Common use of Finalità Clause in Contracts

Finalità. La Regione Lazio intende, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANO.

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Sources: Protocollo d'Intesa

Finalità. La Regione Lazio intende1. Il presente Bando, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, emanato ai sensi dell’articolo 13 del regolamento emanato con decreto del Presidente della Regione n. 0235/Pres. del 11 novembre 2015 (di seguito Regolamento), commi 1259 definisce le aree di ricerca di interesse regionale, i criteri, le modalità di presentazione della domanda e 1260 del rendiconto, le tipologie di spese ammissibili per la realizzazione dei progetti di ricerca clinica, traslazionale, di base, epidemiologica e organizzativa, di cui all’articolo15, comma 2, lett. b) della legge 296/2006 regionale 16 ottobre 2014, n. 171. 1 L’articolo 15 della legge regionale 16 ottobre 2014, n. 17 (Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale e norme in materia di seguito riportati: BRACCIANOprogrammazione sanitaria e sociosanitaria), CANINOindividua, CAPRANICAtra i settori in cui perseguire l’eccellenza, CISTERNA DI LATINAquello della ricerca sanitaria. L’articolo 8 , COLONNAcomma 24 della legge regionale 6 agosto 2015, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇n. 20, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOrecante “Assestamento del bilancio 2015 e del bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017 ai sensi dell’articolo 34 della legge regionale 21/2007” stabilisce che “L’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere contributi per la ricerca clinica, traslazionale, di base, epidemiologica e organizzativa di cui all’articolo 15, comma 2, lettera b) della legge regionale 17/2014 ai soggetti pubblici del Friuli Venezia Giulia operanti nel territorio regionale nel campo della ricerca sanitaria di interesse sanitario, compresi gli Enti del Servizio sanitario regionale, le Università degli Studi del Friuli Venezia Giulia, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (SISSA) di Trieste e agli Enti e Istituti scientifici di ricerca presenti nel territorio regionale.

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Sources: Bando Per La Concessione Di Contributi

Finalità. La Regione Lazio intende, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇-Romagna e la Provincia di Bologna concordano di: - avviare, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ai sensi delle normative regionali sopra citate e per le finalità ivi indicate, un percorso di integrazione delle esperienze maturate sui progetti in corso ed in particolare sviluppare strategie di prevenzione nell’ambito della tutela della sicurezza sul lavoro e di legalità nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica; - valutare i risultati delle sperimentazioni in corso relative ai progetti sopra citati. Le Parti condividono l’importanza dell’innovazione dell’utilizzo del REPAC quale strumento utile per incentivare livelli ulteriori di sicurezza nei cantieri edili e di ingegneria civile. A tal fine, la Regione ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANO-Romagna si impegna, tramite la propria società partecipata NuovaQuasco Soc. cons. a r.l., a mettere a disposizione della Provincia di Bologna le credenziali per l’accesso al servizio REPAC per il monitoraggio dei cantieri edili e di ingegneria civile siti all’interno del territorio provinciale bolognese per l’espletamento dei propri compiti istituzionali in materia di sicurezza e tutela del lavoro. La Provincia di Bologna si impegna a diffondere le informazioni relative ai vantaggi dell’utilizzo del sistema REPAC, promuovendone l’utilizzo sia nell’ambito della propria Giunta sia all’interno della Conferenza Metropolitana, quale possibile requisito premiante da inserire nei bandi pubblici per appalti di lavori. In sintesi le principali finalità che si intendono perseguire con il presente Protocollo d’intesa sono: - Miglioramento delle condizioni di sicurezza e regolarità lavorativa nei lavori edili; - Semplificazione amministrativa con utilizzo di strumenti informatici; - Legalità applicata alla semplificazione degli adempimenti normativi; - Riduzione degli oneri amministrativi per le imprese.

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Sources: Protocollo d'Intesa

Finalità. La Lo sviluppo della cultura urbana, intesa come una maggiore sensibilità ai temi dell’ambiente e del territorio, è tra le policy portanti della strategia posta in campo dalla Regione Lazio intendePuglia per migliorare la qualità della vita dei cittadini ed indirizzarli verso un futuro consapevole. In tale logica la Regione ha negli anni avviato un processo di “crescita” ecocompatibile ed ecosostenibile, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”sviluppando azioni volte a ridurre le emissioni di carbonio e ad aumentare gli standard energetici ed ambientali nell’ambito della mobilità urbana. Il delicato tema dell’inquinamento atmosferico e, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanziain particolare, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale quello legato al trasporto pubblico locale, è risultato prioritario ed ha portato l’Amministrazione a sviluppare molteplici azioni volte a realizzare un mobilità sostenibile e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) a ridurre il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivocorrelato impatto ambientale. Perseguendo tali finalità, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni Puglia è partner del progetto “Cycling for development, growth and quality of life in European regions” finanziato nell’ambito del Programma Interreg Europe 2014-2020, che hanno aderito promuove, attraverso l’ “international learning process”, la mobilità ciclistica e attuato l’intermodalità bici e trasporto pubblico; ha promosso - a valere sull’Asse IV- Azione 4.4 del POR Puglia 2014-2020 - la realizzazione di interventi volti a favorire la mobilità sostenibile urbana; ha già avviato, con l’Avviso “Smart go City” - adottato con DD. n.12 del 7 maggio 2018 dalla Sezione Mobilità Sostenibile e Vigilanza del TPL – il Piano processo volto a realizzare l’ammodernamento del parco autobus dedicato al Trasporto Pubblico Locale urbano. Al fine di utilizzazione proseguire l’azione di riduzione delle risorse statali emissioni di gas climalteranti nell’ambito della mobilità urbana sull’intero territorio regionale, la Regione Puglia attraverso il presente Avviso intende selezionare proposte progettuali finalizzate all’ammodernamento del parco autobus dedicato al Trasporto Pubblico Locale urbano in conformità alle nuove direttive comunitarie in materia di emissioni (Euro 6 e regionali per lo sviluppo successive) e attraverso la diffusione di autobus ad alimentazione alternativa (GNL, GNC, ibridi, elettrici). L’attività di ammodernamento del sistema territoriale parco autobus dedicato al Trasporto Pubblico Locale urbano è in coerenza con il Decreto-Legge del 10 settembre 2021, n. 121 avente ad oggetto “Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei servizi socio-educativi trasporti e della circolazione stradale, per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ai sensi dell’articolo del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali” (convertito con modificazioni dalla L. 9 novembre 2021, n. 156 (in G.U. 09 novembre 2021, n. 267). Il decreto prevede che i veicoli a motore appartenenti alle categorie M2 e M3 adibiti a servizi di trasporto pubblico locale aventi classe di emissione Euro 1, commi 1259 Euro 2 ed Euro 3 sia vietata la circolazione in tutto il territorio nazionale. La presente procedura, adottata a valere sull’Azione 4.4 “Interventi per l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e 1260 sub-urbane (sub-Azione 4.4.b – Rinnovo del materiale rotabile - azione da AdP 4.6.2), persegue l’obiettivo specifico (RA 4.6) “aumentare la mobilità sostenibile delle aree urbane”, perseguendo la priorità di investimento 4.e) “Promuovere strategie per basse emissioni di carbonio per tutti i tipi di territorio, in particolare le aree urbane, inclusa la promozione della legge 296/2006 mobilità urbana multimodale sostenibile e di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOpertinenti misure di adattamento e mitigazione” del POR Puglia 2014-2020 e contribuendo al conseguimento dell’indicatore di output “R403 – numero di materiale rotabile a basse emissioni introdotto”.

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Sources: Disciplinare Regolante I Rapporti Tra Regione Puglia E Soggetti Beneficiari

Finalità. Obiettivo prioritario è innescare un processo di miglioramento continuo delle strutture dell’Ente, individuando standards di efficienza, efficacia e qualità dei servizi e delle prestazioni erogate, a cui tendere nel medio periodo mediante la valorizzazione del personale, fulcro di ogni processo di cambiamento, in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei risultati e delle risorse impiegate per il loro perseguimento. A tal fine vengono fissati quali principi a cui ispirare le politiche di gestione del personale, i concetti di meritocrazia, di selettività nell’erogazione dei premi, di valutazione delle performances, sia a livello di ente che di singolo dipendente/responsabile apicale. Il rispetto dei principi generali in materia di misurazione e valutazione della performance è condizione necessaria per l’erogazione di premi e componenti del trattamento retributivo legati alla performance e rileva ai fini del riconoscimento delle progressioni economiche, dell’attribuzione degli incarichi di responsabilità al personale, nonché del conferimento degli incarichi dirigenziali. La Regione Lazio intendevalutazione negativa, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”come disciplinata nell’ambito del sistema di misurazione e valutazione della performance, aumentare l’offerta rileva ai fini dell’accertamento della responsabilità dirigenziale e ai fini dell’irrogazione della sanzione del licenziamento disciplinare ai sensi dell’art. 55-quater, comma 1, lett. f-quinques), del D.Lgs. n. 165/2001 e s.m.i, ove resa a tali fini specifici nel rispetto delle disposizioni del D.Lgs. n. 150/2009 e s.m.i.. Il SMVP si inserisce all’interno del più vasto sistema attuativo della legge 4 marzo 2009, n 15, in materia di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili ottimizzazione della produttività del lavoro e di qualitàefficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Il SMVP entrato in vigore dall’anno 2012, compresi servizi sociali è stato rivisto a seguito dell’eliminazione delle figure dirigenziali dalla dotazione organica e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo modifiche del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOd. lgs. 74 del 2017.

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Sources: Contratto Collettivo Integrativo

Finalità. La Regione Lazio intende1. Il Comune di Trieste, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”il presente appalto, aumentare l’offerta si propone di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale continuare a garantire un’articolazione dell’offerta domiciliare su più interventi e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per assistenziali, a breve e a lungo termine, da erogare in forma personalizzata, finalizzata, integrata con l’assistenza domiciliare comunale, i servizi sanitari distrettuali, il volontariato e le reti informali di aiuto. La finalità è quella di promuovere la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009qualità della vita della persona con problemi di autonomia, ai sensi dell’articolo 1favorire la sua autodeterminazione, commi 1259 valorizzare le sue abilità e 1260 le sue reti informali di aiuto, coinvolgere la comunità, evitare l’assistenzialismo, contrastare situazioni di emarginazione, prevenire e/o ritardare l’istituzionalizzazione. Si tratta di finalità condivise con una pluralità di soggetti, già partner del primo piano di zona cittadino 2006 – 2008 e/o impegnati nella predisposizione del secondo, che concorrono a “costruire una comunità solidale e coesa, capace di prendersi cura di sé stessa e, in particolare, dei suoi componenti più fragili”. Gli obiettivi specifici che gli interventi domiciliari erogati tramite il presente appalto sono chiamati a perseguire, garantendo dignità e valore alla persona, alla sua rete informale di aiuto e coinvolgendo la comunità, dovranno essere diversificati a seconda del bisogno e volti a sostenere/promuovere l’autonomia possibile (residua), favorire il recupero delle funzioni compromesse, fornire protezione in situazioni di rischio, garantire sicurezza e tutela in situazioni di completa non autonomia. E ciò valorizzando tutte le sinergie possibili con la rete dei servizi pubblici (sia sociali sia sanitari, vuoi dell’area della legge 296/2006 domiciliarità che quelli diurni e residenziali), con le associazioni di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOvolontariato e con gli attori sociali che operano sul territorio.

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Sources: Capitolato Speciale Per Appalto Di Servizi

Finalità. La Regione Lazio intendeLe parti firmatarie del presente c.c.n.l., attraverso l’azione “NIDI AL VIA”individuano nei servizi pubblici per la cultura, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni il turismo, lo sport, il tempo libero, la formazione, gestiti in modo imprenditoriale da aziende, Imprese, Società, Istituzioni ed Enti che aderiscono a FEDERCULTURE, uno strumento qualificante, non solo per l’avvio di nuovi servizi per l’infanziala crescita culturale, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali civile ma anche per lo sviluppo economico del sistema territoriale Paese. In particolare, la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, di cui è ricco l'intero territorio, attraverso strumenti di promozione e gestione adeguati alle nuove esigenze, può favorire il riequilibrio tra Nord e Sud e tra aree territoriali che presentano diversi livelli di sviluppo ed occupazione. Le parti dichiarano, quindi, che il presente c.c.n.l. tende a favorire l'obiettivo, degli Enti e delle Imprese, di garantire migliori livelli di offerta dei servizi socio-educativi culturali, turistici, sportivi e, in generale, del tempo libero in termini di estensione delle attività, qualità, accessibilità, sicurezza, adeguatezza dei costi rispetto alle prestazioni. La definizione di uno specifico c.c.n.l. per i lavoratori del settore rappresenta, dunque, uno dei fattori determinanti per una più ottimale gestione dei beni e dei servizi dello Stato, delle regioni e degli Enti locali nei settori di rilevanza prevalentemente sociale, ma che tuttavia devono rispondere ad obiettivi di efficienza, qualità ed economicità. Tutto ciò comporterà, non solo la valorizzazione delle prestazioni lavorative nei nuovi contesti aziendali ed organizzativi, ma anche lo sviluppo di nuove figure professionali derivanti dall'estensione e dalla diversificazione delle attività di produzione e di servizio. Le parti, nel rispetto della piena autonomia e ferme restando le rispettive distinte responsabilità e funzioni, hanno inteso realizzare con il presente contratto, non solamente una fase negoziale, bensì un confronto globale teso al consolidamento ed allo sviluppo delle potenzialità del settore, dandosi atto reciprocamente della necessità di favorire lo sviluppo economico e la crescita dell'occupazione mediante il recupero della capacità competitiva dell'offerta e l'estensione delle attività. Rispetto a questa prospettiva di valorizzazione del patrimonio culturale, sportivo ed ambientale, come risorsa per lo sviluppo, le parti sono consapevoli che la qualificazione delle risorse professionali e un contesto di prestazioni lavorative efficaci e coerenti, rappresenta un fattore cruciale per il raggiungimento degli obiettivi indicati. Una delle caratteristiche specifiche dei servizi e delle attività di questo settore è che le strutture di gestione fondano in modo particolare la loro produzione sugli elementi umani e professionali. I processi produttivi dovranno, quindi, investire, come fattori qualificanti e competitivi, sulla formazione e sull'educazione, sulla razionalizzazione dell'offerta ricettiva e dei servizi, sulle comunicazioni e sulle tecnologie innovative, sull'estensione e la messa in rete dei luoghi della fruizione culturale e sociale. Le parti contraenti il presente c.c.n.l. sono, infatti, consapevoli che i settori dei servizi cui esso si applica, vivono una fase di particolare cambiamento e di grande importanza. In primo luogo, il tema della gestione si va affermando, negli ultimi anni, sia per la crescita della domanda turistica e dei cittadini, sia per la necessità, sempre più impellente, di razionalizzare la spesa pubblica e di rendere efficace l'intervento delle imprese private. Questo fenomeno ha attivato un processo di affidamento a soggetti "esterni" agli Enti pubblici, statali, regionali e locali, in particolare alle Amministrazioni comunali e provinciali, delle funzioni di autonoma gestione ed organizzazione dei beni e servizi, mantenendo, in capo alle Istituzioni pubbliche, i compiti di indirizzo generale delle attività, di orientamento e di controllo dei risultati. Le parti si dichiarano consapevoli che, nei prossimi anni, questa sfida potrà essere affrontata individuando soluzioni nuove ed omogenee sull'intero territorio nazionale in termini di efficienza nell'uso delle risorse umane, prima infanzia relativo ancora che finanziarie, per accrescere la capacità della rete dei servizi oggetto del contratto di rapportarsi in modo dinamico con la domanda e il mercato. L'obiettivo di fondo, da realizzare localmente o da inquadrare in progetti nazionali, è di ampliare e qualificare l'offerta turistica, stimolare i cosiddetti consumi culturali da parte dei cittadini di ogni fascia e strato sociale, favorire l'educazione all'uso dei beni culturali e alla loro conoscenza, accrescere l'attività e la pratica sportiva e, in genere, il corretto uso del tempo libero, avvicinare l'integrazione tra le culture e l'attenzione verso fasce sociali più deboli. Le parti si impegnano ad intraprendere azioni concertate per promuovere: l'istituzione delle Carte dei servizi, già sperimentate in molte aziende di altri settori di servizi locali; la definizione di standard di qualità per l'erogazione dei servizi culturali, turistici, sportivi e del tempo libero; la definizione dei contratti di servizio per la regolamentazione del rapporto tra Ente pubblico, nazionale o locale, e soggetto gestore, tutto ciò a vantaggio dell'economicità e a tutela degli interessi e delle attese dei fruitori. Le parti, nel darsi atto della validità dell'assetto e della struttura contrattuale qui definita, si impegnano a sviluppare a tutti i livelli le relazioni sindacali. In questo quadro, le parti si impegnano reciprocamente ad instaurare corretti e proficui rapporti attraverso l'approfondimento delle conoscenze dei problemi del settore e la concreta realizzazione di un sistema delle relazioni sindacali, anche al triennio 2007fine di garantire il rispetto delle intese e di prevenire l'eventuale insorgere di conflittualità. FEDERCULTURE, F.P.-CGIL, FIST-2009CISL, UIL-EE.LL., ritengono che la definizione del primo c.c.n.l. dei lavoratori degli Enti e delle Imprese aderenti a FEDERCULTURE, consentirà di conseguire i seguenti risultati: rendere omogeneo il rapporto di lavoro dei dipendenti ai sensi dell’articolo 1quali sono applicati attualmente regimi contrattuali diversi; favorire lo sviluppo delle risorse professionali come elemento qualificante della definizione del "prodotto" culturale e del tempo libero; garantire migliori livelli di offerta dei servizi in termine di estensione delle attività, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOqualità ed economicità.

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Sources: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro

Finalità. La Regione Lazio intendeLe parti firmatarie del presente c.c.n.l., attraverso l’azione “NIDI AL VIA”individuano nei servizi pubblici per la cultura, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni il turismo, lo sport, il tempo libero, la formazione, gestiti in modo imprenditoriale da aziende, Imprese, Società, Istituzioni ed Enti che aderiscono a FEDERCULTURE, uno strumento qualificante, non solo per l’avvio di nuovi servizi per l’infanziala crescita culturale, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali civile ma anche per lo sviluppo economico del sistema territoriale Paese. In particolare, la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, di cui è ricco l'intero territorio, attraverso strumenti di promozione e gestione adeguati alle nuove esigenze, può favorire il riequilibrio tra Nord e Sud e tra aree territoriali che presentano diversi livelli di sviluppo ed occupazione. Le parti dichiarano, quindi, che il presente c.c.n.l. tende a favorire l'obiettivo degli Enti e delle Imprese di garantire migliori livelli di offerta dei servizi socio-educativi culturali, turistici, sportivi e, in generale, del tempo libero in termini di estensione delle attività, qualità, accessibilità, sicurezza, adeguatezza dei costi rispetto alle prestazioni. La definizione di uno specifico c.c.n.l. per i lavoratori del settore rappresenta, dunque, uno dei fattori determinanti per una più ottimale gestione dei beni e dei servizi dello Stato , delle regioni e degli Enti locali nei settori di rilevanza prevalentemente sociale, ma che tuttavia devono rispondere ad obiettivi di efficienza, qualità ed economicità. Tutto ciò comporterà, non solo la valorizzazione delle prestazioni lavorative nei nuovi contesti aziendali ed organizzativi, ma anche lo sviluppo di nuove figure professionali derivanti dall'estensione e dalla diversificazione delle attività di produzione e di servizio. Le parti, nel rispetto della piena autonomia e ferme restando le rispettive distinte responsabilità e funzioni, hanno inteso realizzare con il presente contratto, non solamente una fase negoziale, bensì un confronto globale teso al consolidamento ed allo sviluppo delle potenzialità del settore, dandosi atto reciprocamente della necessità di favorire lo sviluppo economico e la crescita dell'occupazione mediante il recupero della capacità competitiva dell'offerta e l'estensione delle attività. Rispetto a questa prospettiva di valorizzazione del patrimonio culturale, sportivo ed ambientale, come risorsa per lo sviluppo, le parti sono consapevoli che la qualificazione delle risorse professionali e un contesto di prestazioni lavorative efficaci e coerenti, rappresenta un fattore cruciale per il raggiungimento degli obiettivi indicati. Una delle caratteristiche specifiche dei servizi e delle attività di questo settore è che le strutture di gestione fondano in modo particolare la loro produzione sugli elementi umani e professionali. I processi produttivi dovranno, quindi, investire, come fattori qualificanti e competitivi, sulla formazione e sull'educazione, sulla razionalizzazione dell'offerta ricettiva e dei servizi, sulle comunicazioni e sulle tecnologie innovative, sull'estensione e la messa in rete dei luoghi della fruizione culturale e sociale. Le parti contraenti il presente c.c.n.l. sono, infatti, consapevoli che i settori dei servizi cui esso si applica, vivono una fase di particolare cambiamento e di grande importanza. In primo luogo, il tema della gestione si va affermando, negli ultimi anni, sia per la crescita della domanda turistica e dei cittadini, sia per la necessità, sempre più impellente, di razionalizzare la spesa pubblica e di rendere efficace l'intervento delle imprese private. Questo fenomeno ha attivato un processo di affidamento a soggetti "esterni" agli Enti pubblici, statali, regionali e locali, in particolare alle Amministrazioni comunali e provinciali, delle funzioni di autonoma gestione ed organizzazione dei beni e servizi, mantenendo, in capo alle Istituzioni pubbliche, i compiti di indirizzo generale delle attività, di orientamento e di controllo dei risultati. Le parti si dichiarano consapevoli che, nei prossimi anni, questa sfida potrà essere affrontata individuando soluzioni nuove ed omogenee sull'intero territorio nazionale in termini di efficienza nell'uso delle risorse umane, prima infanzia relativo ancora che finanziarie, per accrescere la capacità della rete dei servizi oggetto del contratto di rapportarsi in modo dinamico con la domanda e il mercato. L'obiettivo di fondo, da realizzare localmente o da inquadrare in progetti nazionali, è di ampliare e qualificare l'offerta turistica, stimolare i cosiddetti consumi culturali da parte dei cittadini di ogni fascia e strato sociale, favorire l'educazione all'uso dei beni culturali e alla loro conoscenza, accrescere l'attività e la pratica sportiva e, in genere, il corretto uso del tempo libero, avvicinare l'integrazione tra le culture e l'attenzione verso fasce sociali più deboli. Le parti si impegnano ad intraprendere azioni concertate per promuovere: l'istituzione delle Carte dei servizi, già sperimentate in molte aziende di altri settori di servizi locali; la definizione di standard di qualità per l'erogazione dei servizi culturali, turistici, sportivi e del tempo libero; la definizione dei contratti di servizio per la regolamentazione del rapporto tra Ente pubblico, nazionale o locale, e soggetto gestore, tutto ciò a vantaggio dell'economicità e a tutela degli interessi e delle attese dei fruitori. Le parti, nel darsi atto della validità dell'assetto e della struttura contrattuale qui definita, si impegnano a sviluppare a tutti i livelli le relazioni sindacali. In questo quadro, le parti si impegnano reciprocamente ad instaurare corretti e proficui rapporti attraverso l'approfondimento delle conoscenze dei problemi del settore e la concreta realizzazione di un sistema delle relazioni sindacali, anche al triennio 2007fine di garantire il rispetto delle intese e di prevenire l'eventuale insorgere di conflittualità. FEDERCULTURE, F.P.-CGIL, FIST-2009CISL, UIL-EE.LL., ritengono che la definizione del primo c.c.n.l. dei lavoratori degli Enti e delle Imprese aderenti a FEDERCULTURE, consentirà di conseguire i seguenti risultati: rendere omogeneo il rapporto di lavoro dei dipendenti ai sensi dell’articolo 1quali sono applicati attualmente regimi contrattuali diversi; favorire lo sviluppo delle risorse professionali come elemento qualificante della definizione del "prodotto" culturale e del tempo libero; garantire migliori livelli di offerta dei servizi in termine di estensione delle attività, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOqualità ed economicità.

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Sources: Contratto Collettivo Nazionale Di Lavoro

Finalità. La Regione Lazio intende, attraverso l’azione Il presente atto costitutivo della Rete NIDI AL VIA”, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni LTO_Lombardia” ha per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento oggetto la progettazione e la qualificazione dei realizzazione di attività e servizi che hanno lo scopo di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso perseguire le seguenti finalità: Promuovere la collaborazione fra i LTO a livello di offerta formativa favorendo il sostegno confronto sulle tecnologie abilitanti presenti nelle diverse realtà. Elaborare e realizzare proposte di orientamento degli studenti in ingresso e in uscita finalizzate a forme promuovere presso gli alunni e le loro famiglie la scelta di erogazione corsi di istruzione secondaria riconducibili agli indirizzi degli istituti tecnici e fruizione flessibile dei servizi professionali. Promuovere la collaborazione tra i LTO, gli istituti, le scuole e il sistema delle imprese e delle relative associazioni di categoria al fine di condividere e formulare linee di sviluppo, metodologie attive per la prima infanzia; Per promozione della qualità degli insegnamenti e apprendimenti nell’ambito del curricolo degli studenti. Rappresentare le esigenze dei LTO alle istituzioni ed enti di livello regionale. Collaborare affinché i LTO diventino palestre di innovazione e spazi dove mettere in campo attività di PCTO. Favorire l’immagine e la conoscenza dei LTO fra tutte le istituzioni scolastiche e formative della Lombardia anche con l’organizzazione di eventi volti alla diffusione della cultura tecnica e manifatturiera. Promuovere attività formative per il perseguimento dell’obiettivo, personale docente attraverso percorsi formativi che utilizzino le tecnologie abilitanti presenti nei diversi LTO. Partecipare a bandi ed avvisi pubblici coerenti con le finalità del presente accordo. Offrire agli altri LTO consulenza in merito alle modalità e tempi di acquisto o di aggiornamento delle strutture. Condividere buone pratiche per favorire l’inserimento e il reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro mediante la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito conoscenza e attuato il Piano di utilizzazione la valorizzazione delle risorse statali specificità e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOdelle vocazioni territoriali.

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Sources: Accordo Di Rete

Finalità. La Regione Lazio intende1. Per la programmazione degli interventi e dei servizi sociali in forma integrata, attraverso l’azione ai sensi del combinato disposto dell’art. 34 del Testo Unico 267/2000 e dell’art. 3 della Legge 328/2000, è adottato il metodo dell’integrazione e concertazione tra gli stipulanti di cui al successivo articolo 6. 2. Le Amministrazioni interessate alla programmazione di cui al precedente comma 1 con il presente Accordo approvano il Piano Sociale Distrettuale 2023/2025 per l’Ambito Distrettuale Sociale n. 13 NIDI AL VIAMarrucino”, aumentare l’offerta che, elaborato nel rispetto dei criteri della Legge 328/2000 e del Piano Sociale Regionale 2022/2024 approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 63/2 del 24 febbraio 2022, si allega per costituirne parte integrante e sostanziale; approvano, inoltre, i principi che sottendono alla formulazione del Piano, che saranno alla base della sua attuazione, dando atto che risulta necessario: a. assicurare una programmazione coordinata di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio tutti gli interventi socio-assistenziali, socio- sanitari e socio-educativi; b. assicurare la partecipazione ed il contributo alla definizione e alla attuazione degli interventi, dei soggetti pubblici e privati interessati, con riferimento particolare alle organizzazioni non lucrative di nuovi utilità sociale; Comune di Guardiagrele Prot. n.0026985 del 29-11-2022 partenza Cat.7 Cl.12 c. elaborare politiche e progettare interventi riferiti agli specifici bisogni di aree territoriali omogenee. Considerare come finalità ineludibili del programma i seguenti punti: a. potenziare il sostegno alla genitorialità, migliorando i servizi per l’infanziale famiglie e promuovendo nuove azioni che contrastino l’indebolimento dei legami familiari, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale la crescita dell’individualismo e lotta alla povertà - Priorità dei conseguenti esiti di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili isolamento e di qualitàsolitudine; b. favorire l’integrazione fra soggetti e culture; c. potenziare la promozione e lo sviluppo, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, in collaborazione con il consolidamento terzo settore e la qualificazione dei cittadinanza, di spazi di aggregazione come centri per le famiglie, centri sociali, laboratori protetti; d. migliorare il rapporto utente - servizi di cura mediante il potenziamento dello sportello unico per l’accesso ai servizi socio-assistenziali, socio-sanitari e socio-educativi rivolti del sistema locale; e. adottare il regolamento di ambito per l’accesso ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivoservizi, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito presa in carico dell’utente e attuato il Piano di utilizzazione l’erogazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOprestazioni da attivare.

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Sources: Accordo Di Programma

Finalità. La Regione Lazio intende, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”, aumentare l’offerta Grazie alla sottoscrizione dell’Accordo di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e Programma tra la qualificazione Presidenza del Consiglio dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivoMinistri, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito ▇▇▇▇▇▇-Romagna e attuato il Piano la Città metropolitana di utilizzazione delle risorse statali e regionali Bologna relativo a interventi per lo sviluppo del sistema economico, la coesione sociale e territoriale dei servizi sociodella Regione ▇▇▇▇▇▇-Romagna avvenuta il 16 settembre 2017 è previsto lo stanziamento di risorse FSC 2014-educativi 2020 pari a 3 milioni di euro per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale, ai sensi dell’articolo 1oltre a risorse regionali pari a euro 906.305,33 sul bilancio per l’annualità 2021, commi 1259 ed eventuali altre risorse che si rendessero disponibili. La base giuridica indicata dalla Regione per la valorizzazione di beni e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANOdel patrimonio culturale è la LEGGE REGIONALE 1 dicembre 1998, CANINOn. 40 (INTERVENTI FINANZIARI SPECIALI PER LA REALIZZAZIONE DI "BOLOGNA CITTÀ EUROPEA DELLA CULTURA PER L'ANNO 2000", CAPRANICA, CISTERNA PER LE CELEBRAZIONI DEL I CENTENARIO DELLA MORTE DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇ E PER LA PARTECIPAZIONE AD INIZIATIVE STRAORDINARIE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ESPRESSIONI STORICHE, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ARTISTICHE E CULTURALI NELLA REGIONE ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANO-ROMAGNA), che disciplina gli interventi finanziari speciali per contribuire alla realizzazione di progetti di particolare rilevanza culturale per l'insieme del territorio regionale (art. 1 comma 2). Per l’attuazione dell’Accordo di Programma sopra citato, ai sensi della LR n. 40/98, la Regione intende individuare uno o più interventi di particolare rilevanza per l’insieme del territorio regionale la cui attuazione sia da realizzare nelle annualità 2020 e 2021, con le modalità di seguito indicate.

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Sources: Invito Alla Presentazione Di Proposte Di Interventi Di Restauro E Valorizzazione

Finalità. La Regione Lazio intendegestione unitaria è finalizzata a garantire: – politiche per la promozione di un sistema integrato di sicurezza attraverso azioni volte al conseguimento di una ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio di riferimento, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”anche con riguardo alla riduzione dei fenomeni di illegalità e inciviltà diffusa; – la presenza costante su tutto il territorio delle forze del Corpo Unico per la prevenzione e il controllo dei fenomeni importanti per la sicurezza della circolazione stradale, aumentare l’offerta per la protezione ambientale, la tutela dei cittadini e per i bisogni emergenti; – l’uniformità di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio comportamenti e metodologie di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità intervento sul territorio; – il coordinamento con le altre forze pubbliche operanti sul territorio al fine di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento garantire la tutela e la qualificazione sicurezza della popolazione. Viene pertanto integrato il Corpo Unico, come già costituito da operatori appartenenti in origine ai servizi e Corpi di Polizia Municipale dei Comuni di Casalgrande, Castellarano, Rubiera e Scandiano, con il personale appartenente ai comuni di Baiso e Viano ai sensi della Legge n. 65/1986, del D.Lgs 267/2000 e Legge Regionale 24/2003. Il Comandante del Corpo Unico, responsabile della struttura, viene nominato con proprio atto dal Presidente dell’Unione Tresinaro Secchia sulla base degli indirizzi della Giunta dell’Unione. La struttura operativa dei servizi unici del Corpo Unico è organizzata in Uffici Operativi Centrali, e Presidi. L’ambito territoriale ottimale di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso cui all’art. 6 del Legge Regionale n. 21 del 21.12.12, in cui opera il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile Corpo Unico coincide con il territorio dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo aderenti all’Unione Tresinaro Secchia. Tale ambito territoriale è suddiviso in Presidi definiti dal Regolamento del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOCorpo Unico approvato dalla Giunta dell’Unione.

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Sources: Convenzione Per La Gestione Associata Dei Servizi Di Polizia Municipale

Finalità. La Regione Lazio intendeAutonoma della Sardegna (la “RAS”) ha istituito, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 ivsensi dell’art. 44 del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del 11 luglio 2006 il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali Fondo per lo sviluppo cooperativistico in Sardegna (il “Fondo”), per il perseguimento degli obiettivi previsti dal P.O. FSE 2007-2013. Il Fondo - che ha una dotazione attuale di € 9.000.000,00 (novemilioni) – ha come finalità quello di supportare il processo di capitalizzazione e rafforzamento delle cooperative operanti nel territorio sardo attraverso la concessione di prestiti nella forma tecnica del sistema territoriale dei servizi socio-educativi prestito partecipativo. Il prestito partecipativo è un finanziamento a medio/lungo termine con obbligo di rimborso del capitale mutuato da parte dell’impresa cooperativa beneficiaria in un'unica soluzione alla scadenza del periodo contrattuale e con obbligo per la prima infanzia stessa impresa, di corrispondere a scadenze periodiche unicamente le quote di interessi maturati, laddove dovuti, al saggio contrattualmente concordato. L’erogazione del finanziamento è preceduta dalla delibera dell'assemblea dei soci della Società debitrice, di aumento del capitale sociale oppure di costituzione di una riserva di capitale denominata “riserva in conto capitale” da convertire in capitale entro il termine di estinzione dell'intervento. Con lo stesso contratto, i soci della cooperativa beneficiaria assumono in proprio, ma senza liberare l’impresa (obbligato principale), l’obbligo di rimborso graduale del finanziamento in linea capitale, mediante accollo. Nell’assolvere l’accennato obbligo, i soci accollanti andranno progressivamente a sostituirsi nel credito al soggetto finanziatore e, conseguentemente, a convertire il relativo al triennio 2007-2009credito in capitale sociale (se previsto un aumento per tranches) ovvero mantenerlo nella costituita “riserva in conto capitale”. La gestione operativa del Fondo è stata affidata dalla RAS a SFIRS s.p.a. (“SFIRS”) in forza dell’Accordo di finanziamento sottoscritto dalle parti il 26.10.2011, e secondo quanto previsto dal Piano Operativo approvato il 20.12.2013. Per consentire la efficiente fruizione del Fondo, SFIRS intende riversare le risorse in dotazione del Fondo (l’“Importo”) presso una Banca abilitata, mediante la stipula di un contratto di conto corrente la cui gestione deve essere resa dalla Banca incaricata senza spese e quindi gratuita. In ossequio ai sensi dell’articolo 1principi di buon andamento, commi 1259 imparzialità e 1260 della legge 296/2006 trasparenza che informano la propria attività, SFIRS pubblica il presente avviso (l’“Avviso”) per selezionare la Banca sulla base di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOcriteri obiettivi e trasparenti (la “Selezione”).

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Sources: Banca Per La Prestazione Di Servizi Finanziari

Finalità. La Regione Lazio intendeSardegna finanzia sulla misura 4.5 linea C, la realizzazione di interventi in grado di favorire l’ampliamento e la diversificazione dell’offerta; favorire la destagionalizzazione turistica; migliorare l’integrazione tra turismo, patrimonio culturale, ambiente, risorse produttive locali; migliorare i sistemi di promozione e accesso al patrimonio culturale e naturale; recuperare a fini turistici edifici di interesse storico e culturale; sviluppare un modello organizzativo capace di valorizzare il patrimonio culturale e le risorse endogene locali impegnando risorse umane, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”un’azione formativa, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale che intende specializzare nell’organizzazione e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili gestione degli itinerari culturali e ambientali del turismo sostenibile di qualità. Gli interventi proposti dovranno essere coerenti con l’idea forza dei PIT, compresi servizi tanto da poter essere ricompresi nell’insieme delle operazioni che verranno individuate sulla base delle linee guida regionali per l’anno 2002 (Supplemento Straordinario del B.U.R.A.S. n°4 del 4 febbraio 2003. A tal fine dovranno essere caratterizzati da una idea guida, strettamente legata agli ambiti territoriali e tematici di riferimento, idonea a delineare una precisa strategia di sviluppo e la definizione di concreti obiettivi di crescita socio-economica. Tale strategia, dovrà realizzare un radicale mutamento nelle modalità di utilizzo delle risorse economiche sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3culturali del territorio, l’aumentoper creare evidenti discontinuità nel processo di sviluppo, il consolidamento e la qualificazione dei servizi incidendo sulle variabili di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo rottura del sistema territoriale socio – economico locale (di cui al punto 2.2 del QCS e del capitolo 2 del P.O.R. Sardegna 2000/2006). In particolare per i comuni inserit i nei tredici PIT, approvati con DGR 41/37 del 27.11.01, gli interventi dovranno costituire operazioni di ottimizzazione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANO13 PIT approvati.

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Sources: Bando Per La Presentazione Delle Domande Di Finanziamento

Finalità. La Regione Lazio intende✓ RISPETTO DELLE NORME CONVENZIONALI come fondamento per una convivenza civile e pacifica. ✓ RISPETTO DELL’UMANITÀ come fondamento delle relazioni con tutte le persone. ✓ METODO INNOVATIVO nell’affrontare le situazioni di emarginazione sociale legate alle condizioni di vita della popolazione dei Rom, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”Sinti e Camminanti. ✓ RESPONSABILIZZAZIONE CIVICA che comporti obblighi e diritti in un Patto tra istituzioni locali e popolazione dei Rom, aumentare l’offerta di posti nido attraverso contributi Sinti e Camminanti. Il Patto è lo strumento operativo che Roma Capitale intende utilizzare per la definizione degli accordi tra l’Amministrazione e i componenti del nucleo familiare , in cui vengono puntualmente declinate tutte le azioni necessarie per la costruzione dei percorsi individuali e familiari ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale fini del raggiungimento della piena inclusione abitativa e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento lavorativa e la qualificazione dei servizi conseguente fuoriuscita dal villaggio/insediamento. L’obiettivo è quello di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme fronteggiare situazioni di erogazione disagio ed emarginazione sociale legate alla vita nel Villaggio/insediamento, allo scopo di attuare la strategia europea e fruizione flessibile dei servizi nazionale. Ciò richiede un intervento integrato e coordinato sul piano della prevenzione dell’illegalità, dell’integrazione, dell’accompagnamento degli individui e delle famiglie in condizioni di grave emarginazione verso una forma di autonomia necessaria per la prima infanzia; Per loro inclusione sociale. A tal fine, sono previste misure di sostegno economico per agevolare il perseguimento dell’obiettivoraggiungimento della piena inclusione abitativa e lavorativa ed la conseguente fuoriuscita del villaggio/insediamento. La presente progettualità prevede, in considerazione del raggiungimento dell’autonomia e dell’autodeterminazione di un nucleo familiare ospite nei villaggio/insediamento, l’individuazione dei percorsi all’abitare attraverso cui definire una soluzione alloggiativa alternativa a quella attuale. L’obiettivo è quello relativo al rendere autonomi i nuclei che, versando in una condizione socio- economica di fragilità, non sono oggettivamente in grado di affrontare la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito regolarità delle spese del canone di locazione e attuato il Piano delle spese correlate al mantenimento di utilizzazione una locazione in senso stretto. E’ fondamentale la temporaneità progettuale e la graduale compartecipazione alla spesa da parte del nucleo familiare stesso, al fine di sostenerlo in un cammino di autonomia attraverso la piena valorizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo personali ed istituzionali presenti sul territorio. Le agevolazioni sono quelle descritte nell’allegato 1/A alla deliberazione della Giunta Capitolina n.105 del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-200926.05.2017, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportatiriassunte: BRACCIANOPer supportare i percorsi di inclusione abitativa è prevista la compartecipazione alle spese per l’abitazione, CANINOfino ad una somma mensile massima di € 800 per singolo/nucleo familiare, CAPRANICAche verrà accreditata all’IBAN indicato dal beneficiario, CISTERNA DI LATINAsecondo i criteri di cui ai successivi articoli, COLONNAper un periodo non superiore ad anni due, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANO.per far fronte alle seguenti necessità:

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Sources: Capitolato Speciale Descrittivo E Prestazionale

Finalità. La Regione Lazio intendeFinalità del Protocollo è la concertazione e la predisposizione di un Piano di Riordino e Sviluppo (d’ora in poi Piano di riordino) finalizzato a individuare, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”come previsto dalla L.R. 24/2017, aumentare le modalità per addivenire a un complessivo processo di razionalizzazione e riorganizzazione delle aree Ospedaliere. Lo scopo del presente Protocollo d’Intesa è l’individuazione delle modalità per l’armonica e coerente attuazione del Piano di Riordino, che andrà a sostituire gli attuali strumenti urbanistici attuativi e le relative norme di attuazione . L’obiettivo principale da perseguire col Piano di riordino è quello di rafforzare le polarità sanitarie esistenti ad eccellenza di livello regionale e internazionale, consolidando le competenze acquisite nella ricerca avanzata e la capacità di integrazione in rete con le altre strutture specialistiche a livello internazionale. I processi, in corso, di sviluppo e razionalizzazione dei complessi ospedalieri vanno dunque in questa direzione. Già l’AOU di Modena, Hub di riferimento provinciale di due sedi, si caratterizza per l’offerta di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio prestazioni di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale alta specialità e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili complessità e di qualitàeccellenza in un contesto provinciale e con attrazione a livello di Area Vasta/Regionale/Nazionale. In particolare, compresi servizi sociali ha ruolo di: 1. centro Trapianti di rene e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3di fegato da donatore cadavere e vivente; 2. centro di eccellenza per le attività chirurgiche dell’orecchio medio; 3. centro di alta specialità nell’ambito di diagnosi trattamento e riabilitazione delle patolo- gie traumatiche e degenerative dell’arto superiore; 4. centro di riferimento regionale e sovra-regionale di Chirurgia della Mano, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi anche in ambi- to di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme infortuni sul lavoro; 5. sede Hub di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, percorso condiviso con Reggio ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇di respiro inter-provinciale dedicato al trattamento endovascolare di pazienti con ictus ischemico; 6. centro per la presa in carico di bambini affetti da epidermolisi bollosa (progetto in corso di realizzazione legato alla ristrutturazione); 7. centro di chirurgia robotica con particolare riferimento all'apparato urologico; 8. HUB per le patologie tempo dipendenti. I progetti di realizzazione di nuove strutture, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOcome, ad esempio, il Nuovo materno-infantile dovranno trovare coerenza con un progressivo processo di riorganizzazione dell’accessibilità complessiva ai poli nonché delle dotazioni di parcheggio e, infine per il progressivo miglioramento della qualità delle dotazioni di verde e della sostenibilità energetica e del comfort climatico degli spazi esterni. Occorrerà infine rafforzare ulteriormente le relazioni già in essere tra l'AUO, l'AUSL e l’Università in particolare relativamente alla realizzazione di infrastrutture, alla definizione di servizi alla didattica, alla ricerca e alla specializzazione, prevedendo strutture altamente curate sotto il profilo delle “competence” e delle tecnologie per dare occasioni di ospitare attività di formazione e divulgazione anche di rilievo internazionale.

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Sources: Protocollo d'Intesa

Finalità. L’obiettivo perseguito dall’istituto della certificazione è stato dichiarato nell’incipit dell’art. 75, d.lgs. n. 276 del 2003, così come modificato dalla l. n. 183 del 2010, laddove si statuisce che, come si è visto, la certificazione ha la finalità di ridurre il contenzioso in materia di lavoro. La Regione Lazio intendecertificazione dei contratti di lavoro dovrebbe permettere - nell’intenzione del legislatore - il superamento delle asimmetrie informative spesso insite in tali rapporti, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”grazie all’accresciuta informazione resa al lavoratore dagli enti certificatori, aumentare l’offerta attenuando altresì la logica di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio contrapposizione e conflitto tra le parti a vantaggio di nuovi servizi per l’infanziauna graduale, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale virtuosa diminuzione del contenzioso sui diversi aspetti regolati. La funzione dell’ente certificatore è, però, soltanto quella di far chiarezza alle parti sul migliore e lotta alla povertà - Priorità più corretto assetto contrattuale da stabilire, in relazione alle rispettive dichiarazioni di investimento 9 iv) volontà, restando al giudice, e solo a lui, il miglioramento dell’accesso a servizi accessibilicompito di statuire definitivamente sulla qualificazione del rapporto. Il fine perseguito dal Legislatore con l’introduzione dell’istituto è quello della flessibilità regolata e sostenibile, sostenibili accompagnata cioè da uno strumento che ne garantisca la genuinità e la trasparenza. Ciò al fine di consentire, al contempo, di ridurre il contenzioso, di impoverire almeno parte del terreno fertile su cui si è sviluppato il lavoro sommerso, di assicurare adeguate informazioni alle parti contrattuali e di qualitàscongiurare i rischi ed i costi di evasioni fiscali ed omissioni contributive e retributive, compresi servizi sociali favorendo per tale via la diffusione della cultura della regolarità e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3la lotta alle irregolarità. Per questo, l’aumentola certificazione risulta addirittura uno strumento utile alla corretta diffusione delle tipologie contrattuali c.d. flessibili introdotte dal d.lgs. n. 276 del 2003. Oltre agli aspetti sin qui esaminati, il consolidamento deve poi essere tenuto presente che la certificazione, se opportunamente promossa e attuata con scrupolo ed equilibrio, potrebbe essere in grado di orientare l’attività di indagine della magistratura e degli organismi ispettivi, fungendo da parametro di giudizio per la qualificazione dei servizi rapporti. Se le commissioni di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme certificazione fossero in grado di erogazione raggiungere un adeguato livello di autorevolezza e fruizione flessibile dei servizi di imparzialità, e di raccogliere la fiducia degli operatori del diritto e delle parti contrattuali, la forza persuasiva della certificazione potrebbe dare un contributo decisamente di rilievo alla deflazione del contenzioso anticipando, rispetto al vaglio del giudice, in sede amministrativa l’esame degli elementi contrattuali. Per tale via si scoraggerebbero, in particolare, innanzitutto le parti del contratto dal promuovere azioni giudiziarie temerarie e persino ricattatorie, ma anche i terzi dal promuovere un giudizio volto ad accertare una diversa natura del rapporto. Tuttavia, alcuni commentatori temono che l’autorevolezza della certificazione comprometta l’efficienza delle operazioni giurisprudenziali, inducendo i giudici meno responsabili, aditi per la prima infanzia; Per qualificazione dei rapporti di lavoro, ad appiattirsi sulle conclusioni della certificazione, senza ulteriori approfondimenti. Altri, temono che il perseguimento dell’obiettivolavoratore tenda a scoraggiarsi, in ragione della sua persistente posizione di debolezza contrattuale, dal far valere i propri diritti contestando la Regione Lazio qualificazione data dal provvedimento al proprio contratto di lavoro (qualificazione errata o successivamente smentita dallo svolgimento concreto del rapporto). In ultimo, un ulteriore possibile elemento di “debolezza” dell’istituto è costituito dal fatto che il dettato legislativo di cui agli artt. 68 e 75-84 d.lgs. n. 276 del 2003, anche a seguito delle modifiche di cui alla l. n. 183 del 2010, non prevede la possibilità che le parti possano modellare il regolamento contrattuale, in base alle concrete esigenze del rapporto da instaurare, in deroga alle norme imperative, nemmeno ove le stesse si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano avvalgano dell’assistenza di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOsoggetti terzi.

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Sources: Labor Contract

Finalità. La Regione Lazio intende1) Finalità proprie dell'Università e del Servizio Sanitario Regionale sono qualità nell'assistenza e nella formazione, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”strettamente correlate alla qualità della ricerca biomedica e sanitaria; pertanto le parti si impegnano ad una leale e positiva collaborazione finalizzata a realizzare un sistema integrato al fine di migliorare il servizio all’utenza, aumentare l’offerta accrescere la qualità dei processi formativi degli operatori, implementare la ricerca nel settore sviluppando l’innovazione tecnologica e le risorse cliniche nella salvaguardia del principio di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio autonomia dell’Azienda e delle finalità istituzionali dell’Università. 2) Per quanto sopra è interesse reciproco che l’Università si avvalga delle strutture, delle tecnologie di nuovi servizi per l’infanziaavanguardia e delle competenze professionali messe a disposizione dall’Azienda. 3) L’Azienda, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale nel rispetto delle proprie finalità istituzionali e lotta in coerenza con gli obiettivi aziendali di cui alle Regole di Sistema, dei vincoli di Bilancio e del Piano di gestione delle risorse umane, concorre alla povertà - Priorità formazione dell’iter formativo dei corsi di investimento 9 ivStudio, Laurea Magistrale e Scuole di Specializzazione di area sanitaria, al fine di garantire il pieno svolgimento delle funzioni didattiche, scientifiche, formative e di ricerca in integrazione con le attività assistenziali, secondo i criteri e le modalità identificate a livello regionale, e nel rispetto degli obiettivi del sistema Qualità dell’Università. 4) L’Università, nello spirito di leale collaborazione e nel rispetto di quanto previsto dall’art. 6 c. 2 del D.Lgs. 502/92, concorre al perseguimento della mission dell’Azienda, garantendo il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili e supporto necessario alla realizzazione degli obiettivi di qualità, compresi servizi sociali efficacia, efficienza ed economicità propri alle specifiche esigenze del Servizio Sanitario Regionale. 5) L’Università e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3l’Azienda, l’aumentoconcordano nel riconoscere come finalità generali del presente accordo, in conformità con i principi sanciti dalla L.R. n. 33/2009, il consolidamento e perseguimento degli obiettivi sopra citati ed intendono, con la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivosottoscrizione della presente convenzione, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione disciplinare l’utilizzo delle risorse statali e regionali dalle stesse messe a disposizione per lo sviluppo del sistema territoriale svolgimento delle attività di formazione pre e post-laurea, di ricerca scientifica e assistenziali, sulla base dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 rispettivi ordinamenti e 1260 della legge 296/2006 di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOprerogative.

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Sources: Convenzione

Finalità. La Regione Lazio intende, attraverso l’azione presente Parte Speciale ha la finalità di definire i principi generali e i protocolli specifici di comportamento e di controllo che tutti i soggetti coinvolti nell’ambito delle attività NIDI AL VIAsensibili”, aumentare l’offerta elencate nel successivo paragrafo, dovranno seguire al fine di posti nido attraverso contributi ai Comuni per l’avvio di nuovi servizi per l’infanzia, nell’ambito dell’Asse II Inclusione sociale e lotta alla povertà - Priorità di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso a servizi accessibili, sostenibili prevenire la commissione dei reati previsti dal Decreto e di qualitàassicurare condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione delle attività aziendali. Nello specifico, compresi servizi sociali la Parte Speciale F del Modello ha lo scopo di prevenire la commissione dei reati di negazionismo legati a razzismo e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3alla xenofobia. Tali reati vengono richiamati dall’art. 25-terdecies del D.lgs. 231/2001 e fanno riferimento all’art. 3 della L. 654/1975, l’aumentoche aveva ratificato la Convenzione internazionale di New York del 1966 sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale e che è stato, poi, integrato dalla L. 115/2016 con il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura sociocomma 3-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi bis, oggi rilevante anche per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivoresponsabilità delle persone giuridiche. L’art. 3 della L. 654/1975 risulta oggi abrogato dall’articolo 7, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009, ai sensi dell’articolo comma 1, commi 1259 lettera c), del D.lgs. 1° marzo 2018, n. 21, ma contestualmente inserito dall’articolo 604-bis del codice penale. Si tratta dei delitti di propaganda, istigazione e 1260 incitamento fondati sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della legge 296/2006 Shoah, dei crimini di seguito riportati: BRACCIANOgenocidio, CANINOdei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOcome definiti dallo Statuto della Corte penale internazionale (ratificato in Italia dalla L. 232/1992). La Fondazione ritiene tali reati potenzialmente configurabili nell’ambito della conduzione delle attività aziendali.

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Sources: Modello Di Organizzazione, Gestione E Controllo

Finalità. La Regione Lazio intendeL’Accordo di Programma, attraverso l’azione “NIDI AL VIA”stipulato ai sensi della Legge 104/1992, aumentare l’offerta è finalizzato a individuare, coordinare e attuare gli interventi volti a garantire il diritto degli alunni in situazione di posti nido attraverso contributi ai Comuni handicap a fruire in maniera piena e consona alle loro caratteristiche ed esigenze individuali del Sistema scolastico e formativo che viene considerato come il luogo per l’avvio fruire di nuovi servizi per l’infanziareali opportunità di crescita personale, nell’ambito dell’Asse II Inclusione culturale e di accesso alle conoscenze ed alle competenze utili alla realizzazione sociale e lotta alla povertà - Priorità lavorativa del cittadino. Le finalità, le metodologie, le procedure dell’Accordo di investimento 9 iv) il miglioramento dell’accesso Programma attengono a servizi accessibilitutti gli alunni in situazione di handicap, sostenibili e di qualità, compresi servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale - Obiettivo specifico 9.3, l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini attraverso il sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia; Per il perseguimento dell’obiettivo, la Regione Lazio si rivolge ai Comuni che hanno aderito e attuato il Piano di utilizzazione delle risorse tutte le istituzioni scolastiche statali e regionali per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia relativo al triennio 2007-2009paritarie, ai sensi dell’articolo 1, commi 1259 e 1260 della legge 296/2006 nonché agli enti di seguito riportati: BRACCIANO, CANINO, CAPRANICA, CISTERNA DI LATINA, COLONNA, ▇▇▇▇▇▇ formazione professionale accreditati dalla Regione ▇▇▇▇▇▇- Romagna per l’obbligo formativo nella Provincia di Rimini all’interno, FIUMICINO GALLICANO NEL LAZIO GIULIANO DI ROMA ITRI LADISPOLI MORICONE MORLUPO MOROLO PICO RIETI ROMA CAPITALE SAN ▇▇▇▇▇▇▇▇ INCARICO SUTRI TUSCANIA ▇▇▇▇▇▇ ▇▇▇▇▇▇▇▇▇▇ VILLA LATINA VILLA SANTO STEFANOper questi ultimi, delle specifiche modalità di attuazione previste dalla normativa regionale vigente. I soggetti firmatari si impegnano, ognuno per la propria parte, ad operare secondo quanto convenuto nel testo dell’Accordo. L’Accordo definisce: - le motivazioni etiche, pedagogiche e i riferimenti legislativi; - i reciproci impegni in ordine all’integrazione degli alunni in situazione di handicap; - le modalità e i tempi degli interventi a favore dell’alunno disabile che frequenta le istituzioni scolastiche e di formazione; - le iniziative per qualificare gli interventi; - le intese per la gestione dei servizi e delle risorse; - le modalità di verifica, valutazione, vigilanza sulla sua attuazione. L’Accordo recepisce le nuove competenze assegnate dalla legislazione all’Ufficio Scolastico Provinciale, alla Provincia e ai Comuni. Tale quadro rafforza ulteriormente l’evoluzione del contesto riminese, caratterizzato da una progressiva e costante tensione in direzione del valore della collaborazione tra le istituzioni e gli organismi di rappresentanza della comunità organizzata. Ciò trova traduzione in particolare nella Conferenza Provinciale di Coordinamento, istituita in base all’art. 46 della L.R. 12/03. Configurandosi quale organismo di confronto interistituzionale per la condivisione delle politiche relative all’istruzione e alla formazione, la Conferenza diventa anche sede di collegamento con i gruppi di lavoro provinciali dedicati (G.L.I.P. e G.L.H. provinciale, di cui al successivo art. 4), con il Centro Pedagogico provinciale per l’integrazione dei servizi, i Poli Specialistici, gli Uffici di Piano Distrettuali e i Comitati di Distretto, di cui alla legge 328/2000 e della legge regionale 2/03.

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Sources: Accordo Di Programma Provinciale