Common use of Oggetto e finalità Clause in Contracts

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono le caratteristiche tipologiche e le modalità di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali ad attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale per la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabili.

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Samples: Occupazione Di Suolo Pubblico

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono le caratteristiche tipologiche e le modalità Oggetto del bando è l’assegnazione in concessione temporanea del servizio bar da svolgersi presso il Chiosco di realizzazione dei così detti “dehors” proprietà comunale, sito in Soliera, Parco della Resistenza, come da planimetria Allegato 1), per un periodo di anni 6 (insieme degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esternosei), con finalità decorrenza dalla firma del contratto a seguito dell’aggiudicazione della presente gara. L’unità immobiliare “Chiosco Bar” è destinata a pubblico esercizio pertanto il concessionario potrà effettuare l’esercizio pubblico di ristoro all'apertobar e/o punto di ristoro, compatibilmente con il rispetto del Parco Pubblico e delle residenze poste nelle immediate vicinanze. Il soggetto aggiudicatario dovrà altresì rispettare i vincoli specifici disposti dalla stessa Amministrazione e/o da Enti preposti al controllo (vedasi parere Arpa allegato 6) pertinenziali che prevede le casse per l’emissione sonora poste all’interno della struttura del chiosco). Unitamente al Chiosco, vengono assegnate in concessione anche le aree ad attività esso pertinenziali, così come da perimetrazione in rosso nell’Allegato 1. L’esecuzione del Chiosco da parte dell’Amministrazione Comunale risponde all’esigenza di dotare il parco di una struttura fissa in luogo delle temporanee che periodicamente vengono allestite, so- prattutto nel periodo estivo. Il corrispettivo del concessionario per la prestazione del servizio è costituito unicamente dai proven- ti derivanti dalla gestione economica dell’attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale per la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabiliesercizio.

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Samples: Bando Di Gara

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono le caratteristiche tipologiche e le modalità di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali ad attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale Il presente Regolamento integrativo dell’Accordo per la preparazione costituzione delle Reti di prodotti Ambito della Città Metropolitana di Milano ha innanzitutto come fine la costruzione della governance di ambito e provinciale attraverso lo sviluppo di sistemi di interazione e collaborazione all’interno della Rete di Ambito, sia tra le diverse Istituzioni Scolastiche sia con altri soggetti istituzionali e con stakeholder (enti, associazioni o agenzie, università ecc.) per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia configurazione e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere politiche e attività di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblicispecifico interesse territoriale comune. Il presente Regolamento rappresenta lo strumento per poter efficacemente perseguire le finalità richiamate dalla stessa Legge all’art.1, comma 70 e seguenti, attraverso la costituzione di Reti di Ambito. La composizione dei “dehors” Rete, in qualità di rappresentante dell’autonomia delle istituzioni scolastiche dell’Ambito nel rapporto con l’Ufficio Scolastico Regionale e la scelta di formecon le sue articolazioni territoriali, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o si configura quale elemento di disturbo riferimento e di coordinamento in relazione alle diverse finalità individuate quali prioritarie per l’ambito. La Rete, quindi, in funzione delle finalità sopra elencate: ⮚ rileva bisogni e istanze e condivide le necessarie risorse finanziarie e umane; ⮚ regola e formalizza i rapporti con istituzioni e stakeholder territoriali; ⮚ condivide informazioni sistematiche su andamenti ed esiti delle progettualità elaborate (monitoraggi, esiti, strumentazioni, best practices ecc.); ⮚ assume le determinazioni necessarie (protocolli di intesa, convenzioni, condivisione di tavoli tecnici e/o operativi) all’interazione con altri soggetti territoriali per la realizzazione dei progetti; ⮚ interagisce, ove necessario o utile al perseguimento delle finalità elencate nel presente articolo, con altre Reti Territoriali di Ambito o con Reti di Scopo interne all’Ambito o interambito; ⮚ mantiene costante la comunicazione con l’USR Lombardia e con l’Ufficio Territoriale di Milano in merito alle attività amministrative che dovessero essere delegate alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabiliRete.

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Samples: Regolamento Integrativo

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono le caratteristiche tipologiche e le modalità di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme degli elementi mobili1. La presente convenzione disciplina la gestione in forma associata tra i Comuni aderenti, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali ad attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale per la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni della funzione e delle attività culturali di acquisizione dei lavori e dei servizi di cui al successivo art. 3 mediante la costituzione della Centrale Unica di Committenza dei Comuni di Xxxxx Xxxxxxxxxx, Signa e Vaglia, di seguito C.U.C. ai sensi dell’art. 37, comma 4 lett. b) del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisoriod.lgs. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblicin. 50/2016. 2. La composizione convenzione attua quanto previsto dall’art. 37 del d.lgs. n. 50/2016 e dagli emanandi decreti attuativi ivi previsti. In tal senso le premesse costituiscono parte integrante della convenzione, per consentirle la corretta interpretazione ed applicazione. 3. La convenzione è finalizzata a: a) consentire ai Comuni associati l’ottimale gestione delle procedure di acquisizione di lavori, servizi e forniture nei termini previsti dall’art. 37, del d.lgs. n. 50/2016 e dalle disposizioni ad esso correlate; b) consentire ai Comuni associati una migliore programmazione degli approvvigionamenti nella prospettiva di una gestione più efficace ed efficiente delle procedure di acquisizione; c) consentire ai Comuni associati di razionalizzare l’utilizzo delle risorse umane, strumentali ed economiche impiegate nella gestione delle procedure di acquisizione d) produrre risparmi di spesa, mediante la eventuale gestione unitaria delle procedure di acquisizione, la realizzazione di economie di scala e di sinergie tecnico-produttive tra gli associati; e) valorizzare le risorse umane impegnate nelle attività relative alle procedure di acquisizione anche mediante rafforzamento della qualificazione e delle competenze; 4. Ciascuna stazione appaltante, nell’ambito delle procedure gestite dalla centrale di committenza di cui fa parte, è responsabile del rispetto del “codice dei “dehorscontratti pubbliciper le attività ad essa direttamente imputabili. 5. La Centrale Di Committenza, svolge ai sensi dell’art. 39 comma 1 del Codice dei Contratti, attività di committenza ausiliarie come definite all’art. 3 del Codice dei contratti Pubblici fornendo supporto agli enti associati per le attività di committenza, in particolare nelle forme seguenti: 1) infrastrutture tecniche che consentano alle stazioni appaltanti di aggiudicare appalti pubblici o di concludere accordi quadro per lavori, forniture o servizi; 2) consulenza sullo svolgimento o sulla progettazione delle procedure di appalto; 3) preparazione delle procedure di appalto in nome e la scelta per conto della stazione appaltante interessata; 4) gestione delle procedure di forme, materiali appalto in nome e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi per conto della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabili.stazione appaltante interessata;

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Samples: Convenzione Per La Costituzione Di Centrale Unica Di Committenza

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono L’indagine che forma oggetto della presente relazione, riguardante tutti gli immobili in uso alla Difesa, ha inteso verificare il raggiungimento dei relativi obiettivi di dismissione, alienazione e permuta disposti dalla normativa di settore, in particolare accertando: - la loro riduzione, razionalizzazione e capitalizzazione; - i tempi delle relative attività; - l’efficacia delle pertinenti modalità gestionali ed organizzative, in uno con l’economicità e legalità delle azioni svolte. Per introdurre brevemente l’argomento va ricordato come, alla metà degli anni ’90 del secolo scorso, si sia affermato un indirizzo politico-legislativo ispirato ad una gestione produttiva del patrimonio immobiliare pubblico. Su tali premesse, il documento di programmazione economica e finanziaria per il triennio 1991-1993 affermava, al paragrafo 1.3.2, “un punto qualificante dell’azione di risanamento della finanza pubblica è il ricorso alla dismissione di una parte dell’ingente patrimonio immobiliare dello Stato ed una profonda revisione delle procedure di gestione dei beni immobili che resteranno di proprietà dello Stato”. Dopo un inizio incerto, la stagione della privatizzazione del patrimonio dello Stato veniva aperta dalla l. 23 dicembre 1996 n. 662, recante “Misure di razionalizzazione della finanza pubblica” (legge finanziaria 1997)1. Da quel momento una rinnovata attenzione si concentrava sulle caserme e sulle pertinenze in uso militare, costruite nel corso di decenni di sviluppo edilizio: un patrimonio di grandi dimensioni, potenzialmente di alto valore economico, composto anche da edifici di elevato significato storico, e talvolta architettonico, alcuni dei quali posizionati in aree ormai divenute centrali in molte città. Questo nuovo approccio – in disparte, per ora, il possibile utilizzo di tali beni quale mezzo per la riduzione del debito pubblico – collocò in primo piano le caratteristiche tipologiche operazioni di valorizzazione degli immobili 1 Art. 3, cc. 112, 113 e 114, l. 23 dicembre 0000, x. 000 (x. all. 1). alla quale far seguire un’eventuale alienazione, ponendo con forza al decisore pubblico il tema del “riuso” di un patrimonio tanto imponente. Il che richiedeva – secondo una impostazione urbanisticamente coerente – un’attenta regia di enti pubblici che individuassero le reali prospettive di trasformazione e sviluppo economico dei loro territori, nella piena consapevolezza e cura degli interessi pubblici e privati, sociali ed economici coinvolti. Solo decisioni trasparenti e partecipate avrebbero consentito, infatti, di realizzare mediazioni “alte” rispetto ai conflitti che, generalmente, si verificano intorno ai processi di trasformazione urbana e di governo del territorio. In assenza di tali presupposti, progetti pur ambiziosi sarebbero rimasti in gran parte incompiuti, raggiungendo obiettivi insoddisfacenti. Per parte sua, la Corte ha ritenuto di affrontare la tematica proponendosi, principalmente, di conoscere i risultati sin qui conseguiti nella dismissione degli immobili militari attraverso i tre parametri, cui s’è accennato: il livello di conseguimento degli obiettivi, i tempi e le modalità di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esternoorganizzative, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali ad riferimento alle attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale svolte dalle due articolazioni competenti per tali adempimenti, ovvero la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la preposta Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia generale del Ministero dei beni della difesa e delle attività culturali e l’Agenzia del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabilidemanio.

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Samples: Deliberazione

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono le caratteristiche tipologiche e le modalità di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali ad attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale Il presente Regolamento integrativo dell’Accordo per la preparazione costituzione delle Reti di prodotti Ambito della provincia di Milano ha innanzitutto come fine la costruzione della governance di ambito e provinciale, attraverso lo sviluppo di sistemi di interazione e collaborazione all’interno della Rete di Ambito sia tra le diverse Istituzioni Scolastiche sia con altri soggetti istituzionali e con stakeholder (enti, associazioni o agenzie, università ecc.) per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia configurazione e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere politiche e attività di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblicispecifico interesse territoriale comune. Il presente Regolamento rappresenta lo strumento per poter efficacemente perseguire le finalità richiamate dalla stessa Legge all’art.1, comma 71, attraverso la costituzione di Reti di Ambito. La composizione dei “dehors” Rete, in qualità di rappresentante dell’autonomia delle istituzioni scolastiche dell’Ambito nel rapporto con l’Ufficio Scolastico Regionale e la scelta di formecon le sue articolazioni territoriali, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o si configura quale elemento di disturbo riferimento e di coordinamento in relazione alle diverse finalità individuate quali prioritarie per l’ambito. La Rete, quindi, in funzione delle finalità sopra elencate: ⮚ regola e formalizza i rapporti con istituzioni e stakeholder territoriali; ⮚ condivide informazioni sistematiche su andamenti ed esiti delle progettualità elaborate (monitoraggi, esiti, strumentazioni, buone pratiche ecc.); ⮚ assume le determinazioni necessarie (protocolli di intesa, convenzioni, condivisione di tavoli tecnici e/o operativi) all’interazione con altri soggetti territoriali per la realizzazione dei progetti; ⮚ interagisce, ove necessario o utile al perseguimento delle finalità elencate nel presente articolo, con altre Reti Territoriali di Ambito o con Reti di Scopo interne all’Ambito o interambito; ⮚ mantiene costante la comunicazione con l’USR Lombardia e con l’Ufficio Territoriale di Milano in merito alle attività amministrative che dovessero essere delegate alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabiliRete.

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Samples: Regolamento Integrativo

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono 1. Il presente Regolamento, in esecuzione dell’art. 1, comma 70, della Legge 13 luglio 2015, n. 107 rappresenta lo strumento per poter efficacemente perseguire le caratteristiche tipologiche finalità richiamate dalla stessa Legge all’art.1, comma 71 attraverso la costituzione di reti di ambito. 2. Il Regolamento ha per fine generale quello di regolamentare la collaborazione fra le istituzioni scolastiche dell’ambito territoriale 15 attraverso la promozione, la realizzazione e il rafforzamento dell’autonomia scolastica per il miglioramento del servizio offerto a tutti i cittadini del territorio in cui opera, nonché la costruzione della governance di ambito, attraverso a. la definizione di modalità di coordinamento tra le scuole della rete di ambito, finalizzato alla realizzazione e alla gestione razionale e in scala di progettualità condivise; b. lo sviluppo di sistemi di interazione e collaborazione all’interno della Rete di ambito con altri soggetti istituzionali e con stakeholder (enti, associazioni o agenzie, università ecc.) per la configurazione e lo svolgimento di politiche e attività di specifico interesse territoriale comune. 3. La Rete, in funzione delle finalità sopra elencate: a. intercetta dalle diverse provenienze e condivide le necessarie risorse finanziarie e umane; b. regola e formalizza i rapporti con istituzioni e stakeholder territoriali; c. condivide informazioni sistematiche su andamenti ed esiti delle progettualità elaborata (monitoraggi, esiti, strumentazioni, best practices ecc.); d. assume ogni determinazione necessaria (protocolli di intesa, convenzioni, condivisione di tavoli tecnici e /o operativi) all’interazione con altri soggetti territoriali per la realizzazione dei progetti; e. interagisce, ove necessario o utile al perseguimento delle finalità elencate nel presente articolo, con altre reti territoriali di ambito In particolare, secondo quanto previsto dalla Legge 107, il Regolamento riguarda varie e diversificate materie tra cui: a. i criteri e le modalità per l’utilizzo dei docenti nella Rete, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia di realizzazione non discriminazione sul luogo di lavoro, nonché di assistenza e di integrazione sociale delle persone con disabilità; b. l’introduzione di insegnamenti opzionali, specialistici, di coordinamento e di progettazione funzionali ai piani triennali dell’offerta formativa di più istituzioni scolastiche inserite nella rete; c. i piani di formazione del personale scolastico; d. le risorse da destinare alla rete per il perseguimento delle proprie finalità; e. le forme e le modalità per la trasparenza e la pubblicità delle decisioni e dei così detti “dehors” (insieme rendiconti delle attività svolte; f. la gestione comune di funzioni e di attività amministrative, come l’istruttoria sugli atti relativi a cessazioni dal servizio, pratiche in materia di contributi e pensioni, progressioni e ricostruzioni di carriera, trattamento di fine rapporto del personale della scuola, nonché su ulteriori atti di carattere amministrativo nell’ottica di una razionalizzazione degli elementi mobiliadempimenti amministrativi a carico delle istituzioni scolastiche. 4. Per raggiungere le finalità dichiarate, smontabili o facilmente rimovibilila Rete adotta le iniziative più opportune, appoggiati al suolo in via provvisoria particolare: x. Xxxxxxx strategie e comportamenti coerenti delle scuole aderenti per attrezzare lo spazio esternoil raggiungimento del proprio fine generale b. Elabora strategie e comportamenti coerenti per le scuole in vista del raggiungimento del fine comune attraverso azioni di coordinamento amministrativo e gestionale e di progettazione educativa, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali ad inclusiva, formativa, valutativa c. Promuove e sostiene attività di pubblico esercizio sviluppo professionale in vista della innovatività dei contesti scolastici anche attraverso candidature a progettazioni regionali e/o nazionali ed europee. Tali attività si potranno concretizzare anche con azioni di autoformazione del personale nonché attraverso adesioni a iniziative istituzionali centrali e di laboratorio artigianale per periferiche promuovendo la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, partecipazione del personale e curando la disseminazione delle competenze acquisite. d. Promuove ricerca-azione e sperimenta best practices in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabili.ordine:

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Samples: Regolamento Integrativo Accordo Di Rete Di Ambito

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono 1. Con il presente accordo le caratteristiche tipologiche e le modalità parti intendono avviare un rapporto di realizzazione dei così detti “dehors” collaborazione, al fine di consentire l’ accesso alla banca dati (insieme indicare la banca dati) del Comune di Perugia - anche oltre il normale orario di apertura degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità uffici comunali - da parte di ristoro all'aperto) pertinenziali ad attività (indicare P.a./ Ente / Gestore di pubblico esercizio servizio) al fine di acquisire i dati relativi limitatamente allo svolgimento, ai sensi di legge, delle seguenti finalità istituzionali o di pubblico servizio (specificare le finalità o attività) . 2. L'iniziativa è coerente con la normativa vigente e con le linee programmatiche che regolano l’attività amministrativa del Comune di laboratorio artigianale Perugia: innovazione tecnologica, semplificazione dei processi, miglioramento dei servizi e contenimento dei costi. 3. Le finalità principali del rapporto di cooperazione, in conformità alle linee programmatiche sopra enunciate, sono le seguenti: - rendere più agevole per la preparazione le Pubbliche Amministrazioni / Enti / Gestori di prodotti pubblici servizi l’accesso ai dati necessari allo svolgimento della propria attività, evitando agli incaricati preposti di doversi recare fisicamente presso gli uffici comunali per il consumo diretto (gelateriereperimento degli stessi dati; - consentire l’accesso ai dati anche oltre il normale orario di apertura degli uffici comunali; - ridurre l'attività di ricerca dati e certificazione sino ad oggi svolta dagli uffici preposti del Comune di Perugia a favore di Pubbliche Amministrazioni / Enti / Gestori di pubblici servizi, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o anche nell’ottica di uso pubblico, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordo, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero una riduzione dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabilicosti connessi.

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Samples: Convenzione Per Il Collegamento Informatico E l'Accesso Alla Banca Dati

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono 2.1. Il presente provvedimento disciplina le caratteristiche tipologiche modalità e le modalità condizioni economiche per lo scambio sul posto dell’energia elettrica ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 387/03 e dell’articolo 6, comma 6, del decreto legislativo n. 20/07. 2.2. Il servizio di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme scambio sul posto è erogato al cliente finale, o a un soggetto mandatario del medesimo cliente finale, che è titolare o ha la disponibilità di: a) impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 20 kW e impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza superiore a 20 kW fino a 200 kW entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007. Rientrano le centrali ibride qualora, su base annua, la produzione non imputabile alle fonti rinnovabili sia inferiore al 5% della produzione totale. Nel caso in cui l’utente dello scambio sul posto sia il Ministero della Difesa, ovvero un soggetto terzo mandatario del medesimo Ministero, non si applica il limite di 200 kW; b) impianti di cogenerazione ad alto rendimento di potenza fino a 200 kW. L’utente dello scambio deve essere controparte del contratto di acquisto riferito all’energia elettrica prelevata sul punto di scambio. Ai fini dell’erogazione dello scambio sul posto, il punto di prelievo e il punto di immissione coincidono nell’unico punto di scambio, ad eccezione del caso in cui gli impianti siano alimentati da fonti rinnovabili e: i) l’utente dello scambio sul posto sia un Comune con popolazione fino a 20.000 residenti, ovvero un soggetto terzo mandatario del medesimo Comune, ferma restando la proprietà degli elementi mobiliimpianti in capo al Comune; ii) l’utente dello scambio sul posto sia il Ministero della Difesa, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità ovvero un soggetto terzo mandatario del medesimo Ministero. Nei casi di ristoro all'apertocui ai punti i) pertinenziali ad attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale per la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..ed ii), da collocare su suolo pubblico o è consentita la presenza di uso pubblicopiù impianti di produzione di energia elettrica purché, per ogni punto di connessione, la potenza complessiva non sia superiore a 200 kW. Il limite di 200 kW non si applica nel caso in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordocui l’utente dello scambio sul posto sia il Ministero della Difesa, firmato il 9 dicembre 2014, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici ovvero un soggetto terzo mandatario del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, avente ad oggetto le occupazioni di suolo pubblico mediante “dehors” e altre installazioni a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico per lo svolgimento di un'attività privata comporta il dovere di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonicomedesimo Ministero. 2.3. Le soluzioni disposizioni di arredo devono inoltre prevederecui al presente provvedimento perseguono principi di semplicità procedurale, se possibiledi certezza, l'utilizzo trasparenza e non discriminazione, tenendo conto di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni quanto previsto dall’articolo 6 del decreto legislativo n. 387/03 e dell'uso di risorse non rinnovabilidall’articolo 6, comma 6, del decreto legislativo n. 20/07.

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Samples: Testo Coordinato Delle Integrazioni E Modifiche

Oggetto e finalità. Le presenti disposizioni definiscono le caratteristiche tipologiche 1. Il presente Regolamento ha per oggetto la disciplina delle forme di utilizzo e di gestione degli impianti sportivi di proprietà comunale e delle palestre scolastiche assegnate in uso, secondo quanto disposto dall’art. 90 commi 24, 25 e 26 della Legge 27/12/2002 n. 289. 2. Il presente Regolamento stabilisce norme in materia di: a) classificazione degli impianti sportivi comunali e delle attività sportive; b) ripartizione delle competenze in materia di impianti sportivi comunali e di attività ed iniziative per lo sport; c) assegnazione d’uso degli impianti sportivi comunali e delle palestre scolastiche; d) concessione in gestione degli impianti sportivi e delle palestre scolastiche in orario extrascolastico; e) tariffe dovute per l’uso degli impianti sportivi e delle palestre scolastiche; 3. Gli impianti sportivi di proprietà comunale e le modalità di realizzazione dei così detti “dehors” (insieme degli elementi mobili, smontabili o facilmente rimovibili, appoggiati al suolo attrezzature in via provvisoria per attrezzare lo spazio esterno, con finalità di ristoro all'aperto) pertinenziali essi esistenti sono parte integrante del patrimonio dell’Amministrazione Comunale e sono destinati ad attività di pubblico esercizio e di laboratorio artigianale per la preparazione di prodotti per il consumo diretto (gelaterie, pizzerie da asporto, ecc..), da collocare su suolo pubblico o di uso pubblico, rivolto a soddisfare gli interessi generali della collettività, a promuovere e favorire la pratica dell’attività sportiva, motoria e ricreativa della popolazione cittadina. Possono essere anche utilizzati, in attuazione dell'art. 5 c. 2 dell'allegato Tecnico all'Accordovia straordinaria, firmato il 9 dicembre 2014e qualora compatibili, tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia del Ministero dei beni e delle attività culturali di promozione sociale, culturale, educativa e del turismotempo libero. 4. Sono utenti degli impianti sportivi comunali i singoli cittadini, avente ad oggetto le occupazioni scuole, le società ed associazioni sportive, le federazioni sportive, gli enti di suolo pubblico mediante “dehors” promozione sportiva e tutte le associazioni che perseguono finalità di diffusione della pratica sportiva e dello sport ovvero altre installazioni finalità di carattere educativo, ricreativo e sociale nell’ambito dello sport e del tempo libero. 5. Gli impianti sportivi comunali e le palestre scolastiche concesse in orario extrascolastico, sono messi a carattere provvisorio. L'ottenimento dell'autorizzazione all'occupazione disposizione in prima istanza degli utenti aventi sede nel Comune di suolo pubblico per lo svolgimento Moncalieri e, in caso di un'attività privata comporta il dovere disponibilità residua, di contribuire formalmente al decoro degli spazi pubblici. La composizione dei “dehors” e la scelta di forme, materiali e coloriture degli arredi devono essere rapportate al contesto urbano di riferimento; le attrezzature non devono costituire ostacolo o elemento di disturbo alla percezione visiva degli spazi urbani con particolare riguardo alle vedute prospettiche più significative e agli edifici più rappresentativi della città sotto il profilo architettonico. Le soluzioni di arredo devono inoltre prevedere, se possibile, l'utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale privilegiando con ciò allestimenti volti alla riduzione delle emissioni e dell'uso di risorse non rinnovabilialtri utenti aventi sede in altri comuni.

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Samples: Regolamento Comunale