Opinioni sulla contrattazione collettiva da parte di altri attori. Come spiegato nell’analisi del potere sociale, i sindacati belgi sostengono attivamente diverse attività e organizzazioni della società civile, impegnandosi in eventi come le marce per i diritti delle donne, le proteste per il cessate il fuoco in Palestina, le campa- gne contro l’estrema destra, l’attivismo per il clima e la difesa contro regole di protesta più rigide e i tagli ai trasporti pubblici. Tutti e tre i principali sindacati sono membri di diverse organizzazioni della società civile, come De Klimaatcoalitie e Xxxx boven Hard. I movimenti sociali vedono quindi positivamente i sindacati, anche se questi ultimi so- stengono più spesso le azioni della società civile che viceversa. Inoltre, i sindacati mantengono stretti legami con varie organizzazioni all’interno dei rispettivi pilastri ideologici. I partiti politici del loro stesso “colore” possono essere con- siderati favorevoli ai sindacati e al dialogo sociale, anche se in misura diversa. Il rapporto tra sindacati e partiti politici ha dovuto affrontare delle sfide negli ultimi anni, con cambiamenti nelle affiliazioni tradizionali ai partiti e pressioni sui legami consolidati tra sindacati ed entità politiche. Nonostante queste sfide, i sindacati belgi continuano a impegnarsi attivamente nella società civile, riflettendo l’evoluzione delle dinamiche sociali e i cambiamenti del panorama politico.
Opinioni sulla contrattazione collettiva da parte di altri attori. Negli ultimi 33 anni i sindacati rappresentativi a livello nazionale sono stati coinvolti nella definizione di un’ampia gamma di politiche sociali ed economiche direttamente collegate agli interessi dei lavoratori. Ciononostante, le principali confederazioni sinda- cali cercano di essere ugualmente distanti da tutti i partiti politici, movimenti, ecc. e di collaborare con loro quando necessario per rappresentare gli interessi dei lavoratori. La valutazione dei rappresentanti delle istituzioni statali, dei partiti e delle ONG sul pro- cesso di dialogo sociale e di contrattazione collettiva in Bulgaria è che questo processo si sta sviluppando piuttosto nella giusta direzione, anche se ci sono ancora molte aree in cui sono necessari miglioramenti urgenti. È accettato come normale che il dialogo sociale sia più marcato nel settore pubblico e che i contratti collettivi siano quindi più comuni, mentre i lavoratori del settore privato hanno meno probabilità di godere di questo tipo di protezione. D’altra parte, i dipendenti pubblici sono attualmente soggetti a pratiche restrittive perché non hanno diritto ai CCL. Le sfide identificate per la contrattazione collettiva sono le imminenti modifiche al qua- dro normativo in relazione al recepimento della direttiva sui salari minimi adeguati. Un’altra sfida è la diffusione inefficiente dei CCL settoriali.
Opinioni sulla contrattazione collettiva da parte di altri attori. Facendo eco alla critica sopra citata, un intervistato dell’organizzazione politica della sinistra radicale NAR (Nuova Corrente di Sinistra) ha commentato la recente tendenza alla conclusione di CCL in vari settori. Ha sottolineato la correlazione di questa tenden- za con la contrattazione di concessione all’interno del sindacalismo tradizionale, ossia la conclusione di alcuni accordi da parte dei sindacati ufficiali, che possono includere diversi compromessi per i lavoratori in termini di contenuti e richieste (ad esempio in termini di salari, benefit, ecc.). A loro avviso, pur essendo importanti, questi accordi sembrano abbassare la soglia del pieno potenziale di advocacy del movimento sinda- cale, spianando la strada all’integrazione istituzionale della parte dei lavoratori. Questo punto di vista è condiviso anche dall’Attacco contro la disoccupazione e la pre- carietà dell’SMO, il cui obiettivo, dalla sua creazione nel 2014, è quello di organizzare i disoccupati e i lavoratori precari in vari settori, dove i principali sindacati potrebbe- ro essere inattivi o inesistenti. I loro membri sostengono un approccio più militante e combattivo alla contrattazione collettiva, insieme a una visione di ringiovanimento e radicalizzazione del sindacalismo nel suo complesso. Il loro obiettivo principale è quello di rappresentare tutta la variegata forza lavoro precaria, che opera secondo diversi schemi lavorativi (lavoro occasionale/contrattuale, lavoro non documentato, stage non retribuiti, lavoro a cottimo) e che in gran parte non viene sindacalizzata dai sindacati tradizionali. Infine, il rappresentante del Ministero del Lavoro sembra assumere una posizione piut- tosto neutrale riguardo alle discrepanze nella contrattazione collettiva e nelle recenti leggi sul lavoro. Secondo loro, nonostante la tendenza generale al miglioramento della contrattazione collettiva, il numero di CCL settoriali e occupazionali conclusi non ha raggiunto il livello pre-Memoranda. Tuttavia, l’impatto delle recenti modifiche legislati- ve introdotte nel diritto del lavoro collettivo deve ancora essere pienamente valutato a livello ufficiale. Secondo le loro stime, alcune disposizioni incluse nella legge 4635/2019, come la creazione di un registro statale per tutte le organizzazioni dei datori di lavoro e dei sindacati e l’iscrizione obbligatoria a tale registro, consentiranno potenzialmente una migliore tracciabilità dei processi di contrattazione collettiva (dato che non esiste ancora un...
Opinioni sulla contrattazione collettiva da parte di altri attori. Diversi attori (come le autorità statali e la società civile) hanno prospettive diverse sulla CC. Alcuni (lo Stato) vedono il processo come allineato agli standard europei, concen- trandosi sulla creazione di un quadro giuridico che faciliti la CC e il dialogo sociale. Altri (la società civile) pongono l’accento sulle iniziative di educazione e sensibilizzazione per rafforzare il processo di contrattazione, mantenendo un ruolo di supporto attraver- so la collaborazione e la difesa dei diritti dei lavoratori.