Identificazione dei rischi Clausole campione

Identificazione dei rischi. La fase d’identificazione consente di individuare in ottica attuale e prospettica tutti i principali rischi a cui la Compagnia è esposta. In linea generale, i rischi si distinguono in due categorie, a seconda che siano da includere nel calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità (cd. Rischi Pillar I o rischi quantificabili), o siano esclusi da detto calcolo (cd. Rischi non Pillar I o rischi non-quantificabili). I rischi Pillar I sono riassunti nella seguente tabella, in cui è anche indicata la metodologia di calcolo adottata: Tassi d’interesse Ampliamento dello spread Tariffazione Mortalità Catastrofale Volatilità dei tassi d’interesse Credit Default Riservazione Mortalità non Catastrofale Azioni Default delle controparti Catastrofi Longevità (*)Non si applicano alla Compagnia Rispetto alla mappa dei rischi di Gruppo, la Compagnia non ha incluso, nella lista dei rischi che contribuiscono al calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, il rischio Riscatti Danni, perché non materiale. Per quanto riguarda i rischi non quantificabili, la Compagnia utilizzata metodologie di valutazione di tipo qualitativo e/o quantitativo. Rientrano in questa specifica categoria il rischio Strategico, di Reputazione, di Contagio, i rischi Emergenti ed il rischio di Liquidità. (per una descrizione dettagliata di questi rischi, si rimanda al capitolo “C. Profilo di Rischio”, alle sezioni di competenza C.4 e C.6).
Identificazione dei rischi. La fase di identificazione degli eventi rischiosi, la quale ha come responsabile l’intera struttura organizzativa e non esclusivamente il RPCT, ha l’obiettivo di individuare quei comportamenti o fatti che possono verificarsi in relazione ai processi di pertinenza dell’amministrazione, tramite cui si potrebbero concretizzare eventi di corruzione. L’identificazione dei rischi deve includere tutti gli eventi rischiosi che, anche solo ipoteticamente, potrebbero verificarsi.
Identificazione dei rischi. 1. Il Rischio di costruzione è quello legato al ritardo nei tempi di consegna, al non rispetto degli standard di progetto, all’aumento dei costi, a inconvenienti di tipo tecnico nell’opera e al mancato completamento dell’opera (art. 3, comma 1, lett. aaa), del Codice). In tale categoria generale di rischio è possibile distinguere i seguenti rischi specifici: a) rischio di commissionamento, ossia che l’opera non riceva l’approvazione, da parte di altri soggetti pubblici o della collettività (portatori d’interessi nei confronti dell’opera da realizzare), necessaria per procedere alla realizzazione, con conseguenti ritardi nella realizzazione e insorgere di contenziosi; b) rischio amministrativo, connesso al notevole ritardo o al diniego nel rilascio di autorizzazioni (pareri, permessi, licenze, nulla osta, etc.) da parte di soggetti pubblici e privati competenti, ivi compreso la commissione di collaudo, con conseguenti ritardi nella realizzazione; c) rischio espropri, connesso a ritardi da espropri o a maggiori costi di esproprio per errata progettazione e/o stima; d) rischio ambientale/o archeologico, ossia rischio di bonifica dovuta alla contaminazione del suolo e rischio di ritrovamenti archeologici, con conseguenti ritardi nella realizzazione dell’opera e incremento di costi per il risanamento ambientale o la tutela archeologica. Qualora il concessionario dimostri che i ritrovamenti sono stati realizzati nonostante la buona diligenza utilizzata nelle fasi di progettazione, tale evento e riconducibile a cause di forza maggiore; e) rischio di progettazione, connesso alla sopravvenienza di necessari interventi di modifica del progetto, derivanti da errori o omissioni di progettazione, tali da incidere significativamente su tempi e costi di realizzazione dell’opera; f) rischio di esecuzione dell’opera difforme dal progetto, collegato al mancato rispetto degli standard di progetto; g) rischio di aumento del costo dei fattori produttivi o di inadeguatezza o indisponibilità di quelli previsti nel progetto; h) rischio di errata valutazione dei costi e tempi di costruzione, anche conseguenti alle varianti richieste dal concedente; i) rischio di inadempimenti contrattuali di fornitori e subappaltatori.
Identificazione dei rischi. La necessità della stesura di una rigorosa procedura da mettere in atto nell’ambito dell’attività è conseguenza degli innumerevoli rischi presenti ma soprattutto della gravità del danno che potrebbe cagionare un evento infortunistico. Oltre ai fattori di rischio evidenziati, nel caso il lavoro si svolga in città ed in prossimità di strade e viali (condizione spesso verificata) si aggiunge l’interazione con il traffico stradale: ciò da un lato introduce il rischio di investimento a danno degli addetti, dall’altro il rischio che utenti della strada possano rimanere coinvolti da caduta di rami ed altro Per la potatura di alberi di alto fusto, a prescindere dalla situazione, devono essere previste non meno di 3 persone; sarà facoltà del responsabile tecnico della ditta poter disporre di un numero maggiore di lavoratori. Diversamente, nel caso di potatura ‘di pulizia’ di alberi le cui fronde occultano cartelli stradali e semafori, il lavoro potrà essere eseguito da una squadra di soli 2 operatori. Condizione fondamentale nella prevenzione di circostanze pericolose è operare la corretta installazione del cantiere temporaneo, avvalendosi di cartelli e coni delimitatori delle aree interessate dalle operazioni.