornire i dati nei tempi e secondo le modalità richieste. Tra gli investimenti inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021 con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’Unione Europea, è auspicabile stata individuata una linea di investimento relativa alla Transizione Digitale specifica per la componente dati e interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, denominata Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), che prevede la realizzazione di un periodo di monitoraggio post operam Catalogo Nazionale Dati (NDC) per verificare l’effettivo utilizzo favorire lo scambio, l’armonizzazione e la comprensione delle informazioni tra le amministrazioni pubbliche nell’ambito della PDND e l’Istat è stato individuato quale soggetto attuatore del progetto Catalogo Nazionale Dati. I compensi individuali annui lordi dei passaggicomponenti degli organi sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat. In quanto in quiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, soprattutto da parte degli anfibiai sensi dell’art. 5, dopo l’entrata in esercizio della stradacomma 9, del d.l. 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarossomodificazioni, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2021 unicamente il rimborso spese. L’attuale Direttore generale, nominato in data 19 aprile 2019, per un periodo triennio è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del 22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Benché il costo del personale risulti in flessione dell’1,20 per cento rispetto al 2020, il suo costo medio, pari ad euro 61.244 lordi, registra un incremento del 3,53 per cento, per effetto della cessazione di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento93 unità rispetto all’esercizio precedente. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005)Il comma 237 dell’art. Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere legge n. 205 del 2017 ha quantificato il fabbisogno necessario per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una procedura media di valutazione”circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, il legislatore ha preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600, il che comporta una necessaria riduzione degli oneri derivanti dallo svolgimento dell’attività censuaria. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURTAl riguardo, come previsto si richiama l’attenzione sulla necessità sia di una adeguata programmazione gestionale che di una accelerazione circa l’ultimazione della innovanda progettazione delle rilevazioni, con la finalità di assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio sia gli standard quali-quantitativi delle rilevazioni programmate Il valore degli acquisti sostenuti nell’anno 2021 relativo ai commi 7 contratti ancora in essere o chiusi durante l’anno, è stato pari a euro 28.010.929 (euro 30.921.592 nel 2020), mentre l’importo di aggiudicazione ammonta complessivamente a 153.216.245 euro. Nel 2021 erano attivi n. 321 contratti, di cui n. 67 attraverso l’utilizzo di convenzioni Consip, n. 164 attraverso l’utilizzo della piattaforma MePA e 8 dell’artn. 90 con procedure diverse dalle precedenti (extra Consip e MePA). 48Il procedimento di costituzione della società 3-I S.p.A., a capitale interamente pubblico, partecipata da INPS, INAIL e ISTAT e finalizzata allo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici, conclusosi in data 12 dicembre 2022, potrebbe modificare in modo significativo i fabbisogni e il quadro esigenziale del futuro Centro Elaborazione Dati da realizzare presso la Sede Unica Istat. Venendo all’esame dei dati di bilancio, rispetto all’esercizio precedente, che presentava un avanzo finanziario di 3,86 mln, l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di competenza pari a 23,97 mln, con un saldo negativo di parte capitale di 28,45 mln ed un saldo positivo di parte corrente di soli 4,48 mln, dovuto alla crescita delle spese per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati statistici. La consistenza di cassa finale è stabile, pari a 432,68 mln, in aumento di 0,73 per cento rispetto al 2020 (429,52 mln). L’avanzo di amministrazione segna una leggera flessione, passando da 286,08 mln nel 2020 a 275,49 mln nel 2021, di cui 100,82 mln costituiscono la quota vincolata e 174,67 mln quella disponibile. Il risultato economico presenta un disavanzo di 34,82 mln, rispetto al 2020, che, invece, aveva chiuso con un avanzo di 96,90 mln. Conseguentemente, il patrimonio netto passa da 231,36 mln nel 2020 a 196,54 mln di euro nel 2021, con un decremento del 15,05 per cento (-34,82 mln in valore assoluto). La relazione sul rendiconto per l’anno 2021 del Collegio dei revisori e la nota del Mef ad esito della verifica sul rendiconto medesimo del 22 luglio 2022 danno atto del rispetto dei limiti posti dalle norme di contenimento delle spese e dei versamenti eseguiti. La gestione di tesoreria registra nel 2021 un incremento di 2,76 mln, risultante da riscossioni per 294,08 mln di euro e pagamenti per 291,32 mln. Pertanto, la consistenza finale di cassa a fine esercizio 2021 passa da 429,51 mln a 432,27 mln rispetto al 31 dicembre del 2020, al netto del saldo del conto postale e dei conti economali di euro 413.058. L’esercizio 2021 si chiude con un avanzo di amministrazione di 275,49 mln, ottenuto partendo dalla disponibilità complessiva di cassa finale di 432,68 mln, sommando il totale dei residui attivi finali di 19,58 mln e sottraendo i residui passivi finali di 176,77 mln. Con riferimento alla situazione patrimoniale, il totale dell’attivo, nel 2021, pari a 510,24 mln presenta un decremento, rispetto all’anno precedente (530,46 mln), del 3,81 per cento, principalmente, per effetto della riduzione delle immobilizzazioni (-25,21 per cento), che passano da 78,94 mln a 59,03 mln, e del decremento dei crediti (-16,03 per cento), che passano da 21,97 mln a 18,45 mln. Dall’analisi delle componenti economiche si evidenzia un valore della produzione pari a complessivi 248,29 mln, nel 2021, rispetto a 357,74 mln nel 2020, con un decremento di 109,45 mln di euro (-30,59 per cento). La flessione dei ricavi rispetto al precedente esercizio è dovuta, in parte, al rallentamento dell’attività di spesa finanziata da risorse vincolate che ha generato, che ha determinato ricavi sospesi, per complessivi 54,2 mln, rinviati agli esercizi futuri e confluiti nel passivo patrimoniale alle voci “risconti passivi” e “contributi in conto capitale” per il principio di corrispondenza dei ricavi ai costi.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Riprendendo in considerazione gli esiti dell’analisi compiuta sui 7 AIR presen- tanti nel presente contributo e quelli dell’analisi condotta l’anno scorso su altri 11 AIR, emergono tre tematiche quale sulle quali si incentreranno i dibattiti nei prossimi mesi e rispetto a cui maggiori saranno i margini di differenziazione tra scelte regionali. Le tre questioni sono l’associazionismo, la definizione degli ac- cordi integrativi aziendali e l’evoluzione dei sistemi di programmazione e con- I nuovi accordi integrativi regionali con la Medicina Generale 283 Figura 8.1 I modelli di AIR trollo, intrinsecamente connessa al processo di definizione degli AIA (Accordi Integrativi Aziendali). In tema di associazionismo molto è stato scritto in letteratura e diverse sono le posizioni delle misure applicate differenti regioni. Cercando di sintetizzare il quadro che emerge dall’analisi degli accordi è auspicabile un periodo possibile evidenziare come: le Equipe Territoriali, di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto fatto obbligatorie dal 2000 (DPR 270/00) vengono adottate solo da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio alcune regio- ni. Molte regioni sono andate ad identificare delle nuove forme associative di ec- cellenza che intendono premiare le componenti maggiormente avanzate della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio medicina generale; rimane tuttavia aperto il ruolo che può/deve essere accompagnato affidato alle cooperative (Toscana) e alle forme associative con personalità giuridica (Pu- glia). Alla luce di questa molteplicità di scelte, di modelli, di denominazioni risul- ta oramai quasi impossibile e forse scarsamente utile una generalizzazione e ogni modalità operativa adottata deve essere necessariamente contestualizzata. In merito agli AIA in letteratura gli ultimi dati sono relativi ad una survey del 2001 (Xxxxxxx, Vendramini, Gerzeli) mentre sono on line i dati della SICAC ag- giornati a marzo 2008 che evidenziano come 77 aziende su 157 abbiano proceduto al rinnovo dei precedenti accordi. (21 su 21 in Veneto, 11 su 11 in Xxxxxx Roma- gna, 15 su 15 in Lombardia, 11 su 12 in Toscana, 6 su 6 in Friuli Venezia Giulia, 5 su 5 in Liguria, 4 su 12 in Lazio e 4 su 4 in Umbria). Se da un censimento periodico delle collisioni con i veicolilato potrebbe risultare particolarmente significativa un’analisi dei contenuti degli AIA dall’altro non è di meno interesse comprendere le ragioni di un’assenza di AIA nelle seguenti Re- gioni: Piemonte (0 su 13), facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali Sicilia (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 20050 su 9). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti , Campania (0 su vegetazione13), flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità Sardegna (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente …0 su 8)9.”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48.

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Samples: Accordo Integrativo Regionale

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Nel presente documento sono stati illustrati i risultati delle misure applicate è auspicabile un periodo elaborazioni per la verifica della capacità di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio laminazione dell’invaso della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno diga di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005)Monte Crispu sul fiume Temo. Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano analisi sviluppate per via simulativa dal DICAAR hanno avuto la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazionefinalità di fornire le basi per la predisposizione di un documento che possa essere di supporto alla redazione dei “Piani di laminazione statica, flora anche speditivi”, così come definiti sulla base delle decisioni assunte dal Tavolo Tecnico nella riunione del 10 Febbraio 2016 e faunariportato nel documento in data 16 Febbraio 2016, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgsprot. n. 128 0001522 dell’Agenzia di Distretto Idrografico della Sardegna. Sono stati analizzati i risultati ottenuti con le attuali regole gestionali, confrontandoli con quelli ottenuti con ulteriori ipotesi di gestione degli scarichi dell’invaso proposte in sede di Tavolo Tecnico, utilizzando due differenti scenari idrologici: con e senza riduzione del 2010) “ …4volume di piena. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri Le configurazioni gestionali analizzate si differenziano per la Verifica quota di assoggettabilità invaso alla quale avviene l’apertura dello scarico di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolarealleggerimento: - della portata dell'impatto 24.8 m s.l.m. (area geografica e densità di popolazione interessataattuale regola adottata dal gestore); - della natura transfrontaliera dell'impatto60 o 62 m s.l.m.; - dell'ordine 68.15 m s.l.m. Dai risultati ottenuti è emerso che: • in termini di grandezza portata laminata in uscita dall’invaso o per lo scenario con volume di piena ridotto l’attuale configurazione risulta quella più cautelativa per il tempo di ritorno maggiore (Tr=200 anni), mentre per gli altri due tempi di ritorno il maggior beneficio in termini di riduzione del colmo di portata laminata è fornito dall’attivazione dello scarico di alleggerimento a partire dalla quota di 68.15 m s.l.m. La configurazione intermedia, con apertura al raggiungimento di quota 60 m s.l.m., risulta un buon compromesso tra i due casi precedenti in quanto assicura gli stessi benefici della terza configurazione per tempi di ritorno più bassi e limita l’incremento della complessità dell'impattoportata laminata per i due tempi di ritorno maggiori, con il raggiungimento di un livello massimo d’invaso ben al di sotto della quota limite; - o anche per lo scenario con volume di piena non ridotto l’attuale configurazione risulta la più cautelativa per il tempo di ritorno maggiore, la terza è invece teoricamente da preferire in termini di riduzione del colmo di portata laminata per gli altri tempi di ritorno ma risulta comunque da escludere in quanto determina per Tr 200 il superamento della probabilità dell'impattoquota di xxxxxxx xxxxxx. La configurazione intermedia per tale scenario, con apertura al raggiungimento della quota di 68.15 m s.l.m., assume una rilevanza limitata in quanto pur assicurando gli stessi benefici della terza configurazione per tempi di ritorno più bassi e limitando l’incremento di portata laminata per i tempi di ritorno maggiori, determina il raggiungimento di un livello di invaso critico determina il raggiungimento di un livello di invaso critico, di poco inferiore alla quota di massimo invaso in occasione della piena bicentenaria; - • le differenze tra i valori della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”portata propagata nelle sezioni di valle per i tempi di ritorno maggiori si riducono notevolmente fra le tre configurazioni analizzate. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi In definitiva lo scarico di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa alleggerimento dovrà essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48mantenuto sempre aperto.

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Samples: Accordo Di Collaborazione

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Nel presente documento sono stati illustrati i risultati delle misure applicate simulazioni per la verifica della capacità di laminazione dell’invaso della diga dell’Alto Temo, la cui attuale quota di esercizio autorizzata è auspicabile un periodo pari a 222.5 m s.l.m., 2.5 m al di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo dei passaggi, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio sotto della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno quota di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005)massima regolazione. Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano analisi sviluppate per via simulativa dal DICAAR hanno avuto la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’operafinalità di fornire le basi per la predisposizione di un documento che possa essere di supporto alla redazione dei “Piani di laminazione statica, anche speditivi”, così come definiti sulla base delle decisioni assunte dal Tavolo Tecnico nella riunione del 10 Febbraio 2016 e riportato nel documento in data 16 Febbraio 2016, prot. n. 0001522 dell’Agenzia di Distretto Idrografico della Sardegna. Sono stati analizzati i risultati ottenuti con le attuali regole gestionali, confrontandoli con quelli ottenuti con ulteriori ipotesi di gestione dell’invaso, proposte in sede di Tavolo Tecnico. Inoltre, sono state verificate le possibilità di erogazione tramite la simulazione del sistema di approvvigionamento idrico facente capo all’invaso dell’Alto Temo. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura capacità di erogazione dell’invaso sono stati considerati tre differenti scenari in funzione del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolarelivello massimo d’invaso autorizzato: - scenario 1: massima quota invasabile 221.8 m s.l.m., pari alla quota della portata dell'impatto (area geografica e densità soglia dello scarico di popolazione interessata)superficie; - della natura transfrontaliera dell'impattoscenario 2: attuale configurazione, massima quota invasabile 222.5 m s.l.m.; - dell'ordine scenario 3: massima quota invasabile 225 m s.l.m., pari alla quota di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”massima regolazione. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa Considerando le serie idrologiche PSURI la simulazione del sistema idrico ha evidenziato la presenza di effetti negativi significativi sull’ambientedeficit strutturali nel trasferimento all’utenza irrigua in maniera proporzionale al diminuire del volume utile di regolazione. Se però si considera il massimo deficit annuo consentito, tali ipotizzato pari al 10%, è emerso per i primi due scenari lo stesso numero di anni caratterizzati da richiedere per deficit. D’altro canto, si è evidenziato che considerando come input al serbatoio le serie storiche di deflusso SISS-2 si evidenzia l’annullamento dei deficit irrigui in tutti e tre gli scenari. Nell’ambito della laminazione sono state analizzate tre configurazioni gestionali: - configurazione A: stessa configurazione utilizzata nel PSFF, paratoie completamente abbattute massima quota d’invaso 221.8 m s.l.m.; livello iniziale d’invaso 221.8 m s.l.m.; - configurazione B: attuale configurazione gestionale degli scarichi, paratoie parzializzate alla quota attualmente autorizzata; massima quota d’invaso 222.5 m s.l.m.; livello iniziale d’invaso 222.5 m s.l.m.; - configurazione C: paratoie sollevate, massimo livello d’invaso 225.0 m s.l.m.; tre livelli iniziali d’invaso considerati 221.8, 222.5, 225 m s.l.m.; La configurazione C è stata quindi analizzata considerando tre diversi livelli inziali d’invaso pari a quelli caratterizzanti i tre scenari di regolazione. In sintesi, dai risultati ottenuti è emerso che: - l’incremento della quota autorizzata al valore di massima regolazione, 225 m s.l.m., comporta una portata in uscita dall’invaso superiore rispetto all’attuale configurazione, con conseguente incremento del colmo dell’onda di piena laminata in arrivo all’invaso di Monte Crispu; - la loro precisa individuazione ulteriore diminuzione della quota autorizzata al valore di 221.8 m s.l.m. non procura un significativo beneficio in termini di laminazione, soprattutto in considerazione della riduzione del colmo di piena propagata a valle dell’invaso; - considerando l’attuale quota autorizzata di 222.5 m s.l.m., la terza configurazione gestionale, che consente di invasare durante l’evento di piena senza rilasciare a valle fino a quota 225 m s.l.m., è quella che consente di laminare maggiormente l’onda di piena verso valle. Sulla base delle precedenti considerazioni si ritiene che l’attuale quota autorizzata rappresenti il giusto compromesso tra potenzialità di regolazione e valutazionecapacità di laminazione dell’invaso dell’Alto Temo, e pertanto si ritiene non necessaria una modifica della limitazione di quota di invaso attualmente adottata, confermando il valore di 222.5 m s.l.m. Si suggerisce, però, una variazione dell’attuale regola gestionale delle paratoie dello scarico di superficie della diga che consenta, durante gli eventi di piena, il raggiungimento della quota di massima regolazione (225 m s.l.m.) al fine di contenere maggiormente il volume idrico in arrivo all’invaso e realizzare una maggior laminazione. Tale configurazione produrrebbe maggiori benefici soprattutto in termini di onda di piena propagata a valle, in particolare si otterrebbe una riduzione sostanziale del colmo di piena in ingresso alla diga di Monte Crispu. Nel PGRA per l’individuazione le valutazioni idrologiche e, pertanto, anche nel presente documento, si sono seguite le indicazioni e le quantificazioni delle eventuali misure portate di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione piena ai diversi tempi di uno studio ritorno date nel PSFF. Si ricorda che per il calcolo dell'idrogramma di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURTpiena il PSFF, come previsto ai commi 7 esplicitato nell'elaborato “Integrazioni metodologiche”1, utilizza una metodologia semplificata proposta dal Soil Conservation Service. E’ infatti detto in PSFF: La definizione dell’idrogramma di piena, allorché la portata al colmo è stimata con il metodo diretto (analisi locale o metodo regionale) può essere condotta con tecniche semplificate, quale quella proposta dal SCS. Queste assegnano la forma triangolare dell’idrogramma, ipotizzando che il tempo di base, Tb, sia dato da: T = 2 ⋅W Qmax dove W è il volume dell’idrogramma depurato della portata di base e 8 dell’artquindi pari al volume di pioggia netta e Qmax la portata al colmo stimata. 48.Tp = Tb

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Samples: Accordo Di Collaborazione

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia delle misure applicate Il settore dell’intermediazione finanziaria è auspicabile un periodo annoverabile tra quelli nell’ambito dei quali ha trovato espressa mani- festazione la tendenza del legislatore nazionale al neoformalismo negoziale, quale esplicazione, a livello normativo, dell’intento di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo proteggere il processo di formazione della volontà negoziale attraverso una tutela di tipo formale, fun- zionale a condurre il contraente in posizione di debolezza contrattuale alla piena consapevolezza della scelta operata con la stipulazione del contratto. Al detto fine il decreto legislativo n. 58 del 1998 ha imposto, in sede di stipulazione dei passaggicontratti relativi alla pre- stazione dei servizi di investimento, soprattutto da il requisito della forma scritta ad substantiam, la cui inosservanza è sanzionata con la nullità c.d. di protezione: la specialità di quest’ultima risiede nella regola della legittimazione ad agire differenziata, essendo il contraente debole, rectius protetto, l’unica parte degli anfibicontrattuale legittimata al relativo rilievo in via giudiziale. Nell’ipotesi di contratti derivati stipulati dagli enti locali la concorrenza tra il requisito formale prescritto dal Tuf e il rigore formale tipico della contrattualistica pubblica è stata risolta, dopo l’entrata in esercizio della stradadalla giurisprudenza di legittimità, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarossoil ricono- scimento della prevalenza della disciplina recata dal regio decreto n. 2440 del 1923. Ciò in ragione dell’esigenza – sottesa all’imposizione della forma scritta ad substantiam – consistente nella tutela degli interessi generali della collet- tività, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo di almeno tre annii quali soverchiano quelli – seppure pubblici, poiché la fauna richiede un periodo di adattamentoma, comunque, settoriali – dell’ente locale che è parte del contratto, (108) Corte conti, Sez. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicolicontr. reg. Trentino-Alto Adige, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazionen. 35/2018, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presente. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgs. n. 128 del 2010) “ …4. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente …cit.”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURT, come previsto ai commi 7 e 8 dell’art. 48.

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Samples: Contratti Derivati

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia L’Istituto nazionale di statistica è un ente pubblico di ricerca la cui finalità istituzionale è il rilevamento e la diffusione dei dati statistici. Nel 2022, sono intervenute diverse norme che hanno attribuito all’Istat compiti specifici. Particolare rilevanza assume n. 53 dl 2022 (“Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”) che assegna una serie di compiti e adempimenti all’Istituto, per garantire un flusso informativo sulla tematica, al fine di consentire l’adozione di politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno. All’Istituto stesso è stato assegnato, in coerenza con la missione istituzionale e la natura di ente di ricerca, lo sviluppo di due linee di intervento nell’ambito della Missione 1 del PNRR, in qualità di ente attuatore. La prima riguarda la progettazione e la realizzazione del c.d. “Catalogo nazionale dati”, attività relativa alla transizione digitale specifica per la componente dati e all’interoperabilità tra le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). La seconda afferisce alla misurazione ed il monitoraggio delle misure applicate azioni di semplificazione della PA, nell’ambito delle riforme previste dal PNRR. In aggiunta, l’Istat, è auspicabile un periodo stato individuato con decreto direttoriale MUR (Direzione della ricerca) n. 0001557 del 11.10.2022 come “soggetto affiliato” ai due Spoke, (l’Università di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo Firenze e l’Università di Bologna), partecipando al partenariato esteso “Age-It”, nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, Allo stato attuale l’Istat ha attestato che risultano conseguite tutte le milestones previste dal cronoprogramma delle attività. I compensi individuali annui lordi dei passaggicomponenti degli organi di governance sono i seguenti: euro 10.040 a ciascuno dei quattro membri del Consiglio; 7.530 euro a ciascuno dei tre componenti il Collegio dei revisori dei conti; 5.020 euro a ciascuno dei quattordici membri del Comstat, soprattutto da parte degli anfibi, dopo l’entrata in esercizio della strada, con controllo delle orme o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarosso, da effettuare a cominciare dal primo anno di funzionamento dell’infrastruttura viaria per un periodo costo complessivo di almeno tre anni, poiché la fauna richiede un periodo di adattamento. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico delle collisioni con i veicoli, facendo particolare attenzione ai periodi primaverili ed autunnali (Fauna Selvatica e Infrastrutture Lineari 2005). Le considerazioni emerse da questo studio dimostrano la sostanziale compatibilità ecosistemica ed ambientale dell’opera. Per quanto concerne gli effetti su vegetazione, flora e fauna, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionale, faunistica ed eco sistemica. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presenteeuro 91.848. In considerazione della tipologia di opere quanto in progettoquiescenza a decorrere dal 1° novembre 2019, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’operaai sensi dell’art. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 25, comma 179, d.lgsdel decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, il Presidente dell’Istat ha percepito nell’esercizio 2022 unicamente il rimborso spese. n. 128 Nel corso del 2010) “ …42023 il mandato del Presidente è scaduto ed è stato sostituito dal consigliere anziano in attesa del completamento della procedura di nomina del successore. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorniIl Direttore generale, sulla base degli elementi di cui all'allegato V nominato in data 19 aprile 2019 per un triennio, è stato riconfermato dal Consiglio nella seduta del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute22 aprile 2022 per il triennio 2022–2024. Il costo del personale nell’esercizio 2022 risulta leggermente in flessione (euro 118.426.189 rispetto ai 119.271.563 euro del 2021), verifica se mentre il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”suo costo medio, ovvero come da Allegato V - Criteri pari ad euro 63.567 lordi, registra un incremento del 3,8 per la Verifica di assoggettabilità di cui all'artcento. 20 “ …3Il comma 237 dell’art. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo conto, in particolare: - della portata dell'impatto (area geografica e densità di popolazione interessata); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durata, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere legge n. 205 del 2017 aveva quantificato il fabbisogno necessario per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di tutti i Censimenti permanenti e per il Censimento generale dell’agricoltura nel quadriennio 2018-2021 in complessivi euro 281.864.000, con una procedura media di valutazione”circa 70 mln annui, mentre a decorrere dall’ esercizio 2022, è stato preventivato un fabbisogno annuo di spesa pari a euro 26.881.600. Per le spese censuarie sia il costo 2022 che la previsione del fabbisogno per il triennio 2023- 2025 non risulta coerente con le risorse previste a regime, talché la copertura finanziaria viene assicurata mediante applicazione dell’avanzo vincolato. Come già nella precedente relazione, la Sezione richiama l’attenzione sulla necessità, a legislazione vigente, che l’Istituto attui una accorta programmazione gestionale, finalizzata ad assicurare sia la sostenibilità prospettica di bilancio, sia gli standard quali-quantitativi programmati, al fine di dare un adeguato quadro informativo statistico a livello nazionale, regionale e locale. Il bilancio 2022 è relativo al primo esercizio in contabilità economico-patrimoniale dell’Istituto, contabilità adottata ai sensi del decreto legislativo n. 218 del 2016. Pertanto, questo primo bilancio deve essere inquadrato in un procedimento di progressivo affinamento che si completerà nei prossimi esercizi. L’adozione della nuova metodologia ha comportato una completa revisione dei tradizionali prospetti di bilancio, con riclassificazioni che per il 2022 comportano una ridotta possibilità di confronto con gli esercizi precedenti. Venendo all’esame dei dati di bilancio, il totale dell’attivo dello stato patrimoniale nel 2022, pari a 519,81 mln, presenta un aumento rispetto all’anno precedente (510,24 mln), principalmente, per effetto dell’incremento delle immobilizzazioni, che passano da 59,03 mln a 84,17 mln, e dell’incremento dei crediti, che passano da 18,45 mln a 21,12 mln. Si evidenzia, inoltre, un incremento del patrimonio netto, che passa da 196,54 mln a 215,04 mln rispetto all’esercizio 2021 a seguito dell’avanzo economico (22,23 mln), nonché un incremento dei fondi rischi e del trattamento di fine rapporto. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURTdisponibilità monetarie, come previsto nel 2022, diminuiscono di 18,22 mln, rispetto al valore iniziale dell’esercizio, passando da 432,68 mln a 414,46 mln. Al riguardo, l’Istat ha utilizzato la liquidità generata dalla gestione reddituale (23,39 mln) per coprire la liquidità assorbita dall’attività degli investimenti (-37,87 mln), finalizzati allo sviluppo dei software ed alla costituzione della società 3-I S.p.a. anche ai commi 7 e 8 dell’artfini del conseguimento degli obiettivi indicati dal PNRR, oltre a coprire le spese necessarie per lo svolgimento dei censimenti (3,74 mln). 48In ordine all’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, il valore, per l’anno 2022, è pari a 4,72 giorni, in sensibile peggioramento rispetto ai -12,59 giorni del 2021, da imputare principalmente sia alla modifica del sistema contabile in uso presso l’Istituto sia al passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico patrimoniale.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria

Considerazioni conclusive. Per determinare l’efficacia Nell’esercizio 2020 il CNR, sotto il profilo organizzativo, ha continuato a consolidare le principali tematiche strategiche della ricerca e dell’attività scientifica. Nel corso del 2020 è stato approvato ed è entrato in vigore il nuovo regolamento del personale, secondo le disposizioni del d. lgs n. 218 del 2016; la elaborazione di tale regolamento era iniziata nel 2018. Al contrario, non è ancora giunto a conclusione il percorso di predisposizione del regolamento di amministrazione, contabilità e finanza (Racf), approvato (con deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 99 del 18 aprile 2019) e trasmesso al Miur per il controllo di legittimità. Il Ministero vigilante (con note del 15, 27 e 31 maggio 2019), ha formulato alcune osservazioni e raccomandazioni quanto alla modifica delle misure applicate previsioni riguardanti la gestione contabile dei fondi di ricerca non impegnati al termine dell’esercizio e la conseguente permanenza nel sistema contabile dell’Ente nella categoria dei c.d. residui impropri, cioè residui non sorretti da obbligazioni giuridicamente perfezionate ) Tali notazioni non sono state ancora recepite dall’Ente, nonostante le sollecitazioni di questa Corte contenute nelle Relazioni sugli esercizi 2018 e 2019 e i reiterati inviti del Collegio dei revisori dei conti. L’art. 1, c. 315 – 323, della legge n. 234 del 2021 (legge di Bilancio per il 2022) ha previsto l’erogazione di finanziamenti specifici al CNR, finalizzati al rilancio dell’Ente e della ricerca e condizionati ad una complessiva riorganizzazione dell’Ente che deve essere adottata dal Consiglio di amministrazione entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, e, successivamente, approvata con decreto interministeriale. L’Ente ha dato corso allo studio delle attività di riorganizzazione che, allo stato, non sono ancora state approvate. Nel corso del triennio 2018-2020, la rete scientifica è auspicabile stata riorganizzata con la finalità di concentrare le risorse umane, finanziarie e strumentale in un periodo numero limitato di monitoraggio post operam per verificare l’effettivo utilizzo Istituti, aventi una specifica competenza. Alla fine del 2020 gli istituti operativi erano 88, a fronte dei passaggi101 presenti alla fine del 2017, soprattutto da parte divisi all’interno di sette Dipartimenti. L’articolazione territoriale della rete scientifica prevede 88 sedi principali e 220 sedi secondarie. Il CNR ha dato corso ad un ampio piano di stabilizzazione del personale precario, avviato nel 2018, proseguito nel corso degli anfibianni 2019 e 2020, dopo l’entrata in esercizio della stradabase alle previsioni contenute nel d. lgs. n. 75 del 2017. Nel corso del 2020, nell’ambito delle procedure di stabilizzazione, sono state assunte 155 unità di personale, a fronte delle 194 unità del 2019. Il processo di stabilizzazione nel 2020 ha avuto un impatto minore rispetto al 2019, con controllo un costo medio, a regime, di 8,77 milionI a fronte degli 11 dell’esercizio precedente. Le procedure di stabilizzazione operate nel triennio 2018 – 2020 hanno inciso in maniera significativa sia in relazione all’aumento del numero dei dipendenti a tempo indeterminato, che ai costi a carico dell’Ente. È stata accertata la copertura delle orme spese ma, contemporaneamente, un costante incremento dei costi che contribuisce al progressivo irrigidimento del bilancio, dal quale derivano margini minori per le spese di ricerca e investimento. Il personale in servizio al 31 dicembre 2020 era pari a 8494 unità, evidenziando una ulteriore crescita rispetto al termine dell’anno 2019 (nel quale era pari a 8.410 unità). Nel 2020 è aumentato, ulteriormente il numero dei dirigenti che sono passati dalle 296 unità del 2019 alle 452 unità dell’anno di riferimento (nel 2018 erano pari a 329 unità). L’incremento ha riguardato solamente i dirigenti di ricerca. A questi si aggiungono i Direttori di Dipartimento, pari a 7 unità, e i Direttori di Istituto, pari a 75 unità (questi ultimi in aumento rispetto all’esercizio precedente nel quale erano pari a 46 unità). Al termine del 2020 il personale a tempo determinato, finanziato con i fondi ordinari e con quelli esterni, era pari a 208 unità, a fronte delle 296 unità del 2019. In relazione al personale non dipendente che ha operato presso l’Ente, occorre segnalare che nel corso del 2020 le strutture scientifiche hanno emanato 1.061 nuovi bandi per assegni di ricerca e 124 nuovi bandi per borse di studio per giovani studiosi. Nel corso dell’anno, sono risultati attivi 3.504 contratti per assegni di ricerca, in aumento rispetto ai 3.333 del 2018, e 502 contratti per borse di studio, in diminuzione rispetto alle 780 del 2019. Il personale del CNR comandato presso altre amministrazioni, con oneri a carico delle stesse, ha segnato una diminuzione rispetto ai precedenti esercizi, attestandosi a 19 unità (a fronte delle 24 unità del 2019), come pure quello del CNR in comando presso altre amministrazioni, con oneri a carico dell’Ente, che si attesta a 72 unità, a fronte delle 81 del 2018. Come già sottolineato nella relazione relativa all’esercizio 2019, l’elevato numero dei comandi concessi dall’Ente, anche con oneri a carico del CNR, impone una rigorosa verifica dei presupposti che giustificano il loro mantenimento o con strumentazione fotografica collegata a fotocellule all’infrarossoil rilascio di nuove autorizzazioni. Al riguardo, da effettuare a cominciare dal primo anno si osserva che il carattere di funzionamento dell’infrastruttura viaria eccezionalità della prestazione lavorativa resa in regime di comando richiede che il ricorso all’istituto avvenga nella stretta osservanza delle regole che lo disciplinano in via generale e, in particolare, degli artt. 30, c. 2-sexies, e 70, c. 12 del d. lgs. n. 165 del 2001, tenuto anche conto della situazione finanziaria dell’Ente e della circostanza che per un periodo di almeno tre lo svolgimento delle attribuzioni istituzionali, negli ultimi anni, poiché il CNR ha aumentato in misura significativa il personale, con conseguente incremento dei costi. Analoghi inviti sono stati rivolti all’Ente dal Collegio dei revisori. La spesa complessiva presenta un aumento rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 533,08 milioni, a fronte dei 524,43 milioni, con un incremento dell’1,65 per cento. Al fine di contenere la fauna richiede un periodo spesa per l’acquisto di adattamentobeni e servizi, nel 2020 sono proseguite le azioni, già avviate in precedenza, di accentramento delle forniture e potenziati gli acquisti tramite MePa. Tale monitoraggio deve essere accompagnato da un censimento periodico Tuttavia, il sistema delle collisioni con i veicoliproroghe contrattuali e degli affidamenti diretti al di fuori delle convenzioni CONSIP e del MePa è ancora molto diffuso all’interno dell’Ente. In merito, facendo si ribadisce che è necessario che il CNR dedichi particolare attenzione ai periodi primaverili alla revisione delle procedure, seguendo in maniera puntuale le regole della contabilità e finanza pubblica e del Codice dei contratti. Sebbene, il dato del ritardo nei tempi di pagamento rispetto a quanto previsto dalla disciplina vigente risulti in miglioramento rispetto a quello registrato negli esercizi precedenti (9 giorni a fronte dei 14 giorni del 2019 e 25 giorni registrati nel 2018), si invita l’Ente ad assumere ulteriori misure, anche di tipo organizzativo, finalizzate ad assicurare che i pagamenti avvengano nei tempi previsti dalle disposizioni normative, anche per evitare il pagamento di interessi moratori, allo stato elevato ed autunnali ingiustificato. Al 31 dicembre 2020, il CNR era titolare di 156 partecipazioni in società, associazioni, consorzi, fondazioni e altri organismi (Fauna Selvatica a fronte delle 152 detenute al termine del 2019), suddivise in partecipazioni di scopo, aventi come finalità principale l’attività di ricerca, e Infrastrutture Lineari 2005partecipazioni che rappresentano forme di collaborazione con soggetti terzi, prevalentemente non onerose. Nel corso del 2020, l’Ente ha acquisito o, comunque, dato corso ad attività che hanno condotto ad acquisire 6 nuove partecipazioni in organismi aventi diverse forme giuridiche, a fronte di dieci dismissioni. Con deliberazione del Consiglio n. 330, in data 29 dicembre 2020, ha approvato il piano riferito alle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2019. Sotto il profilo finanziario – contabile, il rendiconto 2020 è stato redatto secondo quanto disposto dal d.lgs. n. 91 del 2011, con l’adozione del nuovo piano dei conti integrato (di cui al dpr n. 132 del 2013) e l’utilizzo della classificazione delle spese e delle entrate prevista dal Titolo III del predetto atto normativo. L’esercizio 2020 si è chiuso con un disavanzo di competenza di 22,47 milioni, quale differenza tra il totale delle entrate accertate (1.356,10 milioni) e delle spese impegnate (1.378,58 milioni). Se anche in miglioramento rispetto all’esercizio precedente, nel quale si era registrato un disavanzo di 41,96 milioni, il risultato della gestione di competenza è, comunque, negativo. La presenza di un disavanzo di competenza che si ripete per più esercizi è elemento indicativo di uno squilibrio che deve indurre l’Ente a rivedere la gestione, adottando i necessari rimedi, come evidenziato anche dal Collegio dei revisori. Le entrate accertate al 31 dicembre 2020, al netto delle partite di giro, si attestano a 977,05 milioni, in lieve flessione rispetto all’esercizio precedente (-2,7 percento). La somma preponderante è rappresentata dalla quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, assegnata con d.m. MUR n. 774 del 2020, pari a 656,16 milioni, in lieve riduzione rispetto all’esercizio precedente (nel quale erano state pari a 660,53 milioni). Le considerazioni emerse entrate in conto capitale si attestano a 29,69 milioni e sono pari al 3,04 per cento delle somme accertate al netto delle partite di giro. Risultano essere in significativa diminuzione rispetto a quelle accertate nell’esercizio precedente che erano pari a 64,99 milioni. Nel 2020 l’Ente non ha fatto ricorso ad indebitamento. Le spese impegnate, al netto delle partite di giro, si attestano a 999,53 milioni, evidenziando una flessione pari al 4,44 per cento rispetto all’esercizio precedente. La spesa principale è quella relativa ai “Redditi da questo studio dimostrano lavoro dipendente” che si attesta a 584,05 milioni, pari al 64,63 per cento delle uscite correnti e al 58,43 per cento del totale delle uscite. La voce in esame si presenta in leggera diminuzione rispetto all’esercizio precedente nel quale si era attestata a 589,42 milioni (con una riduzione dello 0,91 per cento). Anche la sostanziale compatibilità ecosistemica voce relativa all’”Acquisto di beni e servizi” si presenta in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, attestandosi a 171,24 milioni, pari al 18,95 per cento delle uscite correnti ed ambientale dell’operaal 17,13 del totale delle uscite; I residui attivi alla fine del 2020 ammontano, complessivamente, a 228,13 milioni, rispetto ai 222,96 milioni dell’esercizio precedente, con un incremento del 2,42 per cento. Per quanto concerne La gestione delle risorse finanziarie dell’esercizio 2020, al pari dei passati esercizi, è stata caratterizzata da una elevata consistenza dei residui passivi che si attestano a 911,12 milioni, in costante aumento negli ultimi esercizi (810,1 milioni nel 2019). Anche nell’esercizio 2020 sono state applicate le modalità di mantenimento in bilancio dei residui impropri relativi a programmi e progetti di ricerca aventi durata pluriennale. La rilevanza del fenomeno, evidenziata dalla circostanza che gli effetti su vegetazionestessi ammontano a 346,28 milioni, flora in significativo aumento rispetto ai 283,85 milioni del 2019, e faunaaccentuata dalla anzianità di alcuni di essi che risalgono all’esercizio 2005, essi risultano: ⮚ bassi relativamente alla componente vegetazionaleè stata evidenziata in più occasioni dal Collegio dei revisori e da questa Corte dei conti nelle precedenti relazioni, faunistica ed eco sistemicasottolineando che la permanenza di residui impropri in bilancio risulta consentita nei soli limiti di scopo e di tempo connessi all’esecuzione di un programma o di un progetto da perfezionare in un determinato arco temporale. Non si prevedono riduzioni e/o alterazioni La necessità di habitat in modo permanente, tantomeno effetti permanenti superare questa modalità di disturbo irreversibile alla comunità faunistica presentegestione contabile è imposta dalle regole di contabilità applicabili agli Enti di ricerca (art. In considerazione della tipologia di opere in progetto, le alterazioni maggiori sono da ricondursi alla fase di cantiere e di, eventuale, dismissione-demolizione dell’opera. Gli impatti, di bassa entità, sono mitigabili con misure molto ridotte e localizzate in aree dimensionalmente circoscritte; ⮚ per quanto riguarda la struttura 40 del paesaggio questi risultano medio – bassi con compatibilità dell’intervento medio - alta. In riferimento a quanto disposto dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i. all’art. 20 Verifica di assoggettabilità (articolo così modificato dall'art. 2, comma 17, d.lgsd.p.r. n. 128 97 del 20102003) “ …4e la mancata ottemperanza al disposto normativo è in sicuro contrasto con le esigenze di chiarezza e di attendibilità che devono caratterizzare il bilancio degli enti pubblici. L'autorità competente nei successivi quarantacinque giorni, sulla base degli elementi di cui all'allegato V del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il progetto abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente ….”, ovvero come da Allegato V - Criteri per la Verifica di assoggettabilità di cui all'art. 20 “ …3. Caratteristiche dell'impatto potenziale Gli impatti potenzialmente significativi dei progetti debbono essere considerati in relazione ai criteri stabiliti ai punti 1 e 2 e tenendo contoLa situazione amministrativa al 31 dicembre 2020 evidenzia un avanzo pari ad euro 173,52 milioni, in particolare: - della portata dell'impatto aumento rispetto ai 168,01 milioni registrati alla fine del 2019. Anche nel 2020, la parte di avanzo di amministrazione vincolata è prevalente rispetto a quella disponibile (area geografica e densità la prima è pari a 105,99 milioni mentre quella disponibile è pari a 67,52 milioni). Alla data di popolazione interessataapprovazione del bilancio, una parte rilevante dell’avanzo disponibile risultava già applicato al bilancio 2020 (49,32 milioni a fronte dell’avanzo pari a 67,52 milioni); - della natura transfrontaliera dell'impatto; - dell'ordine . Siccome la stessa situazione si era verificata anche nel 2019, occorre ribadire che l’avanzo di grandezza e della complessità dell'impatto; - della probabilità dell'impatto; - della durataamministrazione può essere utilizzato, frequenza e reversibilità dell'impatto …”. Analogamente come recepito dall’art. 49nella misura di quanto effettivamente realizzato, comma 1 della L.R. 10/2010 e s.m.i. “l’autorità competente, tenuto conto delle osservazioni pervenute e dei pareri delle amministrazioni interessate, sulla base degli elementi di cui all’allegato D alla presente legge, verifica se possa essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente, tali da richiedere per la loro precisa individuazione e valutazione, e per l’individuazione delle eventuali misure di mitigazione ad essi relative, l’elaborazione di uno studio di impatto ambientale e lo svolgimento di una procedura di valutazione”. Le tempistiche sono dettate invece dall’avvenuto deposito ravvisato su BURTsolo successivamente all’approvazione del rendiconto, come previsto dall’art. 13, c. 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Le attività patrimoniali del CNR hanno registrato nel corso dell’esercizio 2020 una crescita pari a 82,68 milioni (nel 2019 il valore era aumentato di 74,45 milioni), attribuibile, esclusivamente, al valore dell’attivo circolante, che ha registrato un incremento di 116,45 milioni, a fronte di una diminuzione del valore delle immobilizzazioni (-28,8 milioni). Permane, anche nel 2020, un rilevante scostamento tra il valore patrimoniale dei debiti (188,24 milioni) e quello dei residui passivi (911,12 milioni a fronte di 228,13 milioni di residui attivi), riconducibile, in parte, alla permanenza in bilancio dei c.d. residui impropri (346,28 milioni), anche relativi a esercizi precedenti, circostanza che deve essere evidenziata nella nota integrativa, anche per spiegare e giustificare la differenza tra l’ammontare dei residui e dei debiti. E’ necessario, pertanto, che l’Ente proceda ad una riconciliazione contabile, anche in relazione alle partite contabili che rientrano nella categoria dei c.d. residui impropri. Il conto economico dell’esercizio 2020 espone un avanzo di 2,41 milioni, in netto miglioramento rispetto al disavanzo dell’esercizio 2019, pari a 1,16 milioni. La differenza tra valori e costi della produzione è pari a 29.145 971, in significativo aumento rispetto a quella dell’esercizio precedente (pari a 14.394.279), andamento ascrivibile alla crescita dei proventi della gestione (921,73 milioni rispetto ai commi 7 e 8 dell’artprecedenti 902,76 milioni), nella sostanziale costanza dei costi della gestione, attestati a 892,58 milioni, a fronte degli 888,36 milioni del 2019. 48Anche se l’esercizio si è chiuso con un avanzo, si invita l’Ente a proseguire il percorso di una prudente gestione finanziaria, tenendo conto della necessità di mantenere l’equilibrio della gestione, considerata l’incidenza negativa che continuano ad avere gli oneri straordinari di gestione che sono aumentati in misura significativa, anche in conseguenza, da un lato, delle elevate minusvalenze conseguenti alla cessione di partecipazioni nel capitale di altre società, e, dall’altro, della revisione dei residui attivi mantenuti in bilancio negli esercizi precedenti.

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Samples: Determinazione E Relazione Sul Risultato Del Controllo Eseguito Sulla Gestione Finanziaria Del Consiglio Nazionale Delle Ricerche (Cnr)