Valutazione ai fini di solvibilità Clausole campione

Valutazione ai fini di solvibilità. La Società, ai fini di solvibilità e in coerenza con quanto stabilito dal Regolamento Delegato (UE) 2015/35 e con il Regolamento Ivass n. 34/2017 ha valutato le attività in conformità ai principi contabili internazionali IFRS/IAS adottati dalla Commissione Europea a norma del Regolamento (CE) n. 1606/2002 a condizione che tali principi includessero metodi di valutazione coerenti con l’approccio di valutazione di cui all’articolo 75 della Direttiva Solvency II 2009/138/CE. Nel caso in cui la valutazione prevista dagli IAS/IFRS non produca valori economici come richiesto dalla Direttiva Solvency II, sono stati applicati opportuni modelli di valutazione alternativi. Le riserve tecniche, in coerenza con il Regolamento Delegato (UE) 2015/35 e con il Regolamento Ivass n. 18/2016 sono state determinate come la “Migliore Stima”, ovvero come la media dei flussi di cassa delle passività future ponderata con la probabilità, tenendo conto del valore temporale del denaro a cui è stato aggiunto il “Margine di rischio” calcolato come il costo della costituzione di un importo di fondi propri ammissibili pari al requisito patrimoniale di solvibilità necessario per far fronte alle obbligazioni di assicurazione e di riassicurazione per tutta la loro durata di vita. Di seguito si riportano i valori di attivi e passivi valutati secondo i criteri utilizzati per la redazione del Bilancio di Esercizio e secondo i criteri utilizzati per la redazione del Bilancio di solvibilità: (in migliaia di euro) Bilancio di esercizio Bilancio di solvibilità Totale attivo 8.394.438 8.593.631 Totale passivo 7.793.219 7.662.957 Con riferimento agli attivi, le differenze di valutazione derivano principalmente dalla valutazione delle poste a “fair value” in contrapposizione ai criteri del Bilancio di esercizio che prevedono la valutazione al costo di acquisto (investimenti ad utilizzo durevole) o al minore tra costo di acquisto e il “fair value” (investimenti ad utilizzo non durevole). Con riferimento ai passivi la differenza principale è determinata dalla valutazione delle riserve tecniche sulla base dei criteri Solvency II sopra descritti (Migliore Stima e Margine di Rischio).
Valutazione ai fini di solvibilità. Il bilancio Solvency II di Crédit Agricole Assicurazioni è redatto al 31 dicembre. Il principio generale di valutazione del bilancio Solvency II è il valore di mercato di attività e di passività:
Valutazione ai fini di solvibilità. Il bilancio della Compagnia segue l’anno solare, pertanto gli stati patrimoniali esposti sono riferiti al 31 dicembre 2019. La normativa Solvency II prescrive l’obbligo di predisporre lo stato patrimoniale a valori correnti, il quale rappresenta l’insieme delle attività, delle passività e degli impegni valutati al valore di mercato, ovvero all’importo al quale potrebbero essere scambiate tra parti consapevoli e consenzienti, in un’operazione svolta alle normali condizioni di mercato. Lo stato patrimoniale contenuto nel Bilancio d’esercizio è redatto invece in conformità al D.Lgs 173/97 e al Regolamento ISVAP n. 22 del 4 aprile 2008, modificato e integrato dal Provvedimento IVASS n. 53 del 6 dicembre 2016. Esistono pertanto differenze valutative su differenti elementi patrimoniali, in particolare su attivi finanziari, attivi immateriali, spese di acquisizione differite e riserve tecniche. La valutazione dei Fondi Propri della Compagnia al 31 dicembre 2019 parte da un valore di eccedenza delle attività rispetto alle passività pari a 878.657 migliaia di euro, mentre il Patrimonio netto della Compagnia esposto nel Bilancio d’esercizio è pari a 753.339 migliaia di euro.

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