Common use of CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE Clause in Contracts

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Le categorie delle utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate alla categoria di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiuti. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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Samples: Regolamento Per La Disciplina Del Corrispettivo Per I Rifiuti

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Per le utenze non domestiche, sino a che non siano messi a punto e resi operativi sistemi di misurazione delle quantità di rifiuti effettivamente prodotti dalle singole utenze, i locali e le aree con diversa destinazione d’uso vengono accorpati in classi di attività omogenee con riferimento alla qualità ed alla presunta quantità di rifiuti prodotti, come riportato nell’Allegato 3 del presente Regolamento. 2. Per l’individuazione della categoria di attività in cui includere l'utenza non domestica, ai fini della determinazione dell’importo del tributo dovuto, si fa riferimento al codice ATECO dell’attività principale o di eventuali attività secondarie, o a quanto risultante nell’atto di autorizzazione all’esercizio di attività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. In mancanza, o in caso di divergenza, si considera l’attività effettivamente svolta, debitamente comprovata dal soggetto passivo. 3. Nel caso di attività distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte, per le quali non sia possibile distinguere quale parte sia occupata dall’una o dall’altra, si applicheranno i parametri relativi all’attività prevalente, quale risulta dalle iscrizioni obbligatorie, previa verifica di oggettivi parametri quantitativi. Le categorie attività economiche non incluse esplicitamente nell’elenco saranno inserite nella categoria tariffaria con più similare produttività potenziale di rifiuti. 4. La tariffa applicabile per ogni attività economica, determinata in base alla classificazione operata secondo i commi precedenti, è unica anche se le superfici che servono per l’esercizio dell’attività stessa presentano diversa destinazione d’uso. (es. superficie di vendita, esposizione, deposito, ufficio, ecc.) e sono ubicate in luoghi diversi, fatta eccezione per le superfici tassabili delle attività industriali, alle quali si applica la tariffa della categoria corrispondente all’effettiva destinazione. Il criterio della tariffa unica può essere disatteso ove il contribuente dichiari la diversa destinazione d’uso del locale e dell’area o delle loro porzioni come risultante da planimetria allegata. In tale caso ad ogni diversa porzione di superficie si applica la tariffa corrispondente all’effettiva destinazione d’uso. 5. Per i locali adibiti ad utenze domestiche, ove parte della superficie sia destinata allo svolgimento di una attività economica, il tributo dovuto per quest’ultima superficie dovrà essere ridotto dell’importo già versato come utenza domestica. 6. In sede di prima applicazione le utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate classificate nella categoria tariffaria corrispondente alla categoria tipologia di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso esercitata risultante dal codice ATECO, dall’atto di autorizzazione all’esercizio di attività, da pubblici registri o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiutida quanto denunciato ai fini IVA. 27. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con I locali potenzialmente idonei alla produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento sui quali non insiste temporaneamente l’esercizio di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità sono classificati nella tipologia 03 “Autorimesse e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superficimagazzini senza alcuna vendita diretta”. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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Samples: Regolamento Per L’applicazione Della Tassa Rifiuti Tari

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Le categorie delle Per le utenze non domestiche domestiche, sino a che non siano messi a punto e resi operativi sistemi di misurazione puntuale delle quantità di rifiuti effettivamente prodotti dalle singole utenze, i locali e le aree, identificati ai fini catastali come unica unità immobiliare ancorché con diversa destinazione d’uso, sono indicate all’ALLEGATO 4 classificate in categorie di attività omogenee con riferimento alla qualità e alla presunta quantità di rifiuti prodotti, per l’attribuzione rispettivamente della quota fissa e della quota variabile della tariffa, come riportato nell’allegato A del presente Regolamentoregolamento. 2. Per l’individuazione della categoria di attività in cui includere l’utenza non domestica, si considera l’attività effettivamente svolta, debitamente comprovata dal soggetto passivo. In mancanza di tale dato, si fa riferimento alla classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT, relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, in base a quanto risultante dall’iscrizione alla CC.II.AA. o nell’atto di autorizzazione all’esercizio di attività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. 3. Nel caso di attività distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte, per le quali non sia possibile distinguere quale parte sia occupata dall’una o dall’altra, si applicheranno i parametri relativi all’attività prevalente, quale risulta dalle iscrizioni obbligatorie, dalla visura camerale o da altri elementi. 4. Le attività ivi economiche non comprese in una specifica categoria sono associate alla categoria di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso o e della connessa potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiuti. 25. In ragione delle La tariffa applicabile è di regola unica per tutte le superfici riferibili alla medesima attività. E' tuttavia possibile applicare tariffe diverse per locali della medesima attività economica che risultino situati in luoghi diversi e aventi diversa destinazione d’uso (es. superficie di vendita, esposizione, deposito, ufficio, ecc.), a condizione che tali unità secondarie e/o accessorie siano catastalmente individuate in modo separato, non sia previsto accesso al pubblico al loro interno e che tale diversa destinazione sia comprovata dalle risultanze dei sistemi dell’Anagrafe tributaria o dall’iscrizione alla CC.II.AA. o dall’atto di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione autorizzazione all’esercizio di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoriaattività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 56. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta siano svolte anche un’attività economica una o professionalepiù attività economiche e/o professionali, alla superficie alle superfici a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista utilizzate sono applicate le tariffe previste per la specifica le specifiche attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domesticaesercitate. A Qualora tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale economiche e/o operativa (come per le imprese di puliziaprofessionali siano condotte da diversi soggetti presso la stessa unità immobiliare univocamente identificata, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etcla dichiarazione d’iscrizione/variazione dovrà essere presentata da uno solo dei soggetti coobbligati.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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Samples: Regolamento Tassa Rifiuti (Tari)

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Per le utenze non domestiche, sino a che non siano messi a punto e resi operativi sistemi di misurazione delle quantità di rifiuti effettivamente prodotti dalle singole utenze, i locali e le aree con diversa destinazione d’uso vengono accorpati in classi di attività omogenee con riferimento alla qualità ed alla presunta quantità di rifiuti prodotti, come riportato nell’allegato “A” del presente regolamento. 2. Per l’individuazione della categoria di attività in cui includere l'utenza non domestica, ai fini della determinazione dell’importo del tributo dovuto, si fa riferimento al codice ATECO dell’attività principale o di eventuali attività secondarie, o a quanto risultante nell’atto di autorizzazione all’esercizio di attività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. In mancanza, o in caso di divergenza, si considera l’attività effettivamente svolta, debitamente comprovata dal soggetto passivo. 3. Nel caso di attività distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte, per le quali non sia possibile distinguere quale parte sia occupata dall’una o dall’altra, si applicheranno i parametri relativi all’attività prevalente, quale risulta dalle iscrizioni obbligatorie, previa verifica di oggettivi parametri quantitativi. Le categorie delle attività economiche non incluse esplicitamente nell’elenco saranno inserite nella categoria tariffaria con più similare produttività potenziale di rifiuti. 4. La tariffa applicabile per ogni attività economica, determinata in base alla classificazione operata secondo i commi precedenti, è unica anche se le superfici che servono per l’esercizio dell’attività stessa presentano diversa destinazione d’uso. (es. superficie di vendita, esposizione, deposito, ufficio, ecc.) e sono ubicate in luoghi diversi. 5. Per i locali adibiti ad utenze domestiche, ove parte della superficie sia destinata allo svolgimento di una attività economica, il tributo dovuto per quest’ultima superficie dovrà essere ridotto dell’importo già versato come utenza domestica. 6. In sede di prima applicazione le utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate classificate nella categoria tariffaria corrispondente alla categoria tipologia di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso esercitata risultante dal codice ATECO, dall’atto di autorizzazione all’esercizio di attività, da pubblici registri o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiutida quanto denunciato ai fini IVA. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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Samples: Regolamento Per La Disciplina Della Tassa Sui Rifiuti (Tari)

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Per le utenze non domestiche, sino a che non siano messi a punto e resi operativi sistemi di misurazione delle quantità di rifiuti effettivamente prodotti dalle singole utenze, i locali e le aree con diversa destinazione d’uso vengono accorpati in classi di attività omogenee con riferimento alla qualità ed alla presunta quantità di rifiuti prodotti, come riportato nell’allegato B A del presente regolamento. 2. Per l’individuazione della categoria di attività in cui includere l'utenza non domestica, ai fini della determinazione dell’importo del tributo dovuto, si fa riferimento al codice ATECO dell’attività principale o di eventuali attività secondarie, o a quanto risultante nell’atto di autorizzazione all’esercizio di attività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. In mancanza, o in caso di divergenza, si considera l’attività effettivamente svolta, debitamente comprovata dal soggetto passivo. 3. Nel caso di attività distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte, per le quali non sia possibile distinguere quale parte sia occupata dall’una o dall’altra, si applicheranno i parametri relativi all’attività prevalente, quale risulta dalle iscrizioni obbligatorie, previa verifica di oggettivi parametri quantitativi. Le categorie attività economiche non incluse esplicitamente nell’elenco saranno inserite nella categoria tariffaria con più similare produttività potenziale di rifiuti. 4. La tariffa applicabile per ogni attività economica, determinata in base alla classificazione operata secondo i commi precedenti, è unica anche se le superfici che servono per l’esercizio dell’attività stessa presentano diversa destinazione d’uso. (es. superficie di vendita, esposizione, deposito, ufficio, ecc.) e sono ubicate in luoghi diversi, fatta eccezione per le superfici tassabili delle attività industriali, alle quali si applica la tariffa della categoria corrispondente all’effettiva destinazione. 5. Per i locali adibiti ad utenze domestiche, ove parte della superficie sia destinata allo svolgimento di una attività economica, il tributo dovuto per quest’ultima superficie dovrà essere ridotto dell’importo già versato come utenza domestica. 6. In sede di prima applicazione le utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate classificate nella categoria tariffaria corrispondente alla categoria tipologia di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso esercitata risultante dal codice ATECO, dall’atto di autorizzazione all’esercizio di attività, da pubblici registri o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiutida quanto denunciato ai fini IVA. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Per le utenze non domestiche, sino a che non siano messi a punto e resi operativi sistemi di misurazione delle quantità di rifiuti effettivamente prodotti dalle singole utenze, i locali e le aree con diversa destinazione d’uso vengono accorpati in classi di attività omogenee con riferimento alla qualità ed alla presunta quantità di rifiuti prodotti, come riportato nell’allegato 1 del presente regolamento. 2. Per l’individuazione della categoria di attività in cui includere l'utenza non domestica, ai fini della determinazione dell’importo del tributo dovuto, si fa tendenzialmente riferimento al codice ATECO, di cui alla Tabella riepilogativa di conversione ISTAT - CATEGORIE DPR 158/99, (Allegato B al Regolamento) dell’attività principale o di eventuali attività secondarie, o a quanto risultante dall’iscrizione alla CC.II.AA nell’atto di autorizzazione all’esercizio di attività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. In mancanza si considera l’attività effettivamente svolta, debitamente comprovata dal soggetto passivo. In caso di discordanza o in caso di divergenza tra attività dichiarata e codice ATECO attribuito all’unità locale, il dichiarante sarà invitato a produrre agli Uffici la modifica del codice ATECO. Il mancato aggiornamento costituisce motivo per l’avvio delle verifiche d’ufficio volto a verificare l’effettiva attività svolta. 3. Nel caso di attività distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte, per le quali non sia possibile distinguere quale parte sia occupata dall’una o dall’altra, si applicheranno i parametri relativi all’attività prevalente, quale risulta dalle iscrizioni obbligatorie, previa verifica di oggettivi parametri quantitativi. Le categorie attività economiche non incluse esplicitamente nell’elenco saranno inserite nella categoria tariffaria con più similare produttività potenziale di rifiuti. 4. La tariffa applicabile per ogni attività economica, determinata in base alla classificazione operata secondo i commi precedenti, è unica anche se le superfici che servono per l’esercizio dell’attività stessa presentano diversa destinazione d’uso. (es. superficie di vendita, esposizione, deposito, ufficio, ecc.) e sono ubicate in luoghi diversi. 5. Il criterio della tariffa unica può essere disatteso ove il contribuente dichiari la diversa destinazione d’uso del locale e dell’area o delle loro porzioni, In tale caso ad ogni diversa porzione di superficie si applica la tariffa corrispondente all’effettiva destinazione d’uso, purché singolarmente di estensione significativa. 6. Per i locali adibiti ad utenze domestiche, ove parte della superficie sia destinata allo svolgimento di una attività economica, il tributo dovuto per quest’ultima superficie dovrà essere ridotto dell’importo già versato come utenza domestica. 7. In sede di prima applicazione le utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate classificate nella categoria tariffaria corrispondente alla categoria tipologia di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso esercitata risultante dal codice ATECO, dall’iscrizione alla CC.II.AA, dall’atto di autorizzazione all’esercizio di attività, da pubblici registri o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiutida quanto denunciato ai fini IVA. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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Samples: Regolamento Per La Disciplina Della Tassa Sui Rifiuti (Tari)

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Le categorie delle utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate alla categoria suddivise nelle categorie di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiuti.indicate nell’allegato A. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività previste dall’allegato A viene di norma effettuato regola effettuata sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa relativi all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 3. Le attività non comprese in una specifica categoria sono associate alla categoria di attività che presenta maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso e della connessa potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiuti. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • La tariffa applicabile è di regola unica per tutte le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse facenti parte del medesimo compendio. Sono tuttavia applicate le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate tariffe corrispondenti alla specifica categoriatipologia d’uso alle superfici con una autonoma e distinta utilizzazione, indicata nell’Allegato 4 purché singolarmente non inferiore al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente20% dell’intera superficie. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, professionale alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le In tutti i casi in cui non sia possibile distinguere la porzione di superficie destinata per l’una o l’altra attività, si fa riferimento all’attività principale desumibile dalla visura camerale o da altri elementi. 7. In sede di determinazione delle tariffe per le utenze non domestiche domestiche, per una maggiore rappresentazione della realtà territoriale e per una maggiore omogeneità in ordine alla produzione dei rifiuti, la Giunta Municipale può individuare delle sottocategorie rispetto a quelle previste dal D.P.R. 158/99. 8. L’iniziativa finalizzata alla determinazione delle sottocategorie può essere promossa anche dalle associazioni di operatori economici presenti sul territorio purché con un numero di aderenti non inferiori al 20% dei contribuenti iscritti alla specifica categoria produttiva. 9. Ai superiori fini l’Ufficio Ambiente richiederà al soggetto gestore del servizio di raccolta la pesatura, su un arco temporale di 90 giorni, dei rifiuti conferiti dai contribuenti, sottoposti a monitoraggio. 10. Il monitoraggio interesserà almeno 5 contribuenti della specifica categoria produttiva. Il numero di ritiri, per ciascun contribuente, non potrà essere inferiore a 10 avendo cura di effettuare i ritiri delle diverse frazioni di rifiuto secondo i turni settimanali previsti. 11. Il peso complessivo sarà comunicato all’Ufficio Tributi che ricalcolerà il Coefficiente complessivo di norma svolgono produttività di rifiuti secondo la loro attività al seguente formula: Peso compl. rifiuto ritirato/n. di fuori della propria sede legale eritiri*365/o operativa (come superficie tassabile=Coeff. Produttività totale per le imprese di puliziaspecifica categoria kg/mq Es.: Kg 100/10*365/1000=Kg/mq 3,65 Peso complessivo rifiuto ritirato: Per ciascun contribuente dovranno essere effettuati 10 ritiri, le imprese quantità dovranno essere pesate in presenza del contribuente che riceverà apposita ricevuta e saranno espresse in kg.365: numero di manutenzione giorni dell’anno in rapporto al quale è definita la produttività di rifiuti per conto terzi, pittori, tappezzieri, etcmq . Superficie tassabile: si considera la superficie iscritta a ruolo dei contribuenti sottoposti al monitoraggio. 12. Alla determinazione della quota parte del coefficiente di produttività totale afferente il Kc (Coeff. Prod.tà fisso) devono conferire e il Kd (Xxxxx. Prod.tà variabile) si perverrà prendendo a riferimento il rapporto che intercorre fra i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una due coefficienti medi previsti per la specifica categoria nell’allegato del DPR 158/1999. 13. I due coefficienti saranno presi alla base per la rideterminazione delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8tariffe dell’anno solare successivo mediante adozione della deliberazione di approvazione della tariffa TARI.

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Samples: Regolamento Tari

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Le categorie delle utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 2 del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate alla categoria di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiuti. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi di misura in atto, possono essere istituite categorie particolari per le utenze non domestiche con produzione di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoria. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie di attività viene di norma effettuato sulla base della classificazione delle attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostrata. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre i seguenti criteri: • le superfici di Comuni, Province, Regioni, Ministeri, scuole pubbliche o private, associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 2 al presente Regolamento; • le Case di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superfici. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune ambito territoriale diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, dall’articolo 14 comma 8.

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Samples: Regolamento Per La Disciplina Del Corrispettivo Per I Rifiuti

CLASSIFICAZIONE DELLE UTENZE NON DOMESTICHE. 1. Le categorie delle Per le utenze non domestiche sono indicate all’ALLEGATO 4 domestiche, sino a che non siano messi a punto e resi operativi sistemi di misurazione delle quantità di rifiuti effettivamente prodotti dalle singole utenze, i locali e le aree con diversa destinazione d’uso vengono accorpati in classi di attività omogenee con riferimento alla qualità ed alla presunta quantità di rifiuti prodotti, per l’attribuzione rispettivamente della quota fissa e della quota variabile della tariffa, come riportato nell’allegato “A” del presente Regolamento. Le attività ivi non comprese sono associate alla categoria di attività che presenta la maggiore analogia sotto il profilo della destinazione d’uso o della potenzialità quantitativa e qualitativa a produrre rifiutiregolamento. 2. In ragione delle risultanze dei sistemi Per l’individuazione della categoria di misura attività in atto, possono essere istituite categorie particolari per cui includere le utenze non domestiche con produzione domestiche, ai fini della determinazione dell’importo del tributo dovuto, si fa riferimento a quanto risultante dall’iscrizione alla CC.II.AA o al codice ATECO dell’attività principale o nell’atto di rifiuti indifferenziati significativamente diversa rispetto alla media della loro categoriaautorizzazione all’esercizio di attività o da pubblici registri o da quanto denunciato ai fini IVA. 3. L’inserimento di un’utenza in una delle categorie Nel caso di attività viene distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte, per le quali non sia possibile distinguere quale parte sia occupata dall’una o dall’altra si applicheranno i parametri relativi all’attività prevalente, quale risulta dalle iscrizioni obbligatorie, previa verifica di norma effettuato sulla base della classificazione delle oggettivi parametri quantitativi. Le attività economiche ATECO adottata dall’ISTAT relativa all’attività principale o ad eventuali attività secondarie, fatta comunque salva la prevalenza dell’attività effettivamente svolta, accertata o dimostratanon incluse esplicitamente nell’elenco saranno inserite nella categoria tariffaria con più similare produttività potenziale di rifiuti. 4. Per l’attribuzione della categoria più idonea si applicano inoltre La tariffa applicabile per ogni attività economica, determinata in base alla classificazione operata secondo i seguenti criteri: • commi precedenti, è unica anche se le superfici che servono per l’esercizio dell’attività stessa presentano diversa destinazione d’uso (es. superficie di Comunivendita, Provinceesposizione, Regionideposito, Ministeriufficio, scuole pubbliche o privateecc.), associazioni Onlus (escluse le superfici in cui viene esercitata una qualsiasi attività economica da conteggiarsi separatamente) salvo che i locali abbiano distinti estremi catastali con categorie diverse e altre attività analoghe, sono associate alla specifica categoria, indicata nell’Allegato 4 al presente Regolamento; • le Case pertanto a ognuno di Riposo per anziani, pubbliche o private, sono associate alla specifica categoria indipendentemente dalle modalità gestionali e societarie; • si applica la categoria “alberghi con ristorante” soltanto se il ristorante è riservato ai soli fruitori dell’albergo; in caso diverso le due attività saranno considerate separatamente. 5. Nelle unità immobiliari adibite a civile abitazione in cui sia svolta anche un’attività economica o professionale, alla superficie a tal fine utilizzata è essi verrà applicata la tariffa prevista per la specifica attività non domestica esercitata; la restante superficie è considerata utenza domestica. A tali utenze è comunque assegnata una sola dotazione di materiali per il conferimento dei rifiuti, adeguata alle specifiche necessità e i rifiuti conferiti sono imputati alle diverse attività in proporzione alle relative superficiriferimento. 6. Le utenze non domestiche che di norma svolgono la loro attività al di fuori della propria sede legale e/o operativa (come per le imprese di pulizia, le imprese di manutenzione per conto terzi, pittori, tappezzieri, etc.) devono conferire i propri rifiuti tramite le dotazioni assegnate e presso una delle loro sedi, anche se situate in un comune diverso da dove il rifiuto è stato prodotto, fermo restando quanto previsto all’articolo 14, comma 8.

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Samples: Regolamento Per La Disciplina Dell’imposta Unica Comunale (Iuc)