Materiali e metodi Clausole campione

Materiali e metodi. Sono stati individuati 7 LP per il rischio infettivo appartenenti a più professioni. A seguito di incontri di formazione specifici i LP hanno effettuato, con schede OMS, la rilevazione nei due reparti della corretta adesione all’igiene delle mani tramite frizione con soluzione idroalcolica o lavaggio con acqua e sapone. Le rilevazioni si sono svolte in due trimestri luglio-settembre 2017 (T0), e ottobre-dicembre 2017 (T1) prima e dopo un’azione educativa a colleghi e pazienti. Sono stati organizzati incontri di discussione per il superamento di eventuali criticità e per valutare l’azione educativa tra la prima e la seconda rilevazione.
Materiali e metodi. Abbiamo creato un ambulatorio dedicato, al di fuori del nostro normale orario di ambulatorio, che due volte la settimana si fa xxxxxx xxxxx gestione di questi pazienti. Collaborano con noi, in questo ambulatorio dedicato,una psicologa (importan- tissima per il counselling e per l’aspetto cognitivo-comportamenta- le, soprattutto per quanto riguarda la scrupolosa osservanza della dieta e dell’esercizio fisico, due aspetti molto importanti per questi pazienti) e una dietologa (per i consigli alimentari e per le diete che questi pazienti devono seguire). In tutti i pazienti utilizziamo il Framingham score risk e le carte del rischio europee della EAS. Sottoponiamo i pazienti all’Ankle-Brachial Index e ad esami ema- tochimici comprendenti la PCR ad alta sensibilità, il dosaggio del T-Colesterolo, HDL-Colesterolo, LDL-Colesterolo, Triglicerisi, Apolipoproteina A e Apolipoproteina B, Lipoproteina(a), Glicemia, Creatinina e dosaggio del GFR, Fibrinogeno, Omocisteina.
Materiali e metodi. Obiettivo della ricerca è la redazione di un rapporto, il più possibile esaustivo, sulle ini- ziative antifumo effettuate nell’ultimo triennio o attualmente in corso in Piemonte e di tutti i soggetti attivi sul territorio regio- nale in tale ambito. Un primo problema che si è presentato, di ordine metodologico, è stato quello del duplice focus che presenta un lavoro di que- sto tipo, ossia: - focus sui soggetti: chi fa “attività antifu- mo” in Piemonte; - focus sulle attività: quali sono le “attività antifumo” in Piemonte. Si è trattato cioè di costruire delle mappe provvisorie per orientare l’indagine sul “che cosa” e “chi” si sarebbe potuto trovare in azione nel campo della lotta al tabagismo. Sono quindi state individuate tre macro- aree di indagine: - prevenzione del fumo nelle scuole; - disassuefazione (condotta sia da enti pubblici che privati, sanitari e non); - interventi comunitari di controllo della diffusione del tabagismo attraverso azioni locali, quali la costruzione di alleanze, le campagne di comunicazione di massa, la promulgazione e il rispetto delle normative vigenti in materia. In tale macro-area rientra anche l’attività di ricerca e sorveglianza (svolta per esempio dalle Aziende Sanitarie Locali o dall’Amministrazione Locale). L’indagine è stata condotta secondo le metodologie “top-down” e “snowballing” (Xxxxxxx, 1961). La prima metodologia ha previsto l’indivi- duazione dei soggetti operanti a livello regionale e locale partendo da reti di orga- nizzazioni attive a livello internazionale e nazionale; la seconda ha comportato l’utiliz- zo delle informazioni fornite dai testimoni privilegiati, identificati ed intervistati nella fase iniziale dell’indagine, per coinvolgere altri soggetti e aumentare successivamente le dimensioni della “palla di neve” fino ad arrivare ad avere un quadro il più completo possibile delle attività svolte e dei soggetti impegnati nella lotta al tabagismo. L’opportunità offerta ai componenti del Gruppo Tecnico Antitabacco di partecipare ad alcune riunioni preliminari all’approva- zione del Piano Regionale Anti-Tabacco (PRAT), ha permesso inoltre di incontrare alcuni soggetti già attivamente impegnati nella lotta al tabagismo in ambito regionale. Il lavoro ha potuto dunque avvalersi anche di interviste a testimoni privilegiati per meglio conoscere lo stato dell’arte di alcune iniziative antitabacco. L’esplorazione delle attività realizzate da parte delle ASL e dei Centri Antifumo pub- blici si è intrecciata ed in...
Materiali e metodi. 156 pazienti di età media 67±5 anni (range 60-81), M/F 71/85, partecipanti al progetto PANGeA (popola- xxxxx xx Xxxxxxx), sono stati sottoposti al test del cammino dei 2 km, calcolando l’indice di fitness. Tutti i soggetti sono stati inoltre sottoposti a valutazione antropometrica e a BIA per la xxxxx xxxxx composizione corporea.
Materiali e metodi. Si tratta di uno studio randomizzato, in dop- pio cieco con disegno crossover, così xxxxxxxx: 4 settimane di sta- bilizzazione dell’alimentazione mediante suggerimenti dietetico- comportamentali, 8 settimane di primo trattamento (nutraceutico o placebo), 2 settimane di wash-out, inversione del gruppo xx xxxxxx- xxxxx e 8 settimane di secondo trattamento. Sono stati arruolati 40 soggetti con alterata glicemia a digiuno e segni distintivi di sindro- me metabolica, che sono stati trattati con un nutraceutico a base di Berberina, Tocotrienoli e Acido Clorogenico (Trixy, Nathura s.r.l.). I principali criteri di inclusione erano:
Materiali e metodi. 321 soggetti con sindrome coronarica acu- ta in età inferiore ai 65 anni sono stati sottoposti a coronarografia xxx xxxxx del 2013. Il repository informatico provinciale è stato in- terrogato per la ricerca dei valori lipidici (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi) dei soggetti. Sono state estratte le determinazio- ni effettuate xxx xxxxx dello stesso anno e assegnati ai soggetti i valori lipidici temporalmente più prossimi alla data della procedura interventistica.
Materiali e metodi. Sono stati arruolati 137 soggetti, i pazienti sono stati considerati eleggibili per l’inclusione se intolleranti alle statine ad alti dosaggi. Durante il periodo di run-in, i pazienti sono stati sottoposti ad un mese di wash-out durante il xxxxx le statine sono state sospese. Dopo un mese, se i parametri di sicurezza era- no rientrati nella xxxxx, le statine sono state reintrodotte ad un dosaggio dimezzato rispetto a quello precedentemente assunto. Dopo un mese dalla reintroduzione delle statine, i pazienti che non avevano avuto eventi avversi sono stati randomizzati ad assumere placebo o Berberis aristata/Silybum marianum 588/105 mg/die, 1 compressa a pranzo e 1 compressa a cena, per sei mesi. Sono stati valutati alla randomizzazione, a 3 e a 6 mesi, i parametri antropo- metrici e metabolici.
Materiali e metodi. Lo studio ha incluso 193 pazienti obesi, 65 maschi e 128 femmine, con BMI (Indice xx Xxxxx Corporea) medio di 44,5±7,41 kg/m2. Per ciascun paziente sono stati valutati: IMT e VFM (ultrasonografia), VFA (Area Xxxxxx Viscerale) tramite tecni- che ecografiche, parametri antropometrici ed ematochimici, indice di insulino-resistenza (HOMA-IR) e NAFLD Fibrosis Score.
Materiali e metodi. Sono stati arruolati 149 pazienti con iper- tensione lieve-moderata (pressione sistolica ≥140 e <180 mmHg e pressione diastolica ≥90 e <105 mmHg), normocolesterolemici (LDL-C <160 mg/dl), in sovrappeso o obesi (BMI 25,0-34,9 kg/ m2) e con steatosi epatica. I pazienti sono stati randomizzati ad assumere barnidipina, 20 mg/die, o perindopril, 5 mg/die, per 6 mesi; successivamente simvastatina, 20 mg/die è stata aggiunta ad entrambi i trattamenti per ulteriori 6 mesi. I pazienti sono stati sottoposti ad un esame ecografico per valutare il grado di steatosi, definita con un punteggio da 0 a 3, il diametro del tessuto adiposo sottocutaneo e del tessuto adiposo viscerale e ad un prelievo di sangue per valutare la glicemia plasmatica a digiuno (FPG), l’in- sulinemia plasmatica a digiuno (FPI), il colesterolo totale (TC), i trigliceridi (Tg), il colesterolo HDL (HDL-C), il colesterolo LDL (LDL-C) e alcuni parametri infiammatori tra cui l’adiponectina (ADN), il fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), l’interleuchina-6 (IL-6), la proteina C reattiva ad alta sensibilità (Hs-CRP), al basale e dopo 6 e 12 mesi, rispettivamente. È stata, inoltre, misurata la pressione arteriosa ogni mese. ABSTRACT Risultati. 139 pazienti hanno completato lo studio. Sia barnidipina che perindopril hanno portato ad una riduzione significativa della pressione sistolica e diastolica, con una maggiore efficacia di bar- nidipina nel ridurre la pressione arteriosa rispetto a perindopril (p<0,05 vs perindopril). La glicemia a digiuno e FPI non sono va- riate durante lo studio. Barnidipina, ma non perindopril, ha ridotto i livelli di TC e Tg dopo 6 mesi di terapia rispetto al basale (p<0,05 per entrambi); il profilo lipidico è migliorato in entrambi i gruppi quando simvastatina è stata aggiunta alla terapia (p<0,001 vs basale nel gruppo con barnidipina, p<0,01 vs basale nel gruppo con perin- dopril; p<0,05 vs perindopril + simvastatina). Per quanto riguarda i parametri infiammatori, essi non sono stati modificati da perindo- pril, mentre barnidipina ha ridotto i livelli di TNF-α, IL-6, e Hs-CRP sia in monoterapia sia dopo l’aggiunta di simvastatina (p<0,05 vs basale e vs perindopril). Il grado di steatosi, il diametro del tessuto adiposo sottocutaneo e del tessuto adiposo viscerale sono miglio- rati solo quando simvastatina è stata aggiunta in entrambi i gruppi (p<0,05 per tutti i parametri), senza una differenza significativa tra barnidipina e perindopril.
Materiali e metodi. Abbiamo studiato 30 pazienti (età 55+20 anni), 18 femmine e 12 maschi, con soprappeso/obesità (BMI 26+4.5): 6 affetti da diabete, 13 da ipertensione; tutti avevano una dislipidemia mista (valori medi: colesterolo totale 229+41 mg/dl, trigliceridi 169+39 mg/dl, HDL 29+17 mg/dl) già trattata con stati- na: 18 con simvastatina - 8 assumevano 10 mg, 7 20 mg, 3 40 mg -, 6