Common use of Rischio operativo Clause in Contracts

Rischio operativo. Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici tipi di rischio operativo, compreso il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Dal 2003 l’Emittente è dotato del modello organizzativo previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (il “Modello”) al fine di creare regole idonee a prevenire l’adozione di comportamenti illeciti da parte di soggetti apicali, dirigenti o comunque dotati di poteri decisionali, dipendenti e fornitori e ha nominato un organismo di vigilanza preposto al controllo sul funzionamento, sull’osservanza e sul costante aggiornamento del modello organizzativo. Il Modello fa parte di una più ampia politica perseguita dal Gruppo finalizzata a promuovere la correttezza e trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei rapporti con i terzi. L’adozione e il costante aggiornamento dei modelli di organizzazione, gestione e controllo unitamente alla verifica della sua efficace applicazione affidata ad un organismo nominato in conformità alla normativa di riferimento, costituiscono esimente della responsabilità amministrativa e conseguentemente escludono l’applicabilità delle sanzioni previste nel D.Lgs. 231/2001. Tuttavia nel caso di commissione di un reato presupposto non è possibile aprioristicamente escludere l'applicazione di tali sanzioni limitatamente al caso in cui l'autorità giudiziaria competente dovesse accertare che il modello di organizzazione, gestione e controllo adottato non sia idoneo o non sia stato dalla società efficacemente applicato o aggiornato. In simili ipotesi - accertata la responsabilità amministrativa dell’Emittente - non è possibile escludere oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, che si verifichino ripercussioni negative sulla reputazione, nonché sull’operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo.

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Rischio operativo. Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero o causati da eventi esterni. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici molti tipi di rischio operativo, compreso compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il e di rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittentedell’emittente. Il gruppo ha posto in essere una serie di comportamenti volti a mitigare questi rischi, in particolare nell’ambito della formalizzazione dei processi aziendali sono stati individuate le fonti di rischio di maggior rilevanza e i relativi presidi di controllo, si è attivata una procedura di “disaster recovery”, viene costantemente monitorato l’accesso ai sistemi informatici ed infine sono stati stipulati contratti assicurativi a tutela dei dipendenti, degli assets di maggior valore e a copertura della gestione del contante. Si precisa che la capacità reddituale e la stabilità del sistema finanziario in cui l’Emittente opera possono essere influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economie del/i Paese/i in cui l’Emittente opera, inclusa la sua/loro affidabilità creditizia. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico economico-finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Dal 2003 l’Emittente è dotato Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca in data 21 settembre 2011 ha approvato il bilancio consolidato di Mediobanca al 30 giugno 2011. L’Assemblea degli azionisti in data 28 ottobre 2011, ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio. Si riportano qui di seguito gli schemi di stato patrimoniale consolidato e conto economico consolidato al 30 giugno 2011 nel confronto con i medesimi dati relativi all’esercizio 2010 e quello 2009, nonché lo schema relativo ai principali indicatori consolidati. Lo stato patrimoniale e il conto economico sono riclassificati secondo lo schema ritenuto maggiormente aderente alla realtà operativa del modello organizzativo previsto dal D.LgsGruppo. 8 giugno 2001, n. 231 Impieghi netti di tesoreria 12.753,5 14.976,— 8.608,— Titoli disponibili per la vendita 6.653,4 6.825,7 7.749,9 Titoli immobilizzati (il “Modello”HTM & LR) al fine 1.557,5 1.455,4 2.308,1 Impieghi a clientela 35.233,2 33.701,5 36.225,6 Partecipazioni 2.638,5 3.348,— 3.156,1 Attività materiali e immateriali 764,2 762,6 757,8 Altre attività 1.101,5 1.188,3 1.376,7 Provvista 53.411,8 53.852,3 51.712,9 Altre voci del passivo 1.292,4 1.387,2 1.258,9 Fondi del passivo 188,3 183,6 182,6 Patrimonio netto 5.806,9 6.433,6 6.659,2 di creare regole idonee a prevenire l’adozione cui: capitale 410,— 430,5 430,6 Utile dell’esercizio 2,4 400,8 386,6 Margine di comportamenti illeciti interesse 861,2 917,— 1.070,3 +16,7 Proventi da parte negoziazione 421,7 353,8 208,7 –41,— Commissioni ed altri proventi/(oneri) netti 511,5 533,5 520,3 –2,5 Valorizzazione equity method (18,8) 213,5 203,— –4,9 Costi del personale (360,1) (387,9) (418,8) +8,— Spese amministrative (369,5) (385,—) (405,1) +5,2 (Rettifiche)/riprese di soggetti apicali, dirigenti o comunque dotati valore nette su crediti (503,8) (516,8) (348,8) –32,5 (Rettifiche)/riprese di poteri decisionali, dipendenti e fornitori e ha nominato un organismo valore nette su altre attività finanziarie (451,4) (150,—) (275,5) n.s. Accantonamenti straordinari — — — n.s. Altri utili/(perdite) (0,1) 5,2 0,1 n.s. Imposte sul reddito (88,8) (181,2) (180,6) –0,3 Risultato di pertinenza di terzi 0,5 (1,3) (5,—) n.s. Patrimonio di base 5.431,4 5.924,2 6.156,1 Patrimonio di vigilanza preposto 6.231,9 6.927,9 7.899,1 Core Tier one capital ratio 10,30% 11,09% 11,19% Tier one capital ratio 10,30% 11,09% 11,19% Total capital ratio 11,82% 12,97% 14,36% Sofferenze lorde/impieghi 1,53% 2,04% 1,21% Partite anomale lorde/impieghi 3,79% 4,29% 3,64% Sofferenze nette/impieghi 0,40% 0,56% 0,48% Sofferenze nette/ patrimonio di vigilanza 2,26% 2,72% 2,72% Con riferimento al controllo sul funzionamento, sull’osservanza 30 giugno 2011 sono stati calcolati alcuni dei Principali Indicatori anche a livello individuale. Patrimonio di base 4.622,8 4.734,2 4.747,8 Patrimonio di vigilanza 5.390,6 5.511,7 6.362,0 Core Tier one capital ratio 12,28% 12,53% 12,28% Tier one capital ratio 12,28% 12,53% 12,28% Total capital ratio 14,32% 14,59% 16,46% * * * La tabella che segue riporta per gli anni 2009 e sul costante aggiornamento del modello organizzativo. Il Modello fa parte 2010 e 2011 il Coefficiente di una più ampia politica perseguita dal Gruppo finalizzata a promuovere la correttezza e trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei rapporti con i terzi. L’adozione solvibilità e il costante aggiornamento dei modelli Free Capital. Per Free Capital si intende il margine disponibile per investimenti in partecipazioni e in immobili calcolato come differenza tra il patrimonio di organizzazione, gestione vigilanza e controllo unitamente alla verifica della sua efficace applicazione affidata ad un organismo nominato in conformità alla normativa di riferimento, costituiscono esimente della responsabilità amministrativa la somma delle partecipazioni e conseguentemente escludono l’applicabilità delle sanzioni previste nel D.Lgs. 231/2001. Tuttavia nel caso di commissione di un reato presupposto non è possibile aprioristicamente escludere l'applicazione di tali sanzioni limitatamente al caso in cui l'autorità giudiziaria competente dovesse accertare che il modello di organizzazione, gestione e controllo adottato non sia idoneo o non sia stato dalla società efficacemente applicato o aggiornato. In simili ipotesi - accertata la responsabilità amministrativa dell’Emittente - non è possibile escludere oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, che si verifichino ripercussioni negative sulla reputazione, nonché sull’operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppodegli immobili comunque detenuti.

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Samples: Documento Di Registrazione

Rischio operativo. Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici tipi di rischio operativo, compreso il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico economico- finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Dal 2003 Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano il regime della responsabilità amministrativa a carico degli enti, per determinati reati commessi nel loro interesse o a loro vantaggio, da parte di soggetti che rivestono posizione di vertice o di persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di questi. Al fine di assicurare la prevenzione dei reati contemplati nel Decreto, l’Emittente è dotato del modello organizzativo previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001ha adottato un proprio Modello di Organizzazione, n. 231 Gestione e Controllo (il “Modello”) al fine di creare regole idonee a prevenire l’adozione di comportamenti illeciti da parte di soggetti apicali, dirigenti o comunque dotati di poteri decisionali, dipendenti e fornitori e ha nominato un organismo di vigilanza preposto al controllo sul funzionamento, sull’osservanza e sul costante aggiornamento del modello organizzativo). Il Modello fa parte di una più ampia politica perseguita dal Gruppo dall’Emittente finalizzata a promuovere la correttezza e trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei rapporti con i terzi. L’adozione e il costante aggiornamento dei modelli di organizzazione, gestione e controllo unitamente alla verifica della sua efficace applicazione affidata ad un organismo nominato in conformità alla normativa di riferimento, costituiscono esimente della responsabilità amministrativa e conseguentemente escludono l’applicabilità delle sanzioni previste nel D.Lgs. 231/2001. Tuttavia nel caso di commissione di un reato presupposto non è possibile aprioristicamente escludere l'applicazione di tali sanzioni limitatamente al caso in cui l'autorità giudiziaria competente dovesse accertare che il modello di organizzazione, gestione e controllo adottato non sia idoneo o non sia stato dalla società efficacemente applicato o aggiornato. In simili ipotesi - accertata la responsabilità amministrativa dell’Emittente - non è possibile escludere oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, che si verifichino ripercussioni negative sulla reputazione, nonché sull’operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo.

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Samples: www.landirenzogroup.com

Rischio operativo. Si definisce Non esiste una definizione univoca e universalmente condivisa di rischio operativo. Le incertezze riguardano soprattutto l’esatta delimitazione del concetto: secondo una definizione ampia esso ricomprenderebbe tutti i rischi diversi da quelli di credito e di mercato; secondo un'altra impostazione, che verrà qui seguita, dalla fattispecie del rischio operativo andrebbero tenuti separati il rischio strategico, quello legale e di outsourcing. In sede di Comitato di Basilea è stata elaborata una definizione che individua il rischio operativo nel “rischio di perdite dovute ad erroririsultanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, violazioni, interruzioni, danni causati da processi risorse umane e sistemi interni, personale, sistemi ovvero causati oppure da eventi esternidi origine interna” (62). L’Emittente è pertanto esposto Nella definizione data dalle “Istruzioni di vigilanza per le banche” della Banca d’Italia, i rischi operativi sono quelli riconducibili “a molteplici tipi inefficienze nelle procedure, controlli inadeguati, errori umani e tecnici, eventi imprevisti” (63). I rischi operativi hanno dunque origini diverse e possono dar luogo a perdite dirette, ad esempio per costi di sostituzione, azioni legali, costi di regolamentazione. L’enfasi posta, tra le possibili fonti di rischio operativo, compreso sull’inefficienza delle procedure e sulle disfunzioni di natura tecnica rende di immediata evidenza come tra i settori dell’attività bancaria più esposti a questa tipologia di rischio vi siano quelli in cui è elevata l’automazione delle procedure. Nel campo dell’internet banking, in particolare, l’ampio affidamento sulla tecnologia e la necessità di garantire un’operatività senza soluzioni di continuità determinano un’elevata concentrazione dei rischi operativi. Si descrivono di seguito le principali configurazioni che può assumere il rischio operativo, sottolineando gli aspetti specificamente riconducibili alla operatività multicanale (e all’internet banking in particolare). 61E’ stato rilevato ad es. come la funzione di frode vendita e distribuzione si articoli in uno spazio tridimensionale costituito da parte di dipendenti prodotti e soggetti esterniservizi, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativimercati e clienti, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Tali canali distributivi; una corretta strategia deve saper individuare la correlazione funzionale tra questi fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico finanziariascegliendo una delle molteplici combinazioni possibili. Cfr. X. Xxxxx, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del "Il valore dell’integrazione delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente reti bancarie: multicanalità e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Dal 2003 l’Emittente è dotato del modello organizzativo previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (il “Modello”) al fine di creare regole idonee a prevenire l’adozione di comportamenti illeciti da parte di soggetti apicali, dirigenti o comunque dotati di poteri decisionali, dipendenti e fornitori e ha nominato un organismo di vigilanza preposto al controllo sul funzionamento, sull’osservanza e sul costante aggiornamento del modello organizzativo. Il Modello fa parte di una più ampia politica perseguita dal Gruppo finalizzata a promuovere la correttezza e trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei rapporti con i terzi. L’adozione e il costante aggiornamento dei modelli di organizzazionebusiness emergenti"; Banche e Banchieri n. 4, gestione e controllo unitamente alla verifica della sua efficace applicazione affidata ad un organismo nominato in conformità alla normativa di riferimento, costituiscono esimente della responsabilità amministrativa e conseguentemente escludono l’applicabilità delle sanzioni previste nel D.Lgs. 231/2001. Tuttavia nel caso di commissione di un reato presupposto non è possibile aprioristicamente escludere l'applicazione di tali sanzioni limitatamente al caso in cui l'autorità giudiziaria competente dovesse accertare che il modello di organizzazione, gestione e controllo adottato non sia idoneo o non sia stato dalla società efficacemente applicato o aggiornato. In simili ipotesi - accertata la responsabilità amministrativa dell’Emittente - non è possibile escludere oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, che si verifichino ripercussioni negative sulla reputazione, nonché sull’operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo2001.

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Samples: Convenzione Interbancaria Per I Problemi Dell’automazione‌‌

Rischio operativo. Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici tipi di rischio operativoai rischi tipicamente connessi con l’operatività bancaria. Questi includono, compreso tra l’altro, il rischio di frode da parte e di dipendenti e soggetti esterniinfedeltà, a fronte del quale l’Emittente ha stipulato apposita polizza assicurativa, il rischio legale presidiato attraverso l’attività della funzione di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio controllo di errori operativiconformità normativa (Compliance), compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti nonché i rischi connessi all’interruzione dei servizi, ad errori, omissioni e ritardi nell’esecuzione dei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle norme di sicurezza previste. In particolare, con riferimento all’eventuale indisponibilità dei sistemi informativi, coerentemente con quanto richiesto dalla normativa in materia, l’Emittente ha attivato, nell’ambito delle misure del Piano di Continuità Operativa, il piano c.d. di “disaster recovery lato Banca” in cui si prevedono una serie di simulazioni e test, finora effettuati con esito positivo, ed altre misure concernenti principalmente l’istituzione di siti di emergenza (informatici o e fisici) dislocati a congrua distanza dai siti primari, processi di telecomunicazioneback-up e produzione di duplicati. I sistemi e le metodologie di gestione del Tale servizio è garantito mediante il ricorso ad una società esterna. Il rischio operativo sono progettati per garantire che tali operativo, sia con riferimento al rischio legale sia con riferimento ai rischi connessi ad errori omissioni e ritardi nei servizi offerti, potrebbe accentuarsi sulla base degli sviluppi dell’attività della Banca sul territorio spagnolo. Sino alla data del Prospetto Informativo non si sono verificati eventi connessi al malfunzionamento e/o alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllodisfunzioni tecniche dei sistemi informatici. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Tali fattoriSi evidenzia al riguardo che non sono state attivate specifiche polizze assicurative a copertura dei rischi in oggetto, in particolar modo in periodi di crisi economico finanziaria, potrebbero condurre conseguentemente nonostante l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Dal 2003 l’Emittente è dotato del modello organizzativo previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (il “Modello”) abbia adottato misure al fine di creare regole idonee evitare le problematiche connesse a prevenire l’adozione di comportamenti illeciti da parte di soggetti apicalitali rischi, dirigenti o comunque dotati di poteri decisionali, dipendenti non vi può essere alcuna certezza circa il fatto che gli stessi potranno in futuro essere sempre e fornitori totalmente evitati e ha nominato un organismo di vigilanza preposto al controllo sul funzionamento, sull’osservanza e sul costante aggiornamento del modello organizzativo. Il Modello fa parte di una più ampia politica perseguita dal Gruppo finalizzata a promuovere la correttezza e trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei rapporti con i terzi. L’adozione e il costante aggiornamento dei modelli di organizzazione, gestione e controllo unitamente alla verifica della sua efficace applicazione affidata ad un organismo nominato in conformità alla normativa di riferimento, costituiscono esimente della responsabilità amministrativa e conseguentemente escludono l’applicabilità delle sanzioni previste che nel D.Lgs. 231/2001. Tuttavia nel caso di commissione di un reato presupposto non è possibile aprioristicamente escludere l'applicazione di tali sanzioni limitatamente al caso in cui l'autorità giudiziaria competente dovesse accertare che il modello di organizzazionedovessero concretizzarsi, gestione e controllo adottato non sia idoneo o non sia stato dalla società efficacemente applicato o aggiornato. In simili ipotesi - accertata la responsabilità amministrativa dell’Emittente - non è possibile escludere oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzionipossano avere un impatto negativo, che si verifichino ripercussioni negative sulla reputazioneanche rilevante, nonché sull’operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e dell’Emittente. Si segnala che le regole di Basilea III comportano un maggiore assorbimento patrimoniale a fronte del Grupporischio operativo. Per maggiori informazioni si veda la Sezione I, Capitolo VI, Paragrafo 6.1.3. L’Emittente è esposto al rischio che i soggetti cui ha affidato proprie funzioni aziendali non siano in grado, temporaneamente o definitivamente, colpevolmente o incolpevolmente, di assicurare la continuità operativa e/o il corretto svolgimento di tali funzioni. La Banca ha esternalizzato, mediante appositi contratti con fornitori esterni, talune Funzioni Aziendali Importanti di cui al 15° aggiornamento della Circolare 263/06 di Banca d’Italia.

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Samples: Prospetto Informativo

Rischio operativo. Si definisce I rischi operativi da eliminare e le relative strategie di neutralizzazione degli stessi riguardano principalmente l’operatività di Unicasim S.p.A. Il presidio dei rischi operativi è particolarmente utile per individuare e intervenire sulle aree maggiormente esposte a perdite, e per valutare l’efficacia e l’efficienza di processi e controlli. Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti da inadeguatezze, malfunzionamenti o carenze nei processi interni, nelle risorse umane, nei sistemi oppure dovute ad eventi esterni. In particolare i rischi operativi possono essere ricondotti a rischi connessi al contesto esterno (eventi esterni che possono condizionare e/o modificare gli obbiettivi e le strategie aziendali), connessi ai processi (rischi di delega, di tecnologia, di integrità e rischi finanziari), connessi all’informativa nel processo decisionale (possibilità che le informazioni a supporto delle decisioni aziendali non siano complete aggiornate ed accurate). In relazione alle proprie caratteristiche dimensionali e complessità operativa, la SIM e il Gruppo hanno adottato per la quantificazione dei rischio operativo il rischio metodo Base (BIA – Basic Indicator Approach),di cui all’art 315 del Regolamento 575/UE, secondo il quale il requisito patrimoniale è calcolato applicando un coefficiente del 15% alla media triennale dell’indicatore rilevante stabilito all’articolo 316 dello stesso regolamento.(determinato in base ai principi contabili IAS). Nella determinazione dell’indicatore rilevante il Gruppo C&A tiene conto dei seguenti elementi: ✓ Interessi e proventi assimilati ✓ Interessi ed oneri assimilati ✓ Proventi su azioni, quote ed altri titoli a reddito variabile/fisso ✓ Proventi per commissioni e provvigioni ✓ Oneri per commissioni e provvigioni ✓ Profitto/perdita da operazioni finanziarie ✓ Altri proventi di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi ovvero causati da eventi esterni. L’Emittente è pertanto esposto a molteplici tipi di rischio operativo, compreso il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti oppure il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell’Emittente. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico finanziaria, potrebbero condurre l’Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità dell’Emittente e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Dal 2003 l’Emittente è dotato del modello organizzativo previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (il “Modello”) al fine di creare regole idonee a prevenire l’adozione di comportamenti illeciti da parte di soggetti apicali, dirigenti o comunque dotati di poteri decisionali, dipendenti e fornitori e ha nominato un organismo di vigilanza preposto al controllo sul funzionamento, sull’osservanza e sul costante aggiornamento del modello organizzativo. Il Modello fa parte di una più ampia politica perseguita dal Gruppo finalizzata a promuovere la correttezza e trasparenza nella conduzione delle proprie attività e nei rapporti con i terzi. L’adozione e il costante aggiornamento dei modelli di organizzazione, gestione e controllo unitamente alla verifica della sua efficace applicazione affidata ad un organismo nominato in conformità alla normativa di riferimento, costituiscono esimente della responsabilità amministrativa e conseguentemente escludono l’applicabilità delle sanzioni previste nel D.Lgs. 231/2001. Tuttavia nel caso di commissione di un reato presupposto non è possibile aprioristicamente escludere l'applicazione di tali sanzioni limitatamente al caso in cui l'autorità giudiziaria competente dovesse accertare che il modello di organizzazione, gestione e controllo adottato non sia idoneo o non sia stato dalla società efficacemente applicato o aggiornato. In simili ipotesi - accertata la responsabilità amministrativa dell’Emittente - non è possibile escludere oltre alla conseguente applicazione delle relative sanzioni, che si verifichino ripercussioni negative sulla reputazione, nonché sull’operatività e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente e del Gruppo.gestione

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Samples: www.unicasim.it